Rassegna della stampa tedesca #136
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania. Gli articoli sono classificati per temi.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Stop ai trasferimenti di armamenti verso Israele: una rottura attesa da tempo
Stopp der Rüstungsexporte an Israel: Ein Bruch, der längst überfällig war
Die Zeit – 8 agosto 2025
L’autrice qualifica la decisione tedesca di sospendere le forniture di armamenti impiegabili a Gaza come un cambio di passo necessario. Viene richiamato il contesto delle critiche internazionali alla condotta militare israeliana e alla crisi umanitaria. Si sostiene che Berlino fosse già sotto pressione per allineare pratica e retorica sul diritto internazionale. La scelta è presentata come misura temporanea, ma dal forte valore politico. Si evidenziano le implicazioni per l’orientamento tradizionale della “Ragion di Stato” tedesca. Si analizzano i riflessi sul rapporto con gli Stati Uniti e sull’UE. Si osservano tensioni nella maggioranza tra le componenti più filo-israeliane e quelle più attente al diritto umanitario. Si rileva l’effetto sul dibattito interno, anche alla luce dell’appello di esponenti culturali. Si suggerisce che la Germania debba accompagnare il provvedimento con iniziative diplomatiche credibili. Si raccomanda un quadro di criteri trasparenti per le licenze future. Si indica il rischio di letture strumentali da parte degli attori regionali. Si invita a un monitoraggio degli impatti sulla sicurezza di Israele e sulla situazione a Gaza. Si conclude che la coerenza tra principi e azione resta l’indicatore chiave della tenuta della linea.
Economia tedesca: ciò che fa la coalizione nero-rossa è un buon inizio
Deutschlands Wirtschaft: Was Schwarz-Rot unternimmt, ist ein guter AnfangSüddeutsche Zeitung – 4 agosto 2025
Il commento parte dalla persistenza della stagnazione e collega il peggioramento con i nuovi dazi USA. Si valuta che le prime mosse del governo puntino su competitività e investimenti. Si indica la necessità di ridurre oneri e tempi amministrativi per progetti industriali. Si sottolinea l’urgenza di un’agenda per la produttività, oltre agli incentivi fiscali. Si segnala il ruolo della domanda estera e la fragilità dei comparti automotive e chimica. Si invita a proteggere la capacità di ricerca e sviluppo lungo le filiere. Si chiede una politica energetica prevedibile per l’industria energivora. Si considera cruciale l’attrazione di capitali e competenze, anche tramite riforme del mercato del lavoro. Si evidenzia che le promesse devono tradursi in attuazione rapida. Si suggerisce una strategia di medio periodo per l’adattamento ai dazi. Si avverte sul rischio di una contrazione prolungata dei margini. Si propone un uso mirato delle risorse pubbliche verso investimenti con effetto moltiplicativo. Si conclude che il “buon inizio” andrà misurato sui risultati del secondo semestre.
L’Unione si lascia inseguire
Kommentar zum Umgang mit der AfD: Die Union lässt sich jagen
Frankfurter Allgemeine Zeitung – 4 agosto 2025
L’autrice analizza il rapporto della CDU/CSU con l’AfD nel quadro della crisi sulla nomina al Tribunale costituzionale. Denuncia una postura reattiva che alimenta la strategia dell’avversario. Indica nella gestione del caso Brosius-Gersdorf un esempio di vulnerabilità comunicativa. Propone di definire confini e contenuti propri, evitando inseguimenti tattici. Sostiene che l’indecisione operativa indebolisce la leadership del campo conservatore. Avverte che la polarizzazione premia chi detta l’agenda. Invita a una ricalibratura del messaggio su sicurezza, economia e istituzioni. Evidenzia la necessità di coordinamento tra vertici e gruppo parlamentare. Richiama la responsabilità dei singoli esponenti nella disciplina di partito. Collega la dinamica al calo di fiducia registrato nei sondaggi. Insiste su un linguaggio chiaro sui limiti delle cooperazioni locali. Sottolinea l’importanza di regole interne per la gestione delle crisi mediatiche. Conclude che solo autonomia strategica può ridurre l’attrattiva dell’AfD.
Denaro pubblico per l’“Umlage” del gas: un doppio errore
Steuergeld für Gasumlage: Doppelt dumm
die tageszeitung – 7 agosto 2025
Il commento critica l’uso del Fondo clima-trasformazione per coprire la Gasspeicherumlage (contributo o sovrattassa per lo stoccaggio del gas). Sostiene che l’onere generalizzato distorce i segnali di prezzo. Evidenzia che la transizione sta riducendo la platea dei consumatori di gas. Avverte che il trasferimento di costi genera aspettative di stabilità non realistiche. Ricorda la traiettoria del prezzo della CO₂ prevista dalla normativa europea. Stima impatti distributivi sfavorevoli nel medio periodo. Collega la misura a rischi politici nelle aree più dipendenti dal gas. Propone di concentrare le risorse su efficienza e pompe di calore. Segnala la scarsa sostenibilità di sussidi ricorrenti in un bilancio teso. Valuta la coerenza con gli obiettivi climatici nazionali. Raccomanda una riforma della fiscalità energetica orientata alla domanda. Invoca criteri temporanei e condizionati per eventuali attenuazioni. Conclude che la scelta indebolisce la credibilità della politica energetica.
