L'industria automobilistica come modello delle catene globali di produzione
Il settore automobilistico è spesso citato come paradigma delle moderne catene globali di produzione. Fin dagli ultimi decenni del Novecento, le case automobilistiche hanno esternalizzato e disperso geograficamente gran parte della produzione di componenti, creando reti di fornitori a livello regionale e globale. Un’automobile moderna contiene migliaia di parti (si stima tra 20.000 e 30.000 componenti) provenienti da dozzine di paesi diversi. Ad esempio, un’autovettura assemblata in Germania può montare un motore prodotto in Ungheria, una centralina elettronica fabbricata in Italia con chip provenienti dal Taiwan, pneumatici da uno stabilimento in Francia e cablaggi elettrici realizzati in Marocco. Questa frammentazione produttiva, coordinata dai grandi costruttori (OEM), ha permesso di ridurre i costi e sfruttare specializzazioni locali, ma ha anche reso le filiere complesse e interdipendenti. L’industria auto fornisce quindi un modello emblematico per studiare le opportunità e le vulnerabilità delle catene globali.