Libero Arbitrio n. XIII - 2025
Libero Arbitrio è la rivista quadrimestrale di approfondimento di Stroncature, registrata con ISSN 2784-966X e diretta da Giovanni Perazzoli, è liberamente consultabile. Pensata come spazio di riflessione critica, la rivista ospita saggi e interventi che affrontano con rigore questioni teoriche, politiche, economiche e culturali della contemporaneità. La rivista è pensata anche come luogo dove il mondo della Ricerca può intervenire sui temi della contemporaneità senza pagare dazio e esigenze di semplificazione e banalizzazione.
Il numero XIII si configura come un numero tematicamente unitario, centrato sulla relazione tra futuro e passato in un contesto globale attraversato da instabilità politica, transizione tecnologica e mutamento economico. L’editoriale di apertura del Direttore ricostruisce le radici ideologiche del protezionismo contemporaneo e individua nella crisi della fiducia occidentale nel futuro uno dei tratti distintivi della fase attuale. Da questo punto di partenza si sviluppano i contributi successivi, che analizzano la forza normativa dell’Unione Europea, la sua struttura costituzionale originale e le nuove dinamiche del commercio internazionale.
I saggi economici decostruiscono le tesi neomercantiliste, con un confronto diretto tra la visione protezionista espressa da Robert Lighthizer e la critica liberale di matrice smithiana. Il ritorno del protezionismo viene interpretato non come semplice deviazione, ma come sintomo di un più ampio mutamento di paradigma, al quale si contrappone una difesa articolata del libero commercio.
Ampio spazio è riservato alle implicazioni politiche e istituzionali dell’innovazione scientifica e tecnologica. Il rapporto tra autocrazie e innovazione viene esaminato alla luce del ruolo delle istituzioni nella produzione della conoscenza, mentre l’intervista a Domenica Fioredistella Iezzi affronta i fondamenti epistemologici della statistica e mette in discussione la narrazione dominante legata all’economia “data-driven”.
Segue una sezione teorica dedicata al confronto tra umanesimo e intelligenza artificiale. Il contributo di Mauro Visentin propone una distinzione rigorosa tra intelligenza e coscienza e analizza le conseguenze filosofiche dell’eventuale replicabilità artificiale della coscienza umana. Altri saggi esaminano il ruolo dell’IA nella trasformazione del lavoro, nelle disuguaglianze economiche e nell’evoluzione delle professioni, con particolare attenzione ai temi della redistribuzione, della transizione occupazionale e del reddito universale di base.
Il numero si conclude con una riflessione storico-filosofica sul futuro come costruzione culturale e campo di contesa politica. A partire da una genealogia del millenarismo e dell’utopia, si analizzano le narrazioni contemporanee sul futuro, da Jacques Attali al populismo anti-globale, per mostrare come il futuro sia divenuto uno spazio strategico della lotta per l’egemonia simbolica e politica.