Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Parteien: Lindner peilt zweistelliges Ergebnis bei Bundestagswahl an
Partiti: Lindner punta a un risultato a due cifre alle elezioni federali
Il leader della FDP e ministro delle Finanze Christian Lindner si mostra ottimista sul futuro elettorale del suo partito, nonostante gli attuali sondaggi lo collochino tra il quattro e il cinque percento. In un'intervista alla Neue Zürcher Zeitung, ha ricordato di aver guidato la FDP a risultati a due cifre sia nel 2017 che nel 2021, i primi nella storia del partito, e ha dichiarato di puntare allo stesso obiettivo per le prossime elezioni federali. Lindner è alla guida del partito dal dicembre 2013, quando i liberali non erano riusciti ad entrare nel Bundestag. Dopo le elezioni del 2021, dove ottennero l'11,4%, sono entrati nella coalizione "semaforo".
Nonostante i continui contrasti all'interno della coalizione, Lindner non la considera a rischio, affermando che "la Germania è governata in modo stabile". Pur auspicando un dibattito più pacato all'interno dell'alleanza, non intende evitare le discussioni se questo significa dover attuare politiche socialdemocratiche o verdi. Ha anche evidenziato come la FDP stia influenzando il governo "più di quanto ci si potrebbe aspettare da un risultato dell'11%", pur riconoscendo i limiti di ciò che è realizzabile in questa coalizione. Nonostante le differenze fondamentali, specialmente con i Verdi, Lindner ha escluso l'ipotesi di far cadere la coalizione, sostenendo che non ci sarebbe alcuna giustificazione finché i risultati legislativi sono positivi.
Wahlprogramm: Grüne fordern Deutschlandfonds und humane Migrationspolitik
Programma elettorale: I Verdi chiedono un fondo per la Germania e una politica migratoria umana
I Verdi tedeschi hanno presentato il loro programma elettorale che prevede una riforma del freno al debito e l'istituzione di un "fondo Germania" per finanziare investimenti in infrastrutture, decarbonizzazione ed economia. Il programma pone particolare enfasi sul rendere la vita "più accessibile", parola che compare 33 volte nel documento, concentrandosi specialmente sui costi dell'energia. Il partito propone di ridurre le tasse sull'elettricità al minimo europeo, diminuire i costi di rete e introdurre rapidamente un "bonus climatico" per compensare i prezzi del CO₂ per le famiglie a basso e medio reddito.
Sul fronte della sicurezza, il partito ha notevolmente modificato la sua storica posizione pacifista, sottolineando la necessità di difendere il paese da minacce esterne e interne attraverso una Bundeswehr ben equipaggiata e la protezione delle infrastrutture critiche. Riguardo all'immigrazione, i Verdi mantengono una posizione che combina umanità e pragmatismo, sostenendo che la Germania rimane un paese di immigrazione ma riconoscendo che "non tutti coloro che vengono possono rimanere". Il programma propone di facilitare il riconoscimento dei titoli di studio esteri e di estendere il diritto di voto locale ai cittadini non UE, posizioni che potrebbero creare tensioni in eventuali negoziati di coalizione con l'Unione CDU/CSU.
Bundestagswahl: Wie die Union das Land „wieder nach vorne" bringen will
Elezioni federali: Come l'Unione vuole "riportare avanti" il paese
CDU e CSU hanno presentato una bozza di programma elettorale di 79 pagine intitolata "Cambio politico per la Germania", in cui criticano i tre anni di governo della coalizione "semaforo" definendoli "anni perduti". Nel documento, i partiti dell'Unione propongono una svolta fondamentale nella politica migratoria, con controlli più severi alle frontiere, procedure di asilo accelerate ed espulsioni anche verso Siria e Afghanistan. Sul fronte economico, promettono di mantenere il freno al debito costituzionale e contemporaneamente ridurre le tasse alle imprese al 25%, abolire completamente il contributo di solidarietà e alzare la soglia per l'aliquota massima del 42%.
Il programma prevede inoltre l'introduzione di un "servizio militare progressivo" e mantiene aperta l'opzione del nucleare, valutando la possibile riattivazione delle centrali recentemente chiuse. Sulla politica pensionistica, l'Unione si discosta dal programma di base della CDU mantenendo l'attuale età pensionabile, ma introduce una "pensione attiva" che prevede agevolazioni fiscali per chi continua a lavorare oltre l'età pensionabile. Il programma rimane però vago su alcuni temi cruciali come il diritto degli affitti e il salario minimo, e fornisce poche indicazioni concrete su come finanziare le misure proposte. Il documento si conclude con un appello agli elettori per "riportare la Germania dove merita di essere: di nuovo in prima linea".
Tafeln: Dieses Land hat für die Ärmsten immer weniger übrig
Banchi alimentari: Questo paese ha sempre meno da offrire ai più poveri
In Germania, 1,6 milioni di persone dipendono dai banchi alimentari perché non possono permettersi regolari acquisti nei supermercati, dove i prezzi continuano ad aumentare. Secondo Andreas Steppuhn, capo dell'organizzazione centrale dei banchi alimentari, il 60% di questi centri si trova ora costretto a ridurre la quantità di cibo distribuito. Questa situazione è particolarmente allarmante considerando che riflette le crescenti difficoltà sociali nel paese. I banchi alimentari hanno registrato un aumento medio del 50% degli utenti dall'inizio della guerra in Ucraina quasi tre anni fa, a causa dell'arrivo di numerosi rifugiati.
La scarsità di prodotti alimentari nei banchi sta creando una situazione potenzialmente critica. Vi è il rischio che si sviluppi una competizione tra gli utenti di lunga data e i nuovi arrivati ucraini per le limitate risorse disponibili, anche se questi ultimi non sono responsabili della loro condizione. Con le elezioni federali previste per il 23 febbraio, i partiti politici devono ancora chiarire come intendono affrontare il problema della crescente povertà nel paese. La situazione dei banchi alimentari è diventata un indicatore significativo dello stato sociale della Germania, evidenziando la necessità di interventi urgenti per sostenere le fasce più vulnerabili della popolazione.
Bundestag: Ein jeder mache dem anderen noch schnell das Leben schwer
Parlamento federale: Ognuno cerca di rendere rapidamente più difficile la vita all'altro
Nelle ultime settimane di legislatura, dopo la fine anticipata della coalizione "semaforo", si sta assistendo a un insolito scenario politico in Germania. SPD e Verdi stanno cercando urgentemente di far approvare alcune misure legislative, tra cui il biglietto nazionale per i trasporti, la riduzione delle tariffe elettriche e, soprattutto, l'adeguamento fiscale per contrastare l'inflazione e l'aumento degli assegni familiari. Particolarmente sorprendente è il cambio di posizione dei Verdi, che in precedenza avevano sempre bloccato l'adeguamento della cosiddetta "progressione a freddo", e ora sostengono con forza questi provvedimenti attraverso il loro esperto di bilancio Sven-Christian Kindler.
Ancora più sconcertante è la nuova posizione dei Liberali (FDP). L'ex ministro delle Finanze Christian Lindner, che aveva fortemente sostenuto queste misure durante il suo mandato, ora si rifiuta di approvare il suo stesso disegno di legge, sostenendo di non voler più accettare i compromessi della coalizione precedente. La FDP chiede ora una versione "pura" delle misure di alleggerimento fiscale, senza "temi ideologici collaterali". Questa situazione potrebbe portare a un ritardo nell'implementazione degli sgravi fiscali necessari per contrastare gli effetti dell'inflazione sui salari, con conseguenze negative per i cittadini e per la ripresa economica.
Bundestagswahl: Scholz will nicht Vizekanzler werden
Elezioni federali: Scholz non vuole diventare vice cancelliere
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato al Deutschlandfunk Kultur che non intende assumere il ruolo di vice cancelliere sotto un eventuale governo guidato da Friedrich Merz (CDU) in caso di sconfitta elettorale il 23 febbraio. Mentre la SPD sta recuperando leggermente nei sondaggi, si trova ancora indietro rispetto all'Unione con percentuali tra il 14 e il 22%. Come possibili vice di Merz in una coalizione tra Unione e SPD potrebbero essere considerati il ministro della Difesa Boris Pistorius o il leader del partito Lars Klingbeil. Scholz, che era stato vice cancelliere e ministro delle Finanze sotto Angela Merkel dal 2018 al 2021, ha sottolineato di essere concentrato sulla campagna per mantenere la sua posizione di cancelliere.
