Rassegna della stampa tedesca #108
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania. Gli articoli sono classificati per temi.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Speciale Elezioni federali
Bundestagswahl: 41 Parteien dürfen antreten
Elezioni federali: 41 partiti ammessi a partecipare
Il comitato elettorale federale ha concluso la sua sessione di due giorni decidendo quali partiti potranno partecipare alle elezioni del Bundestag del 23 febbraio 2025. Sono stati ammessi in totale 41 partiti, tra cui i sette già rappresentati nel Bundestag: SPD, CDU, CSU, Verdi, FDP, AfD e Die Linke. A questi si aggiungono i partiti rappresentati in almeno un parlamento regionale come Bündnis Deutschland, BSW e Freie Wähler (Elettori Liberi).
L'elenco dei partiti ammessi è completato da 31 formazioni politiche minori che il comitato ha ufficialmente riconosciuto come partiti. La decisione arriva dopo che inizialmente 56 gruppi politici avevano manifestato l'intenzione di partecipare alle elezioni federali. Di questi, 15 sono stati esclusi per non aver rispettato tutti i requisiti formali richiesti per la partecipazione.
La decisione del comitato elettorale federale definisce quindi il quadro completo dei partiti che si contenderanno i voti dei cittadini tedeschi nelle prossime elezioni federali. Si tratta di una competizione che vede una significativa presenza di forze politiche minori accanto ai partiti tradizionali, riflettendo la crescente diversificazione del panorama politico tedesco.
Lage hoffnungslos, aber nicht ernst: Was die Parteiprogramme über die politische Stimmung verraten
Situazione disperata, ma non seria: Cosa rivelano i programmi dei partiti sull'umore politico
I programmi elettorali dei partiti tedeschi per le elezioni del Bundestag 2025 mostrano una notevole contraddizione: pur riconoscendo le sfide della "svolta epocale", nessuno osa chiedere sacrifici agli elettori. La Germania sta attraversando un periodo difficile, con crescita economica stagnante, perdita di competitività, deindustrializzazione, infrastrutture fatiscenti, una transizione energetica problematica e relazioni tese con Polonia e Francia. Nonostante ciò, i partiti promettono nuovi benefici: riduzioni fiscali, salari minimi più alti, stabilizzazione dei contributi previdenziali, maggiori fondi per istruzione e difesa.
Le soluzioni finanziarie proposte dai partiti non sono convincenti. SPD e Verdi suggeriscono di tassare l'1% dei super ricchi per alleggerire il carico fiscale del 95% dei contribuenti, mentre conservatori e liberali puntano alla riduzione del reddito di cittadinanza. Secondo l'Istituto dell'Economia Tedesca, i piani di riduzione fiscale dei partiti comporterebbero costi annuali tra i 30 miliardi (SPD) e i 138 miliardi di euro (FDP). Gli economisti e i giornalisti definiscono questi programmi "poco seri", "inaffidabili" e "privi di coraggio", soprattutto perché evitano di toccare gli interessi acquisiti dei propri elettori.
La situazione riflette un paradosso elettorale: gli elettori chiedono ai politici di dire la verità scomoda e di non temere misure impopolari, ma poi li puniscono alle urne quando lo fanno. Lo dimostra l'esperienza dell'Agenda 2010 di Gerhard Schröder, che nonostante il successo economico portò a pesanti sconfitte elettorali per l'SPD. Analogamente, quando nel 2005 la CDU/CSU annunciò l'aumento dell'IVA, i sondaggi crollarono. Peter Müller, ex presidente della Saarland e giudice della Corte Costituzionale, sottolinea che per superare le sfide attuali servono sia politici che non temano di dire la verità, sia elettori disposti a sostenerli anche quando questa verità è scomoda.
Was kosten die Wahlversprechen der Parteien?
Quanto costano le promesse elettorali dei partiti?
Un'analisi del Centro per la Ricerca Economica Europea (ZEW) di Mannheim, in collaborazione con il quotidiano Süddeutsche Zeitung, rivela le implicazioni finanziarie dei programmi elettorali dei partiti tedeschi. FDP, AfD e CDU/CSU promettono significative riduzioni fiscali che creerebbero enormi voragini nei bilanci di stato, regioni e comuni. In particolare, la FDP propone tagli che costerebbero 116 miliardi di euro all'anno, mentre l'AfD causerebbe perdite per 181 miliardi e l'Unione CDU/CSU per 47 miliardi. Sebbene i sostenitori delle riduzioni fiscali sostengano che stimolerebbero consumi e investimenti, gli esperti ritengono questi piani difficilmente sostenibili.
Sul fronte opposto, SPD, Verdi, BSW e Die Linke propongono un approccio differente: intendono ridurre le tasse per la maggioranza della popolazione ma compensare le perdite attraverso maggiori imposte sui redditi più alti e sui patrimoni elevati, oltre che con l'aumento del salario minimo. Secondo i calcoli dello ZEW, questi programmi genererebbero entrate aggiuntive per lo Stato: 4,3 miliardi dai Verdi, 3,9 miliardi dal BSW, 1,2 miliardi dalla SPD e ben 46 miliardi da Die Linke. I critici sostengono però che una tassa patrimoniale comporterebbe oneri burocratici significativi e potrebbe spingere i ricchi a trasferirsi all'estero.
Le proposte riflettono filosofie politiche profondamente diverse: i conservatori e i liberali ritengono che i cittadini gestiscano il denaro in modo più responsabile dello Stato e che le riduzioni fiscali stimolino innovazione e crescita. I partiti di centro-sinistra puntano invece su uno Stato forte, finanziariamente solido, che riduca le disuguaglianze sociali e investa attivamente nelle infrastrutture. Come sottolinea l'economista dello ZEW Holger Stichnoth, non esiste una soluzione giusta o sbagliata: gli elettori dovranno valutare se privilegiare il sostegno ai bilanci familiari colpiti dall'inflazione o il mantenimento di servizi pubblici adeguati.
Scholz: „Deshalb habe ich die FDP aus der Regierung entfernt"
Scholz: "Per questo ho rimosso la FDP dal governo"
Il cancelliere Olaf Scholz ha dato il via alla fase finale della campagna elettorale della SPD a Wolfsburg, una città attualmente scossa dalla crisi della Volkswagen. Davanti a circa 1500 persone, Scholz ha adottato un tono da lotta di classe, puntando su temi come la difesa dei lavoratori e della classe media. Nonostante i sondaggi mostrino un distacco di quasi 15 punti percentuali dall'Unione e con l'AfD al secondo posto, la SPD mostra ottimismo. Il segretario generale Matthias Miersch ha dichiarato che "mancano 37 giorni e c'è ancora margine", mentre il presidente Lars Klingbeil ha sottolineato l'importanza della questione dei posti di lavoro nell'industria.
Nel suo intervento, Scholz ha giustificato la rottura della coalizione semaforo attribuendo le responsabilità alla FDP, ricevendo applausi quando ha affermato: "Per questo ho rimosso la FDP dal governo" e aggiungendo che avrebbe dovuto farlo prima. Ha criticato l'Unione per non spiegare come intende finanziare gli aiuti all'Ucraina e l'aumento delle spese per la difesa. Si è presentato come un uomo di principi e sangue freddo, in contrasto con Merz, che non ha mai ricoperto incarichi di governo ed è considerato facilmente irritabile.
Durante l'evento, diversi attivisti pro-Palestina hanno interrotto più volte i discorsi gridando "Free, free Palestine, genocida" verso Scholz, ma il cancelliere ha continuato a parlare semplicemente alzando la voce. Riguardo al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, Scholz ha sottolineato l'importanza della cooperazione e della stretta collaborazione, ricordando di non essere rimasto in silenzio quando Trump aveva manifestato l'intenzione di separare la Groenlandia dalla Danimarca, agendo come deve fare il capo del governo del più grande paese dell'UE.
Scholz im Wahlkampf: Kanzler oder nichts
Scholz in campagna elettorale: Cancelliere o niente
Olaf Scholz ha avviato la sua campagna elettorale con un programma fitto, volto a ripristinare il consenso attorno alla sua figura e alla SPD, nonostante i sondaggi negativi. A Lünen, durante un evento con cittadini, Scholz ha affrontato problemi pratici sollevati dal pubblico, come la difficoltà di accesso a nuove sedie a rotelle, dimostrando empatia e impegno diretto nella risoluzione. Questo approccio, soprannominato "Kümmerkompetenz", segna un cambiamento rispetto al suo stile abituale, con un chiaro focus sull’interazione diretta con i cittadini per rafforzare il legame tra politica e vita quotidiana.
Durante una giornata caratterizzata da eventi in diverse città, Scholz ha affrontato una varietà di temi, tra cui tasse, estensione dell’assicurazione sanitaria e la necessità di preservare la solidarietà nel sistema sanitario. In un evento a Bielefeld, il cancelliere ha risposto a critiche sulla politica estera, difendendo il sostegno alla sicurezza e alla stabilità internazionale. La partecipazione attiva del pubblico, tra cui applausi e discussioni animate, ha evidenziato un forte interesse per i temi trattati, sebbene rimanga un contrasto tra l’apprezzamento per il suo approccio diretto e i bassi valori di gradimento personale registrati nei sondaggi.
Nonostante l’attenzione mediatica e il successo di partecipazione, la SPD continua a perdere terreno nei sondaggi, con Scholz che deve bilanciare il ruolo di leader del governo con quello di candidato. La campagna mira a mobilitare l’elettorato enfatizzando l’esperienza e la competenza della SPD su temi chiave come economia, giustizia sociale e politica estera. In un evento conclusivo a Münster, Scholz ha ribadito l’importanza della coerenza nelle politiche, respingendo promesse elettorali irrealistiche. Tuttavia, l’impatto della sua campagna rimane incerto, con la pressione di dimostrare che la SPD può ancora essere una forza trainante nella politica tedesca.
CDU-Wahlkampf: Schwarz-Grün an der Backe dank Sozialpolitik
Campagna elettorale della CDU: l'onere di una possibile coalizione nero-verde a causa della politica sociale
La CDU, con Friedrich Merz come figura centrale, affronta un dilemma strategico nel posizionarsi rispetto ai Verdi durante la campagna elettorale. Denis Radtke, leader del CDA, ha espresso apertura al dibattito sulla proposta dei Verdi di includere i guadagni da capitale nel sistema contributivo, pur criticandola come poco strutturata. Tale approccio ha sollevato perplessità, poiché l'ambiguità potrebbe alienare i sostenitori tradizionali della CDU. Radtke rischia di associare il partito a politiche percepite come dannose per la classe media, rafforzando la narrativa di una potenziale alleanza nero-verde. Questa incertezza mette in discussione l'identità della CDU, che potrebbe essere percepita come troppo vicina alle posizioni dei Verdi.
I Verdi hanno sorpreso superando persino la SPD su temi di sinistra, mettendo pressione sulla CDU. Questa dinamica potrebbe favorire gli elettori inclini a una coalizione nero-verde, spingendoli a preferire direttamente i Verdi. Al contrario, gli elettori conservatori contrari a questa alleanza potrebbero allontanarsi dalla CDU. La difficoltà della CDU sta nel bilanciare una politica sociale inclusiva senza compromettere il proprio profilo conservatore, soprattutto in un contesto in cui l'opinione pubblica è polarizzata. La capacità della CDU di distinguersi su questi temi è cruciale per evitare di perdere consensi sia verso i Verdi sia verso altri partiti di centro-destra.
La sfida per la CDU è accentuata dalla necessità di trovare un equilibrio tra pragmatismo politico e posizionamento ideologico. La polarizzazione, se gestita correttamente, potrebbe favorire una politica più chiara e orientata al consenso. Tuttavia, un'eccessiva vicinanza ai Verdi potrebbe risultare controproducente per la base elettorale della CDU. L'articolazione di una politica sociale efficace e distintiva è essenziale per rafforzare il partito, evitare un'ulteriore frammentazione del consenso e consolidare una strategia di lungo termine che risponda alle aspettative degli elettori senza alienare le fasce più conservatrici.
Streit bei den Grünen: Die Macht von Trittins Erbe
Conflitto nei Verdi: il potere dell’eredità di Trittin
A Göttingen, l’evento con Robert Habeck ha attirato un grande pubblico, segno del crescente consenso per il candidato cancelliere dei Verdi, che supera ora la SPD nei sondaggi. Tuttavia, all’interno del partito, il conflitto tra l’ala realista e quella più a sinistra si intensifica, in particolare nel land della Bassa Sassonia. La recente composizione delle liste elettorali ha visto l’esclusione quasi totale dei realisti, lasciando spazio al dominio del gruppo progressista. Personalità come Stefan Wenzel e Viola von Cramon, noti esponenti dei realisti, sono stati esclusi dalle posizioni sicure, mentre emergono figure vicine alla Grünen Jugend.
L’ala sinistra, guidata dal ministro dell’Ambiente Christian Meyer, continua l’eredità di Jürgen Trittin, consolidando il proprio potere e sfidando il controllo di Habeck. Le nuove modalità di selezione, attraverso conferenze regionali, hanno penalizzato i realisti, generando malcontento e accuse di monopolio interno. La candidata von Cramon, nota per il suo impegno politico in Europa orientale e il sostegno all’Ucraina, è stata relegata in posizioni marginali, segnando un netto segnale della perdita di influenza della corrente moderata.
Questo conflitto potrebbe avere conseguenze sulla capacità dei Verdi di negoziare coalizioni a livello federale, soprattutto con l’Unione. La gestione delle liste in Bassa Sassonia riflette una chiara resistenza a compromessi, già evidente durante i dibattiti sull’energia nucleare, dove la sinistra del partito ha mantenuto una posizione inflessibile. Christian Meyer nega che si tratti di un segnale contro Habeck, sostenendo un buon rapporto con il leader. Tuttavia, la crescente influenza dell’ala sinistra solleva interrogativi sulla coesione interna e sull’approccio del partito nella prossima legislatura.
