L’integrazione della Terza Missione nel sistema AVA
Il sistema nazionale di valutazione e accreditamento universitario (AVA – Autovalutazione, Valutazione, Accreditamento) è stato istituito dal D.Lgs. 19/2012 in attuazione della Legge 240/2010, con l’obiettivo di «valorizzare la qualità e l’efficienza delle università» introducendo meccanismi premiali basati su indicatori definito ex ante da ANVUR. Il DM 47/2013 ha fissato le prime regole dell’accreditamento iniziale e periodico: l’accreditamento periodico consiste nella «verifica, con cadenza almeno quinquennale per le sedi e almeno triennale per i corsi di studio, della persistenza dei requisiti che hanno condotto all’accreditamento iniziale e del possesso di ulteriori requisiti di qualità, di efficienza e di efficacia». In base a questi riferimenti normativi gli atenei devono dimostrare adeguata dotazione didattica, organizzativa e di ricerca, rispondendo a standard di qualità definiti in allegati normativi.
Nel modello AVA originale (AVA 1, avviato nel 2013 e adottato nel 2014) la terza missione veniva considerata nell’ambito delle attività complessive di ateneo, ma in modo ancora poco strutturato. La revisione del 2017 (AVA 2) ha semplificato le procedure e riallineato il sistema agli standard europei ESG. Con l’emanazione del DM 1154/2021 si è infine definito il modello AVA 3 (accrescendo l’integrazione della terza missione): per la prima volta la valutazione periodica delle università copre esplicitamente tutti e tre gli ambiti missionari. Il DM 1154/2021 puntualizza infatti che la valutazione periodica intende misurare «l’efficienza, la sostenibilità economico-finanziaria delle attività e i risultati conseguiti dalle singole università nell’ambito della didattica, della ricerca e della terza missione/impatto sociale», in linea con gli standard ESG. Nel dettaglio, l’Ambito E – Qualità della ricerca e della terza missione/impatto sociale valuta come i dipartimenti definiscono linee strategiche coerenti con gli obiettivi di ricerca e terza missione, nonché i processi di pianificazione, monitoraggio e gestione delle risorse a supporto di ricerca e terza missione. Pertanto, nel sistema AVA 3 terza missione e ricerca sono valutate congiuntamente, sottolineando l’idea che entrambe sono missioni istituzionali chiave dell’ateneo.
Ogni ateneo è chiamato a un ruolo attivo nell’integrazione della terza missione: essa deve essere declinata nello Statuto e nel Piano strategico, prevedendo anche eventuali deleghe e strutture dedicate. Nei documenti programmatici gli atenei definiscono obiettivi strategici per la terza missione, ad es. potenziando il trasferimento tecnologico o i servizi alla collettività. A livello gestionale, al Core dell’Ateneo sono affidati il coordinamento complessivo e il monitoraggio delle attività di terza missione, spesso con la nomina di un delegato o un responsabile specifico (persona o ufficio) per la terza missione. I Dipartimenti, in quanto attori essenziali di R&S, definiscono regolamenti interni e responsabilità (ad es. direttori o referenti di terza missione), per integrare nei processi dipartimentali anche queste attività. Nel percorso AVA, gli organi collegiali del CdS e del Dipartimento (ad es. Consigli di Corso di Studio) sono coinvolti tramite il sistema di autovalutazione e riesame. In particolare, ciascun corso di studio redige un Rapporto di Riesame Ciclico (RRC) per verificare l’adeguatezza continua dei requisiti di qualità della didattica e segnalare obiettivi di miglioramento. Analogamente i Dipartimenti producono relazioni annuali sulla propria attività scientifica e di governance. Il Nucleo di Valutazione di Ateneo (NdV) compila un rapporto annuale sui processi di qualità complessivi (inclusi quelli relativi a ricerca e terza missione) da inviare ad ANVUR e al Ministero. Lo stesso fanno le Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti (CPDS), che monitorano l’offerta didattica, individuano indicatori di qualità e trasmettono pareri ai Senati Accademici. Il D.Lgs. 19/2012 impone formalmente queste relazioni periodiche: le relazioni del NdV e delle CPDS sono trasmesse a MUR/ANVUR e rese pubbliche attraverso la piattaforma ministeriale AVA (avamiur.it).
I dati quantitativi sulle attività di terza missione vengono raccolti attraverso apposite schede informatiche obbligatorie. Ogni anno gli atenei compilano la Scheda Unica Annuale (SUA): in particolare la SUA “CdS” per ogni corso di studio, la SUA-RD per la ricerca dipartimentale e la SUA-TM/IS per la terza missione e l’impatto sociale. Le Linee Guida ANVUR descrivono le sezioni e gli indicatori della SUA-TM/IS (ad esempio brevetti, startup, conferenze alla cittadinanza, ecc.) che gli atenei devono inserire in piattaforma. In questo modo ANVUR e MUR acquisiscono dati omogenei sulle iniziative di terza missione di tutte le università, insieme ai dati di ricerca e didattica. I sistemi informativi per la raccolta e analisi delle SUA e delle relazioni AVA sono gestiti da CINECA su incarico del MUR, assicurando la coerenza delle informazioni utilizzate per la valutazione.
Questo quadro normativo e procedurale è collocato in una cornice più ampia di politiche pubbliche per l’università e la ricerca. La Legge 240/2010 ha segnato l’inizio del processo di qualità, anche rafforzando il ruolo dei Dipartimenti nella governance complessiva (essenziali per ricerca e terza missione). Le valutazioni periodiche nazionali (VQR) hanno già incluso la terza missione tra gli oggetti di analisi, promuovendo la cultura del trasferimento tecnologico. Le linee programmatiche del MUR (come il Piano Triennale e i Decreti ministeriali di programmazione) introducono obiettivi ministeriali legati alla terza missione, spingendo gli atenei a integrarla nei loro Piani. Inoltre, i programmi europei e nazionali (ad es. il PNRR) sottolineano il legame fra ricerca universitaria e innovazione sul territorio. Nel complesso, le norme vigenti definiscono un percorso nel quale la terza missione è ormai valutata alla pari della didattica e della ricerca: le università devono dimostrare di avere sistemi organizzativi e processi di qualità che garantiscano il trasferimento delle conoscenze e il dialogo con la società, così da essere accreditate o confermate dal sistema AVA.
Fonti: Fonti istituzionali e normative italiane (MUR, ANVUR, CINECA) tra cui: L. 240/2010, D.Lgs. 19/2012, DM 47/2013 (e succ.), DM 6/2019 (sostitutivo DM 987/2016), DM 1154/2021, nonché Linee Guida ANVUR e manuali di valutazione (SUA-TM, AVA3).