Punti cardinali #69
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“Zero Sum. The Arc of International Business in Russia” di Charles Hecker (Oxford University Press, 2025)
Il libro Zero Sum. The Arc of International Business in Russia, pubblicato nel 2025 da Oxford University Press, ricostruisce in modo dettagliato l’intera traiettoria dell’ingresso, della permanenza e dell’uscita delle imprese occidentali nel mercato russo dagli anni immediatamente successivi al crollo dell’Unione Sovietica fino all’invasione dell’Ucraina nel 2022. L’autore, Charles Hecker, attinge a una vasta documentazione storica, economica e politica, oltre che a un corpus significativo di interviste a protagonisti diretti della globalizzazione in Russia: manager, banchieri, consulenti legali, giornalisti economici, funzionari di istituzioni finanziarie internazionali. L’impostazione è quella di un’indagine narrativa ma con solide basi analitiche, che mira a spiegare perché la promessa della Russia come grande mercato emergente non si sia mai materializzata secondo le aspettative occidentali, e come i tentativi delle aziende di adattarsi a un contesto politico ed economico instabile abbiano spesso prodotto risultati contraddittori. Hecker esplora il rapporto tra globalizzazione e sovranità, la fragilità delle istituzioni russe, l’impatto della privatizzazione dei primi anni Novanta, il ruolo dei gruppi oligarchici, il comportamento delle multinazionali nei momenti di crisi e la progressiva trasformazione dell’ambiente politico sotto Putin, fino alla rottura definitiva del 2022. Il libro affronta l’intero arco trentennale come un ciclo: dall’entusiasmo iniziale alla delusione, dalla convinzione che la Russia sarebbe diventata un paese normale alla presa d’atto del carattere strutturale delle sue distorsioni politiche, istituzionali ed economiche. Attraverso questo schema, l’autore offre una lettura complessiva delle ragioni per cui la globalizzazione non è riuscita a trasformare la Russia, chiarendo le implicazioni per la sicurezza economica e per il futuro dei rapporti tra imprese e Stati autoritari.
“The World of Homer. Archaeology, Social Memory, and the Emergence of Greek Epic Poetry” di Michael B. Cosmopoulos (Cambridge University Press, 2025)
Il volume The World of Homer. Archaeology, Social Memory, and the Emergence of Greek Epic Poetry, pubblicato nel 2025 da Cambridge University Press, si propone di spiegare in modo sistematico come i poemi omerici siano emersi da un intreccio complesso di dinamiche storiche, culturali, sociali e memoriali che interessarono la Grecia tra la fine dell’età del Bronzo e l’età arcaica. Michael B. Cosmopoulos, archeologo specializzato nella civiltà micenea, affronta un problema tradizionale della ricerca – l’origine dell’epica greca – adottando un approccio interdisciplinare che combina archeologia, filologia, antropologia culturale, teoria della memoria collettiva e studi sull’oralità poetica. L’obiettivo dichiarato dell’autore non è solo ricostruire il contesto materiale e culturale che rese possibile la formazione dell’Iliade e dell’Odissea, ma anche mostrare come questi testi siano espressione di una memoria sociale stratificata, frutto della progressiva rielaborazione di eventi, pratiche e ideologie appartenenti sia al mondo miceneo sia alle comunità post-palaziali che conservarono e trasformarono tali ricordi. Il libro non propone una soluzione definitiva al “problema omerico”, ma mira a ridefinirlo, sostenendo che l’epica non può essere compresa senza tener conto dei fenomeni di continuità e rottura che caratterizzarono il passaggio dal sistema miceneo ai secoli oscuri e, successivamente, la formazione delle poleis. La tesi di fondo è che l’epopea non è un documento storico diretto, ma un prodotto culturale collettivo che traduce in forma poetica i meccanismi attraverso cui le comunità greche costruirono un passato condiviso.
