Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Scharfe Kanzlertöne zur Asylpolitik lösen Kritik und Zustimmung aus
I toni duri del Cancelliere sulla politica d'asilo suscitano critiche e consensi
Le dichiarazioni del Cancelliere Olaf Scholz sulla politica d'asilo in Germania hanno scatenato reazioni contrastanti all'interno del governo tedesco. Di recente, Scholz ha infatti evidenziato la necessità di deportazioni su larga scala e di controlli più rigidi alle frontiere. Alcuni membri del SPD e della FDP concordano sulla necessità di una politica più rigorosa, altri invece, soprattutto i membri più giovani, hanno espresso preoccupazione per un possibile aumento del razzismo e del radicalismo di destra. Il Paese inoltre si trova ad affrontare diverse altre sfide, tra cui l'inflazione elevata, le difficoltà economiche e i problemi di bilancio. Alcuni critici suggeriscono che la questione dell'asilo venga usata come una distrazione da questi problemi. La tematica degli immigrati mette in luce le divisioni all'interno della coalizione di governo e solleva domande sul futuro della direzione politica della Germania. Le prossime mosse di Scholz e le reazioni dei suoi alleati saranno cruciali per determinare come si evolverà la situazione. In sintesi, la dichiarazione di Scholz rappresenta un momento significativo e potenzialmente divisivo nella politica tedesca, con possibili implicazioni a lungo termine sia per il suo governo che per la società tedesca nel suo complesso.
Das Rätsel der Bombendrohungen
Il mistero delle minacce di bomba
Il giornalista riporta diversi casi di minacce di esplosione di bombe in edifici tedeschi da parte di ignoti, i quali spesso lasciano lettere firmate "Hamas". Questi gesti, verificatesi anche in altri Paesi europei, sono una diretta conseguenza della ripresa del conflitto arabo-palestinese in Medio-Oriente. Le minacce hanno colpito scuole, media, sedi politiche e strutture pubbliche, creando un clima di tensione e incertezza. Le autorità tedesche, pur non avendo ancora identificato i responsabili, stanno trattando seriamente ogni minaccia, evacuando edifici e impiegando unità antiesplosivo. Tuttavia, finora non è stato rinvenuto alcun ordigno esplosivo. Le indagini si sono rivelate complesse a causa dell'uso di indirizzi e-mail usa e getta e della varietà linguistica dei messaggi. Le autorità esplorano diverse piste, compresa quella di possibili "free riders" o individui che agiscono indipendentemente, e non escludono che le minacce possano avere finalità destabilizzanti.
Die neue Zeit braucht eine neue Strategie
Il nuovo tempo richiede una nuova strategia
Il nuovo concetto di politica industriale, presentato dal ministro federale dell’economia tedesco Robert Habeck, mira a preparare l'economia della nazione per le sfide future, pur mantenendo alcuni aspetti tradizionali. In particolare, Habeck vuole porre rimedio alla vulnerabilità delle catene di approvvigionamento, rendendo l'economia tedesca più autonoma e sostenibile. La nuova strategia ha tre obiettivi: il miglioramento delle condizioni di produzione in Germania attraverso l'incoraggiamento di investimenti verdi, la riduzione della burocrazia e la soluzione della carenza di lavoratori qualificati. Inoltre, intende aumentare la produzione europea di beni critici come i microchip e diversificare i mercati esteri per le imprese tedesche. Infine, il Ministro vuole promuovere una politica di finanziamento statale attiva per rendere la trasformazione economica globale accessibile a imprese e consumatori. Nonostante le sue innovazioni, la strategia di Habeck presenta alcune incongruenze, tra le quali spicca la proposta di sovvenzionare indefinitamente le industrie ad alta intensità energetica per prevenire la delocalizzazione. Questo aspetto riflette un atteggiamento conservatore e contraddice l'obiettivo di transizione verso un'economia più sostenibile e innovativa. L'autore dell'articolo sottolinea l'importanza di un cambiamento strutturale verso settori più moderni ed economicamente sostenibili, abbandonando le industrie meno efficienti, un passo essenziale per garantire la competitività futura dell'economia tedesca.
