Rassegna della stampa tedesca #142
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania. Gli articoli sono classificati per temi.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Analisi e commenti
Autogol di Putin: come la Russia rafforza i suoi avversari (Originale: Putins Eigentore: Wie Russland seine Gegner stärkt) – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 25.09.2025. L’articolo commenta gli effetti paradossali delle mosse di Putin: gli attacchi ibridi (compresi i droni) destinati a spaventare e dividere l’Occidente hanno invece avuto l’effetto opposto, svegliando la NATO e unendo gli Stati membri contro la minaccia russa. Gli attacchi hanno rivelato criticità tattiche nelle difese occidentali, favorendo la pianificazione di nuovi sistemi difensivi. Secondo l’analisi, gli “autogol” di Putin consistono nel rafforzare involontariamente i suoi nemici: prime vittime sono i governi autocratici, ma beneficiari indiretti sono le democrazie unite. La retorica suggerisce che le aggressioni russe hanno aumentato la coesione e lo stimolo all’innovazione militare dell’Occidente, svolgendo così il ruolo inverso di quello preteso da Mosca. L’articolo conclude che l’effetto strategico è rafforzare la determinazione degli avversari della Russia, anziché intimidirli, e propone infine una chiave di lettura che invita a guardare con scetticismo le intenzioni dichiarate dalla Russia, visto l’esito concreto delle sue azioni.
Quanto può ancora andare bene? Merz si “merkelizza” (Originale: Wie lange kann das noch gut gehen?: Merz “merkelt” sich durch) – Tagesspiegel, 26.09.2025. Il commento di Daniel Friedrich Sturm critica il nuovo cancelliere Friedrich Merz, accusandolo di ritrattare le promesse elettorali e di agire in modo prudente al punto di “merkelizzarsi”. L’autore ricorda che Merz aveva promesso una svolta e riforme decise («Herbst der Reformen», “(Autunno delle riforme)”), ma in pratica è diventato difensivo e accondiscendente verso la SPD e le politiche precedenti. Sturm sottolinea che Merz, pur lamentandosi degli ostacoli, invita ora a non mettere troppa pressione ai partner di coalizione e rimanda le riforme più controverse a stagioni future («Herbst, Winter und Frühling der Reformen»). Il pezzo sottolinea l’ironia per cui il cancelliere si sottrae alle spinte radicali che lui stesso aveva fatto emergere, finendo per adottare un approccio meno ambizioso e più continuista, critico verso i nemici politici ma sostanzialmente passivo sulle riforme. Il tono è analitico-ironico, indicando che i problemi politici del governo emergono più dal superamento delle aspettative di Merz stesso che da veri ostacoli esterni.
“Merz in modalità difensiva: le riforme non sono un taglio netto” (Merz im Verteidigungsmodus: Reformen sind kein Kahlschlag) – Tagesspiegel – 24.09.2025
Il cancelliere Merz, durante il dibattito parlamentare, respinge le accuse di voler smantellare lo stato sociale. Difende la politica di bilancio della sua coalizione (Cdu/Csu/Fdp), sostenendo di voler favorire la crescita e non solo la distribuzione delle risorse. Merz ricorda che il governo ha stanziato 100 miliardi per scuole, asili e misure sociali, e rimarca la necessità di compromesso oltre gli schieramenti politici, dal momento che i tedeschi hanno votato per una coalizione ampia. A chi lo accusa di ignorare gli impegni verdi risponde che non c’è contrapposizione tra protezione ambientale e industria: ha promesso investimenti nelle tecnologie verdi e nelle centrali a gas. Ha annunciato inoltre una riunione di governo di due giorni per elaborare proposte concrete su competitività e digitalizzazione della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di presentarle presto al Bundestag.
Politica estera e sicurezza
L’ex cancelliera elogia Merz: “Con charme e voce” (Originale: Ex-Kanzlerin in Talkshow: Merkel lobt Merz: “Mit Charme und Stimme”) – Die Zeit, 24.09.2025. Merkel, in un’intervista televisiva, saluta positivamente il nuovo cancelliere Merz per la sua politica estera, affermando che “è bello vedere la Germania di nuovo in Europa e nel mondo con charme e voce”. Inaspettatamente, l’ex cancelliera mette in luce un aspetto favorevole del suo successore: pur non trattando direttamente le questioni di contenuto, apprezza i viaggi di Merz a Kiev, Parigi e Washington e la riconquista di peso internazionale. L’articolo spiega che Merkel in passato criticava Merz sulla politica interna, ma ora riconosce che la Germania si sta affermando come partner forte e proattivo in politica estera. Merkel conferma implicitamente che la strategia di rafforzare la voce tedesca all’ONU e nelle alleanze è sulla buona strada. Questa apertura di credito da parte sua indica un cambiamento di tono, e testimonia che la Germania sta creando un proprio spazio distintivo nella diplomazia post-2025, segnalando anche un graduale superamento delle tensioni personali nel discorso pubblico tedesco.
