Punti cardinali #8
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Ogni settimana vengono monitorate in modo sistematico le novità editoriali delle principali case editrici internazionali, con copertura delle aree linguistiche più rilevanti.
L’obiettivo di Punti Cardinali è offrire agli abbonati di Stroncature l’accesso diretto e sistematico alla saggistica più rilevante pubblicata a livello mondiale, indipendentemente dalla lingua e dalla disponibilità sul mercato editoriale italiano. Attraverso un monitoraggio sistematico delle principali case editrici internazionali, vengono selezionati i volumi più significativi per l’analisi dei grandi processi politici, economici, tecnologici e sociali contemporanei. Di ogni opera viene pubblicata una sintesi estesa in lingua italiana, redatta in modo accurato e completo, consentendo al lettore di acquisire tutti i concetti fondamentali dell’opera.
Abbonandosi a Stroncature si accede all’archivio completo di Punti Cardinali, aggiornato settimanalmente, che raccoglie già migliaia di volumi della saggistica globale. Un patrimonio editoriale in continua espansione, utile per studiosi, professionisti, decisori e lettori interessati ad avere una panoramica aggiornata e approfondita del pensiero contemporaneo su scala globale.
"Die unbequeme Vergangenheit" di Nikolai Epplée
Il volume Die unbequeme Vergangenheit. Vom Umgang mit Staatsverbrechen in Russland und anderswo (Il passato scomodo. Il trattamento dei crimini di Stato in Russia e altrove) di Nikolai Epplée analizza in modo approfondito come le società affrontino l’eredità dei crimini di Stato e delle violenze politiche, con un’attenzione particolare alla Russia e un confronto costante con esperienze internazionali. L’autore, saggista e analista culturale, si propone di fornire strumenti concettuali e pratici a chi in Russia percepisce l’urgenza di elaborare il proprio passato, traducendo in proposte operative le lezioni ricavate da contesti diversi. L’approccio è comparativo e sequenziale: osservare modelli di gestione del passato, valutarne risultati e limiti, e trarne indicazioni utili per definire strategie concrete. Epplée parte da una “diagnosi” dello stato della memoria pubblica russa, passa all’esame di commissioni di verità e processi di riconciliazione in altri Paesi, e conclude delineando un insieme di possibili percorsi per il contesto russo. L’edizione tedesca del 2023, tradotta dal russo e pubblicata da Suhrkamp, mantiene intatta la finalità dell’originale del 2020: trasformare esperienze altrui in un patrimonio di metodi, evitando approcci astratti e radicando ogni proposta in casi concreti e documentati.
"Revolusi. L’Indonesia e la nascita del mondo moderno" David Van Reybrouck
Il volume di David Van Reybrouck analizza la nascita dell’Indonesia indipendente come primo grande processo di decolonizzazione del secondo dopoguerra, ponendo l’attenzione sulle interazioni tra conflitto armato, azione politica e costruzione della memoria, e sulla rilevanza internazionale di quella rivoluzione. L’autore adotta un approccio basato principalmente sulla storia orale, frutto di un lavoro sul campo condotto tra il 2015 e il 2019 in numerose isole dell’arcipelago, che ha portato alla realizzazione di 185 interviste formali a testimoni molto anziani, svolte con interpreti in quasi venti lingue e con procedure rigorose di consenso e verifica delle citazioni. L’obiettivo è integrare la storiografia con le voci degli ultimi protagonisti, valorizzando l’esperienza diretta come fonte primaria, poiché l’autore ritiene che ciò che si vive in gioventù segni in modo indelebile la memoria. Il lavoro unisce ricerche di studiosi, reportage e testimonianze, offrendo una narrazione che alterna analisi di contesto e capitoli costruiti su memorie individuali, collegando il quadro politico e diplomatico alle dinamiche sociali. La prospettiva è comparativa e tiene conto del ruolo degli attori esterni nei negoziati. La cornice interpretativa è quella di una storia di liberazione e di sofferenza, di speranza e di violenza, che interroga i lasciti del colonialismo olandese e le ambivalenze della memoria europea. Ne deriva un racconto che fonde grande storia e microstoria, illustrando come l’Indonesia sia divenuta Stato sovrano tra il 1945 e il 1949. L’autore esplicita sin dalle prime pagine l’intenzione di usare le fonti orali per illuminare snodi decisivi e di analizzare l’interazione tra rivoluzione e costruzione statale, in un caso che influenzerà altre decolonizzazioni in Asia e Africa.
"Artificial Intelligence: Economic Perspectives and Models" di Wim Naudé, Thomas Gries, Nicola Dimitri
Il volume Artificial Intelligence: Economic Perspectives and Models (Intelligenza artificiale: prospettive e modelli economici) di Wim Naudé, Thomas Gries e Nicola Dimitri è un’analisi su come l’intelligenza artificiale possa essere compresa e valutata utilizzando gli strumenti della teoria economica. Gli autori, economisti con esperienza internazionale in università e istituzioni di ricerca, si propongono di colmare una lacuna: l’IA è spesso descritta in termini generici o sensazionalistici, ma raramente inserita in modo strutturato nei modelli economici. L’obiettivo è fornire un quadro in cui l’IA sia trattata come un insieme di abilità che possono sostituire o integrare quelle umane, e in cui le variabili di domanda siano considerate tanto importanti quanto quelle di offerta. Gli autori intendono così rispondere a domande centrali: in che modo l’IA modifica la produttività e la crescita? Quali effetti può avere sull’occupazione e sulla distribuzione del reddito? Come si possono progettare politiche pubbliche e investimenti privati che orientino l’IA verso obiettivi sicuri e vantaggiosi per la società? Il metodo unisce teoria della decisione, modelli di crescita endogena, analisi di investimenti in contesti incerti e teoria della concorrenza applicata all’innovazione. La finalità non è solo teorica: le conclusioni vogliono essere utilizzabili da economisti, imprese e decisori pubblici. L’opera è stata pubblicata da Cambridge University Press nel 2024, segnalando un’impostazione accademica ma con ambizioni operative. Fin dalle prime pagine viene chiarito che l’analisi si manterrà su un piano sobrio, evitando previsioni estreme sull’IA, e si concentrerà su modelli con ipotesi trasparenti e risultati interpretabili.