“The Information Animal: Humans, Technology and the Competition for Reality” di Alicia Wanless (C. Hurst & Co. Publishers, 2025)
The Information Animal: Humans, Technology and the Competition for Reality, pubblicato nel 2025 da C. Hurst & Co. (Publishers) Ltd., è un’opera che propone un nuovo paradigma interpretativo del rapporto umano con l’informazione. Alicia Wanless offre un impianto teorico fondato sull’idea che gli esseri umani siano “animali dell’informazione”, ossia organismi che costruiscono, consumano e competono attraverso l’informazione per stabilire una realtà condivisa. Il libro rifiuta le letture superficiali dell’ecosistema informativo contemporaneo, centrato solo sulle piattaforme digitali o sulla disinformazione, e propone invece una ricostruzione di lungo periodo basata sulla storia, sull’ecologia e sulle dinamiche dei sistemi complessi. L’autrice elabora un quadro teorico in cui gli esseri umani, i loro strumenti comunicativi e le condizioni ambientali formano ecosistemi informativi dinamici, determinati dall’interazione di fattori culturali, tecnologici, economici e politici. Il testo ha un obiettivo duplice: da un lato, mostrare come la competizione per l’informazione sia un tratto costante delle società umane; dall’altro, costruire i presupposti scientifici e metodologici per una nuova disciplina, l’“ecologia dell’informazione”, necessaria per comprendere e governare tali fenomeni. La cornice che emerge è ampia, comparativa e profondamente documentata, attraversando più di duemila anni di storia e mostrando come le crisi informative del presente siano solo l’ultima manifestazione di meccanismi profondi e ricorrenti.
“What Is Free Speech? The History of a Dangerous Idea”,(Penguin, 2025) di Fara Dabhoiwala
Il libro What Is Free Speech? The History of a Dangerous Idea, pubblicato da Penguin nel 2025 e scritto da Fara Dabhoiwala, ricostruisce l’evoluzione storica, culturale e politica della libertà di espressione come idea, pratica sociale e principio istituzionale. L’autore muove da una constatazione semplice ma cruciale: non esiste una storia unitaria della libertà di parola, perché il significato attribuito a questa nozione è sempre cambiato attraverso epoche, società e sistemi politici differenti. Il volume analizza tali trasformazioni attraverso una prospettiva comparativa e globale, mostrando come la libertà di espressione sia un concetto costruito, mai naturale, il cui profilo è modellato da rapporti di potere, dinamiche sociali, sviluppi tecnologici e media dominanti. Dabhoiwala evidenzia come i moderni dibattiti pubblici su libertà e censura tendano a presentare un’immagine lineare del passato, fondata sulla retorica del progresso verso livelli crescenti di apertura, ma sostiene che questa visione sia riduttiva e incapace di cogliere la tensione costante tra emancipazione e controllo che caratterizza da sempre il problema. L’analisi prende avvio da episodi personali e osservazioni empiriche, come la censura subita dall’autore durante una pubblicazione in Cina, per mostrare come la libertà di parola sia un campo di conflitto in cui sistemi politici, tradizioni culturali e interessi sociali convergono e si scontrano. La struttura del libro, articolata in capitoli tematici che vanno dalle società premoderne alle rivoluzioni del XVIII secolo, dalle eccezioni americane all’impatto dei nuovi media, mira a delineare la genealogia di un ideale che ha sempre funzionato come risorsa politica, strumento retorico e arma di potere. Il risultato è un’indagine che non descrive semplicemente un’evoluzione giuridica, ma la trasformazione di un intero modo di immaginare il rapporto tra parola, autorità e comunità.
Licosia
Licosia è la casa editrice di Stroncature. Nata nel 2015, pubblica esclusivamente testi di saggistica e opere scientifiche pubblicate all’interno di collane editoriale dirette da docenti e accademici.
The One-Person Billion-Dollar Company: Come il capitalismo cognitivo trasforma il lavoro, il valore e l’impresa
The One-Person Billion-Dollar Company analizza come l’intelligenza artificiale agentica, l’automazione cognitiva e le infrastrutture digitali distribuite stiano trasformando radicalmente il concetto di impresa. In un contesto in cui la produttività non è più una funzione del lavoro umano, emerge un nuovo profilo imprenditoriale: chi progetta sistemi intelligenti al posto di strutture gerarchiche.
Il libro propone un’analisi teorica delle nuove economie di scala abilitate da agenti autonomi, API modulari, modelli linguistici avanzati e servizi cloud componibili. Queste infrastrutture rendono possibile un’impresa interamente costruita su sistemi cognitivi automatizzati, capaci di operare e adattarsi con un intervento umano minimo.
Il testo offre uno strumento concettuale per comprendere come stanno nascendo le imprese del XXI secolo: fondate non su organici estesi, ma su architetture intelligenti progettate per generare valore in modo autonomo. In questo scenario, vengono superati i presupposti storici sulla scala, sulla crescita e sulla produttività, aprendo la strada a forme d’impresa più snelle, interamente sistemiche e potenzialmente guidate da un solo individuo.






