Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Accanto a Global Opinions, la selezione delle migliori analisi della stampa estera, Stroncature offre un servizio di rassegna della stampa internazionale, personalizzabile per temi e testate. La rassegna, nella sua configurazione standard, è a cadenza settimanale ed è incentrata sulle "questioni globali". Include le seguenti testate: Washington Post, New York Times, Wall Street Journal, Foreign Affairs (STATI UNITI), Financial Times, The Economist, The Guardian (GRAN BRETAGNA), Le Monde, Le Figaro (FRANCIA), Frankfurter Allgemeine Zeitung, Süddeutsche Zeitung, Handelsblatt (GERMANIA), El Pais, El Mundo (SPAGNA), O Globo, Folha de S.Paulo (BRASILE); South China Morning Post, Global Times, Quotidiano del Popolo (CINA); Asahi Shimbun, Yomiuri Shimbun, Nihon Keizai Shinbun (GIAPPONE); The Hindu, The Times of India (India); Herald Sun, The Daily Telegraph (AUSTRALIA); Toronto Star, The Globe and Mail (CANADA); The Chosun Ilbo, The Dong-a Ilbo (COREA DEL SUD)
Deutschland hilft, Deutschland drückt sich
La Germania aiuta, la Germania si sottrae
Il giornalista Daniel Brössler sottolinea come il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, non si sia recato a Vilnius a mani vuote: “Ha portato con sé al vertice NATO l'annuncio di un nuovo pacchetto di aiuti militari dal valore di quasi 700 milioni di euro, non a caso reso pubblico proprio all'inizio dell'incontro. Ecco come si presenta la Germania di fine secolo”.
Tuttavia, Brössler evidenzia come dal punto di vista dell'Ucraina il nuovo pacchetto è solo “il lato positivo della medaglia tedesca. Sul lato oscuro c'è il no tedesco a un chiaro invito all'Ucraina dopo la fine della guerra”.
Nel senso che l'Ucraina e gli alleati NATO “sanno di avere a che fare a Vilnius con una Germania che afferma di aver tratto le giuste conclusioni dalla guerra imperialista della Russia e ne trae una non trascurabile pretesa di potere all'interno dell'alleanza” e che “ciò si adatta anche all'annuncio del Cancelliere secondo cui l'obiettivo della NATO del due percento della produzione economica per le spese militari in Germania sarà raggiunto già nel 2024.”
Tuttavia, rimane un mistero come il Paese dovrebbe riuscire a raggiungere l’obiettivo, perché per quanto nei prossimi anni “la Bundeswehr può ancora attingere al fondo speciale da 100 miliardi di euro finanziato dal debito. [...] Una volta svuotato quel forziere, il regolare bilancio della difesa dovrebbe fare un salto da gigante” visto che “per il bilancio 2028 potrebbe essere necessario un aumento astronomico di 25 miliardi di euro o più.”
Wenn ein Geschäftsmodell zusammenbricht
Quando un modello di business crolla
Il giornalista Roland Preuß inizia l’articolo citando le parole di Holger Schienbein, responsabile delle risorse umane di Bleistahl, un'azienda familiare di Wetter, nella regione della Ruhr: "Abbiamo molto da fare qui [...] È per questo che ho iniziato".
Preuß spiega come nell’azienda Bleistahl lavorino 500 persone e come il responsabile delle risorse umane voglia “mantenere il maggior numero possibile di dipendenti” e come questo “non sarà facile, perché Bleistahl produce ogni anno circa 360 milioni di anelli per le sedi delle valvole dei motori delle automobili: piccoli anelli di metallo del diametro di una tazza da cappuccino: un prodotto che non servirà più a nessuno con la scomparsa del motore a combustione interna.”
Il giornalista riporta il caso dell’azienda Bleistahl per testimoniare come un modello di business stia crollando a causa della nuova ondata di modernizzazione, che minaccia di spazzare via molte aziende.
