Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
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Eine Insel mit Anschluss
Un'isola con una connessione
Sebbene sia la prima visita di un ministro federale a Taiwan dal 1997, secondo il giornalista Stefan Kornelius questo incontro non si può definire un atto né “coraggioso” di sostegno nei confronti dello stato de facto taiwanese, né ostile nei confronti della Repubblica popolare cinese.
Innanzitutto, perché la ministra della ricerca e dell'istruzione, Bettina Stark-Watzinger, ha incontrato solo i tre ministri responsabili dell'istruzione, della ricerca e della tecnologia, invece di cogliere l’opportunità di dialogare anche con il presidente, il premier o almeno il ministro degli Esteri.
Soprattutto, però, perché seppur questa visita abbia portato alla firma di un accordo sulla ricerca congiunta sui semiconduttori e all’impegno di sviluppare in sinergia contenuti informativi e di insegnamento alternativi nel campo della sinologia, il giornalista evidenza che comunque si è svolta nel quadro della politica della Cina unica.
Ciò, secondo Kornelius, era inevitabile visti i legami economici che intercorrono tra i due paesi e che rendono la Germania vulnerabile al ricatto.
Per questo evidenza come sia importante che il governo federale maturi la consapevolezza che “Se non vuoi essere ricattato, devi avere coraggio e identificare tu stesso potenziali pressioni” e che sviluppi una valida e concreta linea di politica estera per sostenere concretamente Taiwan.
Habeck warnt vor neuem "Kulturkampf" um Klimaschutz
Habeck mette in guardia da una nuova "guerra culturale" sulla protezione del clima
Il Vicecancelliere, Robert Habeck, martedì sera durante un’intervista televisiva ha dichiarato che “Non può essere che in una coalizione solo un partner sia responsabile del progresso e gli altri dell'impedirlo. La protezione del clima non deve diventare una nuova "guerra culturale".
Infatti, evidenza come l'operatività della coalizione del semaforo negli ultimi mesi sia stata limitata dai dissidi interni che hanno portato ad accusare il Cancelliere di essere “senza leadership”; l’SPD di non saper dove andare e l’FDP di inveire costantemente contro i progetti di protezione del clima senza presentare alcuna proposta.
Secondo Habeck sono state queste dinamiche ad impedire al governo di procedere con importanti questioni, come il progetto di legge sulla sostituzione del sistema di riscaldamento a gas con quello a pompa di calore entro il 2024.
Sottolinea, tuttavia, come sia fondamentale che la protezione del clima ritorni in cima all'agenda di tutti i partner della coalizione ed è per questo che è importante che al vertice di coalizione di domenica si riescano a trovare i giusti compromessi per procedere con la politica “dei trasporti e del clima”.
EU-Parlamentspräsidentin fordert sofortige Einigung im Verbrenner-Streit
Il presidente del Parlamento europeo chiede un accordo immediato nella controversia sui motori a combustione
Lunedì, la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha inviato una lettera al primo ministro svedese Ulf Kristersson - attualmente la Svezia detiene la presidenza del Consiglio dell'UE - per sollecitare a trovare una soluzione utile per superare il blocco che la Germania ha posto sul testo riguardante la fine dell’uso dei motori a combustione dal 2035.
Questo perché, seppur il testo è già stato approvato dal parlamento l’anno scorso, un gruppo di parlamentari, guidati dal ministro dei trasporti tedesco, Volker Wissing (FDP), vuole imporre una modifica per escludere i combustibili elettrici dalla lista dei carburanti vietati.
La Presidente Metsola avverte, sostenuta da un gruppo di parlamentari guidato da Terry Reintke - co-presidente del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo - che il ritardo potrebbe "erodere" la fiducia tra le istituzioni europee. Soprattutto, però, la Presidente sottolinea come si stia profilando un pericoloso precedente per cui si darebbe al Consiglio europeo la possibilità di intervenire retrospettivamente nei processi parlamentari.