Blackout in Spagna, resilienza in Germania: un monito per la rete elettrica
Beyond the obvious: Auf einen Blackout wie in Spanien ist auch Deutschland nicht vorbereitet
Handelsblatt – 3 agosto 2025
La colonna prende le mosse dall’interruzione su larga scala in Spagna. Denuncia l’insufficiente preparazione tedesca a eventi di rete rari ma critici. Richiama le carenze nella regolazione di tensione e nella stabilità di sistema. Sottolinea la dipendenza da meccanismi di protezione che spengono impianti rinnovabili. Indica la necessità di investimenti in accumuli e flessibilità della domanda. Propone requisiti tecnici più stringenti per gli impianti connessi. Invita a migliorare la gestione transfrontaliera delle emergenze. Collega la resilienza alla sicurezza economica nazionale. Suggerisce un piano di test regolari e scenari di stress. Evidenzia il ruolo degli operatori di rete e della regolazione. Richiama l’esperienza iberica per prevenire reazioni speculative. Conclude che la transizione richiede standard operativi adeguati ai nuovi mix.
Sospensione delle forniture d’armi a Israele: frattura nella maggioranza e nella CDU/CSU
Keine Waffen für Israel: Nächste Kanzler-Kehrtwende spaltet die Union
Tagesspiegel – 7 agosto 2025
L’articolo riporta la decisione del governo di fermare le forniture impiegabili a Gaza. Descrive la reazione critica in settori della CSU. Evidenzia le differenti linee tra sicurezza di Israele e diritto umanitario. Inserisce la scelta nel solco di precedenti aggiustamenti di rotta. Analizza il rischio di fratture nella disciplina di coalizione. Riporta le posizioni dell’opposizione e dei Länder. Indica i possibili effetti sui rapporti con Washington. Segnala attese di chiarimenti in sede UE. Evidenzia il tema della prevedibilità delle licenze d’esportazione. Richiama l’impatto sulla comunità ebraica tedesca. Collega il caso alla pressione dell’opinione pubblica. Sottolinea la centralità della comunicazione istituzionale. Conclude sui tempi e le condizioni di un’eventuale revisione.
Consiglio di Sicurezza nazionale nella Cancelleria: architettura, compiti e limiti
Neues Gremium im Kanzleramt: Wie wird der Nationale Sicherheitsrat arbeiten?Frankfurter Allgemeine Zeitung – 7 agosto 2025
Sintesi in italiano: L’analisi illustra il disegno del nuovo organo di coordinamento. Spiega la collocazione presso la Cancelleria e i rapporti con ministeri chiave. Delinea le funzioni di allerta precoce e pianificazione strategica. Valuta il coordinamento interministeriale come nodo critico. Richiama precedenti tentativi di riforma nel ciclo della sicurezza. Evidenzia il consenso politico trasversale sul principio. Segnala preoccupazioni su controllo parlamentare e trasparenza. Considera l’integrazione con il Consiglio di Sicurezza federale esistente. Esamina l’impatto su politica estera e di difesa. Indica il ruolo del personale e delle capacità analitiche. Riporta il confronto con modelli anglosassoni. Conclude che l’efficacia dipenderà da mandato chiaro e processi.
Prolungamento dei controlli alle frontiere: il ministro dell’Interno Dobrindt insiste
Innenminister verlängert Grenzkontrollen – Kritik an Dobrindt
Süddeutsche Zeitung – 6 agosto 2025
L’articolo riferisce l’estensione dei controlli interni alle frontiere. Presenta le motivazioni di sicurezza e gestione dei flussi. Riporta critiche di costituzionalisti e opposizione. Evidenzia l’impatto su Schengen e sui pendolari transfrontalieri. Collega la misura ad andamenti recenti degli ingressi irregolari. Riporta i dati operativi della polizia federale. Descrive la cooperazione con autorità dei Paesi confinanti. Segnala le richieste di soluzione europea strutturale. Discute l’equilibrio tra libertà di circolazione e sicurezza. Evidenzia il tema della proporzionalità e della durata. Rileva il precedente di proroghe multiple. Conclude con la previsione di un’ulteriore verifica a fine periodo.
Reazioni tedesche al “regalo da 600 miliardi” di Trump: timori per l’Europa
Deutsche Politiker empört über Trumps „600-Milliarden-Geschenk“
Der Spiegel – 6 agosto 2025
Il pezzo raccoglie le reazioni della classe politica tedesca al patto tariffario USA-UE. Riporta la critica al riequilibrio percepito come svantaggioso per l’Europa. Evidenzia timori per la competitività dell’industria tedesca. Colloca la discussione nel rapporto transatlantico in fase delicata. Cita posizioni differenziate tra maggioranza e opposizione. Riporta valutazioni dei Länder industriali. Segnala i settori più colpiti da nuovi oneri. Richiama la necessità di risposta europea coordinata. Discute opzioni di politica commerciale dell’UE. Sottolinea l’effetto sull’agenda del Consiglio europeo e G7. Conclude che la politica estera economica resterà prioritaria.
CSU sorpresa dallo stop agli export verso Israele: la dinamica intra-coalizione
Titolo originale in tedesco: Israel: Merz hat CSU offenbar nicht informiert
Die Zeit – 8 agosto 2025
Sintesi in italiano: La notizia riferisce che la CSU non sarebbe stata informata in anticipo. Evidenzia il problema di coordinamento nel vertice di governo. Riporta reazioni dure di esponenti bavaresi. Colloca l’episodio sullo sfondo di tensioni pregresse. Discute le ripercussioni sulla fiducia reciproca. Rileva interrogativi sulle procedure decisionali in materia sensibile. Descrive le richieste di chiarimento rivolte alla Cancelleria. Analizza il segnale inviato ai partner internazionali. Considera il messaggio verso l’elettorato conservatore. Indica il rischio di fratture pubbliche in politica estera. Suggerisce la necessità di un protocollo interministeriale. Conclude che la gestione politica della misura è parte del dossier sicurezza.
