Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
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La rassegna, nella sua configurazione standard, è a cadenza settimanale ed è incentrata sulle "questioni globali". Include le seguenti testate: Washington Post, New York Times, Wall Street Journal, Foreign Affairs (STATI UNITI), Financial Times, The Economist, The Guardian (GRAN BRETAGNA), Le Monde, Le Figaro (FRANCIA), Frankfurter Allgemeine Zeitung, Süddeutsche Zeitung, Handelsblatt (GERMANIA), El Pais, El Mundo (SPAGNA), O Globo, Folha de S.Paulo (BRASILE); South China Morning Post, Global Times, Quotidiano del Popolo (CINA); Asahi Shimbun, Yomiuri Shimbun, Nihon Keizai Shinbun (GIAPPONE); The Hindu, The Times of India (India); Herald Sun, The Daily Telegraph (AUSTRALIA); Toronto Star, The Globe and Mail (CANADA); The Chosun Ilbo, The Dong-a Ilbo (COREA DEL SUD)
So kommt Deutschland wieder aus der Krise
Ecco come la Germania esce di nuovo dalla crisi
Il giornalista Ulrich Schäfer ricorda che era il 1999 l’anno in cui per la prima volta il The Economist aveva definito la Germania "l'uomo malato d'Europa" e riporta come ad oggi l’etichetta sia stata “nuovamente appiccicata”.
Questo perché a prima vista, sottolinea Schäfer, sembra davvero che quasi tutti gli altri Paesi industrializzati abbiano resistito meglio al Corona virus e allo shock dei prezzi dell'energia, eppure sostiene che il cambiamento in meglio sia già iniziato: “Nello spirito della ‘distruzione creativa’, che l'economista Joseph Schumpeter descrisse negli anni '40 come il fulcro dell'economia di mercato, in Germania sta emergendo un nuovo modello economico. È più verde e più digitale e promette ancora crescita e prosperità”.
Schäfer evidenzia come la trasformazione sia lunga e dolorosa e come sia per questo motivo che è necessaria soprattutto ora una politica di finanziamento intelligente che acceleri il passaggio ad un'economia digitale e rispettosa del clima: “Sarebbe più sensato utilizzare ancora più denaro per promuovere quelle tecnologie che sono considerate particolarmente promettenti per il futuro: intelligenza artificiale, computer quantistici, fusione nucleare, idrogeno o viaggi spaziali commerciali. La Germania ha molte competenze in tutti questi settori e spesso giovani aziende con un certo potenziale. Ma mentre la Cina o gli Stati Uniti investono somme enormi nelle loro aziende di intelligenza artificiale, il governo tedesco non crede nemmeno nella digitalizzazione della propria amministrazione e sta tagliando i fondi per questo settore”.
Geist und Ungeist einer Debatte
La pars costruens e la parte destruens di un dibattito
Robert Roßmann sottolinea come la Germania sia abituata a molto - in termini di dispute politiche e modi selvaggi - grazie alla coalizione "del semaforo"; ma quello che è successo ora nella CDU mette in secondo piano anche il livello delle liti interne alla coalizione.
Nel senso che il Primo Ministro della Sassonia, Michael Kretschmer (CDU), si è espresso contro la consegna di missili da crociera all'Ucraina e Roderich Kiesewetter, esperto di politica estera del gruppo parlamentare della CDU/CSU e ospite regolare di talk show, lo ha criticato in una forma che è quasi tipica dell'attuale stato della CDU: bloccare una sua possibile rielezione.
Secondo Roßmann la CDU trarrebbe beneficio da quelle che molti nel partito chiamano maniere civili: “Ma è proprio questo che manca alla CDU. Le persone si fraintendono regolarmente, quasi deliberatamente. Si preferisce manifestare il proprio disappunto nei confronti dei colleghi di partito in pubblico piuttosto che internamente. E alle persone piace insinuare il peggio l'una dell'altra. Ma un partito popolare può essere un partito popolare di successo solo se conduce anche dibattiti controversi in modo obiettivo. Ma sembra che le cose stiano fermentando nella CDU a tal punto da non riuscire più a gestirle”.
