Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Accanto a Global Opinions, la selezione delle migliori analisi della stampa estera, Stroncature offre un servizio di rassegna della stampa internazionale, personalizzabile per temi e testate a seconda delle specifiche esigenze del committente.
La rassegna, nella sua configurazione standard, è a cadenza settimanale ed è incentrata sulle "questioni globali". Include le seguenti testate: Washington Post, New York Times, Wall Street Journal, Foreign Affairs (STATI UNITI), Financial Times, The Economist, The Guardian (GRAN BRETAGNA), Le Monde, Le Figaro (FRANCIA), Frankfurter Allgemeine Zeitung, Süddeutsche Zeitung, Handelsblatt (GERMANIA), El Pais, El Mundo (SPAGNA), O Globo, Folha de S.Paulo (BRASILE); South China Morning Post, Global Times, Quotidiano del Popolo (CINA); Asahi Shimbun, Yomiuri Shimbun, Nihon Keizai Shinbun (GIAPPONE); The Hindu, The Times of India (India); Herald Sun, The Daily Telegraph (AUSTRALIA); Toronto Star, The Globe and Mail (CANADA); The Chosun Ilbo, The Dong-a Ilbo (COREA DEL SUD)
Digitalministerium war tagelang angreifbar
Il Ministero digitale è stato vulnerabile per giorni
Il giornalista Max Muth riferisce come, questa settimana, il Segretario di Stato del Ministero federale degli Affari Digitali e dei Trasporti sia stato hackerato “In questo caso, fortunatamente, dai buoni”.
Infatti, Muth spiega come un hacker anonimo aveva trovato il numero del funzionario durante una ricerca di vulnerabilità di sicurezza nelle reti del governo federale e “Poiché in Germania può essere illegale penetrare nelle reti altrui, anche se si è dalla parte dei buoni, l'hacker ha contattato la SZ. Perché i giornalisti non sono tenuti a rivelare le proprie fonti. Il motivo dell'hacker: voleva semplicemente che le autorità chiudessero finalmente la falla”.
Con "la falla", l’hacker si riferiva ad una vulnerabilità in un antivirus - “Mobile Iron” o "armatura per cellulari" -, generato dall'azienda Ivanti, specializzata in sicurezza informatica per dispositivi mobili, che viene usato da molte aziende note, ma anche molte autorità in tutta Europa.
L’elemento critico, secondo l’hacker, è che la falla è stata resa nota ufficialmente il 24 luglio, quando il produttore ha annunciato di averla colmata, e come dopo diversi giorni, almeno in Germania, non fosse stata ancora corretta: “Non è un segreto tra gli esperti di sicurezza informatica che le falle nella sicurezza non sempre vengono colmate immediatamente, anche nelle reti dei governi federali. Tuttavia, è triste”.
Kita-Krise belastet Eltern
La crisi degli asili nido pesa sui genitori
La giornalista Meredith Haaf riporta i risultati di una recente indagine non ancora pubblicata dell'Istituto di ricerca economica e sociale della Fondazione Hans Böckler (WSI), secondo cui più della metà dei genitori che lavorano e i cui figli frequentano un asilo nido ha sperimentato che una struttura è stata chiusa, o aperta solo per periodi brevi, a causa della mancanza di personale negli ultimi tre mesi: “Un'ampia percentuale di genitori dichiara di essere oppressa dalle chiusure e un terzo ha ridotto il proprio orario di lavoro a causa delle circostanze”.
Bettina Kohlrausch, direttrice del WSI, parla di un "divario tra aspirazione e realtà" per quanto riguarda la compatibilità tra lavoro e famiglia, soprattutto per le donne: “È la prima volta che i dati confermano quanto la mancanza di personale nel panorama degli asili nido si rifletta nella vita quotidiana delle famiglie”.
Soprattutto, secondo Haaf, alla luce delle ultime stime degli esperti che calcolano che attualmente c'è una carenza di circa 98.600 educatori nel settore degli asili nido e che entro il 2030 potrebbero arrivare a più di 230.000.