Riflettendo su un potenziale nuovo mandato, Scholz ha evidenziato la necessità di maggiore chiarezza sui temi che il governo dovrebbe portare avanti o abbandonare, facendo riferimento alla fine della coalizione "semaforo" avvenuta all'inizio di novembre. Si è anche interrogato pubblicamente se non avrebbe dovuto porre fine prima alla coalizione "semaforo". La situazione politica attuale vede un significativo vantaggio nei sondaggi per l'Unione CDU/CSU, mentre i partiti dell'ex coalizione di governo registrano un notevole calo di consensi. La decisione di Scholz di non accettare un ruolo subordinato segna una chiara posizione in vista delle imminenti elezioni federali.
La Cina supera la Germania
La Cina ha superato la Germania nella densità di robot industriali indtallati, salendo al terzo posto nella classifica mondiale con 470 unità per 10.000 lavoratori nel settore manifatturiero, secondo il rapporto annuale della International Federation of Robotics (IFR). Sebbene la Germania abbia installato un numero record di 28.355 robot industriali nel 2023, rimane indietro rispetto alla dinamica cinese. La Corea del Sud mantiene la leadership mondiale con 1.012 robot per 10.000 dipendenti, seguita da Singapore con 770 unità. La densità dei robot è un indicatore chiave per misurare il grado di automazione del settore manifatturiero a livello internazionale. La media globale nel 2023 ha raggiunto un nuovo record di 162 unità per 10.000 dipendenti.
Il mercato dei robot industriali è dominato da pochi grandi produttori, principalmente asiatici ed europei. FANUC del Giappone è il leader mondiale con una quota di mercato del 10%, seguito da ABB svizzera con l'8,3% e KUKA di Augusta (ora controllata dal gruppo cinese Midea) con il 3,4%. L'industria automobilistica rimane il principale acquirente di robot industriali con il 25% di tutte le installazioni, seguita dal settore elettrico ed elettronico con il 23%. La Cina non si concentra solo sull'utilizzo dei robot, ma anche sulla loro produzione, con i produttori nazionali che hanno rapidamente raggiunto una quota del 47% del mercato interno. L'Unione Europea ha una densità di robot di 219 unità per 10.000 dipendenti, con un aumento del 5,2% rispetto all'anno precedente.
Mehr Parteispenden: Geldregen nach dem Ende der Ampel
Più donazioni ai partiti: pioggia di denaro dopo la fine del governo "semaforo"
Dopo la fine della coalizione di governo tedesca, le donazioni ai partiti politici hanno registrato un forte aumento. La CDU ha ricevuto la quota maggiore tra i partiti rappresentati in parlamento, raccogliendo quasi 2 milioni di euro in donazioni superiori a 35.000 euro nel periodo tra il 6 novembre e il 6 dicembre 2024. Al secondo posto si è piazzata la FDP con 820.000 euro, seguita dai Verdi con 245.000 euro e dalla SPD con 220.000 euro. La CSU ha ricevuto 100.000 euro mentre il BSW di Sahra Wagenknecht ha ottenuto 50.000 euro. La donazione singola più consistente è andata però al partito europeista Volt, non presente in parlamento, che ha ricevuto un milione di euro da un suo membro.
L'aumento delle donazioni ai partiti è un fenomeno comune in vista delle elezioni federali. Quest'anno il monitoraggio è più preciso grazie all'abbassamento della soglia per la dichiarazione obbligatoria delle donazioni da 50.000 a 35.000 euro, entrato in vigore nel marzo 2024. Il confronto con il mese di ottobre mostra un netto incremento: allora la CDU aveva ricevuto solo 292.000 euro in grandi donazioni, mentre la CSU ne aveva ottenuti 50.000. I Verdi avevano raccolto circa 124.000 euro e il BSW aveva ricevuto una donazione di 1,2 milioni di euro. AfD e Die Linke non hanno ricevuto grandi donazioni né a ottobre né dopo la fine del governo.
Christian Lindner im Interview: „Schwarz-Gelb wäre eine Brücke zu gemäßigten AfD-Wählern"
Christian Lindner in intervista: "Una coalizione nero-gialla sarebbe un ponte verso gli elettori moderati di AfD"
In una lunga intervista, l'ex ministro delle finanze Christian Lindner ha spiegato le ragioni della fine della coalizione di governo tedesca. Ha respinto le accuse di aver sabotato il governo, affermando di essersi dimesso per non violare il tetto al debito pubblico. Lindner ha ammesso di non aver sfruttato abbastanza la sentenza della Corte Costituzionale del novembre 2023 per rinegoziare gli accordi di coalizione. Ha anche spiegato che il controverso documento "Giorno-D" preparato dal suo partito non era una strategia per far cadere il governo ma solo un piano per gestire le conseguenze di un'eventuale fine della coalizione. Il leader liberale ha difeso la necessità di un cambiamento radicale nella politica economica tedesca.
Riguardo al futuro, Lindner ha delineato un programma di riforme che include tagli alla burocrazia ministeriale, fusione di alcuni ministeri e revisione delle politiche sul welfare e sull'immigrazione. Si è detto sorpreso dall'apertura del leader democristiano Merz verso i Verdi, sostenendo che solo un'alleanza tra CDU e FDP potrebbe garantire un vero cambio di rotta. Nonostante i sondaggi sfavorevoli che danno il suo partito al 4%, Lindner ritiene che una coalizione "nero-gialla" tra conservatori e liberali potrebbe attrarre gli elettori moderati dell'AfD e ha criticato l'eccessiva disponibilità della CDU a fare concessioni su temi come il debito pubblico e le tasse.
Zerbrochene Koalition: Welche Lehren sich aus dem Ampel-Aus ziehen lassen
La coalizione infranta: quali lezioni trarre dalla fine del governo "semaforo"
Nel dicembre 2024 la coalizione di governo tedesca guidata da Olaf Scholz è giunta al termine dopo tre anni di tensioni. La crisi è iniziata con problemi di bilancio a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale che aveva dichiarato illegali i bilanci ombra. Nonostante un tentativo di compromesso a inizio anno, la situazione è precipitata con le proteste degli agricoltori contro i tagli ai sussidi. Il Partito Liberale FDP ha progressivamente preso le distanze dai partner di coalizione, mentre l'economia tedesca mostrava segnali di recessione. Le elezioni europee e regionali hanno visto un crollo dei partiti di governo e un'ascesa dell'AFD. La crisi migratoria irrisolta e i contrasti sulla politica economica hanno portato alle dimissioni.
Il confronto finale tra il Cancelliere Scholz e il ministro liberale Lindner si è consumato sul tema del debito pubblico, con il rifiuto di quest'ultimo di accettare nuovi prestiti. A differenza della fine della coalizione social-liberale del 1982, questa volta non si profila una chiara maggioranza alternativa. Con i principali partiti sotto il 20% dei consensi e l'AFD data al 18%, si prevedono scenari politici complessi. La CDU di Merz, pur criticando il governo uscente, mantiene aperture verso possibili alleanze con partiti dell'attuale coalizione. Alcuni osservatori temono una ulteriore crescita dell'AFD, che punta a diventare primo partito nel 2029, scenario che potrebbe portare a una situazione simile a quella francese o italiana.
Si può fare anche senza debiti
Friedrich Merz ha ragione a opporsi a un nuovo "patrimonio speciale" (fondo straordinario) per la Bundeswehr. La Germania è ancora un paese benestante e non è eccessivo chiedere che il 2% del suo prodotto interno lordo sia destinato alla difesa, considerando che durante la Guerra Fredda la quota era molto più alta senza che la vecchia Repubblica Federale diventasse un paese povero. L'alto debito pubblico non è una buona idea, come ogni politico tedesco dovrebbe sapere dalla crisi dell'euro, e non porta automaticamente a politiche efficaci, come dimostra il bilancio federale dove la spesa sociale rappresenta la voce più importante.
Tuttavia, è chiaro che l'era del free-riding nella politica di sicurezza è definitivamente finita, con Putin e Trump che richiedono alla Germania maggiore responsabilità a lungo termine. Quando l'attuale fondo speciale sarà esaurito, presumibilmente nel 2027, si creerà un enorme divario miliardario tra il bilancio ordinario e i requisiti della NATO. Se non si vuole colmarlo con i debiti, restano tre opzioni: aumentare le tasse, puntare sulla crescita o tagliare altre voci di bilancio. L'ideale sarebbe riuscirci con gli ultimi due metodi, ma ciò dipenderà anche da se e con chi Merz potrà governare, considerando che con SPD e Verdi sarebbe difficile.