Motivo per il quale riporta come al ministro federale del lavoro Hubertus Heil spetti l’onere di affrontare questa questione quando si recherà in visita a Wetter in questo giorno di luglio: “Per lui si pone la domanda su cosa dovrebbe fare la politica per promuovere il cambiamento e preservare i posti di lavoro.”
Er macht sich mal locker
Si sta rilassando
Secondo il giornalista Daniel Brössler “da tempo il Cancelliere convive con l'accusa di comunicare con troppa parsimonia: questa accusa, per quanto possa sembrare sorprendente, sembra essere stata presa a cuore dal Cancelliere.”
Infatti, Brössler sottolinea come la sua conferenza stampa estiva è stata, per la maggior parte, priva di risposte stringate: “Anche nei momenti in cui non vedeva l'ora di liquidare l'interlocutore con un sì o un no, ha poi deciso di fornire spiegazioni più dettagliate, spiegando la sua visione del mondo, compresa la Germania e la coalizione dei semafori.”
Il giornalista infatti riporta nell’articolo la sua concezione in forma riassuntiva: “La Germania si trova a un punto di svolta in un mondo pericoloso. Per assicurarsi un buon futuro, ha bisogno di velocità nella trasformazione, ma anche di compromessi pragmatici. I semafori litigiosi dovrebbero unirsi per questo, ma non c'è da preoccuparsi: si suppone che ora l'abbiano capito.”
Kabinett beschließt neue China-Strategie
Il governo adotta una nuova strategia per la Cina
Il giornalista Oliver Klasen riporta come, dopo numerose discussioni, questo mercoledì è stata approvata dal governo federale la nuova strategia cinese, in cui la Cina viene descritta come "partner, concorrente e rivale sistemico", una triade che la Commissione Ue ha formulato per la prima volta e che il governo federale ha adottato.
Infatti, nella strategia cinese, il governo federale sta ora cercando di definire misure concrete per ridurre la dipendenza della Germania e dell'Unione Europea dalla Cina, tra cui: “Rafforzare il mercato interno dell'UE e sviluppare ulteriormente il diritto della concorrenza dell'UE; diversificare le catene di approvvigionamento globali attraverso una più ampia diffusione del rischio; ridurre le dipendenze nei settori critici della tecnologia dell'informazione; sensibilizzazione delle aziende - il governo vuole scambiare in modo riservato le analisi dei rischi con le aziende particolarmente esposte alla Cina.”
Inoltre, la strategia prevede che gli investimenti diretti cinesi in Germania e nell'UE debbano essere controllati in modo più rigoroso e che le infrastrutture critiche e il cyberspazio debbano essere protetti meglio dagli attacchi dall'esterno.
Tuttavia, Klasen sottolinea che oltre alla minimizzazione del rischio, la strategia cinese menziona anche aree politiche, come la politica climatica o le questioni energetiche, in cui la Germania vuole lavorare più a stretto contatto con Pechino in futuro.
Lindner muss kein Geld sparen, er muss es jagen
Lindner non deve risparmiare denaro, deve inseguire il denaro
Il governo federale giustifica i piani di risparmio per il prossimo anno finanziario con una mancanza di denaro, infatti il ministro federale delle finanze Christian Lindner ha dichiarato che vorrebbe spendere di più, ma la sua funzione di sommo sacerdote delle solide finanze statali lo vieta.
Il giornalista Markus Zydra sottolinea, tuttavia, come “Sfortunatamente, questo mantra "mi piacerebbe, ma non posso" non coglie il vero punto: il governo federale ha abbastanza soldi, ma manca la volontà e la determinazione per raccogliere miliardi rubati da truffatori fiscali e altri criminali. Il ministero Lindner è infatti responsabile della lotta alla criminalità finanziaria e potrebbe rimpinguare le casse con misure adeguate.”
Zydra riporta come il primo avvertimento da parte della Corte dei conti federale fu emesso quando il cancelliere era ancora Gerhard Schröder (in carica dal 1998 al 2005).