Wie umweltbewusst sind die Deutschen?
Quanto sono attenti all'ambiente i tedeschi?
Il giornalista Nicolas Richter sottolinea come solo poche settimane fa la coalizione dei semafori ha discusso aspramente sulla cosiddetta legge sul riscaldamento: “Il progetto di un riscaldamento neutrale dal punto di vista climatico ha messo in difficoltà anche molti tedeschi: da un lato, infatti, molti sono d'accordo con l'obiettivo di abbandonare i combustibili fossili, dannosi per il clima. Dall'altro, molti temono i costi delle nuove tecnologie di riscaldamento, come le pompe di calore”.
Questo dilemma, riporta Richter, si riflette anche nella nuova indagine sulla "Consapevolezza ambientale in Germania", pubblicata giovedì dall'Agenzia federale per l'ambiente e dal Ministero federale dell'Ambiente.
Infatti, secondo il sondaggio, seppur i tedeschi sono molto preoccupati per la crisi climatica, in quanto lo percepiscono sempre più come un pericolo per sé stessi, emerge una discrepanza tra la percezione dei problemi ambientali e il comportamento individuale, tale che il senso di responsabilità individuale sembra addirittura diminuire rispetto ai sondaggi precedenti: "Molte persone prendono sul serio i problemi ambientali e ne sono emotivamente coinvolte. Tuttavia, il comportamento non sempre lo riflette".
Ragion per cui Richter riporta che lo studio termina con un monito: “Soprattutto in tempi di crisi energetica e di inflazione è compito dello Stato modellare la ristrutturazione economica in modo socialmente ed ecologicamente responsabile. Solo se i costi e i benefici sono distribuiti in modo socialmente equo, la trasformazione verso una società sostenibile può essere sostenuta da una maggioranza democratica e quindi funzionare a lungo termine”.
Gastro kämpft für die sieben Prozent - und ums Überleben
La gastroenterologia lotta per il sette per cento - e per la sopravvivenza
La giornalista Sonja Salzburger riporta le preoccupazioni dell'Associazione degli albergatori e dei ristoratori (Dehoga) inerenti alle possibili conseguenze del riaumento dell'IVA nel settore della ristorazione, in quanto tornerà nuovamente - il 31 dicembre - al 19% dopo che era stata abbassata al 7% per far fronte alla crisi energetica ed economica derivata dal Covid-19 e acuita con l’invasione russa in Ucraina.
Tuttavia, Salzburger sottolinea pure come l'aliquota “IVA ridotta” costa ai contribuenti tedeschi circa 3,4 miliardi di euro all'anno: “Chiunque si faccia l'idea che questo denaro possa essere risparmiato in considerazione delle terrazze spesso piene e delle sale ristorante ben riempite quest'estate, viene smentito dai rappresentanti del settore”, come il portavoce di Dehoga NRW che evidenzia come attualmente, seppure molte persone continuano ad andare al ristorante o al caffè, risparmiano comunque ad esempio su un'altra bevanda o un dessert.
Salzburger conclude che in un'intervista rilasciata a febbraio alla rivista di settore Gastgeber Bayern, il Ministro federale delle Finanze Christian Lindner si è detto ancora favorevole al mantenimento della riduzione dell'IVA sui pasti: “Tuttavia, una mozione del gruppo parlamentare CDU/CSU per un'ulteriore estensione dell'aliquota IVA ridotta è stata respinta a giugno dalla coalizione di governo composta da SPD, Verdi e FDP a causa delle ristrettezze di bilancio”.
Wo sind die Milliarden?
Dove sono i miliardi?
Il giornalista Georg Ismar sottolinea come un anno fa, in un'intervista estiva, il Cancelliere aveva suscitato grandi speranze: "Molti, molti miliardi possono essere scremati dagli alti profitti del mercato dell'elettricità”.