Kleine Geschichte der Vertrauensfrage
Breve storia della questione di fiducia
Olaf Scholz si unisce a una lunga tradizione di cancellieri tedeschi che hanno posto la questione di fiducia al Bundestag. Il primo fu Willy Brandt nel 1972, che cercò deliberatamente di perdere il voto per ottenere nuove elezioni a causa delle tensioni sulla sua Ostpolitik, vincendo poi le successive elezioni con un record del 45,8% per la SPD. Helmut Schmidt nel 1982 pose la fiducia per rafforzare la sua coalizione sul "doppio accordo" NATO, vincendola inizialmente, ma fu poi rovesciato da un voto di sfiducia costruttivo che portò Helmut Kohl al potere. Quest'ultimo pose a sua volta la fiducia poche settimane dopo per legittimare il suo governo attraverso nuove elezioni.
Gerhard Schröder utilizzò lo strumento della fiducia due volte: nel 2001 per assicurarsi il sostegno della coalizione sull'invio di truppe in Afghanistan, vincendo con il 50,5%, e nel 2005 dopo una sconfitta elettorale in Nordrein-Westfalia e le tensioni sulle riforme Hartz, perdendo deliberatamente per andare a nuove elezioni che portarono Angela Merkel al potere. Delle cinque questioni di fiducia nella storia della Repubblica Federale, tre hanno portato allo scioglimento del Parlamento. Angela Merkel è stata l'unica cancelliera dai tempi di Brandt a non aver mai fatto ricorso a questo strumento durante il suo mandato.
Venuta per dividere
Il BSW (Alleanza per il Cambiamento) di Sahra Wagenknecht ha raggiunto un successo straordinario in breve tempo, ottenendo il 6,2% alle elezioni europee e risultati a doppia cifra nei parlamenti regionali di Brandeburgo, Sassonia e Turingia. A differenza del fallimento del suo precedente movimento "Aufstehen" nel 2018, questa volta il timing è stato perfetto, approfittando della crisi della sinistra, del caos della coalizione "semaforo" e delle tensioni internazionali legate all'Ucraina. Wagenknecht si è posizionata come una "conservatrice di sinistra", criticando il "pensiero dominante" e proponendo una profonda riforma dello Stato e dell'Europa, con posizioni scettiche verso UE, NATO e politiche climatiche.
Per i partiti tradizionali, il successo del BSW rappresenta una sfida significativa, soprattutto a livello regionale. In Turingia, BSW e AfD potrebbero avere per la prima volta una maggioranza, anche se Wagenknecht esclude una collaborazione. I recenti sviluppi in Brandeburgo, dove il BSW ha mostrato inaffidabilità nel sostegno al primo ministro Woidke, evidenziano i rischi di collaborare con il partito. Alcuni osservatori ritengono che l'obiettivo principale di Wagenknecht sia entrare nel Bundestag per continuare la sua politica di opposizione, piuttosto che assumersi responsabilità di governo. I sondaggi recenti mostrano un calo dei consensi, suggerendo che gli elettori potrebbero stancarsi di una politica basata solo sulla protesta senza soluzioni concrete.
Das große deutsche Wünsch-Dir-was
Il grande sogno tedesco del "chiedi-e-ottieni"
La campagna elettorale tedesca sta rivelando quanto il pensiero economico sia stato trascurato nel paese. Il cancelliere Scholz insiste sul fatto che il riarmo e gli aiuti all'Ucraina non debbano essere finanziati con tagli al sociale o alle infrastrutture, negando così il principio economico fondamentale della scarsità delle risorse. Con questa politica del "chiedi-e-ottieni" finanziata dal debito, Scholz sta evitando di spiegare agli elettori che per aumentare la difesa bisogna rinunciare ad altre spese. Persino il candidato cancelliere dell'Unione, Friedrich Merz, non esclude più una riforma del freno al debito, ignorando che questo porterebbe a un ulteriore aumento della spesa pubblica.
La situazione è ulteriormente aggravata dall'approccio del ministro dell'Economia Habeck, che cerca di pianificare e guidare la transizione climatica attraverso sussidi e regolamentazioni statali, invece di affidarsi a meccanismi di mercato come la tassa sulla CO2. L'influenza dello stato sull'economia è già eccessiva: mentre negli anni del miracolo economico tedesco lo stato gestiva circa 33 pfennig per ogni marco guadagnato, oggi controlla quasi 50 centesimi per ogni euro. Questo livello di intervento statale sta soffocando l'iniziativa imprenditoriale e frenando la crescita. Come diceva il presidente americano Reagan: "Lo stato non è la soluzione del problema, lo stato è il problema" - una considerazione che si applica sempre più alla Germania di oggi.
L'AfD resta fuori dai giochi
Mario Voigt, esponente della CDU, è stato eletto primo ministro della Turingia al primo turno con 51 voti, grazie a un accordo con Die Linke (La Sinistra). Una votazione senza incidenti che ha mostrato un nuovo volto della Repubblica federale. La coalizione "Brombeere" (Mora), formata da CDU, BSW e SPD, non aveva da sola la maggioranza necessaria, mancando di un voto per raggiungere i 45 richiesti. L'intesa con Die Linke è stata raggiunta attraverso un formato "tre più uno" che prevede incontri mensili tra i capigruppo parlamentari, evitando una collaborazione formale che sarebbe stata vietata dalle regole della CDU federale.
Il nuovo governo vedrà la CDU guidare i ministeri dell'Istruzione, dell'Economia e della Giustizia, oltre alla Cancelleria di Stato. Il BSW (Alleanza per il Cambiamento) ottiene i ministeri delle Finanze, del Digitale e delle Infrastrutture, e dell'Ambiente ed Energia, mentre la SPD mantiene gli Interni e il ministero degli Affari Sociali e della Salute. L'AfD, con i suoi 32 deputati, è rimasta isolata, e il suo leader Björn Höcke ha accusato Voigt di essere un capo di governo "per grazia" di tre partner di sinistra. Il passaggio di consegne è stato cordiale, con l'ex primo ministro Ramelow che ha mostrato soddisfazione per l'esito del voto e ha ricevuto ringraziamenti da Voigt per il suo decennio di governo.
Brüssel wartet auf den Wechsel in Berlin
Bruxelles attende il cambio a Berlino
Le istituzioni dell'Unione Europea e la maggior parte degli Stati membri attendono con impazienza un cambio di governo a Berlino. La coalizione "semaforo" si è rivelata un partner poco affidabile per l'Europa, generando spesso confusione a Bruxelles con posizioni poco chiare su importanti iniziative legislative, dalla regolamentazione delle emissioni alla riforma della politica d'asilo. La Germania si è spesso astenuta nelle votazioni chiave o ha cambiato posizione dopo aver dato il proprio assenso, come nel caso del divieto dei motori a combustione. Anche sulle questioni di politica estera e commerciale, i partner europei hanno percepito una cacofonia di voci tra il cancelliere e i ministri dei Verdi.
Il comportamento del cancelliere Scholz ha contribuito significativamente a queste tensioni. A differenza di Angela Merkel, che cercava sempre il compromesso e si coordinava con la Francia prima delle decisioni importanti, Scholz ha spesso ignorato le critiche dei partner, sostenendo che queste venissero espresse solo pubblicamente e non nei colloqui diretti. La Germania ha anche preso decisioni unilaterali importanti senza consultare i partner, come il fondo speciale da 200 miliardi di euro per calmierare i prezzi dell'energia o i controlli alle frontiere, provocando irritazione specialmente da parte della Francia. La maggior parte degli attori europei spera quindi in un nuovo inizio a Berlino per rilanciare l'integrazione europea e rafforzare la competitività globale dell'UE.
Union plant Nationalen Sicherheitsrat – und will eine Reihe von Steuern senken
L'Unione pianifica un Consiglio di Sicurezza Nazionale - e vuole ridurre una serie di tasse
La CDU/CSU ha presentato il suo programma elettorale che prevede significativi cambiamenti nella politica estera e di sicurezza tedesca, con l'istituzione di un Consiglio di Sicurezza Nazionale presso la Cancelleria federale. Questo nuovo organismo coordinerà le questioni fondamentali di politica estera, sicurezza, difesa, Europa e sviluppo, sottraendo competenze al Ministero degli Esteri. Secondo l'Unione, questa riorganizzazione è necessaria perché attualmente la Germania non rappresenta i propri interessi strategici con decisione, criticando sia il cancelliere Scholz per la mancanza di leadership che la ministra degli Esteri Baerbock per il suo approccio "troppo didattico".