Motivo per il quale il ministero federale dei trasporti e la Commissione UE si stanno impegnando per lavorare ad una soluzione, anche se non sono ad oggi ancora riusciti a raggiungere un accordo, ma secondo il cancelliere federale Olaf Scholz sono comunque sulla strada giusta.
Deutschland droht der Wassernotstand
La Germania è minacciata da un'emergenza idrica
Rispetto alla maggior parte dei paesi, fino a poco tempo fa la Germania era in una posizione di “lusso”: c'era a disposizione abbastanza acqua per tutto l’anno quasi che, secondo il giornalista Uwe Ritzer, le riserve sembravano inesauribili.
Ad oggi, però, le riserve di acque sotterranee, da cui la Germania ottiene il 65% dell'acqua potabile, si stanno riducendo rapidamente.
Il ministro bavarese dell'ambiente, Thorsten Faithr, vede il paese "sulla strada verso l'emergenza delle acque sotterranee", in quanto oggi la Baviera è una delle regioni con la più alta perdita d'acqua al mondo: infatti, ogni anno tra Flensburg e il Lago di Costanza vengono perse incredibili 2,5 gigatonnellate d'acqua.
Il cambiamento climatico ha messo in moto un meccanismo fatale - piove troppo poco e quando piove, spesso lo fa in modo in così abbondante che il suolo non riesce ad assorbire l’acqua - tale che, secondo Ritzer, non è più possibile posticipare un intervento statale atto a garantire l'approvvigionamento di acqua potabile a medio e lungo termine.
In questo senso, Ritzer sottolinea come la strategia nazionale per l'acqua, appena approvata dal Gabinetto Federale, è un primo passo in questa direzione in quanto nomina obiettivi e definisce i campi di azione.
Tuttavia, evidenza anche come i buoni propositi di questa strategia si potrebbero frantumarsi di fronte a prevedibili resistenze, visto che i grandi consumatori industriali potrebbero opporsi ad investire in un futuro prossimo maggiormente nell'acqua o in tecnologie di trattamento, visti gli elevati costi.
Die FDP kann nicht Regierung und Opposition zugleich sein
Il FDP non può essere governo e opposizione allo stesso tempo
Il Partito Liberale Democratico (FDP), secondo il giornalista Stephan Radomsky, deve ricordarsi di essere dentro ad una coalizione di governo, perché come partner principale non può essere governo e opposizione allo stesso tempo.
È fondamentale che i tre partiti della coalizione - Verdi, SPD, FDP- riescano a trovare dei compromessi sui temi su cui - in teoria - l’alleanza era stata fondata: crescita economica, protezione del clima, pace sociale e disciplina di bilancio.
Secondo Radomsky il motivo per cui il FDP si sta comportando in questo modo - voler essere sia parte del governo sia dell’opposizione - è la paura. Il FDP ha fallito tre volte nelle elezioni statali al cinque percento da quando ha preso parte alla coalizione del semaforo: anche nel trend in tutta la Germania il partito è lontano dai risultati a due cifre delle ultime due elezioni federali.
Il giornalista, tuttavia, esorta il FDP ad agire e dimostrare che il partito ha davvero firmato un accordo di coalizione e di essere affidabile.
Alle Augen auf den Altkanzler
Tutti gli occhi puntati sull'ex cancelliere
Il giornalista Florian Keisinger riprende il libro, redatto da due autori della FAZ Reinhard Bingener e Markus Wehner, in cui viene narrata il percorso della Germania verso la dipendenza energetica dalla Russia per ripercorrere l’evoluzione dei rapporti tra Germania e Russia e per testimoniare come non ci sia dubbio che Schröder, e il suo partito SPD, occupasse una posizione speciale nella rete filorussa della politica, degli affari e dei sindacati.
Keisinger sottolinea che dopo l'attacco russo all'Ucraina, il primo ministro della Bassa Sassonia, Weil, in un'intervista ha rigorosamente negato l'esistenza di una rete filorussa all'interno dell'SPD; ma secondo il parere del giornalista, chiunque abbia letto il libro di Bingener e Wehner sospetta che ciò non sia vero.
