Modelli, simulazioni e sistemi complessi: che cosa ci dicono davvero
Nell’analisi dei sistemi complessi, i modelli matematici e le simulazioni informatiche rappresentano strumenti largamente impiegati per esplorare dinamiche difficilmente osservabili in modo diretto. La loro diffusione è dovuta alla capacità di rappresentare scenari ipotetici, testare ipotesi e visualizzare effetti sistemici generati da molteplici interazioni. Tuttavia, proprio per la loro crescente centralità, è necessario interrogarsi in modo rigoroso su che cosa questi strumenti siano effettivamente in grado di dire sui fenomeni analizzati. Un modello, per definizione, è una costruzione semplificata della realtà: seleziona alcune variabili e relazioni, ne esclude altre, e restituisce un’immagine parziale e ipotetica del sistema. Questo significa che l’affidabilità delle sue conclusioni dipende interamente dalla qualità delle assunzioni iniziali e dalla coerenza della struttura logica adottata. Quando i modelli sono fraintesi o assunti come rappresentazioni fedeli del reale, possono generare un’eccessiva fiducia predittiva, favorire l’adozione di strategie inadeguate o rinforzare visioni distorte del problema. Comprendere i limiti interpretativi dei modelli è quindi condizione necessaria per un loro uso responsabile. Più che offrire certezze, i modelli forniscono scenari condizionati, validi entro i confini delle ipotesi che li generano. L’analisi critica di ciò che includono e di ciò che tralasciano è parte integrante della valutazione della loro utilità.