La Norvegia sta valutando le sue opzioni con l'UE mentre si profila un secondo mandato di Trump
La Norvegia, membro fondatore della NATO e guardiano della rotta di uscita nell'Atlantico settentrionale per la flotta di sottomarini russi, sta riconsiderando la sua posizione rispetto all'Unione Europea in vista del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Nonostante i politici norvegesi sottolineino la solidità delle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti, crescono le preoccupazioni su diversi fronti. Oslo teme che i dazi di Trump possano colpire duramente il paese, non essendo membro dell'UE, e che un ridimensionamento del ruolo americano nella NATO possa renderla più vulnerabile alle pressioni di Russia e Cina, particolarmente interessate all'arcipelago delle Svalbard, territorio norvegese soggetto a un trattato internazionale che permette ad altri paesi di sfruttarne le risorse.
Sebbene un sondaggio di novembre mostri che solo il 34,9% dei norvegesi sia favorevole all'adesione all'UE (contro il 46,7% contrari), si tratta di un notevole cambiamento rispetto al 70% di contrari nel 2016. La Norvegia, con il suo impegno per la diplomazia, le istituzioni internazionali, il diritto, la sua serietà militare, il ruolo di fornitore chiave di energia per l'Europa e il suo immenso fondo sovrano, sarebbe un candidato ideale per un'adesione accelerata all'UE. Il paese si trova ora di fronte a un dilemma: diventare, come ha scritto il quotidiano Aftenposten dopo la rielezione di Trump, "il 51° stato degli USA, una specie di Porto Rico" o il 28° stato membro dell'UE, con la possibilità di contribuire a un nuovo equilibrio di potere in Europa.
Fonte: Norway is assessing its EU options as a second Trump term looms