La cooperazione tecnologica transatlantica tra Stati Uniti ed Europa ha assunto negli ultimi anni un ruolo di importanza crescente, in risposta sia alla competizione con potenze autoritarie sia alle sfide poste dalle nuove tecnologie. Dopo un periodo di alcune frizioni – segnato, durante la presidenza Trump, da dispute commerciali e divergenze su temi digitali – le due sponde dell’Atlantico hanno rilanciato il dialogo strategico a partire dal 2021. L’elemento cardine di questo nuovo corso è la creazione del Consiglio per il Commercio e la Tecnologia (TTC), un forum bilaterale istituito da USA e Unione Europea con l’obiettivo di coordinare le politiche su commercio, investimenti e innovazione. Il TTC, che riunisce periodicamente rappresentanti di alto livello (segretari americani e commissari europei), funge da piattaforma per allineare gli approcci su questioni cruciali come le norme tecnologiche, la sicurezza delle supply chain, i controlli sulle esportazioni e la regolamentazione del digitale. Questa iniziativa riflette la consapevolezza condivisa che le democrazie di mercato devono fare fronte comune per sostenere i propri valori e interessi nell’era della competizione tecnologica globale. In pratica, attraverso il dialogo transatlantico si cerca di evitare incoerenze o rivalità (ad esempio sulle regole per l’economia digitale o sui sussidi industriali) e di presentare un fronte unito di fronte a paesi come la Cina o la Russia in settori strategici.
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