Merz condanna gli incidenti nello spazio aereo NATO (Originale: Merz verurteilt Vorfälle im NATO-Luftraum) – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 25.09.2025. Il cancelliere Merz ha lanciato un forte richiamo dopo nuovi sconfinamenti di droni nello spazio NATO (ad esempio dall’area baltica): definisce tali “incursioni inaccettabili” e annuncia misure di “efficace deterrenza”. Secondo il resoconto, Merz intende lavorare con i partner NATO per impedire future violazioni dello spazio aereo dei paesi alleati. Il commento riporta la sua risposta affidata alla diplomazia: esprime preoccupazione per le provocazioni aeree russe nel Baltico, ma sottolinea che gli Alleati reagiranno in modo unitario (per esempio anche condannando la Russia) anziché rispondere con forza militare immediata. Merz afferma che in un’epoca di “pace non completa” servono soluzioni nuove: adotta quindi toni decisi per proteggere la sicurezza collettiva, ma propone di risolvere la minaccia dei droni anche con misure non violente di difesa attiva. L’articolo suggerisce che questo intervento di Merz rinsalda il legame con la NATO nel contesto russo, confermando l’impegno tedesco nella sicurezza condivisa.
Repressioni negli USA: Merz “preoccupato” per i rischi alla democrazia americana (Originale: Rechtsstaat und Demokratie: Merz beklagt Repressionen in den USA) – Tagesspiegel, 26.09.2025. Al vertice Schwarz Ecosystem Summit, Merz ha messo in guardia sull’erosione dello stato di diritto negli Stati Uniti, parlando di un “cambiamento di regime” americano preoccupante. Secondo il reportage, Merz ha osservato che negli ultimi anni in USA si è registrato un calo dell’obbedienza alle regole democratiche e del rispetto delle istituzioni. Negoziati e indagini politiche (es. il caso Comey o le proteste di Cramer) dimostrano, spiega, che perfino la superpotenza mostra segni di autoritarismo dilagante. Merz sostiene inoltre che il fenomeno non è passeggero (“non scomparirà dopo le prossime elezioni”), e lancia un messaggio implicito all’UE: essere vigili nei confronti delle debolezze statunitensi. Nonostante il tono allarmistico, Merz ribadisce l’importanza di mantenere salda l’alleanza, posizionandosi come un alleato franco che esorta Washington a rimanere fedele ai principi liberali. L’articolo menziona anche come Merz contrasti gli Stati autoritari, quasi allineando in chiave critica la percezione di minacce sia da parte dell’Est (Russia) che dall’Ovest (USA), insistendo sulla necessità di valori condivisi per la sicurezza globale.
“Allerta droni in Renania-Palatinato: 260 voli sospetti nei primi mesi del 2025” (Kritische Infrastruktur: Drohneneinsätze nehmen stark zu) – Die Zeit – 24.09.2025
La polizia della Renania-Palatinato segnala un aumento preoccupante di incursioni di droni: nel primo semestre 2025 ne sono stati registrati 260 (contro 100 nell’intero 2024). Molti sorvoli illegali hanno interessato basi militari, stabilimenti chimici e siti sensibili, secondo gli investigatori si tratterebbe di attività di spionaggio ideo-politico. Il ministro degli Interni del Land avverte che tali sorvoli potrebbero far parte delle “operazioni ibride” della Russia: incursioni per testare le difese e raccogliere dati. Viene sottolineato che l’escalation è un rischio per la sicurezza interna: i droni volano attorno ad aeroporti, ospedali e centrali elettriche, mostrando come la difesa nazionale debba ora considerare anche le minacce elettroniche e informatiche. Il governo locale chiede investimenti rapidi in sistemi di difesa anti-drone, rivelando che Stati Uniti e NATO stanno condividendo sorveglianza e tecnologie anti-drone per prevenire danni ai sistemi critici.
“Wadephul: ulteriori misure contro Israele non necessarie” (Wadephul: Keine neuen Maßnahmen gegen Israel nötig) – Tagesspiegel – 25.09.2025
Il ministro degli Esteri tedesco Marco Wadephul (CDU) si schiera contro nuove sanzioni nei confronti di Israele nonostante le pressioni della Commissione UE. In un’intervista Wadephul ricorda che già a fine agosto la Germania ha sospeso alcune consegne di armi ad Israele in risposta all’escalation militare a Gaza: “Ritengo sufficienti le misure già adottate”. L’UE stava infatti valutando ulteriori pressioni economiche per spingere Gerusalemme a fermare gli attacchi. Wadephul conferma che il prossimo vertice europeo affronterà anche questo tema ma invita alla prudenza: “Non dobbiamo bruciare l’unica risposta possibile, la soluzione a due Stati”. Ribadisce il sostegno tedesco a Israele, precisando però che “la pace in Medio Oriente non avverrà senza un proprio Stato palestinese”, pur escludendo un riconoscimento unilaterale di Gerusalemme. Sottolinea infine che l’esecutivo tedesco rimarrà fermo nel perseguire questa via diplomatica, anche se alcuni Paesi come Francia e Gran Bretagna hanno già formalmente riconosciuto la Palestina.
Industria della difesa e questioni militari
Non in guerra, ma nemmeno in pace: governo in ritiro definisce agenda di difesa (Originale: Bundesregierung: Kabinett in Klausur: Ein moderneres Land – und andere Sorgen) – Tagesspiegel, 02.10.2025. Durante il primo vertice di governo a Tegel è emersa una duplice agenda: da un lato, la coalizione punta a modernizzare rapidamente economia e burocrazia per competere a livello globale; dall’altro riconosce il persistere di tensioni internazionali. L’articolo nota che Merz ha avvertito ripetutamente che “non viviamo in guerra, ma neanche in una pace completa”, frasi che preludono all’impegno per rafforzare la difesa aerospaziale contro le incursioni di droni. Il ministro federale Verch ha annunciato, ad esempio, piani per leggi anti-drone e investimenti urgenti in radar, mentre il gruppo parlamentare CSU spingeva per misure ancor più stringenti. Parallelamente, la maggioranza ha stilato un “catalogo del Paese moderno”: semplificazione digitale (anagrafe nazionale, riconoscimento qualifiche estere), green building e portafoglio infrastrutturale dell’energia. L’analisi conclude che a Tegel il governo cerca di conciliare temi “da guerra fredda” (difesa da attacchi asimmetrici) con grandi riforme interne, mostrando la complessità della duplice sfida di coesione socioeconomica e sicurezza nazionale.
