Rassegna della stampa tedesca #141
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania. Gli articoli sono classificati per temi.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Analisi e commenti
Il sabotaggio del gasdotto Nord Stream va chiarito (Der Sabotageakt gegen Nord Stream muss aufgeklärt werden) – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 16 settembre 2025.
Nel commento di Stephan Löwenstein si esprime la necessità che il grave attentato ai gasdotti Nord Stream, avvenuto nel 2022, venga chiarito senza omissioni. Viene sottolineato che le indagini italiane sul presunto responsabile ucraino non devono rimanere unicamente nel sistema giuridico estero, ma che un processo in Germania farebbe luce su chi ha effettivamente partecipato e sostenuto quell’azione contro l’infrastruttura energetica nazionale. L’articolo critica il sospetto – diffuso da parte dell’opinione pubblica – del coinvolgimento di Kiev nell’attacco, ritenendolo più dannoso di qualunque vantaggio. In particolare si rimarca che lo “staccarsi” dal gas russo deve essere una decisione autonoma tedesca, e non frutto di azioni nascoste: l’auspicio è che, grazie all’azione giudiziaria, emerga quale potere politico o militare fosse davvero dietro il sabotaggio, evitando teorie complottiste e riaffermando il rispetto del diritto e della trasparenza politica.
Settimana del bilancio: l’iperspesa di Lars Klingbeil con il patrimonio speciale tedesco (Haushaltswoche: Lars Klingbeil und das Sondervermögen Deutschland) – Süddeutsche Zeitung, 22 settembre 2025.
L’articolo commenta ironicamente i piani di bilancio del ministro delle finanze SPD Lars Klingbeil, accusandolo di voler “rinfrescare anche l’ultimo campo di calcetto sporco con nuovo debito”. L’autore critica il ricorso costante al cosiddetto Sondervermögen Deutschland (patrimonio speciale da 100 miliardi, originariamente destinato alla difesa) per finanziare spese statali ordinarie. Secondo il commentatore, Klingbeil cerca di guadagnarsi l’immagine di un ministro “dell’investimento” usando lo strumento del debito per ogni settore, ma così facendo non affronterebbe i problemi strutturali dell’economia reale. Il testo ironizza sul suo atteggiamento da influencer (anche attraverso video brevi sui social), segnalando che invece di proporre tagli concreti il governo preferisce rincorrere una crescita irrealistica della spesa. In sostanza, si sottolinea che l’eccesso di fiducia nei fondi straordinari rischia di danneggiare la credibilità della coalizione nel perseguire una politica economica solida.
Attacco pericoloso allo stato di diritto (Gewaltenteilung in Deutschland: Der gefährliche Angriff auf den Rechtsstaat) – Der Spiegel, 18 settembre 2025.
Il saggio (di Christoph Möllers) mette in guardia dagli attacchi alla separazione dei poteri in Germania. Si evidenzia come politici autoritari abbiano tentato di delegittimare giudici e tribunali, minando la fiducia nel Rechtsstaat. Lo strappo tra politica e giustizia viene descritto come un rischio crescente: “Autoritäre Politiker versuchen, die Legitimität der Gerichte anzugreifen” e anche in Germania la bilancia tra legge e potere politico “ist instabil geworden”. L’articolo richiama l’attenzione sul fatto che personalità influenti – anche di partiti di governo – abbiano criticato sentenze e perseguito riforme giudiziarie dal contenuto populista, erodendo il principio dell’indipendenza giudiziaria. Viene invitata la società civile e i partiti a difendere con fermezza il quadro costituzionale: la regola della legge e la capacità degli organi giudiziari di decidere senza condizionamenti politici sono fondamentali, e attaccarle equivale a mettere in pericolo l’intero impianto democratico.
Antisemitismo autoctono: Germania, un po’ più di umiltà non guasterebbe (Hausgemachter Antisemitismus: Deutschland, mehr Demut stünde Dir gut) – Tagesspiegel, 19 settembre 2025.
