Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
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Der Staat will die Hilferufe der Flüchtenden nicht mehr hören
Lo Stato non vuole più ascoltare le grida di aiuto dei profughi
In questi mesi, l’Unione Europea sta procedendo alla modifica del regolamento UE in materia di asilo e di gestione della migrazione.
Il giornalista Ronen Steinke sostiene che con questa riforma l’UE sta per sacrificare qualcosa di fondamentale: il rispetto per l'individuo.
Nel senso che un diritto meno conosciuto della Legge fondamentale - articolo 103, paragrafo 1 - è quello dell'udienza legale, secondo cui lo Stato deve ascoltare l'individuo e deve dargli la possibilità di esercitare effettivamente i diritti che “retoricamente si vanta di assicurargli”.
Ad oggi, tuttavia, secondo Steinke, sempre più spesso i politici europei smettono di ascoltare quando effettivamente qualcuno vuole invocare questi diritti.
Questa situazione, con il nuovo regolamento UE, rischia di peggiorare perché spinge
“le procedure di asilo alle frontiere esterne, nelle caserme, nelle terre desolate [...] si tratta di luoghi in cui, in pratica, ci sono molti meno avvocati a disposizione per far valere tali diritti e molti meno volontari organizzati”.
Infine, secondo Steinke, l'UE vuole sia definire la Turchia e la Tunisia come "Paesi terzi sicuri", sia dichiarare la Georgia e la Moldavia come "Paesi di origine sicuri" - ciò significa che in futuro le persone provenienti da questi Paesi saranno respinte su tutta la linea e avranno un termine rigoroso di una sola settimana per presentare certificati di persecuzione politica - solo per usarli come Stati cuscinetto contro i rifugiati.
Der Nebel um „Andromeda“ lichtet sich
La nebbia attorno ad "Andromeda" si dirada
Secondo una ricerca congiunta di Süddeutsche Zeitung (SZ), Norddeutsche Rundfunk (NDR) - emittente radiotelevisiva pubblica dei Länder tedeschi del nord -, Westdeutscher Rundfunk Köln (WDR) - emittente radiotelevisiva pubblica del Land tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia -, del quotidiano svedese Expressen, della rivista online polacca frontstory.pl e del quotidiano danese Berlingske, gli investigatori dell'Ufficio federale di polizia criminale (BKA) stanno seguendo una pista che indica che due ucraini sono coinvolti nelle esplosioni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2.
Nel senso che gli investigatori hanno notato che, all’inizio dello scorso settembre, un equipaggio - composto da cinque uomini e una donna - ha noleggiato al porto di Hohe Düne, a nord di Rostock, lo yacht “Andromeda”, che una volta salpato, ha compiuto una sosta - proprio nei giorni precedenti all’esplosione - su un’isola non lontana dal punto in cui le condutture sono state danneggiate: una volta perquisita, sono stati trovati a bordo residui di esplosivo.
Come riportato da SZ e dei suoi partner, le indagini per il momento suggeriscono che “Andromeda” sia stata affittata tramite una società di comodo - Feeria Lwowa, agenzia di viaggi, con sede a Varsavia - da un gruppo di ucraini che viaggiavano con passaporti bulgari e rumeni falsi.
Nello specifico, uno di questi avrebbe viaggiato con un documento rumeno rilasciato a nome di Stefan Marcu: secondo quanto accertato dagli inquirenti, in Romania esiste effettivamente un uomo con questo nome, però il vero Stefan Marcu era nel suo Paese al momento dell'attacco.
Le ricerche di SZ, NDR e WDR e dei loro partner suggeriscono che la persona che si è identificata ai proprietari di Andromeda come Stefan Marcu, potrebbe essere un ucraino di 26 anni - nel frattempo, la SZ e i suoi partner sono riusciti a identificare un altro ucraino apparentemente coinvolto nell'attacco.
La SZ e i suoi partner sottolineano come la procura generale federale responsabile finora abbia mantenuto un profilo pubblico molto basso, dichiarando che non può commentare le indagini in corso.