Nuovo ispettore dell’Esercito: potenziare subito la lotta ai droni (Originale: Personalwechsel: Neuer Heeresinspekteur: Drohnen-Kampf umgehend ausbauen) – Tagesspiegel, 01.10.2025. Il nuovo Ispettore dell’Esercito, Christian Freuding, ha promesso di dare massima priorità allo sviluppo rapido delle capacità anti-drone. Nell’intervista si legge che Freuding è stato allertato dall’aumento di insidie aeree: “Schnell, aber nicht übereilt” è la formula usata per descrivere il suo approccio operativo. Vuole creare subito una “Comando unificato” dedicata ai sistemi aerei, sperimentando la difesa attiva contro velivoli ostili e assegnando addestramento specifico, «soprattutto nella lotta contro i droni». Inoltre, Freuding pianifica di schierare nuovi reparti corazzati nelle missioni estere (ad esempio, una brigata corazzata in Lituania) e rilanciare il programma di modernizzazione della fanteria con più equipaggiamenti avanzati. L’articolo sottolinea che il generale intende riprendere rapidamente progetti interrotti, tagliando tempi e coordinando esercitazioni. In sintesi, Freuding viene descritto come pragmatico e focalizzato a rafforzare la Bundeswehr dal basso verso l’alto, con un’enfasi particolare sulla minaccia droni.
Guerra a Gaza: col governo tedesco ok per esportazioni belliche a Israele (Originale: Gazakrieg: Bundesregierung genehmigte Rüstungsexporte in Millionenhöhe an Israel) – Die Zeit, 01.10.2025. L’articolo rivela che il governo Merz ha autorizzato, nelle settimane immediatamente precedenti, esportazioni di armamenti per 2,46 milioni di euro verso Israele Si tratta di “altro materiale militare”, quindi per lo più componenti e attrezzature di supporto, non armamenti da combattimento diretti. La notizia evidenzia una parziale retromarcia rispetto alla linea rigorosa annunciata da Merz dopo l’inizio del conflitto: benché sia stato introdotto un blocco temporaneo sugli armamenti da combattimento, alcune richieste sono state comunque approvate dietro garanzie di utilizzo esclusivamente difensivo. L’articolo spiega che Moschea HaGalil (Ministero Lavori pubblici) e Israele avevano fatto pressione affinché il governo includesse Israel Defense Forces tra i beneficiari per aiuti non letali, citando il principio di solidarietà con gli alleati. Contemporaneamente la maggioranza demolisce l’idea che Merz applichi un “embargo totale”: secondo l’analisi, la cancelleria distingue tra aiuti letali (finora sospesi) e forniture di equipaggiamenti secondari (quelle concesse). In ogni caso, Israele accoglie il segnale come supporto tattico mentre mercoledì il governo tedesco dichiara la sua estraneità ai bombardamenti di Gaza. Questo chiarimento politico “dietro le quinte” fa da sfondo al travaglio interno: la decisione governativa costituisce un “compromesso pragmatico” che tiene conto delle necessità sul campo dei partner mediorientali senza abbandonare completamente la moratoria annunciata.
Droni in Schleswig-Holstein: spiate infrastrutture sensibili (Originale: Schleswig-Holstein: Drohnen sp\u00e4hten wom\u00f6glich kritische Infrastruktur aus) – Die Zeit, 01.10.2025. Nell’estremo Nord tedesco, le autorità sospettano che a settembre una serie di droni telecomandati abbiano sorvolato e filmato impianti chiave (una centrale elettrica e un ospedale). L’inchiesta, coordinata da polizia e servizi segreti, è ancora aperta, ma intanto si segnala come emergente la minaccia alla sicurezza nazionale interna: si ipotizza che i sistemi cinesi di droni consumer (DJI o similari) siano stati utilizzati per raccogliere dati sulla vulnerabilità di reti e infrastrutture civili. L’articolo evidenzia come tecnici forensi abbiano collegato più voli a certi “ground station”, indicando l’esistenza di droni portali che “dirottano” altri droni (o “escort”) sulle rotte di ricognizione. Le indagini coinvolgono anche un parcheggio tedesco dove si sono concentrati i velivoli durante le recenti parentesi di cattivo tempo. In ogni caso, non risulta ancora chi ne fosse l’operatore. Il pezzo propone che da questi eventi occorre trarre lezioni operative, anche investendo in contromisure e normative (ad esempio, autorizzazioni ai voli e sistemi anti-drone) per prevenire nuove spie elettroniche volante.
