Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
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La rassegna, nella sua configurazione standard, è a cadenza settimanale ed è incentrata sulle "questioni globali". Include le seguenti testate: Washington Post, New York Times, Wall Street Journal, Foreign Affairs (STATI UNITI), Financial Times, The Economist, The Guardian (GRAN BRETAGNA), Le Monde, Le Figaro (FRANCIA), Frankfurter Allgemeine Zeitung, Süddeutsche Zeitung, Handelsblatt (GERMANIA), El Pais, El Mundo (SPAGNA), O Globo, Folha de S.Paulo (BRASILE); South China Morning Post, Global Times, Quotidiano del Popolo (CINA); Asahi Shimbun, Yomiuri Shimbun, Nihon Keizai Shinbun (GIAPPONE); The Hindu, The Times of India (India); Herald Sun, The Daily Telegraph (AUSTRALIA); Toronto Star, The Globe and Mail (CANADA); The Chosun Ilbo, The Dong-a Ilbo (COREA DEL SUD).
Für den Abgesang auf Deutschland ist es viel zu früh
È troppo presto per un canto del cigno per la Germania
Il giornalista Caspar Busse riporta come la situazione economica tedesca non si presenta ottimista, come testimoniato dalle stime presentate dal Ministro Federale dell'Economia e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Tuttavia, secondo Busse, nonostante questo scenario, ci sono aspetti positivi da considerare come il fatto che il mercato del lavoro tedesco si dimostra sorprendentemente stabile e che l'inflazione è in diminuzione.
Busse riferisce ciò in quanto ritiene che l'attuale stallo nella crescita ha cause specifiche, alcune delle quali “autoinflitte”, come il fatto che molte aziende tedesche hanno basato per troppo tempo i loro modelli di business sul gas russo a basso costo ed è per questo che sono risultate così vulnerabili alla crisi energetica, causata dall'aggressione della Russia all'Ucraina.
Tuttavia, Busse ritiene che vi siano molti fattori che rendono l'Europa e la Germania attrattivi per gli investimenti: condizioni quadro favorevoli, protezione dei dati e della proprietà intellettuale, un'infrastruttura solida, un elevato livello di istruzione e una posizione nell'UE come uno dei principali spazi economici mondiali.
Quindi, nonostante le incertezze a livello globale, come la situazione in Israele, la guerra in Ucraina, le tensioni attorno a Taiwan e le implicazioni delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, secondo Busse, la Germania ha la capacità di riprendersi: è essenziale per la leadership tedesca concentrarsi sul miglioramento delle condizioni economiche, piuttosto che sostenere strutture obsolete.
Die Bundesregierung muss Druck ausüben
Il governo federale deve fare pressione
In seguito all'attacco terroristico di Hamas, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito che "la sicurezza di Israele rappresenta un principio fondamentale dello Stato tedesco", una posizione che rispecchia la storica dichiarazione di Angela Merkel del 2008 alla Knesset - Parlamento israeliano - che sottolineava come la responsabilità storica della Germania nei confronti di Israele fosse non negoziabile.
Il giornalista Paul-Anton Krüger riporta come, tuttavia, il Cancelliere non ha specificato la natura di tale impegno, anche se evidenzia come sia già da tempo che la Germania sostiene Israele militarmente, contribuendo, ad esempio, con la fornitura di sottomarini capaci di portare armi nucleari - seppur comunque il governo israeliano non ha mai prodotto una richiesta formale.
Inoltre, Krüger sottolinea come sia essenziale per la Germania esercitare pressioni sia dirette sia indirette sui nemici di Israele e sui sostenitori di Hamas, in quanto è fondamentale affrontare il ruolo dell'Iran, che supporta Hamas ed altre entità terroristiche che minacciano Israele.
Infine, Krüger evidenzia come seppur la Germania debba sostenere la legittima autodifesa di Israele, non può tralasciare le norme universali del diritto internazionale umanitario, data la sua responsabilità storica.
Das Eingeständnis
L'ammissione
La giornalista Constanze von Bullion riporta come in Germania si stia assistendo ad una rivisitazione della politica migratoria, sulla scia del crescente numero di richiedenti asilo e delle crescenti preoccupazioni delle autorità locali.
