Punti cardinali #12
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo.
Attraverso un monitoraggio sistematico delle principali case editrici internazionali, vengono selezionati i volumi più significativi per l’analisi dei grandi processi politici, economici, scientifici, tecnologici e sociali contemporanei.
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"The House that Fox News Built? Representation, Political Accountability, and the Rise of Partisan News" di Martin Johnson e Ryan J. Vander Wielen
The House that Fox News Built? Representation, Political Accountability, and the Rise of Partisan News (trad. it. La casa che Fox News ha costruito? Rappresentanza, responsabilità politica e ascesa delle notizie di parte), di Kevin Arceneaux, Johanna Dunaway, Martin Johnson e Ryan J. Vander Wielen, pubblicato da Cambridge University Press nel 2024, affronta in maniera sistematica la questione dell’impatto esercitato dai media partigiani sulla dinamica politica statunitense. Il volume prende in esame il ruolo di Fox News come attore capace di incidere sia sulle scelte degli elettori sia, in modo più diretto e meno studiato, sul comportamento strategico dei candidati e dei legislatori. La questione centrale è se, e in che misura, la semplice disponibilità di un’emittente ideologicamente connotata possa modificare il calcolo politico, alterando la rappresentanza e i meccanismi di responsabilità democratica. Gli autori intendono valutare questo fenomeno con un approccio empirico rigoroso, fondato su dati quantitativi, analisi dei contenuti, simulazioni controfattuali e piani di ricerca preregistrati. L’indagine si inserisce nel più ampio dibattito sul legame tra informazione polarizzata, funzionamento delle istituzioni e qualità della democrazia rappresentativa.
"Starbound. Interstellar Travel and the Limits of the Possible" di Ed Regis
Il volume Starbound. Interstellar Travel and the Limits of the Possible (Verso le stelle. Viaggi interstellari e i limiti del possibile) di Ed Regis, pubblicato da Cambridge University Press nel 2025, affronta la questione centrale di come, e se, l’umanità potrà mai compiere viaggi verso altri sistemi stellari. L’autore, filosofo e divulgatore scientifico, parte dall’osservazione che nessuna legge della fisica vieta il volo interstellare, ma la sua realizzazione pratica comporta difficoltà di ordine tecnico, energetico, economico e biologico che superano di gran lunga qualsiasi impresa umana finora concepita. L’argomento viene inquadrato come un dilemma fra la prospettiva di colonizzare pianeti lontani e quella di rimanere confinati nel sistema solare, sviluppando infrastrutture autosufficienti. Regis ricostruisce il retroterra culturale e scientifico del sogno di viaggiare fra le stelle, esamina i concetti tecnologici sviluppati nel corso del tempo e valuta le barriere fisiche e ingegneristiche. La tesi di fondo è che il viaggio interstellare resta teoricamente possibile, ma le condizioni perché diventi realtà sono tali da renderlo, per ora, una possibilità remota e ipotetica, più vicina alla speculazione che alla pianificazione operativa.
"Weaponizing Conspiracy Theories" di Eirikur Bergmann
Il volume Weaponizing Conspiracy Theories di Eirikur Bergmann , pubblicato da Routledge nel 2025, affronta in modo sistematico e documentato il fenomeno dell’uso politico delle teorie del complotto. L’autore, professore di politica presso l’Università di Bifröst in Islanda, esplora il modo in cui leader populisti e regimi autoritari abbiano trasformato tali narrazioni in strumenti di mobilitazione politica e di consolidamento del potere. Il problema di fondo che il libro intende chiarire riguarda le conseguenze per le democrazie liberali di una progressiva integrazione tra complottismo e populismo, due fenomeni che per lungo tempo erano stati considerati marginali o confinati a frange estremiste. Oggi, invece, queste narrazioni non solo hanno conquistato lo spazio pubblico, ma sono divenute parti costitutive del linguaggio politico, al punto da legittimare atti di delegittimazione istituzionale, polarizzazione sociale ed episodi di violenza. Bergmann sostiene che solo comprendendo a fondo la funzione delle teorie del complotto sia possibile riconoscere i meccanismi attraverso i quali esse incidono sulla percezione collettiva della realtà e quindi sulla stabilità delle istituzioni democratiche.
