Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
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Süddeutsche Zeitung
Top-Ökonomen fordern freie Migration in Tarifjobs
I migliori economisti chiedono la migrazione libera verso lavori collettivi
La SZ ha potuto visionare in anteprima il primo documento di posizione politica dell'Istituto per lo Studio del Lavoro (IZA), diretto da Simon Jäger, che esorta il governo federale a pensare ad una nuova formula di migrazione, nel senso che le aziende dovrebbero essere libere di decidere chi assumere dall'estero - a patto che queste aziende siano vincolate da contratti collettivi.
Il giornalista Bastian Brinkmann sottolinea come la proposta che si può riassumere con
“Migrazione libera verso i lavori salariati” sia affascinante dal punto di vista politico-partitico, in quanto assumere qualcuno dall'estero è stato finora molto costoso per le aziende e i candidati; ma anche perché considera i costi sociali della politica economica.
Nel senso che al fine di risanare gli effetti della maggiore concorrenza sul mercato del lavoro - visto che provoca una diminuzione dei salari e questo è un bene per le aziende, ma un male per i lavoratori - Jäger ha proposto un dividendo sociale per creare una maggiore accettazione dell'immigrazione.
Infine, Brinkmann evidenzia come Jäger insieme al rappresentante della comunità imprenditoriale Haeusgen descrivano il piano di riforma del governo "a semaforo" come un progresso non sufficiente.
Nello specifico, Haeusgen trova particolarmente irrealistici il sistema a punti assegnati per le competenze e le qualifiche linguistiche tedesche, in quanto ritiene che "Chiunque parli un inglese corretto può essere integrato" e che le aziende sono nella posizione migliore per valutare se un candidato è in grado di apprendere i requisiti del lavoro sul posto di lavoro o meno.
Deutschland stimmt Asylverfahren an der EU-Grenze zu
La Germania accetta le procedure di asilo al confine con l'UE
I giornalisti Markus Balser, Paul-Anton Krüger e Roland Preuß riportano come la scorsa settimana i ministeri coinvolti a livello UE abbiano concordato una linea per i negoziati sulla riforma del sistema europeo comune di asilo. Secondo questa linea, in futuro le procedure di asilo per le persone provenienti da determinati Paesi di origine dovranno essere espletate alle frontiere esterne dell'UE entro tre mesi.
Durante questo periodo, i richiedenti asilo saranno ospitati in campi, ma legalmente non potranno entrare nell'UE al fine di facilitare i respingimenti ed evitare che si dirigano verso Paesi terzi come la Germania.
Inoltre, il governo federale sarebbe ora favorevole a rendere obbligatorie le cosiddette procedure di frontiera per i richiedenti provenienti da Paesi che non superano una quota di protezione del 15% in tutta Europa - la Commissione europea aveva proposto un gruppo di Paesi un po' più ampio e fissato il limite al 20%.
I richiedenti asilo provenienti dai Paesi di origine più importanti per la Germania, Afghanistan, Siria, Turchia, Iraq e Iran, non verrebbero toccati - ottengono quote di protezione più elevate e il governo federale lo ritiene appropriato e necessario; tuttavia, Georgia, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Macedonia settentrionale, Algeria, Marocco, Nigeria e molti altri Paesi sarebbero interessati.
Un accordo tra gli Stati dell'UE dovrebbe essere raggiunto entro l'estate, al fine di far passare le proposte attraverso il processo legislativo prima delle elezioni europee della primavera del 2024.
Apotheken in der Krise
Farmacie in crisi
Le farmacie ad oggi stanno vivendo una crisi importante, aggravata sì dall'inflazione e dalle conseguenze del Coronavirus, ma che nasce anche da altri problemi strutturali.
Innanzitutto, la professione sta diventando sempre meno attraente per i giovani, il che è fatale perché quasi la metà dei farmacisti raggiungerà l'età della pensione nei prossimi anni - da anni, infatti, l'Ufficio federale del lavoro inserisce i farmacisti nella categoria delle professioni carenti.