La rete di Schröder ha aperto la strada alla dipendenza energetica dalla Russia al meglio delle sue possibilità, in parte per false considerazioni politiche, in parte - soprattutto nel caso dello stesso Schröder - per un misto di testardaggine e avidità.
Eine Million Granaten in zwölf Monaten
Un milione di granate in dodici mesi
L'Unione Europea mira a spendere circa due miliardi di euro, provenienti dal cosiddetto European Peace Facility - un fondo speciale che si aggiunge al normale bilancio dell'UE - al fine di consegnare circa "un milione di munizioni di artiglieria” all'esercito ucraino entro dodici mesi.
Anche se le scorte in tutti i paesi dell'UE sono ai livelli stabiliti per i tempi di pace, così come la produzione, la Commissione UE si è dimostrata fiduciosa che le aziende europee riescano a produrre questa quantità di munizioni tali, in questo periodo di tempo.
Affinché l'approvvigionamento proceda più velocemente, gli stati si stanno impegnando ad effettuare ordini congiunti e per far ciò la strada più ovvia è coordinare la produzione tramite l'Agenzia europea per la difesa (EDA).
La Germania, tuttavia, sta adottando un duplice approccio, in quanto il governo federale vuole da un lato partecipare alla gara dell'EDA ma allo stesso tempo vuole aprire ai partner UE i suoi accordi quadro già esistenti, ma anche quelli nuovi, con l'industria tedesca.
Il giornalista Tommaso Gutschker riporta nella parte finale dell’articolo come sia stato ampiamente elogiato il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il Presidente russo Vladimir Putin per il rapimento di bambini ucraini.
Anche se sottolinea come, tuttavia, siano rimaste ancora divergenze tra gli Stati Membri sul fatto che Putin debba essere ritenuto responsabile anche del crimine di aggressione e proprio per questo Germania e Francia stiano promuovendo un tribunale ibrido basato sul diritto ucraino.
Deutschland verfehlt Zwei-Prozent-Ziel deutlich
La Germania chiaramente manca l'obiettivo del due per cento
Secondo il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, anche se la Germania si è impegnata per soddisfare i due obiettivi dell’organizzazione - destinare il 2% del PIL alle spese militari e spenderne almeno il 20% in attrezzature - non è riuscita a raggiungerli.
Inizialmente il ministro della Difesa federale, Boris Pistorius, durante l’ultima riunione ministeriale dell'alleanza, si era espresso a favore del due per cento come nuovo limite minimo per la spese militari; come del resto il cancelliere Olaf Scholz che ha annunciato lo stanziamento di fondo speciale di cento miliardi di euro in risposta alla guerra in Ucraina.
Tuttavia, dopo pochi mesi, l’impegno per raggiungere gli obiettivi è andato scemando; infatti, possiamo vedere come il Cancelliere nel giro di poche settimane abbia ritrattato dicendo solamente che si sarebbero impegnati ad “aumentare permanentemente queste spese”; infatti secondo una dichiarazione di Allianz presentata martedì, la spesa per la difesa nel 2022 è stata solo dell'1,49% del prodotto interno lordo.
Secondo i dati della NATO, che si basano su un metodo di calcolo standardizzato e sono provvisori per il 2022, la Germania ha mancato anche il secondo obiettivo di spesa, che era quello di spendere almeno il 20% in attrezzature.
Il giornalista Tommaso Gutschker alla fine dell’articolo evidenza come Stoltenberg abbia già annunciato che riunirà nuovamente la Commissione NATO-Ucraina alla prossima riunione dei ministri degli esteri in aprile, al fine di ragionare ancora sul rapporto spese militari/PIL.
EU investiert 1,1 Milliarden Euro in den Wiederaufbau
L'UE investe 1,1 miliardi di euro nella ricostruzione
A quasi due mesi dai violenti terremoti che hanno colpito la regione al confine turco-siriana, i danni sono ancora incalcolabili. Secondo le stime della Banca Mondiale, in Turchia si sono verificati danni diretti per circa 32,5 miliardi di euro, anche se a fine febbraio l’organizzazione ha previsto che il costo totale della ricostruzione e della ripresa economica potrebbe raddoppiare.