La proposta del Consiglio di Sicurezza nazionale e il dibattito tedesco sulla governance
Deutschland will Nationalen Sicherheitsrat – Opposition warnt vor Machtverschiebung
Süddeutsche Zeitung – 8 agosto 2025
Il servizio inserisce l’idea del nuovo Consiglio nel quadro delle riforme annunciate. Riporta le argomentazioni della Cancelleria a favore del coordinamento. Dà conto delle perplessità dell’opposizione su controlli e bilanciamento. Evidenzia l’intersezione tra minacce ibride e risposta statale. Rileva i profili di responsabilità del Parlamento. Richiama il precedente dibattito della legislatura scorsa. Segnala la connessione con la pianificazione delle crisi. Indica possibili sovrapposizioni con strutture esistenti. Discute tempi e modalità di istituzione. Riporta i nodi relativi alla trasparenza delle decisioni. Considera l’impatto sulla politica estera quotidiana. Conclude sul bisogno di basi legali chiare e processi formalizzati.
Slancio verso l’estremo
Sonntagsfrage: Zug ins Extreme
Frankfurter Allgemeine Zeitung – 26 luglio 2025
Un commento di Daniel Deckers esamina la crescita allarmante del sostegno all’AfD in Germania. L’analista sostiene che la forza dell’AfD non si spiega solo con la debolezza dell’attuale opposizione di centro-destra, ma anche con l’incapacità dei partiti di governo (SPD, Verdi e FDP nella precedente coalizione) di offrire soluzioni convincenti agli elettori tentati dall’estrema destra. L’editorialista osserva che molti cittadini disillusi trovano nell’AfD risposte semplicistiche e colpevoli da additare invece di soluzioni concrete. Né l’Unione (CDU/CSU) né la vecchia coalizione “semaforo” hanno saputo arginare questa deriva: l’Unione appare priva di una linea forte e i partiti di governo hanno perso contatto con una parte dell’elettorato, lasciando campo libero ai populisti di destra. Il commento conclude che l’ondata di consenso per l’AfD è il sintomo di un malcontento profondo verso l’establishment e che tutti i partiti tradizionali devono interrogarsi seriamente sulle proprie responsabilità.
La tentazione della corruzione
Aserbaidschan-Affäre: Die Versuchung der Korruption
Frankfurter Allgemeine Zeitung – 30 luglio 2025
Reinhard Veser riflette sul significato politico della recente condanna nel caso di corruzione legato all’Azerbaigian. La sentenza contro un ex deputato tedesco (Eduard Lintner della CSU) per tangenti versate in cambio di favori all’Azerbaigian pone l’accento sui pericoli dell’influenza di regimi autoritari sulla democrazia tedesca. L’editorialista sottolinea che la “tentazione” di cedere alla corruzione non riguarda solo pochi individui, ma mina la fiducia nelle istituzioni democratiche. La vicenda dimostra come funzionari e politici tedeschi possano diventare bersaglio di strategie corruttive da parte di governi stranieri interessati a migliorare la propria immagine in Europa. Veser richiama l’attenzione sul fatto che la Germania deve adottare contromisure più efficaci per prevenire simili ingerenze: maggiore trasparenza, regole più rigide sui finanziamenti e sui rapporti con lobby straniere, nonché sanzioni più dure per i colpevoli. Solo così si può evitare che casi del genere si ripetano e si può proteggere la tenuta morale della politica tedesca, preservando l’integrità del processo decisionale nazionale di fronte a interessi esterni autoritari.
Il nostro amico, l’atomo
Kolumne „Hanks Welt“: Unser Freund, das Atom
Frankfurter Allgemeine Zeitung – 30 luglio 2025
In questa colonna provocatoria, Rainer Hank argomenta a favore di una revisione del dogma anti-nucleare tedesco di fronte alla crisi climatica. Hank osserva che, nonostante il cambiamento climatico, la Germania continua a rifiutare categoricamente l’energia nucleare, mentre nel resto del mondo molti Paesi stanno costruendo nuovi reattori. L’autore definisce “spericolata” la scelta di affidarsi solo alle fonti rinnovabili e di escludere completamente l’atomo dal mix energetico. Secondo Hank, l’uscita definitiva dal nucleare – celebrata in Germania per motivi storici e ideologici – dovrebbe essere rivalutata pragmaticamente alla luce delle esigenze di decarbonizzazione. Il nucleare, sostiene, non emette CO₂ e potrebbe fungere da energia di transizione affidabile mentre le rinnovabili vengono potenziate. Il commento riconosce i timori dell’opinione pubblica tedesca verso l’atomo, ma critica il “tabù” ideologico che impedisce anche solo di discutere l’opzione nucleare. In conclusione, Hank invita a un dibattito più razionale e meno emotivo: l’energia nucleare, pur con tutti i suoi problemi, potrebbe rivelarsi un “amico” nella lotta al cambiamento climatico – una risorsa che la Germania sta scartando a suo rischio e pericolo.
Ponti aerei su Gaza: dalle parole ai fatti
Luftbrücke in den Gazastreifen: Daran muss Friedrich Merz sich messen lassen
Die Zeit – 30 luglio 2025
Il commentatore Heinrich Wefing analizza il cambio di postura della Germania nella crisi israelo-palestinese, sostenendo che il cancelliere Friedrich Merz verrà giudicato sulla concretezza delle azioni dopo le sue dure parole sulla guerra a Gaza. Merz, pur storicamente vicino a Israele, ha definito “inaccettabile” l’alto costo umano dell’offensiva israeliana a Gaza e ha appoggiato il ponte aereo umanitario lanciato dalla Bundeswehr insieme a partner internazionali. Wefing evidenzia che l’influenza tedesca sul governo di Netanyahu è limitata, ma proprio per questo alle dichiarazioni critiche di Berlino devono seguire passi concreti: pressioni diplomatiche in seno all’UE e all’ONU e il proseguimento dell’assistenza umanitaria ai civili di Gaza. L’articolo nota come questo segni un cambiamento rispetto all’approccio di Olaf Scholz, che nel 2023 aveva sostenuto Israele quasi incondizionatamente. Merz invece cerca un equilibrio: riafferma il diritto di Israele a difendersi, ma nello stesso tempo – spinto anche dall’ala SPD della sua coalizione – condiziona gli aiuti militari tedeschi al rispetto del diritto umanitario. Secondo Wefing, la credibilità di Merz come statista si misurerà sulla sua capacità di tradurre in fatti questa linea più esigente: se alle parole di monito sulla tutela dei civili seguiranno decisioni coraggiose (come il congelamento delle forniture belliche usabili a Gaza e un impegno attivo per il cessate-il-fuoco), la Germania potrà davvero contribuire a influenzare positivamente una situazione in cui “la complessità non è una scusa per l’inazione”.