“Governo federale: anche i Länder orientali pretendono una fetta dei miliardi per la difesa” (Regierungschefs: Ost-Länder wollen von Rüstungsmilliarden profitieren) – Die Zeit – 26.09.2025
I governatori dei Länder dell’Est tedesco chiedono garanzie che i nuovi investimenti miliardari per il riarmo coinvolgano anche le loro regioni. Dopo un incontro con il cancelliere Merz e il ministro della Difesa Pistorius, i Länder orientali sottolineano che, dato l’aumento record della spesa per gli armamenti (piani per centinaia di miliardi), dovrebbero sorgere nuove industrie militari proprio nell’Est del Paese. Merz risponde che le decisioni di insediamento restano prerogativa delle imprese ma promette condizioni favorevoli. Pistorius concorda sull’importanza di ampliare le capacità produttive militari anche nell’Est, ricordando però che finora fabbriche belliche storicamente note si trovano al Sud e a Ovest: “Ora, dove il mercato porta, ci impegneremo a rafforzare l’Est”, ha detto. Annuncia una conferenza con l’industria della difesa per coordinare gli investimenti. L’obiettivo dichiarato è di distribuire il più possibile gli ordinativi di armamenti: le regioni orientali vantano competenze specifiche in ottica (Saxonia), aereospaziale (Brandenburg-Sassonia) e meccanica (Turingia). In conclusione, Merz mette in guardia che, in presenza di violazioni russe dello spazio aereo tedesco, Berlino reagirà con fermezza diplomatica e militare per mostrare di non essere provocata.
“Rheinmetall fornirà all’Ucraina sistema anti-droni “Skyranger”” (Rheinmetall liefert Ukraine Drohnenabwehr-System) – Die Zeit – 25.09.2025
A Londra, l’industria d’armamenti Rheinmetall ha annunciato un contratto per consegnare all’Ucraina il nuovo sistema mobile di difesa antiaerea “Skyranger”, già ordinato anche dalla Bundeswehr. Il contratto, per centinaia di milioni di euro, prevede le prime consegne entro fine anno. Lo Skyranger, montato su veicoli corazzati, è dotato di radar e sistemi ottici in grado di intercettare droni entro un raggio di circa 4 chilometri, creando “zone proibite” all’attacco aereo. Secondo Rheinmetall, l’Ucraina ha urgente bisogno di questo sistema dato l’intensificarsi dei raid droni russi. Paradossalmente, la Germania stessa non ha ancora ricevuto le sue 18 postazioni Skyranger pagate (per circa 595 milioni di euro dal 2023), che saranno consegnate ora al conflitto ucraino. L’azienda tedesca spiega che questa priorità va incontro alla necessità di difendere i civili ucraini, pur impegnandosi a soddisfare anche gli impegni militari interni non appena possibile.
“I conflitti futuri non inizieranno con un’esplosione, bensì sul digitale” (Die Gefechte der Zukunft werden nicht mit einem großen Knall beginnen – sie sind digital) – Tagesspiegel – 27.09.2025
Intervento in prima persona del ministro della Difesa Boris Pistorius sul futuro della sicurezza. Nel suo contributo per l’80º anniversario del quotidiano Tagesspiegel, Pistorius sottolinea che i conflitti moderni saranno “ibridi” e in gran parte digitali. Ripercorrendo la guerra in Ucraina, egli nota che, oltre ai carri armati e alle trincee, oggi la minaccia consiste in attacchi informatici contro infrastrutture civili (reti elettriche, ospedali, reti idriche) lanciati “con un clic”. Per questo, la difesa non è più solo compito militare, ma coinvolge tutti i settori: economico, tecnologico e sociale. Pistorius avverte che Germania e alleati devono rafforzare sia l’esercito sia le industrie strategiche: «Se siamo dipendenti dalle forniture estere, siamo ricattabili». Dunque servono investimenti in capacità produttive nazionali, ricerca militare e formazione di tecnologie come IA, droni e armamenti ipersonici. Infine, ricorda che la difesa richiede anche coesione interna: «Dobbiamo avere una società resiliente, capace di sostenere lo sforzo di sicurezza – non solo con strumenti bellici, ma con innovazione in fabbrica». Conclude auspicando un esercito ben equipaggiato e cittadini motivati a difendere il Paese, non con guerra ideologica, ma garantendo la deterrenza militare della Repubblica.
“L’industria della difesa deve essere forte, non un optional” – Der Spiegel – 30.09.2025
(Sintesi di dichiarazioni del vicecapo della Difesa Pistorius e analisi sul settore). Il ministro Pistorius ha ribadito che la sicurezza nazionale è ormai indissolubilmente legata alla solidità dell’industria militare domestica. Sottolinea che, dopo anni di investimenti insufficienti, la Germania sta “recuperando con vigore” per dotare la Bundeswehr di nuovi mezzi: fondi certi, procedure più agili e ampliamento degli stabilimenti. Secondo esperti di settore, come riportato da Der Spiegel, il governo intende aumentare drammaticamente gli ordini militari nazionali, puntando a coinvolgere molte aziende (non solo giganti della difesa) nella produzione di sistemi avanzati. I programmi di armamenti futuri (nuovi elicotteri, artiglieria smart, comunicazioni criptate) dipendono dal rafforzamento delle filiere interne. Fonti del ministero assicurano inoltre che, pur privilegiando l’impegno in Ucraina, le necessità del proprio esercito tedesco sono tenute a cuore: ogni nuova tecnologia sviluppata (droni, armi contro-droni, cyber-difesa) verrà subito integrate anche per la difesa nazionale. Il quadro che emerge è dunque di una Germania determinata a trasformare l’industria della difesa in un pilastro strategico, più che un semplice comparto produttivo.