Nel senso che, da un lato, le forze politiche tedesche intendono affrontare in modo più rigoroso i migranti che non hanno prospettive di ottenere l'asilo; mentre, dall'altro, prevedono di permettere a coloro che hanno buone possibilità di restare di iniziare a lavorare prima rispetto a quanto previsto in precedenza.
La giornalista evidenzia come questa scelta, seppur sembri giusta in linea di principio, potrebbe non portare ad una gestione più efficiente dei flussi migratori, in quanto esistono ancora molte incertezze sulla realizzazione pratica di questi procedimenti di espulsione più severi, dato che la riuscita delle espulsioni non dipende solamente dalla volontà politica, ma anche dalla cooperazione dei paesi di origine e da accordi di riammissione.
Nonostante ciò, la giornalista sottolinea come sia importante che finalmente il governo abbia riconosciuto l'importanza di inserire nel mondo del lavoro i rifugiati: tuttavia, affinché questo cambiamento abbia un impatto reale, saranno necessari investimenti significativi in corsi di lingua e nel miglioramento dell'efficienza delle autorità straniere.
Eigentlich kann er reden
In realtà può parlare
L'articolo esprime delle considerazioni sullo stile comunicativo e sull'approccio politico del Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, visto che il suo partito, SPD, ha subito una grave sconfitta nelle elezioni in Assia e Baviera.
Il giornalista Joachim Käppner sottolinea, infatti, come, nonostante Scholz manifesti sicurezza e determinazione nelle sue funzioni di leadership, spesso le sue risposte e spiegazioni sulla politica siano scarse o evasive e come, inoltre, la sua partecipazione a eventi internazionali, come il G-7, a volte risulta poco chiara, come quando ha eluso una domanda riguardante le garanzie di sicurezza per l'Ucraina.
Comunque, secondo Käppner, è errato rappresentare la coalizione guidata dal suo partito come inefficace, perché comunque bisogna considerare che ha guidato il paese durante un periodo di crisi.
Tuttavia, Käppner ritiene che ciò che manchi a Scholz sia una comunicazione efficace della sua politica ed una narrazione coinvolgente che possa entusiasmare la popolazione, perché è importante per un leader politico spiegare chiaramente le proprie politiche, in modo che possano essere comprese dalla maggioranza: la capacità di parlare in modo semplice e diretto, pur pensando in modo complesso, è essenziale per un politico di successo.
Was das Pipeline-Leck in der Ostsee für die Gasversorgung bedeutet
Cosa significa la perdita di un gasdotto nel Mar Baltico per l'approvvigionamento di gas
La giornalista Nakissa Salavati sottolinea come la Finlandia abbia dimostrato lungimiranza nell'anticipare le sue esigenze energetiche, sviluppando, ad inizio del 2023, un terminale, a Inkoo, capace di processare e immagazzinare gas naturale liquefatto (GNL).
Lungimiranza perché questa nuova infrastruttura ha permesso al governo finlandese di rindirizzare prontamente i flussi di approvvigionamento gas, a seguito del danneggiamento - che si ritiene essere causato da presunti atti di sabotaggio, probabilmente da parte russa - del gasdotto "Balticconnector" - che trasporta gas dall’Estonia, fino in Finlandia.
Infatti, Salvati sottolinea come grazie alla rete energetica diversificata e alle misure preventive adottate dall'Unione Europea, l'incidente non ha portato a significative conseguenze economiche, garantendo la continuità dell'approvvigionamento energetico.
Sottolinea ciò al fine di evidenziare come, quando si tratti di questioni legate alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico, soprattutto se viene considerato anche il rapporto con la Russia, molto spesso le conseguenze geopolitiche sono maggiori di quelle economiche.
"Wir haben das Schlimmste gesehen, was man sich vorstellen kann"
"Abbiamo visto il peggio che si possa immaginare"
Il giornalista Peter Münch riporta come la Ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, si sia recata a Netiwot, una piccola città vicino al confine con la Striscia di Gaza, per una visita di solidarietà.
Münch specifica come, durante la sua permanenza, sia stata profondamente scossa dalla visione di orribili immagini e video di vittime mostratele dal Ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen.
Ragion per cui, durante la sua visita, Baerbock ha ribadito la solidarietà della Germania verso Israele, sottolineando che il paese ha il diritto e il dovere di difendere i suoi cittadini: tuttavia, ha anche sottolineato l'importanza del rispetto del diritto internazionale, distinguendo le azioni delle democrazie, da quelle dei terroristi e affermando che tale rispetto rende le democrazie più forti.