Erstmals führt eine Frau die weltgrößte Gewerkschaft
Per la prima volta una donna guida il sindacato più grande del mondo
La recente nomina di Christiane Benner alla guida dell'IG Metall, il più grande sindacato indipendente al mondo, rappresenta un momento storico e un punto di svolta per l'organizzazione sindacale tedesca. Dopo una prolungata lotta per il potere, Benner ha ottenuto una schiacciante approvazione con il 96,4% dei voti, superando i risultati dei suoi predecessori nell'ultimo decennio. Durante il suo discorso di candidatura, ha sottolineato l'importanza di sviluppare il settore industriale anziché liquidarlo e ha ribadito il suo desiderio di apportare un cambiamento significativo all'interno dell'IG Metall. Il sindacato si trova ora di fronte a sfide imponenti, tra cui lo sconvolgimento dell'industria tedesca e la richiesta di una settimana lavorativa di quattro giorni. Le difficoltà attuali dell'economia tedesca, l'impatto della pandemia e la transizione dall'industria automobilistica basata sui motori a combustione costituiscono ulteriori complicazioni. Con 2,2 milioni di membri e la responsabilità di negoziare salari, orari di lavoro e ristrutturazioni in settori cruciali come l'automobilistico e l'ingegneria, l'IG Metall ha un ruolo chiave nell'economia tedesca. Benner, con la sua esperienza e il suo impegno dimostrato nel migliorare le condizioni di lavoro e nell'aumentare il numero di membri e donne all'interno del sindacato, si trova in una posizione unica per guidare l'organizzazione attraverso questi tempi turbolenti.
Nein heißt Nein
No significa no
L'articolo riporta il dibattito politico e militare tedesco riguardante la consegna di armamenti all'Ucraina, in particolare dei missili da crociera Taurus. Mentre alcuni politici, tra cui il cancelliere dell'SPD Wolfgang Schmidt, esprimono scetticismo circa un ruolo decisivo dei missili Taurus per le sorti del conflitto, altri esponenti li ritengono un possibile "game changer" nella guerra contro la Russia. Tuttavia, a Kiev questi missili sono considerati uno dei tanti sistemi utili, ma non determinanti. Il cancelliere Olaf Scholz continua a sostenere il suo rifiuto all'invio die missili, pur promettendo all'Ucraina forniture di armi per un miliardo di euro. Il ministro della Difesa Boris Pistorius sostiene che questa assistenza non verrà ridotta, nonostante l'escalation tra Hamas e Israele. Roderich Kiesewetter, esperto di politica estera e di difesa della CDU, accusa Scholz di non volere che l'Ucraina liberi la Crimea e blocchi le vie di rifornimento dei russi, sottolineando che anche Gran Bretagna e Francia forniscono missili da crociera comparabili. La Cancelleria tedesca sostiene che un intervento di soldati tedeschi per definire gli obiettivi dei missili richiederebbe un mandato del Bundestag, ma alcuni esperti di difesa contestano questa argomentazione, affermando che non è necessaria la presenza di soldati sul posto per programmare i missili.
Und danach?
Poi?
La situazione a Gaza si presenta drammatica e complessa, e il futuro del conflitto appare incerto con un'elevata possibilità di escalation che potrebbe trasformarsi in un ampio scontro regionale. Israele ha stabilito tre obiettivi principali: neutralizzare le strutture di Hamas, garantire la sicurezza dei propri cittadini, e ristabilire il proprio potere deterrente nella regione. Il giornalista ritiene che, in questa fase cruciale, sia imperativo focalizzarsi non solo sulle immediate dinamiche militari, ma anche sulla delineazione di una strategia politica che guidi le azioni future nel rispetto del diritto internazionale.