Sul fronte fiscale, il programma prevede una serie di riduzioni delle imposte, tra cui un abbassamento graduale delle aliquote dell'imposta sul reddito e l'abolizione completa del contributo di solidarietà. Sono previsti anche interventi specifici come la riduzione dell'IVA sulla ristorazione dal 19% al 7%, l'aumento delle detrazioni per i pendolari e la semplificazione delle dichiarazioni dei redditi per i pensionati. Per le imprese, l'Unione propone di limitare la tassazione al 25% e di ridurre le imposte sull'energia elettrica e le tariffe di rete, mantenendo però un chiaro impegno verso il freno all'indebitamento.
Warum CDU und CSU über die Grünen streiten
Perché CDU e CSU litigano sui Verdi
Un nuovo conflitto sta emergendo tra CDU e CSU riguardo al possibile rapporto con i Verdi dopo le elezioni federali di febbraio. Friedrich Merz, leader della CDU, mantiene una posizione più sfumata, non escludendo completamente una futura collaborazione con i Verdi e persino con Robert Habeck, mentre Markus Söder, leader della CSU, rifiuta categoricamente qualsiasi coalizione con loro. La CSU ritiene che un'alleanza nero-verde non rappresenterebbe il cambiamento politico desiderato dagli elettori, ma piuttosto una continuazione dell'era Merkel. Inoltre, Söder deve difendersi dai Liberi Elettori di Aiwanger, che cercano di sfruttare ogni apparente avvicinamento ai Verdi.
Per Merz la situazione è complessa: deve bilanciare le aspettative di chi lo ha eletto leader della CDU sperando in una svolta a destra, con la necessità di attrarre anche gli elettori moderati che non vedono negativamente un'alleanza con i Verdi. Nella CDU il quadro è più variegato, con alcuni Länder già governati da coalizioni nero-verdi. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che, secondo i sondaggi, la CDU/CSU avrebbe bisogno di un partner di coalizione dopo le elezioni, e le opzioni principali sarebbero proprio i Verdi o la SPD. Nella CSU si ritiene che la forza negoziale dipenderà più dal risultato elettorale che dalla disponibilità verso più partner, e si guarda con maggiore favore a una possibile intesa con la SPD post-Scholz.
Söder und Merz streiten über Zusammenarbeit mit den Grünen
Söder e Merz litigano sulla collaborazione con i Verdi
Il dibattito sulla possibile coalizione con i Verdi sta creando tensioni all'interno dell'Unione CDU/CSU in vista delle elezioni federali. Friedrich Merz, leader della CDU, ha mantenuto una posizione ambigua, dichiarando di non voler governare "con questi Verdi" ma lasciando aperta la possibilità di una collaborazione futura, anche con Robert Habeck. Al contrario, Markus Söder, leader della CSU, ha categoricamente escluso qualsiasi alleanza con i Verdi, minacciando persino un veto. Questa divergenza di vedute sta danneggiando l'Unione, che pur mantenendosi sopra il 30% nei sondaggi, vede ridursi il proprio vantaggio mentre la SPD sta lentamente risalendo.
La situazione si complica ulteriormente per l'Unione che, pur godendo del vantaggio di essere all'opposizione rispetto ai partiti del "semaforo" al governo, deve affrontare due problemi strategici: da un lato deve distanziarsi dall'era Merkel, di cui porta parte della responsabilità per l'attuale situazione economica e politica, dall'altro deve spiegare come realizzerà una "svolta politica" dovendo probabilmente governare con rappresentanti dell'attuale coalizione. Merz sta inoltre mostrando alcune incertezze tattiche, come la reazione eccessivamente negativa al riferimento di Lindner a Musk e Milei, che ha permesso alla FDP di appropriarsi di temi tradizionalmente cari all'Unione.
Bundestagswahl: Eine heikle Balance
Elezioni federali: Un delicato equilibrio
I programmi elettorali rappresentano un genere particolare nell'economia dell'attenzione politica, diverso dai programmi fondamentali che servono all'autoaffermazione di un partito. Devono essere sufficientemente concreti da far apparire la scelta del partito come "senza alternative" per i cittadini, ma anche abbastanza vaghi da permettere future coalizioni senza deludere immediatamente le aspettative degli elettori. Per questo motivo non si può rimproverare alla CDU/CSU di evitare una retorica di "sangue, sudore e lacrime" nel suo programma elettorale, soprattutto considerando che la SPD non perde occasione per demonizzare qualsiasi proposta di riforma sociale come espressione di uno spirito neoliberista.
La SPD continua a diffondere falsità, come l'affermazione che la CDU di Merz voglia tagliare le pensioni, mentre in realtà i cristiano-democratici vogliono solo evitare che gli oneri per i cittadini e il bilancio federale crescano nella misura irresponsabile prevista dalla coalizione semaforo. Nel suo programma, per quanto noto, la SPD non mostra segni di ripensamento sul divario tra produttività in calo e spesa sociale in aumento. Per i socialdemocratici, come per i Verdi, la questione finanziaria è semplice: il denaro viene dallo Stato e il debito pubblico rappresenta solo un investimento in sicurezza sociale e coesione sociale. La CDU fa quindi bene a confidare nella regola empirica secondo cui non viene eletta un'opposizione, ma viene sconfitta una maggioranza di governo.
Bundestagswahl 2025: Wer profitiert vom neuen Wahlrecht?
Elezioni federali 2025: Chi beneficia della nuova legge elettorale?
La riforma della legge elettorale approvata nel marzo 2023 dai partiti del governo "semaforo" comporterà una significativa riduzione dei seggi nel prossimo Bundestag, che passerà da 733 a 630 deputati. La riforma introduce importanti novità: i 299 candidati che otterranno più voti nei loro collegi elettorali non entreranno automaticamente in parlamento, ma dovranno essere "coperti" dai voti di lista del loro partito nel rispettivo Land. La Corte Costituzionale Federale ha respinto l'abolizione della clausola dei mandati di base (che garantisce l'ingresso in parlamento ai partiti che vincono almeno tre collegi uninominali), ma ha confermato la necessità della "copertura" dei voti di lista.
Secondo le simulazioni dell'ufficio elettorale federale, se questa legge fosse stata in vigore nel 2021, 28 candidati vincitori nei collegi uninominali non sarebbero entrati in parlamento per insufficiente copertura dei voti di lista, principalmente dalla CDU/CSU. Per le elezioni del 23 febbraio 2025, questo sistema renderà ancora più importanti i voti di lista e potrebbe penalizzare fortemente alcuni partiti: la SPD, con un risultato inferiore al 20%, potrebbe vedere dimezzata la sua presenza parlamentare da 200 a circa 100 deputati. Anche l'AfD, nonostante possibili vittorie nei collegi orientali, potrebbe non riuscire a far eleggere tutti i suoi candidati diretti con un risultato nazionale del 17-18%. Il sistema favorirà invece i partiti che ottengono un buon risultato nei voti di lista.
Scholz stellt Vertrauensfrage: Ein Kanzler ohne Vertrauen – aber auch ohne jede Chance?
Scholz pone la questione di fiducia: Un cancelliere senza fiducia - ma anche senza alcuna possibilità?
Il cancelliere Olaf Scholz ha chiesto al Bundestag di votare la fiducia lunedì, con l'insolito obiettivo di perderla. Questa mossa apparentemente paradossale ha una ragione costituzionale e politica: solo se il Bundestag non gli accorderà la fiducia, Scholz potrà chiedere al presidente federale di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni. Questa strategia è stata già utilizzata in passato da altri cancellieri come Brandt, che ne beneficiò, e Schröder, che si sbagliò nei calcoli ma solo di poco. Nonostante la sua impopolarità negli ultimi mesi, che ha trascinato anche la SPD nei sondaggi, Scholz mantiene la fiducia di poter vincere le nuove elezioni.
