Punti cardinali #9
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Ogni settimana vengono monitorate in modo sistematico le novità editoriali delle principali case editrici internazionali, con copertura delle aree linguistiche più rilevanti.
L’obiettivo di Punti Cardinali è offrire agli abbonati di Stroncature l’accesso diretto e sistematico alla saggistica più rilevante pubblicata a livello mondiale, indipendentemente dalla lingua e dalla disponibilità sul mercato editoriale italiano. Attraverso un monitoraggio sistematico delle principali case editrici internazionali, vengono selezionati i volumi più significativi per l’analisi dei grandi processi politici, economici, tecnologici e sociali contemporanei. Di ogni opera viene pubblicata una sintesi estesa in lingua italiana, redatta in modo accurato e completo, consentendo al lettore di acquisire tutti i concetti fondamentali dell’opera.
Abbonandosi a Stroncature si accede all’archivio completo di Punti Cardinali, aggiornato settimanalmente, che raccoglie già migliaia di volumi della saggistica globale. Un patrimonio editoriale in continua espansione, utile per studiosi, professionisti, decisori e lettori interessati ad avere una panoramica aggiornata e approfondita del pensiero contemporaneo su scala globale.
"Populus. Living and Dying in Ancient Rome" di Guy de la Bédoyère
Populus. Living and Dying in Ancient Rome (Il popolo. Vivere e morire nell’antica Roma) di Guy de la Bédoyère affronta la questione centrale di come le vite delle persone comuni dell’antica Roma fossero modellate da strutture politiche, economiche, religiose e culturali che si estendevano dall’Urbe fino ai confini dell’Impero. L’autore parte dalla constatazione che gran parte delle fonti scritte e materiali ci restituisce soprattutto la prospettiva delle élite, e che la ricostruzione della quotidianità della popolazione ordinaria richiede un lavoro di interpretazione che combini epigrafi, reperti archeologici, papiri, graffiti e testimonianze letterarie indirette. Il problema di fondo che il libro intende affrontare è come dare voce al populus nel senso più ampio del termine, non solo come massa anonima, ma come insieme di individui con aspirazioni, paure, relazioni e pratiche di sopravvivenza. L’obiettivo è superare l’idea stereotipata di una “plebe” indistinta, mostrando le differenze interne per status, provenienza e funzione sociale, e ricostruire l’impatto delle condizioni materiali, delle istituzioni e delle credenze religiose sul vivere e morire in una città che, pur centro del potere imperiale, era segnata da contraddizioni e fragilità strutturali.
"The Ripple Effect. China’s Complex Presence in Southeast Asia" di Enze Han
The Ripple Effect. China’s Complex Presence in Southeast Asia (L’effetto domino. La presenza complessa della Cina nel Sud-Est asiatico) è un’opera di Enze Han che si propone di analizzare in profondità le molteplici dimensioni attraverso cui la Cina interagisce con il Sud-Est asiatico, integrando prospettive storiche, politiche, economiche, culturali e strategiche. L’autore parte dalla premessa che l’espansione cinese in questa regione non sia un fenomeno lineare e unidirezionale, ma piuttosto il risultato di una pluralità di processi, alcuni orchestrati dalle autorità centrali di Pechino, altri emergenti da dinamiche autonome, come quelle della diaspora e delle reti commerciali transnazionali. L’obiettivo è decostruire le narrazioni polarizzate — da un lato il timore di un’espansione imperialista, dall’altro la celebrazione di un’integrazione armoniosa — per offrire una comprensione sfumata del modo in cui la Cina è percepita e accolta o respinta nei diversi contesti nazionali. La questione di fondo, dunque, è capire come questa presenza si traduca in influenze concrete sulle politiche interne, le economie e le identità culturali degli Stati del Sud-Est asiatico, e quali siano le implicazioni a lungo termine per l’equilibrio regionale e globale.