Industria della difesa e questioni militari
Missili Taurus: produzione pronta a ripartire
Rüstungskonzern MBDA bereitet Produktion neuer Taurus-Marschflugkörper vor
stern – 1º agosto 2025
Il costruttore missilistico europeo MBDA sta predisponendo la riapertura della linea produttiva dei missili da crociera TAURUS su richiesta della Bundeswehr. In un’intervista al Handelsblatt citata dal settimanale Stern, l’amministratore delegato di MBDA-Deutschland, Thomas Gottschild, ha dichiarato che l’azienda è pronta ad “avviare immediatamente” la fabbricazione di nuovi TAURUS non appena riceverà un ordine formale dal governo tedesco. Il missile TAURUS KEPD 350, con gittata superiore ai 500 km e capacità bunker-buster, era stato sviluppato nei primi anni 2000 in cooperazione tedesco-svedese: la Luftwaffe ne aveva ricevuti 600 esemplari entro il 2010, ma da allora la produzione era stata interrotta e molti ordigni erano rimasti in deposito, con problemi di manutenzione. Ora lo scenario è cambiato: la guerra in Ucraina ha riacceso la domanda di missili da crociera a lunga gittata e la nuova coalizione di governo ha accordato di ricostituire le scorte nazionali di TAURUS (dopo aver escluso, almeno finora, l’invio di quelli esistenti a Kyiv). MBDA ha già iniziato a modernizzare gli esemplari attualmente in inventario (molti dei quali risultavano non operativi dopo anni di inutilizzo), ma soprattutto – ha affermato Gottschild – investirà per aggiornare l’elettronica e la testata dei nuovi lotti, così da renderli efficaci contro le difese più sofisticate. Il dirigente sottolinea che il TAURUS “continuerà a giocare un ruolo centrale” come arma stand-off per colpire in profondità, e dunque la Germania farebbe bene ad averne a sufficienza in dotazione. L’industria, dal canto suo, non vuole farsi trovare impreparata: i fornitori della vecchia filiera del TAURUS sono stati allertati e MBDA è pronta a investire in manodopera e materiali. Questa mossa si inserisce anche nel contesto della neonata cooperazione missilistica europea: la Germania infatti, insieme ad altri Paesi NATO, sta lavorando per uno scudo comune e per ampliare il raggio d’azione dei propri sistemi d’attacco a distanza. In conclusione, il riavvio della produzione TAURUS – congelata per oltre un decennio – segnala come Berlino stia rimodernando e ampliando il proprio arsenale a lungo raggio, accettando implicitamente la necessità di disporre di opzioni offensive credibili in uno scenario di deterrenza estesa.
Leonardo compra i blindati di Iveco: riflessi anche per Rheinmetall
Iveco-Deal: Die Rüstung geht an Leonardo, das Lkw-Geschäft an Tata
Frankfurter Allgemeine Zeitung – 30 luglio 2025
Il gruppo industriale italiano Iveco ha annunciato uno smembramento societario con importanti implicazioni nel settore difesa europeo. Come riporta la FAZ, Iveco separerà le sue attività: la divisione Defence Vehicles – produttrice di veicoli militari blindati e partner chiave di Rheinmetall – sarà ceduta a Leonardo, colosso italiano dell’aerospazio e difesa, mentre il segmento dei camion civili passerà al gruppo indiano Tata Motors. L’operazione, valutata circa 1,7 miliardi di euro, rafforza Leonardo nell’ambito terrestre: l’azienda acquisirà linee di prodotto come i blindati leggeri LMV “Lince” (in dotazione anche all’Esercito Italiano) e i nuovi veicoli anfibi “SuperAV”. Per la tedesca Rheinmetall la mossa ha doppia valenza: da un lato perde un partner minoritario (Iveco era coinvestitore con Rheinmetall nel consorzio CIO fornitrice dei carri armati all’Esercito italiano), dall’altro vede consolidarsi un alleato strategico. Leonardo infatti collabora già con Rheinmetall in vari programmi (es. torrette per carri armati) e l’acquisizione potrebbe facilitare ulteriori sinergie italo-tedesche. Gli analisti osservano che la concentrazione di asset difesa in mani europee solide (Leonardo, a controllo statale italiano) è preferibile all’ingresso di attori extra-NATO: il timore era che la cinese Norinco puntasse a Iveco Defence, ipotesi ora scongiurata. Sul fronte politico, Roma e Berlino hanno salutato positivamente la transazione: l’auspicio è costruire un polo europeo dei veicoli corazzati competitivo e integrato. L’industria tedesca, dominata da Rheinmetall e Krauss-Maffei Wegmann, dovrà però confrontarsi con un Leonardo rafforzato sul terreno. Intanto Tata Motors, acquisendo i camion Iveco, entra nel mercato europeo dei veicoli commerciali: per la Germania ciò significa un nuovo concorrente (indiano) per MAN e Daimler sul segmento autocarri. Nel complesso, l’“Iveco-Deal” rispecchia la tendenza di riassetto globale delle filiere: l’Europa cerca di tenere in casa le capacità militari strategiche, mentre cede ai mercati emergenti le attività più mature (come i camion convenzionali). Il risultato a breve termine sarà probabilmente un aumento della concorrenza e dell’innovazione in ambito difesa terrestre, con benefici potenziali anche per gli eserciti NATO che potranno contare su fornitori più solidi e specializzati.