Le prospettive per la CDU/CSU, attualmente in testa nei sondaggi, non sono però del tutto rosee. Il suo leader Friedrich Merz deve affrontare diverse sfide: un'immagine pubblica controversa dipinta dai suoi oppositori, la delusione dei suoi sostenitori più radicali e il dibattito sulla possibile coalizione con i Verdi, che divide il partito. Anche se la CDU dovesse vincere le elezioni, avrebbe bisogno di partner di coalizione, e al momento solo SPD e Verdi potrebbero fornire i numeri necessari nel Bundestag. Scholz conta sul fatto che da qui al 23 febbraio possano accadere molti eventi in grado di cambiare gli equilibri, come possibili gaffe di Merz o interferenze esterne, rendendo ancora incerta la vittoria della CDU.
Theorie für den Wahlkampf: Der Schwächste gewinnt
Teoria per la campagna elettorale: Il più debole vince
La teoria dei giochi offre interessanti spunti di analisi per la prossima campagna elettorale tedesca del 23 febbraio, in particolare per quanto riguarda le dinamiche dei confronti a tre (trielli). Secondo gli studi sviluppati negli anni '70 dal matematico canadese D. Marc Kilgour, nei confronti politici a tre dove può esserci un solo vincitore, paradossalmente il candidato più debole nei sondaggi ha maggiori probabilità di vittoria. Questo perché, come in un duello western a tre, il più forte tende a sparare al secondo più forte, mentre il secondo e il terzo più deboli concentrano i loro attacchi sul più forte, aumentando così le chance del più debole.
Questa dinamica si è già verificata nelle elezioni del 2021, quando Olaf Scholz della SPD, partito inizialmente più debole nei sondaggi, è riuscito a vincere dopo che gli altri due candidati erano stati indeboliti da controversie: Annalena Baerbock per irregolarità nel curriculum e Armin Laschet per una foto inopportuna durante l'alluvione. Nelle attuali elezioni, Friedrich Merz della CDU è in testa nei sondaggi, mentre Robert Habeck dei Verdi è il più debole. Già si vedono sui social media i primi attacchi coordinati contro Merz, mentre Habeck sta guadagnando consensi. Tuttavia, con soli tre mesi di campagna elettorale, potrebbe esserci meno tempo per dinamiche simili a quelle del 2021, e gli elettori potrebbero concentrarsi maggiormente sui contenuti programmatici.
Das CDU-Wirtschaftsprogramm im Schnell-Check
Il programma economico della CDU sotto esame
La CDU e la CSU presentano il loro programma elettorale incentrato principalmente sull'economia, con l'obiettivo di rilanciare la stagnante economia tedesca. Il documento di 79 pagine, di cui la F.A.Z. ha ottenuto una bozza, riflette chiaramente l'impronta del candidato cancelliere Friedrich Merz e del segretario generale Carsten Linnemann. Le proposte chiave includono la riduzione delle tasse e dei contributi sociali, l'eliminazione del reddito di cittadinanza (Bürgergeld) e l'introduzione di una "pensione anticipata". Il programma prevede un'aliquota fiscale più bassa per i redditi medi e alti, l'abolizione del contributo di solidarietà, l'esenzione fiscale per gli straordinari e un aumento delle detrazioni per i pendolari. Tuttavia, non viene chiarito come verranno finanziate le minori entrate e le maggiori spese, che potrebbero ammontare a diversi miliardi di euro.
Nel settore sociale, la CDU propone di mantenere l'età pensionabile attuale e di introdurre un "deposito previdenziale anticipato" per i giovani, con un contributo statale di 10 euro al mese dai 6 ai 18 anni. Il partito intende abolire il reddito di cittadinanza introdotto dal governo semaforo, sostituendolo con un nuovo sistema di sicurezza sociale basato sulla priorità del collocamento lavorativo. In ambito energetico, il partito si impegna per la neutralità climatica entro il 2045, promette di ridurre i costi dell'energia e di promuovere la ricerca sul nucleare di quarta e quinta generazione. Per le imprese, si prevede una riduzione dell'imposta societaria al 25% e una significativa diminuzione della burocrazia, mantenendo al contempo il freno all'indebitamento previsto dalla Costituzione.
Erfolgsrezept der CDU: Wie eine Partei die Macht konserviert
La ricetta del successo della CDU: Come un partito conserva il potere
La CDU dell'Assia mantiene ininterrottamente la carica di primo ministro da più di 25 anni, un terzo del tempo trascorso dalla fondazione del Land. Questo successo si basa principalmente su due strategie: il tempestivo avvicendamento sia dei primi ministri che dei partner di coalizione. Il periodo è iniziato nel 1999 con Roland Koch, che ha governato con i liberali della FDP. Nel 2010 è subentrato Volker Bouffier, che nel 2013 ha formato una coalizione con i Verdi durata un decennio. Nel 2022, Boris Rhein ha preso il comando e all'inizio del 2024 ha sostituito i Verdi con l'SPD come partner di coalizione.
Questa capacità di rinnovamento ha permesso alla CDU di evitare la "stanchezza degli elettori" che spesso colpisce i governi di lunga durata. Bouffier, passando dai liberali ai Verdi, ha modificato l'immagine del partito mostrandone flessibilità e apertura. Rhein, optando per l'SPD, ha risposto alla crescente insofferenza dell'elettorato conservatore verso l'alleanza con i Verdi. Le recenti decisioni, come l'opposizione al linguaggio neutro dal punto di vista del genere e i tagli di bilancio per il 2025, mostrano un cambiamento di rotta in settori come sicurezza, immigrazione e politica agricola. La stabilità del nuovo governo è evidenziata dalla rapida approvazione della legge finanziaria nonostante significative riduzioni delle entrate fiscali.
Bei Merz-Besuch in Kiew: Selenskyj fordert Sicherheitsgarantien und Taurus
Durante la visita di Merz a Kiev: Zelenskyy chiede garanzie di sicurezza e missili Taurus
Durante la visita a Kiev del candidato cancelliere dell'Unione CDU/CSU Friedrich Merz, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha richiesto garanzie di sicurezza per il suo paese, anche in assenza di un'adesione immediata alla NATO. Zelenskyy ha fatto riferimento a una proposta del presidente francese Macron sulla possibile presenza di contingenti militari di vari paesi in Ucraina fino all'ingresso nella NATO. Ha inoltre sottolineato la necessità di una chiara comprensione delle tempistiche per l'adesione dell'Ucraina sia all'UE che alla NATO. Merz, giunto in treno nella capitale ucraina, ha avvertito che un indebolimento del sostegno occidentale prolungherebbe il conflitto.
La visita di Merz segue quella del cancelliere Scholz della settimana precedente, evidenziando una sostanziale concordanza tra i due leader sulla necessità di continuare a sostenere l'Ucraina, ma anche significative divergenze sull'entità degli aiuti militari. Il punto di maggior contrasto riguarda la fornitura dei missili Taurus tedeschi, fortemente richiesti da Zelenskyy: mentre Scholz si oppone fermamente temendo un'escalation del conflitto, Merz si dice disponibile a considerarne l'invio qualora Putin continui a colpire le infrastrutture civili ucraine. Questa è la seconda visita di Merz a Kiev dall'inizio del conflitto, dopo quella del maggio 2022 che aveva preceduto la visita di Scholz.
Bundestagswahl: Söder kündigt Veto gegen Schwarz-Grün an
Elezioni federali: Söder annuncia il veto contro una coalizione nero-verde
Il presidente della CSU e primo ministro della Baviera Markus Söder ha intensificato le sue critiche contro i Verdi a livello federale, annunciando un veto contro una possibile coalizione nero-verde dopo le prossime elezioni. Durante un'intervista al podcast Table.Briefings, Söder ha sottolineato che per far progredire il paese non è sufficiente un cambio di governo, ma serve un cambio di direzione radicale. Ha accusato direttamente il ministro dell'Economia Robert Habeck, definendolo responsabile della crisi economica attraverso quello che ha chiamato "il club di Robbi dei Verdi", e ha dichiarato che sarebbe assurdo che potesse rimanere ministro dell'Economia.
Söder ha anche chiesto un'indagine parlamentare sulla crisi riguardante il produttore svedese di batterie Northvolt, ora insolvente, sostenendo la necessità di una commissione d'inchiesta sull'operato di Habeck. Nel dibattito sui rifugiati siriani, il leader della CSU ha inoltre proposto incentivi statali per il loro ritorno in patria, argomentando che se la situazione nel loro paese è cambiata e viene meno il motivo dell'asilo, non ci sarebbe più alcuna base legale per rimanere in Germania. Ha suggerito che la politica dovrebbe creare "incentivi" anche per i richiedenti asilo già riconosciuti affinché tornino nei loro paesi d'origine.