Frisch erholt in die Selbstzerfleischung
Rinvigoriti verso l'autodistruzione
Daniel Brössler con questo articolo riporta che seppure i membri del governo federale siano tornati dalle vacanze rinvigoriti, stanno riprendendo esattamente da dove avevano lasciato prima della pausa estiva: “Ci sono battibecchi sfrenati, blocchi e, per dirla in modo drastico, ricatti”.
Nel senso che la Ministra della Famiglia, Lisa Paus (Verdi), ha fatto in modo che una legge di sgravio per le aziende non entrasse nell'agenda del gabinetto mercoledì: “Non ha voluto approvare la proposta di legge di Lindner solo perché non è stato ancora raggiunto l'accordo nella disputa sull'assegno di base per i figli, che il Cancelliere Olaf Scholz aveva richiesto entro la fine di agosto”.
Da ciò, secondo Brössler, si possono dedurre diverse cose - nessuna di queste positiva:
“I partner della coalizione non hanno utilizzato le settimane estive per disintossicarsi - la sfiducia tossica continua a regnare nel semaforo; i Verdi non riescono a risolvere il loro problema di leadership; la coalizione a semaforo rischia di perdere il momento in cui potrebbe ancora ribaltare la situazione”.
Infine, Brössler si domanda dunque “Se nemmeno i miseri dati sulla crescita, una guerra sempre orribile in Europa, i suoi stessi numeri devastanti nei sondaggi e allo stesso tempo i numeri più alti per i populisti di destra possono portare a un ripensamento, che fare? Uniti, Olaf Scholz, Christian Lindner e Robert Habeck diffonderanno fiducia. Sicuramente i partner della coalizione celebreranno ancora una volta il presunto buon umore e prometteranno di lavorare meglio insieme. La gente vorrà crederci di nuovo. È sempre più difficile”.
Dieser Gesetzesentwurf taugt nichts
Questo disegno di legge non va bene
Il giornalista Werner Bartens sostiene che il progetto di legge sulla legalizzazione della cannabis possa essere riassunto con il vecchio detto: “Le buone intenzioni non sono sempre ben fatte”.
Nel senso che questa settimana il Bundestag voterà questa proposta di legge che così redatta, secondo Bartens, è inefficace perché difficilmente raggiungerà gli obiettivi prefissati - la protezione dei giovani, la tutela della salute, l'alleggerimento della magistratura e della polizia.
Ad esempio, il limite di età di 18 anni è arbitrario: “Dal punto di vista legale può essere giustificato, ma i medici e gli esperti di dipendenze sanno che il cervello di un giovane è particolarmente vulnerabile fino ai 25 anni, motivo per cui non solo i quindicenni ma anche i ventitreenni sviluppano spesso malattie psichiatriche dopo l'uso di droghe”.
Secondo Bartens, le critiche riguardano così tanti dettagli che l'intero disegno di legge deve essere considerato un fallimento: “Tuttavia, il dibattito è anche offuscato da un'overdose di ipocrisia. Dopo tutto, la maggiore opposizione all'emendamento proviene da partiti i cui eventi ricordano spesso le abbuffate e che celebrano l'alcol come un bene culturale, sebbene sia stato dimostrato che nessuna droga provoca così tanti danni a livello mondiale”.
Was Israels Abwehr kann
Cosa può fare la difesa israeliana
Il giornalista Paul-Anton Krüger riporta come gli Stati Uniti hanno dato il permesso alla Germania di acquistare il sistema di difesa aerea e missilistica Arrow 3 in Israele: “Il governo di Washington probabilmente non sarebbe stato scontento se il governo tedesco avesse utilizzato anche qui la tecnologia di difesa statunitense. Ma bloccare l'accordo sarebbe stato un affronto a due alleati”.