Baerbock ha inoltre espresso la speranza di trovare mediatori in Egitto per risolvere la crisi degli ostaggi.
Infine, Münch riferisce che, oltre alla Ministra tedesca, anche altre figure politiche europee, come il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, hanno visitato Israele, in quanto secondo il giornalista sottolinea l'importanza di una coalizione internazionale contro il terrorismo e a favore della pace.
„Ich würde Deutschland die Note 5 geben“
"Darei alla Germania il voto 5"
I giornalisti Alexander Armbruster, Sven Astheimer e Jonas Jansen hanno intervistato CEO di Telekom, Tim Höttges.
Höttges, durante l’intervista, ha esposto le sue considerazioni sulla lenta digitalizzazione della Germania, sottolineando l'importanza e l'influenza crescente dell'Intelligenza Artificiale (IA).
In particolare, ritiene che l'IA, nello specifico i modelli di lingua di grandi dimensioni, abbiano il potenziale per rivoluzionare la società, ma sottolinea anche la necessità di equilibrare l'entusiasmo con una cautela consapevole dei rischi.
Inoltre, ha espresso preoccupazioni riguardo al progresso della Germania in termini di digitalizzazione, assegnando al paese una valutazione scadente. Nello specifico, critica la lentezza con cui la Germania sta digitalizzando i servizi pubblici e sottolinea l'importanza di rimanere competitivi a livello globale.
Ragion per cui, ha anche sollecitato una maggiore integrazione e cooperazione tra i paesi europei, sottolineando la necessità di un mercato digitale unificato.
Höttges ha anche trattato della collaborazione con partner asiatici, in particolare Huawei, sottolineando la necessità di diversificare e non dipendere da un unico fornitore.
Infine, ha sollevato la questione del finanziamento della rete da parte dei giganti del web come Google, data la loro pesante dipendenza dalle infrastrutture di rete senza contribuire ai costi di espansione.
Eine Welle von Insolvenzen rollt durchs Land
Un'ondata di fallimenti attraversa il paese
Il giornalista Mark Fehr riferisce come, dall'inizio dell'anno, diverse note aziende tedesche - tra queste figurano importanti catene come Reno, Görtz, Salamander e Peek & Cloppenburg - hanno dovuto presentare istanza di fallimento a causa di problemi finanziari o sovraindebitamento.
Fehr sottolinea come, sebbene il numero di insolvenze sia aumentato del 20% nella prima metà dell'anno, gli economisti sottolineano che la situazione è stata peggiore prima che scoppiasse la pandemia di COVID-19 e durante la crisi bancaria del 2009. Infatti, il recente aumento dell’insolvenza è visto da molti economisti come una normalizzazione dopo il periodo eccezionale della pandemia, durante il quale il governo aveva temporaneamente esentato le aziende in difficoltà dall'obbligo di dichiarare la loro situazione e aveva erogato generose sovvenzioni.
Tuttavia, secondo Fehr, ciò che desta preoccupazione non sono solo le aziende "zombie", che sono “state a galla" grazie a sovvenzioni e prestiti a basso costo, ma anche il crescente numero di fallimenti di ospedali e case di cura.
Comunque, infine, Fehr evidenzia come l'aumento dei costi energetici e la carenza di manodopera stanno mettendo a dura prova quasi tutti i settori e quindi si domanda se i problemi che la Germania sta affrontando in questo momento sono dovuti a errori imprenditoriali o se le condizioni nel Paese stanno diventando in generale meno attraenti.
Was heißt Solidarität mit Israel konkret?
Che cosa significa concretamente la solidarietà con Israele?
Il giornalista Markus Wehner riporta come nel recente dibattito al Bundestag - parlamento tedesco - sulle aggressioni dei terroristi di Hamas verso Israele, Armin Laschet, rappresentante della CDU, ha sottolineato come l'imminente incontro tra il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e l'Emiro del Qatar potrebbe non sembrare adeguato, dal punto di vista diplomatico, in quanto, attualmente, i leader di Hamas si trovano a Doha - capitale del Qatar.