Die Linke stellt ihr Wahlprogramm vor: Niedrige Mieten, keine Waffenlieferungen
La Sinistra presenta il suo programma elettorale: affitti bassi, nessuna fornitura di armi
Il partito tedesco Die Linke ha presentato il suo programma per le prossime elezioni parlamentari, approvato all'unanimità dalla direzione del partito. I co-presidenti Ines Schwerdtner e Jan van Aken hanno illustrato a Berlino le principali proposte, che si concentrano sulla riduzione del costo della vita e degli affitti. Il programma prevede l'eliminazione dell'IVA su trasporti pubblici e generi alimentari di base, oltre all'introduzione di un tetto massimo agli affitti. Si propone inoltre l'esproprio delle società immobiliari con più di 3000 appartamenti e il blocco degli aumenti degli affitti per sei anni nei mercati immobiliari sotto pressione. Van Aken ha sottolineato che "non dovrebbero esserci miliardari", mentre il partito propone un contributo di solidarietà energetico temporaneo a carico dei più ricchi.
Riguardo alla politica estera, Die Linke si oppone all'invio di armi sia all'Ucraina che a Israele, sostenendo invece la necessità di concentrarsi sui negoziati diplomatici. Il programma, che sarà sottoposto all'approvazione definitiva durante il congresso del 18 gennaio 2024, è stato sviluppato attraverso un'ampia consultazione che ha coinvolto oltre 100 sezioni locali e circa 7500 colloqui con i cittadini. Nei sondaggi attuali, il partito si attesta tra il 3 e il 4%, dietro al movimento della ex esponente Sahra Wagenknecht che registra tra il 4 e il 7%. Come già accaduto nel 2021, Die Linke punta non solo a superare la soglia del 5%, ma anche a conquistare almeno tre mandati diretti nelle sue roccaforti per garantirsi la presenza in parlamento.
Süddeutsche Zeitung
Elezioni federali 2025: Il cancelliere Scholz perde la fiducia e apre la strada a nuove elezioni
Bundestagswahl 2025: Kanzler Scholz verliert Vertrauensfrage, Weg für Neuwahl frei
Come previsto, il Bundestag ha ritirato la fiducia al cancelliere Olaf Scholz con 394 voti contrari, 207 favorevoli e 116 astensioni. Dopo il voto, Scholz si è recato al palazzo Bellevue per proporre al presidente federale Frank-Walter Steinmeier lo scioglimento del Parlamento. Steinmeier ha 21 giorni per decidere se indire nuove elezioni entro 60 giorni, con il 23 febbraio come data prevista. Il presidente condurrà nei prossimi giorni colloqui con tutti i leader dei gruppi parlamentari per verificare se esista ancora la possibilità di una maggioranza di governo stabile.
Durante il dibattito che ha preceduto il voto, si sono susseguiti interventi critici da parte dei vari leader politici. Il vicecancelliere Robert Habeck ha accusato l'Unione di essersi "annidata nella retorica dell'opposizione" e di proporre un programma che "guarda solo al passato". L'ex ministro delle Finanze Christian Lindner ha difeso la sua decisione di lasciare la coalizione, sostenendo che la Germania si trova in una "crisi economica che si sta aggravando" e che la risposta non può essere la distribuzione di benefici "come a Carnevale". Anche Sahra Wagenknecht, che ha annunciato la sua candidatura a cancelliera per il BSW, ha criticato duramente il governo definendolo responsabile del peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini.
Scholz und Merz machen Wahlkampf auf offener Weltbühne. Das ist richtig so
Scholz e Merz fanno campagna elettorale sulla scena mondiale. Ed è giusto così
A dodici settimane dalle elezioni federali tedesche, sia il cancelliere in carica Olaf Scholz che il suo principale sfidante Friedrich Merz hanno visitato Kiev. Le loro visite, avvenute a distanza di una settimana l'una dall'altra, segnalano il continuo sostegno della Germania all'Ucraina, pur non compensando l'incertezza sulle future intenzioni del prossimo presidente americano Donald Trump. Questi viaggi fanno parte della campagna elettorale e riflettono come la Germania sia profondamente cambiata negli ultimi tre anni. Se in passato la politica estera giocava un ruolo marginale nelle campagne elettorali tedesche, oggi sarebbe impensabile una campagna che non affronti la questione ucraina, considerando che la Russia non sta solo attaccando l'Ucraina ma minaccia l'intera Europa democratica.
La strategia di Scholz si basa sulla sua esperienza come cancelliere in carica, promuovendo un approccio "ponderato" che include il rifiuto di fornire missili Taurus all'Ucraina. Tuttavia, questa posizione rischia di alienare sia chi vorrebbe abbandonare il sostegno all'Ucraina sia chi desidera una linea più dura contro Putin. La debolezza di Scholz è emersa anche quando non ha partecipato all'incontro a Parigi tra Trump, Macron e Zelensky durante la riapertura di Notre Dame. Nel frattempo, Merz cerca di presentarsi come l'uomo in grado di trattare alla pari con Trump, nonostante non abbia esperienza di governo. La Germania, che Scholz definisce modestamente una "potenza media", si trova ora ad affrontare un mondo più complesso, con un Occidente che mostra segni di disgregazione e un'Europa che deve resistere all'imperialismo russo.
Die FDP setzt auf Lindner und Schwarz-Gelb
L'FDP punta su Lindner e sulla coalizione nero-gialla
Il partito liberale tedesco FDP ha presentato la sua campagna elettorale per le imminenti elezioni federali, caratterizzata da un cambio di stile grafico che passa dal rosa neon del 2021 al nero su sfondo giallo, un chiaro riferimento alla possibile coalizione con i partiti dell'Unione CDU/CSU. La campagna è fortemente incentrata sulla figura del leader del partito Christian Lindner, che appare su tutti i sei manifesti presentati in diverse pose: con la sciarpa, in dolcevita, in primo piano. Lo slogan principale è "Tutto può cambiare", e nonostante il partito affermi di voler puntare sui contenuti politici concreti, la personalizzazione della campagna è evidente.
La campagna elettorale dei liberali non è partita nel migliore dei modi, con il partito che attualmente si trova sotto la soglia del 5% nei sondaggi. L'FDP ha dovuto sostituire il suo segretario generale a causa dello scandalo "D-Day" e Lindner è stato criticato per alcune battute ironiche considerate inopportune. Il partito si concentra principalmente sui temi economici, promettendo di proteggere i posti di lavoro e promuovere le riforme economiche, anche se alcuni membri del partito premono per non trascurare i temi delle libertà civili. Il segretario generale Buschmann sostiene che senza crescita economica la società rischia di trasformarsi in una "società di lupi" dove il benessere di alcuni può essere ottenuto solo a scapito di altri, portando a maggiore aggressività e minor coesione sociale.
Un tempo erano davvero liberali
La storia del liberalismo tedesco, una tradizione lunga e orgogliosa che va dal XVII secolo fino ai giorni nostri, sta attraversando una profonda crisi sotto la guida di Christian Lindner e dell'FDP. La tradizione liberale tedesca, fondata sul principio della libertà individuale e sul diritto di ogni persona di perseguire la propria felicità, ha avuto momenti di grande rilevanza storica, in particolare durante la rivoluzione del 1848, la Repubblica di Weimar e la coalizione social-liberale degli anni '70. Il pensiero liberale, influenzato da filosofi come Immanuel Kant e dai principi delle rivoluzioni americana e francese, ha sempre enfatizzato l'importanza delle libertà individuali all'interno di un quadro normativo equo.
Il partito liberale FDP di oggi, tuttavia, sembra aver tradito questa eredità, riducendo il liberalismo a mera questione economica. La recente uscita dalla coalizione "semaforo", pianificata strategicamente nonostante la retorica sulla responsabilità civica, è emblematica di questo declino. L'FDP è diventata vittima del proprio successo: molte delle riforme per cui ha combattuto in passato, come la protezione dei diritti fondamentali e l'uguaglianza di genere, sono ormai patrimonio comune della Repubblica. Paradossalmente, proprio in un'epoca di minacce populiste e autoritarie, in cui sarebbe necessaria una forte voce liberale a difesa della democrazia e dei diritti individuali, il partito appare sempre più marginale e concentrato quasi esclusivamente su questioni economiche.
