L'Ue e il combustibile nucleare russo
Il primo ministro belga Alexander De Croo ha dichiarato che l'Unione Europea deve liberarsi dalla dipendenza dal combustibile nucleare russo "il più rapidamente possibile" per evitare che il rinnovato interesse europeo per l'energia a basse emissioni di carbonio alimenti le casse di Mosca per la guerra in Ucraina. De Croo ha affermato che il Belgio ha compiuto un'inversione di rotta di 180 gradi nel suo atteggiamento verso l'energia nucleare, spinto in parte dalle normative del blocco volte a ridurre le emissioni di carbonio in tutta Europa. La pressione per raggiungere questi obiettivi climatici e la corsa ad allontanarsi dal gas russo hanno suscitato un rinnovato interesse per l'energia nucleare in Belgio e in altri paesi europei. Tuttavia, con l'uranio arricchito russo che rappresentava il 30% dell'approvvigionamento dell'UE nel 2022, esiste il rischio che il blocco possa sostituire una dipendenza energetica con un'altra. De Croo ha sottolineato la necessità di svincolarsi dal combustibile nucleare russo, garantendo al contempo la produzione di elettricità a zero emissioni.