Il numero di farmacie in Germania è diminuito di oltre 3.000 unità negli ultimi dieci anni: secondo le statistiche dell'Associazione dei Farmacisti Tedeschi, sono rimasti poco meno di 18.000 esercizi - come nel 1980.
La giornalista Rainer Stadler sottolinea come le sia arrivata una lettera da Hänel, che gestisce una farmacia nella città sassone di Zwickau, di otto pagine in cui vi erano scritti solo elenchi su elenchi di tutto ciò che doveva osservare, dimostrare, documentare, controllare, quali linee guida e specifiche doveva rispettare, quali ispezioni doveva subire regolarmente: dogana, consiglio regionale, salute e sicurezza sul lavoro, ufficio delle imposte, ufficio di vigilanza commerciale, TÜV, assicurazione pensionistica, ufficio dell'ordine pubblico.
Stadler, infatti, sottolinea come gli esperti stiano raccomandano di trasformare le farmacie a livello strutturale: “Particolarmente importanti per il benessere delle farmacie sono i farmaci senza ricetta e altri prodotti, che rappresentano poco meno della metà del fatturato. Anche la consulenza: gli anziani, ad esempio, hanno difficoltà a utilizzare le app per la salute e le farmacie possono aiutarli in questo senso”.
Razzia gegen 'Ndrangheta: Vier Festnahmen in München
Raid contro la 'Ndrangheta: quattro arresti a Monaco
L'Ufficio di Polizia Criminale dello Stato bavarese (BLKA) e la Procura di Monaco I hanno arrestato mercoledì mattina a Monaco quattro presunti membri della mafia: l'operazione fa parte di un'operazione antimafia a livello europeo denominata "Eureka" che ha come obiettivo i membri di due clan della 'Ndrangheta della Calabria, nel sud Italia.
Il giornalista Martin Bernstein riporta come più di 130 agenti di polizia bavarese siano stati coinvolti nel raid a Monaco: in totale sono state perquisite dieci proprietà nella città e nel distretto di Monaco - residenze private e locali commerciali, tra cui tre attività di assistenza auto nel Riem Arcaden, nel Pasing Arcaden e nel centro commerciale PEP di Neuperlach. Secondo la BLKA, sono stati eseguiti quattro mandati d'arresto europei basati sull’accusa di aver partecipato al finanziamento del traffico internazionale di cocaina, di assistenza logistica e di riciclaggio di denaro. Secondo le autorità, le accuse dell'attuale operazione "Eureka" riguardano anche il possesso illecito di armi, il traffico di armi, i reati di frode e vari reati fiscali. Da oltre tre anni, le autorità tedesche, belghe e italiane indagano su l'organizzazione criminale con base in Calabria, in stretta collaborazione con le agenzie europee di contrasto Eurojust ed Europol.
Die Bundeswehr hat ein akutes Personalproblem
La Bundeswehr ha un grave problema di personale
Secondo Georg Ismar per risolvere il problema del personale della Bundeswehr, per renderla più attraente, ci vorrà ben altro che biglietti ferroviari gratuiti.
Il Ministro della Difesa Boris Pistorius (SPD) può essere diventato il politico più popolare del Paese ma a parte tutti i cambiamenti strutturali e l'accelerazione dell'acquisto di armi, ha un “cantiere che sta causando al suo ambiente un grosso mal di testa”.
Infatti, Eva Högl (SPD), Commissario del Bundestag per le Forze Armate, avverte che l'obiettivo di arrivare a circa 203.000 truppe al più tardi entro il 2031, difficilmente potrà essere raggiunto, in quanto c'è un calo delle candidature ed un numero eccessivo di reclute che si ritirano.
Pure il politico della CDU Roderich Kiesewetter, colonnello in pensione, non ha un giudizio molto positivo sulla situazione attuale, in quanto sostiene che in linea di principio la Bundeswehr deve essere completamente ridisegnata.
Högl e Pistorius sono fortemente favorevoli al servizio obbligatorio o all'anno sociale in quanto fino alla sua sospensione nel 2011, la coscrizione era riuscita ad attirare, anno dopo anno, una certa percentuale di reclute verso il servizio militare a lungo termine.
