Su alcuni media è ormai imperante (o forse lo è sempre stata) l’idea che l’Ucraina stia perdendo la guerra, che i paesi occidentali siano allo sbando e che il sol dell’avvenire bacia la fronte di Putin che è alla testa di una schiera di Stati (il Sud del mondo) che finalmente vede rovesciarsi i rapporti di forza a proprio favore. Le cose non stanno così e non solo perchè i paesi occidentali, chi più (Stati Uniti), chi meno (Europa e Giappone) sono all’inizio di una rivoluzione scientifica e tecnologica che potrebbe ancora di più colmare le distanza. C’è anche il fatto che l’Ucraina ha cambiato strategia di combattimento per poter contrastare la superiorità numerica delle truppe russe e l’indifferenza per la vita umana dei loro comandanti che usano i soldati russi come carne da cannone.
Francia e Moldavia firmano un Patto di Difesa in risposta alle minacce russe
In un contesto internazionale sempre più teso, la Francia e la Moldavia hanno recentemente rafforzato la loro alleanza attraverso la firma di importanti accordi di cooperazione in ambito Difesa. Questa mossa, che sottolinea l'impegno del presidente francese Emmanuel Macron nel supportare l'Ucraina e i suoi vicini più vulnerabili contro l'aggressione russa, rappresenta un passo significativo nella politica estera francese. Non solo riflette la volontà di Parigi di agire come un attore chiave nel rafforzare la sicurezza europea, ma dimostra anche una comprensione profonda dell'interdipendenza tra la sicurezza dei paesi europei e quella dei loro vicini. Questi accordi bilaterali, che comprendono l'assegnazione di un rappresentante militare francese in Moldavia e programmi di formazione, nonché investimenti in settori chiave come l'energia e i trasporti, arrivano in un momento critico, segnando un impegno concreto verso la stabilità regionale.
GeoStrategia
Monitoraggio strategico e militare #83
Il Monitoraggio delle “Questioni strategiche e militari” offre una copertura continua delle principali testate giornalistiche globali, delle pubblicazioni specializzate di settore e dei report prodotti da istituzioni e organizzazioni internazionali. Concentrandosi sulle questioni geopolitiche, strategiche e militari, il Monitoraggio offre un quadro analitico rigoroso e aggiornato delle dinamiche globali, consentendo al lettore di avere un squadro d’insieme dei processi in corso. Ogni articolo viene sintetizzato e tradotto in italiano.
Il monitoraggio è diviso per aree geografiche (Europa e Mediterraneo; Russia, Asia Centrale e Caucaso; Cina ed Estremo Oriente; Australia e Oceania; India e Oceano Indiano; Africa; Medio Oriente e Golfo Persico, America Latina: Stati Uniti e Nord America); e aree tematiche (Guerra in Ucraina; Relazioni Cina Stati Uniti; Materiali e Tecnologie Strategiche; Cambiamenti Strutturali; Industria della Difesa e questioni Militari; Intelligenza artificiale). Tutti i contenuti sono riservati agli abbonati a Geostrategia.
Eleatiche
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Scope 3: un incubo per le aziende?
Nel contesto attuale, dove la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale d'impresa sono diventate priorità inderogabili, l'attenzione si è focalizzata sulla trasparenza e sulla rendicontazione delle emissioni di Scope 3, ovvero quelle emissioni indirette che si verificano nella catena del valore delle aziende. Questa tematica ha guadagnato rilevanza sia in Europa che negli Stati Uniti, manifestando però dinamiche e sfide peculiari in ciascuna area geografica. Da una parte, negli Stati Uniti, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha optato per escludere le emissioni di Scope 3 dalla sua regola finale sulla divulgazione climatica per le società quotate, preferendo un approccio graduale incentrato sulle emissioni dirette di Scope 1 e Scope 2. Dall'altra, l'Unione Europea si è mossa verso una regolamentazione più ambiziosa con il tentativo di introdurre la Direttiva sulla Due Diligenza della Sostenibilità Corporativa (CSDDD), volto a imporre obblighi obbligatori per le aziende al fine di affrontare i loro impatti negativi sui diritti umani e sull'ambiente.