Parteiintrige bei den Grünen: Alle sind beschädigt
Intrigo nel partito dei Verdi: Tutti ne escono danneggiati
Un caso di presunte molestie sessuali sta scuotendo il partito dei Verdi in Germania, dove le accuse contro il deputato Stefan Gelbhaar si sono rivelate completamente infondate. La vicenda ha avuto origine da un'intriga ordita da una politica berlinese dello stesso partito, che ha tentato di distruggere la reputazione personale e politica del collega attraverso false accuse. Nonostante Gelbhaar abbia sempre proclamato la propria innocenza e non sia mai stata presentata alcuna denuncia formale, la vicenda ha causato un danno significativo alla sua immagine.
Il caso ha evidenziato gravi carenze nei meccanismi di controllo interni del partito dei Verdi, dal direttivo del distretto fino al tribunale arbitrale del Land e all'ufficio dell'ombudsman contro la violenza sessuale presso la sede federale del partito. Le accuse, provenienti dall'area queer e femminista, sono state gestite con superficialità e hanno portato alla diffusione mediatica di informazioni non verificate. I media pubblici, in particolare, hanno amplificato le accuse anonime senza rispettare i doveri elementari di accuratezza giornalistica.
Le conseguenze di questa vicenda hanno danneggiato tutti gli attori coinvolti, ma soprattutto coloro che già si trovano in una posizione di debolezza e hanno difficoltà a difendersi. Il caso ha anche alimentato lo scetticismo di chi considera il tema degli abusi come eccessivamente enfatizzato e rischia di danneggiare la causa delle vere vittime di violenza sessuale, che spesso faticano a denunciare i loro aggressori per mancanza di prove sufficienti. La vicenda solleva interrogativi sulla gestione delle accuse di molestie all'interno del partito e sulla necessità di bilanciare la tutela delle vittime con il diritto alla presunzione di innocenza.
Hessen-CDU kürt Lips zur Spitzenkandidatin und nominiert Linsenhoff
La CDU dell'Assia sceglie Lips come capolista e nomina Linsenhoff
Il leader della CDU dell’Assia, Boris Rhein, ha dichiarato il suo partito un modello per l’intera Unione, sottolineando i successi già ottenuti a livello statale. Tra i risultati citati vi sono il divieto del linguaggio neutrale di genere in scuole e uffici pubblici e l’introduzione della normativa di polizia più severa della Germania. Rhein ha affermato che la CDU ha evitato speculazioni sui partner di coalizione durante le elezioni regionali, ottenendo così un maggiore peso negoziale. Durante l’incontro di Alsfeld, è stata approvata una lista di candidati che combina esperienza e rinnovamento, con Patricia Lips al primo posto. Lips, deputata dal 2002, è esperta in questioni di bilancio ed è stata stretta collaboratrice di Friedrich Merz.
La lista comprende anche figure di spicco come Michael Brand, leader del gruppo parlamentare assiano, e Michael Meister, deputato di lungo corso e matematico. Al quarto posto figura Anna-Maria Bischof, giovane avvocatessa e attuale segretaria generale del partito. Leopold Born, economista e capo della Junge Union, è stato selezionato per il quinto posto, seguito da Stefan Heck, giurista e deputato impegnato nel dibattito sull’abbandono dell’energia nucleare. Ann Kathrin Linsenhoff, campionessa olimpica e tesoriera del partito, è stata collocata al decimo posto, a testimonianza del riconoscimento per il suo impegno sportivo e politico.
Rhein ha elogiato la decisione di passare da una coalizione con i Verdi a una con la SPD, descrivendola come cruciale per l’avvio di una nuova fase di politica pragmatica. La CDU dell’Assia si presenta come un esempio di leadership orientata ai risultati, con l’obiettivo di trasferire a livello federale i successi raggiunti nello stato. Helge Braun, ex capo della Cancelleria sotto Angela Merkel, ha annunciato il suo ritiro dalla politica per dedicarsi alla presidenza dell’Università di Lubecca, lasciando spazio a nuove generazioni di leader.
CSU-Klausurtagung: Wie Söder seine Partei auf die Wahl einstimmt
Riunione CSU: come Söder prepara il partito alle elezioni
Durante la riunione della CSU a Kloster Banz, Markus Söder ha delineato le priorità politiche del partito in vista delle prossime elezioni, con un focus sulle sfide nazionali. Ha criticato fortemente l'AfD, definendola il principale avversario politico, sottolineando il pericolo rappresentato dalle sue simpatie per il regime russo e la retorica antidemocratica. Söder ha respinto l’idea di un’alleanza con i Verdi, attribuendo loro la responsabilità della "recessione verde" e delle politiche fiscali e ambientali considerate dannose per l'economia tedesca. Ha inoltre enfatizzato l'importanza di un equilibrio energetico, sostenendo tecnologie come la fusione nucleare e i reattori modulari.
Il leader della CSU ha presentato proposte per rilanciare l'economia, tra cui la riduzione delle imposte per le imprese e un aumento delle agevolazioni fiscali per i pendolari. Durante il suo intervento, ha criticato Robert Habeck per le proposte di tassazione sui redditi da capitale e per la gestione delle politiche energetiche. Söder ha anche avanzato proposte per un maggiore controllo sull’immigrazione, chiedendo una revisione dei processi di rilascio dei visti, che ha accusato di essere diventati troppo permissivi sotto la gestione dei Verdi. Ha sottolineato l’urgenza di un approccio pragmatico e orientato alla protezione dei lavoratori e delle imprese tedesche.
Söder ha espresso ammirazione per alcuni aspetti del programma della coalizione di governo, come l’obiettivo della neutralità climatica per il 2045, mostrando tuttavia scetticismo sull’efficacia delle misure finora adottate. Ha ribadito la necessità di una politica chiara e orientata ai risultati per evitare l’ulteriore polarizzazione della società. Nonostante una leggera flessione nei sondaggi, la CSU mantiene una posizione di forza, ma Söder ha avvertito che il successo elettorale dipenderà dalla capacità del partito di distinguersi con proposte concrete e di recuperare la fiducia degli elettori tradizionali.
Habecks Kapitalertrag-Vorschlag: Ein neuer Veggie-Day-Moment für die Grünen?
La proposta di Habeck sui guadagni da capitale: un nuovo momento "Veggie-Day" per i Verdi?
Robert Habeck, candidato dei Verdi alla cancelleria, propone di includere i guadagni da capitale nel sistema contributivo della previdenza sociale. La misura, rivolta solo a chi possiede oltre un milione di euro in attivi, mira a una riforma del sistema sanitario basata su una Bürgerversicherung, un’assicurazione universale che coinvolga tutte le tipologie di reddito. Tuttavia, la proposta ha generato critiche sia per l’impatto potenziale sui piccoli risparmiatori che per la mancanza di chiarezza sui dettagli applicativi. Il piano, secondo i Verdi, alleggerirebbe il carico fiscale sui lavoratori, ma l’opposizione lo interpreta come un aumento delle imposte, soprattutto per la classe media. L’analisi degli esperti mostra che la maggior parte degli azionisti tedeschi ha redditi medi, smentendo l’associazione diretta tra investimenti finanziari e ricchezza.
Le critiche emergono anche all’interno delle istituzioni, con il ministro della salute Lauterbach che ritiene inopportuno tassare ulteriormente i risparmi. Secondo l’Istituto di economia tedesco, applicare i contributi sociali ai guadagni da capitale ridurrebbe i rendimenti netti per gli investitori a livelli poco incentivanti. Al contempo, il progetto si collega a un piano più ampio dei Verdi per integrare i privati nell’assicurazione pubblica e aumentare le risorse per la sanità. Nonostante le polemiche, la proposta trova sostegno nei sindacati, che la considerano un passo verso una maggiore equità sociale. Tuttavia, la mancanza di dettagli chiari sul reddito minimo soggetto alla tassazione alimenta lo scetticismo e il dibattito pubblico.
La proposta ricorda i precedenti momenti critici dei Verdi, come il piano per il riscaldamento del 2023 e la discussione sul "Veggie-Day" del 2013, che suscitò resistenze nonostante l’obiettivo ecologico. Anche in questo caso, il partito sottovaluta la reazione dell’opinione pubblica e attribuisce la colpa delle incomprensioni agli avversari politici. Per molti critici, il piano rappresenta un ulteriore carico per i risparmiatori, già gravati da un sistema fiscale pesante. I Verdi ribattono sostenendo che la redistribuzione e la solidarietà sono necessarie per il benessere collettivo. La proposta, tuttavia, solleva interrogativi sul bilanciamento tra equità fiscale e incentivi per gli investimenti privati.
Grüne beklagen faktische Alleinregierung der CDU
I Verdi criticano il dominio di fatto della CDU
Mathias Wagner, leader del gruppo dei Verdi nel parlamento dell’Assia, denuncia una gestione unilaterale da parte della CDU nella coalizione nero-rossa, affermando che la SPD si sarebbe completamente subordinata ai democristiani, privandosi di progetti autonomi. Dopo il successo elettorale del 2023, Boris Rhein, ministro-presidente della CDU, ha formato una nuova alleanza sostituendo i Verdi con la SPD. Wagner critica la CDU per l’autoreferenzialità e l’immobilismo della coalizione, paragonandola al governo federale CDU-SPD tra il 2013 e il 2021. La presunta "rinascita della realpolitik" si sarebbe rivelata inefficace, con Rhein descritto come un leader distaccato. La mancanza dei Verdi al governo, secondo Wagner, ha privato la regione di una guida propositiva su temi cruciali.
In ambito educativo, le carenze sono evidenti: un quarto degli studenti non possiede competenze adeguate in lettura, scrittura e matematica alla fine della scuola primaria. La mancanza di iniziative per migliorare il sistema scolastico e la carenza di posti negli asili penalizzano famiglie e studenti. Le politiche di continuità con il precedente governo a guida verde vengono spacciate come risultati esclusivi dell'attuale coalizione. L’introduzione di corsi di flauto dolce e dibattiti minori dimostrano l’incapacità di affrontare problemi strutturali. La gestione del mercato del lavoro è altrettanto criticata, con insufficienza di programmi di qualificazione e lentezza nel riconoscimento delle competenze dei lavoratori stranieri, molti dei quali continuano a essere deportati nonostante siano ben integrati.
Anche il clima e la biodiversità soffrono tagli significativi nel bilancio, accompagnati dalla rimozione del ministero per la protezione ambientale. Wagner accusa la coalizione di privilegiare simbolismi ideologici, citando la riduzione delle certificazioni FSC per la gestione forestale sostenibile come esempio emblematico. Le politiche di austerità penalizzano i servizi essenziali e i comuni, mentre la creazione di nuovi ministeri e cariche governative genera spese aggiuntive di oltre 20 milioni di euro l’anno. I Verdi criticano l’introduzione di figure di rappresentanza politica spesso legate a CDU e SPD, definite come meri strumenti clientelari. Modifiche al diritto elettorale locale avvantaggiano le due maggiori forze politiche, rafforzando una percezione di governance autoreferenziale e poco inclusiva.
Meinungsumfrage: Deutsche halten Migration für dringlichstes Thema
Sondaggio d'opinione: i tedeschi considerano la migrazione la questione più urgente
A circa sei settimane dalle elezioni federali in Germania, migrazione ed economia sono ritenute le priorità principali per il prossimo governo. Secondo un sondaggio rappresentativo condotto da Infratest dimap, il 37% degli intervistati considera migrazione e asilo tra i problemi più urgenti, con un aumento significativo rispetto a dicembre. L'economia è percepita come la seconda priorità con il 34%, in calo rispetto al 45% del mese precedente. Argomenti come guerra, cambiamenti climatici e disuguaglianze sociali seguono con percentuali minori, riflettendo un’attenzione crescente verso temi legati all’immigrazione e alla stabilità economica.
Il sondaggio mostra ampio consenso per alcune misure specifiche: il 78% sostiene esenzioni fiscali per straordinari, il 71% è favorevole a incentivi statali per investimenti in Germania e il 66% appoggia l'aumento del salario minimo a 15 euro. Meno concordi sono i partecipanti sull’abolizione della tassa sul CO2 per i combustibili fossili, con il 48% a favore e il 39% contrario. La richiesta di incentivi statali per l’acquisto di veicoli elettrici prodotti in Germania divide l'opinione pubblica, con il 44% favorevole e il 45% contrario, mentre la proposta di revocare le sanzioni economiche contro la Russia riceve una netta opposizione del 61%.
Le aspettative nei confronti del futuro governo sono alte, con particolare attenzione al rafforzamento dell'economia attraverso riforme fiscali, riduzione della burocrazia e incentivi per l’occupazione. La necessità di un bilanciamento tra sostenibilità economica e sociale si riflette nella preoccupazione per l'impatto delle politiche climatiche e migratorie. Gli elettori tedeschi mostrano un atteggiamento pragmatico, cercando soluzioni che combinino sostegno economico con stabilità sociale, evidenziando il ruolo chiave delle politiche governative nel plasmare il futuro del Paese.
Flyer in Baden-Württemberg:
La AfD fa campagna elettorale con "biglietti di espulsione"
In Baden-Württemberg la AfD ha distribuito volantini simili a biglietti aerei, definiti "Abschiebetickets", che indicano come gate l’AfD e come destinazione il "Paese d’origine sicuro". Il posto assegnato, "51P", simboleggia un ipotetico risultato elettorale del 51%. I volantini contengono un QR code che rimanda al circolo di Karlsruhe-Stadt, dove sono stati ideati, e sono stati già distribuiti localmente. La campagna, proposta dopo un discorso della candidata cancelliera Alice Weidel che promuove una politica di "remigrazione", ha suscitato indignazione e accuse di incitamento all’odio, con la polizia che ha avviato indagini dopo la circolazione di immagini sui social media.
La reazione politica è stata immediata. Marcel Bauer, candidato della Linke, ha definito la campagna "fascistoide" e annunciato una denuncia formale. Il rappresentante locale della AfD, Marc Bernhard, ha dichiarato che il materiale promuove il rimpatrio di circa 300.000 persone in situazioni di illegalità, escludendo fraintendimenti verso cittadini tedeschi con background migratorio. Tuttavia, il presidente della AfD Baden-Württemberg ha preso le distanze dall’iniziativa, definendola un’idea isolata e negando una distribuzione ufficiale a livello regionale.