“IG Metall: tassare gli eccessivi profitti delle armi” – Süddeutsche Zeitung – 25.09.2025
(Il vice-presidente dell’IG Metall Daniel Friedrich propone una misura fiscale inedita). Nell’ambito di un’analisi economica sulla spesa militare europea, il leader sindacale Friedrich ha sollevato la questione delle sovraprofitti delle aziende della difesa. Egli sostiene che, all’aumentare della spesa per armamenti negli Stati UE, salgono anche i margini di guadagno di grandi produttori come Rheinmetall, Krauss-Maffei o Diehl. Per questo l’IG Metall chiede al governo tedesco di introdurre una “tassa di solidarietà” sui profitti bellici eccezionali: i ricavi che superano una soglia ragionevole dovrebbero essere tassati maggiormente. Tale contributo aggiuntivo verrebbe riciclato in programmi sociali per i lavoratori e in investimenti di sicurezza nazionale. Secondo Friedrich, questa misura non inibirebbe la produzione bellica ma ne redistribuirebbe parte del valore aggiunto, rafforzando il sostegno popolare agli sforzi di riarmo. La proposta ha creato dibattito politico: alcuni la considerano in linea con l’eccezionale contesto di difesa comune, altri temono effetti collaterali sulla competitività delle aziende tedesche.
Politica interna e questioni sociali
Merz sulla difensiva: “Le riforme non cancellano lo stato sociale” (Originale: Merz im Verteidigungsmodus: Reformen sind kein Kahlschlag) – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 24.09.2025. Durante il dibattito generale sul budget, il cancelliere ha respinto con forza le accuse di voler smantellare lo stato sociale. Come riportato dall’agenzia DPA e ripreso da FAZ, Merz ha affermato che il suo governo “non prevede alcun colpo di spugna sullo stato sociale” e che l’obiettivo delle riforme è semmai proteggerlo a lungo termine. Ha quindi insistito sul fatto che gli interventi proposti (inclusa una riforma “top-down” del Bürgergeld) mirano a preservare la coesione sociale senza sacrificare diritti esistenti. L’articolo evidenzia che l’opposizione, invece, ha accusato il governo di alimentare debiti senza soluzioni, strumentalizzando le riforme. Merz ha replicato di non aver toccato la “Bremsklotz” (freno di emergenza) sociale, annunciando semmai decisioni in arrivo sulle aree economiche (es. summit auto-acciaio). Nel dibattito il cancelliere ha risposto anche alle polemiche sul clima, sostenendo che le misure ecologiche devono essere realizzate “senza ideologia” e senza collassare l’industria. L’articolo conclude che Merz ha cercato di tenere insieme modernizzazione economica e tutela del welfare, evitando conflitti frontali interni (ha perfino “bocciato” le richieste della AfD di propaganda più dura sui confini). In sintesi, la sintesi è che il governo intende avanzare lentamente riforme economiche, lasciando intatto il nucleo sociale – anche se i critici sospettano il contrario.
Lo stato sociale è sacro, dice Bas: no ai tagli al welfare (Originale: Sozialpolitik: Bärbel Bas weist Forderungen nach Kürzungen bei Sozialsystemen zurück) – Die Zeit, 02.09.2025. La ministra federale per il welfare SPD Bärbel Bas respinge con fermezza le richieste di “risanare” l’economia tagliando alla spesa sociale. Nell’intervista al magazine Stern ripresa dal notiziario, Bas sottolinea che la Germania “è un Paese ricco” e che il welfare garantisce “sicurezza, dignità e rispetto” ai cittadini. Rispondendo a voci interne all’Unione che chiedevano drastiche riduzioni, la ministra ribadisce che se è necessario economizzare, non lo si farà a scapito dei più deboli, ma si cercheranno invece “soluzioni creative” (es. coinvolgere maggiormente le fasce produttive) per finanziare con “la crescita di tutti” il modello sociale. L’articolo spiega che sulla “nullrunde” (mancato adeguamento) del Bürgergeld il Parlamento SPD-KSUD è pronto a negoziare compromessi, ma Bas si mostra fiduciosa: gli accordi di governo sulla costituzione di una commissione per modernizzare il sistema sociale dimostrano l’impegno a riformarlo senza tagli lineari. Nel contesto emerge anche lo scontro mediatico con la CSU, che attaccava il welfare come causa della crisi economica: Bas contrattacca dicendo “non con noi”, e preannuncia che SPD farà di tutto per difendere i livelli di protezione sociale, considerati “fondamento della convivenza”. Il testo quindi chiarisce che tra SPD e CDU/CDU c’è contrapposizione sul finanziamento dello stato sociale, ma il messaggio di fondo è che il governo Merz intende salvaguardare il welfare pur cercando nuovi meccanismi di sostenibilità.