Infatti, conclude sostenendo come sia “un peccato che il governo federale debba essere costantemente richiamato a fare quanto è necessario per far rispettare le leggi in vigore, chiudere immediatamente le scappatoie fiscali e sottrarre i fondi rubati e criminali alle bande criminali internazionali”.
Auch hier kein Grund zur Eile
Ancora una volta, non c'è bisogno di affrettarsi
La giornalista Annette Zoch riporta come il suicidio assistito rimanga ancora ad oggi una zona grigia dal punto di vista legale in Germania, visto che “due proposte di legge sul suicidio assistito sono state bocciate giovedì dal Bundestag, tre anni dopo che la Corte costituzionale federale aveva annullato il divieto del cosiddetto suicidio assistito in vigore dal 2015.”
Tuttavia, Zoch sottolinea come per quanto questo sia insoddisfacente per le persone che desiderano morire e per i loro parenti, per i medici e gli assistenti, per il momento è il male minore, essendo che entrambe le proposte di legge avevano i loro - sostanziali - punti deboli.
In aggiunta, evidenzia come ci sia anche un'altra buona notizia perché le cose si sono svolte improvvisamente in modo molto rapido: “Solo a metà giugno i gruppi Künast e Helling-Plahr avevano unito le forze e presentato la loro proposta di legge. E solo mercoledì entrambe le bozze da votare hanno superato la Commissione giuridica (con emendamenti) - la votazione si sarebbe svolta il giorno successivo.”
Quindi Zoch sostiene però che per una questione così importante è indispensabile un'ampia discussione pubblica: “Le questioni relative al valore della vita e all'approccio della società nei confronti della morte e del morire sono ancora più inadatte a essere affrontate in fretta e furia prima della pausa estiva. I deputati hanno quindi fatto la cosa giusta, invitando a larga maggioranza il governo federale a elaborare una legge per prevenire i suicidi. Questa è una buona notizia.”
„Die Lage ist viel schlechter als erhofft“
"La situazione è molto peggiore del previsto"
Il giornalista Kim Björn Becker riporta come seppur per la maggior parte delle persone la pandemia di Coronavirus sia finita, vi è una piccola parte che continua a lottare con gli effetti tardivi dell'infezione: secondo le stime, circa due milioni e mezzo di persone in Germania soffrono di Long Covid e attualmente i medici non sono in grado di curare i sintomi e non si sa perché alcune persone lo sviluppino mentre altre no.
Motivo per il quale il ministro federale della Sanità Karl Lauterbach ha annunciato mercoledì più fondi per la ricerca, circa 41 milioni di euro - anche se inizialmente aveva promesso di stanziare fino a 100 milioni -, in quanto ha affermato che “abbiamo indicazioni che molti saranno colpiti in modo permanente [...] Non abbiamo ancora una cura e nessun buon concetto terapeutico che funzioni, solo le prime indicazioni."
Bundesregierung unterbindet Eurofighter-Exporte nach Saudi-Arabien
Il governo federale interrompe le esportazioni di Eurofighter in Arabia Saudita
La FAZ riporta come il governo tedesco voglia bloccare la consegna dei caccia Eurofighter all'Arabia Saudita fino alla fine della legislatura.
Nel senso che mercoledì il Cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato, a margine del vertice NATO di Vilnius, in Lituania, che "non è prevedibile alcuna decisione sulle consegne di Eurofighter all'Arabia Saudita", anche se si è dimostrato disponibile a dare già il via libera alla consegna di aerei da trasporto militare del tipo A400M agli Emirati Arabi Uniti (EAU).
La FAZ sottolinea che comunque le esportazioni di armi verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono da diverso tempo controverse in quanto entrambi i Paesi sono coinvolti nella guerra dello Yemen e l'accordo di coalizione tra SPD, Verdi e FDP del 2021 contiene la seguente formulazione: "Non rilasceremo licenze di esportazione di attrezzature militari a Paesi che siano dimostrabilmente coinvolti direttamente nella guerra in Yemen".