Infine, sottolineano che alla domanda sul possibile coinvolgimento delle autorità ucraine, il governo federale ha affermato di "non commentare ulteriormente le indagini in corso da parte del Procuratore generale federale"; soprattutto non su "questioni riguardanti possibili informazioni o attività" - una smentita suona decisamente in modo diverso.
Ein unverhältnismäßiger Wühlangriff
Un’azione investigativa sproporzionata
All'alba di mercoledì, gli investigatori bavaresi hanno avviato un’operazione di polizia, a livello nazionale, nei confronti degli attivisti di “Ultima Generazione”.
Il giornalista Ronen Steinke sottolinea come la polizia abbia “fatto irruzione negli appartamenti, abbia acceso le torce nei luoghi più intimi, nelle camere da letto, negli armadi, e abbia fatto capire alle persone che si trovavano davanti a loro in pigiama, che la loro privacy era stata violata e che le conversazioni telefoniche potevano essere ascoltate e registrate”.
Secondo Steinke è un'azione investigativa così brutale che colpisce per la sua sproporzione, perché in teoria il reato di cui dovrebbero essere accusati gli attivisti è quello inerente al “blocco stradale”, visto che hanno causato dei semplici ingorghi, e ciò dal punto di vista legale implicherebbe solo “una coercizione e quindi un reato minore alla soglia minima di punibilità”.
Tuttavia, Steinke sottolinea come gli inquirenti bavaresi, guidati dalla Procura generale di Monaco, stiano facendo ricorso a tutto ciò che il Codice di procedura penale offre, arrivando persino ad invocare il “paragrafo antimafia” - articolo 129 del Codice penale.
Steinke definisce questo paragrafo una seccatura e sostiene che debba “essere tagliato per porre fine a questa situazione”, perché in base ad esso, nel caso in cui il reato sia punito con una pena massima di due anni, lo Stato è giuridicamente autorizzato a classificarlo “arbitrariamente come crimine organizzato".
Das große Gerangel
La grande rissa
A Berlino è stato recentemente assegnato una sorta di premio per i politici “con parole calorose per risultati favolosi”.
Secondo il giornalista Nicolas Richter, se esistessero in Germania premi per le produzioni politiche particolarmente fallimentari - come i lamponi d'oro di Hollywood -, molti di essi andrebbero alla coalizione del semaforo.
La “prima pernacchia", infatti, la assegnerebbe alla coalizione nella sua interezza in quanto “coalizione con le maggiori differenze ideologiche".
Il “secondo onore” lo consegnerebbe al partito dei Verdi, per il suo progetto di legge inerente all’installazione di nuovi impianti di riscaldamento, perché è stato un fallimento sia in termini “di artigianato sia di comunicazione”.
Il terzo trofeo lo darebbe al partner di coalizione più chiassoso, l'FDP, essendo che “è diventato populista, al punto di esagerare".
Il quarto premio lo assegnerebbe al Cancelliere, visto che non vuole assumere un ruolo di primo piano nella scena politica nazionale ed estera.
La coalizione dei semafori, inoltre, potrebbe pure vincere il premio per il clima più avvelenato, visti i numerosi momenti di crisi ed il fatto che le accuse stanno diventando sempre più personali - qualcuno, infatti, parla già di crisi di governo.
Naturalmente, secondo Richter, anche l'opposizione merita un premio speciale per aver offerto ben poche soluzioni al problema – come le vaghe idee sullo scambio di emissioni.
Warum die deutsche Wirtschaft doch schrumpft
Perché l'economia tedesca si sta contraendo, dopo tutto
L'economia tedesca si è nuovamente contratta nei primi tre mesi di quest'anno: il giornalista Alexander Hagelüken riporta come le ragioni principali risiedono nell’elevata inflazione e nel rapido aumento dei prezzi dell'energia.
Attualmente, le prospettive economiche per l'industria sono scarse: come riportato giovedì dall'Ufficio federale di statistica, il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,3% nel primo trimestre di quest'anno.
Poiché l'economia si era ridotta anche nell'ultimo trimestre del 2022, la Repubblica federale si trova in una cosiddetta fase di “recessione tecnica”: si tratta di un evento raro, gli economisti usano questo termine quando il prodotto interno lordo diminuisce per due trimestri di seguito - in questo modo distinguono questo tipo di recessione da crolli economici più gravi, che si verificano ancora più raramente.