Dall'esperienza statunitense nelle guerre post-11 settembre, emerge la necessità di evitare un impegno bellico prolungato e senza prospettive chiare, che potrebbe culminare in un'instabilità duratura. Diventa quindi cruciale stabilire chi si assumerà la responsabilità di Gaza al termine del conflitto e trovare soluzioni per il ristabilimento della pace nella regione. La gestione internazionale della Striscia di Gaza potrebbe rappresentare una soluzione temporanea, ma è imprescindibile risolvere la questione palestinese in modo definitivo. La diplomazia internazionale è chiamata a un impegno rinnovato e intensivo, poiché solo attraverso un dialogo costruttivo e inclusivo sarà possibile gettare le basi per una pace duratura in Medio Oriente.
Warum die CDU will, dass die deutsche Botschaft in Tel Aviv bleibt
Perché la CDU vuole che l'ambasciata tedesca rimanga a Tel Aviv
L'articolo affronta la controversa questione del trasferimento dell'ambasciata tedesca in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, un tema che ha suscitato divergenze all'interno della CDU, il principale partito politico conservatore. Alcuni membri della CDU si oppongono fermamente, mentre la Junge Union (JU), l'organizzazione giovanile del partito, chiede il trasloco dell'ambasciata. Secondo il politico Norbert Röttgen, sarebbe inopportuno un cambio di sede in questo momento storico, poichè gli svolgimenti del conflitto sono incerti. Röttgen invita inoltre a sostenere i governi arabi nel tentativo di contenere il conflitto, evitando posizioni provocatorie. Anche Kiesewetter, membro del comitato degli affari esteri della Unionsftaktion, si è espresso a sfavore di un cambio di sede dell'ambasciata, temendo un potenziamento delle forze radicali nella regione. Kiesewetter inoltre sottolinea il mancato trasferimento dell'ambasciata americana. in Allo stesso tempo, la JU ha emanato una dichiarazione di solidarietà per Israele, sostenendo l'impossiblità di una futura divisione di Gerusalemme al fine di servire come capitale per due stati diversi. La dirigenza della CDU, infine, ha preferito non esprimersi pubblicamente sulla questione al momento dell'articolo.
Polizei und Behörden soll die Arbeit erleichtert werden
L’obiettivo è facilitare il lavoro della polizia e delle autorità
Il governo tedesco ha recentemente approvato un nuovo disegno di legge composto da dodici misure denominato "Repatriation Improvement Act", con lo scopo di facilitare le procedure di rimpatrio e rafforzare le misure di espulsione per individui specifici. Uno dei punti principali è l’estensione fino a ventotto giorni - rispetto ai dieci precedenti - della durata della detenzione deportativa. Questa modifica consente alle autorità di avere più tempo a disposizione per organizzare le procedure di espulsione, alleggerendo così il loro carico di lavoro. Le nuove normative prevedono anche importanti cambiamenti nel processo di espulsione, come la possibilità di non annunciare le deportazioni per le cosiddette “persone tollerate”, la possibilità per la polizia di accedere ad alcune stanze negli alloggi condivisi e l'autorizzazione all'analisi dei cellulari per determinare l'identità di una persona in caso di mancanza del passaporto. Il disegno di legge stabilisce anche delle limitazioni, come l'assenza di deportazioni senza preavviso per le famiglie con bambini di età inferiore ai dodici anni. Nonostante l'accoglienza positiva delle misure da parte delle associazioni comunali, il disegno di legge non risolve alcune problematiche fondamentali, tra cui la scarsa collaborazione dei paesi di origine. Nonostante gli sforzi per rendere più efficienti le procedure di espulsione, rimangono ancora numerosi ostacoli pratici e legali da superare.
