Bruxelles teme che le divisioni tra gli Stati membri possano ostacolare la sua capacità di combattere una potenziale ondata di merci a basso costo dalla Cina, che Pechino potrebbe riversare in risposta alla prospettiva di tariffe più alte dagli Stati Uniti. La minaccia del presidente eletto Donald Trump di tassare le importazioni cinesi fino al 60% durante il suo secondo mandato ha sollevato timori che Pechino cercherà di recuperare la quota di mercato persa negli Stati Uniti riversando più merci in altri mercati, inclusa l'UE. I responsabili politici temono che le tradizionali misure commerciali a loro disposizione sarebbero troppo lente da implementare e richiederebbero un forte consenso degli Stati membri, alcuni dei quali potrebbero preferire piegarsi a Pechino piuttosto che a Bruxelles.
Con l'economia dell'UE fortemente esposta a una guerra commerciale globale, e con Stati Uniti e Cina in grado di imporre tariffe e sussidi quasi istantaneamente, alcuni funzionari temono che l'impegno del blocco a seguire le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio li porterà a faticare per proteggere la loro industria manifatturiera. Stanno spingendo per ottenere più poteri per l'UE. Le discussioni sono in fase iniziale e seguono l'avvertimento del vicepresidente della Commissione Stéphane Séjourné che il blocco non può essere lo sbocco per le "sovraccapacità" globali. Trump, che può imporre tariffe usando poteri esecutivi una volta tornato in carica il 20 gennaio, ha promesso a fine novembre di applicare un ulteriore 10% sui prodotti cinesi, insieme a nuove tariffe del 25% su Canada e Messico.
Fonte EU presses for new powers to combat threat of Chinese import surge