"Gekränkte Freiheit. Aspekte des libertären Autoritarismus" di Carolin Amlinger, Oliver Nachtwey
Nel volume Gekränkte Freiheit. Aspekte des libertären Autoritarismus (Libertà ferita. Aspetti dell’autoritarismo libertario), Carolin Amlinger e Oliver Nachtwey esaminano l’origine e le caratteristiche di quello che definiscono “autoritarismo libertario”, ossia una forma peculiare di orientamento politico che unisce un marcato richiamo all’autonomia individuale e alla libertà personale con elementi autoritari e atteggiamenti di intolleranza nei confronti delle istituzioni democratiche, dei mezzi di informazione tradizionali e delle norme collettive. L’obiettivo principale dell’opera è chiarire come e perché una parte significativa delle società contemporanee, in particolare nei contesti occidentali, si sia orientata verso posizioni che rifiutano vincoli sociali e regole comuni, pur accettando o persino sollecitando forme di esercizio del potere rigide e punitive. La questione centrale è comprendere in che modo la rivendicazione di una libertà senza limiti possa trasformarsi in terreno favorevole a dinamiche di esclusione, sospetto e costrizione degli altri. Il metodo utilizzato è di tipo qualitativo, fondato su interviste approfondite e analisi discorsive condotte su gruppi e individui portatori di questo orientamento, integrate in un quadro teorico che richiama concetti della sociologia classica e contemporanea, in particolare le categorie weberiane di razionalizzazione e legittimazione, la teoria critica e le analisi più recenti sui mutamenti della soggettività politica. Gli autori non mirano a presentare un mero elenco di opinioni o comportamenti, ma intendono ricostruire le strutture concettuali e le narrazioni che sostengono questa nuova forma di soggettività politica.
"Exportweltmeister. Geschichte einer deutschen Obsession" di Jan-Otmar Hesse
Il volume Exportweltmeister. Geschichte einer deutschen Obsession (Campione mondiale dell’export. Storia di un’ossessione tedesca) di Jan-Otmar Hesse, storico dell’economia e professore all’Università di Bayreuth, esamina la centralità dell’export nella storia tedesca moderna. L’autore parte dalla fortuna dell’espressione «Exportweltmeister», nata nel 1986 quando la Repubblica Federale superò tutti per valore delle esportazioni. La tesi di fondo è che orientamento all’export e identità economica nazionale si siano consolidati lungo il Novecento fino a divenire abitudine politica. Il libro intende chiarire come tale orientamento sia emerso, quali strumenti l’abbiano sostenuto e perché il titolo conti tuttora nel linguaggio pubblico. Il metodo combina una ricognizione teorica e quantitativa con l’analisi di archivi amministrativi e imprenditoriali relativi a commercio e politica monetaria. Fra le fonti spiccano gli atti dell’Aussenhandelsbeirat, creato nel 1946 presso il Ministero dell’Economia, come luogo di confronto stabile con gli esportatori. Sul piano interpretativo il testo ricostruisce un discorso in cui l’export diviene criterio di riuscita collettiva e guida per decisioni di lungo periodo. La struttura procede per gradi: teorie del commercio, quadro statistico dell’integrazione tedesca, quindi la sequenza storica dal Kaiserreich al secondo dopoguerra.
"Disasters and History. The Vulnerability and Resilience of Past Societies"
Il volume Disasters and History. The Vulnerability and Resilience of Past Societies (Disastri e storia. La vulnerabilità e la resilienza delle società del passato) di Bas van Bavel, Daniel R. Curtis, Jessica Dijkman, Matthew Hannaford, Maïka de Keyzer, Eline van Onacker e Tim Soens analizza in prospettiva storica e comparata il modo in cui società di epoche diverse hanno affrontato rischi e shock, naturali o provocati dall’uomo, evidenziando le condizioni che ne hanno determinato gli esiti. L’obiettivo è mostrare come l’impatto di un evento dipenda non solo dalla sua intensità, ma anche dalla struttura sociale, economica e istituzionale preesistente. Gli autori propongono di usare il passato come laboratorio per indagare i fattori che trasformano un pericolo in un disastro e quelli che determinano resilienza o vulnerabilità. La metodologia integra casi storici di varia epoca e area geografica con un quadro concettuale elaborato, collegando storia, geografia, climatologia e scienze sociali. L’analisi si sviluppa sul lungo periodo, con un’attenzione costante alla comparazione tra contesti, evitando letture deterministiche o progressiste del cambiamento. La prospettiva adottata mira a individuare meccanismi ricorrenti, piuttosto che ricostruire cronache di singoli eventi. In questo senso, il volume non è un repertorio narrativo ma una sintesi interpretativa che organizza e mette in relazione esperienze storiche diverse, fornendo strumenti per comprenderne la logica interna e il significato.