Cabina di regia governativa: coalizione lavora su coesione sociale e unità di scopo (Originale: “Unsere Laune ist der Hauptgegner”: Kabinettsklausur – gemeinsame Einhältigkeit in der Koalition) – Tagesspiegel, 30.09.2025. La cronaca del primo ritiro ministeriale del governo tedesco a Berlino dipinge un’alleanza coesa ma consapevole degli ostacoli comunicativi interni. I ministri discutono temi sociali come la riduzione degli oneri burocratici, l’aumento dell’offerta di alloggi popolari e l’assistenza agli anziani e alle famiglie, sottolineando la necessità di temperare le aspettative elettorali per realizzarli. L’articolo evidenzia i segnali di malumore interni: l’errore sulla“tassa sull’elettricità (Stromsteuer)” e la complicata elezione dei giudici (causata da frizioni con la SPD) hanno intaccato l’ottimismo iniziale. Cita il segretario SPD Klingbeil che descrive il “nemico principale” del governo come “l’umore” pessimista dei cittadini piuttosto che l’assenza di compiti da svolgere. Anche il ministro Pistorius ammette un certo “stancamento” nei cittadini (“change fatigue”), ma rassicura che i nodi sono stati messi a fuoco e che si procede uniti sulle grandi linee: crescita economica, istruzione, pensioni anticipate. Non mancano previsioni di svolte sulle politiche sociali (ad es. l’ampliamento del citizen dividend), tutte da precisare. L’analisi sottolinea che, malgrado le divergenze culturali tra ministri (uno su tutti, la toleranza di fondo alla CSU verso richieste conservatrici), la coalizione appare come fortemente orientata a un’agenda sociale condivisa, cercando di rispondere ai bisogni concreti mentre alleandosi nell’escludere qualsiasi intesa con forze estreme (né AfD né Linke hanno voce). La conclusione implicita è che il governo punta a rimediare a una immagine precaria con iniziative tangibili e con un gioco di squadra interno rafforzato.
Merz accelera sulle leggi, al via piano “fast-track” di ammodernamento (Originale: Merz kündigt Tempo bei Gesetzen an) – Süddeutsche Zeitung, 01.10.2025. Dopo il ritiro di governo, Merz ha promesso di sbloccare il blocco legislativo: secondo i resoconti stampa, il cancelliere vuole presentare entro il 15 ottobre una “raccolta” di disegni di legge per modernizzare il Paese. In base all’articolo, i dossier legislativi riguardano vari ambiti sociali e digitali: sanità e infermieri stranieri (riconoscimento più rapido delle qualifiche mediche), infrastrutture (sistema unico per targhe auto e permessi), rilascio di visti “startup” e permessi AI per ricercatori, semplificazioni per investimenti in infrastrutture verdi. Il testo spiega che Merz mira a far approvare questo pacchetto nella seduta finale del Bundesrat di dicembre, prima della pausa natalizia. Menziona inoltre che il cancelliere ha esaltato la collaborazione interna del governo in questi giorni (“buon umore, cooperazione intensa”), puntando a concretizzare rapidamente le promesse fatte ai cittadini. L’articolo osserva che l’azione delle varie ministre (Wirtschaft, Umwelt, ecc.) è stata coordinata in base a priorità condivise: il nuovo piano segue l’idea di un “Ansatz Top-down”, con iniziative forti decise dall’alto. Nel complesso, il reportage suggerisce che il governo vuole dimostrare velocità sul fronte dei provvedimenti sociali ed economici, raccogliendo un primo frutto (il pacchetto da inviare al parlamento) per placare eventuali critiche di inerzia.
“Il centro politico sta perdendo consensi”: Steinmeier sulla “frattura” Ovest-Est (Originale: “Politische Mitte hat immer weniger R\u00fcckhalt“: Steinmeier ruft Ost- und Westdeutsche zum Schutz der Demokratie auf) – Tagesspiegel, 02.10.2025. In vista del 3 ottobre (festa dell’Unità), il Presidente Steinmeier ha lanciato un appello pubblico: invita tutti i cittadini, da Brema alla Sassonia, a proteggere la democrazia, osservando però con preoccupazione crescente la divisione tra Est e Ovest. Il servizio sottolinea che, secondo un sondaggio YouGov citato, una quota crescente di tedeschi (soprattutto a Est) ritiene che differenze regionali superino i punti comuni. Steinmeier rileva: «il centro politico… trova sempre meno sostegno nell’Est» e chiede di non lasciare che la democrazia subisca ulteriori danni. L’articolo aggiunge alcuni commenti: il capo di Stato sollecita di tenere presenti gli sforzi realizzati dopo la Riunificazione e le vittorie civili ottenute. Si riferisce inoltre alle proposte della Commissaria per l’Est, che ha parlato di “ridistribuzione della ricchezza” e un reddito di base per ammortizzare le diseguaglianze storiche. In chiusura si nota che, quando l’unità era fresca, c’era entusiasmo diffuso; oggi invece gli “astri si spengono un po’”, con un diffuso “malumore” per la stagnazione economica nelle regioni orientali. In breve, Steinmeier professa il bisogno di ascoltare le ansie di tutti (pensioni, redditi, emigrazione) e di valorizzare la solidarietà nazionale, perché – implicitamente – la fragilità della classe media (soprattutto a Est) e le difficoltà economiche rischiano di favorire forze estreme. L’articolo dipinge quindi un appello sobrio ma urgente a rinsaldare il “collante democratico” tedesco prima che nuove divisioni dilaganti minino ulteriormente la coesione nazionale.