Il progetto Arrow, sottolinea Krüger, sarà quindi combinato con sistemi Iris-T a più corto raggio e con le batterie Patriot già in uso dalla Bundeswehr; ma questo da solo non sarà sufficiente: “In una certa misura, queste armi possono già fare qualcosa contro gli sciami di droni a basso costo con cui la Russia sta cercando di distruggere i mezzi di sussistenza dell'Ucraina. Tuttavia, è difficilmente sostenibile nel lungo periodo sparare missili guidati da milioni di dollari contro questi velivoli imbottiti di esplosivo, che la Russia utilizza a migliaia. I carri armati antiaerei Gepard, ormai in disuso, sono attualmente al servizio dell'Ucraina. Anche questo strato inferiore dell'ombrello di difesa deve essere urgentemente rattoppato a tenuta stagna”.
Was der Kanzler will, und was er erreicht
Cosa vuole e cosa ottiene il Cancelliere
Il giornalista Daniel Brössler riporta come il Cancelliere Olaf Scholz abbia affermato di essere in difficoltà ad accettare di fornire nuovamente armi all'Ucraina.
Nel senso che fin dall'inizio dell'invasione russa, insieme agli Stati Uniti e agli altri alleati occidentali, la Germania ha deciso di non lasciare l'Ucraina all'arbitrio di Vladimir Putin. Allo stesso tempo, però, per ridurre al minimo il rischio di un confronto diretto con la Russia, ha applicato restrizioni sulla scelta delle armi fornite all'Ucraina e sulle modalità di utilizzo delle stesse, essendo che probabilmente Putin considererebbe l'uso di armi occidentali contro il territorio russo una dichiarazione di guerra da parte della NATO - con rischi che potrebbero arrivare fino al confronto nucleare.
In questa situazione, Brössler sottolinea come Scholz debba ora decidere se inviare in Ucraina missili da crociera tedeschi - come ha già ricevuto dalla Gran Bretagna e dalla Francia - con una gittata di 500 chilometri - sarebbero in grado di colpire obiettivi in Russia.
Brössler infine evidenzia come sebbene l'Ucraina abbia assicurato che si adeguerà come ha fatto in passato, il governo tedesco non sembra prendere in considerazione la consegna senza precauzioni tecniche che limitino la gittata: “Questo costa tempo, anche se il ministro delle Finanze Christian Lindner ha promesso una decisione rapida a Kiev”.
Baerbocks Prioritäten
Le priorità di Baerbock
Il giornalista Nikolas Busse sottolinea come l'impegno occidentale in Africa occidentale sia in una fase critica, e non solo perché il ritiro delle truppe tedesche è stato complicato dal colpo di Stato in Niger: “In definitiva, si tratta dell'orientamento geopolitico di questa regione instabile, che costituisce l'entroterra dei Paesi costieri del Nord Africa; questi ultimi sono a loro volta importanti per gli interessi dell'Europa, le cui parole chiave sono migrazione, jihadismo, cooperazione economica”.
Busse riporta come anche a Berlino, negli ultimi anni, si è giurato di aver riconosciuto l'importanza strategica dell'Africa e di voler agire di conseguenza, in quanto chi altro sia interessato al continente e in particolare ai Paesi del Sahel è noto: Russia e Cina.
Secondo Busse, quindi, mantenere l'influenza dell'Occidente, soprattutto nelle difficili condizioni attuali, è ora un compito utile e importante e non si comprende come mai, almeno nel caso tedesco: “Che sia svolto dal ministro dello Sviluppo. In Nigeria, dove si trova la chiave per un ulteriore sviluppo del Niger e dell'intera regione, parla Svenja Schulze e non il ministro degli Esteri Annalena Baerbock”.
L'aiuto allo sviluppo, sostiene Busse, da solo non sarà in grado di fermare l'ulteriore erosione della posizione dell'Europa in Africa occidentale; anche qui è necessario un grande lavoro diplomatico, non da ultimo per ottenere il ritiro della Bundeswehr dal Mali: “La politica estera è spesso un lavoro duro, che in passato non è piaciuto a tutti i ministri. Tuttavia, è necessaria”.
Die Erosion der öffentlichen Sache
L'erosione della causa pubblica
Secondo Reinhard Müller, lo Stato deve iniziare da sé stesso: “Fa riflettere quando molti cittadini ritengono che lo Stato non sia in grado di svolgere i suoi compiti. Una tale perdita di reputazione, soprattutto tra i sostenitori dei partiti borghesi, può portare all'emigrazione interna, ma anche all'allontanamento dai processi democratici, fino a combatterli. Ciò si ripercuote anche sul trattamento dei dipendenti pubblici”.