Un ritorno completo del servizio militare obbligatorio, invece, sembra al momento fuori discussione, se non altro per la mancanza di istruttori e caserme.
Le preoccupazioni per il personale però rimangono anche perché il tasso di abbandono è troppo alto e deve essere ridotto, anche fornendo ai candidati un quadro realistico del servizio nella Bundeswehr.
Der Kanzler auf der Suche nach guten Nachrichten
Il Cancelliere in cerca di buone notizie
Il giornalista Daniel Brössler sottolinea come il diplomatico che occupa un posto speciale nel cuore di Olaf Scholz è keniota e si chiama Martin Kimani; soprattutto da quando, in qualità di rappresentante del Kenya presso le Nazioni Unite, Kimani ha condannato le minacce della Russia in una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite poco prima dell'invasione russa dell'Ucraina e ha avvertito delle "ceneri di imperi morti".
Dal punto di vista di Scholz, le parole dell'ambasciatore keniota presso le Nazioni Unite sono state così significative perché contraddicevano l'affermazione del sovrano di Mosca Vladimir Putin secondo cui solo "l'Occidente collettivo" aveva un problema con la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. Si dà il caso, infatti, che la seconda tappa del viaggio in Africa di Scholz sia il Kenya - starà nel Paese questo venerdì e sabato.
Come prima tappa invece si recherà nella capitale etiope, Addis Abeba, per andare a dialogare con l'Unione Africana (Ua), l'associazione di 55 Stati che mira a promuovere “l'unità e la solidarietà” nel continente. Essendo la posizione dell'UA sulla guerra contro l'Ucraina è tutt'altro che chiara, Scholz coglierà l'occasione per ripulire la "grossolana assurdità" e l'"affermazione totalmente priva di fatti" secondo cui la Russia ha reagito solo all'avanzata della NATO sul territorio ucraino.
La situazione in Sudan, dove le parti in conflitto hanno appena concordato “in linea di principio” un cessate il fuoco di sette giorni, dovrebbe essere argomento di discussione anche in entrambi i Paesi.
Umsatz des deutschen Einzelhandels bricht ein
Crollano le vendite al dettaglio in Germania
La riluttanza all'acquisto da parte dei clienti tormentati dall'inflazione sta diventando sempre più un problema per i rivenditori tedeschi.
I dati parlano da soli, gli economisti si aspettavano una crescita dello 0,4%, dopo il calo dello 0,3% registrato a febbraio: rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, il settore del commercio al dettaglio ha addirittura registrato un calo reale delle vendite dell'8,6%.
Secondo Sebastian Dullien, direttore accademico dell'Istituto di politica macroeconomica (IMK), il calo delle vendite al dettaglio riflette la diminuzione del potere d'acquisto delle famiglie tedesche a causa dello shock dei prezzi dell'energia e dell'inflazione elevata.
Nei prossimi mesi, comunque, la perdita di potere d'acquisto dovrebbe attenuarsi grazie all'aumento dei salari e ai premi di compensazione dell'inflazione esenti da imposte e contributi. Tuttavia, sottolinea come sia probabile che il livello di consumo dell'anno pre-Corona venga raggiunto nuovamente non prima del 2025.
Infine, l’articolo riporta come l'Associazione tedesca del commercio al dettaglio (Handelsverband Deutschland, HDE) tema una moria di negozi a causa della moderazione dei consumatori, soprattutto perché anche i costi per molti negozi sono aumentati: quest'anno, secondo le previsioni dell'HDE, circa 9.000 negozi potrebbero chiudere l'attività.
Der deutsche Ausverkauf
La vendita tedesca
Viessmann, lo specialista delle pompe di calore dell'Assia del Nord, viene venduto “all'America”: la protesta è grande, visto che un'importante “tecnologia del futuro" sta lasciando il Paese.
Secondo il giornalista Daniel Mohr le proteste arrivano troppo tardi, essendo che la svendita è già avvenuta da tempo e che comunque non si poteva evitare dato che gli investitori tedeschi sono raramente disposti ad assumersi il rischio imprenditoriale e a investire il proprio denaro.