Il portavoce del governo, Steffen Hebestreit, ha condannato l’azione definendola di cattivo gusto. Questo episodio riflette le tensioni crescenti nel discorso politico tedesco sulla migrazione, evidenziando come la retorica della AfD cerchi di polarizzare l’elettorato. Le reazioni, dalle critiche politiche alle indagini giudiziarie, sottolineano la controversia etica e giuridica che circonda questa strategia di comunicazione.
Bundestagswahl: Die Last der Fünfprozenthürde
Elezioni federali: Il peso della soglia del cinque per cento
Il 23 febbraio 2025 saranno 41 i partiti in competizione per entrare nel Bundestag, ma la maggior parte di essi non supererà la soglia del 5%. Questa clausola, introdotta nel 1953 per evitare la frammentazione parlamentare che aveva favorito l'ascesa della NSDAP durante la Repubblica di Weimar, esclude numerosi partiti minori. Nel 2021, l'8% dei voti è andato a partiti che non hanno superato la soglia, mentre nel 2013 quasi il 16% dei voti è stato perso per lo stesso motivo. Anche partiti più rilevanti, come FDP, Linke o BSW, rischiano di non superare questa barriera, lasciando il Bundestag rappresentato solo da CDU/CSU, SPD, AfD e Verdi.
L'esclusione di molti voti potrebbe aumentare il malcontento democratico tra gli elettori. In contrasto, le elezioni europee consentono maggiore rappresentanza ai partiti minori, grazie all'assenza di una soglia minima in molti Paesi membri. Questo ha permesso l'accesso al Parlamento Europeo a partiti come i Freie Wähler, senza compromettere la stabilità politica. La differenza di approccio tra elezioni nazionali e europee pone interrogativi sull'equità della soglia del 5% e sul suo impatto sulla partecipazione democratica.
La soglia, pur giustificata storicamente per garantire stabilità, viene criticata per escludere una parte significativa dell'elettorato. Ciò è particolarmente rilevante in un contesto in cui il panorama politico diventa sempre più frammentato. La questione rimane se il sistema elettorale debba essere adattato per garantire una rappresentanza più inclusiva, soprattutto considerando che la perdita di voti potrebbe influenzare negativamente la fiducia degli elettori nel processo democratico.
Stimmen im Bundesrat: Warum eine Koalition mit der FDP für Merz unattraktiv wäre
Voti al Bundesrat: Perché una coalizione con la FDP sarebbe poco attraente per Merz
Una coalizione di governo tra CDU/CSU e FDP appare improbabile e complicata. Pur esistendo una vicinanza programmatica tra i due partiti, la scarsa presenza della FDP nei parlamenti regionali limiterebbe il supporto al Bundesrat, fondamentale per l’approvazione delle leggi. Attualmente, la FDP è rappresentata solo in due governi regionali: in Sassonia-Anhalt e Renania-Palatinato, ma persino in questi casi l’appoggio non sarebbe garantito, poiché le coalizioni locali, se divise, tendono a esprimere astensioni equivalenti a voti contrari. Questo rende difficoltoso il coordinamento tra governo federale e rappresentanze regionali, indebolendo l’efficacia legislativa di un eventuale governo nero-giallo.
In alternativa, le alleanze con SPD o Verdi appaiono più praticabili per Merz. Le coalizioni nero-verdi presenti in Nord Reno-Vestfalia, Schleswig-Holstein e Baden-Württemberg offrono una solida base di voti al Bundesrat, garantendo un supporto più consistente per le iniziative legislative. Una cooperazione con i Verdi potrebbe inoltre facilitare riforme sulla sicurezza e sulla gestione migratoria, argomenti cruciali per il programma elettorale di Merz. Le tensioni del passato tra CDU e Verdi sembrano attenuate, rendendo possibile un dialogo più costruttivo tra le parti.
Anche una coalizione nero-rossa potrebbe essere percorribile, pur avendo meno vantaggi rispetto a quella nero-verde. Le attuali collaborazioni tra CDU e SPD in tre regioni garantiscono un numero minore di voti al Bundesrat, ma comunque significativo. Merz dovrebbe quindi assicurarsi il sostegno di ulteriori stati, sfruttando le relazioni istituzionali per ottenere consensi su base tematica. Questa strategia permetterebbe di superare gli ostacoli al Bundesrat, preservando la stabilità del governo e promuovendo riforme condivise.
Bundestagswahl: Wem vertrauen die Arbeiter?
Elezioni federali: Di chi si fidano i lavoratori?
Friedrich Merz ha partecipato a un incontro con i rappresentanti sindacali nella Ruhr, un'area simbolo dell'industria tedesca, per rafforzare il legame della CDU con il mondo del lavoro. Durante l'evento, i rappresentanti sindacali hanno espresso preoccupazione per l'industria tedesca e hanno richiesto un piano immediato per proteggere i posti di lavoro nei primi cento giorni del nuovo governo. Dennis Radtke, presidente della Christlich-Demokratische Arbeitnehmerschaft, ha evidenziato come la crisi industriale possa influenzare le elezioni e come la CDU rappresenti una soluzione per i lavoratori, specialmente in un contesto di declino della rappresentanza SPD. Merz ha promesso politiche economiche focalizzate sulla crescita, con un piano denominato "Agenda 2030", che prevede riforme fiscali, riduzione della burocrazia e incentivi per il settore industriale.
La SPD, pur rivendicando la propria tradizione come partito dei lavoratori, si trova in difficoltà nel conquistare il sostegno di questa categoria, che si è notevolmente ridotta rispetto al passato. Il programma elettorale di Olaf Scholz propone misure come l’aumento del salario minimo e la riduzione dell’IVA sui beni di prima necessità, ma fatica a convincere un elettorato sempre più frammentato. La migrazione di elettori verso altri partiti, tra cui i Verdi e la AfD, riflette le nuove dinamiche sociali ed economiche. I Verdi, attraverso figure come Felix Banaszak, cercano di presentarsi come un'alternativa per i lavoratori del futuro, promuovendo la transizione industriale verso la sostenibilità, ma incontrano scetticismo a causa di politiche percepite come poco favorevoli alla classe media.
La AfD, nonostante posizioni contraddittorie rispetto agli interessi dei lavoratori, continua a guadagnare consensi grazie a una retorica populista che sfrutta le paure legate alla globalizzazione e alla migrazione. Il sostegno a politiche come il "Dexit" potrebbe avere conseguenze devastanti per l'economia tedesca, ma i lavoratori attratti dall'AfD sembrano più influenzati da questioni culturali e identitarie che da analisi economiche. In questo contesto, la CDU cerca di posizionarsi come il partito che può colmare il vuoto lasciato dalla SPD, garantendo stabilità economica e sociale. Tuttavia, la sfida rimane complessa, con un panorama elettorale sempre più frammentato e una crescente polarizzazione politica.
Merkel macht Wahlkampf für Merz – ein bisschen zumindest
Merkel fa campagna elettorale per Merz, anche se solo un po’
Angela Merkel è intervenuta al ricevimento di Capodanno della CDU del Nord Reno-Westfalia, accolta da una standing ovation dei presenti. Durante il suo discorso, la ex cancelliera ha espresso un tiepido sostegno al candidato alla cancelleria Friedrich Merz, sottolineando l'importanza di rafforzare la CDU come forza politica trainante in Germania. Pur accennando al suo ritiro dalla politica attiva, Merkel ha evidenziato la necessità di un'Unione Europea forte e coesa, descrivendola come una "polizza sulla vita" per la Germania. Ha sottolineato che l'Europa deve reagire con determinazione alla nuova presidenza Trump e rafforzare la cooperazione transatlantica, soprattutto alla luce delle minacce geopolitiche, come la guerra in Ucraina.
Merkel ha poi affrontato temi di grande attualità, tra cui il declino della fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. Ha invitato a riflettere sulla responsabilità condivisa tra politica e società civile per preservare la libertà e la stabilità democratica. Nel suo intervento, la ex cancelliera ha criticato la lentezza della digitalizzazione in Germania, definendola un elemento cruciale per la competitività del paese e per affrontare le sfide poste dai social media alla democrazia. Ha elogiato l’approccio regolatorio dell’Unione Europea, come il Digital Services Act, per garantire responsabilità e trasparenza nel panorama digitale.
Il discorso di Merkel ha rappresentato un momento di riconciliazione tra le diverse anime della CDU, evidenziando il ruolo fondamentale di Friedrich Merz nel restituire alla Germania una posizione di guida in Europa. Il leader del partito regionale, Hendrik Wüst, ha lodato Merkel per il suo impegno nella difesa dei valori democratici, stabilendo un ponte simbolico tra il passato e il futuro della CDU. Questo intervento è destinato a rimanere l’unico contributo di Merkel alla campagna elettorale, ma ha comunque sottolineato l'importanza di affrontare le sfide globali con unità e visione strategica, riaffermando la centralità della Germania nel contesto europeo e internazionale.
Bundestagswahl: Die Linke beschließt ihr Wahlprogramm
Elezioni parlamentari: Die Linke approva il suo programma elettorale
Il partito Die Linke, in difficoltà nei sondaggi, ha approvato con ampio consenso il programma elettorale durante il congresso straordinario a Berlino. La co-presidente Ines Schwerdtner ha espresso ottimismo, sostenendo l’importanza del partito nel panorama politico attuale. Nonostante ciò, i sondaggi indicano che Die Linke rimane sotto la soglia del 5%, tra il 3% e il 4%. Le divisioni interne, accentuate dall’ascesa di Sahra Wagenknecht e dalla competizione con il nuovo partito BSW, complicano ulteriormente il quadro elettorale. Il partito punta a conquistare almeno tre mandati diretti nei collegi, considerati vitali per la rappresentanza parlamentare, ma la competizione con l'AfD e altre forze rende questa sfida particolarmente difficile.
Il programma elettorale si concentra sulla riduzione dei costi della vita, con proposte come un tetto agli affitti a livello nazionale, l’eliminazione dell’IVA sui beni alimentari di base, l’introduzione di una tassa patrimoniale e l’innalzamento del salario minimo a 15 euro. Die Linke chiede l'abolizione del limite di indebitamento e propone una maggiore equità tra Est e Ovest in termini di investimenti e pensioni. Il partito si definisce pacifista, chiedendo soluzioni diplomatiche al conflitto in Ucraina e il divieto di esportazioni di armi verso Israele. Nelle politiche migratorie, Die Linke rifiuta ogni forma di restrizione al diritto d’asilo e sostiene la cittadinanza automatica dopo cinque anni di residenza.
Jan van Aken e Heidi Reichinnek sono stati confermati come candidati principali, sostenendo l’importanza del partito nella lotta contro le disuguaglianze sociali. Il congresso ha ridotto il numero di emendamenti al programma elettorale, approvando le linee guida proposte dalla leadership. Le critiche si sono concentrate sulla AfD, sulla CDU e sui Verdi, accusati di trascurare gli aspetti sociali delle politiche climatiche. Nonostante le difficoltà, il partito spera di mobilitare i suoi sostenitori attraverso una campagna elettorale focalizzata sulla giustizia sociale e la lotta alle disuguaglianze, ma il successo dipenderà dalla capacità di superare le divisioni interne e convincere un elettorato sempre più frammentato.
Liveblog zur Bundestagswahl: Merz: Einmal 33 reicht für Deutschland
Blog in diretta sulle elezioni federali: Merz: Una volta il '33 basta per la Germania
Friedrich Merz, candidato cancelliere dell’Unione, ha lanciato un avvertimento riguardo al potenziale successo delle forze di estrema destra nelle elezioni del 2029 e del 2033 in Germania, se non verrà attuata una significativa inversione di rotta nelle politiche economiche e migratorie. Ha dichiarato che un eventuale governo dell’Unione dovrà perseguire un cambiamento politico, condizione essenziale per una futura coalizione. Citando le elezioni austriache, ha sottolineato il rischio di una situazione disastrosa simile in Germania e ha escluso categoricamente ogni collaborazione con l'AfD. Merz ha espresso l’importanza di evitare errori storici, definendo le elezioni del 2033 come un punto cruciale per il Paese.
A margine delle attività elettorali, incidenti e tensioni sono emersi in diverse città. A Marburgo, un uomo ha cercato di distruggere manifesti della CDU durante un evento, scatenando una disputa con il personale del partito. In un altro episodio a Ganderkesee, membri dei Verdi sono stati aggrediti mentre affiggevano manifesti elettorali, subendo violenze fisiche e verbali da un individuo che urlava slogan estremisti. La polizia sta indagando per reati legati a violenza, danni materiali e utilizzo di simboli di organizzazioni incostituzionali, mentre la situazione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza durante le campagne politiche.
Parallelamente, la CSU ha presentato la propria “Agenda Baviera”, distinguendosi dalla CDU su punti chiave come la riforma del sistema di perequazione finanziaria e una nuova strategia per la mobilità elettrica. Propone incentivi intelligenti focalizzati su prodotti e batterie fabbricati in Germania e una deduzione fiscale per i pendolari a partire dal primo chilometro. Inoltre, il partito ha ribadito la necessità di una stretta regolamentazione sulla cittadinanza e sull’immigrazione, auspicando criteri più severi per gli asili e una maggiore equità fiscale legata all’eredità, particolarmente rilevante per la Baviera a causa dei suoi elevati costi immobiliari.
Wahlkampf: Die Themen der Linken sind richtig, ihre Forderungen verstaubt
Campagna elettorale: I temi della Sinistra sono giusti, le loro richieste sorpassate
Durante il congresso del partito Die Linke (La Sinistra) a Berlino, sono emersi temi cruciali come la carenza di alloggi e la necessità di una più equa distribuzione della ricchezza nel paese. Il partito si presenta come una voce alternativa rispetto ai programmi di Unione Cristiano-Democratica, Liberali e AfD, che propongono principalmente sgravi fiscali per i più abbienti. Queste problematiche sollevate dalla Sinistra sono considerate rilevanti e meritevoli di attenzione nel dibattito politico nazionale.
