Punti cardinali #20
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo.
I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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"The Creativity Choice. The Science of Making Decisions to Turn Ideas into Action" di Zorana Ivcevic Pringle
Il volume The Creativity Choice. The Science of Making Decisions to Turn Ideas into Action di Zorana Ivcevic Pringle affronta uno dei nodi centrali della psicologia contemporanea: la creatività non è soltanto la capacità di generare nuove idee, ma soprattutto la possibilità di tradurle in azione attraverso una serie di decisioni consapevoli. L’autrice parte da un dato di realtà molto semplice: tutti, in contesti diversi, sperimentano momenti di intuizione e immaginano possibilità nuove, ma soltanto una minoranza riesce a trasformare quelle intuizioni in prodotti, progetti o innovazioni. La domanda che guida il libro è quindi: che cosa fa la differenza tra chi rimane nella fase immaginativa e chi invece concretizza? La risposta, fondata su numerose ricerche empiriche, è che la creatività deve essere compresa come un processo decisionale a più stadi, in cui l’individuo valuta opzioni, gestisce rischi e prende impegni concreti. L’opera, pubblicata da Oxford University Press nel 2023, si colloca nel filone della psicologia scientifica della creatività, offrendo una sintesi dei risultati di laboratorio e delle indagini applicate a contesti educativi e professionali. L’intento non è teorico-astratto, ma divulgativo e pratico: mostrare come la creatività non sia un dono misterioso, bensì una competenza allenabile, accessibile e fondata su scelte precise che ciascuno può imparare a compiere.
"Seeking News, Making China. Information, Technology, and the Emergence of Mass Society" di John Alekna
Il libro ricostruisce con precisione come la Cina del Novecento si sia trasformata in una società di massa attraverso l’intreccio fra tecnologie dell’informazione, pratiche quotidiane di accesso alle notizie e cambiamenti politici. L’autore introduce due concetti chiave: “newsscape”, inteso come l’insieme materiale e sociale che consente alle notizie di circolare nello spazio e nel tempo, e “processo tecnopolitico”, cioè la coevoluzione di strumenti mediatici e forme di organizzazione politica. Il punto di svolta scelto è l’episodio del 1958 passato alla storia come “guerra ai passeri”: una mobilitazione simultanea di milioni di persone resa possibile da una rete capillare di diffusione audio, a partire dai sistemi radiofonici cablati. Da qui il racconto torna indietro al 1919 e procede fino alla fine degli anni Sessanta, mostrando che la partecipazione di massa non dipese soltanto da propaganda e apparati di partito, ma da un ambiente informativo in grado di garantire ordini, notizie e rituali condivisi quasi in tempo reale. Per questo le prime pagine insistono sul fatto che la centralità della radio nella Cina comunista fu il risultato di una lunga evoluzione maturata in contesti urbani semicoloniali, in Manciuria e nei territori occupati, e solo in seguito estesa a livello nazionale. Ne emerge una storia “dal basso” del rapporto tra informazione e potere, fondata su archivi locali, memorie, documentazione tecnica e visiva, che si chiude collegando la trasformazione del paesaggio mediatico al bisogno umano di conoscere, comunicare e coordinarsi.
"The Titans of the Twentieth Century. How They Made History and the History They Made" di Michael Mandelbaum
Il libro di Michael Mandelbaum, The Titans of the Twentieth Century. How They Made History and the History They Made (I titani del ventesimo secolo. Come hanno fatto la storia e la storia che hanno fatto), pubblicato da PublicAffairs nel 2024, affronta il tema di come il Novecento sia stato plasmato da figure politiche eccezionali. Mandelbaum muove dall’idea che i processi storici del secolo scorso non possano essere compresi unicamente attraverso strutture economiche, sociali o culturali, ma che abbiano trovato la loro direzione grazie a leader capaci di imprimere svolte decisive. Questi uomini, definiti “titani”, non si limitarono a governare i loro paesi, ma segnarono la traiettoria del sistema internazionale nel suo complesso. Essi incarnarono ideologie, progetti politici e capacità di azione che determinarono il destino di milioni di persone, aprendo prospettive di emancipazione o generando tragedie senza precedenti. L’autore seleziona otto figure — Woodrow Wilson, Lenin, Hitler, Churchill, Roosevelt, Gandhi, Ben-Gurion e Mao Zedong — considerate rappresentative delle diverse possibilità che il potere politico può assumere. Il problema di fondo che guida l’opera è dunque il rapporto tra individui e strutture storiche, e la domanda se la storia sia soprattutto frutto di contingenze impersonali o del genio, della volontà e della visione di pochi leader straordinari.
"Emoji and Social Media Paralanguage" di Michele Zappavigna e Lorenzo Logi
Il volume Emoji and Social Media Paralanguage, scritto da Michele Zappavigna e Lorenzo Logi e pubblicato da Bloomsbury Academic nel 2022, affronta una questione cruciale per comprendere le trasformazioni della comunicazione digitale contemporanea: come gli utenti costruiscono significato, esprimono emozioni e stabiliscono relazioni attraverso i segni non verbali resi possibili dalle piattaforme social. L’opera parte dal presupposto che l’uso di emoji, gif, sticker e altri elementi grafici non rappresenti un semplice ornamento del testo scritto, ma costituisca una forma di linguaggio parallelo, assimilabile alle componenti paralinguistiche della comunicazione faccia a faccia, come il tono di voce, i gesti o le espressioni facciali. Il problema di fondo affrontato dagli autori è dunque comprendere in che modo questi strumenti digitali ristrutturino le pratiche discorsive e quali implicazioni abbiano per la costruzione dell’identità, per l’espressione dell’affettività e per la negoziazione della socialità online. Il libro si propone di colmare una lacuna negli studi linguistici e semiotici, elaborando un quadro teorico e empirico che consenta di trattare la comunicazione digitale come un ambiente complesso, in cui il linguaggio verbale si intreccia costantemente con codici visivi e multimodali.
"A History of the Muslim World. From its Origins to the Dawn of Modernity" di Michael Cook
Michael Cook, A History of the Muslim World. From its Origins to the Dawn of Modernity, Princeton University Press, 2024, è un’opera che propone una visione complessiva della storia del mondo musulmano in un arco cronologico che va dalle origini dell’Islam nel VII secolo fino all’inizio della modernità, attorno al XVIII secolo. L’autore, storico britannico di lunga esperienza, costruisce un quadro che non si limita a elencare eventi o dinastie, ma che mette in luce i fattori strutturali che hanno reso possibile la nascita, l’espansione e la trasformazione delle società musulmane in un contesto geopolitico e culturale globale. Il libro è organizzato in grandi sezioni cronologiche che alternano panoramiche di lungo periodo a momenti di approfondimento mirato, con attenzione alla formazione degli Stati, alla diffusione religiosa, ai processi culturali e alle forme di integrazione e differenziazione regionale. L’obiettivo è comprendere come, nel corso di più di un millennio, un insieme originariamente circoscritto abbia dato vita a una delle più vaste e articolate civiltà storiche, capace di includere e trasformare tradizioni locali, popolazioni e istituzioni diverse. La narrazione evita approcci teleologici e sottolinea invece la complessità di fattori ambientali, politici, religiosi e culturali che hanno interagito nel tempo, delineando uno sviluppo non lineare ma ricco di continuità e discontinuità.