Infatti, le tabelle dell'indice azionario Dax, regolarmente compilate dalla società di consulenza EY, indicano come le principali aziende tedesche abbiano una maggioranza di azionisti stranieri.
Molte aziende a conduzione familiare in Germania si trovano ad affrontare lo stesso dilemma di Viessmann: spesso hanno una forte posizione di mercato e sono i famosi campioni nascosti che devono lottare ogni giorno per conquistare il loro posto ed in molti settori, ciò richiede immensi investimenti.
Dal punto di vista politico, è difficile porre un freno a vietare queste vendite in quanto significa escludere le imprese dall'offerta (globale) di capitali: sebbene ciò salvaguardi inizialmente la vecchia sostanza del Paese, essa si sgretola senza nuovo denaro.
Secondo Mohr, lo Stato non può fornire la quantità di capitale necessaria, ma può cercare di motivare il capitale privato del Paese a finanziare il rischio imprenditoriale.
Boris Palmer tritt bei den Grünen aus
Boris Palmer si dimette dai Verdi
Lunedì sera Theresa King, portavoce dell'associazione statale dei Verdi del Baden-Württemberg, ha annunciato che "Boris Palmer ha dichiarato le sue dimissioni dal partito Bündnis 90/Die Grünen (Verdi): sono state ricevute dall'associazione statale del Baden-Württemberg e hanno effetto immediato".
Palmer, essendo anche sindaco di Tubinga, ha pubblicato una dichiarazione personale in cui annuncia che continua a svolgere le sue funzioni ufficiali di primo cittadino, solo senza compiere dichiarazioni pubbliche e/o fare interviste.
Dopo lo scandalo di Francoforte per la dichiarazione della "stella ebraica", a Tubinga e nel Baden-Württemberg si era discusso di ulteriori misure per sanzionare il comportamento e le dichiarazioni di Palmer: infatti l’articolo sottolinea come sia possibile che i consigli comunali interrompano ogni collaborazione con Palmer.
Comunque, secondo il codice comunale del Baden-Württemberg, un sindaco o un vicesindaco non può essere votato per la decadenza dalla carica, ma la suprema autorità di controllo legale presso il tribunale amministrativo può far terminare anticipatamente il mandato.
CSU will keine Spitzenkandidaten mehr bei Europawahl
La CSU non vuole più i migliori candidati alle elezioni europee
Ad un anno dalle prossime elezioni europee, la CSU chiede di abbandonare il principio del cosiddetto top candidate.
Alexander Dobrindt, presidente del gruppo parlamentare della CSU al Bundestag, ha dichiarato ai giornali del Gruppo Funke che "Si dovrebbe fare in modo che le elezioni europee siano quello che sono: una decisione sulla composizione del Parlamento europeo, ma non una decisione sulla leadership della Commissione europea. Il concetto di Spitzenkandidaten non porta al successo, ma a irritazioni come l'ultima volta, quando Manfred Weber (CSU) era lo Spitzenkandidat e Ursula von der Leyen (CDU) è diventata Presidente della Commissione".
Il principio degli Spitzenkandidaten non è giuridicamente ancorato nell'UE, ma è sostenuto dai politici europei per rafforzare il ruolo del Parlamento nelle decisioni sul personale centrale.
Secondo questo principio, il politico che in precedenza ha ricevuto il maggior numero di voti come candidato principale alle elezioni parlamentari dell'UE dovrebbe diventare Presidente della Commissione. Finora, comunque, questo principio è stato applicato solo nel 2014, quando i capi di Stato e di governo dell'UE hanno proposto il vincitore delle elezioni Jean-Claude Juncker come Presidente della Commissione, che è stato poi eletto dal Parlamento europeo.
Nürnberg will künftig ausländische Wahlplakate verbieten
Norimberga vuole vietare in futuro i manifesti elettorali stranieri
Norimberga sta cercando opzioni legali per impedire che in futuro si svolgano campagne elettorali straniere nelle strade della città.
Il motivo è da ricercarsi nelle critiche rivolte in città per aver permesso ad un'associazione turca di affiggere 25 manifesti elettorali del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e del suo partito AKP.