All'apertura della conferenza dei donatori dell'UE, la Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen ha sottolineato la gravità della situazione riportando il numero dei senzatetto - milioni di persone - ed evidenziando che vi è un numero indefinito di persone a cui mancano ancora i generi di prima necessità.
Motivo per il quale la Commissione UE ha promesso oltre 1,1 miliardi di euro per la ricostruzione in Turchia e Siria dopo i devastanti terremoti di febbraio: nello specifico la Turchia dovrebbe ricevere un miliardo di euro e la Siria il restante, in quanto l'Unione Europea non ha relazioni diplomatiche con Damasco a causa della guerra in corso dal 2011.
Anche la Germania ha raddoppiato gli aiuti per le vittime del terremoto in Turchia e Siria, infatti lunedì la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha dichiarato che saranno mobilitati un totale di circa 240 milioni di euro; specificando tuttavia che coloro che devono ancora vivere nelle tende e hanno bisogno di cure mediche dovrebbero continuare a ricevere un sostegno intensivo dall'Europa.
Warum Sorben in der Lausitz der Bundesrepublik ein Ultimatum stellen
Perché i Sorbi in Lusazia stanno dando un ultimatum alla Repubblica Federale
Heiko Kosel, ex membro del Partito della Sinistra nel parlamento statale sassone e portavoce della politica sorabo, elenca numerosi problemi che minacciano l'esistenza stessa dei Sorbi e sottolinea come soprattutto non siano poi così diversi da quelli della maggioranza tedesca: mancanza di insegnanti nelle scuole, troppo pochi giudici e pubblici ministeri sorabo e una totale mancanza di rappresentanti nelle istituzioni.
Anche se il governo statale nero-verde-rosso, recentemente formatosi, della Sassonia ha persino ancorato il "rafforzamento dell'autogoverno sorabo" nel suo accordo di coalizione, secondo Kosel non è cambiato nulla.
Per sottolineare il loro desiderio di una maggiore autodeterminazione, il Serbski Sejm - parlamento per i sorbi nato da un’iniziativa privata ideata da uno scienziato culturale in pensione, Martin Walde, che ha organizzato un voto per corrispondenza che alla fine ha portato a eleggere 24 parlamentari onorari - chiede ora che i Sorbi siano riconosciuti come popolo indigeno.
La base giuridica di questa dichiarazione è una convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), ratificata dal Bundestag - parlamento federale tedesco - nel 2021, che garantisce ai popoli nativi o autoctoni/indigeni in tutto il mondo una protezione legalmente vincolante e il diritto ai loro diritti fondamentali.
Il Serbski Sejm ha dato anche un ultimatum: se i Sorbi non vengono riconosciuti come popolo indigeno entro il 23 giugno, secondo anniversario della ratifica dell'ILO, e quindi danno loro maggiori diritti, interverranno alle Nazioni Unite, all'UE e al Consiglio d'Europa.
Der soziale Frieden ist in Gefahr
La pace sociale è in pericolo
L'accettazione dell'accoglienza di richiedenti asilo e profughi di guerra sta diminuendo notevolmente in Germania: per i profughi di guerra ucraini la situazione è un po’ diversa, l’accoglienza è più alta nella popolazione, ma comunque il contesto rimane precario.
Quando si tratta di accogliere i rifugiati, i comuni sono attori chiave che molto spesso vengono usati come capri espiatori se la situazione diventa complessa: sono quelli che hanno gestito bene la prima crisi dei rifugiati nel 2015; ora sono vittime di un sistema di asilo europeo e tedesco disfunzionale, perché devono cercare un alloggio per un gran numero di persone e offrire integrazione e servizi sociali che non hanno prospettive di soggiorno.
I Verdi giocano un ruolo chiave al semaforo, motivo per cui il giornalista Rüdiger Soldt sottolinea come sarebbe utile che il partito discutesse anche alcune delle proposte di riforma avanzate dei suoi amministratori distrettuali e dei sindaci.