Tuttavia, le soluzioni proposte dal partito sembrano anacronistiche e poco innovative, richiamando politiche economiche fallimentari del passato. Tra queste figurano il controllo dei prezzi per energia e generi alimentari, il pensionamento dopo 40 anni di lavoro e un reddito di base garantito di 1.400 euro mensili senza condizioni, da finanziare attraverso la tassazione dei "ricchi e delle grandi aziende". Proposte che, secondo i critici, possono essere avanzate solo da chi non ha reali prospettive di governo e quindi non dovrà affrontarne le conseguenze pratiche.
Il partito Die Linke, un tempo forza popolare nella Germania dell'Est, sembra aver perso il contatto con la sensibilità dei ceti popolari che pretende di rappresentare. In particolare, non tiene conto del diffuso senso di giustizia che richiede una contropartita da chi riceve aiuti dalla comunità, come l'impegno a cercare lavoro e rendersi indipendente dal sostegno pubblico. Il rifiuto categorico del partito di qualsiasi forma di condizionalità, definita sprezzantemente come "vessazione", evidenzia quanto si sia allontanato dalla mentalità delle classi sociali che vorrebbe rappresentare.
Bundestagswahl: „An der Schuldenbremse festzuhalten, ist Wahnsinn"
Elezioni federali: "Mantenere il freno all'indebitamento è una follia"
Il capo del sindacato Verdi, Frank Werneke, ha espresso forti critiche alle politiche economiche proposte dai partiti conservatori. In un'intervista alla Süddeutsche Zeitung, ha definito "folle" il mantenimento dell'attuale freno all'indebitamento, sostenendo che la Germania necessita di maggiori investimenti in infrastrutture, istruzione e altri settori vitali. Secondo Werneke, il basso livello di debito pubblico tedesco permetterebbe un aumento della spesa senza rischi, mentre il vero pericolo per le generazioni future sarebbe proprio la mancanza di investimenti in settori chiave.
Il sindacalista ha anche criticato duramente il programma dell'Unione Cristiano-Democratica, che prevede sgravi fiscali per circa 100 miliardi di euro annui, di cui più della metà andrebbe a beneficio del 10% più ricco della popolazione. Werneke ha definito "irresponsabile populismo" il piano di finanziare questi tagli attraverso riduzioni del reddito di cittadinanza, sottolineando come tali misure sarebbero non solo socialmente ingiuste ma anche costituzionalmente dubbie. Sul fronte delle trattative sindacali, ha annunciato l'inizio di importanti negoziati per 2,5 milioni di dipendenti pubblici, richiedendo un aumento salariale dell'8% e maggiori benefici.
Riguardo alle imminenti elezioni federali, Werneke ha lanciato un appello ai membri del sindacato affinché non votino per l'AfD (Alternativa per la Germania), definendolo un partito non democratico. Ha criticato in particolare la leader Alice Weidel per le sue posizioni anti-immigrazione e la sua vicinanza a figure come Elon Musk, definito "uno dei peggiori capitalisti del pianeta". Il leader sindacale ha sottolineato come le politiche dell'AfD, inclusa l'ipotesi di un'uscita dall'Unione Europea, sarebbero dannose per i lavoratori, causando la perdita di numerosi posti di lavoro in settori chiave come banche e trasporti.
Wahlkampf: Arbeitgeberpräsident will Schwarz-Gelb
Campagna elettorale: Il presidente degli industriali vuole un governo nero-giallo
Il presidente della Confederazione delle associazioni dei datori di lavoro tedeschi (BDA), Rainer Dulger, ha preso apertamente posizione nella campagna elettorale, esprimendo il suo sostegno al candidato cancelliere della CDU Friedrich Merz. Durante un incontro con i giornalisti a Berlino, Dulger ha dichiarato di sperare che Merz trovi le maggioranze necessarie per riformare il paese, indicando una coalizione nero-gialla (CDU/CSU-FDP) come la migliore opzione per rilanciare la competitività della Germania attraverso la riduzione delle tasse per le imprese, la diminuzione della burocrazia e una riforma complessiva del welfare.
Dulger ha criticato duramente il ministro dell'Economia Robert Habeck, in particolare per la sua proposta di introdurre contributi sociali sui redditi da capitale elevati. Il presidente degli industriali ha definito questa proposta "la fine del mercato dei capitali tedesco", dichiarandosi stupito che un ministro dell'Economia possa avanzare una simile idea. Habeck aveva giustificato la proposta sottolineando come attualmente i redditi da lavoro siano più gravati dai contributi sociali rispetto ai redditi da capitale, pur precisando che la misura non avrebbe colpito i piccoli risparmiatori.
Il confronto si inserisce in un più ampio dibattito sulla sostenibilità finanziaria dei programmi elettorali. Secondo le stime dell'Istituto dell'Economia Tedesca (IW), le proposte di riduzione fiscale dell'Unione costerebbero quasi 90 miliardi di euro, mentre quelle della FDP arriverebbero a 140 miliardi. Allo stesso tempo, tutti i partiti sostengono la necessità di maggiori investimenti pubblici in difesa, infrastrutture e digitalizzazione. Quando gli è stato chiesto se gli imprenditori sarebbero disposti a contribuire al finanziamento di questi investimenti, Dulger ha risposto in modo netto: "Perché dovrebbero pagare i datori di lavoro?", sostenendo che lo Stato potrebbe finanziare questi progetti riducendo altre spese.
Questioni politiche
Europa sollte sich nicht von Space-X abhängig machen
L'Europa non dovrebbe dipendere da Space-X
Il recente incidente dello Starship di Space-X e i problemi con il razzo Falcon 9 hanno evidenziato la vulnerabilità del settore spaziale quando l'azienda di Elon Musk incontra difficoltà. Nonostante sia normale che durante i test di sviluppo si verifichino problemi, Space-X non ha fatto significativi progressi dal primo volo di prova della primavera 2023. Questo ritardo potrebbe avere conseguenze importanti per la NASA, che conta sullo Starship per portare astronauti sulla Luna nel 2027, un obiettivo che ora potrebbe richiedere più tempo del previsto.
La situazione è particolarmente preoccupante considerando che Space-X ha quasi il monopolio dei lanci spaziali. Persino l'ESA e l'UE sono state costrette a prenotare voli con l'azienda di Musk. L'interruzione dei lanci del Falcon 9 durante l'estate ha causato ritardi significativi per molti clienti, dimostrando la fragilità di questa dipendenza. Un segnale positivo viene da Blue Origin di Jeff Bezos, che ha recentemente completato con successo il primo lancio del razzo New Glenn, offrendo una potenziale alternativa nel mercato.
Per l'Europa, questa situazione rappresenta un'opportunità per imparare e diventare più indipendente. L'ESA ha già avviato un concorso per il design di razzi pesanti con capacità simili allo Starship e sta pianificando lo sviluppo di un'alternativa riutilizzabile all'Ariane 6. Tuttavia, questi progetti richiedono un significativo aumento dei budget per la ricerca spaziale nei paesi europei. Come sottolinea il direttore dell'ESA Josef Aschbacher, attualmente ogni cittadino europeo contribuisce all'equivalente del costo di un biglietto del cinema all'anno per il settore spaziale, una cifra che dovrebbe essere aumentata per garantire l'indipendenza tecnologica europea.
Trumps zweite Amtszeit: Deutschland ist verwundbar wie nie
Il secondo mandato di Trump: La Germania non è mai stata così vulnerabile
La Germania si trova particolarmente impreparata ad affrontare il secondo mandato presidenziale di Trump, rischiando più di molti altri paesi. Trump rappresenta l'antitesi di tutto ciò su cui la Germania si è basata negli ultimi decenni: l'integrazione nell'economia globale, la sicurezza attraverso i trattati, il libero commercio, la protezione del clima, la cooperazione internazionale e l'apertura all'immigrazione. Anche le differenze socio-politiche, dalla diversità alla libertà di espressione, potrebbero giocare un ruolo più importante nelle relazioni con l'America, come nel caso della regolamentazione dei social network.
I piani di Trump colpiscono la Germania in due punti particolarmente vulnerabili. Il primo è la sicurezza esterna, che il paese non sta ancora affrontando con la necessaria serietà. Se Trump dovesse negoziare un cessate il fuoco in Ucraina con Putin, la Germania dovrebbe comunque continuare a sostenere l'Ucraina e aumentare il proprio arsenale militare, poiché la deterrenza della Russia rimane il compito principale in Europa per almeno una generazione. Il rischio maggiore è che Trump possa collegare la garanzia di assistenza della NATO al raggiungimento di un obiettivo di spesa più elevato.
Il secondo punto debole è l'economia orientata all'export, che si trova ad affrontare la politica doganale di Trump in una posizione di debolezza, non solo a causa della guerra ma anche per gravi carenze strutturali, aggravate dall'attuale coalizione di governo. La Germania ha preso troppe decisioni sbagliate, dalla politica energetica a quella fiscale. L'Unione Europea offre solo una protezione limitata, poiché l'Europa difficilmente può spingersi all'estremo in un conflitto doganale con l'America a causa della minaccia russa. Il paese deve ora abbandonare la sua presunta superiorità morale e venire incontro a Trump, non avendo più altra scelta.
Ukraine-Hilfe: Alle gegen Scholz
Aiuti all'Ucraina: Tutti contro Scholz
Nel pieno della campagna elettorale tedesca si intensifica il dibattito sugli aiuti all'Ucraina, con un'insolita alleanza tra Unione Cristiano-Democratica, Verdi e Liberali che si oppone alla posizione del cancelliere Olaf Scholz. Al centro della controversia c'è la proposta di stanziare tre miliardi di euro aggiuntivi per l'Ucraina. La ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha accusato Scholz di "girare la bandiera al vento" per ragioni elettorali, provocando una reazione piccata del cancelliere durante una conferenza stampa con il primo ministro svedese.
La disputa si concentra sulle modalità di finanziamento dei tre miliardi. Scholz sostiene che esiste un buco di bilancio non finanziato di circa 25-26 miliardi di euro, che anche sottraendo 10 miliardi di spese non necessarie lascerebbe comunque un deficit di circa 15 miliardi. Il cancelliere aveva proposto a novembre una deroga al freno all'indebitamento per consentire nuovi debiti per 15,5 miliardi, inclusi i tre miliardi per l'Ucraina, ma la proposta era stata respinta dalla FDP, portando alla fine della coalizione. L'opposizione, guidata da Friedrich Merz, sostiene invece che i fondi potrebbero essere stanziati senza nuovo debito attraverso una procedura di spesa straordinaria.
Il tema è diventato centrale nella strategia elettorale di Scholz, che insiste sulla necessità di chiarire chi dovrà sostenere i costi delle nuove minacce alla sicurezza. Il cancelliere sottolinea che dopo l'esaurimento del fondo speciale di 100 miliardi per la difesa, il bilancio militare dovrà aumentare da 50 a 80 miliardi per rispettare la quota NATO del 2% del PIL. Scholz si oppone a finanziare questi aumenti attraverso tagli alle pensioni, ai comuni o agli investimenti in infrastrutture. Il ministro della Difesa Boris Pistorius, pur condividendo la posizione del cancelliere sui tagli sociali, sottolinea l'urgenza degli aiuti all'Ucraina, già penalizzata dal blocco degli aiuti americani.
USA unter Trump: „Vor allem drei Dinge sind anders als vor acht Jahren“
USA sotto Trump: «Soprattutto tre cose sono diverse rispetto a otto anni fa»
La seconda presidenza di Donald Trump ha spinto la Germania a una profonda riflessione sulla propria preparazione a fronte di cambiamenti politici e strategici globali. Rispetto al suo primo mandato, l’approccio tedesco è ora più consapevole, con una maggiore attenzione a difesa, relazioni transatlantiche e commercio globale. Tobias Lindner, Ministro di Stato presso il Ministero degli Esteri, ha sottolineato tre principali differenze: la mutata situazione geopolitica dovuta al conflitto in Ucraina, un incremento delle spese per la difesa in Germania e una maggiore preparazione sia di Trump che del governo tedesco. Nonostante ciò, permane l’incertezza sulle reali intenzioni della nuova amministrazione, soprattutto riguardo ai rapporti con la NATO, il commercio internazionale e la politica climatica.
L’attuale governo tedesco ha condotto analisi dettagliate sui possibili impatti della presidenza Trump, individuando margini di accordo e potenziali conflitti. Temi come difesa e commercio offrono spazi di dialogo, mentre la protezione del Tribunale penale internazionale e degli accordi climatici rappresentano questioni di attrito. Olaf Scholz ha cercato di rafforzare i rapporti con gli alleati europei, opponendosi fermamente ad alcune proposte di Trump, come l’aumento delle spese per la difesa oltre il 5% del PIL. In parallelo, la Ministra degli Esteri Annalena Baerbock sta pianificando un incontro con il nuovo Segretario di Stato americano per approfondire la cooperazione su questioni globali come Russia e Iran.
Anche al di fuori del governo, politici come Jens Spahn e Friedrich Merz della CDU stanno intensificando i contatti con esponenti repubblicani per comprendere meglio le dinamiche del nuovo corso politico americano. Tuttavia, Trump continua a rappresentare un fattore di instabilità per le relazioni transatlantiche, con la sua comunicazione aggressiva che sollecita una maggiore autonomia europea in ambito di sicurezza. La Germania, pur riconoscendo la necessità di adattarsi a questa nuova realtà, cerca di mantenere una posizione equilibrata per salvaguardare gli interessi nazionali ed europei in un contesto globale sempre più complesso e imprevedibile.
Bis Gregor Gysi den ostdeutschen Fidel Castro macht
Finché Gregor Gysi non diventa il Fidel Castro della Germania Est
Il partito Die Linke (La Sinistra) mostra segni di ripresa dopo un periodo di crisi durante il suo congresso straordinario a Berlino. Nonostante i sondaggi indichino un consenso inferiore al 5%, la soglia necessaria per entrare in Parlamento, il partito mantiene speranze concrete di rappresentanza parlamentare grazie alla regola dei tre mandati diretti. Le aspettative si concentrano sulla cosiddetta "Missione Capelli d'Argento", che vede protagonisti tre veterani del partito: Gregor Gysi a Berlino Treptow-Köpenick, Bodo Ramelow a Erfurt e Sören Pellmann a Lipsia. Se questi tre riusciranno a vincere nei loro collegi elettorali, il partito entrerà nel Bundestag indipendentemente dal risultato nazionale.