Infatti, Wehner riporta come Laschet, pur non criticando direttamente Scholz per il suo incontro con l'Emiro, ha sottolineato l'importanza di esortare il Qatar a cessare il supporto a Hamas. Scholz, nella sua dichiarazione, ha messo in luce il ruolo mediatore del Qatar nel contesto attuale e ha sottolineato l'importanza di mantenere canali di comunicazione aperti con vari leader mondiali, compresi quelli di Turchia ed Egitto.
Questa discussione, secondo Wehner, ha evidenziato gli intricati rapporti diplomatici tra la Germania e il Qatar, paese da cui la Germania importa importanti forniture di gas naturale liquido.
Nicht zuletzt an Deutschlands Grenzen
Anche ai confini della Germania
In seguito ai risultati elettorali in Baviera ed Hessen, che hanno inviato chiari segnali di malcontento, i vertici del governo tedesco si sono riuniti per discutere possibili modifiche alla politica migratoria. Secondo il giornalista Berthold Kohler, con questa riconfigurazione politica, la coalizione del semaforo ha mostrato di essere almeno cosciente delle preoccupazioni della popolazione.
Per ciò che concerne le promesse di una maggiore rigidezza nelle procedure di rimpatrio, Kohler specifica come le nuove proposte siano indirizzate a rafforzare l'azione delle autorità, anche se l’efficacia nell’applicazione di ciò, dipenderà dalla collaborazione di altri Stati nell'accettare le persone espulse.
Tuttavia, il giornalista Kohler evidenzia come queste misure non sembrano sufficienti per affrontare compiutamente la questione dell'immigrazione, soprattutto considerando quanto l’opinione pubblica tedesca abbia dimostrato di aver la necessità di ottenere soluzioni celeri ed efficaci.
Infine, Kohler sottolinea l'importanza di riconsiderare le politiche di controllo ai confini, viste le recenti discussioni con i Paesi confinanti.
Der Kampf um das Abtreibungsrecht geht weiter
La lotta per il diritto all'aborto continua
La giornalista Susanne Kusicke riporta come la coalizione del semaforo, attiva nella corrente legislatura, si stia confrontando con un tema di grande controversia: la revisione del Paragrafo 218 - relativo all'aborto.
Kusicke spiega come, a marzo, la Ministra Federale della Famiglia, Lisa Paus dei Verdi, ha istituito una commissione per esaminare una possibile nuova normativa sull'aborto "al di fuori del codice penale", in quanto, ad oggi, si sta assistendo, all’interno dell’opinione pubblica tedesca, ad una crescente necessità di liberalizzazione dell'aborto. Infatti, uno studio mostra che la disapprovazione generale dell'aborto è scesa dal 59%, nel 1981, al 26%, nel 2017.
Benché Paus abbia parlato di una semplice "revisione", secondo Kusicke, si sospetta più che l'obiettivo sia l'abolizione del Paragrafo 218 in generale, in quanto sarebbe anche coerente con la storica posizione dei Verdi contro il divieto dell'aborto.
Comunque, Kusicke specifica come alcuni documenti proposti ad oggi, suggeriscono di estendere il termine per un aborto dalla dodicesima, alla 22-25ª settimana di gravidanza.
Das sind die Drahtzieher der Proteste gegen Israel
Queste sono le menti dietro le proteste contro Israele
Il giornalista Markus Wehner evidenzia come, nonostante siano poche le persone che in Germania hanno celebrato apertamente l'aggressione barbarica di Hamas contro Israele, le immagini di tali manifestazioni stanno causando indignazione tale da scatenare un dibattito su come affrontare i sostenitori di Hamas nel Paese.
Wehner spiega che a Berlino, nel quartiere di Neukölln, si sono tenute alcune manifestazioni pro-Hamas, in cui sono state esposte con bandiere palestinesi e cantati cori antisemiti.
Wehner, inoltre, specifica che la Samidoun, organizzazione dietro queste proteste, è nota per le sue posizioni anti-israeliane e secondo il Verfassungsschutz - il servizio di sicurezza interna tedesco, - sarebbe legata al "Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina" (FPLP), un'organizzazione che nega il diritto all'esistenza di Israele.
La FPLP, fondata nel 1967 e orientata marxista-leninista, è diversa da Hamas, che ha origini nella Fratellanza Musulmana. Tuttavia, Wehner evidenzia come, in Germania, le attività di Hamas, FPLP e Hezbollah sono strettamente collegate e spesso indistinguibili.