Reclutamento in crescita: la Bundeswehr attira più giovani
Wehrdienst: Interesse an der Bundeswehr wächst
Die Zeit – 31 luglio 2025
Un dato in controtendenza positivo emerge sul fronte del personale militare: nei primi sette mesi del 2025 sono entrati nelle Forze Armate tedesche 13.750 nuovi soldati volontari, pari a un +28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Zeit, citando fonti del Ministero della Difesa, spiega che questa crescita significativa di arruolamenti si deve a diversi fattori. Anzitutto, la campagna promozionale lanciata dalla Bundeswehr – inclusa l’iniziativa dei “Discovery Days” (campi estivi gratuiti con simulazioni tattiche, molto pubblicizzati sui social) – ha riscosso successo tra i giovani: migliaia di ragazze e ragazzi hanno provato per una settimana la vita militare, e molti hanno poi deciso di arruolarsi. In secondo luogo, il clima geopolitico ha cambiato percezioni e motivazioni: dopo l’invasione russa dell’Ucraina, servire nell’esercito è visto meno come un ripiego e più come un contributo concreto alla difesa del paese. Non a caso, i sondaggi mostrano da mesi un aumento del prestigio riconosciuto alla professione militare in Germania. Il ministro Pistorius ha colto l’occasione per ribadire che, se questo trend dovesse proseguire, si potrebbe evitare di ricorrere alla leva obbligatoria: l’obiettivo dichiarato di portare gli organici attivi a 203.000 unità potrebbe essere raggiunto anche con i soli volontari. Va sottolineato che a trainare l’incremento sono soprattutto le posizioni tecniche e informatiche (cyberdifesa, dronisti, ecc.), dove la Bundeswehr offre formazione specialistica e stipendi competitivi. Il ministero riferisce inoltre un altro dato interessante: cresce la quota femminile tra le nuove reclute, oggi attorno al 22% dei volontari (un record storico). Rimangono invece in difficoltà i reclutatori sul fronte degli ufficiali medici e dei piloti, figure su cui persiste carenza. Nel complesso, l’articolo evidenzia come la “sicurezza del lavoro” e i benefici economici garantiti dalla carriera militare (pensione, status di funzionario) stiano tornando allettanti in un periodo di incertezza economica. Il trend positivo, se confermato, darebbe maggior respiro all’attuazione del piano di espansione della Bundeswehr senza dover premere immediatamente il tasto – politicamente sensibile – della reintroduzione della coscrizione.
Politica interna e questioni sociali
Pensioni più tardi? La ministra resta sola
Katherina Reiche: Die einsamste Ministerin im Kabinett
Frankfurter Allgemeine Zeitung – 30 luglio 2025
La nuova ministra dell’Economia, Katherina Reiche (CDU), ha sollevato un vespaio proponendo di allungare la vita lavorativa per far fronte ai problemi del sistema pensionistico tedesco. Reiche – ex dirigente industriale chiamata da Merz nel governo – ha suggerito in un’intervista che l’età pensionabile andrebbe gradualmente portata a 70 anni entro il 2035, dati l’aumento dell’aspettativa di vita e la carenza di manodopera qualificata. La reazione è stata gelida, persino all’interno del gabinetto. Lars Klingbeil (SPD), vicecancelliere e ministro delle Finanze, ha pubblicamente “sbarrato” la proposta definendola un’iniziativa individuale “non concordata” e poco utile: “Non serve lanciare idee dalla linea laterale” ha dichiarato, sottolineando che il contratto di coalizione non prevede ulteriori innalzamenti dell’età pensionabile. Anche altri ministri SPD e persino alcuni della CDU hanno preso le distanze, consci dell’impopolarità di un simile provvedimento tra gli elettori. Il giornale FAZ descrive quindi Reiche come la “ministra più isolata del governo”: il suo slancio riformatore in tema di pensioni è stato affossato sul nascere e nessuno dei colleghi è accorso in suo sostegno. Dietro la vicenda si intravede lo scontro sotterraneo sulle politiche sociali nella grande coalizione: la CDU, spronata dai falchi fiscali, vorrebbe contenere la spesa pensionistica (che assorbe la fetta maggiore del bilancio federale), mentre la SPD, memore del crollo di consenso seguito alle riforme Hartz negli anni 2000, è contraria a misure che penalizzino i futuri pensionati. Merz stesso ha dovuto intervenire per placare gli animi, affermando che “non c’è alcun piano del governo per portare l’età pensionabile a 70 anni” e che la priorità è semmai rafforzare l’immigrazione qualificata per sostenere il sistema previdenziale. Reiche, da parte sua, ha poi cercato di ridimensionare le sue affermazioni, dicendo di aver voluto “stimolare un dibattito” più che proporre formalmente una legge. Resta il fatto che il suo azzardo comunicativo ha evidenziato una faglia nella coesione dell’esecutivo e l’ha lasciata politicamente isolata – almeno per ora – nel portare avanti l’impopolare ma forse necessaria discussione sull’adeguamento dell’età pensionabile alla realtà demografica.
Crollano le richieste d’asilo: “effetto Merz” o fattori esterni?