La maggior parte dei ricercatori economici attualmente prevede un leggero aumento nella crescita economica, per la fine del 2023.
Tuttavia, Hagelüken sottolinea come le prospettive siano sempre più cupe: il rischio che l'economia tedesca vada in recessione nei prossimi mesi è infatti aumentato sensibilmente.
Ein Online-Postfach für jede und jeden
Una casella di posta online per tutti
Secondo la legge sull'accesso online (OZG) del 2017, la Germania avrebbe dovuto digitalizzare 575 servizi amministrativi a livello nazionale, entro la fine del 2022.
Il giornalista Markus Balser riporta come l'obiettivo sia stato ampiamente mancato e sottolinea come la digitalizzazione in molte aree della Germania “stia procedendo a passo di lumaca".
Questo è spiacevole non solo per i cittadini, sostiene Balser, ma anche per la coalizione del semaforo, visto che si era posta come promotrice di modernità.
Ad oggi, tuttavia, dopo lunghe discussioni, il governo ha concordato un emendamento sulla legge inerente all’accesso online: Il progetto di legge della Ministra degli Interni, Nancy Faeser (SPD), passerà al vaglio del gabinetto questo mercoledì.
Per quanto questo disegno di legge costerà molto al governo federale - la spesa si stima intorno ai 700 milioni di euro - secondo Balser la digitalizzazione deve avere la massima priorità.
Pistorius ist von Ungarn „enttäuscht“
Pistorius è 'deluso' dall'Ungheria
Il Ministro della Difesa, Boris Pistorius (SPD), ha criticato l'Ungheria per aver bloccato il rifornimento di una cassa speciale dal quale gli Stati dell'UE vengono rimborsati per le forniture di armi all'Ucraina.
Il giornalista Thomas Gutschker ricorda come Budapest aveva già bloccato la precedente decisione dei ministri degli Esteri UE, di aumentare il Fondo europeo per la pace di 3,5 miliardi di euro, essendo che l’Ucraina non aveva accettato la richiesta ungherese di rimuovere OTP - la più grande banca nazionale - dall’elenco di sostenitori della guerra.
Nello specifico, Pistorius sottolinea come questo blocco non permetta agli Stati di essere rimborsati di circa 3,6 miliardi, dato che il Ministro ha ricavato dalle dichiarazioni dell’Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell.
Ein Fall für die Abrissbirne
Un caso per la palla da demolizione
Il giornalista Johannes Pennekamp sottolinea come in Germania il peggioramento dei problemi strutturali, come “la carenza di personale, la debolezza dell'istruzione, la trasformazione climatica dell'industria, gli arretrati delle riforme e il deficit di applicazione delle autorità”, stiano tornando prepotentemente all'ordine del giorno e come “portino ad una persistente debolezza della crescita che fa della Germania l'uomo zoppo d'Europa”.
L'OCSE, la Commissione UE e il Fondo Monetario Internazionale, negli ultimi giorni, hanno dato alla Germania, infatti, una pessima pagella: il Paese è in ritardo nella crescita economica, è troppo esitante negli investimenti, non è attraente per le imprese e non sta riducendo le sue emissioni di gas serra abbastanza velocemente.
La posta in gioco, sottolinea Pennekamp, è quindi ben più alta: si ha sempre più la sensazione che l’economia stia sgretolando in troppi punti “senza che nessuno ci metta sopra malta e cemento".
Per evitare che la Germania si limiti a gestire la stagnazione, secondo Pennekamp, le autorità devono finalmente adottare una mentalità orientata a favorire e non a ostacolare le novità.
Euro 7 muss blockiert werden
Euro 7 deve essere bloccato
Il giornalista Henrik Kafsack sottolinea come “alcuni a Bruxelles” si stiano gradualmente rendendo conto che l'UE sta perdendo il sostegno dei cittadini e dell'industria nel perseguire standard climatici e ambientali, in quanto risultano essere sempre più elevati e ambiziosi.
Kafsack riporta come l'appello del presidente francese Emmanuel Macron per una pausa normativa abbia raggiunto finalmente la Commissione europea: tuttavia, questa pausa dovrebbe essere applicata solo alla prossima Commissione.
