Punti cardinali #47
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo.
I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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“Grieving Democracy: Navigating the Loss of Affect” di Paulina Tambakaki (Bloomsbury Academic, 2025)
Il volume di Paulina Tambakaki, pubblicato nel 2025 da Bloomsbury Academic, affronta una questione centrale della teoria politica contemporanea: la crisi della dimensione emotiva nella democrazia liberale e la conseguente perdita di legittimità dei suoi linguaggi simbolici. L’autrice esplora come le emozioni collettive, lungi dall’essere elementi irrazionali o marginali, costituiscano il tessuto stesso della vita democratica e come la loro progressiva neutralizzazione conduca a un indebolimento del legame civico. Il titolo, Grieving Democracy, racchiude una duplice metafora: da un lato, il lutto per la democrazia in declino; dall’altro, il lutto come processo attraverso cui il soggetto politico elabora la perdita e può ricostruire nuove forme di appartenenza e solidarietà. L’approccio di Tambakaki è interdisciplinare, collocato tra teoria politica, filosofia morale e studi culturali, e collega la questione emotiva alle dinamiche del populismo, della disillusione e del post-liberalismo. L’autrice non si limita a descrivere la crisi delle istituzioni rappresentative, ma propone di ripensare la democrazia a partire dal riconoscimento della vulnerabilità e della finitezza umana, individuando nella dimensione emotiva non un ostacolo, bensì una condizione per la sua rinascita.
“The Smoke and the Spoils. Anti-Environmentalism and Class Struggle in the United States” di John Hultgren (MIT Press, 2025)
The Smoke and the Spoils. Anti-Environmentalism and Class Struggle in the United States di John Hultgren, pubblicato da MIT Press nel 2025, analizza la formazione, le radici sociali e le implicazioni politiche dell’antiecologismo negli Stati Uniti contemporanei. Il volume si propone di comprendere come la resistenza alle politiche ambientali non derivi soltanto da interessi economici o ideologici, ma da strutture materiali e conflitti di classe che attraversano la società americana. Hultgren, docente di scienze politiche e ambientali, utilizza un approccio storico-materialista per indagare come l’ambientalismo istituzionale sia stato percepito come una minaccia alle identità operaie, rurali e popolari, e come l’antiecologismo si sia trasformato in un linguaggio di rivendicazione politica. L’autore non si limita a descrivere la polarizzazione tra ambientalisti e negazionisti del clima, ma esplora la genealogia culturale e sociale di tale divisione, collegandola alla trasformazione del capitalismo industriale e alla crisi delle economie locali. Il libro si distingue per la capacità di integrare teoria critica, analisi empirica e riflessione politica, offrendo una visione d’insieme delle tensioni che caratterizzano il rapporto tra giustizia ambientale e disuguaglianza sociale.
“Digital Capitalism and Its Limits: Technotopia, Power and Risk” a cura di Vishwas Satgar (Wits University Press, 2025)
Il volume Digital Capitalism and Its Limits: Technotopia, Power and Risk, curato da Vishwas Satgar e pubblicato nel 2025 da Wits University Press, si inserisce nel quadro degli studi contemporanei dedicati alla trasformazione del capitalismo nell’epoca delle tecnologie digitali e dell’automazione. L’opera raccoglie contributi di diversi studiosi che analizzano in prospettiva critica le strutture economiche, politiche e sociali che sostengono il capitalismo digitale globale, evidenziandone contraddizioni, vulnerabilità e rischi sistemici. L’obiettivo complessivo è interrogare l’idea di “tecnoutopia”, ossia la convinzione che l’innovazione tecnologica rappresenti di per sé una forza emancipatrice e progressiva, indipendente dalle relazioni di potere e dai rapporti di produzione. L’approccio del volume è interdisciplinare e combina economia politica, sociologia, teoria critica e studi postcoloniali. Gli autori analizzano i limiti interni del capitalismo digitale, dalla concentrazione del potere delle piattaforme alla precarizzazione del lavoro, dall’estrazione dei dati come nuova forma di valore all’impatto ambientale delle infrastrutture digitali. In tal modo, il libro mira a proporre un’alternativa teorica e politica alla narrazione dominante della “quarta rivoluzione industriale”, ponendo la questione di come ridefinire la tecnologia in chiave democratica, sostenibile e collettiva.
Licosia
Licosia è la casa editrice di Stroncature. Fondata nel 2015, si dedica esclusivamente alla pubblicazione di testi di saggistica nei campi delle scienze naturali, delle humanities e delle scienze sociali. Tutti i titoli vengono distribuiti e promossi sia in Italia sia all’estero.
La città cancellata: Storia di Picentia, della guerra di Annibale e della vendetta di Roma
Il volume ricostruisce la vicenda storica della città di Picentia, dalla sua fondazione all’annientamento da parte di Roma all’indomani della seconda guerra punica. Situata tra Salerno e Pontecagnano, Picentia rappresenta un caso paradigmatico di damnatio memoriae: una città cancellata per aver parteggiato con Annibale, i cui abitanti furono dispersi e la cui identità fu rimossa dalla tradizione. Attraverso l’analisi incrociata delle fonti letterarie, archeologiche ed epigrafiche, il libro restituisce voce a una comunità cancellata dalla storia, indagando al contempo le strategie politiche e simboliche messe in atto dalla Repubblica romana per consolidare il proprio dominio. Una riflessione sulla forza della deterrenza, sul potere della memoria e sulle forme della sua manipolazione nella costruzione del passato.
Amina: Storia e archeologia di Pontecagnano tra Etruschi, Greci e Romani
Molto prima che diventasse Picentia, Amina fu una città viva, autonoma, profondamente mediterranea. Questo libro ne racconta la storia: un centro etrusco-campano dinamico e articolato, protagonista delle rotte commerciali e dei sistemi politici dell’Italia preromana. Amina fu una città con istituzioni, templi, necropoli, modelli insediativi e forme di rappresentazione del potere proprie, che ne fanno uno dei più interessanti laboratori di civiltà dell’Italia antica. Attraverso l’analisi delle fonti archeologiche, epigrafiche e storiche, il volume ricostruisce il ruolo di Amina nella rete dei centri medio-tirrenici tra VIII e III secolo a.C., fino alla cesura imposta dalla conquista romana e alla rifondazione con il nome di Picentia.