Müller sottolinea come sia troppo facile attribuire la responsabilità di questo sviluppo all'attuale governo federale: “Nel corso dei decenni, lo Stato giuridico e sociale integrato in Europa è diventato sempre più normativo. Quando i moduli non sono più comprensibili senza una consulenza legale, le norme si contraddicono, si impongono ai cittadini e alle imprese oneri che in realtà dovrebbero essere sostenuti dallo Stato stesso, allora l'intero Paese ci rimette: ogni iniziativa, ogni imprenditorialità viene soffocata”.
Ragione per cui Müller evidenzia come sia “Necessario un ritorno ai compiti fondamentali dello Stato. Ciò presuppone la protezione delle sue fondamenta. Ma chi considera il proprio territorio, il proprio popolo e il proprio potere come corpi estranei non dovrebbe essere sorpreso dall'erosione”.
Nahles’ Problem mit der Glaubwürdigkeit
Il problema di credibilità di Nahles
La giornalista Britta Beeger riporta le parole di Andrea Nahles, presidente dell'Agenzia federale per il lavoro, che affermano che i programmi di prepensionamento sono "controproducenti" da un punto di vista economico generale: “Dal punto di vista commerciale, può essere sensato per un'azienda mandare in pensione anticipata o parziale i dipendenti più anziani; tuttavia, la già enorme carenza di lavoratori qualificati in Germania è ulteriormente aggravata da questa situazione”.
Beeger sostiene che seppure il ragionamento di Nahles sia corretto ma sottolinea; sarà difficile che la sua voce venga ascoltata in quanto ha un enorme problema di credibilità, perché è stato proprio lui che, in qualità di ministro del Lavoro, ha introdotto nel 2014 la "pensione a partire da 63 anni" - la causa dei problemi odierni.
Secondo Beeger, le aziende devono impegnarsi molto di più di quanto non facciano oggi per trattenere più a lungo i lavoratori anziani, attraverso modelli di lavoro flessibili, promozione della salute o formazione mirata: “Allo stesso tempo, il governo deve abolire gli incentivi al pensionamento anticipato. Questo include anche la "pensione a partire da 63 anni", che semplicemente non è più al passo con i tempi. Il successore di Nahles al Ministero federale del Lavoro, Hubertus Heil (SPD), ha recentemente respinto tali richieste, così come l'innalzamento dell'età pensionabile. Anche questo sarebbe urgentemente necessario”.
Bundesregierung streicht Passus zu Zwei-Prozent-Ziel
Il governo federale cancella il passaggio sull'obiettivo del due percento
Il giornalista Peter Carstens sottolinea come il governo federale si stia allontanando ulteriormente dalla promessa di investire il due per cento del prodotto interno lordo nella difesa: “Il cancelliere Olaf Scholz aveva assicurato in una dichiarazione del governo subito dopo l'attacco russo all'Ucraina che d'ora in poi la Germania avrebbe soddisfatto i requisiti della NATO. Ora l'obiettivo del due per cento doveva essere fissato nella legge di bilancio, ma questo non è avvenuto e il passaggio è stato nuovamente cancellato”.
Carstens riporta come i portavoce del governo federale non hanno commentato la cancellazione dell’impegno e hanno affermato prima della conferenza stampa federale che si trattava di "voti interni al governo" che non sono stati commentati.
Comunque, Carstens evidenzia che un portavoce del ministero della Difesa ha affermato che "già dal prossimo anno, il due per cento del prodotto interno lordo sarà destinato alla spesa per la difesa della Nato".
Die Erben der SED
Gli eredi della SED
Secondo Daniel Deckers, non avendo superato la soglia del cinque per cento quasi ovunque nei Länder della Germania Ovest, partecipando solo a due dei sei governi statali della Germania Est e rappresentando il Bundestag dal 2021 solo grazie a tre collegi elettorali vinti direttamente, anche i sintomi più evidenti di decadenza non consentono di dare al Partito della Sinistra una prognosi favorevole di sopravvivenza.