Il congresso ha mostrato un partito che si sta riprendendo dopo la scissione di Sahra Wagenknecht, che ha fondato un proprio movimento politico un anno fa. Die Linke ha guadagnato oltre 10.000 nuovi membri da allora. I nuovi co-presidenti, Ines Schwerdtner e Jan van Aken, hanno tenuto discorsi brevi e incisivi, concentrandosi particolarmente sulla questione abitativa, definita "la questione sociale del nostro tempo". Il programma elettorale, approvato quasi all'unanimità, propone un tetto agli affitti e affronta temi come la pace e il disarmo, sebbene emergano alcune divergenze interne riguardo all'approccio verso la guerra in Ucraina.
Gregor Gysi, figura storica del partito e ormai settantasettenne, ha tenuto un discorso particolarmente efficace sulla funzione dell'opposizione parlamentare, sottolineando come il compito non sia tanto quello di prendere decisioni immediate quanto di "cambiare lo spirito del tempo". Ha citato come esempio il salario minimo, inizialmente proposto dalla Sinistra quando non era ancora accettato socialmente e oggi divenuto realtà. Se Die Linke dovesse rientrare in Parlamento, Gysi assumerebbe il ruolo di presidente per anzianità di servizio, con il privilegio di poter tenere discorsi senza limiti di tempo, portando qualcuno a immaginarlo scherzosamente come una sorta di Fidel Castro della Germania Est.
Hilfe für die Ukraine: Brantner: Scholz vergiftet die Debatte
Aiuti per l'Ucraina: Brantner accusa Scholz di avvelenare il dibattito
Franziska Brantner, leader dei Verdi, ha criticato duramente il cancelliere Olaf Scholz e il suo partito, la SPD, per aver collegato la questione degli aiuti militari all'Ucraina a quella della giustizia sociale nel contesto elettorale. Brantner ha definito irresponsabile mettere in contrapposizione la pace in Europa con le politiche sociali, sottolineando l'importanza della Germania nel mantenere stabilità e libertà nel continente. Scholz aveva inizialmente escluso la necessità di un nuovo pacchetto di aiuti da tre miliardi di euro per l'Ucraina, suscitando dissenso sia tra i partner di coalizione, come i Verdi, sia nel suo stesso partito. Il cancelliere ha poi condizionato l'approvazione del pacchetto alla sospensione del limite di indebitamento, una mossa ritenuta superflua da molti esponenti politici.
Il pacchetto, negoziato dal ministro degli Esteri Annalena Baerbock e dal ministro della Difesa Boris Pistorius, include sistemi di difesa aerea Iris-T e relativi missili, ritenuti essenziali per la sicurezza ucraina. Brantner ha denunciato la retorica della SPD, che insinua la necessità di tagli alle pensioni per finanziare gli aiuti all'Ucraina, affermando che questa narrativa distorce il dibattito pubblico e mina la solidarietà europea. Ha inoltre ribadito che la mancata assistenza all'Ucraina potrebbe avere gravi ripercussioni sui paesi confinanti, come Polonia e Stati baltici, e in ultima analisi sulla sicurezza della Germania stessa.
La SPD ha risposto alle critiche accusando i Verdi e l'opposizione di sfruttare il tema degli aiuti per scopi elettorali. Rolf Mützenich, capogruppo parlamentare della SPD, ha definito la richiesta di ulteriori fondi una manovra populista. Intanto, la controversia riflette tensioni più ampie all'interno della coalizione e mette in discussione la coerenza della politica estera tedesca. Mentre Scholz cerca di bilanciare le priorità sociali e geopolitiche, il dibattito sugli aiuti all'Ucraina continua a sollevare interrogativi sul ruolo della Germania come leader in Europa.
Alltägliche Beleidigungen: Was müssen Politiker aushalten?
Insulti quotidiani: cosa devono sopportare i politici?
Gli insulti verso i politici spaziano da offese leggere a minacce gravi, specialmente sui social, dove l’anonimato amplifica la diffusione dell’odio. Un caso emblematico riguarda Robert Habeck, definito "Vollpfosten" in un meme. La multa di 2100 euro inflitta all’autore si basa sul paragrafo 188 del codice penale tedesco, che tutela i politici da diffamazioni che ostacolino il loro ruolo pubblico. Dal 2021, la legge permette alle procure di agire senza una denuncia diretta. Mentre i sostenitori vedono in questa norma un mezzo per difendere la democrazia, critici, tra cui AfD e FDP, la considerano un’ingerenza nella libertà di espressione.
Simili leggi esistono anche in altri Paesi, ma con approcci diversi. In Germania, la protezione si estende alla persona del politico, mentre in nazioni come Spagna e Portogallo riguarda esclusivamente la funzione pubblica. Questo porta a un numero maggiore di procedimenti in Germania, come dimostrato dai casi di Habeck e Annalena Baerbock, che hanno presentato centinaia di denunce per minacce e offese. La questione solleva dubbi sull’equilibrio tra la necessità di proteggere i politici e il rischio di overcriminalizzazione, che potrebbe soffocare il dibattito politico.
Anche a livello internazionale si osservano dibattiti simili. In Italia, Giorgia Meloni e Roberto Saviano sono stati coinvolti in procedimenti legali per insulti. In Francia, il caso Sarkozy ha portato all’abolizione del reato di ingiuria al capo di Stato. La giurisprudenza europea evidenzia l’importanza di bilanciare tutela dei politici e diritto alla libertà di parola, avvertendo che l’abuso di leggi punitive può minare il discorso democratico. In Germania, il dibattito rimane acceso, con accademici e politici divisi sull’opportunità di riformare il paragrafo 188 per evitare un suo utilizzo eccessivo o strumentale.
Questioni economiche e sociali
Energiewende: Deutschland braucht weniger grünen Strom als angenommen
Transizione energetica: La Germania ha bisogno di meno elettricità verde del previsto
Le previsioni del governo tedesco sul fabbisogno di energia elettrica per il 2030 si stanno rivelando sovrastimate. Mentre il Ministero dell'Economia aveva previsto un consumo di 750 terawattora annui, gli esperti ora ritengono più realistico un fabbisogno tra i 600 e i 650 terawattora. Il consumo attuale è di soli 512 terawattora, in calo di 55 terawattora rispetto al 2019, segnando il livello più basso dall'inizio del millennio. Questa situazione mette in discussione i piani di massiccio sviluppo delle energie rinnovabili e delle reti elettriche previsti dal governo di coalizione.
La riduzione del consumo elettrico è in parte legata alla crisi economica, ma riflette anche le difficoltà nell'attuazione della transizione energetica. Gli obiettivi del governo per il 2030, come i 15 milioni di auto elettriche e l'installazione di 500.000 pompe di calore all'anno, appaiono ormai irrealistici. Nel 2024 le immatricolazioni di auto elettriche sono diminuite del 27% e sono state installate solo 200.000 pompe di calore, il 45% in meno rispetto all'anno precedente. Anche il settore industriale, che rappresenta oltre il 40% del consumo totale di elettricità, ha registrato un calo del 14% rispetto al 2019.
Gli economisti energetici suggeriscono di adattare i piani di sviluppo delle energie rinnovabili e delle reti elettriche a previsioni di consumo più realistiche, concentrandosi sull'energia eolica onshore più economica e rallentando lo sviluppo dell'eolico offshore. La situazione attuale mostra uno squilibrio: in alcuni momenti viene prodotta molta più elettricità del necessario, tanto che nel 2024 ci sono state 459 ore con prezzi negativi dell'elettricità in borsa, un record. Il sostegno statale ai produttori di energia rinnovabile costa ai contribuenti circa 17 miliardi di euro all'anno, una cifra che potrebbe essere ottimizzata con una pianificazione più accurata.
F.A.Z. exklusiv: Eliten fordern weniger „Trump-Bashing“
F.A.Z. esclusivo: Le élite chiedono meno critiche a Trump
Le principali figure dirigenziali in Germania esprimono preoccupazioni significative per l’economia, in particolare per il settore automobilistico, che affronta difficoltà nella transizione verso l’elettrico. Secondo il sondaggio condotto dall’Istituto Allensbach, la maggior parte delle élite economiche ritiene necessarie sovvenzioni per sostenere la domanda di veicoli elettrici, mentre identificano le politiche governative come il principale ostacolo alla competitività. Il ministro dell’Economia Robert Habeck riceve critiche per la sua gestione, e il 90% degli intervistati auspica un cambio di governo, favorendo Friedrich Merz come prossimo cancelliere.
Il sondaggio evidenzia aspettative elevate nei confronti di una coalizione guidata dall’Unione, con particolare interesse per una politica economica volta alla riduzione della burocrazia e a una riforma fiscale. Nonostante il calo di sostegno alla FDP, gli intervistati preferiscono una coalizione nero-gialla, seguita da un’alleanza con i Verdi, ritenendo che entrambe possano fornire stabilità e crescita economica. La riforma della Schuldenbremse, considerata fondamentale per finanziare infrastrutture e difesa, è supportata dalla maggior parte delle élite, che tuttavia rimangono scettiche sui tempi di attuazione delle riforme.
L’imminente secondo mandato di Donald Trump genera apprensione e speranze. Molti dirigenti suggeriscono di evitare critiche eccessive al presidente americano, auspicando un approccio diplomatico con gli Stati Uniti. Sebbene Trump venga percepito come una minaccia per l’economia tedesca, il 64% degli intervistati crede che la sua amministrazione possa offrire opportunità per l’economia globale. Nonostante le tensioni commerciali, quattro su cinque manager si dichiarano fiduciosi nella capacità delle imprese tedesche di mantenere la loro competitività.
Habecks Auftritt im Tempel der teuren Autos
L'intervento di Habeck nel tempio delle auto di lusso
Robert Habeck, ministro dell'Economia e candidato cancelliere dei Verdi, ha tenuto un discorso nella Motorworld di Monaco-Freimann, un tempio delle auto veloci e costose. La scelta della location non nasconde alcun messaggio strategico, ma è stata dettata dal grande successo della campagna elettorale di Habeck, che attira molte più persone del previsto. La sala, illuminata di verde, può ospitare 1700 persone, ma centinaia sono rimaste fuori. Il partito dei Verdi si sente in crescita, con 5400 membri a Monaco e sondaggi intorno al 15% per le elezioni del Bundestag del 23 febbraio.
Nel suo discorso di un'ora, Habeck non ha attaccato direttamente gli avversari politici come il primo ministro bavarese Söder o il candidato cancelliere della CDU Merz. Si è invece concentrato sui grandi temi: la libertà e la dignità delle persone come valori della politica verde, la lotta contro i populisti di destra e gli estremisti per difendere la democrazia, la politica climatica come protezione della libertà. Ha anche fatto una modesta autocritica del governo uscente e ha difeso gli aiuti all'Ucraina, mentre fuori dalla sala i manifestanti protestavano contro la politica di guerra dei Verdi.
Non ci sono state sorprese nei contenuti del discorso. Habeck ha criticato l'Unione per voler risolvere i problemi del presente e del futuro con approcci del passato, come nel caso del freno all'indebitamento. Ha sostenuto la necessità di una sua riforma per permettere allo Stato di investire di più in scuole e asili. Ha criticato anche la politica energetica dell'Unione sul nucleare, ponendo tre domande: chi costruirà le nuove centrali, chi le pagherà e dove andrà il materiale radioattivo? Ha concluso con un appello all'ascolto delle persone e al loro diritto di essere riflessivi di fronte ai molti problemi e contraddizioni attuali.
Alice nel paese dell'energia eolica
La Germania sta vivendo il più grande boom dell'energia eolica della sua storia. Nel 2024 le autorità hanno approvato circa 2.400 turbine eoliche con una potenza totale di 14.000 megawatt, segnando un record storico con un aumento dell'85% rispetto al 2023. Questo sviluppo è stato favorito dall'Unione Europea e dal governo tedesco che, dopo l'invasione russa dell'Ucraina e la conseguente crisi energetica, hanno voluto potenziare l'energia eolica. I tempi di approvazione si sono ridotti a una media di 23 mesi, con alcuni progetti che ottengono il via libera in appena un anno.
Il Land del Nord Reno-Westfalia, una volta cuore dell'industria del carbone e dell'acciaio, guida questa trasformazione energetica. Il governo regionale nero-verde ha fissato l'obiettivo ambizioso di installare almeno mille nuovi rotori entro il 2027, eliminando la regola della distanza minima di mille metri dalle abitazioni. Solo il distretto di Höxter ha approvato lo scorso anno 132 nuovi impianti, superando la somma delle autorizzazioni concesse in Baviera e Baden-Württemberg. La ministra verde dell'economia Mona Neubaur promuove quotidianamente le energie rinnovabili come soluzione per la sicurezza energetica e la protezione del clima.
In questo contesto di espansione, non mancano le controversie politiche. Alice Weidel, leader del partito AfD, ha suscitato polemiche minacciando di demolire tutte le turbine eoliche una volta al potere, anche se successivamente ha ridimensionato le sue dichiarazioni. Secondo un sondaggio dell'istituto britannico Yougov, solo il 17% dei tedeschi sostiene questa posizione, mentre il 63% è contrario. L'energia eolica rappresenta ormai un pilastro fondamentale dell'approvvigionamento energetico tedesco, creando circa 120.000 posti di lavoro e offrendo una fonte di energia domestica relativamente economica rispetto a petrolio, gas e uranio.
Wohnungsnot verschärft Integrationsprobleme für Geflüchtete
La carenza di alloggi aggrava i problemi di integrazione per i rifugiati
Una nuova ricerca del Centro Scientifico di Berlino (WZB), che sarà pubblicata il 20 gennaio 2025, rivela un fenomeno inatteso nei modelli di insediamento dei rifugiati in Germania. Contrariamente alle aspettative degli esperti di migrazione, i rifugiati non si stabiliscono nelle aree con maggiori opportunità di lavoro, ma tendono a trasferirsi in città con alta disoccupazione dove gli affitti sono più accessibili. Lo studio, basato sull'analisi degli spostamenti di oltre 2.400 rifugiati tra il 2015 e il 2019, evidenzia come ex città industriali come Duisburg e Salzgitter, con numerosi appartamenti vuoti, abbiano registrato un aumento sproporzionato della popolazione di rifugiati.