Wagenknecht will AfD-Wählern „ein Angebot geben“
Wagenknecht vuole “fare un’offerta agli elettori dell’AfD”
Nel corso di una recente intervista rilasciata al "heute journal" della ZDF, la politica tedesca Sahra Wagenknecht ha espresso la volontà di attrarre elettori precedentemente orientati verso l'Alternative für Deutschland (AfD) verso il suo nuovo partito. Wagenknecht, ex membro del partito Die Linke, ha sottolineato come molte persone votino per l'AfD non per condividere le sue posizioni di destra, ma a causa della rabbia e della disperazione verso le politiche governative attuali. Il suo obiettivo è fornire a questi cittadini un'alternativa seria e credibile, distante dagli ideali populisti dell'AfD. Il "Bündnis Sahra Wagenknecht" rappresenta dunque il nucleo iniziale di quello che si prefigura diventare un nuovo partito politico entro il 2024. Questa mossa segue l'uscita di Wagenknecht e di altri nove deputati dal partito Die Linke, situazione che ha portato il gruppo parlamentare del partito, composto da 38 membri, sull'orlo della dissoluzione. Tuttavia, Wagenknecht e il suo gruppo intendono rimanere parte della frangia parlamentare di Die Linke fino alla fondazione ufficiale del nuovo partito, con l'intento di gestire la transizione in modo ordinato e rispettoso. La sfida sarà quella di creare un'offerta politica convincente che possa soddisfare le esigenze di questi elettori, restituendo loro fiducia e speranza nelle istituzioni democratiche.
Das Trauma der Juden in Deutschland
Il trauma degli ebrei in Germania
Gli attacchi terroristici perpetrati da Hamas hanno riacceso sentimenti di odio antisemita e di violenza brutale sulla comunità ebraica globale. Anche in Germania gli ebrei stanno vivendo sviluppando un trauma distinto e profondo, poiché vivono in uno stato di crescente insicurezza e paura, dovuta al frequente verificarsi di atti di violenza fisica, discriminazione e di odio antisemita. Questo clima di terrore sta portando molti a considerare l'opzione dell'emigrazione, sebbene anche Israele, tradizionalmente rifugio per gli ebrei perseguitati, si trovi in una situazione di conflitto armato con Hamas. La situazione attuale pone la Germania di fronte a una sfida cruciale e a un imperativo morale: garantire la sicurezza e la libertà degli ebrei all'interno dei suoi confini. È necessario un impegno collettivo per contrastare l'antisemitismo e promuovere il dialogo e la comprensione reciproca, coinvolgendo tutte le componenti della società, incluse le comunità musulmane. Al contempo, è fondamentale rafforzare le misure di sicurezza e sostenere la comunità ebraica, affinché possa vivere liberamente e senza paura in Germania.
Die Politik setzt falsche Anreize
La politica crea gli incentivi sbagliati
L'articolo critica la gestione dei sussidi da parte della coalizione del semaforo tedesca, sostenendo che la loro distribuzione indiscriminata crea incentivi sbagliati e contribuisce a una caccia sfrenata ai finanziamenti governativi. La giornalista sostiene che il Governo ne faccia un utilizzo eccessivo a svantaggio degli investimenti nel settore tecnologico, il quale fa affidamento prevalentemente su ampie importazioni di materie prime e prodotti intermedi. Inoltre, la concorrenza tra le località per attirare finanziamenti porta alla costruzione di fabbriche nei luoghi dove si possono ottenere più sussidi, indipendentemente dalla loro effettiva necessità o efficienza. Inoltre, produrre in un paese con costi elevati come la Germania porta a un aumento dei prezzi per i consumatori finali. Infine, l'articolo evidenzia che spesso i beneficiari dei sussidi sono cittadini che potrebbero probabilmente permettersi di pagare per le tecnologie sussidiate, come le stazioni di ricarica solare, senza l'aiuto del governo. Tuttavia, i politici sono riluttanti a riconoscere questo problema, specialmente quando i sondaggi elettorali non sono a loro favore. La giornalista chiede dunque una valutazione più critica e mirata dell'impatto ed efficacia dei sussidi statali.
Ifo-Geschäftsklima steigt überraschend deutlich
Il clima imprenditoriale dell’Ifo aumenta in modo sorprendentemente significativo
L'articolo analizza le recenti variazioni dell'indice Ifo, un indicatore chiave per l'economia tedesca, che ha riportato un incremento inaspettato nel mese di ottobre. Tale aumento rappresenta il primo miglioramento significativo registrato dalla primavera. Il presidente dell'Ifo, Clemens Fuest, interpreta i dati come un segno di fiducia per il futuro e anche le imprese sono ottimiste riguardo alle aspettative di ripresa nel prossimo anno. L'articolo fa riferimento a un possibile aumento degli investimenti e dei consumi come possibili catalizzatori di tale ripresa. Si osserva inoltre un miglioramento nel settore dei servizi, in particolare nel turismo, e in misura minore nel settore manifatturiero, mentre nel commercio al dettaglio si registra un peggioramento. L'indice Ifo rimane a un livello relativamente basso e un'ulteriore recessione non è da escludersi. Infine, l'articolo pone l'accento sulla situazione dei consumatori, citando il recente calo dell'indice sulla fiducia dei consumatori e il ristagno del clima dei consumatori nel settore edile. Questi dati suggeriscono che i consumatori rimangono cauti e che il cammino verso la ripresa economica potrebbe essere ostacolato da una mancanza di fiducia e da una paralisi inflazionistica.