In un commento pungente, Alexander Fröhlich riflette sul ritorno dell’antisemitismo in Germania, alla luce di un cartello antisemita apparso a Flensburg. L’autore sottolinea che molti tedeschi si sono illusi di essersi scrollati di dosso il peso della storia, usando la retorica del “mai più” come scudo morale dopo gli attacchi di Hamas. Ma il foglietto vergato in un negozio di Flensburg – “Ebrei avete il divieto di entrare” – dimostra che “l’antisemitismo viene da voi, Germania”: non è importato dall’esterno ma radicato nel paese stesso. Fröhlich critica la tendenza a risolvere la questione proiettando la colpa sugli altri (migranti, stranieri, perfino sull’”antisemitismo importato” da popoli arabi), mentre il pregiudizio resta nascosto dietro slogan. Il pezzo ammonisce: servono umiltà e riflessione profonda, non l’autoassolutoria accusa degli altri, perché solo riconoscendo le proprie debolezze la Germania potrà onorare realmente la memoria dello Shoah.
Obiettivo clima UE: solo un piccolo ritardo? Altro che! (EU-Klimaziel: Nur ein bisschen Verspätung? Von wegen!) – Die Zeit, 13 settembre 2025.
Elena Erdmann commenta duramente il rinvio da parte dell’UE dell’aggiornamento degli obiettivi climatici al 2040. Pur parendo una questione burocratica («Nur ein bisschen Verspätung? Von wegen!»), l’autrice spiega che questo rinvio (avvenuto anche su pressione tedesca) rischia di far deragliare gli impegni globali sul clima. La decisione di non adottare a settembre il nuovo target – riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040 – viene definita “fatale”: l’ennesima proroga del termine unico del mese di settembre, in scadenza per legge, getta “un segnale fatale al resto del mondo” e indebolisce il ruolo di leadership dell’Europa. Erdmann ricorda che l’accordo di Parigi impone scadenze regolari, e che la Germania ha contribuito a far slittare ancora la decisione al vertice dei capi di Stato, dove serve unanimità e dove Orban potrebbe bloccarla. In sostanza, l’articolo insiste: non ci si può permettere di posticipare, proprio ora che la crisi climatica si aggrava. Posticipare significa cedere terreno all’”irresponsabilità climatica” e minaccia persino il successo della imminente conferenza COP29 in Brasile, dove l’UE deve poter entrare come esempio propositivo.
Il monito di Steinmeier: compagni, ascoltate i segnali! (Steinmeiers Mahnung: Genossen, hört die Signale!) – Tagesspiegel, 16 settembre 2025.
Il commento di Karin Christmann prende spunto dall’intervento del Presidente federale Steinmeier che esorta SPD e CDU a coraggiose riforme del welfare state. L’autrice rileva che per Steinmeier il tempo delle discussioni sterili è finito: “Le prestazioni sociali devono essere strutturate in modo più mirato e gli abusi contrastati con maggiore efficacia.”, ammonisce, e chiede al governo di agire in fretta e con decisione. Si ricorda che Steinmeier stesso, da vecchio braccio destro di Schröder, aveva contribuito alle riforme “Agenda 2010”, e ora torna a rivendicare un approccio simile. L’articolo sottolinea che l’attuale SPD si è trincerata dietro promesse di semplificazioni, evitando di dire quali benefici togliere o come rafforzare l’autoresponsabilità, e che questa riluttanza è pericolosa. Bisogna imparare dal passato: da una parte l’ex cancelliere Schröder perse elettoralmente con le riforme drastiche, ma “il paese ci ha guadagnato”. Il testo conclude che la chiamata di Steinmeier è un avvertimento: o i partiti di maggioranza riallineano la politica al reale bisogno di bilanci sostenibili e protezione sociale efficace, o rischiano di essere travolti dall’insoddisfazione crescente dei cittadini.
Politica estera e sicurezza
Steinmeier in Vaticano: il Papa può essere un mediatore in crisi (Antrittsbesuch: Steinmeier: Papst kann wichtiger Vermittler in Krisen sein) – Tagesspiegel, 22 settembre 2025.