Questioni economiche e finanziarie
La ministra e le lobby: Reiche ha copiato i piani di RWE ed E.on? (Originale: Die Ministerin und die Konzerne: Hat Katherina Reiche ihre Pläne von RWE und Eon abgeschrieben?) – Tagesspiegel, 25.09.2025. L’analisi del giornalista Jan Krüßmann mette in luce presunti legami tra le proposte della ministra dell’Economia Reiche e gli interessi delle grandi utilities energetiche tedesche. Con un gioco di parole nel titolo, si domanda se la definizione di politiche per la transizione ecologica sia nata davvero da idee indipendenti o se riprenda discorsi già presenti nei documenti industriali di RWE ed E.on. Sebbene i dettagli dei dossier non siano riportati integralmente, l’articolo suggerisce che alcuni piani di Reiche presentano «evidenti somiglianze» con un documento aziendale a tema eolico-solare delle due società. Questa circostanza apre il dibattito su trasparenza e conflitto di interessi nella fase di scrittura delle norme. Da un lato, il pezzo osserva che Reiche si difende affermando di aver sempre coinvolto il settore privato nel dialogo, ma sottolinea che la coincidenza fa discutere gli oppositori politici e gli ambientalisti interni al partito conservatore stesso. L’articolo non prende in sé una posizione netta, ma solleva dubbi sul peso delle lobby nelle decisioni governative: evoca la necessità di fare «chiarezza sui processi decisionali», chiedendo se i piani del governo siano davvero rivoluzionari o se ricalchino semplici desiderata di multinazionali. Questo fatto è presentato come sintomo più generale di una tendenza, entro la quale molte proposte della coalizione semplificano la retorica ecologista e poi la allineano alle esigenze delle imprese.
Temu domina l’e-commerce in Germania (Originale: Auf der Überholspur: Temu wächst in Deutschland um 285 Prozent) – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 30.09.2025. L’analisi economica riporta che la piattaforma online cinese Temu ha registrato nel 2024 una crescita record del 285% in Germania, collocandosi tra i primi cinque marketplace del Paese. Ciò è emerso dal ranking 2024 dell’istituto EHI: per la prima volta un’azienda cinese entra stabilmente nella top-10 (insieme alla “cugina” Shein). L’articolo spiega che Temu, lanciata in Germania nell’aprile 2023, offre prodotti a bassissimo costo, ponendosi come nuova concorrente delle catene discount tradizionali. Tale esplosione di fatturato evidenzia una feroce competizione: Temu e Shein sono accusate di pratiche discutibili (elusione di tasse, standard di sicurezza non rispettati), il che ha sollevato interrogativi politici, tanto che la Commissione UE ha avviato un’inchiesta su Temu per alcuni design sospetti e comportamenti di vendita aggressivi. Il pezzo segnala che anche Alibaba e TikTok si stanno muovendo sul mercato tedesco. Inoltre, nota che anche i rivali tedeschi possono rispondere: citando un esperto del settore, l’articolo nota che, nonostante il boom dei cinesi, aziende come Otto stanno crescendo (+9%) e Amazon resta leader. Infine viene sottolineato che l’insieme del mercato online è nuovamente in espansione (crescita reale +3% nel 2024), indicando che la digitalizzazione dei consumi è vivace. In sintesi, l’articolo conclude che Temu rappresenta un esempio del potere di shock dei competitor globali sulla scena economica tedesca, costringendo le imprese e le istituzioni a rivedere strategie e regolamentazioni nel commercio digitale.
“Inflazione al 2,4% – massimo dell’anno” – Süddeutsche Zeitung – 30.09.2025
L’Ufficio Federale di Statistica comunica che nel settembre 2025 l’inflazione tedesca su base annua è salita al 2,4% (era 2,2% ad agosto), toccando il livello più alto da inizio anno. L’aumento è dovuto principalmente all’ulteriore rincaro di beni e servizi (media +2,4%), in particolare alimentari (+2,1%) e servizi (+3,4%). Restano invece più economici l’energia (-0,7%, soprattutto elettricità e carburante). La “core inflation” (al netto di cibo ed energia) è arrivata a +2,8%, ben sopra l’obiettivo del 2% della BCE. Gli analisti osservano che dopo otto rialzi consecutivi dei tassi tra 2022 e 2023, la banca centrale ha sospeso a luglio e settembre: ora queste dinamiche in aumento potrebbero far ripensare la politica monetaria. Famiglie a basso reddito restano le più colpite dalla crescita dei prezzi essenziali. Nel complesso, però, l’inflazione è ancora lontana dai picchi precedenti, il che permette all’economia di cercare ripresa senza forti rabbocchi al consumo.
“Merz: ‘Siamo nella fase più difficile della storia recente’” – Die Zeit – 24.09.2025
Durante il dibattito generale al Bundestag, il cancelliere Merz ha descritto il momento tedesco come la “fase più impegnativa della storia recente”. Pur riconoscendo di aver ereditato una situazione difficile (debiti alti, economia fiacca), ha difeso il suo governo affermando la necessità di adottare riforme radicali in vari settori. Merz ha preso posizioni su temi economici chiave: promette interventi per sostenere la crescita (sgravi fiscali, semplificazioni burocratiche) e per finanziare la coesione sociale (100 miliardi per infrastrutture civili e sociali, a credito). Ha anche ribadito la volontà di attrarre investimenti tecnologici e di aumentare la produttività per “rinvigorire” il mercato interno. In politica fiscale, ha escluso nuovi tagli lineari e punta piuttosto all’espansione della base imponibile e alla lotta all’evasione. L’opposizione (SPD e Verdi) ha però sottolineato che il piano dettagliato manca ancora, mentre la commissione parlamentare scrutinava i primi emendamenti al bilancio federale 2026.
