Punti cardinali #58
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita in italiano che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo. I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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“How the West Lost the Peace. The Great Transformation Since the Cold War” di Philipp Ther (Press, 2023)
Il libro di Philipp Ther How the West Lost the Peace. The Great Transformation Since the Cold War (Polity Press, 2023) affronta una questione centrale della storia contemporanea: come l’Occidente, vincitore della Guerra Fredda, abbia progressivamente smarrito la capacità di mantenere la pace e l’ordine internazionale fondato sul liberalismo economico e politico. Ther, storico austriaco e docente all’Università di Vienna, offre un’analisi di lungo periodo che intreccia economia, politica e cultura, interpretando i tre decenni successivi al 1989 come una grande trasformazione paragonabile, per portata e conseguenze, a quella descritta da Karl Polanyi nel suo celebre The Great Transformation del 1944. L’autore non si limita a ripercorrere le crisi dell’ultimo trentennio, ma ricostruisce le radici sistemiche della disgregazione dell’ordine post-Guerra Fredda, individuando nelle illusioni neoliberali, nella fiducia cieca nella globalizzazione e nella sottovalutazione degli effetti sociali e geopolitici del mercato globale i principali fattori del declino. La tesi centrale è che l’Occidente abbia vinto la guerra ma perso la pace perché ha frainteso la natura della vittoria, trasformando il trionfo ideologico sul comunismo in un dogma economico che ha eroso le basi sociali e politiche della propria legittimità.
“Thoughtfulness and the Rule of Law” di Jeremy Waldron (Cambridge University Press, 2025)
Il volume Thoughtfulness and the Rule of Law, pubblicato da Cambridge University Press nel 2025, rappresenta uno degli interventi più maturi e riflessivi di Jeremy Waldron sul tema del diritto e della ragione pratica. L’autore, uno dei più autorevoli filosofi del diritto contemporanei, sviluppa in questo libro una meditazione articolata sul nesso tra legalità, razionalità e rispetto dell’umanità dei soggetti sottoposti al diritto. L’opera si colloca nel solco delle ricerche che Waldron ha dedicato per decenni allo Stato di diritto, ai diritti fondamentali e al legame tra norme giuridiche e ragione pubblica, ma assume qui una forma più concentrata e quasi meditativa. L’oggetto centrale non è tanto la struttura delle istituzioni legali quanto la disposizione mentale e morale richiesta a chi vi opera. Waldron chiama questa disposizione thoughtfulness, traducibile come “riflessività”, “cura del pensiero”, o, più propriamente, “attenzione riflessiva”. L’autore intende mostrare che il governo della legge non può essere ridotto a un insieme di procedure, bensì implica un’attitudine mentale e morale che riconosce la dignità di ogni individuo coinvolto nel processo legale. Lo Stato di diritto, in questa prospettiva, è non solo un assetto istituzionale ma una forma di civiltà: un modo di esercitare il potere che si fonda sulla considerazione razionale, sul rispetto e sull’autocontrollo. L’obiettivo del libro è dunque definire il significato profondo della rule of law come pratica di pensiero e di giudizio, che richiede rispetto del processo deliberativo, autocoscienza della propria fallibilità e riconoscimento della soggettività altrui. L’opera riunisce diverse lezioni e conferenze di Waldron, ma con un filo concettuale unitario: l’esigenza di preservare il pensiero riflessivo come fondamento etico e politico della legalità moderna.
Mirroring Brains. How We Understand Others From the Inside di Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia (Oxford University Press, 2023)
Il volume Mirroring Brains. How We Understand Others From the Inside, pubblicato nel 2008 da Oxford University Press, è un’opera che segna un punto cruciale nella comprensione neuroscientifica dei processi di intersoggettività. Gli autori, Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia, delineano in modo sistematico la scoperta e le implicazioni del sistema dei neuroni specchio, individuato nei primi anni Novanta presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma. L’obiettivo del libro è mostrare come l’attività di particolari circuiti neuronali renda possibile comprendere le azioni, le intenzioni e le emozioni altrui non attraverso l’inferenza concettuale, ma mediante una simulazione incarnata, ossia un rispecchiamento diretto dell’azione osservata. Il testo si colloca all’incrocio tra neuroscienze, filosofia della mente e psicologia cognitiva, con un approccio empirico ma aperto alle implicazioni teoriche. Gli autori intendono superare la tradizionale opposizione tra mente e corpo, proponendo una visione dell’intelligenza motoria come fondamento biologico della comprensione sociale. Il libro è organizzato in capitoli che seguono un ordine logico: dalla scoperta sperimentale dei neuroni specchio all’analisi delle loro funzioni cognitive, fino alle applicazioni interpretative nei campi dell’empatia, del linguaggio e della cultura.
“The Science of Virtue: A Framework for Research” di Blaine J. Fowers, Bradford Cokelet e Frank D. Leonhardt (Cambridge University Press, 2024)
Il volume The Science of Virtue: A Framework for Research si propone di fondare un approccio scientifico alla virtù, elaborando un quadro teorico sistematico per l’indagine empirica e concettuale di ciò che tradizionalmente è stato dominio della filosofia morale. Pubblicato da Cambridge University Press nel 2024, il libro rappresenta il tentativo congiunto di tre studiosi di psicologia e filosofia morale di colmare il divario tra le scienze sociali contemporanee e l’etica delle virtù, reinterpretando la nozione di “virtù” come categoria empiricamente indagabile e teoricamente operativa. Gli autori partono dal presupposto che la psicologia moderna, fondata sull’individualismo e su modelli di comportamento meccanicistici, abbia progressivamente perduto il riferimento normativo al bene umano e alla fioritura personale, riducendo l’indagine morale a processi cognitivi o disposizioni comportamentali. Il libro intende quindi restituire alla ricerca psicologica un fondamento teleologico, riconnettendo la scienza della mente e del comportamento a una concezione sostantiva del vivere bene. Gli autori combinano analisi filosofiche aristoteliche con metodologie psicologiche contemporanee, delineando un modello scientifico delle virtù che possa guidare la ricerca empirica e, insieme, chiarire i principi normativi del benessere umano. L’opera non è un trattato di filosofia morale né un manuale di psicologia positiva, ma un tentativo di costruire un linguaggio comune tra discipline, in cui la virtù sia considerata una realtà descrivibile, misurabile e migliorabile.