Migration: Zahl der Erstanträge auf Asyl in Deutschland sinkt
Die Zeit – 3 agosto 2025
Nei primi sette mesi del 2025 la Germania ha registrato 70.011 richieste d’asilo, in calo drastico del 50% rispetto ai 140.000 circa dello stesso periodo del 2024. Il ministero dell’Interno, ora guidato da Alexander Dobrindt (CSU), ha presentato questi dati come un successo della “svolta nella politica migratoria” attuata dal governo nero-rosso. Dobrindt ha rivendicato il merito di misure come il ripristino e l’inasprimento dei controlli di frontiera su tutte le frontiere terrestri tedesche (introdotti a maggio subito dopo l’insediamento del nuovo esecutivo) e gli accordi stretti con vari Paesi dei Balcani per bloccare le partenze di migranti irregolari. In effetti, la Polonia – sentendosi a sua volta sotto pressione – ha reintrodotto da luglio controlli temporanei al confine con la Germania per scoraggiare movimenti secondari. Anche l’evoluzione geopolitica ha inciso: il drastico calo di rifugiati siriani è dovuto in parte alla nuova situazione in Siria dopo la caduta del regime di Assad (avvenuta in primavera 2025 a seguito di un’offensiva internazionale). Ora il Paese d’origine più numeroso nelle statistiche tedesche è diventato l’Afghanistan, con 15.181 prime domande nel semestre, tallonato dalla Siria con 15.127. Il contributo di fattori esterni è dunque rilevante: la fine della guerra civile siriana ha ridotto il flusso dalla regione, e contemporaneamente alcuni Stati dell’Africa occidentale (come Nigeria e Costa d’Avorio) hanno accettato accordi di riammissione con l’UE, dissuadendo partenze. Tuttavia, Dobrindt insiste che senza il cambio di approccio deciso a Berlino – egli parla di “Migrationswende” – non si sarebbe vista una riduzione così netta. Il ministro cita anche l’inasprimento verso i trafficanti: tra maggio e fine luglio la polizia federale ha respinto alle frontiere oltre 9.500 ingressi irregolari e smantellato diverse reti di passatori. Il calo delle domande di asilo viene interpretato politicamente come un punto a favore di Merz e del suo partner di coalizione Söder (leader CSU), che avevano fatto della stretta sull’immigrazione uno slogan elettorale. Va notato però che nei mesi estivi del 2024 le richieste erano state eccezionalmente alte per l’accoglienza di rifugiati ucraini conteggiati come richiedenti asilo – un fenomeno poi rientrato grazie allo status speciale UE. Gli osservatori dunque invitano a leggere i numeri con cautela: se la tendenza sarà confermata fino a fine anno, allora sì, si potrà parlare di effetto deterrente delle politiche Merz-Dobrindt. Per ora, l’opposizione (Verdi, Linke) accusa il governo di “celebrare” un calo che dipende dalla chiusura di rotte pericolose e lascia comunque migliaia di disperati bloccati in paesi terzi o ai confini europei.
«Cambio d’immagine della filiera armamenti in Germania e nuove motivazioni dei giovani»
Imagewandel von Rheinmetall, Renk und MBDA Deutschland Warum viele junge Menschen in der Rüstungsindustrie arbeiten wollen
Der Spiegel – 8 agosto 2025
Il pezzo analizza il mutamento reputazionale dell’industria della difesa tedesca presso i neolaureati e i lavoratori all’inizio carriera. Viene descritto l’intreccio fra motivazioni valoriali (difesa e sicurezza), attrattività tecnologica e condizioni economiche. Le aziende citate sono presentate come casi emblematici di crescita della domanda di profili tecnici. Si rilevano carenze di manodopera qualificata che incidono sui piani di espansione. La spinta agli investimenti deriva dal riarmo europeo e dagli impegni NATO. L’articolo discute i trade-off etici percepiti e come le imprese li affrontino in comunicazione e governance. Il fattore stabilità del lavoro è indicato come elemento rilevante. Si menziona la competizione con il settore civile per talenti in software, meccatronica e materiali. Vengono riportate testimonianze di giovani assunti con percorsi accelerati. L’analisi suggerisce una normalizzazione dell’immagine del comparto nella cultura economica tedesca. Si sottolinea il ruolo delle sedi regionali e dei cluster industriali. La dinamica occupazionale è collegata a programmi pluriennali di procurement.
«Rheinmetall apre a Braunschweig: nuovo polo per lo sviluppo di droni»
Neuer Rheinmetall-Standort in Braunschweig soll Drohnen entwickeln
Der Spiegel – 7 agosto 2025
L’articolo annuncia l’istituzione di un nuovo sito Rheinmetall a Braunschweig dedicato allo sviluppo di sistemi a pilotaggio remoto. L’iniziativa è inquadrata nella strategia di espansione delle capacità UAS europee. Vengono indicati gli obiettivi di integrazione con i requisiti della Bundeswehr e dei partner alleati. Si enfatizza l’importanza di catene di fornitura localizzate e di proprietà intellettuale in Germania. Il sito è pensato come piattaforma per progettazione, test e industrializzazione. L’apertura risponde alla crescita della domanda per ricognizione e fuoco di precisione. L’articolo evidenzia ricadute occupazionali e di trasferimento tecnologico. Si segnala la necessità di scalare produzione e certificazioni. Il progetto si inserisce in programmi pluriennali finanziati dal bilancio federale e dallo Spezialfonds. La collocazione geografica facilita sinergie con università e PMI. L’iniziativa mira a ridurre dipendenze critiche esterne. L’articolo suggerisce un allineamento con standard NATO per l’interoperabilità.
