Punti cardinali #2
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Ogni settimana vengono monitorate in modo sistematico le novità editoriali delle principali case editrici internazionali, con copertura delle aree linguistiche più rilevanti.
L’obiettivo di Punti Cardinali è offrire agli abbonati di Stroncature l’accesso diretto e sistematico alla saggistica più rilevante pubblicata a livello mondiale, indipendentemente dalla lingua e dalla disponibilità sul mercato editoriale italiano. Attraverso un monitoraggio sistematico delle principali case editrici internazionali, vengono selezionati i volumi più significativi per l’analisi dei grandi processi politici, economici, tecnologici e sociali contemporanei. Di ogni opera viene pubblicata una sintesi estesa in lingua italiana, redatta in modo accurato e completo, consentendo al lettore di acquisire tutti i concetti fondamentali dell’opera.
Abbonandosi a Stroncature si accede all’archivio completo di Punti Cardinali, aggiornato settimanalmente, che raccoglie già migliaia di volumi della saggistica globale. Un patrimonio editoriale in continua espansione, utile per studiosi, professionisti, decisori e lettori interessati ad avere una panoramica aggiornata e approfondita del pensiero contemporaneo su scala globale.
"Colonial Terror. Torture and State Violence in Colonial India" di Deana Heath
Nel volume Colonial Terror, Deana Heath affronta in maniera sistematica e documentata il ruolo della tortura e della violenza sistemica all'interno del progetto coloniale britannico in India. L’opera si configura come una storia critica, fondata su un’analisi teorica che intreccia storia, diritto e teoria politica, con l’obiettivo di mettere in discussione l’idea largamente condivisa di un Impero britannico relativamente benigno. Heath indaga come la tortura non sia stata un'eccezione o una devianza, ma un dispositivo ordinario e strutturale del potere coloniale, parte integrante del funzionamento quotidiano della giustizia, dell'amministrazione fiscale e del controllo politico. La finalità dell'opera è duplice: da un lato, offrire una genealogia documentata del rapporto tra colonialismo, Stato e violenza in un contesto apparentemente governato dal diritto; dall’altro, smascherare il modo in cui questa violenza è stata rimossa, normalizzata o dissimulata attraverso linguaggi giuridici, amministrativi e storiografici. Heath si propone così di restituire visibilità storica e analitica a quella che definisce “una politica del terrore” istituzionalizzata.
"Byzantium in a Changing World" di James Howard-Johnston
James Howard-Johnston, uno dei più autorevoli studiosi contemporanei della storia bizantina, propone in Byzantium in a Changing World una rilettura di ampio respiro della parabola storica dell’Impero bizantino, pubblicata da Oxford University Press nel 2025. L’opera, sintesi aggiornata delle ricerche dell’autore, ha un impianto eminentemente analitico e si concentra su tre momenti principali: il lungo periodo di contrazione tra VII e IX secolo, la ripresa politico-militare tra X e XI secolo e infine la fase di frammentazione e declino tra XII e XV secolo. Howard-Johnston non intende scrivere una cronaca continua, ma ricostruire le dinamiche profonde che determinarono l’evoluzione del potere imperiale bizantino. Il suo interesse principale è rivolto al rapporto tra strutture politiche, ideologia religiosa, rappresentazioni collettive e contingenze militari. Attraverso l’analisi comparativa delle fonti greche, siriache, armene, arabe e latine, l’autore restituisce un’immagine coerente e complessa di un impero che seppe adattarsi ai mutamenti epocali attraverso un uso creativo della tradizione e una profonda consapevolezza del proprio ruolo nel mondo.
"Ideological Fixation: From the Stone Age to Today’s Culture Wars" di Azar Gat
Azar Gat, storico israeliano specializzato in studi strategici e teoria della guerra, affronta in Ideological Fixation una riflessione di ampio respiro sull’origine, lo sviluppo e le trasformazioni delle ideologie nel tempo, dalla preistoria fino ai conflitti culturali contemporanei. Il suo obiettivo è duplice: da un lato, comprendere l’ideologia come forma costitutiva della cognizione umana, dall’altro, denunciare le distorsioni che essa può produrre nella comprensione della realtà. L’opera è articolata in tre sezioni principali: la prima esplora l’origine evolutiva dell’ideologia nel contesto della storia naturale e sociale dell’uomo; la seconda affronta le ideologie moderne — liberalismo, socialismo e fascismo — e il modo in cui esse hanno plasmato il mondo contemporaneo; la terza analizza le polarizzazioni ideologiche che dominano oggi il dibattito nei paesi sviluppati. L’intero libro è costruito intorno all’idea che l’ideologia non sia un epifenomeno ma una struttura di senso, una mappa interpretativa semplificata, inevitabile per orientarsi in un mondo complesso, ma spesso soggetta a fissazioni dogmatiche che alterano la percezione dei fatti.
"Poppaea Sabina: The Life and Afterlife of a Roman Empress" di Neil W. Bernstein
Neil W. Bernstein, professore di studi classici, è autore del libro Poppaea Sabina: The Life and Afterlife of a Roman Empress, pubblicato da Oxford University Press. L’opera si propone di analizzare la figura storica e postuma di Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone, attraverso una duplice prospettiva: da un lato, ricostruisce ciò che è possibile sapere della sua vita nell’ambito del contesto imperiale romano del I secolo; dall’altro, esplora come la sua immagine sia stata trasformata, manipolata e utilizzata nei secoli successivi, fino alla cultura pop contemporanea. Bernstein non si limita a una biografia convenzionale, ma adotta un metodo comparativo e intertestuale, confrontando le fonti letterarie antiche con reperti materiali, testi cristiani, adattamenti teatrali e cinematografici, mostre museali e persino fumetti. L’autore è consapevole della scarsità e della distorsione delle fonti primarie su Poppea e costruisce quindi un’indagine che si interroga criticamente sulla costruzione culturale del personaggio nel tempo. Il punto di partenza è la constatazione che “Poppaea is both ubiquitous and unknowable: she exists in fragments and allusions, always partial, always mediated”. Da qui prende forma un’analisi che mette al centro non tanto la donna reale, ma la sua immagine riflessa, specchio delle trasformazioni nei modi in cui il potere, il genere, la sessualità e la memoria sono stati narrati e reinterpretati.