Nella visita ufficiale del Presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier al Papa, il presidente sottolinea il valore diplomatico del Vaticano, specie nel fare da ponte nei conflitti globali. Steinmeier avverte che con il taglio dei fondi internazionali si mette a rischio la pace: per questo “il viaggio alle organizzazioni internazionali qui a Roma, in particolare al Programma Alimentare Mondiale, è un segno che queste istituzioni meritano il nostro sostegno”. In sostanza, il commento spiega come Steinmeier abbia voluto ribadire che solo con cooperazione e dialogo – anche coinvolgendo il Papa come interlocutore influente – si possono affrontare crisi come quella in Ucraina o Medio Oriente. L’articolo evidenzia inoltre il richiamo di Steinmeier all’unità europea, richiamando le crisi politiche intercorse ma ribadendo che “nessuno Stato UE può affrontare da solo le grandi sfide”, come la sicurezza energetica e militare.
Sicurezza a rischio: Klöckner ferma i collaboratori dell’AfD
Klöckner stoppt AfD-Mitarbeiter: Sicherheitsrisiko im Bundestag – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 18 settembre 2025
La Frankfurter Allgemeine Zeitung analizza la decisione della vicepresidente del Bundestag Julia Klöckner (CDU) di vietare l’accesso a diversi collaboratori parlamentari dell’AfD per motivi di sicurezza. La misura riguarda anche un dipendente con precedenti penali per violenza, considerato incompatibile con la funzione parlamentare. Secondo l’editorialista Thomas Holl, la scelta di Klöckner è stata drastica, ma proporzionata alla gravità della minaccia percepita: il Bundestag, come istituzione centrale della democrazia tedesca, deve difendersi con fermezza da potenziali infiltrazioni estremiste. L’articolo sottolinea che non si tratta di un provvedimento politico contro un partito, ma di un atto di tutela delle istituzioni nei confronti di persone ritenute pericolose. L’episodio conferma la tensione crescente attorno all’AfD, i cui legami con movimenti radicali di destra sono oggetto di indagini da parte del Verfassungsschutz. Holl osserva che la protezione del Parlamento non è solo questione di ordine interno, ma di legittimità democratica: consentire a figure compromesse di operare al suo interno significherebbe indebolire la fiducia dei cittadini nello Stato di diritto. La decisione di Klöckner, conclude l’analisi, rappresenta un segnale chiaro che le istituzioni non tollereranno zone grigie quando si tratta di salvaguardare la sicurezza e la stabilità costituzionale della Germania.
Il presidente polacco offre rafforzare la NATO in cambio di riparazioni (Bei Treffen mit Steinmeier: Der brisante Deal, den Polens Präsident in Berlin anbot) – Der Spiegel, 15 settembre 2025. Il reportage rivela che il presidente polacco Ryszard Nawrocki ha avanzato a Steinmeier una proposta controversa: Rivedere le rivendicazioni per le riparazioni di guerra dalla Germania (fissate a 1,3 trilioni di euro) in cambio di un maggiore impegno di Varsavia sul fronte orientale della NATO. Secondo l’articolo, Nawrocki ha detto a Steinmeier che “se la Germania acconsentisse alle riparazioni, la Polonia rinforzerebbe la sua parte di Flanke-Ost”, includendo anche un coordinamento strategico con gli Stati baltici. Steinmeier ha respinto il collegamento, ribadendo che la questione delle riparazioni è chiusa. Nel frattempo, tuttavia, la tensione nella regione orientale si fa alta: il testo ricorda i recenti sorvoli di droni russi sulla Polonia e le misure NATO di difesa aerea, con Germania, Francia e Danimarca che hanno dispiegato Eurofighter per proteggere il fianco est della NATO. L’articolo sottolinea che la NATO risponde alle minacce con unità extra e difesa integrata, mentre la questione polacca delle richieste di risarcimenti rimane un nervo scoperto nelle relazioni diplomatiche con Berlino.
Germania dovrebbe riconoscere la Palestina (Deutschland sollte Palästina anerkennen) – Der Spiegel, 22 settembre 2025.
Juliane von Mittelstaedt, nel suo editorial di fondo, spinge il governo tedesco a cambiare rotta sul conflitto israelo-palestinese. Scrive che “il governo israeliano vuole impedire l’esistenza di uno Stato palestinese, lo dichiara apertamente; la Germania dovrebbe opporsi e seguire l’esempio di Gran Bretagna e Francia”. In pratica, l’articolo argomenta che Berlino deve farsi promotrice del riconoscimento di uno Stato palestinese per fermare l’erosione del processo di pace. La prospettiva suggerita è che, appoggiando la soluzione a due Stati attraverso un atto politico – come già hanno fatto Parigi e Londra – la Germania contribuirebbe a bilanciare la dura linea del governo Netanyahu e a riconoscere i diritti del popolo palestinese. Si tratta di un invito a una svolta nella politica estera tedesca, affinché ricollochi il sostegno a Israele in un contesto più equilibrato.