I punti interrogativi rimangono
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è comparso per la terza volta davanti alla commissione d'inchiesta Cum-Ex ad Amburgo, questa volta per rispondere a domande riguardanti la HSH Nordbank, ex banca regionale. Il focus dell'interrogatorio si è spostato dai precedenti incontri con la Warburg Bank alle attività della HSH Nordbank, che tra il 2008 e il 2011 aveva ottenuto illegalmente 126 milioni di euro attraverso operazioni Cum-Ex, poi restituiti. Secondo recenti rivelazioni dello Stern, la banca sarebbe stata coinvolta anche in operazioni Cum-Cum, simili alle Cum-Ex, che avrebbero causato ulteriori danni allo Stato, sebbene su queste non ci sia ancora una decisione definitiva della Corte Suprema.
Durante l'interrogatorio di due ore, Scholz ha mantenuto la sua strategia abituale, affermando di avere conoscenze limitate basate principalmente su documenti pubblici e di non aver esaminato personalmente i fascicoli relativi al coinvolgimento della HSH nelle operazioni Cum-Ex. Le domande chiave sono rimaste senza risposta chiara, come il motivo per cui la procura di Amburgo non avviò indagini dopo la scoperta delle operazioni nel 2013, e se Scholz e il suo successore Tschentscher evitarono di avviare indagini per proteggere la banca prima della sua vendita nel 2018. La commissione, che terminerà i lavori a marzo 2025 con le elezioni del parlamento di Amburgo, sembra improbabile che giunga a conclusioni significative, anche a causa di critiche interne sulla gestione dell'inchiesta da parte della SPD.
Das Dilemma von Scholz: Er muss sich von seiner eigenen Arbeit distanzieren
Il dilemma di Scholz: deve prendere le distanze dal proprio lavoro
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha inviato una breve lettera di due frasi alla presidente del Bundestag Bärbel Bas per richiedere la questione di fiducia. L'esito appare scontato: lunedì prossimo il parlamento gli negherà la fiducia, riflettendo il sentimento popolare che da tempo ha perso fiducia sia nella coalizione "semaforo" che nel suo principale rappresentante. Questo voto confermerà ufficialmente ciò che i sondaggi già indicano: il profondo calo di consensi per Scholz e il suo governo, mettendo il cancelliere nella difficile posizione di dover prendere le distanze dal proprio operato durante la campagna elettorale.
Per affrontare questa situazione, Scholz sta già avanzando nuove promesse elettorali, come bonus europei per le auto elettriche e la riduzione dell'IVA al 5% sui generi alimentari, che probabilmente sono solo l'inizio di una lunga lista di proposte fino alle elezioni del 23 febbraio. Il cancelliere ha anche identificato quattro aree prioritarie - assegni familiari, progressione fiscale, biglietto nazionale per i trasporti e prezzi dell'energia - sulle quali intende coinvolgere l'opposizione prima della fine della legislatura. Questa strategia gli permetterebbe di rivendicare i successi ottenuti e incolpare l'Unione per eventuali fallimenti, ma condurre una campagna elettorale efficace sulle macerie di una coalizione fallita rimane una sfida considerevole.
AfD-Wahlprogramm: Ein Schleier über dem wahren Gesicht der AfD
Programma elettorale dell'AfD: Un velo sul vero volto dell'AfD
L'AfD si trova in difficoltà nel promuovere il tema dell'immigrazione durante la campagna elettorale, poiché gli altri partiti hanno modificato le loro posizioni su questo argomento, in particolare la CDU/CSU che ha accettato proposte un tempo impensabili, come la soluzione dei paesi terzi per il diritto d'asilo. Per distinguersi, l'AfD ha iniziato a parlare di "remigrazione", come fatto recentemente dalla sezione bavarese del partito, rivelando così il suo vero volto attraverso il concetto di "etnopluralismo". Questo approccio implica la distinzione tra persone integrabili e non integrabili, con conseguenze sul diritto di soggiorno anche per i cittadini tedeschi, configurandosi come una forma di dominio coercitivo.
Per evitare di concentrare la campagna elettorale su questi temi controversi, l'AfD sta adottando una strategia simile a quella di Trump, proponendo l'uscita dall'UE, la continuazione dell'uso dei combustibili fossili, restrizioni sull'aborto e un avvicinamento a Putin. Con questa guerra culturale anti-Verdi, il partito spera di attirare gli elettori della CDU/CSU, puntando sulla paura che un voto per Friedrich Merz possa tradursi in un governo dei Verdi. Tuttavia, questa paura dovrebbe essere particolarmente forte per spingere gli elettori a ignorare il vero volto dell'AfD che si nasconde dietro questa strategia elettorale.
Studio: Il governo federale ha implementato la protezione del clima in modo errato
Studie: Die Bundesregierung hat den Klimaschutz falsch umgesetzt
Un nuovo studio della Fondazione Bertelsmann e della Climate Neutrality Foundation rivela come la coalizione "semaforo", nonostante condizioni apparentemente favorevoli - un ministro dell'economia verde, un tema popolare e un fondo speciale di miliardi - abbia fallito nella sua politica climatica. Invece di coinvolgere ed entusiasmare i cittadini con soluzioni come l'energia solare economica e le auto elettriche moderne, la coalizione ha fatto sì che molte persone associno ora la protezione del clima principalmente al controllo statale e alla paura di un eccessivo onere finanziario.
Lo studio identifica tre criteri fondamentali per una politica climatica di successo: deve fornire un contributo concreto e comprensibile alla riduzione dei gas serra, deve essere percepita come socialmente equa e non deve imporre un eccessivo onere finanziario ai singoli. Gli autori criticano in particolare la focalizzazione sul prezzo della CO₂ come strumento principale, sostenendo che questo approccio costringe molte persone a limitare i consumi proprio nei settori più difficili come il riscaldamento e la mobilità. Anche il "denaro per il clima" proposto come compensazione non sarebbe sufficiente da solo: secondo gli esperti, lo Stato dovrebbe sviluppare migliori programmi di sostegno e potenziare massicciamente le infrastrutture, come il trasporto pubblico locale, per offrire alternative praticabili ai cittadini.
Ja, es gibt ein Rezept gegen die Misere – aber bitte ohne Stahl- und Autokanzler
Sì, c'è una ricetta contro la crisi - ma senza un cancelliere dell'acciaio e dell'auto
La Germania sta perdendo terreno rispetto alla concorrenza mondiale, mentre il cancelliere Scholz cerca di presentarsi come salvatore della grande industria con vertici sull'acciaio e visite agli stabilimenti Ford. Ma la terapia proposta, principalmente incentrata sulla riduzione dei costi energetici, affronta solo superficialmente i problemi. Il vero problema della Germania è la competitività: mentre l'economia tedesca procede in modo solido, le aziende di altri paesi sono più veloci, flessibili e innovative. L'industria automobilistica e chimica è in difficoltà e raramente emergono nuove realtà di successo nel paese, come se qualcuno avesse premuto il tasto pausa.
La soluzione richiede interventi sia sugli impulsi che sulla struttura. Se da un lato potrebbe bastare una chiara direzione nella politica economica per stimolare gli investimenti, dall'altro è necessario rimuovere gli ostacoli strutturali che impediscono l'innovazione. Non serve stringere legami con la grande industria o distribuire sussidi a singole aziende, come dimostrano i progetti falliti di Intel e Northvolt. Servono invece più economia di mercato e meno politica industriale: dare obiettivi chiari lasciando alle aziende la libertà di trovare la propria strada, ridurre la burocrazia, facilitare l'assunzione di lavoratori qualificati stranieri e rendere il mercato del lavoro più dinamico. La concorrenza internazionale, pur rappresentando una sfida, può diventare il principale motore del cambiamento.
Scholz fordert europaweite Förderung von E-Autos
Scholz chiede incentivi europei per le auto elettriche
Durante una visita allo stabilimento Ford di Colonia, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto un maggiore sostegno per la mobilità elettrica a livello europeo. Il cancelliere ha proposto due possibili strade: incentivi alle vendite a livello europeo oppure l'autorizzazione a sostenere la produzione di auto elettriche in Germania. Scholz ha sottolineato che la prima opzione sarebbe preferibile se accompagnata da un'espansione delle infrastrutture di ricarica in tutta Europa, ribadendo l'importanza di mantenere la Germania come polo industriale.