Eppure, secondo Kafsack, ci sono diverse proposte che Bruxelles farebbe meglio ad abbandonare immediatamente, prima fra tutte la norma Euro 7 sulle emissioni.
Nel senso che, secondo Kafsack, non si capisce perché la Commissione voglia ancora costringere l'industria a investire in motori a combustione più puliti: dopo tutto, in seguito alla decisione sui limiti di CO2 per le auto a partire dal 2035, non uscirà più dalla linea di produzione quasi nessuna auto con motore a combustione interna.
Infatti, per Kafsack, il governo tedesco dovrebbe unirsi a Francia, Italia e altri che stanno chiedendo il blocco dell'Euro 7, se vuole far competere l’UE nel settore delle auto elettriche.
Union will Patriotismus und nationale Symbole stärker fördern
L’Unione vuole promuovere maggiormente il patriottismo e i simboli nazionali
Il gruppo parlamentare CDU/CSU è favorevole a una maggiore promozione del patriottismo e dei simboli nazionali in Germania: secondo una mozione da loro presentata, che sarà discussa al Bundestag mercoledì pomeriggio, a tal fine il governo federale dovrebbe sviluppare un "Programma federale per il patriottismo".
Tra le altre cose, il programma dovrebbe "aumentare la visibilità dei simboli nazionali - in particolare della bandiera federale - negli spazi pubblici durante tutto l'anno" e garantire "che l'inno nazionale sia cantato più frequentemente nelle occasioni pubbliche e continui a essere coltivato come parte integrante della canzone tedesca".
La fazione dell'Unione giustifica la sua proposta affermando che "soprattutto in tempi di crescente polarizzazione e frammentazione" della società, la Legge fondamentale e il patriottismo potrebbero "sviluppare forti potenzialità di integrazione e identificazione a beneficio dello Stato e della società". Queste potenzialità non dovrebbero "assolutamente essere lasciate ai margini della società", ma devono "essere portate a un nuovo livello attraverso una promozione mirata da parte degli organi statali".
Si chiede anche un maggior numero di impegni e appelli pubblici da parte della Bundeswehr e del Bundestag, che dovrebbe essere rafforzato "come centro parlamentare di autostima patriottica", "ad esempio attraverso ritratti di importanti parlamentari e immagini della storia nazionale tedesca nei corridoi dell'edificio del Reichstag".
Ohne Hürden trotz HIV
Senza ostacoli nonostante l'HIV
Il giornalista Niklas Záboji sottolinea come l’annuncio del Ministro della Difesa francese, Sébastien Lecornu, secondo cui le persone sieropositive potranno accedere alle professioni “di soldato, gendarme e vigile del fuoco”, si tratti di una piccola rivoluzione.
I criteri di idoneità medica stabiliti, a livello internazionale, negli anni '80 hanno classificato le persone affette come non idonee a tutti gli effetti.
Di recente, tuttavia, sono aumentate le pressioni per rivedere questo regolamento, in riferimento ai recenti studi scientifici secondo cui la carica virale delle persone sieropositive non è più rilevabile e trasmissibile dopo la terapia antiretrovirale (ART).
In Germania, riporta Záboji, non esistono divieti professionali ufficiali: è persino illegale per i datori di lavoro chiedere, ad esempio durante un colloquio di lavoro, informazioni su un'infezione.
Tuttavia, in Germania le persone con HIV non sono ancora considerate idonee per il servizio di polizia, per le professioni mediche e per quei lavori in cui "ci sono viaggi professionali frequenti" - essendo che non possono entrare in alcuni Paesi a causa della loro infezione.
Ein Dienst zur Stärkung unserer Demokratie
Un servizio per rafforzare la nostra democrazia
Il presidente federale, Frank-Walter Steinmeier, è stato intervistato da FAZ per parlare del servizio civile obbligatorio.
“Un anno fa ho proposto il servizio civile obbligatorio. [...] La questione non ha lasciato indifferente nessuno. Il dibattito è più intenso che mai, e ne sono felice.