Difesa collettiva: rafforzamento del fianco orientale con “Himmelsfestung” e droni intercettori
Bündnisverteidigung: Stärkung der Ostflanke: „Himmelsfestung“ und Abfangdrohnen – dpa/Tagesspiegel, 15 settembre 2025
L’articolo analizza le misure che la NATO, con il contributo diretto della Germania, sta predisponendo per rafforzare la difesa aerea lungo il fianco orientale, minacciato dalle incursioni di droni russi. Alla conferenza stampa congiunta del comandante supremo alleato Grynkewich e del segretario generale Rutte è stata annunciata l’operazione “Eastern Sentry”, volta a integrare capacità di sorveglianza e intercettazione. Al centro dell’attenzione vi è il sistema ucraino “Himmelsfestung”, basato su una rete di migliaia di microfoni che localizza i droni attraverso la firma acustica, soluzione già testata dalla NATO in Estonia. Parallelamente, start-up europee stanno sviluppando droni intercettori capaci di neutralizzare velivoli ostili con reti o disturbi elettronici; tra questi, la società svedese Nordic Air Defence ha presentato il modello Krueger100, dotato di sensori IR e guida assistita da intelligenza artificiale. Per la Bundeswehr, la strategia prevede l’introduzione di 18 sistemi mobili Skyranger entro il 2028, in grado di colpire droni con cannoni da 30 mm. La SPD chiede di ampliare subito gli ordini, temendo che le capacità disponibili non siano sufficienti. L’articolo evidenzia inoltre il rischio economico di impiegare missili guidati costosi contro droni a basso costo, sottolineando l’urgenza di soluzioni più sostenibili. Il deputato CDU Norbert Röttgen sollecita il governo ad avviare un programma specifico di acquisizione di droni difensivi, riconoscendo che la Germania è quasi “sprovvista” in questo ambito. Anche il presidente ucraino Zelenskyj ha offerto cooperazione e addestramento, ribadendo che la Russia sta cercando di estendere le ostilità a Polonia e Paesi baltici. Nel complesso, l’articolo presenta la questione come prioritaria per la sicurezza europea, con la Germania chiamata a un ruolo attivo sia sul piano industriale sia sul fronte operativo.
Wadephul: guerra in Gaza, la via della pace a due Stati (Zweistaatenlösung bleibe „der einzige Weg“: Wadephul bezeichnet Lage in Gaza als „entsetzlich“ und kritisiert Israels Vorgehen scharf) – Tagesspiegel, 23 settembre 2025.
Nel resoconto dell’intervento del ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul presso l’ONU, si riportano critiche dure verso l’offensiva israeliana a Gaza: Wadephul ha definito la situazione a Gaza “entsetzlich” e ha affermato che “l’offensiva su Gaza-Stadt è la direzione del tutto sbagliata”. Ha chiesto immediatamente cessate il fuoco, maggiore aiuto umanitario e la liberazione di tutti gli ostaggi. Il ministro ha riaffermato che la soluzione a due Stati rimane “l’unica via” per pace e sicurezza nella regione, esortando ad avviare subito il processo di riconoscimento di uno Stato palestinese (sebbene soltanto come parte finale di quel percorso). L’articolo spiega come queste parole di Wadephul riflettano una posizione ferma della Germania: condannare gli eccessi militari di Israele, difendere la prospettiva politica di uno Stato palestinese e promuovere una mediazione internazionale che porti a una pace duratura.
Industria della difesa e questioni militari
Provocazioni nella regione del Baltico: l’Europa deve fare di più (Provokationen an der Nato-Ostflanke: Europa muss mehr tun) – Tagesspiegel, 22 settembre 2025.
