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Open Source, Open Access e la Ricchezza delle Nazioni

dic 18, 2025
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Il dibattito contemporaneo sulla natura della proprietà intellettuale non può più essere relegato a una mera disputa legale tra detentori di copyright e fautori della libera circolazione delle idee, ma deve essere inquadrato come il perno di una nuova economia politica della conoscenza. L’Open Source e l’Open Access rappresentano, in questo senso, il superamento della logica delle “enclosures” che ha caratterizzato la prima rivoluzione industriale, proponendo un modello di sviluppo in cui il valore non risiede nella scarsità artificiale, bensì nell’ubiquità della risorsa informativa. La transizione verso sistemi aperti non è un atto di carità intellettuale, ma una necessità strutturale per garantire che il progresso sociale non venga strozzato da rendite di posizione oligopolistiche. Quando la conoscenza circola senza le barriere imposte dai paywall accademici o dai segreti industriali del software, si innesca un processo di innovazione incrementale che riduce drasticamente i costi di ricerca e sviluppo, permettendo anche ad attori marginali di contribuire alla frontiera tecnologica. La cosa non è di poco conto e tocca direttamente la questione della gerarchia economia delle nazioni a livello globale, per un semplice fatto: la capacità di una società di mobilitare rapidamente il proprio capitale intellettuale attraverso formati aperti definisce la differenza tra stagnazione e una crescita. Ma andiamo nel dettaglio.

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