Tuttavia, Ismar riporta come ad oggi, invece, il leader dell'FDP e Ministro delle Finanze, Christian Lindner, abbia dichiarato che non ci sarà un'imposta permanente sui profitti in eccesso ma se mai, solo una scrematura strettamente limitata dei "profitti imprevisti" sul mercato dell'elettricità.
Nel senso che il prezzo dell'elettricità è indirettamente legato a quello del gas e la produzione di energia elettrica a gas è diventata enormemente costosa a causa della mancanza di forniture dalla Russia, a tal punto che anche i gestori di centrali eoliche, solari e a carbone hanno realizzato profitti "accidentali" per un certo periodo, senza tuttavia sostenere i propri costi aggiuntivi.
Come reazione agli alti prezzi dell'energia, ricorda Ismar, è stato introdotto il freno ai prezzi da 200 miliardi di euro, che ha principalmente frenato i costi di elettricità e riscaldamento dei consumatori. Tuttavia, Ismar sottolinea che per l'industria non più è sufficiente ed è necessaria una nuova azione governativa, in quanto i prezzi elevati dell'elettricità - in alcuni casi ancora tre volte superiori a quelli precedenti la crisi energetica - stanno diventando sempre più difficili da sopportare a tal punto che il leader della CDU Friedrich Merz ha addirittura messo in guardia da una deindustrializzazione strisciante.
Schienennetz-Sanierung droht zu scheitern
La riqualificazione della rete ferroviaria rischia di fallire
Il giornalista Caspar Busse evidenzia come le cose non vanno bene alla Deutsche Bahn in questo momento e come ne sia anche conscio Richard Lutz, amministratore delegato dell'azienda statale: "Sappiamo che in questo momento stiamo chiedendo molto ai nostri clienti".
Secondo Busse la situazione potrebbe peggiorare “Perché la ragione principale della sofferenza è la cattiva condizione della rete ferroviaria, lunga circa 33.000 chilometri” e solo per recuperare i lavori di ristrutturazione in ritardo, secondo il rapporto sulle condizioni della rete della Deutsche Bahn, sono necessari quasi 90 miliardi di euro.
Busse riporta come, infatti, la coalizione dei semafori abbia già da tempo deciso di intervenire, attraverso l’erogazione di 45 miliardi di euro entro il 2027.
Tuttavia, il giornalista riporta pure come Sarah Stark, direttore generale dell'Associazione tedesca dell'industria ferroviaria (VDB), abbia dichiarato che "Gli obiettivi sono giusti [...] Ma la strada per arrivarci è più che poco chiara. Siamo troppo lenti" e avverte: "La prevista riabilitazione della rete ferroviaria rischia così di fallire".
Neustart für den Wohnungsbau
Ripartenza per la costruzione di alloggi
Secondo la giornalista Julia Löhr il modo in cui il governo di coalizione ha ignorato l'aggravarsi della situazione del mercato immobiliare negli ultimi mesi ha dimostrato una certa spavalderia: “Eppure, la carenza di alloggi nei centri urbani e il conseguente aumento degli affitti sono uno dei problemi più pressanti delle famiglie appartenenti alla classe media. Chi ha un appartamento cerca di tenerlo il più a lungo possibile. Chi lo cerca è disperato”.
Löhr, tuttavia, sottolinea come ora, finalmente, qualcosa si sta muovendo: “Con il miglioramento delle opzioni di ammortamento fiscale, la Ministra dell'edilizia abitativa vuole spingere le società immobiliari, che stanno soffrendo per gli alti costi dei materiali, i tassi di interesse e i requisiti legali, a costruire di nuovo. A differenza del passato, lo sgravio non sarà legato al rispetto di standard di protezione del clima ancora più severi di quelli già previsti dalla legge”.
Tuttavia, Löhr evidenzia come l'entusiasmo del Ministro delle Finanze e dell'Ambiente sia sorprendentemente limitato: “I costi aggiuntivi sono sproporzionati rispetto ai benefici. Far capire questo al Ministro della Protezione del Clima Robert Habeck e ai suoi Verdi non sarà facile. Ma se la Germania, dopo vent'anni, ha di nuovo un ministero dell'Edilizia indipendente, deve affrontare questa battaglia. Se si limita a gestire la carenza di alloggi, si renderà superfluo”.