Wagenknecht-Partei könnte die AfD zurechtschrumpfen
Il partito dei Wagenknecht potrebbe ridimensionare l’AfD
Thomas Sigmund discute la recente ascesa della nuova formazione politica di Sahra Wagenknecht in Germania, che secondo i sondaggi ha guadagnato una notevole popolarità. Questo dimostra un crescente disappunto verso la politica governativa del Cancelliere Olaf Scholz. Nonostante l’efficacia retorica di Wagenknecht nel presentare le sue visioni socialiste, l’autore suggerisce che il suo successo potrebbe colpire duramente l’AfD piuttosto che le formazioni tradizionali. In effetti, se Wagenknecht avesse successo, potrebbe ridurre la base elettorale dell’AfD, tuttavia, il rischio sarebbe di avere due partiti estremisti nel Bundestag. Infine, l’autore mette in guardia contro l’idealizzazione del socialismo, citando la sua storia fallimentare nella pratica in molti Paesi e il potenziale danno ai cittadini di basso reddito.
Der Eurofighter manövriert Berlin in ein Dilemma
L’Eurofighter mette Berlino di fronte a un dilemma
Secondo Markus Fasse, la situazione del jet da combattimento Eurofighter ha messo la Germania in una posizione difficile. L’attuale governo tedesco si ritrova costretto a prendere decisioni che sembrano contrarie alle sue convinzioni iniziali, come il prolungato utilizzo delle centrali a carbone o l’acquisto di gas naturale liquefatto dal Qatar. Tuttavia, la decisione più urgente riguarda la possibilità di vendere nuovi jet da combattimento a Paesi come l’Arabia Saudita, una questione resa ancor più delicata dalla crescente instabilità nel Medio Oriente. Prodotto congiuntamente da Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna, il jet sta affrontando sfide economiche a causa del rapporto tra elevati costi di sviluppo e il basso numero di ordini rispetto ai suoi concorrenti statunitensi.
Senza nuovi ordini, il settore rischia una crisi produttiva e di approvvigionamento, mettendo a rischio progetti futuri. L’export rappresenta una soluzione, ma pone la Germania di fronte a un bivio etico e strategico: vendere armi in aree di conflitto, rischiando di compromettere i propri principi, o mantenere la coerenza etica, a costo di isolarsi industrialmente e perdere credibilità come partner europeo. La decisione riguardante la vendita di Eurofighter all’Arabia Saudita diventa un caso di studio cruciale in questo contesto, riflettendo la tensione tra etica, interessi industriali e impegni geopolitici.
Die Zeit der Ausgabenträume ist vorbei
Il tempo dei sogni è finito
Thomas Sigmund afferma che il Ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, nonostante desideri una maggiore flessibilità fiscale, potrebbe dover fare i conti con una realtà finanziaria più rigida. Habeck ha manifestato il desiderio di rivedere la regolamentazione sul debito al termine delle prossime elezioni federali, sottolineando però che ciò deriverebbe da una posizione di “realismo”. Tuttavia, le recenti previsioni fiscali presentate dal Ministro delle Finanze, Christian Lindner, hanno segnalato che non ci saranno nuovi flussi significativi di denaro.