Infine, Wehner riferisce come, in Germania, si stiano facendo sempre più forti le richieste politiche per vietare associazioni e simboli legati a Hamas e per espellere i suoi sostenitori, anche se spiega che l'espulsione dei membri di Hamas è complicata sia che si tratta di cittadini tedeschi, sia di palestinesi apolidi, in quanto, in questo ultimo caso, non vi sono accordi migratori adeguati.
Wo bleibt die Strategie für die Zeitenwende?
Dov’è la strategia per la svolta epocale?
La riunificazione tedesca, avvenuta il 3 ottobre 1990, ha segnato una svolta fondamentale, trasformando la Germania da un Paese che aspirava attivamente a cambiare lo status quo a uno che ne è divenuto innamorato. Questo cambiamento ha influenzato la percezione tedesca della politica estera, culminando in una “liebesaffäre” (una specie di luna di miele) con la Russia. Tuttavia, tale rapporto è stato bruscamente interrotto nel febbraio 2022, segnalando un cambiamento d’epoca.
L’Europa sta affrontando una serie di sfide senza precedenti, tra cui un conflitto armato prolungato, tensioni crescenti nelle regioni circostanti e potenziali cambiamenti nella politica statunitense. Ischinger sottolinea la necessità di una nuova fondazione dell’Europa e di un rinnovato impegno verso un’Unione europea difensiva. Egli critica l’assenza di iniziative significative da parte della Germania nel contesto europeo, ricordando l’ultimo grande contributo tedesco: la creazione dell’euro, avvenuta 34 anni prima. Ischinger esorta la Germania a rafforzare le sue ambizioni europee, collaborando strettamente con la Francia per instaurare un’Europa che protegga i suoi cittadini.
Aus der Wasserstoff-Vision muss nun schnell Realität warden
La visione dell’idrogeno deve ora diventare rapidamente realtà
Da tre anni e quattro mesi, la Germania ha intrapreso il cammino verso l’era dell’idrogeno, un punto di riferimento che si può identificare con la pubblicazione dell’aggiornata Strategia Nazionale sull’Idrogeno. Secondo Klaus Stratmann, questo autunno del 2023 si rivela cruciale per determinare se l’entusiasmo iniziale si tradurrà in realtà concreta, con una particolare enfasi sull’importanza della creazione di un’infrastruttura di condutture per l’idrogeno. Sebbene i gestori delle condutture di gas naturale siano disposti a costruire tale infrastruttura, Stratmann sottolinea che essi esiteranno finché non avranno garanzie da parte dello Stato riguardo alla copertura di una parte dei rischi di investimento iniziali e ad un ritorno sull’investimento che attiri finanziatori.
Molti produttori di acciaio hanno già investito miliardi in processi produttivi basati sull’idrogeno, spinti in gran parte da incentivi statali. Tuttavia, l’incertezza persiste sulla futura quantità dell’idrogeno disponibile e sul modo in cui verrà trasportato. Stratmann afferma che il governo federale tedesco ha ora l’opportunità di fornire chiarezza, sostenendo la creazione dell’infrastruttura necessaria, ponendo fine alle ambiguità che attualmente ostacolano il progresso verso un futuro alimentato ad idrogeno.
Wenn Scholz nicht umsteuert, hinterlässt er ein gespaltenes Land
Se Scholz non cambia rotta, si lascerà alle spalle un Paese diviso
Martin Greive critica fortemente l’attuale governo tedesco guidato dal Cancelliere Olaf Scholz, in seguito alle sconfitte elettorali subite nei Landtag di Baviera e Assia. L’autore sottolinea che il continuo approccio del governo, basato su piccoli passi progressivi, non è più sostenibile e necessita di soluzioni concrete ed efficaci, in particolare nei settori dell’asilo e dell’economia.