Tuttavia, a causa della fine delle ostilità, grazie al cessate il fuoco, Scholz ha dichiarato che questa clausola "non può più essere una linea guida per l'azione. La situazione nello Yemen è cambiata molto", anche se “non vi è alcuna sostanziale inversione di tendenza nelle esportazioni di armi verso i due stati autoritari, vista la loro situazione dei diritti umani”.
Deutsche misstrauen der Finanzbranche
I tedeschi diffidano del settore finanziario
Secondo un'indagine condotta dalla società di consulenza per le comunicazioni Edelman, la fiducia dei tedeschi nel settore finanziario è in crisi.
Nello specifico, nell'attuale Barometro della Fiducia di Edelman, che viene compilato annualmente e si basa su un'indagine condotta su 32.000 partecipanti di 28 Paesi, i cittadini tedeschi ripongono la seconda minor fiducia nei fornitori di servizi finanziari, facendo risultare solo le aziende attive nel campo dei social network ad essere oggetto di maggiore sfiducia.
Il giornalista Markus Frühauf, infine, riporta come Holger Hals, direttore senior di Edelman Smithfield, ha commentato risultati del sondaggio: "Nel complesso, i risultati rivelano una fondamentale mancanza di fiducia in un settore importante della nostra economia [...] È prevedibile un ulteriore calo della fiducia anche a livello globale.”
Unwürdiges Gezerre
Tiro indegno
La giornalista Tatjana Heid riporta come in teoria i partiti del semaforo avessero promesso nell'accordo di coalizione di porre la "prima pietra per un decennio di opportunità educative” e che “ogni bambino deve avere le stesse opportunità di sviluppo e realizzazione e per rafforzare la qualità, le prestazioni e l'ulteriore sviluppo del sistema educativo".
In questo contesto, secondo Heid, la disputa sul Patto digitale 2.0 è indegna, soprattutto se si ascoltano le notizie provenienti dal settore scolastico: “Le competenze matematiche degli alunni tedeschi lasciano molto a desiderare. Gli insegnanti sono troppo pochi. I dirigenti scolastici sono frustrati. Nonostante vent'anni di programmi di sostegno, gli alunni della scuola primaria non leggono meglio. E anche per quanto riguarda le competenze digitali, le scuole tedesche ottengono un punteggio piuttosto basso in un confronto europeo.”
La giornalista sottolinea come quest'ultimo dato in particolare dovrebbe preoccupare molto la coalizione che si autodefinisce progressista: “In apparenza, infatti, il Patto digitale riguarda le attrezzature digitali delle scuole, tablet, WLAN, lavagne digitali e server. Ma si tratta anche di gettare nelle scuole le basi - per riprendere il termine dell'accordo di coalizione - per la comprensione dei contesti digitali. E questo è davvero un investimento per il futuro.”
Am Zug führt kein Weg vorbei
Non c'è modo di aggirare il treno
Secondo il giornalista Thiemo Heeg sembra ieri quando Deutsche Lufthansa annunciò di voler rendere di nuovo più attraenti i voli nazionali per non lasciare il traffico alle ferrovie, nonostante non molto tempo prima l'industria aerea e la Deutsche Bahn (DB) si fossero assicurate reciprocamente la loro profonda amicizia.
Infatti, nell'aprile 2021, i due "partner" avevano concordato su un cosiddetto piano d'azione “per conquistare 4,3 milioni di passeggeri da trasferire al treno, per ridurre di un sesto la quota del traffico aereo nazionale nelle emissioni di CO2 in Germania.”
Secondo Heeg, anidride carbonica e clima sono le parole chiave del boom delle ferrovie e l'immagine attuale della Deutsche Bahn parla contro questa tesi, in quanto la situazione attuale delle ferrovie è desolante a tal punto che “i passeggeri disposti a cambiare aereo non amano affidarsi alla ferrovia quando gli Sprinter ICE diretti agli aeroporti si guastano.”