Die Kürzungen des Digitalbudgets schaden dem Land
I tagli al budget digitale stanno danneggiando il Paese
Secondo la giornalista Corinna Budras il governo federale ha rinunciato allo Stato digitale: “Non si può interpretare in altro modo il progetto della coalizione dei semafori di stanziare nel progetto di bilancio per il 2024 solo tre miseri milioni di euro. Anche se tutti i servizi dell'amministrazione fossero digitalizzati e diffusi in tutto il Paese, la somma non sarebbe sufficiente. Sono necessari investimenti regolari solo per mantenere la tecnologia aggiornata”.
Questo perché il livello attuale di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione in Germania, consente ai cittadini solo di richiedere moduli online in formato PDF, che poi comunque devono essere firmati e spediti, e di far pagare una tantum agli studenti le tasse online.
Budras sottolinea come questo sia tragico “perché ogni centesimo che il governo federale risparmia sulla digitalizzazione, lo Stato lo paga altrove”.
Als gehöre einem die Straße ganz allein
Come se possedessi la strada tutta per te
Il giornalista Morten Freidel riporta come i tedeschi si stanno confrontando con una nuova inconciliabilità, e per una volta non si tratta di una battaglia politica di opinioni, ma del traffico della grande città: “Chiunque si trovi sulla strada sperimenta una lotta per lo spostamento. I ciclisti sono in parte responsabili di questo fenomeno. Alcuni di loro attraversano la zona di 30 km come se appartenesse solo a loro. Eppure, la maggior parte delle città non è ancora arrivata a questo punto, anche se l'amministrazione abolisce i parcheggi e riempie le strade di vasche di fiori. Ma chi guida nella scia di una progressiva inversione di tendenza del traffico può talvolta diventare troppo zelante”.
Infatti, sottolinea come da un lato “se dietro ai ciclisti ci sono diverse auto e un camion della spazzatura. Il loro stile di guida dimostrativo esprime un atteggiamento: Le auto non hanno futuro qui; quindi, gli occupanti possono abituarsi ad aspettare”; dall'altro ci sono “Alcuni si fanno strada nel traffico con aggressività a bordo delle loro auto potenti, come se ogni centimetro fosse importante. Non cedono, da nessuna parte, e di certo non ai ciclisti”.
È così che Freidel sostiene che anche il traffico è diventato politico: “Funziona solo se i cittadini sono disposti a comprendere i loro simili, anche se vivono e vogliono vivere in modo completamente diverso. Ogni società dipende da questa minima disponibilità ad essere premurosi. Nessun regolamento stradale può sostituirla”.
Deutschland braucht schnell Reformen
La Germania ha bisogno di riforme in fretta
La giornalista Julia Löhr riporta come “il malato d'Europa è tornato. La Germania investe, produce e consuma meno. Quasi ogni giorno, nuove cifre si aggiungono come tessere di un mosaico a questo quadro desolante. Il prodotto interno lordo ristagna, il miracolo economico verde promesso dal Cancelliere Scholz non è nemmeno in vista”.
Per quanto la stagnazione sia meglio della recessione, tutte le altre grandi economie stanno tornando a crescere dopo gli shock del Covid-19 e dell'Ucraina, tranne quella tedesca che sta arretrando e quindi trascinando in basso anche le prospettive dell'UE. Secondo i calcoli di un think tank di Bruxelles, entro il 2035 il divario di ricchezza tra l'americano medio e l'europeo medio potrebbe essere pari a quello tra gli europei e gli indiani di oggi.
C'è un elemento positivo che emerge da tutte queste cattive notizie: mostra alla coalizione dei semafori che deve rivedere le sue priorità, in quanto dai dibattiti politici degli ultimi mesi sono stati quelli di un Paese che crede di potersi permettere tutto - i dodici miliardi di euro per gli assegni familiari di base e la settimana di quattro giorni, ne sono un esempio.