Il commento di Christoph von Marschall, editorialista di politica estera, mette in luce il cambio di approccio della Germania verso la difesa. Egli scrive che il Cremlino “sta mostrando alla NATO senza pietà quanto poco di questa forza difensiva gli importi”. A fronte di ciò, la risposta europea – specialmente tedesca – deve aumentare gli investimenti militari. Marschall ricorda che il governo Merz ha annunciato l’intenzione di portare al 5% del PIL le spese per la difesa, ma avverte che “ci vorranno anni per ricostituire le forze armate” andate decimate dalla sospensione della leva. In particolare cita le parole del Generale Breuer, che ha sottolineato come aumentare il budget non basti se mancano soldati e equipaggiamenti: senza la coscrizione obbligatoria (sospesa nel 2011) difficilmente si raggiungerà la massa critica necessaria. Il pezzo sostiene che la Germania deve compiere investimenti ingenti, anche razionalizzando la burocrazia, per consegnare alla Bundeswehr un esercito moderno e numeroso, capace di difendere il fianco orientale della NATO e proiettare un ruolo credibile nell’Alleanza.
La coscrizione torna nel dibattito (Bundeswehr: AfD-Fraktion will Wehrpflicht wiedereinführen) – Der Spiegel, 10 settembre 2025.
Il pezzo riporta l’iniziativa dell’AfD, che presenta in Parlamento una mozione per reintrodurre il servizio militare obbligatorio. L’AfD sostiene che dalla sospensione del 2011 il reclutamento volontario non basta a garantire gli effettivi necessari alla difesa nazionale. Il testo indica che il servizio obbligatorio – limitato però alla difesa territoriale della Germania – dovrebbe tornare, pur mantenendo il diritto all’obiezione di coscienza e introducendo servizi alternativi civili. Si citano le parole del deputato AfD Lucassen: servono più giovani nelle forze armate perché altrimenti “Reclutamento su base volontaria” ha fallito. Il reportage spiega che questa proposta è in linea con la discussione in corso sulla massa critica delle truppe: reintrodurre la coscrizione farebbe aumentare velocemente il numero degli arruolabili, ma è una misura controversa (forte opposizione dalla maggioranza e dubbi sulla compatibilità culturale).
Germania, 260.000 militari entro il 2035 (Bundeswehr: Das neue Wehrdienstgesetz) – Die Zeit, 13 settembre 2025. Un dossier sul nuovo disegno di legge sul servizio militare discute i piani del governo per espandere l’esercito. Si riporta che il testo prevede la chiamata annuale facoltativa per le donne, la ricognizione annuale obbligatoria per i giovani maschi di 18 anni a partire dal 2026 (modello Wehrvorbehalt), e infine l’aumento degli effettivi: dai circa 180.000 militari totali attuali (tra esercito, marina e aeronautica) si punta a portare l’organico fino a 260.000, con 200.000 riservisti (più del doppio di oggi). La coscrizione non viene ripristinata come servizio armato, ma come registrazione, e il reclutamento resta sostanzialmente volontario. Il clou è il massiccio incremento di spesa e personale. Il pezzo cita anche gli obiettivi politici: il cancelliere Merz promette la “forza militare più potente” d’Europa e indica l’uso di un fondo speciale (i “100 miliardi dell’Ucraina”) per potenziare la Bundeswehr. Si spiega infine che il ritorno alla leva è “off the table” (rinviato a un successo del nuovo sistema reclutamento) e che la legge deve essere accordata con le forze politiche (alla vigilia di possibili resistenze nella coalizione).
Combat Delta, Mosquito e kamikaze: la Bundeswehr investe nei droni (Bundeswehr soll Ende des Jahres Kamikazedrohnen nutzen können) – Der Spiegel, 21 settembre 2025.
Il generale Ingo Gerhartz, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, annuncia che entro fine anno l’Aeronautica tedesca inizierà a utilizzare i cosiddetti “loitering munitions” (droni suicidi), per contrastare le ingenti flotte di droni che invadono i cieli di Ucraina e (sempre più spesso) Polonia. In un’intervista spiega che la Bundeswehr è circondata dall’era dei droni: non bastano più solo caccia, navi, carri armati o missili, serve un livello difensivo “drone contro drone”. A tal fine, dopo l’approvazione a marzo di una gara europea, già a fine 2025 saranno schierati i primi droni kamikaze domestici (il progetto “Delta” per l’Afghanistan come base di sviluppo), con i primi lanci operativi nei poligoni. Gerhartz ribadisce la strategia tedesca: investire in nuovi sistemi come il velivolo furtivo “Moskito” e appunto i kamikaze intelligenti, mantenendo comunque una forza multipiattaforma. L’articolo segnala che questa rapida pianificazione è necessaria per non restare indietro di fronte alle tecnologie asimmetriche usate dalla Russia e per la prima volta dà dettagli e cronoprogramma alla modernizzazione aeronautica tedesca.