«Rheinmetall si prepara a un’elevata domanda di ordini»
Rheinmetall bereitet sich auf hohe Auftragslage vor
Handelsblatt – 7 agosto 2025
Il contributo descrive le aspettative di forte crescita del portafoglio ordini di Rheinmetall nel medio termine. L’azienda adatta capacità produttive e supply chain a programmi di munizioni, veicoli e sistemi di difesa aerea. L’analisi collega la pipeline all’aumento strutturale della spesa per la difesa in Europa. Si considerano i colli di bottiglia autorizzativi e di approvvigionamento. Il pezzo rileva il peso delle commesse tedesche in relazione a quelle estere. Vengono citati investimenti in nuovi impianti e automazione. L’articolo accenna al mix tra contratti a lungo ciclo e rapide esigenze operative. Si evidenziano rischi di ritardi nell’aggiudicazione domestica. Il rapporto con i consorzi europei è trattato come leva per scalare l’offerta. La traiettoria di fatturato atteso è legata alla stabilità del quadro politico. Il contributo segnala il ruolo del portafoglio munizioni come driver principale. Si prospetta un consolidamento competitivo del settore in Germania.
Ludwigshafen esclude il candidato AfD dalla corsa a sindaco
Ludwigshafen: AfD-Kandidat darf bei OB-Wahl nicht antreten – Der Spiegel, 8 agosto 2025
Il comitato elettorale di Ludwigshafen ha escluso il candidato dell’AfD, Joachim Paul, dalla competizione per la carica di Oberbürgermeister, citando dubbi sulla sua idoneità e sul rispetto dei requisiti legali previsti per le elezioni comunali. Paul ha annunciato ricorso, definendo la decisione politicamente motivata, mentre la sezione locale dell’AfD ha parlato di violazione del diritto elettorale e ha minacciato ulteriori azioni legali. L’ufficio elettorale ha difeso la legittimità del provvedimento, richiamando la normativa applicabile e le competenze del comitato. Gli altri partiti hanno accolto la decisione sottolineando la necessità di certezza giuridica. Il caso riaccende il dibattito sui limiti di ammissibilità per candidati appartenenti a partiti classificati come estremisti. I tempi del contenzioso potrebbero influire sul calendario della campagna. L’AfD mira a sfruttare mediaticamente l’episodio come prova di esclusione politica, mentre le autorità comunali rimandano alla magistratura ogni ulteriore verifica. L’esito del ricorso potrebbe creare precedenti rilevanti per altre città.
Söder propone lo stop al Bürgergeld per gli ucraini: scontro politico
Söder will Bürgergeld-Zahlungen an Ukrainer stoppen – Süddeutsche Zeitung, 3 agosto 2025
Il ministro-presidente bavarese Markus Söder ha proposto di escludere i cittadini ucraini dal Bürgergeld, misura di sostegno al reddito, motivando la scelta con l’aumento della spesa, salita a 47 miliardi di euro nel 2024. I dati provengono da un’interrogazione dell’AfD, che ha evidenziato la quota destinata ai beneficiari stranieri. SPD e CDU hanno respinto la proposta, richiamando obblighi costituzionali e norme europee sul principio di non discriminazione. Economisti e giuristi avvertono di possibili effetti negativi su integrazione e mercato del lavoro. Il governo federale valuta interventi per rafforzare i controlli, senza introdurre esclusioni basate sulla nazionalità. Il dibattito si intreccia con l’andamento dell’occupazione e i costi dell’accoglienza, mentre le cifre indicano aumenti legati all’indicizzazione durante l’inflazione. Non emergono prove di abusi sistematici legati a specifiche nazionalità. I Länder chiedono chiarezza su competenze e ripartizione degli oneri, mentre le organizzazioni sociali sollecitano politiche attive per l’inserimento lavorativo dei rifugiati.
Sondaggio ARD-Deutschlandtrend: crolla la soddisfazione per il governo
Bundesregierung: Zufriedenheit auf Tiefstwert – AfD nur knapp hinter der Union – Der Spiegel, 8 agosto 2025
La soddisfazione per il governo federale è scesa al 29%, il minimo dall’inizio del mandato. La CDU/CSU arretra al 27% nelle intenzioni di voto, seguita dall’AfD al 24%, mentre SPD e Verdi restano al 13% e 12%, Die Linke al 10%, FDP e BSW sotto soglia. Il sondaggio, condotto da Infratest dimap su 1.312 aventi diritto, mostra un calo anche nella popolarità del cancelliere, dopo un picco registrato a giugno. Il dato riflette aspettative economiche deboli e tensioni sulle politiche sociali e di sicurezza. La volatilità elettorale è elevata, con bassa fedeltà di partito. L’AfD beneficia di un voto di protesta consolidato. Il governo punta su misure riguardanti energia, lavoro e pensioni, ma gli effetti sui sondaggi dipenderanno dall’impatto concreto. La serie storica conferma oscillazioni sensibili a fattori esterni e alla capacità di mediazione politica.
Berlino registra un aumento dei reati d’odio: migliaia di nuovi casi
Hass und Hetze in Berlin: 3.000 neue Fälle – Tagesspiegel, 9 agosto 2025
Le autorità di Berlino hanno registrato circa 3.000 nuovi episodi di hate speech e hate crime, in crescita soprattutto online e negli spazi pubblici. Le principali categorie colpite riguardano antisemitismo, razzismo e ostilità verso persone queer. La polizia rafforzerà le unità specializzate, mentre la procura valuta procedure accelerate per la tutela delle vittime. Sono previsti programmi scolastici di prevenzione e una maggiore cooperazione con le piattaforme digitali. Le organizzazioni civiche chiedono fondi stabili per i centri di consulenza e il governo locale introdurrà monitoraggi trimestrali.