Il passato insegna che la Germania deve trovarsi in una situazione davvero grave prima che qualcosa cambi: “È stato così quando Gerhard Schröder ha tagliato il sostegno ai disoccupati di lunga durata nel 2003 con la sua "Agenda 2010". La pressione della sofferenza non è ancora così grande come allora. Una buona politica sarebbe quella di osare comunque una riforma economica di simile portata”.
Aufatmen am Arbeitsmarkt
Un sospiro di sollievo sul mercato del lavoro
La giornalista Britta Beeger sottolinea come seppure l'economia tedesca sia entrata in
stagnazione, almeno il mercato del lavoro tedesco offre un motivo per tirare un sospiro di sollievo: “Nonostante la debolezza economica, a luglio è rimasto stabile. La disoccupazione è aumentata, ma a un tasso del tutto normale per questo mese”.
Tuttavia, Beeger evidenzia come questo messaggio sostanzialmente positivo non deve oscurare il fatto che la situazione si sta deteriorando. La disoccupazione è ora significativamente più alta rispetto a un anno fa perché l'industria in particolare - che sta soffrendo per gli alti costi dell'energia, l'aumento dei tassi di interesse e la debolezza dell'economia globale - attualmente preferisce non assumere nuovo personale: “Questo rende le cose molto più difficili per chi è alla ricerca di un lavoro”.
Secondo Beeger, questo sviluppo dovrebbe essere un monito per la coalizione del semaforo ad affrontare finalmente le riforme urgentemente necessarie e ad offrire all'economia tedesca buone condizioni quadro e una prospettiva affidabile: “Meno burocrazia, un'amministrazione digitalizzata, procedure di pianificazione e approvazione più rapide e costi energetici più bassi sono solo alcune delle parole chiave che contano. Il mercato del lavoro tedesco è attualmente un pilastro dell'economia perché stabilizza i consumi. Non è affatto detto che questo rimanga tale anche in un periodo più lungo di debolezza economica”.
Nicht alle E-Auto-Batterien sind gleich gefährlich
Non tutte le batterie delle auto elettriche sono ugualmente pericolose
La nave Fremantle Highway, una nave cargo di auto elettriche, che è andata in fiamme nel Mare del Nord la settimana scorsa, ha improvvisamente attirato l'attenzione dei tedeschi su una nuova domanda: quanto è probabile che le batterie delle auto elettriche prendano fuoco?
Nel senso che, seppur ad oggi non si sa ancora la causa dell'incendio, si ipotizza che sia stato causato da un'unità di accumulo di energia difettosa di un'auto elettrica e per questo che negli ultimi giorni, in Germania, si è parlato molto di quanto sia difficile spegnere le batterie in fiamme delle auto elettriche.
È per questo che il giornalista Marcus Theurer in questo articolo ha analizzato i vari tipi di batteria, specifiche per le auto elettriche, ed è giunto alla conclusione che non è affatto detto che tutti i tipi di batterie delle auto elettriche presentino gli stessi rischi di incendio.
Infatti, sebbene le batterie agli ioni di litio (NMC) siano oggi utilizzate praticamente in tutte le auto elettriche, ne esistono di diversi tipi che risultano essere molto meno problematiche di altre in termini di rischio di incendio, come le cosiddette batterie al litio ferro fosfato (LFP).
Tuttavia, Theurer sottolinea come le case automobilistiche europee per molto tempo si sono affidate esclusivamente alla tecnologia NMC per via della maggiore capacità di accumulo - che consente alle auto elettriche di avere una maggiore autonomia - ma come per fortuna stiano ora recuperando terreno in questo tipo di tecnologia.