"How to Think Impossibly. About Souls, UFOs, Time, Belief, and Everything Else" di Jeffrey J. Kripal
Come pensare l’impossibile. Anime, UFO, tempo, credenza e tutto il resto (How to Think Impossibly. About Souls, UFOs, Time, Belief, and Everything Else, University of Chicago Press, 2024) di Jeffrey J. Kripal affronta il problema di come riconsiderare fenomeni tradizionalmente posti ai margini della conoscenza – come esperienze paranormali, avvistamenti UFO, stati di coscienza alterati e visioni mistiche – senza ridurli a semplici illusioni percettive o a errori cognitivi, ma evitando anche di accoglierli acriticamente come fatti oggettivi e incontrovertibili. L’autore propone un metodo di “pensiero impossibile” capace di mettere in discussione le opposizioni nette tra vero e falso, reale e immaginario, naturale e soprannaturale, al fine di costruire un quadro concettuale che includa l’eccezionale come parte integrante della realtà stessa. Tale approccio si sviluppa a partire da una rilettura critica di fonti storiche, religiose, filosofiche e scientifiche, con l’obiettivo di elaborare un linguaggio che consenta di trattare questi fenomeni come dati culturali e ontologici, non soltanto come curiosità marginali. Kripal invita il lettore a sospendere il giudizio immediato, adottando un atteggiamento di apertura e di attenzione metodica verso l’ignoto, per sondare le aree di esperienza che sfuggono ai paradigmi consolidati della modernità scientifica.
"The Revolution to Come: A History of an Idea from Thucydides to Lenin" di Dan Edelstein
Il libro, intitolato "The Revolution to Come: A History of an Idea from Thucydides to Lenin" ("La Rivoluzione che verrà: una storia di un'idea da Tucidide a Lenin") di Dan Edelstein, pubblicato da Princeton University Press nel 2025, affronta un'indagine storica e concettuale sul significato e l'evoluzione dell'idea di rivoluzione, partendo dall'antichità classica per arrivare all'era moderna. L'autore si propone di risolvere una questione fondamentale: in che modo e per quali ragioni la concezione della rivoluzione si è trasformata, passando da un evento temuto e caotico, associato a cicli inevitabili di distruzione, a un'entità positiva e desiderabile, vista come il motore del progresso storico. Edelstein non intende scrivere una storia delle rivoluzioni, ma una storia dell'idea stessa di rivoluzione, evidenziando il ruolo cruciale che il cambiamento di mentalità storica ha avuto in questo processo. La tesi centrale è che la percezione della rivoluzione sia intrinsecamente legata al modo in cui si concepisce la storia: se la storia è vista come un ciclo ripetitivo, la rivoluzione è un male da evitare; se, al contrario, è interpretata come un percorso progressivo verso un futuro migliore, la rivoluzione diventa un mezzo legittimo e persino necessario per raggiungerlo.
"The Story of Nature. A Human History" di Jeremy Mynott
Il volume The Story of Nature. A Human History (La storia della natura. Una storia umana), pubblicato da Oxford University Press nel 2023, affronta un interrogativo centrale: cosa intendiamo per “natura” e come questa idea si è trasformata nel tempo. L’autore, Jeremy Mynott, esplora la storia culturale della natura come costruzione umana, mostrando come essa sia il risultato di processi storici, rappresentazioni simboliche, conflitti politici e pratiche scientifiche. Il libro non propone una tesi univoca, ma accompagna il lettore attraverso un percorso che ricostruisce il modo in cui società diverse hanno attribuito significati molteplici e mutevoli al mondo naturale. La natura, secondo Mynott, non è un'entità statica da contemplare o conservare in modo neutrale, ma un concetto dinamico e storicizzato, che riflette interessi, valori e relazioni di potere. L’opera cerca di colmare un vuoto nella riflessione pubblica e accademica: comprendere le radici storiche delle idee sulla natura per meglio affrontare le crisi ambientali contemporanee. In questo senso, il libro si presenta come uno strumento per affinare la consapevolezza critica e politica sulle modalità con cui oggi costruiamo il nostro rapporto con l’ambiente.