Nei giorni scorsi si è detto che sui social network c’è il rischio di vivere in uno stato di coscienza alterato, dove tutto ciò che ci circonda non è altro che la continua ripetizione, sempre più amplificata, di un nostro input iniziale. Per cui se per curiosità mi metto a cercare delle “canoe” su Google mi ritroverò ad essere inseguito da pubblicità di canoe in giro per tutto il web, che io sia sul sito del mio quotidiano preferito o che vada in giro su Instagram. Niente di magico: si chiama retargeting comportamentale e si tratta di pubblicità online mirata a determinate persone in base al loro precedente comportamento in rete.
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