Deckers riporta come le tensioni tra movimenti, correnti e ali rivali, che raggiungevano la sfera personale, potevano essere moderate fintanto che un ampio numero di iscritti, considerevoli sinecure e sufficienti opzioni di potere potevano fungere da cuscinetto, ma come oggi tutto questo non sia più possibile: “Anche se Sahra Wagenknecht non ha ancora messo in atto la sua minaccia di presentarsi come forza populista di sinistra con il suo stesso partito, il processo di disintegrazione interna è progredito a tal punto da sembrare irreversibile”.
Non c'è altro modo, evidenzia Deckers, di interpretare il ritiro di Dietmar Bartsch dalla presidenza del gruppo parlamentare del Bundestag: “Per decenni, il dialettico di formazione moscovita ha incarnato come nessun altro la pretesa della sinistra di essere contemporaneamente all'opposizione e al governo. Ora anche questa eredità della SED è storia”.
Putschisten sollen kein deutsches Steuergeld bekommen
I complottisti dei golpe non dovrebbero ricevere i soldi delle tasse tedesche
La giornalista Claudia Bröll riporta come un attacco al confine con il Burkina Faso e il Mali avesse mostrato quanto fosse fragile la pace nel Paese dell'Africa occidentale, anche prima del colpo di Stato in Niger di tre settimane fa: “Il motivo principale è l'attività delle bande armate”.
Comunque, nel frattempo, Bröll spiega che sono proseguiti gli sforzi internazionali per trovare una soluzione diplomatica per ripristinare l'ordine costituzionale dopo il colpo di Stato di tre settimane fa: “Da parte tedesca, il ministro dello Sviluppo federale, Svenja Schulze (SPD), si è recata in Nigeria mercoledì. In serata ha incontrato il Presidente della Commissione ECOWAS - Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale -, Omar Alieu Touray. Schulze ha dichiarato che la visita è stata importante per discutere le opzioni "su come procedere". Una soluzione pacifica deve essere al centro dell'attenzione - ha concordato con Touray su questo punto”.
Tuttavia, Bröll evidenzia che un portavoce del governo mercoledì ha dichiarato che la Germania ha sospeso tutti i pagamenti e la cooperazione bilaterale allo sviluppo con il Niger dal colpo di stato: "Dobbiamo assicurarci che il denaro dei contribuenti tedeschi non finisca nelle mani di golpisti" - un totale di circa 24 milioni di euro non arriverebbe più in Niger quest'anno.
Bröll, infine, specifica che il ministro si è recato in Africa occidentale in qualità di Presidente dell'Alleanza del Sahel: “L'Alleanza del Sahel coordina il sostegno internazionale ai cinque Stati del Sahel: Mauritania, Mali, Burkina Faso, Ciad e Niger. Schulze vuole capire come la Germania possa sostenere il ritorno alla democrazia in modo pacifico dopo il colpo di Stato in Niger. Schulze ha sottolineato di aver accolto con grande favore gli sforzi di mediazione della Comunità economica dell'Africa occidentale Ecowas e ha assicurato a Touray il sostegno dell'Alleanza del Sahel. Inoltre, ha concordato con Touray di rimanere in contatto e di coordinare ulteriori passi”.