L'associazione aveva fatto richiesta all'ufficio immobiliare della città di poter affiggere manifesti al di fuori della circonvallazione della città vecchia che è stata approvata in base allo statuto di utilizzo speciale, a condizione che i manifesti non ostacolassero la vista e non violassero la legge - ha dovuto pagare un totale di 800 euro di tasse per l'uso speciale.
Secondo le dichiarazioni, le linee guida saranno ora "riviste in vista di future elezioni di partiti stranieri", in quanto la città non vuole diventare teatro di campagne elettorali straniere.
Il giornalista Timo Frasch riporta infine come in Germania vivano circa 1,5 milioni di turchi che hanno diritto di voto; possono votare per le elezioni presidenziali e parlamentari in Turchia fino al 9 maggio.
Reden ja, protestieren aber trotzdem
Sì, ma continua a protestare
Martedì, il Ministro federale dei Trasporti, Volker Wissing (FDP), ha parlato per due ore con gli attivisti per il clima della "Last Generation". Secondo la giornalista Friederike Haupt, anche se questa visita è stata significativa visto che il ministro concede così tanto tempo a pochissimi ospiti, il Ministro ha dichiarato di non essersi sentito ascoltato dagli attivisti, o almeno incompreso.
Ciò perchè secondo Haupt “Ultima Generazione” è caratterizzata da una certa contraddizione. Innanzitutto, se da un lato gli attivisti lodano il fatto di aver avuto uno "scambio costruttivo" con Wissing su "come fare le cose insieme"; dall'altro affermano che il governo federale sta violando la Costituzione e non agirà comunque abbastanza velocemente a causa di lobbisti influenti e di una generale scontrosità se la pressione non è abbastanza forte.
Poi perché sanno di aver bisogno di un maggiore sostegno da parte della popolazione per avanzare richieste resistenti - citano persino studi secondo i quali tra il mezzo e il 3,5% dei tedeschi dovrebbe partecipare alle azioni perché queste facciano davvero la differenza - ma non ci sono segnali che questo accada.
Infatti, ciò emerge anche dalle dichiarazioni di “Ultima Generazione” postume all'incontro, in quanto seppur Lea Bonasera, che è una delle menti degli attivisti, abbia descritto l'incontro con Wissing come "umanamente rispettoso ed estremamente produttivo"; le azioni di protesta sono continuate come prima.
Europas Versagen im Cloud-Markt rächt sich jetzt besonders
Il fallimento dell'Europa nel mercato del cloud sta ora prendendo il sopravvento
Secondo Stephan Scheuer, il cloud non è mai stato così importante come oggi. Tale tecnologia rende possibili i più moderni e potenti sistemi di Intelligenza Artificiale (IA). I grandi centri dati cloud guidano da tempo l’economia e la società moderna. Le aziende europee hanno lasciato troppo spazio ad Amazon, Microsoft e Google dagli Stati Uniti e ad Alibaba e Baidu dalla Cina. Da un punto di vista strategico, questo errore è stato fatale per l’Europa perché Amazon, Microsoft e Google rappresentano più di due terzi del mercato europeo del cloud. Attualmente, queste aziende controllano l’infrastruttura sulla quale l’addestramento e l’implementazione di sistemi di Intelligenza Artificiale diventano possibili solo su larga scala. L’IA diventerà una tecnologia chiave in tutti i settori. La risposta politica degli europei dovrebbe essere il progetto Gaia-X. Tuttavia, finora il progetto non ha dato risultati significativi. Nessuna azienda è disposta a mettere a disposizione i miliardi necessari per una rete globale. Con Ionos, la Germania ha ora un’azienda di cloud valutata miliardi. Ma è troppo piccola per la concorrenza globale. Anche la francese OVH non riesce a tenere il passo con la concorrenza globale. Il distacco dell’Europa da Amazon, Microsoft e Google è quasi impossibile da recuperare. Le aziende europee si sono private di un mercato del futuro. A lungo termine, le conseguenze economiche non dovrebbero essere sottovalutate.
Kümmert euch um den Mittelstand!