Sinkende Zahlen im Wohnungsbau: Die Politik setzt falsche Signale
Numeri in calo nell’edilizia residenziale: i politici inviano segnali sbagliati
Silke Kersting riporta che l’edilizia residenziale in Germania è in profonda crisi. Sempre più progetti vengono fermati o rinviati a causa dell’aumento dei costi dei materiali e dell’energia, dei tassi di interesse più elevati, della mancanza di capacità costruttive e artigianali e della complessità di leggi e norme. Sebbene nelle principali città tedesche manchino già migliaia di appartamenti e l’immigrazione sia aumentata, nel 2022 sono stati costruiti solo 295.300 nuovi appartamenti. Gli esperti del settore prevedono che questi numeri continueranno a diminuire nei prossimi anni e che potrebbero essere costruiti solo 200.000 nuovi appartamenti all’anno.
L’aumento dei costi di costruzione rende difficile la realizzazione di progetti economicamente sostenibili e porta ad affitti di 17,50 euro al metro quadro e oltre, inaccessibili per la maggior parte delle persone in cerca di un alloggio. La risposta politica è quella di inasprire gli standard per le nuove costruzioni e tagliare i sussidi, ma Kersting sottolinea che questi segnali sono sbagliati e rendono l’obiettivo di 400.000 nuove case all’anno una prospettiva lontana.
Deutsche Bahn: Das süße Gift der Subventionen
Deutsche Bahn: il dolce veleno delle sovvenzioni
L’articolo di Christoph Schlautmann critica la Deutsche Bahn e la sua filiale di trasporto ferroviario DB Cargo per la loro situazione finanziaria e per l’inefficienza del modello di business nel trasporto merci. Le perdite di DB Cargo sono aumentate del 40% l’anno scorso, raggiungendo i 665 milioni di euro. Tuttavia, il membro del consiglio di amministrazione Sigrid Nikutta sostiene che la trasformazione in un’azienda economicamente solida è in corso.
Tuttavia, il governo tedesco intende sostenere DB Cargo con ulteriori sussidi, soprattutto per il cosiddetto trasporto a vagone singolo, in cui i clienti delle ferrovie prenotano singoli vagoni anziché interi treni. Questo settore è responsabile di tre quarti delle perdite di DB Cargo. Gli esperti si chiedono se sia sensato pompare sempre più denaro dei contribuenti in un modello di business insostenibile.
Parte del problema risiede nella tecnologia obsoleta e nella mancanza di automazione del trasporto merci della Deutsche Bahn. Schlautmann suggerisce di abbandonare l’idea del trasporto a carro singolo e di concentrarsi invece su gru a portale per container standardizzate e sul funzionamento dei container. Ciò aumenterebbe l’efficienza, ridurrebbe le emissioni di CO2 e alleggerirebbe la rete autostradale tedesca, anche se la Deutsche
Bahn dovrebbe affrontare una possibile perdita di posti di lavoro.
Der Chipkrieg kennt viele Verlierer
La guerra dei chip ha molti perdenti
Joachim Hofer afferma che il conflitto commerciale sui semiconduttori tra Cina e Stati Uniti continua a inasprirsi. Dal 1° agosto, i fornitori cinesi di germanio e gallio dovranno richiedere licenze di esportazione perché gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla Cina. Le misure cinesi potrebbero portare a carenze di materiali importanti per l’industria dei semiconduttori.
Lo scontro tra i due Paesi ha già avuto effetti negativi. I Paesi di tutto il mondo stanno sovvenzionando gli impianti di chip perché le due parti non si fidano più l’una dell’altra. La Cina è costretta a costruire una propria industria dei chip efficiente, ma questo richiede tempo e risorse. Mentre è difficile penetrare nel dominio di società statunitensi come Nvidia, Intel e Qualcomm, la Cina potrebbe raggiungere più facilmente i chip offerti da società europee come Infineon, NXP e STMicroelectronics.
L’industria globalizzata dei chip, un tempo molto efficiente, sta risentendo del conflitto, che alla fine si ripercuoterà sui consumatori di tutto il mondo, dato che i chip sono onnipresenti in molti prodotti. La situazione è particolarmente minacciosa per l’industria europea dei chip, che risente dell’impatto del conflitto.