AfD darf bei Bürgerschaftswahl in Bremen nicht antreten
AfD non può partecipare alle elezioni statali a Brema
Giovedì 23 marzo il comitato elettorale ha dichiarato che l'AfD - Alternativa per la Germania -, partito di opposizione tedesco di estrema destra, non è più autorizzato a competere alle elezioni che si terranno nelle aree elettorali di Brema e di Bremerhaven il 14 maggio.
L'AfD, profondamente diviso, aveva presentato due liste concorrenti per il collegio elettorale di Brema, che sono state respinte entrambe. Mentre per l'area elettorale di Bremerhaven, l'AfD aveva presentato solo una lista, che è stata inizialmente accettata dal comitato dell'area elettorale locale, solo che essendo firmata dal presidente del consiglio di emergenza Minich, di cui la legittimità è dubbia, il comitato ha corretto questa decisione.
Il giornalista Reinhard Bingener sottolinea che dopo le decisioni del consiglio elettorale statale, l'AfD ha solo la possibilità di contestare successivamente il risultato delle prossime elezioni statali e il comitato elettorale è conscio di ciò: "Sappiamo che c'è un'alta probabilità che ci saranno procedure di verifica delle elezioni".
Olaf Scholz sieht im Klimaschutz einen riesigen Wachstumstreiber – das ist ökonomischer Unsinn
Olaf Scholz vede la protezione del clima come un enorme motore di crescita: è un’assurdità economica
“Per mantenere la nostra prosperità, abbiamo bisogno di un nuovo modello economico tedesco”, afferma Julian Olk.
Il Cancelliere Olaf Scholz ha ripetutamente parlato di opportunità di crescita come ai tempi del miracolo economico degli anni Cinquanta e Sessanta, con tassi di crescita intorno all’8%, mentre, per quest’anno, gli esperti economici prevedono una crescita dello 0,2%. Scholz giustifica il suo ottimismo con i miliardi di investimenti necessari per la protezione del clima, tuttavia, secondo il giornalista ciò non porterà ulteriore crescita. Nonostante le tecnologie pulite siano un’opportunità per l’industria tedesca, dal momento in cui la Germania si trova avvantaggiata da questo aspetto, le sue risorse non sono sufficienti a soddisfare la richiesta: “la domanda è già superiore all’offerta, soprattutto perché c’è carenza di manodopera. Nei prossimi anni, un numero massiccio di baby boomer andrà in pensione, aggravando il problema”, sottolinea l’autore.
Inoltre, Olk afferma che la protezione del clima potrebbe portare a una riduzione della crescita. Per raggiungere gli obiettivi climatici, l’economia tedesca dovrà risparmiare energia, quindi ridurre la produzione.
Secondo Olk, un nuovo miracolo economico è possibile solo con misure politicamente impopolari. Lo Stato dovrebbe fornire sostegno solo nei casi in cui l’importazione di alcuni prodotti non sia davvero un’alternativa, perché ciò renderebbe la Germania dipendente dai singoli Paesi fornitori: “un tale passo costerebbe innanzitutto posti di lavoro. Alla fine, però, tutti ne beneficiano perché le risorse vengono utilizzate dove è più redditizio”, afferma il giornalista.
Allo stesso tempo, l’offerta di lavoro deve essere incrementata con tutti i mezzi: allungamento dell’età pensionabile, eliminazione della pensione a 63 anni, eliminazione della pensione di maternità e della separazione coniugale.
Habecks Wutausbruch: Die Ampel-Koalition macht zu viele leere Versprechen
Le bizze di Habeck: la coalizione del semaforo fa troppe promesse a vuoto
Secondo il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, la coalizione del governo ha un “grande divario tra le parole e i fatti”.
Il primo esempio è l’attuale vertice sull’energia eolica. Il Cancelliere Olaf Scholz ha fissato un punto di riferimento piuttosto alto in diverse interviste. Entro il 2030, in Germania dovrebbero essere costruite da quattro a cinque nuove turbine eoliche al giorno: “tuttavia, chiunque osservi l’opposizione della popolazione e del bavarese Markus Söder sa che la coalizione dei semafori non riuscirà ancora una volta a raggiungere i propri obiettivi”, afferma Thomas Sigmund.