Il declino della SPD, il partito socialdemocratico tedesco, nelle sue roccaforti storiche di Baviera e Assia, rappresenta un segnale d’allarme per il partito, suggerendo che il suo attuale dominio potrebbe essere temporaneo. Nel frattempo, i partiti di protesta, in particolare l’AfD di estrema destra, stanno guadagnando terreno, capitalizzando sul crescente malcontento nei confronti della politica governativa di Berlino. Greive sottolinea che la Germania sembra essere una società progressista priva di fiducia nel progresso. In conclusione, l’autore afferma che se non dovesse intervenire con azioni decisive, l’attuale coalizione di governo potrebbe lasciare il Paese profondamente polarizzato e diviso come mai prima d’ora.
Wie der Krieg die Märkte bewegt
Come la guerra muove i mercati
Il recente articolo di Andreas Neuhaus si concentra sull’effetto dei conflitti geopolitici sui mercati finanziari, sottolineando la relazione diretta tra l’instabilità politica e l’andamento delle azioni delle aziende di armamenti. In particolare, l’autore cita la decisione dell’azienda di armamenti Renk di annullare la sua IPO a causa delle condizioni avverse del mercato. D’altra parte, a seguito dell’attacco terroristico da parte di Hamas a Israele, le azioni di aziende come Rheinmetall, BAE Systems e Thales hanno registrato un aumento significativo. Tale tensione ha anche influenzato il prezzo del petrolio, nonostante la regione in conflitto non possieda direttamente giacimenti petroliferi. Ciò è dovuto alla vicinanza con alcune delle principali nazioni produttrici di petrolio e a rotte di trasporto cruciali.
L’autore prosegue evidenziando come i mercati finanziari, pur reagendo agli eventi globali, lo facciano da una prospettiva strettamente economica, piuttosto che emozionale o umanitaria. Durante il conflitto in Ucraina, ad esempio, le principali preoccupazioni erano legate all’approvvigionamento energetico dell’Europa piuttosto che alle perdite umane. Secondo Neuhaus, il mercato tende a identificare rapidamente i settori che traggono profitto da determinate crisi, come le aziende di armamenti in tempo di guerra.
Für die Feinde Israels ist kein Platz bei uns
Non c’è posto tra noi per i nemici di Israele
In questo articolo di Thomas Sigmund, viene messo in luce un inquietante fenomeno che sta avvenendo nelle strade tedesche: la celebrazione aperta della morte e del pregiudizio verso gli ebrei, a seguito dell’attacco di Hamas a Israele. L’autore sottolinea l’importanza per la Germania di rispondere con fermezza a questi atti, compresa l’attuazione di una legislazione più rigorosa. Sigmund solleva anche preoccupazioni riguardo agli aiuti finanziari tedeschi destinati alla Palestina, domandandosi se questi fondi possano inavvertitamente sostenere Hamas piuttosto che aiutare direttamente la popolazione bisognosa. Infine, nel contesto geopolitico, la Germania, deve riflettere sulla sua posizione, tenendo conto delle complesse dinamiche tra grandi potenze come USA, Cina e Russia nella regione del Medio Oriente.
Krieg gegen Israel: Deutschland darf sich nicht mehr wegducken
Guerra contro Israele: la Germania non deve più tirarsi indietro
In un periodo caratterizzato da tensioni internazionali crescenti, la Germania osserva con preoccupazione gli sviluppi in Medio Oriente. Secondo Claudia Major, l’attuale situazione in Israele rappresenta solo uno degli ultimi episodi di un elenco in crescita di sfide globali che la politica estera tedesca deve affrontare. Mentre il Hamas attaccava Israele, un terremoto devastava l’Afghanistan e la Russia continuava le sue azioni militari contro l’Ucraina. Altri conflitti sono scoppiati in regioni come il Kosovo e Nagorno-Karabakh. Tali crisi globali indicano un cambio di paradigma nell’ordine mondiale, con potenze come Mosca e Pechino che cercano di ridefinirlo secondo le loro ambizioni, ricorrendo alla forza militare e economica.
La Germania, essendo fortemente interdipendente a livello di flussi economici, finanziari e umani, ha un interesse primario nel garantire stabilità e affidabilità a livello globale, essenziali per la libertà, la sicurezza e la prosperità. Per Major, la nazione non può più permettersi di rimanere in disparte e deve attivamente contribuire a sostenere la stabilità internazionale. Mentre la situazione in Israele si intensifica, vi è il rischio che la crisi in Ucraina venga trascurata, richiedendo quindi un impegno europeo più deciso, soprattutto alla luce delle tensioni politiche interne negli Stati Uniti.