La strategia cinese dietro l’espansione nucleare
La Cina, che attualmente vanta il più rapido sviluppo di centrali nucleari al mondo, ha in programma la costruzione di 29 nuovi reattori. Questo rappresenta una svolta significativa, soprattutto considerando il rallentamento globale del nucleare dopo Fukushima. La capacità del Paese di costruire reattori rapidamente e a costi contenuti si basa su sussidi statali, progetti efficienti e una solida catena di approvvigionamento per materiali cruciali. Tali progetti sono visti come fondamentali per ridurre la dipendenza dal carbone e rispettare gli impegni climatici entro il 2030. Tuttavia, gran parte degli investimenti nel nucleare avrebbe potuto essere reindirizzata verso fonti rinnovabili, più efficienti in termini di costo.
La Cina punta anche a diventare leader nell’esportazione di tecnologia nucleare, seguendo il modello russo. Tuttavia, finora, solo il Pakistan ha adottato la tecnologia cinese. Altri Paesi, come Sudan e Sudafrica, hanno firmato accordi preliminari, ma non sono stati realizzati progetti concreti. Questa esitazione riflette il timore di dipendenze a lungo termine dalla Cina per manutenzione e combustibile. Nonostante l’entusiasmo, l’energia nucleare rappresenta solo il 5% del fabbisogno energetico cinese, con un obiettivo del 10% entro il 2035. Rinnovabili come eolico e solare dominano, coprendo già il 35% del consumo energetico.
Fonte: Was hinter der chinesischen Kernkraft-Euphorie steckt