Heeg, dunque, con questo articolo mira a sottolineare come la cooperazione tra i due mezzi di trasporto sia in fase di stallo avvertendo al contempo che “da dal punto di vista di una compagnia aerea, sarebbe negligente considerare i voli nazionali come un modello di business promettente a causa della debolezza delle ferrovie: i semafori sociali sono verdi, non solo in Germania, ma anche in tutta Europa, per il treno e non per l'aereo.”
Lindners Knaller
Il cracker di Lindner
Il giornalista Manfred Schäfers sottolinea come per molto tempo la politica fiscale è stata in un sonno profondo e come Christian Lindner abbia messo fine a questa situazione con il botto. Nel senso che il ministro delle Finanze, Christian Lindner, non solo sta pubblicando un disegno di legge per trasporre la tassa minima globale nella legislazione nazionale, ma sta anche pianificando quasi cinquanta misure con una legge sulle opportunità di crescita.
Secondo Schäfers non tutte faranno la gioia della comunità imprenditoriale, tuttavia, la stragrande maggioranza dei cambiamenti dovrebbe alleggerire l'onere per le imprese, essendo che le parole chiave più importanti sono: nuovi premi agli investimenti, sussidi alla ricerca più generosi, compensazioni delle perdite più generose.
Schäfers riporta come l'effetto complessivo promesso sarà notevole - il Ministero delle Finanze parla di 6 miliardi di euro all'anno - e sottolinea come l'economia avrebbe bisogno di un tale impulso, visto che la crescita è scarsa e le prospettive sono tristi.
Politik im Schnellverfahren schadet der Demokratie
La politica delle corsie preferenziali danneggia la democrazia
Heike Anger sottolinea che i “vincoli percepiti” dalla politica non devono essere una giustificazione per ignorare gli obblighi costituzionali.
L’occasione per questa critica è la legge sul riscaldamento, che prevede il divieto di riscaldamento a olio e a gas. La legge è stata temporaneamente bloccata perché un deputato della CDU ha ritenuto che i suoi diritti di partecipazione al processo legislativo fossero stati violati. Anger dichiara che il Parlamento deve uscire dalla modalità di crisi che ha prevalso dopo la pandemia della corona e garantire un tempo di consultazione adeguato per i parlamentari. Tuttavia, si dovrebbe fare attenzione a garantire che il Parlamento possa rimanere flessibile per reagire in modo appropriato alle crisi.
Si sottolinea che gran parte dei timori dei cittadini tedeschi deriva anche dall’impressione che i politici non abbiano piani o li abbiano solo affrettati. In un momento in cui le opinioni estremiste sono in aumento e il sostegno al partito di governo è in drastico calo, la dovuta diligenza da parte del Parlamento dovrebbe essere considerata il minimo. Infine, si sottolinea che la nozione di “velocità della Germania” coniata dal Cancelliere Scholz dovrebbe essere rivista. È accettabile essere pragmatici, orientati ai risultati e agili, ma non a spese dei diritti parlamentari e certamente non a spese della libertà e della democrazia.
Die Macht der Blockfreien
Il potere dei non allineati
Jana Puglierin afferma che il Brasile e altri Paesi del Sud globale non vogliono essere coinvolti nel conflitto tra Stati Uniti e Cina. Nonostante Lula abbia condannato l’uso della forza militare dopo l’invasione russa dell’Ucraina e il Brasile abbia votato a favore di una risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva il ritiro delle truppe russe, il Presidente brasiliano attribuisce all’Occidente una parte di responsabilità per il conflitto. Accusa l’Occidente di aver alimentato la violenza fornendo armi e non cercando una soluzione pacifica. Il Brasile vede la Cina come un buon partner piuttosto che come un rivale, senza diventare dipendente da Pechino, ma nemmeno dall’Europa o dagli Stati Uniti. Il Brasile vede l’ordine mondiale in evoluzione come multipolare. Paesi simili sono delusi dall’inerzia del sistema nell’affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la pandemia di Covid 19. Vorrebbero creare un ordine che funzioni meglio per loro, anche in formati più flessibili come i BRICS.