Il secondo esempio delle promesse vuote nello Stato è la costruzione di alloggi. Il governo federale voleva costruire ogni anno 400.000 nuove case a prezzi accessibili e rispettose del clima. Tuttavia, nel 2022 sono stati completati circa 280.000 appartamenti: “il governo potrebbe rimuovere tutti gli ostacoli sulla strada della proprietà della casa per espandere l’offerta. Ma non lo fa. Preferisce lasciare che i piani dell’UE per la ristrutturazione obbligatoria di case e appartamenti facciano il loro corso”, continua l’autore.
Infine, il governo non riuscirà a installare le 500.000 pompe di calore all’anno promesse: “mancano gli installatori e il materiale necessario”, dichiara l’autore.
“A un certo punto, arriva il momento in cui tutti devono mantenere le promesse”, conclude Sigmund.
Xi weicht keinen Millimeter von Putin ab
Xi non si discosta di un millimetro da Putin
Secondo Mareike Müller, il messaggio principale che emerge dalla recente visita del Presidente cinese Xi Jinping al suo “amico” Vladimir Putin, è che Pechino continuerà a sostenere Mosca. Ciò significa che la speranza che Xi potesse fare pressione su Putin e contribuire a una rapida fine dei combattimenti in Ucraina è svanita con la sua visita.
La proposta di pace di Xi non contiene quasi nessuna proposta concreta per l’Ucraina e soprattutto non prevede il ritiro delle truppe russe dall’intero territorio ucraino: “in realtà, la Cina sostiene principalmente la posizione della Russia. Putin ha parlato con Xi cinque volte dall’inizio della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, mentre il Presidente ucraino Volodymir Zelensky è ancora in attesa di una prima telefonata”, afferma Müller.
Per tale motivo, l’Occidente dovrebbe aumentare il suo sostegno all’Ucraina. Per Müller, Xi non è un mediatore onesto in questo conflitto. Pechino vede la Russia come un partner per il suo obiettivo di un ordine mondiale senza il dominio occidentale: “quindi improbabile un rapido allontanamento dalla sua attuale posizione filorussa”, afferma la giornalista.
Infine, la Cina sta sfruttando lo squilibrio economico della Russia per promuovere i propri interessi politici: “un leader Xi che si schiera con un uomo ricercato dalla Corte penale internazionale dell’Aia per crimini di guerra non si preoccupa né del benessere della popolazione ucraina né delle opportunità di sviluppo della Russia in difficoltà, ma solo dei propri interessi”, conclude Müller.
Selbst chinesische Start-ups bekommen die Pleite der Silicon Valley Bank zu spüren
Anche le start-up cinesi risentono del fallimento della Silicon Valley Bank
Dal momento in cui gli investitori globali sono diventati più cauti, a causa dei rischi politici ed economici di Pechino, e i rialzi dei tassi d’interesse negli Stati Uniti rendono meno attraente investire in Cina, la stampa di propaganda di Pechino sta sfruttando il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB) e la caduta del Credit Suisse per sottolineare il declino del capitalismo finanziario occidentale. Tuttavia, secondo Sabine Gusbeth, le start-up cinesi sono state colpite dal fallimento di SVB. Quest’ultima ha una joint venture con la Shanghai Pudong Development Bank (SPD). Inoltre, la SPD Silicon Valley Bank (SSVB) aveva un patrimonio di oltre due miliardi di dollari USA e più di 2.000 clienti in Cina: “si ritiene probabile che la banca partner SPD rilevi la quota di SVB”, dichiara Gusbeth. Lo scetticismo degli investitori stranieri nei confronti della Cina sta crescendo in considerazione dei crescenti interventi politici nella Repubblica Popolare. Anche la cosiddetta campagna di correzione nel settore tecnologico ha lasciato il segno sugli investitori stranieri.
