L'avanzamento tecnologico sta trasformando profondamente il modo in cui le persone interagiscono sul posto di lavoro, in particolare nei settori che richiedono un elevato grado di "lavoro connettivo". Questo termine, coniato dalla sociologa Allison Pugh nel suo libro "The Last Human Job", si riferisce alle interazioni che comportano una comprensione emotiva tra individui per raggiungere risultati significativi. La Pugh ha condotto uno studio quinquennale su oltre 100 professionisti, tra cui cappellani ospedalieri, insegnanti, medici e parrucchieri, osservando come questi lavoratori siano sempre più spinti a utilizzare tecnologie per monitorare e standardizzare le loro attività in nome della produttività. Questo approccio industriale al lavoro di cura non solo appare spesso inadeguato - come si può quantificare, ad esempio, l'efficacia nel fornire conforto spirituale? - ma rende anche il lavoro più frustrante e potenzialmente meno efficace, sottraendo tempo prezioso alle interazioni umane dirette che sono al cuore di queste professioni.
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