“Economia in calo in sette Länder” – Die Zeit – 24.09.2025
Secondo dati preliminari ufficiali, sette Stati federali (tra cui Baviera, Baden-Württemberg e Renania Settentrionale-Vestfalia – che insieme valgono oltre metà del PIL nazionale) hanno registrato un calo del PIL nel primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Le cause sono legate a domanda interna debole ed export stagnante. In totale questi Länder pesano per circa un terzo dell’economia tedesca, pertanto la media nazionale ha segnato uno 0,0% di crescita (una “soglia statistica”). Lo Saarland segna la contrazione più marcata (-1,9%), seguito da brandeburghese e renano-palatino. Al contrario, sei altri Länder (tra cui la piccola Brema, +2,9% e la Meclemburgo-Vorpommern, +2,0%) crescono moderatamente, soprattutto grazie a investimenti locali in edilizia. L’Istituto Ifo ha intanto rivisto al ribasso le aspettative: il suo indice di fiducia è sceso, suggerendo che una timida ripresa post-estate è incerta. Gli economisti commentano che questo quadro conferma l’urgenza del piano annunciato dal governo per spingere la crescita e non scivolare in recessione.
“I prezzi delle case tornano a salire” (Hauspreise fallen nicht mehr: Ist am Immobilienmarkt jetzt wieder alles gut?) – Frankfurter Allgemeine Zeitung – 24.09.2025
Commento del redattore Christian Siedenbiedel sul settore immobiliare tedesco. Dopo lo “shock da tassi” del 2022, i prezzi delle abitazioni hanno smesso di scendere già a fine 2024 e ora mostrano timidi segnali di stabilizzazione o lieve aumento. Mercati locali come Monaco e Francoforte vedono nuovamente forte domanda per case e appartamenti, mentre restano sovraccarichi solo le regioni economicamente depresse (alcune aree orientali e della Ruhr). In pratica, chi compra ora deve negoziare con venditori meno disperati, a differenza del recente passato. Questo porta sollievo ai proprietari ma delude chi sperava in sconti. L’articolo evidenzia infine che, con tassi ancora più bassi rispetto ai massimi del 2023, la redditività di un acquisto immobiliare resta sostenuta per venditori e istituti di credito, ma mette in guardia che la crescita del settore è fortemente legata al generale andamento economico tedesco.
“L’economia tornerà a crescere nel 2026, ma servono riforme” – Süddeutsche Zeitung – 25.09.2025
Cinque istituti di ricerca economica tedeschi prevedono che il PIL della Germania nel 2025 crescerà solo dello 0,2% e tornerà leggermente in positivo (+1,1%) solo nel 2026. In un’analisi congiunta pubblicata il 25/9 (Diagnosi di autunno), avvertono però che questo “mini-crescita” richiede urgentemente un “piano a dodici punti” di riforme strutturali. Gli esperti imputano la stagnazione alle politiche fiscali troppo conservatrici, alla debole domanda estera legata ai dazi USA, e all’incertezza dei consumatori. Propongono misure come semplificazione fiscale, digitalizzazione del fisco, stimoli all’investimento privato, riduzione dell’onere burocratico e un riequilibrio del mercato del lavoro. Si consiglia inoltre una ristrutturazione degli aiuti di Stato (incluso il piano energia) per sostenere le imprese. Il ministro dell’Economia lancia parallelamente un messaggio simile: senza tali riforme, il tanto atteso rimbalzo post-2025 faticherà a consolidarsi.
“Germanosklerose: economia tedesca ancora fanalino di coda” – Tagesspiegel – 23.09.2025
Dal rapporto OECD diffuso a fine settembre emerge che la Germania rimane “in coda” tra le economie avanzate. L’organizzazione internazionale ha nuovamente rivisto al ribasso le sue stime: prevede ora solo +0,3% di crescita per il 2025 (dallo 0,4% atteso in giugno), mentre il mondo cresce a una media del 3,2%. Solo nel 2026 la Germania recupererà (+1,1%). Gli economisti tedeschi la definiscono una “Germanosklerose”: Michael Hüther dell’IW mette in guardia che il modello d’esportazione tedesco soffre di de-globalizzazione e conflitti commerciali. I dati confermano la debolezza: calo della produzione industriale, discese dell’occupazione e fiducia delle imprese ai minimi. Il report OECD avverte anche dei rischi incombenti (es. nuovi dazi USA, ripresa dell’inflazione) e della necessità di riforme profonde, richiamando la Germania a non dipendere esclusivamente dal mercato interno, ma a trovare nuovi mercati e a sostenere la domanda interna. Questa diagnosi fa eco all’allarme del governo, che sollecita riforme imprenditoriali e un maggior focus sulla domanda interna per uscire dal torpore economico.
“Il futuro dell’economia tedesca: tra rischi e opportunità” – Die Zeit – 26.09.2025
(Sintesi di un rapporto dei ministeri competenti). Il dossier ufficiale di fine anno prevede una bassa crescita del PIL (+0,2% nel 2025) seguita da un modesto rimbalzo nel 2026. I principali fattori frenanti restano il rallentamento globale e la scarsità di manodopera. Tuttavia, il rapporto segnala alcune opportunità: la domanda di prodotti “verdi” e digitali sta crescendo, e progetti europei come i piani energetici possono portare investimenti. Tra i rischi maggiori vengono citati l’insicurezza geopolitica (inclusi nuovi conflitti) e la possibilità di nuovi shock dei prezzi (ad esempio energetici). Gli analisti ministeriali insistono sulla necessità di un clima favorevole agli investimenti e di rafforzare la formazione professionale per usare meglio i fondi UE in arrivo. Si sottolinea, infine, che la finanza pubblica resta solida (debt/GDP sceso leggermente) e che la Germania mantiene “ampi margini di bilancio” per stimolare crescita e innovazione, anche grazie al miglioramento della situazione internazionale rispetto ai timori immediati post-pandemia.