Punti cardinali #79
La ricerca accademica internazionale è il luogo dove nascono i concetti che definiscono il nostro tempo e dove vengono forgiati gli strumenti per leggere la realtà. Eppure, l’accesso a questa fonte strategica è bloccato da barriere strutturali: la complessità delle opere originali, la loro assenza nel mercato italiano e i costi proibitivi dei volumi specialistici.
Punti Cardinali nasce per abbattere queste barriere.
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In questo numero: l’analisi di 3 nuove opere appena pubblicate dalle maggiori case editrici accademiche.
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“Accelerating Innovation: Competitive Advantage through Ecosystem Engagement” Phil Budden, Fiona Murray (MIT Press, 2022)
Pubblicato nel 2022 da MIT Press, Accelerating Innovation: Competitive Advantage through Ecosystem Engagementaffronta una delle questioni centrali dell’economia contemporanea: il modo in cui l’innovazione prende forma, accelera o rallenta all’interno di sistemi complessi che vanno ben oltre i confini delle singole organizzazioni. Il libro muove da una constatazione di fondo: nel mondo attuale, caratterizzato da rapide trasformazioni tecnologiche, da una crescente interdipendenza tra attori pubblici e privati e da una competizione globale sempre più intensa, l’innovazione non può più essere compresa come il risultato isolato di un’impresa o di un laboratorio. Gli autori interrogano la natura profonda dei processi innovativi, chiedendosi perché alcuni contesti riescano a generare vantaggi competitivi duraturi mentre altri, pur disponendo di risorse simili, restano indietro. La prospettiva adottata non è celebrativa né prescrittiva in senso superficiale: Budden e Murray propongono invece un’analisi strutturata dei meccanismi che rendono gli ecosistemi dell’innovazione più o meno efficaci, mettendo al centro il ruolo delle interazioni, delle istituzioni e delle strategie collettive. Il libro invita il lettore a riconsiderare nozioni consolidate di competizione, crescita e leadership tecnologica, aprendo interrogativi fondamentali sul rapporto tra imprese, università, Stato e società.
“Aesthetic Dimensions of Modern Philosophy” di Andrew Bowie (Oxford University Press, 2022)
Pubblicato nel 2022 da Oxford University Press, Aesthetic Dimensions of Modern Philosophy affronta una questione che attraversa in profondità l’intera storia della filosofia moderna, ma che raramente viene tematizzata come asse portante dell’indagine filosofica: il ruolo costitutivo delle dimensioni estetiche nei processi di comprensione, articolazione e produzione di senso. Bowie non si limita a discutere l’estetica come ambito specialistico o come filosofia dell’arte in senso tradizionale, bensì propone una riconsiderazione radicale del modo in cui la filosofia moderna ha pensato se stessa, i propri criteri di validità e le proprie forme espressive. Il libro nasce dalla constatazione di una tensione persistente: da un lato, l’enorme centralità che arte, linguaggio, musica e forme espressive non concettuali hanno avuto nel pensiero di molti filosofi decisivi; dall’altro, la loro progressiva marginalizzazione nelle correnti dominanti della filosofia accademica contemporanea. Bowie invita il lettore a interrogarsi sul perché proprio l’estetico – spesso considerato vago, secondario o privo di rigore – continui invece a riemergere nei momenti di crisi concettuale, epistemologica ed etica della modernità. La posta in gioco non è semplicemente una rivalutazione dell’arte, ma una riflessione sul modo in cui gli esseri umani abitano il mondo, producono significato e rispondono alla perdita di cornici interpretative condivise.
“After the Flying Saucers Came. A Global History of the UFO Phenomenon” di Greg Eghigian (Oxford University Press, 2023)
Pubblicato nel 2023 da Oxford University Press, After the Flying Saucers Came affronta uno dei fenomeni culturali più longevi e controversi del mondo contemporaneo: quello degli oggetti volanti non identificati e delle narrazioni che, a partire dal secondo dopoguerra, si sono coagulate intorno alla possibilità di visite extraterrestri. Il libro non si presenta come un’indagine sulla verità ultima degli avvistamenti, né come un’opera di smascheramento, ma come un tentativo di comprendere perché, in determinati momenti storici e in contesti specifici, l’idea dei “dischi volanti” abbia assunto una tale forza simbolica e sociale. Eghigian invita il lettore a considerare gli UFO non come semplici anomalie visive o come oggetti misteriosi da decifrare, ma come dispositivi culturali attraverso cui individui e collettività hanno proiettato paure, speranze, ansie e aspettative legate alla modernità. Le domande che attraversano il libro non riguardano soltanto l’esistenza di civiltà extraterrestri, ma il rapporto tra conoscenza e incertezza, tra fiducia e sospetto, tra autorità scientifica e sapere profano. In questo senso, il fenomeno UFO diventa una lente privilegiata per interrogare il modo in cui le società moderne elaborano l’ignoto, reagiscono al cambiamento tecnologico e costruiscono narrazioni sul futuro. Fin dalle prime pagine emerge l’ambizione dell’opera: raccontare una storia globale e stratificata che permetta di comprendere perché gli UFO, al di là della loro natura materiale, abbiano avuto un impatto così duraturo sull’immaginario collettivo.




