Il prossimo 6 giugno alle ore 16:00 Stroncature ospita una nuova puntata della rubrica “Viaggi dell’Innovazione” diretta da Roberto Panzarani. La puntata, intitolata “Le imprese familiari come forma di resistenza: il caso Rosas”, vedrà gli interventi di Marco Rosas A.D. di “Rosas 1945”, Carlo Alberto Carnevale Maffè Professor of Strategy, SDA Bocconi School of Management (Milano), Alessio Tola Docente di Analisi e valutazione delle tecnologie Università di Sassari, Lucio G. Insinga AD di Management Capital Partner, Massimiliano Cannata filosofo, giornalista, autore televisivo. Per partecipare è necessario registrarsi.
Essere imprenditori tratta il tema del ricambio generazionale non come una pratica manageriale, piuttosto come un impegnativo "rito di passaggio", che deve poggiare su un pavimento solido di valori, tradizioni, insegnamenti. L'impresa familiare rappresenta una voce importante non solo in termini di PIL, quanto per il patrimonio di know-how, saperi condivisi, buone pratiche, che hanno segnato la nostra storia. Fabio Rosas per stile di conduzione dell'impresa, competenza e sensibilità ha saputo incarnare ed esprimere la molteplicità di questi volti, creando i presupposti per una crescita economica della Sardegna, la sua isola. Le testimonianze di economisti, professionisti, esperti di caratura internazionale che compongono il volume mettono in campo un'analisi di prospettiva.
Sono “voci” che “guardano oltre” la stessa importante esperienza dei Rosas, per interrogarsi sulla ridefinizione di un paradigma produttivo, che dovrà guidare la ripresa nella fase “post covid" che si sta, tra tante incertezze e paure, finalmente aprendo. Il “doppio legame” tra etica ed economia, affrontato nell’intervista di don Alessandro Cossu è l’aspetto chiave di un “nuovo capitalismo di comunità” che vede la famiglia Rosas impegnata da sempre in primo piano, come dimostra l’attenzione per "l'eco-sistema" oltre che l’amore per la propria terra che rimane un fattore distintivo di chi vive la dimensione della responsabilità sociale, quale componente ineliminabile, senza di cui non è possibile fare impresa. Le tante iniziative praticate nel campo del volontariato, raccontate nel libro, fanno vedere cosa vuol dire “abitare la complessità”, prendendosi cura degli altri. La profondità del “dialogo educativo” che Fabio ha saputo intrattenere con la moglie Piera, il figlio Marco e la nuora Arjola, adottato come metodo ha fatto da catalizzatore dell’innovazione, determinando lo sviluppo dell’azienda insieme alla crescita di tutti i dipendenti. La dedica al nipotino Fabio Junior, con cui si conclude la trattazione, non è solamente un "semplice", seppur legittimo, momento di tenerezza, ma l'enunciazione netta di un’idea di continuità che travalica il contingente. È un invito rivolto alle classi dirigenti a ritrovare la passione per costruire il futuro, senza mai rinunciare a sognare, perché è “nel sogno che l’uomo vive la vita vera”.