Il governo tedesco sta mostrando grande interesse nello sviluppo delle relazioni con il Brasile, come dimostrano le visite di politici tedeschi di alto livello. Tuttavia, la Germania non dovrebbe aspettarsi che il Brasile sostenga pienamente l’agenda tedesca nei confronti di Russia e Cina. La cooperazione dovrebbe invece basarsi su interessi e opportunità comuni, come la transizione energetica europea, i finanziamenti per il clima e un’autentica partnership sulle materie prime.
Puglierin sottolinea che gli accordi con i Paesi del Sud America difficilmente avranno successo qualora gli europei dovessero continuare con l’approccio protezionistico che l’UE sta perseguendo, dal punto di vista brasiliano, come la richiesta di una dichiarazione aggiuntiva al previsto accordo di libero scambio UE-Mercosur.
Europas Bonsai-Armeen haben Putin trotz Zeitenwende wenig entgegenzusetzen
Gli eserciti bonsai europei hanno poco da opporre a Putin nonostante la svolta dei tempi
Gli eserciti bonsai europei hanno poco da opporre a Putin nonostante la svolta dei tempi
Moritz Koch osserva che, nonostante la pretesa di spendere il due per cento del loro potere economico per la difesa, i Paesi della NATO non stanno raggiungendo questo obiettivo. Il vero punto focale dell’articolo è che gli europei non si fidano di se stessi e dipendono dagli Stati Uniti, nazione indispensabile per la loro sicurezza. La base economica della Russia non è particolarmente forte e l’industria bellica russa è tecnologicamente in ritardo rispetto a quella europea. Ciononostante, i Paesi europei, con i loro piccoli eserciti, avrebbero poco da contrastare in caso di confronto con la Russia.
La decisione di Finlandia e Svezia di chiedere la protezione della NATO illustra la sfiducia degli europei nella propria capacità di difendersi. La garanzia di sicurezza degli Stati Uniti è l'unica cosa di cui si fidano in caso di emergenza. Più un Paese è geograficamente vicino alla Russia, meno è disposto a impegnarsi in avventure incerte e a cercare l'autonomia strategica.
Le elezioni americane del prossimo anno rappresentano un grande rischio geopolitico per la sicurezza dell’Europa. Un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sarebbe particolarmente problematico, perché difficilmente passerebbe indenne dalla NATO. A lungo termine, Washington non proteggerà l’Europa in modo permanente e gli europei dovranno prima o poi affrontare il problema russo da soli, che siano pronti o meno.
Deutschland muss von einer Ausstiegs- zu einer Einstiegsgesellschaft warden
La Germania deve passare da una società di uscita a una società di entrata
L’articolo “La Germania deve passare da una società di uscita a una società di entrata” di Sebastian Matthes analizza la situazione attuale della Germania e chiede un cambiamento di atteggiamento politico. L’autore afferma che la Germania è diventata una società di uscita che si concentra sul passato e non è disposta ad attivarsi nei settori futuri.
Rispetto a Berlino, altri Paesi, come gli Stati Uniti, stanno prosperando in settori come l’Intelligenza Artificiale, le energie rinnovabili e gli investimenti nell’idrogeno. La Germania sta affrontando un periodo prolungato di bassi investimenti e la produzione economica tedesca è ancora inferiore a quella precedente alla crisi della Corona.