I dati mostrano incrementi significativi nelle città della Ruhr e nella Germania orientale, dove la percentuale di rifugiati è cresciuta notevolmente. Ad esempio, a Cottbus la popolazione di rifugiati è aumentata dallo 0,7% al 7,2%. Al contrario, nelle regioni prosperose della Baviera, dove c'è forte domanda di manodopera, l'aumento è stato minimo. A Monaco e nei dintorni, nonostante le numerose opportunità di lavoro, la percentuale di rifugiati è cresciuta in modo marginale. Questo fenomeno evidenzia come la carenza di alloggi a prezzi accessibili stia ostacolando significativamente l'integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro.
Gli studiosi suggeriscono possibili soluzioni a questa problematica. Tra le proposte, emerge la necessità di costruire alloggi a prezzi accessibili nelle regioni con maggiore richiesta di manodopera. Jonas Wiedner, uno degli autori dello studio, suggerisce inoltre che le municipalità potrebbero segnalare preventivamente la loro capacità di accogliere rifugiati aggiuntivi, specificando quali profili professionali sono più richiesti nella regione. Secondo l'Istituto dell'Economia Tedesca (IW), il paese necessita di circa 373.000 nuove abitazioni all'anno, principalmente nelle grandi città, ma negli anni 2021-2023 ne sono state completate solo 294.000 all'anno.
Deutsches BIP schrumpft: Das ganze Wachstumselend spiegelt sich in einer Zahl
Il PIL tedesco si riduce: tutta la miseria della crescita si riflette in un numero
La contrazione del PIL tedesco dello 0,2% nel 2024 segna il secondo anno consecutivo di calo, con il rischio di una terza flessione nel 2025. Nonostante il contesto globale segnato da crisi energetiche, concorrenza cinese e divisioni economiche mondiali, questi fattori non spiegano interamente la stagnazione tedesca. Altri paesi affrontano sfide simili ma registrano una crescita più robusta: dal 2020, l’economia dell’Eurozona è cresciuta del 5%, quella statunitense dell’11,4%. L’economia tedesca soffre di un potenziale di crescita limitato, stimato tra lo 0,3% e lo 0,4% annuo, un livello paragonabile a quello del Giappone, ben lontano dai livelli di vent’anni fa.
La principale sfida per la Germania risiede nell’invecchiamento demografico e nella scarsa attrattività per i talenti stranieri, aggravata dalla percezione negativa dell’immigrazione. Nonostante il potenziale teorico per tassi di crescita superiori al 2%, il paese necessita di riforme per stimolare gli investimenti e la produttività. Le imprese private riducono gli investimenti a causa delle condizioni poco favorevoli del mercato interno, evidenziando un declino della competitività del sistema economico tedesco. Il confronto con gli Stati Uniti, che attribuiscono la metà del loro potenziale di crescita all’immigrazione e all’innovazione, sottolinea le lacune della Germania.
Per invertire questa tendenza, sono necessarie politiche che promuovano la libertà economica, con misure come la riduzione delle tasse e della regolamentazione, evitando di espandere il welfare state. Il continuo ricorso a incentivi diretti e sovvenzioni, come proposto da alcune forze politiche, si è dimostrato inefficace. Solo un contesto normativo più favorevole e investimenti mirati in produttività possono restituire alla Germania la competitività necessaria per affrontare le sfide di un’economia globale in rapido mutamento.
"ITA-Übernahme: Guter Schritt für Lufthansa und für Europa"
"Acquisizione ITA: Un buon passo per Lufthansa e per l'Europa"
La recente acquisizione della compagnia aerea italiana ITA da parte di Lufthansa rappresenta un importante passo avanti per il colosso tedesco, che espande la propria influenza nel settore aereo europeo. Nonostante le sfide del mercato tedesco, caratterizzato da tasse elevate e clienti esigenti, Lufthansa ha ora l'opportunità di crescere ulteriormente grazie al mercato italiano, che ha già visto fallimenti come quello della Lufthansa Italia. Il nuovo tentativo promette di essere più fruttuoso, date le misure più strategiche e l'esperienza acquisita.
L'acquisizione di ITA non è solo una mossa per aumentare la capacità aerea di Lufthansa, ma è anche fondamentale per mantenere la competitività su scala globale, particolarmente contro le compagnie aeree americane e asiatiche che stanno espandendo rapidamente. Le regolazioni imposte dalla Commissione Europea sono state cruciali per approvare l'accordo, assicurando che il consolidamento non soffochi la concorrenza né i prezzi accessibili per i consumatori. Questo intervento aiuta a preservare i benefici della competizione per i viaggiatori e dimostra l'importanza di una politica di acquisizione aperta e regolamentata.
Questa mossa strategica non solo rafforza la posizione di Lufthansa nel panorama aereo internazionale ma supporta anche la visione di un mercato interno europeo più integrato e competitivo. L'acquisizione facilita la crescita in un settore dove le regolazioni nazionali possono spesso limitare l'espansione al di fuori dei confini nazionali. Inoltre, l'espansione di Lufthansa in Italia potrebbe portare a una maggiore stabilità e innovazione nel settore aereo europeo, contribuendo alla crescita economica e alla connettività internazionale dell'Unione Europea.
Wacklige Energiewende: Kein Konzept für die Transformation
Transizione energetica instabile: nessun piano per la trasformazione
Durante la campagna elettorale, Friedrich Merz, candidato alla cancelleria per la CDU, ha espresso dubbi sulla rapida produzione di acciaio verde tramite idrogeno, ricevendo critiche da SPD e Verdi. Secondo Merz, l'idrogeno non sarà disponibile in tempi brevi né a costi competitivi. La mancanza di un piano chiaro da parte di tutte le forze politiche evidenzia le difficoltà nel conciliare la neutralità climatica con la tutela dell’occupazione industriale. L'industria tedesca soffre di carenze energetiche e di svantaggi strutturali, come costi elevati e burocrazia, che spingono aziende come VW e BMW a investire in Spagna e Ungheria.
SPD e Verdi tentano di colmare i limiti della Germania con sussidi per la ristrutturazione delle fabbriche e per i costi operativi delle produzioni ecologiche, ma questa strategia non è sostenibile a lungo termine. La CDU, pur dichiarandosi competente in economia, non presenta un piano unitario, oscillando tra richieste di fine della politica dei sussidi e incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici. Anche l'idea di Merz di puntare sulla cattura e stoccaggio di CO2 rimane incerta. La politica si mostra reticente nell’ammettere le difficoltà del settore industriale e le sfide legate a una trasformazione sostenibile.
Senza un cambiamento nelle politiche energetiche e industriali, la Germania rischia di perdere competitività internazionale, restando appetibile solo per prodotti di nicchia con margini alti. La dipendenza dai sussidi e l'assenza di una strategia concreta rendono incerta la transizione energetica e industriale, con impatti negativi sull’occupazione e sul tessuto economico nazionale. La necessità di soluzioni realistiche e applicabili è urgente per affrontare le sfide della sostenibilità climatica e della crescita economica.
Energiewende: Kanzlerkandidat Merz zweifelt an grünem Stahl
Transizione energetica: Il candidato cancelliere Merz dubita dell’acciaio verde
Friedrich Merz ha espresso scetticismo sull’utilizzo dell’idrogeno per la produzione di acciaio verde, sollevando preoccupazioni nel settore industriale e tra i sindacati. Secondo Merz, la mancanza di infrastrutture e risorse idrogeno rende difficile una transizione rapida verso una produzione sostenibile. Queste affermazioni hanno generato critiche da parte della SPD, che ha definito tali dubbi un pericolo per la competitività industriale della Germania. La IG Metall e altre voci industriali hanno ribadito l’importanza dell’acciaio verde per l’occupazione e la sostenibilità, sottolineando il supporto governativo ricevuto dal progetto, in particolare in Nord Reno-Westfalia.
Thyssenkrupp, principale produttore di acciaio in Germania, ha confermato l’impegno nella trasformazione verde attraverso la costruzione di impianti innovativi che utilizzano idrogeno. Tuttavia, l’azienda ha evidenziato ritardi nella realizzazione delle infrastrutture necessarie per una fornitura affidabile di idrogeno. Ha ribadito che, in mancanza di idrogeno verde, gli impianti potranno operare con gas naturale, riducendo comunque le emissioni di CO₂ del 50%. La tecnologia CCS, sebbene promettente, non è ancora pronta per un’applicazione su larga scala. La costruzione di moderni forni elettrici rappresenta un possibile passo successivo per ridurre ulteriormente le emissioni.
Merz ha sottolineato che una tonnellata di acciaio prodotto con idrogeno costa significativamente di più rispetto ai metodi tradizionali, proponendo un approccio tecnologicamente aperto per raggiungere gli obiettivi climatici. Ha criticato i ritardi nell’approvazione delle leggi necessarie per sostenere la transizione industriale. Andreas Jung, rappresentante della CDU, ha sostenuto la necessità di una "Unione europea dell’idrogeno" per favorire la cooperazione transnazionale, sottolineando che anche l’idrogeno prodotto da fonti non rinnovabili, come il gas naturale con CCS, dovrebbe essere incluso per garantire la competitività e il progresso nella transizione verso la neutralità climatica.
BKK Firmus: Krankenkasse, aber günstig
BKK Firmus: Assicurazione sanitaria, ma economica
La BKK Firmus di Brema è diventata l'assicurazione sanitaria pubblica più economica della Germania, con un tasso contributivo del 16,44%, che si traduce in un contributo massimo mensile di 453 euro. Nonostante le sue origini come cassa mutua aziendale legata all'industria pesante del nord della Germania, oggi è aperta a tutti gli assicurati ed è riuscita a mantenere costi significativamente più bassi rispetto ai concorrenti. Le spese amministrative ammontano a soli 86 euro all'anno per assicurato, contro i 153 euro della Barmer e i 218 euro della Knappschaft, grazie a una struttura snella con solo undici filiali nel nord-ovest del paese.
La BKK Firmus ha visto una crescita impressionante del numero di iscritti, passando da circa 78.000 nel 2020 a oltre 380.000 oggi. Le spese per assicurato sono notevolmente inferiori rispetto ad altre casse: 2.655 euro all'anno contro i 4.390 euro della Barmer. Questo si spiega principalmente con un'età media più bassa degli assicurati, poiché sono soprattutto i giovani a cambiare assicurazione sanitaria. Tuttavia, il vantaggio non dipende solo da questo fattore, dato che esiste un meccanismo di compensazione chiamato "Risikostrukturausgleich" che distribuisce i contributi tenendo conto dei costi di trattamento effettivi.
La strategia della BKK Firmus, secondo il suo amministratore Dirk Harrer, è stata quella di puntare consapevolmente all'acquisizione di nuovi membri per rimanere competitiva, investendo in soluzioni digitali per mantenere i costi bassi. Tuttavia, ci si chiede se questa crescita possa diventare un peso in futuro, quando gli assicurati invecchieranno e richiederanno più cure mediche. L'esperto Thomas Lemke del Deutsche Finanz-Service-Institut sottolinea che le riserve stabili dovrebbero proteggere da eventuali difficoltà, mentre la direzione si impegna a continuare a puntare su soluzioni digitali efficienti e flessibili.
Steigende Preise: Die EZB muss aufpassen
Prezzi in aumento: La BCE deve fare attenzione
Mentre i mercati finanziari sembrano concentrarsi sull'inflazione come principale preoccupazione negli Stati Uniti e sulla recessione in Europa, per molti consumatori tedeschi il costo della vita rimane un punto critico. Nei sondaggi sulle preoccupazioni per il nuovo anno, questo tema si colloca ai primi posti. Dopo un periodo di tassi di inflazione eccezionalmente elevati, molti non percepiscono ancora i tassi tra il due e il tre percento come un sollievo, soprattutto perché mentre i tassi di inflazione sono diminuiti, i prezzi in generale non sono scesi.
La situazione è particolarmente difficile perché non tutti i settori hanno compensato l'alta inflazione del passato con aumenti salariali. Molti lavoratori continuano a sentire l'impatto dell'inflazione passata come una perdita permanente del potere d'acquisto. Per alcuni, non è particolarmente consolante sapere che, mentre i prezzi degli alimenti continuano ad aumentare, i prezzi dell'energia non sono più così esorbitantemente alti come durante la crisi energetica.
L'inflazione rappresenta sempre una forma di ridistribuzione: tra risparmiatori e debitori, tra settori economici con diverso potere di mercato e tra gruppi professionali con diverso potere contrattuale sul mercato del lavoro. Questo la rende una questione politicamente esplosiva. Per questo motivo, la BCE farebbe bene a impedire a tutti i costi una nuova fiammata inflazionistica, considerando le importanti implicazioni sociali ed economiche che potrebbero derivarne.
Politica estera e di sicurezza
Die Verteidigung spielt im Wahlkampf nur eine Nebenrolle. Was für ein Fehler
La difesa ha solo un ruolo marginale nella campagna elettorale. Che errore
Nonostante la sicurezza sarà la questione più pressante per qualsiasi nuovo governo federale, i partiti stanno evitando il tema nella campagna elettorale. La citazione del cancelliere della pace Willy Brandt, che nel 1971 affermò che "la guerra non è più l'ultima ratio, ma l'ultima irrazionalità", è particolarmente significativa oggi. Brandt, che aveva vissuto l'irrazionalità degli anni Trenta, manteneva le spese per la difesa al 3,5% del PIL, ben superiori al livello attuale faticosamente raggiunto dopo dieci anni.
Il merito indiscutibile della "svolta epocale" di Olaf Scholz dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin nel 2022 è stato aumentare il budget della difesa. Tuttavia, quando il verde Robert Habeck ha suggerito un bilancio della difesa del 3,5%, Scholz ha respinto la proposta chiedendo chi dovrebbe pagare il conto. La realtà è che la Germania e la maggior parte degli alleati NATO dovranno contribuire molto di più se non vogliono mettere a rischio la protezione americana, soprattutto con il ritorno di Trump alla Casa Bianca che ha persino ventilato un aumento al 5%.