[...] Arriviamo quindi subito alla domanda centrale: perché deve essere obbligatorio? Dopo tutto, ci sono servizi volontari e impegno volontario. Nel nostro Paese, infatti, milioni di persone si prendono cura di chi ha bisogno di aiuto ogni giorno.
Tuttavia, è anche vero che l'impegno di molte associazioni, servizi di emergenza e organizzazioni umanitarie risente della mancanza di giovani. È anche vero che in molti luoghi sono sempre le stesse persone a occuparsi del volontariato. Molte strutture di solidarietà stanno diventando fragili nella società moderna. Mancano sempre più di ampiezza, durata e affidabilità.
[...] Un dovere non è semplicemente una costrizione. Riflettiamo un attimo su questo punto. Se ci si rivolge a tutti e tutti partecipano, allora tutti si sentono anche cittadini uguali. Con il dovere, lo Stato democratico dice: "Tu conti, sei responsabile e fai parte di questa democrazia! Sei necessario!". E c'è bisogno di voi per una società più giusta, umana e sostenibile. Il servizio sociale obbligatorio è un impegno concreto per la democrazia e per un futuro degno di essere vissuto.
[...] Con il servizio civile obbligatorio, diamo una risposta agli effetti distruttivi della frammentazione sociale. Temo che l'allontanamento delle persone l'una dall'altra possa prima o poi minare le basi della nostra democrazia. Sono convinto che un periodo di servizio sociale obbligatorio possa fornire un'esperienza unificante in una società con diversi stili di vita. La libertà come concetto di società non si dissolve in una prospettiva di ego isolato. Ha bisogno di relazioni vive con altre persone in cui si possa sviluppare una personalità responsabile.
[...] Vorrei che il servizio sociale obbligatorio durasse più a lungo di un tirocinio o di uno stage. Dovrebbe essere di sei mesi, ma non più di un anno. Dovrebbe essere possibile completarlo in diverse fasi della vita: tutti dovrebbero avere la possibilità di scegliere”.
Warum Xi Jinping Chinas politische Ökonomie radikal ändert
Perché Xi Jinping sta cambiando radicalmente l’economia politica cinese
Bernd Ziesemer analizza i cambiamenti radicali dell’economia politica cinese sotto la guida dell’attuale Presidente della Cina, Xi Jinping. L’autore dell’articolo identifica tre fasi di sviluppo economico nella storia della Repubblica Popolare Cinese: una fase che ha seguito il modello di sviluppo sovietico, una fase di boom economico sotto Deng Xiaoping e la fase attuale in cui Xi Jinping. La nuova linea politica di Xi Jinping privilegia la stabilità rispetto al dinamismo e limita l’influenza delle grandi imprese private. Il modello economico precedente si basava su investimenti massicci, trasferimento di tecnologia, prestiti statali e bassi salari per i lavoratori migranti. Nonostante tale sistema funzionasse bene, esso minava il monopolio del potere da parte del Partito Comunista Cinese, tramite la crescente influenza straniera, maggiore fiducia in sé stessi delle nuove classi medie e le agitazioni dei lavoratori migranti. Oggigiorno, Xi controlla i giganti della tecnologia, limita il flusso di credito nel settore immobiliare e preme per il disaccoppiamento dall’Occidente. Allo stesso tempo, quando Xi Jinping è salito al potere, ha trovato la corruzione dilagante, fino ai più alti ranghi della leadership comunista.
Infine, un’altra differenza dai suoi predecessori è l’isola di Taiwan. Tutti i leader del partito hanno sempre parlato del ritorno di Taiwan senza escludere l’uso della forza militare per raggiungere tale obiettivo. Ma solo sotto Xi Jinping è prevalsa un’economia di guerra: “tutti questi non sono segnali positivi per gli investitori occidentali. I rischi possono essere valutati in modo diverso, ma non scompariranno. I bei tempi andati non torneranno”, conclude l’autore.