Prendersi cura della classe media!
Secondo Thomas Sigmund, per aumentare la propria prosperità, la Germania ha bisogno di una politica industriale che promuova i “campioni nascosti”. Per la creazione di un nuovo miracolo economico come negli anni Sessanta, l’autore suggerisce un dibattito su quali settori industriali la Germania voglia incrementare la propria prosperità in futuro. Biontech condurrà presto ricerche in Gran Bretagna, il produttore di gas industriali Linde ha lasciato il centro finanziario di Francoforte per trasferirsi a New York mentre Viessmann è stata acquistata dalle società statunitensi. Per Sigmund, la convinzione del Cancelliere Olaf Scholz che il miracolo economico possa avvenire attraverso investimenti in tecnologie verdi rimane un’illusione: “la grande forza della Germania è costituita dai suoi campioni nascosti, che però stanno lasciando la Germania in modo silenzioso…questo dovrebbe essere il problema del semaforo (l’attuale coalizione del governo)…il primo miracolo economico è stato portato avanti dal Mittelstand (piccole e medie imprese), e dovrebbe essere lo stesso anche per il secondo”, conclude Sigmund.
Die Angst vor China beim Thema Chipfabriken-Übernahmen ist absurd
La paura della Cina per le acquisizioni di fabbriche di chip è assurda
Per Joachim Hofer, dal momento in cui ogni fabbrica di semiconduttori sul Vecchio Continente è diventata importante, escludere dai finanziamenti i proprietari provenienti dalla Cina non aiuterà a rinforzare l’industria europea: “in altri settori, potrebbe essere opportuno mostrare i limiti ma nel caso degli impianti di semiconduttori, ormai obsoleti, il timore che il prezioso know-how possa essere trasferito è assurdo”, dichiara Hofer.
L’autore afferma che è sbagliato voler proteggere le tecnologie di produzione mature allo stesso modo delle più moderne macchine per chip di ASML, l’azienda tecnologica di maggior valore in Europa: “il fatto che gli olandesi non possano vendere le loro apparecchiature alla Cina è comprensibile, visto il loro enorme vantaggio tecnologico”, continua Hofer. La situazione è diversa nel caso delle fabbriche di chip di Nexperia ed Elmos, entrambe obsolete. Qualora i politici volessero escludere i proprietari provenienti dalla Cina, essi dovrebbero offrire delle alternative. Hofer suggerisce di utilizzare i fondi statali per rilevare le fabbriche che nessuno dei produttori nazionali ha il desiderio di gestirle: “perché i colli di bottiglia della fornitura durante la pandemia ci hanno insegnato una cosa: ogni stabilimento di chip in Europa è prezioso, indipendentemente da chi lo possiede”, conclude l’autore.
Der Staat sollte lieber in Forschung investieren statt in Chipfabriken
Lo Stato dovrebbe investire nella ricerca piuttosto che in fabbriche di chip
Per il giornalista del Handelsblatt Jens Münchrath, a favorire la Germania come piazza economica a lungo termine non saranno le fabbriche di chip sovvenzionate dallo Stato in Sassonia o nel Saarland, non sarà la rinascita della politica industriale e non sarà l’elettricità industriale sovvenzionata bensì sarà la ricerca.
Secondo uno studio della società di revisione Ernst & Young, le aziende statunitensi continuano ad aumentare il loro vantaggio sulle concorrenti straniere nella spesa per la ricerca, un grande problema economico soprattutto da quando l’Intelligenza Artificiale ad alta intensità sta rivoluzionando tutti i settori della società e dell’economia.
Qualora il settore privato non dovesse investire abbastanza nella ricerca di base, questo compito dovrebbe essere svolto dallo Stato: “il fatto che sia in corso una gara di sovvenzioni a livello mondiale per attirare nuove fabbriche di chip non ci obbliga a seguirla, soprattutto quando partner come gli Stati Uniti lo stanno già facendo”, dichiara l’autore.