In precedenza, il comitato aziendale della Ford aveva sollecitato la politica a inviare un forte segnale a favore della mobilità elettrica, criticando l'incertezza creata dal continuo mettere in discussione le decisioni prese dal Parlamento Europeo sulla legislazione CO2. Nello stabilimento di Colonia, dove Ford produce i modelli elettrici Explorer e Capri, la situazione è critica: l'azienda ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa entro fine 2027, di cui 2.900 in Germania, e prevede di ricorrere alla cassa integrazione all'inizio del 2025 a causa della debole domanda di veicoli elettrici.
Il Cancelliere vuole aiutare l'industria siderurgica, ma può farlo?
Der Kanzler will der Stahlindustrie helfen, aber kann er das?
Il cancelliere Olaf Scholz ha presieduto a Berlino un vertice sull'acciaio, incontrando dirigenti aziendali, rappresentanti sindacali e dei comitati aziendali per discutere del sostegno al settore in crisi. L'industria siderurgica tedesca, che conta 80.000 dipendenti, sta affrontando molteplici sfide: la debolezza dell'economia, gli alti prezzi dell'energia, la concorrenza delle importazioni cinesi a basso costo e la necessità di investire miliardi per una produzione più ecologica. Scholz ha promesso misure concrete, tra cui la limitazione delle tasse di rete a tre centesimi per kilowattora e un ammortizzatore di 1,3 miliardi di euro per l'aumento delle tariffe di rete previsto per il prossimo anno.
Tuttavia, l'attuazione di queste promesse appare problematica poiché Scholz non dispone di una maggioranza al Bundestag. La CDU/CSU, attraverso il vicecapogruppo Jens Spahn, ha già respinto una proposta di legge per limitare le tariffe di rete, citando la mancanza di chiarezza sul finanziamento e l'assenza di urgenza. Nel frattempo, le aziende siderurgiche devono affrontare la transizione verso una produzione più sostenibile: Thyssenkrupp Steel Europe ha annunciato il taglio di un quinto dei posti di lavoro entro il 2030, mentre Arcelor-Mittal ha sospeso i progetti di investimento in Europa nonostante le promesse di sovvenzioni, in attesa di condizioni quadro migliori da parte della politica.
Thomas Haldenwang: Ihm fehlt das politische Gespür
Thomas Haldenwang: Gli manca il fiuto politico
Thomas Haldenwang, l'ex presidente dell'Ufficio federale per la protezione della Costituzione tedesca, sta suscitando polemiche per la sua decisione di candidarsi al Bundestag con la CDU. Questa mossa sta attirando critiche significative poiché Haldenwang, nel suo precedente ruolo, era responsabile del monitoraggio dei partiti politici, inclusa l'AfD. La sua candidatura viene vista come problematica proprio perché durante il suo mandato come capo dell'intelligence interna aveva ambizioni politiche personali. La situazione è ulteriormente complicata dalle sue dichiarazioni, in cui afferma di voler "rallentare un po'" con questo nuovo incarico, giustificando la scelta con motivi di salute, una spiegazione che sta generando ulteriori perplessità tra i cittadini.
La candidatura di Haldenwang nel distretto elettorale di Wuppertal I appare particolarmente controversa, considerando che la CDU non vince in questa circoscrizione da 63 anni. La sua posizione ricorda il caso del suo predecessore Hans-Georg Maaßen, che nel 2021 subì una pesante sconfitta come candidato in un distretto della Turingia. La vicenda si inserisce in un contesto più ampio che riguarda il populismo di destra in Germania: quando l'AfD fa dichiarazioni estremiste e viene monitorata dai servizi di sicurezza, il partito utilizza questo controllo per sostenere la propria narrativa di persecuzione dell'opposizione democratica. La candidatura di Haldenwang rischia quindi di danneggiare non solo la credibilità dell'Ufficio per la protezione della Costituzione, ma anche la stessa CDU.
Union: Der Wahlkampf hat begonnen, und Friedrich Merz macht bereits den ersten schweren Fehler
Unione: La campagna elettorale è iniziata, e Friedrich Merz commette già il primo grave errore
Friedrich Merz si trova ad affrontare due punti deboli nella sua campagna elettorale. Il primo riguarda la politica sociale: la bozza del programma elettorale dell'Unione offre poche soluzioni concrete per i problemi dei lavoratori riguardo al costo della vita, agli affitti elevati, all'assistenza costosa e ai salari bassi. Il programma, di stampo economico liberale, sembra più orientato verso gli elettori della FDP. Questo approccio appare particolarmente problematico considerando che la sicurezza sociale è stata il tema principale nelle tre elezioni regionali di settembre. La SPD potrebbe facilmente dipingere Merz come un ricco uomo d'affari di Blackrock disconnesso dai problemi dei cittadini comuni.
Il secondo punto debole è rappresentato dal "narcisista politico" Markus Söder. La CSU, che storicamente fungeva da correttivo sociale all'interno dell'Unione, ha perso questo ruolo sotto la sua leadership. A differenza del suo predecessore Horst Seehofer, che si era battuto per politiche sociali come il salario minimo e l'estensione della pensione per le madri, Söder concentra le sue energie sull'autopromozione e sugli attacchi ai Verdi. Questa mancanza di attenzione alle questioni sociali da parte della CSU indebolisce ulteriormente la posizione di Merz, che avrebbe invece beneficiato di un forte sostegno del partito bavarese su questi temi durante le discussioni sul programma elettorale comune.
Bundestagswahl 2025: 99,6 Prozent für Merz pur
Elezioni federali 2025: 99,6 percento per Merz puro
Friedrich Merz ha ottenuto un trionfo alla convention della CDU della Renania Settentrionale-Vestfalia, dove è stato scelto come capolista per le elezioni federali con il 99,6% dei voti. Nel suo discorso di 40 minuti, Merz ha criticato duramente il governo "semaforo", accusandolo di aver portato la Germania "nella peggiore crisi economica degli ultimi due decenni" con la perdita di 300-400 mila posti di lavoro nell'industria. Ha delineato un programma di cambiamento radicale che include una svolta nella politica migratoria, tagli alle tasse e l'abolizione del reddito di cittadinanza, promettendo una campagna "di coraggio, ottimismo e fiducia" in contrasto con quella "della paura" che attribuisce alla SPD.
Il primo ministro della Renania Settentrionale-Vestfalia Hendrik Wüst, che fino a settembre aveva alimentato speculazioni su una sua possibile candidatura a cancelliere, ha mostrato lealtà verso Merz, definendolo l'uomo di cui la Germania ha bisogno per "chiarezza e affidabilità". La CDU della Renania Settentrionale-Vestfalia, il più grande partito regionale della CDU con 2,6 milioni di voti alle europee di giugno, si attesta nei sondaggi al 36%, sopra la media nazionale. Questo risultato potrebbe rivelarsi decisivo per le elezioni del 23 febbraio quanto il contributo della Baviera. Tuttavia, l'eventualità di una coalizione nero-verde come quella che governa la Renania Settentrionale-Vestfalia non è stata discussa durante l'evento.
Wahlkampf: SPD will „arbeitende Mitte" stärker entlasten
Campagna elettorale: La SPD vuole alleggerire maggiormente il "ceto medio lavoratore"
La SPD ha presentato la bozza del suo programma elettorale incentrato su tre punti principali: crescita economica e sicurezza del lavoro, sostegno alle famiglie e al "ceto medio lavoratore", e tutela delle pensioni. Il partito propone diverse misure di alleggerimento fiscale, tra cui l'aumento del salario minimo a 15 euro, la riduzione dell'IVA sui generi alimentari dal 7 al 5%, e sgravi fiscali per il 95% dei contribuenti, da finanziare attraverso maggiori imposte sui redditi più alti e sui grandi patrimoni. È prevista anche l'istituzione di un "fondo Germania" da 100 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture energetiche, ricariche elettriche ed edilizia abitativa.
Il programma si distingue nettamente da quello dell'Unione CDU/CSU, che punta invece a massicce riduzioni fiscali per imprese e lavoratori mantenendo il freno al debito, ma senza specificare come finanziarle. I Verdi, dal canto loro, propongono un "fondo dei cittadini" per finanziare le pensioni attraverso il mercato dei capitali, con una componente ecologica e sociale, e il loro candidato di punta Robert Habeck sostiene l'introduzione di una tassa sui miliardari che potrebbe generare 5-6 miliardi di euro da destinare, tra l'altro, al rinnovamento delle scuole. In politica estera, la SPD sottolinea il sostegno all'Ucraina ma esclude la fornitura dei missili Taurus e propone un nuovo servizio militare volontario.