Subventionen für Chipfabriken allein bringen nichts
I sussidi per le fabbriche di chip da soli non portano a nulla
Julian Olk riporta che la Germania e altri Paesi sono attualmente impegnati in un intenso dibattito sul finanziamento e la costruzione di fabbriche di chip, esemplificato dalla decisione del produttore taiwanese TSMC di costruire una fabbrica da 10 miliardi di euro a Dresda, con il governo tedesco che si farà carico di metà dei costi. La preoccupazione principale che sta alla base di questi finanziamenti è il desiderio di una maggiore indipendenza dalla Cina, soprattutto in considerazione dell’incertezza che circonda le dinamiche politiche tra Pechino e Taipei. Tuttavia, vi sono notevoli dubbi sul fatto che tali sovvenzioni portino effettivamente a una maggiore indipendenza, poiché la semplice esistenza di fabbriche di chip in Europa non significa automaticamente che la dipendenza da Pechino sia stata eliminata. Gran parte di questa dipendenza deriva dal fatto che le materie prime necessarie per la produzione di chip, in particolare gallio e germanio, provengono in larga misura dalla Cina. Anche se l’Europa ha le proprie fabbriche di chip, senza l’accesso a queste materie prime la produzione di chip non sarebbe possibile. Pertanto, Olk sottolinea l’importanza dei partenariati per le materie prime con altri Paesi e l’estrazione di queste risorse all’interno dell’Europa stessa, come il gallio non sfruttato in Grecia. Un esempio attuale di tale partenariato è l’accordo di libero scambio tra l’UE e l’Australia. Si sostiene che gli sforzi politici in questa direzione devono essere intensificati per raggiungere una reale indipendenza, e che il semplice sovvenzionamento delle fabbriche di chip non risolverà il problema.
Baerbocks abgebrochene Reise schadet Deutschland
Il viaggio annullato di Baerbock danneggia la Germania
Dana Heide riporta che Annalena Baerbock, Ministro degli Esteri tedesco, ha dovuto cancellare un viaggio programmato dopo che l’aereo del governo non ha potuto proseguire a causa di un guasto tecnico. Nonostante la destinazione apparentemente rilassata del viaggio, le Fiji, il contesto di questo viaggio era molto serio e significativo per la politica estera tedesca. Come terza nazione esportatrice al mondo, la prosperità della Germania dipende da relazioni commerciali fluide e da una politica estera efficace, che comprende regolari viaggi ministeriali. Questi viaggi non sono semplici escursioni di piacere, ma aspetti impegnativi e necessari del loro ministero. La visita alle Figi è stata di grande importanza, poiché il Paese non solo è interessato in modo significativo dai cambiamenti climatici, ma intrattiene anche relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare Cinese. Tuttavia, le Figi hanno preso sempre più le distanze dalla Cina, mentre la visita di Baerbock avrebbe inviato un forte messaggio di sostegno ai valori democratici e ad altri Paesi che si trovano ad affrontare scelte diplomatiche simili. Il fatto che il viaggio sia stato interrotto a causa di problemi tecnici non solo danneggia le ambizioni di politica estera della Germania, ma è anche vergognoso per un Paese rispettato in tutto il mondo per la sua competenza e precisione tecnologica. Si sottolinea che le istituzioni responsabili, in questo caso l’aeronautica militare, devono garantire che il governo possa lavorare in modo efficace.
Wo bleibt der Kanzler-Wumms gegen den Wohlstandsverlust?
Dove è l'impulso deciso del Cancelliere contro la perdita di benessere?
Martin Greive riporta che Olaf Scholz, l’attuale cancelliere della Germania, difende strenuamente la forza economica del Paese contro i ritratti negativi dei media. Nonostante la sua sicurezza, molti indicatori sono preoccupanti per lo stato dell’economia tedesca. Crescono le preoccupazioni per i problemi economici strutturali e non solo per le fluttuazioni economiche a breve termine. Gli investitori internazionali mostrano sempre più scetticismo nei confronti dell’economia tedesca e molti stanno ritirando i loro investimenti, a meno che non siano attratti da sussidi governativi. Al momento il governo non sembra avere una strategia chiara contro questa perdita di prosperità. Tra le proposte attuali, la più importante è un prezzo dell’elettricità per l’industria, ma è improbabile che sia sufficiente per affrontare problemi economici profondi. Altre proposte, come la legge sulla riduzione della burocrazia o le agevolazioni alle imprese, sono considerate insufficienti. Sono necessarie politiche di profondo progresso sia per ripristinare la fiducia economica sia per contrastare l’ascesa delle forze populiste. Tuttavia, molti non credono che l’attuale coalizione tra SPD, Verdi e FDP, chiamata anche “coalizione a semaforo”, possa affrontare queste sfide. Con le imminenti elezioni statali in Assia e in Baviera, la pressione politica sta crescendo e si teme che la discussione rimanga bloccata senza fare progressi sostanziali.