Commento SZ: il programma economico di Schwarz-Rot è un inizio, ma non basta
Deutschlands Wirtschaft: Was Schwarz-Rot macht, ist ein guter Anfang – Süddeutsche Zeitung, 4 agosto 2025
Il commento analizza lo stato dell’economia tedesca, sottolineando segnali di indebolimento in tre settori chiave: automotive, chimica e macchinari. L’introduzione dei nuovi dazi statunitensi viene indicata come fattore aggravante per il principale mercato extra-UE della Germania. La crescita per il 2025 è stimata nulla o marginale, segnando il terzo anno di stagnazione. Il governo dispone di strumenti per rilanciare produttività e investimenti, con priorità su energia, efficienza amministrativa e incentivi fiscali selettivi. L’editoriale invita a una rapida attuazione delle misure e a un coordinamento stretto con i Länder. La competitività dell’industria dipenderà dalla capacità di accelerare autorizzazioni e grandi progetti, salvaguardando al contempo bilancio pubblico e credibilità della regola fiscale. La politica commerciale estera resta una variabile critica. La coesione sociale, osserva l’articolo, è legata all’andamento dei redditi reali. Il giudizio complessivo è prudente: quello attuale è un primo passo, non un punto d’arrivo, e l’efficacia sarà misurata su export, investimenti e occupazione.
Dazi USA in vigore: implicazioni per export e manifattura tedesca
Höhere US-Zölle auf EU-Importe treten in Kraft – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 7 agosto 2025
Sono entrati in vigore i nuovi dazi statunitensi sulle importazioni UE, con aliquota generale del 15% e tassi al 50% per acciaio e alluminio. Alcuni settori, come aeronautica, chimica selezionata e semiconduttori, sono stati esentati. A giugno le esportazioni tedesche sono cresciute dello 0,8% su base mensile, ma le vendite verso gli USA hanno registrato un ulteriore calo, scendendo al livello più basso dal febbraio 2022. Economisti e imprese prevedono impatti cumulati significativi nei prossimi due anni, aggravati da maggiore burocrazia e costi aggiuntivi nel commercio transatlantico. L’accordo politico UE-USA non ha ancora fornito piena certezza applicativa. La manifattura orientata all’export resta esposta a revisioni degli ordini, in un contesto già segnato da domanda extra-euro debole.
FAZ: secondo “shock” congiunturale per la Germania
Zweiter Schock für die Konjunktur – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 7 agosto 2025
La FAZ definisce “secondo shock” il nuovo calo della produzione industriale, pari all’1,9% mensile, che coinvolge numerosi comparti della filiera. Il parallelismo con la fase pandemica sottolinea la gravità del livello produttivo. Le aspettative di ripresa vengono ridimensionate, complice anche l’effetto dei dazi USA che alterano flussi di esportazione e gestione delle scorte. Il rischio, secondo l’analisi, è una stagnazione prolungata della domanda industriale. Molte imprese rinviano investimenti per incertezza regolatoria e commerciale. L’articolo richiama l’urgenza di intervenire su costi di produzione, energia e burocrazia. Indicatori anticipatori, come ordini e prezzi alla produzione, restano deboli, e i mercati attendono una risposta politica più mirata e rapida.
Prezzi di elettriche e termiche: il divario si riduce in modo marcato
Elektroautos und Verbrenner: Abstand der Preise schrumpft deutlich – Der Spiegel, 8 agosto 2025
Un’analisi sui 20 modelli più venduti in Germania mostra che il differenziale di prezzo tra auto elettriche e a combustione interna si è ridotto a meno di 3.000 euro, considerando gli sconti effettivi. Le termiche hanno registrato aumenti di listino e sconti più contenuti, mentre le elettriche hanno beneficiato di riduzioni di prezzo e incentivi maggiori. Lo sconto medio complessivo si attesta al 17%. Questa convergenza ha sostenuto le immatricolazioni BEV, con quote in crescita per i produttori tedeschi, mentre Tesla ha perso posizioni. La spinta normativa UE sui target di emissione CO₂ resta un fattore chiave, ma rimangono incertezza sul costo totale di possesso e criticità legate alla rete di ricarica.
Consumatori: pausa nel miglioramento della fiducia, rischi da dazi
HDE-Konsumbarometer August 2025 – Handelsblatt Research Institute, agosto 2025
Il barometro HDE segnala un’interruzione nel recupero della fiducia dei consumatori. Nel secondo trimestre il PIL è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. L’iniziativa “Made for Germany” ha annunciato piani di investimento pluriennali, ma con un impegno finanziario effettivo limitato. Il FMI ha rivisto al rialzo le stime di crescita per il 2025 allo 0,1%, ma con alta incertezza. L’intesa UE-USA prevede un dazio generale al 15% e tassi del 50% su acciaio e alluminio, con possibili effetti negativi sulla manifattura. Disallineamenti nelle versioni ufficiali dell’accordo rischiano di comprometterne l’attuazione. Export e ordinativi mostrano segnali di indebolimento, mentre gli indicatori ZEW e ifo, pur in lieve rialzo, restano su livelli bassi. Le famiglie temono un ritorno dell’inflazione a breve termine e prevedono tassi stabili dopo i tagli.
IWF: lieve revisione al rialzo della crescita tedesca nel 2025
Wirtschaftsentwicklung: IWF erhöht Wachstumsprognose für Deutschland leicht – Die Zeit, 29 luglio 2025
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto la stima di crescita della Germania per il 2025 da 0,0% a 0,1%, una correzione marginale dovuta a fattori transitori. L’inflazione globale attesa per l’anno scende al 4,2%. Le previsioni non tengono ancora conto dei nuovi dazi statunitensi, che potrebbero incidere sulla dinamica commerciale nei prossimi mesi. Il contributo della spesa pubblica alla crescita rimane oggetto di dibattito, mentre l’output gap resta aperto e con rischi al ribasso. La debolezza della domanda estera continua a pesare sull’industria esportatrice. Sul mercato del lavoro si registrano segnali contrastanti di resilienza. La politica monetaria è improntata alla prudenza dopo i tagli dei tassi, e la regola fiscale interna resta un vincolo politico centrale. Gli analisti invitano a distinguere i rimbalzi tecnici dai trend di lungo periodo, sottolineando la necessità di interventi pro-crescita più incisivi.