Sorprendentemente, il budget della difesa ha un ruolo marginale nella campagna elettorale. Solo Habeck ha osato citare cifre concrete per colmare le carenze delle forze armate. La SPD rifiuta grandi aumenti del bilancio militare per essere percepita come forza di pace, l'Unione fa promesse vaghe senza indicare come finanziarle, e la FDP evita l'argomento per la sua venerazione del freno all'indebitamento. Con il ritorno della guerra in Europa e la minaccia della Russia neoimperialista di Putin, la Germania dovrà affrontare tempi difficili e pericolosi, che richiedono preparazione e investimenti sostanziali nella capacità di difesa.
Mehr Wahlkampf als Kampfkraft: die neue Bundeswehr-Division
Più campagna elettorale che capacità bellica: la nuova divisione della Bundeswehr
Il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha annunciato la creazione di una quarta divisione della Bundeswehr, suscitando perplessità sul reale impatto di questa decisione. La nuova divisione si baserà principalmente su unità di riserva e volontari per la difesa territoriale, equipaggiati con armi leggere e incaricati di proteggere infrastrutture critiche in caso di attacchi di sabotaggio. Tuttavia, il progetto sembra più una mossa politica che un’effettiva espansione della capacità militare. La denominazione di "divisione" appare ingannevole, considerando che le risorse e il personale a disposizione sono nettamente inferiori agli standard richiesti. La Bundeswehr, infatti, dispone di sole due divisioni di carri armati parzialmente equipaggiate e una divisione di forze rapide, lasciando la Germania ben al di sotto delle capacità necessarie per affrontare le sfide geopolitiche attuali.
La proposta di Pistorius include una brigata in Lituania e una divisione operativa promessa alla NATO, ma entrambe risultano ancora largamente incompiute, con personale e materiali insufficienti. Il bilancio della difesa continua a essere in calo, mentre i pochi investimenti effettuati hanno sottratto risorse ad altre unità. Questo stato di incompletezza mette in discussione l’impegno della Germania verso la NATO e la sua credibilità come alleato. Nonostante le promesse di Pistorius, la Bundeswehr non è attualmente in grado di garantire un livello di prontezza adeguato alle esigenze di difesa collettiva, aggravando ulteriormente la dipendenza europea dagli Stati Uniti in materia di sicurezza.
La critica alla gestione della Bundeswehr si estende anche alla percezione pubblica, poiché il governo tedesco rischia di confondere gli elettori facendo sembrare che siano stati compiuti progressi significativi. Tuttavia, l’effettivo rafforzamento delle capacità militari appare ancora lontano. Mentre altre nazioni, come la Russia, continuano ad aumentare le proprie forze armate, la Germania rimane in ritardo. Il progetto di Pistorius, pur mirato a rafforzare l’immagine del governo in vista delle elezioni, sottolinea i limiti strutturali e finanziari della Bundeswehr, sollevando dubbi sulla sostenibilità a lungo termine della strategia di difesa tedesca.
Verteidigungsausgaben: Deutschland muss vorangehen
Spese per la difesa: La Germania deve fare da guida
Il divario nelle spese per la difesa tra Est e Ovest in Europa ha una ragione evidente: la vicinanza diretta alla minaccia. Gli stati baltici e la Polonia spendono una percentuale maggiore del loro PIL per la difesa rispetto alla maggior parte degli altri membri della NATO, non solo per la loro vicinanza geografica alla Russia, ma anche per la loro esperienza storica. Mentre per paesi come Spagna o Portogallo la guerra in Ucraina può sembrare distante, anche loro sarebbero gravemente colpiti da una vittoria russa o dall'incapacità della NATO e dell'UE di scoraggiare il Cremlino da un attacco ai loro membri nel nord-est.
La sicurezza e il benessere di tutti gli stati membri di entrambe le organizzazioni dipendono dal loro corretto funzionamento. Pertanto, tutti devono contribuire agli sforzi per renderle capaci di difendersi. Questo messaggio, tuttavia, sembra non essere ancora stato recepito da alcuni politici tedeschi. La Germania, come maggiore potenza economica dell'UE, dovrebbe assumere un ruolo guida in questo processo, ma molti politici sembrano esitare ad affrontare questo tema durante la campagna elettorale.
Sarebbe un segno di lungimiranza se, oltre a Robert Habeck, più politici osassero chiedere durante la campagna elettorale un bilancio della difesa pari al 3,5% del prodotto interno lordo. La Germania, come principale economia dell'UE, ha una responsabilità particolare nel garantire la sicurezza comune, e dovrebbe dimostrare leadership aumentando significativamente i propri investimenti nella difesa, riconoscendo che la sicurezza europea richiede un impegno condiviso e sostanziale da parte di tutti i membri.
Scienza & Tecnologia
Technik von morgen: Weichen stellen
Tecnologia di domani: impostare le basi
Nel 2025 si prospettano sviluppi cruciali all'intersezione tra tecnologia ed economia. La questione centrale riguarda l'adeguamento dell'industria automobilistica ai nuovi limiti di emissione, il cui mancato rispetto comporterà pesanti sanzioni. BMW è relativamente tranquilla, mentre Volkswagen affronta maggiori sfide a seconda della gamma di modelli. I veicoli elettrici, considerati politicamente a emissioni zero, vengono spinti sul mercato a tutti i costi, causando oscillazioni di prezzo e forti sconti. Rimane il dubbio se le risorse dovrebbero essere investite in innovazione tecnologica piuttosto che in multe.
Parallelamente, l’industria dei taxi volanti è sotto pressione. Lilium e Volocopter, protagonisti del settore, hanno affrontato gravi difficoltà finanziarie. Nonostante Lilium abbia trovato un investitore all'ultimo minuto, permangono dubbi sulla fattibilità tecnica e sostenibilità economica dei loro progetti. L'assenza di un chiaro modello di redditività e di trasparenza alimenta scetticismo. Tuttavia, finché non vengono sprecate risorse pubbliche, queste iniziative rappresentano una speranza per rilanciare la leadership tecnologica tedesca, purché supportate da condizioni adeguate e meno burocrazia.
La Germania, dotata di talenti e idee innovative, necessita di un ambiente che stimoli lo sviluppo tecnologico senza ricorrere a una competizione basata esclusivamente su sussidi. Esempi come SAP nel campo dell'intelligenza artificiale e i chip litografici di Zeiss e Trumpf dimostrano il potenziale tecnologico del paese. Tuttavia, per realizzarlo appieno, è necessario ridurre l'onere fiscale e burocratico, creando condizioni favorevoli per l'innovazione. La domanda resta se vi sia la volontà politica di adottare queste misure.
Wirtschaftsbuch: Technikvisionen für eine Stadt der Zukunft
Libro sull’economia: Visioni tecnologiche per una città del futuro
Achim Kampker, ingegnere meccanico e professore presso la RWTH di Aquisgrana, noto per aver fondato il produttore di veicoli elettrici Streetscooter, propone nel suo libro "Zukunftslust" una visione ottimistica del progresso tecnologico. Kampker rifiuta il pessimismo diffuso e suggerisce che il progresso possa favorire prosperità, economia circolare e crescita climaneutrale. Attraverso esempi concreti di innovazioni tecnologiche, come l’agricoltura basata su robot e l’allevamento di insetti per la nutrizione animale, descrive una città ideale dove sostenibilità e tecnologia convivono armoniosamente, ispirandosi a realtà aziendali emergenti.
Kampker sostiene un approccio aperto alla tecnologia, riconoscendo che non esiste una soluzione unica per affrontare i problemi globali. Accanto ai veicoli elettrici, evidenzia il potenziale di idrogeno e carburanti sintetici. Nonostante il linguaggio semplice del libro, privo di tecnicismi, emerge una visione complessa e ambiziosa. Il concetto centrale del "Humanotop" descrive un ambiente di vita che elimina la separazione tra natura e civiltà, combinando risorse locali e innovazione tecnologica per integrare abitazione, lavoro e tempo libero in un unico ecosistema.
Kampker critica la burocrazia e propone la creazione di zone di innovazione che facilitino lo sviluppo di nuove soluzioni attraverso capitali privati. Tuttavia, il libro presenta alcune lacune accademiche, come la mancanza di un’analisi quantitativa su costi ed effetti delle tecnologie proposte. Nonostante ciò, Kampker invita a concentrarsi sull’azione, rifiutando il fatalismo. La sua opera, sebbene imperfetta, rappresenta un richiamo a pensare e agire in modo costruttivo per affrontare le sfide del futuro.
Künstlicher Mond in Köln: Training für die Mondlandung
Luna: un terreno lunare artificiale a Colonia per addestrare gli astronauti
La NASA pianifica il ritorno sulla Luna con il programma Artemis, prevedendo missioni nel 2026 e 2027 per stabilire una base nei pressi del Polo Sud lunare. La principale sfida tecnica è rappresentata dal regolite, un materiale polveroso e abrasivo presente sulla superficie lunare che può danneggiare le attrezzature e mettere a rischio la salute degli astronauti. Per prepararsi, il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) ha realizzato a Colonia una replica del suolo lunare di 700 metri quadrati, denominata Luna, con un investimento di 45 milioni di euro. Questa struttura, progettata per simulare scenari lunari, utilizza basalto frantumato simile al regolite lunare per testare attrezzature e addestrare gli astronauti.
Il centro Luna riproduce con realismo le condizioni lunari, comprese le difficoltà causate dalla bassa gravità e dalla scarsa illuminazione solare al Polo Sud. Gli astronauti si addestrano in una simulazione controllata che include crateri artificiali e temperature estremamente basse. Tuttavia, le limitazioni fisiche della Terra, come l’impossibilità di replicare il vuoto lunare, sono affrontate con soluzioni tecnologiche come sistemi di alleggerimento gravitazionale. Entro il 2027, Luna sarà ampliata con strutture aggiuntive, tra cui unità abitative e sistemi per coltivare piante, per approfondire le tecnologie necessarie alla permanenza umana sulla Luna.
Gli scienziati stanno anche esplorando metodi per utilizzare le risorse lunari, come la produzione di materiali da costruzione con il regolite mediante sinterizzazione o laser a basso consumo. La Luna è considerata una base per testare tecnologie utili a una futura esplorazione di Marte. Tuttavia, l’impegno della NASA verso Artemis dipende anche da fattori politici e dallo sviluppo delle tecnologie di SpaceX, come il sistema Starship. Se gli Stati Uniti dovessero ridimensionare i loro obiettivi lunari, l’infrastruttura Luna potrebbe rischiare di rimanere sottoutilizzata, sebbene offra importanti opportunità di ricerca.
Wird 2025 das Jahr der KI-Agenten?
Il 2025 sarà l'anno degli agenti di intelligenza artificiale?
Conrad Caine, fondatore dell’azienda Machines Like Me, descrive i suoi agenti di intelligenza artificiale come strumenti in grado di automatizzare attività ripetitive, come analisi di contratti e gestione di dati, migliorando l’efficienza in settori poco produttivi. Tali agenti, definiti come assistenti virtuali avanzati, sono al centro delle discussioni sulla tecnologia alla conferenza DLD di Monaco. Secondo Björn Ommer, esperto di intelligenza artificiale, questi strumenti rappresentano una svolta nell’integrazione della tecnologia nel lavoro quotidiano, superando l’utilizzo sporadico di sistemi come ChatGPT. La visione di Sam Altman di OpenAI prevede che il 2025 segni il passaggio dalla semplice interazione con modelli di IA all'affidamento di compiti complessi e autonomi agli agenti intelligenti.
Gli agenti di intelligenza artificiale sono concepiti per incrementare significativamente la produttività nelle aziende, colmando le lacune delle tecnologie precedenti. La loro capacità di eseguire catene di attività in autonomia, elaborando dati aziendali e intraprendendo azioni senza supervisione diretta, promette di trasformare i modelli lavorativi. Secondo il Boston Consulting Group, la produttività potrebbe triplicare grazie a questa innovazione, e Gartner stima che un terzo delle applicazioni aziendali integrerà agenti di IA entro tre anni. Tuttavia, l’adozione su larga scala è ancora complessa, e solo una minoranza delle imprese ha ottenuto benefici significativi dall’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.
Microsoft e altri grandi fornitori tecnologici vedono negli agenti di IA un potenziale rivoluzionario per il lavoro aziendale. Jared Spataro, responsabile del marketing di Microsoft per l’IA, sottolinea che in futuro i dirigenti non gestiranno solo team umani, ma anche squadre composte da agenti intelligenti. Applicazioni pratiche includono agenti in grado di analizzare richieste di clienti potenziali, facilitando il lavoro dei venditori umani. La riduzione dei costi e l’automazione di processi complessi rappresentano vantaggi tangibili, ma sollevano interrogativi sul futuro dei posti di lavoro e sulla necessità di riqualificazione per molte figure professionali.
Analisi & Commenti
Europa könnte es mal mit Selbstbewusstsein probieren
L'Europa potrebbe provare ad avere più fiducia in sé stessa
Il Forum Economico Mondiale di Davos si apre in un momento simbolico: lo stesso giorno dell'insediamento di Donald Trump. Questo segna uno scontro tra due visioni del mondo: da una parte i sostenitori della globalizzazione che si riuniscono sulle Alpi svizzere per celebrare il libero commercio e la cooperazione internazionale, dall'altra il protezionismo incarnato da Trump con il suo slogan "America First". Gli Stati Uniti non sono più i leader del mondo libero che difendono gli ideali di Davos, ma piuttosto una forza dirompente che li mette in discussione.
In questo contesto, l'Europa ha l'opportunità di assumere un ruolo più assertivo. Come ha sottolineato Friedrich Merz, candidato cancelliere della CDU, l'UE con i suoi 450 milioni di abitanti supera la popolazione combinata di USA e Canada. L'Unione Europea deve dimostrare la propria sovranità in tre aree chiave: economia, difesa e migrazione. Nel campo economico, il recente accordo commerciale con i paesi del Mercosur, nonostante l'opposizione francese, rappresenta un esempio positivo di questa direzione, e potrebbero seguire nuovi accordi, ad esempio con l'India.