Politica interna e questioni sociali
Crisi della coalizione sulla mobilità: caos per il ticket a 49 euro (Unmut in der Union über Verkehrsinvestitionen) – Tagesspiegel, 22 settembre 2025.
Si descrive il malumore interno alla CDU/CSU a proposito dei finanziamenti ai trasporti. Secondo l’articolo, alcuni deputati di maggioranza contestano la proposta del ministro dell’Economia Merz di aumentare di 5 miliardi all’anno la spesa per autostrade e ferrovie, criticandola come un compromesso iniquo. Durante il dibattito parlamentare sul bilancio federale, rappresentanti dell’opposizione (tra cui Linke, Verdi e FDP) hanno attaccato il progetto: ad esempio, il Green Trittin sostiene che con quelle risorse si poteva evitare di alzare il prezzo del Ticket Deutschland (il nuovo abbonamento unico nazionale), che secondo gli accordi di coalizione doveva rimanere 49€. L’articolo evidenzia la polemica: i Verdi dicono che era più importante sostenere i pendolari con low income, mentre l’FPD critica la spesa eccessiva. La CDU ritratta la questione come necessaria “per salvare il taglia”, mentre i Verdi definiscono “inaccettabile” il fatto di ripagare i rincari sui cittadini tramite tagli altrove. (Fonti: Tagesspiegel, 22/9/25).
Risse nella SPD di Berlino: candidato ammette i flop sulle case popolari („Wir haben die Brisanz unterschätzt“: Berliner SPD-Spitzenkandidat Krach räumt Fehler bei Wohnungspolitik ein) – Tagesspiegel, 22 settembre 2025.
Resoconto della conferenza stampa del capo del partito locale SPD Steffen Krach, dove ha ammesso pubblicamente errori strategici del partito su alloggi e trasporti. L’articolo racconta che Krach – lanciando la campagna per le elezioni di distretto – ha riconosciuto di aver “sottovalutato la gravità” della crisi abitativa a Berlino. Ha annunciato che l’SPD adotterà obiettivi ambiziosi per il nuovo piano di edilizia popolare (200.000 nuove case entro il 2035) e riforme dei regolamenti sugli affitti. Ha inoltre criticato l’attuale coalizione regionale: ha ricordato che solo pochi mesi prima il Senato aveva annegato un piano d’emergenza per rifugiati in alloggi popolari, e che sul fronte trasporti i governi regionali hanno tagliato risorse per estendere tram e bus, nonostante bisogni crescenti. L’articolo segnala che la spiazzante ammissione di Krach è stata necessaria per mantenere la fiducia dell’elettorato giovane, e che lo stesso candidato ha invitato il suo partito a slegarsi da “blocchi mentali” ostativi. In sintesi: un esempio di autocritica politica che getta luce sulle tensioni interne alla SPD berlinese e sulle scelte errate del passato in tema di piano casa.