Eine Vier-Tage-Woche ist populär, aber unrealistisch
Una settimana di quattro giorni è popolare ma irrealistica
L’articolo pubblicato su Handelsbaltt affronta la questione della settimana lavorativa composta da quattro giorni con una compensazione salariale completa e discute la fattibilità e gli effetti della riduzione dell’orario lavorativo. L’autore afferma che, con la richiesta di ridurre l’orario lavorativo, la co-presidente della SPD Saskia Esken cerca di guadagnare punti con i sostenitori del suo partito. Inoltre, l’autore fa notare che in passato le riduzioni dell’orario di lavoro sono state accompagnate da prosperità economica. Tuttavia, nonostante l’aumento dei redditi, negli ultimi due decenni, l’orario di lavoro non è realmente cambiato.
Secondo l’autore, l’attuazione di una settimana di quattro giorni con piena compensazione salariale richiederebbe un sostanziale aumento della produttività. Nonostante la digitalizzazione potrebbe favorire il raggiungimento di tale obiettivo nel settore manifatturiero nell’arco di dieci anni; ultimamente la crescita della produttività nella maggior parte dei Paesi industrializzati è stata bassa.
Per il settore dei servizi, dove un aumento elevato della produttività non è realistico, una riduzione dell’orario di lavoro con compensazione salariale porterebbe a un aumento del costo del lavoro, con conseguente aumento dei prezzi.
Inoltre, l’articolo sottolinea che l’occupazione a tempo pieno è già in calo da tempo e per stimolare la disponibilità della forza lavoro esistente a lavorare di più, l’autore suggerisce di ampliare le opportunità di lavoro straordinario, migliorare la remunerazione degli straordinari, ridurre la tassazione degli straordinari e gli incentivi al lavoro part-time.
L’articolo conclude che le riduzioni dell'orario di lavoro con compensazione salariale possono avere successo solo se accompagnate da elevati incrementi di produttività.
G7-Treffen: Gipfel der Selbstgerechten
Riunione del G7: Vertice dei moralisti
Questa settimana, Jens Münchrath osserva che i Paesi del G7, un tempo considerati l’indiscussa potenza mondiale, oggi rappresentano solo una piccola parte della produzione economica e della popolazione globale. L’autore percepisce l’incontro di Hiroshima come un atto di autoassicurazione da parte dell’Occidente. Il G7 mira a far sì che le principali economie emergenti si oppongano attivamente alla Russia e alla Cina: “Ecco perché il Giappone, padrone di casa, ha invitato a Hiroshima anche rappresentanti di Paesi come Brasile, India o Indonesia”, afferma Münchrath.
Tuttavia, oltre ad avere mancanza di credibilità tra i Paesi emergenti, all’interno dei Paesi del G7 sussiste un disaccordo sul percorso anticinese degli Stati Uniti, in particolare la Germania si oppone a un disimpegno da parte di importanti partner commerciali.
Inoltre, l’articolo critica i concetti di politica commerciale dell’Occidente, che secondo i Paesi emergenti, divide il mondo in buoni e cattivi e spesso strumentalizza i valori occidentali per obiettivi economici e geopolitici. Ciò induce diversi Paesi a rimanere neutrali nel conflitto tra Stati Uniti e Cina e a non lasciarsi intimorire dalle pretese morali dell’Occidente.
Infine, Münchrath sottolinea che l’Europa deve seguire il percorso protezionistico degli Stati Uniti, anche se ciò significa programmi di sovvenzioni miliardari a spese di terzi, e fa notare che, l’ordine commerciale basato sulle regole, di cui Washington è stato garante per molti decenni, ora è visto come un ostacolo da parte dell’amministrazione statunitense nella lotta contro la Cina.
Vom abgeschotteten zum gläsernen Staat: Deutschland bremst bei der Transparenz
Da Stato chiuso a Stato trasparente: La Germania rallenta sulla trasparenza
Il giornalista Thomas Hanke afferma che, nonostante la Germania abbia una legge sulla libertà d’informazione dal 2006, molti settori dell’amministrazione ne sono esenti. I cittadini devono fare richieste ed eventualmente pagare tasse fino a 500 euro per ottenere informazioni.
La coalizione dei semafori ha deciso di sviluppare una legge federale sulla trasparenza che obbligherebbe lo Stato a pubblicare informazioni su progetti di legge, contratti, ordini e studi. Ciò avverrà attraverso un portale di informazione generale e le uniche eccezioni sono rappresentate da gravi interessi di difesa nazionale o diritti personali.