Mentre nel 2021 più di un terzo di tutti gli investimenti in start-up cinesi era in dollari, la quota è scesa a meno di un quinto nel 2022: “il fallimento di SVB Bank potrebbe accelerare questo disaccoppiamento. Le conseguenze per le start-up in Cina non sono ancora prevedibili”, conclude Gusbeth.
Das einstige Streberland unter den Wirtschaftsnationen rutscht stark ab
L’ex paese nerd tra le nazioni economiche sta scivolando bruscamente
Questa settimana, il presidente della Federal Reserve Bank (Fed) Jerome Powell ha annunciato che la banca centrale statunitense avrebbe aumentato il suo tasso di riferimento di un quarto di punto percentuale: “ciò significa che il tasso di interesse di riferimento è ora compreso tra il 4,75 e il 5,0%. Poco più di un anno fa era ancora vicino allo zero”, afferma Teresa Stiens.
Attualmente, la Fed si trova in un conflitto di obiettivi che sta diventando sempre più acuto: “da un lato, il suo comportamento non dovrebbe mettere in difficoltà le banche e il mercato dei capitali. Ma dall’altro lato, l’obiettivo primario della banca centrale è quello di mantenere la stabilità monetaria”, riporta Stiens. Allo stesso tempo, Powel ha annunciato una più severa supervisione e regolamentazione delle banche: “l’improvvisa corsa agli sportelli della Silicon Valley Bank, che alla fine ne ha provocato il crollo, è stata resa possibile solo dall’online banking e dal mobile banking”, riporta Stiens.
Anche in Germania l'inflazione è attualmente un problema che ha un forte impatto sullo sviluppo economico. Gli esperti economici hanno annunciato mercoledì che prevedono una crescita di appena lo 0,2% nel 2023. Ciò significa che la Germania sta arretrando ulteriormente nel confronto internazionale. Un tempo la Germania era considerata il Paese dei “secchioni” tra le nazioni economiche. Solo in cinque Paesi del G20 le prospettive di crescita nei prossimi due anni sono peggiori di quelle tedesche, e tra questi ci sono casi particolari come la Russia o la Turchia.
Die China-Abhängigkeit großer deutscher Konzerne schadet der Bundesrepublik
La dipendenza delle grandi aziende tedesche dalla Cina danneggia la Repubblica Federale Tedesca
Secondo Moritz Koch, il tentativo del Cancelliere Olaf Scholz di preservare la sicurezza e la prosperità della Germania in un mondo incerto fallirà se le più importanti aziende della Repubblica Federale “dormiranno in silenzio”.
Deutsche Telekom è un esempio particolarmente allarmante, perché continua a collaborare con il fornitore di tecnologia cinese Huawei, ignorando gli avvertimenti di Berlino, Bruxelles e Washington.
Telekom sottolinea di avere il “dovere di garantire il funzionamento sicuro e regolare” delle sue reti mobili: “esatto…la sicurezza delle reti, la protezione delle infrastrutture critiche: è proprio questa la posta in gioco…la minaccia non proviene dalle sanzioni statunitensi, ma dalla tecnologia cinese”, sottolinea Koch.
Per l’autore, la scelta di Telekom è la stessa che ha portato la Germania al disastro del Nord Stream 2 e la compagnia energetica Uniper alla nazionalizzazione. Per questo motivo il ministro federale degli Interni Nancy Faeser vorrebbe indagare sulla connessione di Telekom a Huawei. Le dipendenze economiche delle grandi aziende sono un problema politico. Limitano il margine decisionale del governo, rendono Berlino vulnerabile al ricatto e danneggiano la reputazione internazionale della Germania.
Nonostante il governo stia cercando di “correggere gli errori degli anni passati…non si può dire lo stesso dell’economia tedesca”, continua l’autore. Le case automobilistiche tedesche continuano a puntare sul mercato cinese mentre Bosch e BASF stanno portando avanti importanti investimenti nella Repubblica Popolare: “alcune aziende pensano ancora di poter separare affari e geopolitica”, dichiara Koch.
Infine, l’autore specifica che sia a Washington sia a Bruxelles, molti non percepiscono più la Germania come un partner affidabile.