Secondo l’autore, il governo tedesco sta conducendo un dibattito sbagliato, concentrandosi sulla disputa sul mancato gettito fiscale invece di discutere del futuro del paese. Le aziende tedesche sono in ritardo a livello internazionale per quanto riguarda gli investimenti in ricerca e sviluppo, a causa, tra l’altro, della mancanza di materie prime, della burocrazia e degli elevati oneri fiscali.
L’autore sostiene che la Germania ha bisogno di una strategia per entrare in nuovi settori invece di concentrarsi solo sull’uscita dalle tecnologie esistenti. Vengono forniti esempi specifici, come la promozione della fusione nucleare, l'espansione delle reti di teleriscaldamento e l'uso di diverse varianti di idrogeno. Si sottolinea inoltre che la Germania dovrebbe utilizzare tutte le tecnologie disponibili per promuovere la protezione del clima e fare un uso efficace dei dati provenienti dall’industria e dal sistema sanitario. Per affrontare le sfide del futuro, la Germania deve attivarsi per affrontare le sfide del futuro.
Europas jahrzehntelanger Tiefschlaf bei Computerchips rächt sich jetzt
I decenni di sonno profondo dell'Europa nel settore dei chip per computer si stanno ora vendicando
Joachim Hofer affronta la questione della dipendenza dell’Europa dagli Stati Uniti e dalla Cina nel settore dei chip per computer. Da un lato, le aziende europee dipendono dai principali fornitori statunitensi di semiconduttori, come Nvidia, Intel e Qualcomm, che forniscono chip ad alte prestazioni utilizzati nei centri dati e nelle future automobili automatizzate. Dall’altro lato, dipendono anche dalla Cina, poiché molti chip standard provengono da fabbriche cinesi, meno sofisticate dal punto di vista tecnologico ma comunque indispensabili per macchine utensili, pompe di calore o impianti solari.
Le poche aziende europee di chip rimaste, come Infineon, STMicroelectronics e NXP, dipendono sia dagli Stati Uniti che dalla Cina. Hanno bisogno di produttori di macchine statunitensi per attrezzare le loro fabbriche e del mercato di vendita cinese, importante per aziende europee come Infineon.
Al contrario, gli Stati Uniti e la Cina hanno interessi soltanto nel produttore olandese di apparecchiature ASML. Tuttavia, la sola ASML non è sufficiente per poter agire con sicurezza nel conflitto tra Stati Uniti e Cina. Nonostante l’UE abbia iniziato a sovvenzionare nuove fabbriche, ciò non è ancora sufficiente per sostituire i chip prodotti in Cina. Inoltre, le università europee formano troppo pochi specialisti per questo settore di importanza strategica. Qualora l’Europa dovesse essere emarginata anche solo parzialmente dalle forniture di chip, le linee di produzione potrebbero rapidamente bloccarsi.
Die neue China-Strategie darf nur der Anfang sein
La nuova strategia per la Cina deve essere solo l'inizio
Dana Heide sottolinea che la Germania potrebbe affrontare con successo le sfide della potenza economica emergente cinese solo se si concentra sul quadro generale e non sui vantaggi a breve termine dei singoli membri del governo tedesco.
La strategia per la Cina presentata di recente, il primo documento congiunto di questo tipo nella storia della Repubblica federale, è considerata un successo. Tre partiti diversi e 14 ministri federali sono riusciti a raggiungere una posizione comune su Pechino. L’attuazione della strategia sarà cruciale ma ogni dipartimento potrebbe perseguire una propria strategia per la Cina.
L’autrice sottolinea l’importanza di una comprensione comune e dell’unità, soprattutto di fronte a un’autocrazia centralizzata come la Cina. I cambiamenti sotto la guida del leader dello Stato e del Partito Xi Jinping hanno influenzato notevolmente il Paese in un breve periodo di tempo, introducendo un maggiore controllo per lo Stato e una minore libertà per l’economia e la società. Secondo Heide, la Cina continuerà a cambiare nel prossimo decennio e per tale motivo sono necessari ulteriori sforzi per garantire un approccio efficace e unificato alla Cina.