Hanke riporta che, secondo Open Data, rispetto a molti Paesi europei, la Germania è in ritardo nella trasparenza. Un’amministrazione più trasparente potrebbe favorire, ad esempio, l’individuazione dell’evasione fiscale e migliori decisioni in materia di investimenti.
Tuttavia, Henke afferma che, nonostante l’accordo di coalizione sia chiaro, non esiste ancora una bozza di legge sulla trasparenza. Il Ministero federale dell’Interno non ha indicato una data per la presentazione della bozza e l’opposizione rimane silenziosa sul tema della legge sulla trasparenza. Anche se i Verdi sottolineano di volerla attuare rapidamente, nelle condizioni odierne, Henke dichiara che molto probabilmente tale legge non sarà emanata durante l’attuale legislatura.
KI ist Kurstreiber und Killer zugleich
L’Intelligenza Artificiale è pilota e assassino allo stesso tempo
L’articolo scritto da Astrid Dorner tratta dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale (IA) sui mercati finanziari. Secondo l’autrice, il recente breve crollo dei prezzi delle azioni a Wall Street causato da una foto falsa generata dall’Intelligenza Artificiale evidenzia che, l’uso di tale tecnologia per diffondere disinformazione e allarmismo potrebbe avere conseguenze finanziarie significative. La rapida diffusione di notizie false crea nuovi rischi che devono essere esaminati attentamente dalle autorità di regolamentazione. Ciononostante, nelle ultime settimane, alcuni investitori hanno beneficiato dell’impatto dell’IA: Microsoft, Alphabet, Nvidia, Apple e Meta hanno contribuito alla maggior parte dei guadagni di quest’anno. Anche se la forza di queste grandi società, che rappresentano circa il 20% dell’indice azionario S&P 500, sta guidando il mercato, non è ancora chiaro quali saranno le aziende vincitrici a lungo termine: “le probabilità sono 50:50 che il futuro vincitore dell’IA sia una start-up o un gigante tecnologico”, riporta l’autrice.
Il dibattito sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale e sulla sua regolamentazione continua, mentre le autorità di regolamentazione si confrontano con i rischi e le sfide associate a tale tecnologia.
Die Generation Z floppt in der Arbeitswelt
La Generazione Z fa flop nel mondo del lavoro
Nell’articolo pubblicato su Handelsblatt, Susanne Nickel riporta le sfide che le aziende devono affrontare con la giovane Generazione Z, nata tra il 1995 e il 2009. Tale generazione viene descritta come figli del benessere che si sentono chiamati a fare cose più elevate: “proteggono l’ambiente, mangiano vegano o vegetariano” e hanno un riferimento soprattutto morale quando si tratta di lavoro. I giovani spesso non sono interessati ad assumere posizioni dirigenziali e preferiscono condizioni di lavoro flessibili, in cui possono lavorare in modo indipendente da qualsiasi luogo. La fedeltà ai datori di lavoro, le prospettive a lungo termine e la gratitudine per il tempo e le risorse investiti non sono più così importanti per la Generazione Z. L’autrice avverte che questa tendenza a cambiare continuamente lavoro può diventare un problema, dato che le aziende stanno già affrontando la carenza di manodopera e a causa dei cambiamenti demografici potrebbero perdere altri sette milioni di posti di lavoro entro il 2035.
Nonostante la Generazione Z abbia eccellenti competenze digitali, mostra debolezze nelle cosiddette “soft skills”, come il lavoro di squadra e l’adattabilità. Per tale motivo, Nickel sottolinea che a volte le aziende si affidano ai dipendenti della cosiddetta Generazione X, nata tra il 1965 e il 1979, caratterizzata da elevate strategie di coping e tolleranza alle crisi. Tuttavia, sempre più spesso, la Generazione X passa in secondo piano a favore dei più giovani: “nonostante il valore delle persone anziane sia sotto i riflettori dei media, i responsabili delle risorse umane tendono ancora a invitare ai colloqui gli Z piuttosto che le persone con più di 45 anni”, afferma l’autrice.
In conclusione, per evitare un problema macroeconomico, Nickel invita i responsabili del personale a non trascurare la generazione più anziana.