Sebbene, Münchrath affermi che la corsa ai sussidi poterebbe comunque verso un vantaggio, ovvero quello della diversificazione delle proprie fonti di approvvigionamento, in conclusione, l’autore sottolinea che lo Stato si dovrebbe concentrare maggiormente su ciò che ha gettato le basi per l’attuale prosperità della Germania: “un finanziamento altrettanto intelligente e generoso della ricerca di base”.
Trotz Rekordinvestitionen in Erneuerbare – Asien bleibt Kohle-Junkie
Nonostante gli investimenti record nelle energie rinnovabili, l’Asia rimane una drogata di carbone
Per la prima volta, di recente le capacità di energia rinnovabile in Cina hanno superato quelle del carbone. Attualmente, la Cina è il più grande mercato al mondo per gli investimenti nelle energie rinnovabili. Inoltre, secondo le previsioni, ci sono nuovi impianti di energia rinnovabile in India, 54 in Giappone e 36 in Corea del Sud. Tuttavia, per gli anni a venire Nicole Bastian afferma che il carbone rimarrà la fonte energetica dominante in Cina, India e Indonesia: “la grande crescita delle energie rinnovabili, frutto di una crescita economica superiore alla media, oscura il fatto che l’Asia è anche la regione più dipendente dal carbone, ora e in futuro”, sottolinea Bastian.
Circa la metà delle emissioni globali di anidride carbonica proviene da qui. Poiché gli impianti solari ed eolici non producono elettricità in modo continuativo e l’energia idroelettrica non è più disponibile come fornitore di energia nei periodi di siccità, ad esempio, l’anno scorso la quota effettiva del carbone nella produzione di elettricità nella seconda economia mondiale è rimasta ad un alto 60%.
Secondo le previsioni dell’Economist Intelligence Unit Entro il 2031, la quota percentuale del carbone dovrebbe diminuire, ma sarà ancora superiore al 45%. In Indonesia, la quota dovrebbe essere ancora superiore al 50%, in India oltre il 60%. Anche il Giappone e la Corea del Sud sarebbero ancora in grado di generare più di un quinto della loro energia dal carbone.
Inoltre, nei prossimi anni il gas naturale diventerà ancora più importante come tecnologia di transizione in molti Paesi della regione. Le aziende giapponesi hanno già firmato contratti per la conversione con produttori di energia elettrica in Indonesia, Thailandia e Filippine. In questo modo, la regione sta danneggiando il mondo - e soprattutto se stessa - attraverso le conseguenze del cambiamento climatico.
Der Klimaklub des Kanzlers ist ein Etikettenschwindel
Il club climatico del Cancelliere è un termine improprio
Nell’articolo pubblicato sull’editoriale tedesco, Teresa Stiens riporta che il Cancelliere Olaf Scholz vorrebbe fondare un “club” insieme ad altri Paesi per diventare neutrali dal punto di vista climatico entro il 2050. Tuttavia, l’autrice afferma che il Cancelliere non avrà le capacità di mantenere tale promessa perché nessun Paese ha la capacità di proteggere il clima e la propria economia allo stesso tempo. Tuttavia, per quanto l’approccio sia corretto, Stiens si domanda se l’associazione potrebbe effettivamente fare la differenza in termini di protezione del clima.
L’autrice riporta che l’adesione al “club” dei Paesi neutrali dal punto di vista climatico è aperto a tutti coloro che si impegnano ad attuare l’Accordo sul clima di Parigi, ovvero quasi tutti gli Stati del mondo. Nonostante tale decisione sembri positiva, mantenere “la porta aperta” a tutti non aumenterà il desiderio degli Stati a parteciparvi: “se tutti possono entrare, viene meno l’incentivo a impegnarsi particolarmente nella protezione del clima”, sottolinea Stiens
Inoltre, Scholz non ha stabilito stabilire quali esperienze e benefici esclusivi otterrebbero i membri. Lo statuto contiene principalmente espressioni come “discutere”, “avvicinare gli interessi” e “migliorare la cooperazione”. Mentre: “misure concrete, come un prezzo comune coerente della CO2 e tariffe climatiche di accompagnamento all’interno dei membri del club del clima non sono, almeno finora, in vista”, conclude l’autrice.