L'Europa deve essere consapevole che Trump, insieme al suo alleato Elon Musk, farà di tutto per dividere l'UE. L'Unione deve stabilire chiari limiti legali, specialmente per le aziende tecnologiche statunitensi che, con il sostegno di Trump, cercheranno di indebolire le regolamentazioni europee. Le questioni riguardanti X e Meta potrebbero diventare parte delle minacce di Trump. Data la sua imprevedibilità, l'Europa deve essere pronta a tutto, anche se il presidente ha accettato di partecipare al Forum di Davos in collegamento da Washington.
Umbruch der Territorialpolitik: Und plötzlich stehen Staatsgrenzen wieder infrage
Cambiamento della politica territoriale: improvvisamente i confini nazionali sono di nuovo in discussione
Il rinnovato nazionalismo di leader come Putin e Trump solleva questioni critiche sulla stabilità delle frontiere internazionali. L'intenzione di rendere i loro paesi "grandi" di nuovo potrebbe tradursi in nuove tensioni geopolitiche e una ripartizione delle sfere di influenza che ignora gli interessi europei. Questo cambiamento di paradigma potrebbe portare a un'intesa tra questi due leader, influenzando direttamente il futuro dell'Ucraina e il sostegno internazionale che questa ha ricevuto, riducendo potenzialmente l'appoggio da parte della NATO e dell'Unione Europea.
I colloqui potrebbero portare alla revoca del mandato internazionale di cattura contro Putin, all'interruzione delle indagini sui crimini di guerra in Ucraina e a concessioni territoriali significative come il riconoscimento della Crimea come parte della Russia e trasformazioni di altre regioni ucraine. Questi sviluppi rafforzerebbero la posizione di Putin in Europa orientale, spingendo altre nazioni a riconsiderare le proprie frontiere e politiche territoriali, in un momento in cui movimenti come quello di Orbán in Ungheria stanno già cercando di modificare il ricordo e la percezione delle frontiere nazionali.
L'attuale situazione internazionale, con leader nazionalisti che mettono in discussione l'ordine mondiale post-bellico e la stabilità delle frontiere in Europa, rappresenta una minaccia significativa alla visione di un'Europa senza frontiere. Questi sviluppi potrebbero indurre un ritorno a politiche più isolate e difensive, influenzando non solo la politica interna dei paesi coinvolti ma anche le dinamiche internazionali complessive. La reazione dei paesi europei a queste pressioni sarà cruciale per mantenere la pace e la cooperazione regionale in un continente storicamente segnato da conflitti territoriali.
Direkte Demokratie: Was Deutschland von der Schweiz lernen kann
Direkte Demokratie: Cosa può imparare la Germania dalla Svizzera
L'articolo esamina il sistema di democrazia diretta in Svizzera, evidenziando la soddisfazione generale dei cittadini verso questo modello di governance. In Svizzera, il parlamento possiede un ruolo forte e definito, con il potere di influenzare decisioni critiche come il bilancio statale e la difesa, mentre le questioni più generali possono essere portate a referendum con il sostegno popolare attraverso raccolte firme. Il sistema consente al parlamento di esprimere raccomandazioni sui referendum, integrando così la democrazia diretta con una forte componente parlamentare. Questa interazione crea un equilibrio tra il governo rappresentativo e la volontà diretta dei cittadini, stabilendo un modello di "democrazia semi-diretta".
La democrazia diretta svizzera pone le questioni di interesse pubblico direttamente all'attenzione dei cittadini, permettendo loro di esprimersi su tematiche come l'immigrazione e l'ecologia molto prima rispetto ad altri paesi. Ad esempio, iniziative popolari come quella per la protezione delle acque hanno portato a legislazioni che hanno preservato risorse naturali importanti come i laghi svizzeri. Tuttavia, il sistema non è privo di critiche, in particolare per la lentezza nel trattare questioni di identità sociale, come il ritardo nell'approvazione del diritto di voto alle donne, che è stato concesso solo nel 1971.
Infine, l'articolo suggerisce che la democrazia diretta può promuovere una maggiore stabilità politica e una maggiore responsabilità nei confronti delle politiche adottate, poiché le decisioni approvate in referendum tendono a essere durature e devono essere rispettate da tutti i futuri governi. Questo sistema impone ai ministri la necessità di collaborazione, riducendo le divisioni interne e promuovendo una politica coerente e di lungo termine. Inoltre, l'impegno diretto dei cittadini tramite i referendum aumenta la loro conoscenza delle questioni trattate e potenzialmente la loro accettazione delle decisioni politiche, anche quando queste sono contrarie alle loro preferenze personali.
Social Media: Einfach nur X den Rücken kehren? Das reicht nicht
Social Media: Semplicemente voltare le spalle a X? Non è sufficiente
Il Ministero della Difesa tedesco, fronteggiando l'atteggiamento ostile e divisivo di Elon Musk, ha deciso di ritirarsi dalla piattaforma X, prima nota come Twitter. Questa decisione evidenzia la crescente preoccupazione per l'ambiente tossico su X, che non permette un dialogo costruttivo a causa della diffusione di disinformazione e propaganda estremista promossa da Musk stesso. Il Ministero ha sospeso l'attività regolare su X, limitandosi a interventi mirati per contrastare specifiche campagne di disinformazione, ma continuerà a utilizzare altri canali digitali per mantenere una comunicazione trasparente e aperta con il pubblico.
La reazione del Ministero della Difesa è parte di una tendenza più ampia tra le istituzioni tedesche che stanno abbandonando X a seguito delle polemiche sul suo uso per fini politici personali da parte di Musk. Questo ritiro pone importanti questioni etiche sull'opportunità di arricchire ulteriormente un individuo che utilizza la sua piattaforma per minare le democrazie europee. Allo stesso tempo, riflette la sfida di bilanciare la necessità di non cedere spazi di discussione agli avversari della democrazia con la necessità di non legittimare una piattaforma ormai marcata da una forte polarizzazione e manipolazione politica.
L'approccio tedesco, che cerca di evitare una ritirata completa per non lasciare il campo libero a voci antidemocratiche, sottolinea la complessità delle strategie di comunicazione governativa nell'era digitale. Il dilemma si concentra su come rompere l'oligopolio di piattaforme come X, che sotto la guida di figure come Musk e con il sostegno di attori come Donald Trump, mirano a plasmare l'ordine politico globale a loro vantaggio. La questione rimane aperta su come le democrazie possano efficacemente navigare e contrapporsi a queste dinamiche senza compromettere i propri principi di apertura e dialogo inclusivo.
Noch mehr Milliarden ins Gesundheitssystem zu werfen, das löst nicht die Probleme
Iniettare altri miliardi nel sistema sanitario non risolve i problemi
Il sistema sanitario tedesco sta affrontando una crisi di costi crescenti, con un aumento significativo dei contributi assicurativi per milioni di tedeschi a partire da gennaio 2025. La Germania spende in media 5.317 euro pro capite all'anno per la sanità, il 50% in più rispetto alla media UE, rendendolo il sistema più costoso dell'Unione Europea. Tuttavia, nonostante questa spesa elevata, i risultati non sono proporzionati all'investimento: i pensionati tedeschi hanno in media 8,4 anni di vita in salute davanti a sé, mentre in Svezia, leader europeo in questa statistica, la media è di 13,9 anni.
L'incremento dei costi sanitari è in parte inevitabile, guidato dal progresso medico e dai cambiamenti demografici. Le nuove tecnologie chirurgiche minimamente invasive e i trattamenti avanzati offrono risultati straordinari, ma hanno un prezzo. Inoltre, con l'invecchiamento della popolazione, in particolare quando i baby boomer raggiungeranno le fasce d'età più avanzate, i costi sono destinati ad aumentare ulteriormente. Tuttavia, la soluzione non può essere semplicemente quella di aumentare le risorse finanziarie senza riforme strutturali.
Esistono due possibili soluzioni per contenere i costi. La prima è la digitalizzazione, che potrebbe ridurre la necessità di visite mediche fisiche, anche se i tedeschi mostrano ancora scetticismo verso le consultazioni mediche virtuali. La seconda è la prevenzione: i tedeschi consumano troppo alcol, seguono una dieta poco salutare e fanno poco esercizio fisico. Tuttavia, intervenire su questi comportamenti è politicamente difficile, poiché le misure restrittive tendono a essere impopolari. Nessun partito ha ancora osato fare campagna elettorale promettendo di limitare il consumo di birra dopo il lavoro.
Der Bundespräsident muss Klartext reden
Il Presidente federale deve parlare chiaro
A 37 giorni dalle elezioni federali, la Germania si trova ad affrontare una minaccia crescente all'ordine democratico. L'AfD ha ufficialmente inserito nel suo programma la "remigrazione", un piano per l'espulsione forzata di persone con background migratorio. Durante il congresso del partito a Riesa, la candidata cancelliere Alice Weidel ha pronunciato discorsi che minacciano di sovvertire l'ordine costituzionale. In questo contesto di crescente radicalizzazione, l'articolo sostiene che il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier debba intervenire con un discorso forte in difesa della democrazia.
La situazione è particolarmente preoccupante perché gli scenari di privazione dei diritti ed espulsione di matrice etnico-nazionalista stanno guadagnando terreno. Anche i politici dei partiti democratici contribuiscono a questa tendenza: il candidato cancelliere della CDU Merz propone una divisione della cittadinanza tedesca in due categorie, mentre la CSU utilizza immagini di aerei nei manifesti elettorali sull'espulsione dei rifugiati respinti. Lo stesso cancelliere Scholz ha parlato di espulsioni "su larga scala" e della necessità di una "certa durezza" verso chi non ha diritto di rimanere.
Il prossimo lunedì, 83° anniversario della Conferenza di Wannsee, potrebbe essere l'occasione ideale per un intervento del Presidente Steinmeier contro il nazionalismo etnico, il razzismo e la violazione dei diritti costituzionali. Sebbene questo potrebbe essere visto come un'ingerenza nella campagna elettorale, l'articolo sostiene che sia necessario per difendere lo stato di diritto e i valori democratici. Sarebbe importante che anche gli ex presidenti federali - Horst Köhler, Christian Wulff e Joachim Gauck - si unissero a questo messaggio, dimostrando che non si tratta di politica partitica ma di difesa dei valori fondamentali della Repubblica.
Je gesichtsloser Heimat wird, umso mehr Heimatgwand braucht's
Più la patria perde identità, più servono costumi tradizionali
In Baviera, il concetto di "Heimat" (patria/terra natia) sta subendo profonde trasformazioni. Mentre le tradizioni e le usanze antiche, spesso di origine religiosa, continuano a plasmare l'identità culturale, emerge un paradosso: più il territorio perde la sua autenticità, più cresce l'ostentazione di simboli tradizionali. L'articolo evidenzia ironicamente come la scoperta di un presunto "gene bavarese" da parte di un ricercatore francone abbia alimentato stereotipi e divisioni, con l'idea che i sostenitori dei Verdi sarebbero portatori di "anti-geni bavaresi".
La commercializzazione e la strumentalizzazione dell'identità bavarese si manifestano in vari modi. L'ex ministro della Heimat Markus Söder ha accelerato la cementificazione del territorio con aree commerciali e costruzioni stradali, inaugurandole spesso in costume tradizionale, usato come "mimetizzazione" per chi danneggia il territorio. Nel frattempo, al Tegernsee, oligarchi come Usmanow hanno trovato facilmente casa grazie alla "Liberalitas Bavariae", mentre 500 richiedenti asilo vivono in container vicino a una discarica a Warngau.
La situazione è caratterizzata da contraddizioni: mentre si celebrano le salsicce "originali" di Monaco (con 967 additivi e budelli dalla Cina), le centrali nucleari vengono considerate parte del patrimonio culturale quanto i tradizionali alberi di maggio. Le ville in stile toscano decorano i nuovi quartieri residenziali, mentre gli edifici storici vengono demoliti. L'internet nelle zone rurali è più lento del dialetto locale, ma molti bavaresi continuano stoicamente a votare per il partito che ha causato questa situazione. L'articolo conclude osservando come molti bavaresi rifiutino questa ostentazione identitaria vuota, preferendo riferirsi ai "geni bavaresi" di figure culturali come Karl Valentin e Oskar Maria Graf.
Die politische Debatte verkommt zu einem Unterbietungswettbewerb
Il dibattito politico degenera in una gara al ribasso
A cinque settimane dalle elezioni federali, i congressi dei partiti estremisti AfD e BSW hanno introdotto un nuovo tono nel confronto politico, caratterizzato da una mancanza di freni inibitori preoccupante per il clima politico della Repubblica. Sebbene la radicalità nel linguaggio non sia estranea a questi partiti, hanno stabilito nuovi standard nella scala dei toni aggressivi, seguendo una tendenza internazionale già tracciata da Vladimir Putin e Donald Trump nella propensione alla menzogna e alla distorsione dei fatti.
Il problema non riguarda solo i partiti estremisti. Anche la FDP di Lindner e la CSU di Söder attualmente si dilettano nel coniare richieste grossolane. Ma i partiti estremisti hanno stabilito nuovi standard e si può osservare in tempo reale come l'abbandono del dovere minimo di oggettività e coerenza stia contagiando l'intero panorama politico. Per esempio, quando Alice Weidel vuole abbattere tutti i "mulini a vento" o Sahra Wagenknecht vuole riempire immediatamente i gasdotti dell'Est con gas russo, stanno solo soddisfacendo un desiderio di tabula rasa e il risentimento di chi pensa che "una volta era tutto più semplice".
Il vero pericolo non sta nella gara al ribasso, poiché in una democrazia basata sulle coalizioni le ricette dei populisti non troveranno maggioranza. Il rischio reale sta nell'assuefazione: "Allora chiamiamola pure remigrazione", ha tuonato Weidel in sala tra gli applausi della folla. La soglia di inibizione continua a scendere. Le soluzioni semplici, dirette e chiare sembrano rispondere a un bisogno di molti cittadini, ma questa banalizzazione della politica in una democrazia avanzata comporta rischi e effetti collaterali gravi.