Uso improprio del fondo speciale per infrastrutture secondo l’IW
IW kritisiert Zweckentfremdung von Mitteln aus Sondervermögen – Die Zeit, 13 settembre 2025
Il settimanale Die Zeit riporta un’analisi dell’Institut der deutschen Wirtschaft (IW), secondo cui il governo federale avrebbe utilizzato parte delle risorse del fondo speciale per infrastrutture non per investimenti aggiuntivi, ma per coprire lacune del bilancio ordinario. L’esempio più rilevante riguarda la Deutsche Bahn, che riceverà 18,8 miliardi di euro dal fondo mentre nel bilancio ordinario le spese per le ferrovie si riducono di 13,7 miliardi, generando così un margine netto di 8,2 miliardi per altre spese. Anche la manutenzione delle autostrade mostra spostamenti simili: 2,5 miliardi dal fondo nel 2026, a fronte di un calo di 1,7 miliardi nel bilancio corrente. Lo stesso schema riguarda il piano di banda larga e il finanziamento agli ospedali, per i quali sei miliardi sono previsti dal fondo invece che da Länder e assicurazioni sanitarie. Secondo l’IW, questa prassi riduce la trasparenza e mina la credibilità del governo, che aveva vincolato l’uso del fondo a spese aggiuntive rispetto al bilancio. Dubbi emergono anche sul Klima- und Transformationsfonds, che dal 2025 riceve dieci miliardi l’anno, ma solo una minima parte sarebbe destinata a investimenti climatici effettivi. Critiche analoghe arrivano dall’ifo-Institut, che accusa l’esecutivo di rinviare progetti infrastrutturali e digitali mentre le spese sociali crescono. Creata con un ammontare complessivo di 500 miliardi, la dotazione speciale doveva assicurare investimenti straordinari in infrastrutture, clima e digitalizzazione, ma gli economisti avvertono che gli spostamenti contabili rischiano di svuotarne la funzione originaria.
Questioni economiche e finanziarie
Opposizione contro il bilancio federale (Bundeshaushalt: Opposition attackiert Haushaltspläne der Bundesregierung) – Die Zeit, 16 settembre 2025.
Resoconto della discussione parlamentare sul bilancio 2026. Il ministro Klingbeil ha rivendicato le spese previste come investimenti nel futuro (“Wir investieren, wir reformieren und wir konsolidieren”), ma l’opposizione – soprattutto FDP e Grünen – ha attaccato duramente, accusando la maggioranza di far ricadere il peso del debito sui cittadini più poveri. I deputati verdi hanno detto che gran parte delle risorse del Sondervermögen Deutschland è utilizzata per “tappare buchi di bilancio” invece di nuovi progetti, mettendo a rischio la politica climatica e l’innovazione. L’FDP ha avvertito che nuove tasse o imposte sul patrimonio danneggeranno la crescita. Complessivamente l’articolo mostra come il partito al governo SPD-Verdi insistano nel percepire grandi opere e riforme pagabili a debito, mentre l’opposizione li accusa di “fine pragmatica di tutte le promesse di stabilità”. (È la stessa vicenda di cui si è discusso nei commenti: Feyen, Linke, AfD contestano il bilancio.)
Il Bundestag approva il bilancio 2025 con investimenti record e forte aumento della spesa per la difesa
Bundestag verabschiedet Haushalt mit Rekordinvestitionen – stern/dpa, 18 settembre 2025
Con quasi nove mesi di ritardo il Bundestag ha approvato il bilancio federale 2025, per un totale di 502,5 miliardi di euro, segnato da una nuova indebitamento netto di circa 82 miliardi e dall’impiego di fondi straordinari che porteranno il ricorso complessivo al debito oltre i 140 miliardi. Si tratta di un bilancio di breve durata, valido solo fino a fine anno, resosi necessario dopo la caduta della coalizione semaforo e le elezioni anticipate. Le voci principali riguardano il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, con oltre 190 miliardi di spesa, di cui 122,5 miliardi destinati alle pensioni e circa 30 miliardi al Bürgergeld. Per la difesa, la Germania destina 62 miliardi dal bilancio ordinario e altri 24 miliardi dal fondo speciale, raggiungendo complessivamente oltre 86 miliardi: una cifra senza precedenti, che finanzierà munizioni, mezzi corazzati e navi militari. Anche le infrastrutture rimangono prioritarie, con 38,3 miliardi al Ministero dei Trasporti e ulteriori risorse dal fondo per un totale di 500 miliardi in dodici anni, destinati a ferrovie, strade, energia e digitalizzazione. L’opposizione ha criticato il ricorso a fondi straordinari e accusato il governo di mancanza di prospettiva, mentre la coalizione CDU-SPD difende la manovra come pacchetto d’investimenti senza precedenti. Le polemiche più forti provengono da Verdi e Linke, che parlano di “trucchi contabili”, e dall’AfD, contraria a debiti e spese militari. Restano infine aperti i nodi sul medio periodo: già nel 2027 è prevista una voragine da 30 miliardi, che costringerà il governo a misure impopolari su tasse e riforme sociali.