Schlechte Aussichten: Selbstständige, Start-ups und die Stagnation
Cattive prospettive: i lavoratori autonomi, le start-up e la stagnazione
Secondo Teresa Stiens, l’economia tedesca sta affrontando gravi sfide, soprattutto nel settore delle piccole imprese e delle start-up. Il dibattito in corso sulla deindustrializzazione del Paese si concentra spesso sulle grandi aziende, ma sono soprattutto le piccole imprese a costituire la spina dorsale dell’economia tedesca e a essere attualmente particolarmente colpite dalla stagnazione economica. L’ultimo indice Jimdo-Ifo sul clima degli affari mostra che il clima degli affari per i lavoratori autonomi ha toccato il minimo a luglio, il più basso dall’inizio della raccolta dei dati nell’agosto 2021. Altrettanto preoccupante è l’indicazione che il clima aziendale per le start-up è attualmente così cupo come non lo era da molto tempo.
Le piccole imprese e le start-up sono particolarmente vulnerabili alle fluttuazioni economiche a causa delle minori riserve finanziarie e della mancanza di ammortizzatori. Oltre a queste sfide economiche, molte aziende si trovano ad affrontare il compito immane di adattare i propri modelli di business e le proprie attività a standard climatici neutrali, un cambiamento strutturale significativo che richiede risorse e sforzi aggiuntivi. Tutto ciò sottolinea l’importanza di fornire alle grandi aziende, così come alle imprese più piccole e alle start-up, il supporto necessario per sopravvivere a questo momento di difficoltà e per effettuare la transizione verso pratiche commerciali più sostenibili.
Deutschland ist ein Sanierungsfall – und muss so behandelt warden
La Germania è un paesa da risanare – e deve essere trattata come tale
Nel suo articolo, Daniel Stelter sostiene che la Germania, nonostante sia uno dei Paesi economicamente più forti al mondo, sta perdendo potere economico. Sottolinea che la Germania è sempre più indietro rispetto agli Stati Uniti in termini di prodotto interno lordo pro capite. Le ragioni di questo peggioramento sono da ricercare nella stagnazione della produttività, dovuta alla mancanza di investimenti e a un sistema educativo inadeguato. Inoltre, sottolinea le sfide dell’immigrazione e dell’invecchiamento della popolazione, che potrebbero appesantire ulteriormente il prodotto interno lordo pro capite. Critica il fatto che la politica si concentri spesso su questioni di distribuzione, ignorando i problemi economici di base. Stelter avverte che la Germania, nonostante la sua attuale ricchezza, rischia di ridursi economicamente e socialmente, soprattutto a causa dell’aumento dei costi di assistenza ai pensionati e della mancanza di aumenti di produttività. Egli sostiene la necessità di una strategia economica concreta che si concentri sull’integrazione del mercato del lavoro, sull’istruzione e sugli investimenti.
Polens absurde Volksabstimmungen zeigen die Grenzen direkter Demokratie
Gli assurdi referendum polacchi mostrano i limiti della democrazia diretta
Nel suo articolo, Christoph Herwartz sottolinea la forza potenziale dei referendum come strumento di democrazia diretta, ma evidenzia i pericoli del loro uso improprio per obiettivi politici di partito. Come esempio, cita l’attuale approccio del governo populista di destra in Polonia, che chiede ai cittadini se sono favorevoli all’immigrazione illegale. Invece di affrontare una vera questione politica, Herwartz la vede come una tattica per mobilitare gli elettori di destra alle urne, dato che il referendum coincide con le elezioni parlamentari. Critica il modo in cui uno strumento democratico così potente viene usato impropriamente per giochi tattici di partito. Come altro esempio, cita il referendum sulla Brexit nel Regno Unito, che considera una manovra tattica dei populisti e dalle cui conseguenze è improbabile che il Paese si riprenda presto. Tuttavia, Herwartz riconosce che in alcuni casi i referendum possono sbloccare le situazioni di stallo politico e migliorare i sistemi, come è accaduto in Italia. Inoltre, sottolinea che la Svizzera è un esempio positivo in cui i referendum sono efficacemente integrati nel processo politico.