"Global Political Economy and New World Disorder" di Sean Creaven
Il volume di Sean Creaven, Global Political Economy and New World Disorder. Neoliberalism, Neoimperialism, and the Internationalization of Injustice (Economia politica globale e nuovo disordine mondiale. Neoliberalismo, neoimperialismo e internazionalizzazione dell’ingiustizia), pubblicato da Routledge (Taylor & Francis Group) nel 2025, prende in esame le trasformazioni dell’ordine mondiale negli ultimi decenni e si interroga su come le disuguaglianze globali siano diventate parte integrante della governance economica e politica internazionale. L’autore parte dalla convinzione che la “globalizzazione” non possa essere compresa come un processo neutrale di apertura dei mercati, ma come una combinazione di due logiche di governo: il neoliberismo, che struttura le relazioni economiche e sociali al fine di proteggere e rafforzare i mercati, e il neoimperialismo, che definisce la gerarchia politica e militare internazionale. La questione centrale è mostrare come questi due sistemi di potere si alimentino reciprocamente, consolidando rapporti asimmetrici tra Nord e Sud del mondo e producendo un “nuovo disordine” che si esprime in conflitti, crisi economiche e instabilità sociale. Creaven inserisce la sua analisi nel contesto delle guerre contemporanee, dalla Russia in Ucraina al conflitto israelo-palestinese, che interpreta come espressioni di un assetto globale volto a preservare privilegi e subordinazioni. L’opera si colloca così tra la teoria critica delle relazioni internazionali e la sociologia politica, con un’impostazione dichiaratamente realista e marxista, volta a spiegare le cause strutturali dell’ingiustizia internazionale.
"Building Trust in the Generative Artificial Intelligence Era" di Joanna Paliszkiewicz, Jerzy Gołuchowski, Magdalena Mądra-Sawicka e Kuanchin Chen
Il volume “Building Trust in the Generative Artificial Intelligence Era. Technology Challenges and Innovations” (Costruire fiducia nell’era dell’intelligenza artificiale generativa. Sfide tecnologiche e innovazioni), curato da Joanna Paliszkiewicz, Jerzy Gołuchowski, Magdalena Mądra-Sawicka e Kuanchin Chen, è stato pubblicato da Routledge (Taylor & Francis Group) nel 2025. L’opera affronta la questione centrale della fiducia nei confronti delle tecnologie basate su intelligenza artificiale generativa, analizzando come tali strumenti stiano trasformando i rapporti tra individui, organizzazioni e società. Il problema di fondo che gli autori intendono risolvere è comprendere in che modo sia possibile costruire un rapporto di affidabilità e legittimità con tecnologie che, per natura, operano in modo opaco e difficilmente prevedibile. L’intelligenza artificiale generativa non è solo un progresso tecnico, ma un fenomeno che modifica le relazioni di potere, le dinamiche economiche e le percezioni etiche. L’obiettivo del libro è fornire un quadro teorico e pratico che consenta di analizzare le sfide tecnologiche, i rischi e le opportunità, indicando strategie per consolidare la fiducia e guidare l’innovazione in un contesto in rapida evoluzione, dove imprese, governi e cittadini sono chiamati a ridefinire le proprie posizioni.
"The Platonic Mind" di Peter D. Larsen e Vasilis Politis
Il volume The Platonic Mind di Peter D. Larsen e Vasilis Politis, pubblicato da Routledge nel 2024, affronta in modo sistematico il problema di che cosa significhi pensare in termini platonici, ricostruendo la logica, la struttura e l’orizzonte della filosofia di Platone come modello di razionalità e di indagine. Il nodo centrale che gli autori intendono sciogliere riguarda il senso della mente filosofica delineata da Platone, intesa non solo come facoltà cognitiva individuale, ma come strumento collettivo di ricerca del vero, della giustizia e dell’ordine politico. Il libro si propone quindi di chiarire in che modo il pensiero platonico articoli l’intreccio fra metafisica, etica e politica, fornendo un quadro coerente che consenta di vedere la filosofia non come disciplina isolata, ma come forma di vita e metodo di comprensione. La questione di fondo è come Platone abbia concepito la mente come mezzo per orientarsi nel reale, attraverso le idee e i concetti, in vista di un bene comune che trascende l’interesse individuale. Larsen e Politis ricostruiscono così il nucleo di un “mindset” platonico che resta attuale perché mostra come il pensiero possa assumere la forma di un dialogo costante, di un esame critico e di una tensione verso principi universali. L’opera non si limita a una semplice esegesi dei dialoghi, ma li utilizza come architettura concettuale per mostrare la dinamica interna della filosofia platonica. La mente platonica, in questo quadro, non è soltanto l’intelletto che calcola o deduce, ma la facoltà di ordinare la vita personale e politica secondo modelli di verità condivisa.