Brandstifter Putin: Die absurden Getreide-Versprechen des Kremlchefs
Putin piromane: le assurde promesse di grano del leader del Cremlino
L’articolo di Mareike Müller descrive la strategia di Vladimir Putin, che da un lato fa distruggere deliberatamente il grano ucraino per incrementare i prezzi a livello mondiale e costringere l’Ucraina a uscire dal mercato, e dall’altro offre in dono forniture di grano ai Paesi africani per ottenere sostegno politico e fedeltà.
La Russia ha annullato l’accordo sul grano con l’Ucraina e allo stesso tempo sta bombardando le infrastrutture portuali ucraine, distruggendo il grano immagazzinato per l’esportazione, al fine di aumentare le proprie entrate dalle esportazioni di grano.
Secondo Müller, Putin sta ora cercando di offrire le proprie esportazioni di grano come alternativa ai fallimenti del mercato, promettendo forniture gratuite di grano a sei Stati africani. Tuttavia, si dice che tale gesto abbia più che altro uno scopo politico, in quanto farà ben poco per alleviare la fame nelle aree colpite. L’autrice critica la cinica strategia di Putin e sottolinea che i doni del Cremlino hanno solitamente un prezzo e potrebbero essere visti come anticipi per il sostegno politico. Müller sostiene che Putin dovrebbe lasciare che l’Ucraina continui a esportare se davvero gli interessa alleviare la fame nei Paesi africani colpiti.
Dommermuths 5G-Deal kennt nur einen Sieger
L’accordo 5G di Dommermuth conosce solo un vincitore
Philipp Alvares de Souza Soares analizza un nuovo accordo di roaming nazionale tra 1&1 e Vodafone in Germania. Ralph Dommermuth, il fondatore di 1&1, ha architettato l’accordo per ottenere l’accesso all’infrastruttura di Vodafone e permettere ai suoi quasi dodici milioni di clienti di passare da O2 all’infrastruttura del Regno Unito. Ciò consentirà a 1&1 di costruire la propria rete 5G e di diventare indipendente dalle principali telecomunicazioni.
Per 1&1, l’accordo è strategicamente importante in quanto l’azienda cerca di emanciparsi dai suoi principali concorrenti. L’accordo consentirà a 1&1 di offrire ai propri clienti una rete 5G a livello nazionale e di garantire il proprio futuro. Anche se Vodafone possa trarre vantaggio dall’accordo nel breve periodo, 1&1 diventerà un forte concorrente nel lungo periodo, diventando eventualmente indipendente dall’azienda britannica. Dommermuth ha una wild card nell’accordo che gli consente di annullare la costruzione della rete e di offrire comunque il 5G se diventa troppo difficile o troppo costoso.
Covestro sollte das Angebot aus Abu Dhabi nicht annehmen
Covestro non dovrebbe accettare l’offerta di Abu Dhabi
L’articolo di Theresa Rauffmann analizza l’offerta del gigante petrolifero di Abu Dhabi Adnoc per il produttore tedesco di materie plastiche Covestro. Adnoc è interessata ad aggiungere valore alle attività a valle di Covestro e offre un prezzo di ingresso di 55 euro per azione, successivamente aumentato a 57 euro, che valuterebbe Covestro 11 miliardi di euro.
Tuttavia, l’autrice raccomanda a Covestro di non accettare l’offerta, anche a quel prezzo. Secondo gli addetti ai lavori, l’idea del management di Covestro di un prezzo equo è significativamente più alta dell’offerta di Abu Dhabi e le trattative serie non dovrebbero svolgersi al di sotto dei 65 euro.
Inoltre, Rauffmann sostiene che in tempi di tensioni geopolitiche può essere preoccupante mettersi nelle mani di proprietari del Golfo Persico. L’industria dovrebbe consolidare le proprie conoscenze, mantenere la propria forza lavoro e continuare a fare affari in Germania, invece di consegnare tutto all’estero ed esporsi a possibili conflitti geopolitici.