Attualmente, la Germania sta attraversando un periodo di recessione e, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), rischia di essere superata da quasi tutte le nazioni industrializzate entro il 2028. Le continue richieste di finanziamenti, come quelli destinati ai prezzi dell’energia industriale, potrebbero non essere sostenibili, soprattutto considerando che dal 2021 le sovvenzioni federali sono sensibilmente aumentate, superando persino le spese sociali. Il dibattito prolungato su temi come il sostegno finanziario per i bambini mette ulteriormente in evidenza la difficile situazione fiscale, specialmente quando non è chiaro da dove verranno reperiti i fondi per obiettivi importanti come il raggiungimento del 2% del PIL per la NATO. In questo contesto, il FMI elogia la Germania per la sua politica finanziaria moderatamente restrittiva, in un’epoca di debito pubblico in crescita a livello mondiale.
Das Schicksal der deutschen Autoindustrie entscheidet sich in den USA
Il destino dell’industria automobilistica tedesca sarà deciso negli USA
Secondo Martin-W. Buchenau, mentre il mercato automobilistico europeo appare saturo e quelli cinese e sud-est asiatico, a causa di tensioni geopolitiche e risultati limitati, comportano delle difficoltà per i costruttori tedeschi, gli Stati Uniti emergono come l’unico mercato potenzialmente in grado di offrire nuove opportunità. Anche se le case automobilistiche tedesche hanno sperimentato un significativo successo in Cina negli ultimi vent’anni, tale esito ha oscurato la necessità di espandersi in altri mercati, creando una situazione di dipendenza. Inoltre, il mercato cinese sta subendo una trasformazione, con un calo della domanda di auto a combustione interna e una crescita del settore delle auto elettriche, settore in cui i costruttori tedeschi stanno perdendo terreno. Aggravando la situazione, le aziende automobilistiche cinesi, armate di tecnologie avanzate, stanno sfidando le marche tedesche nel segmento premium, minacciando di superarle sia in termini di prezzo che di tecnologia. Di fronte a queste sfide, l’autore suggerisce che una forte espansione nel mercato statunitense potrebbe fornire alle aziende tedesche il tempo e le risorse finanziarie necessarie per adattarsi e competere efficacemente nel mercato globale delle auto elettriche.
Deutschland steckt in der Mindset-Falle
La Germania è bloccata nella trappola della mentalità
Sebastian Matthes si focalizza sulla problematica delle eccessive regolamentazioni e rigidità burocratiche in Germania, fenomeni che definisce come “trappole mentali” che limitano l’iniziativa individuale e l’efficienza complessiva.
Successivamente, l’articolo passa in rassegna diversi ambiti in cui la “trappola” si manifesta in modo evidente, come nella transizione energetica, nella legislazione sulle catene di approvvigionamento e nella ricerca farmaceutica. Matthes sottolinea come le rigide normative e la burocrazia soffocante non solo complicano inutilmente questi settori, ma spesso li rallentano al punto da spingere le imprese a cercare soluzioni altrove.
Secondo Matthes, nonostante gli sforzi del governo tedesco per ridurre la burocrazia, molti imprenditori percepiscono ancora la pubblica amministrazione come poco efficiente. Tuttavia, l’autore suggerisce che il problema principale potrebbe non essere tanto l’eccesso di regole, quanto piuttosto la mancanza di un approccio pragmatistico che permetta di agire rapidamente, senza rimanere intrappolati in lunghe e complesse procedure burocratiche. L’articolo si conclude con l’esempio di un’azienda biotecnologica che ha trovato sostegno e finanziamenti negli Stati Uniti dopo essere stata ostacolata dalla burocrazia europea, evidenziando così l’urgente necessità per la Germania di rivedere e riformare le proprie strutture e mentalità burocratiche. L’autore suggerisce un approccio più pragmatico e orientato all’azione, capace di bilanciare il rispetto delle regole con la volontà di cogliere le opportunità e affrontare le sfide con spirito innovativo.
Warum der norwegische Aufstieg ins All auch eine Chance für Deutschland ist
Perché l’ascesa norvegese nello spazio è anche un’opportunità per la Germania
Il presente articolo tratta dell’importanza crescente dell’attività spaziale per il progresso sostenibile sulla Terra, sottolineando il ruolo cruciale dei satelliti per diverse applicazioni, dalla navigazione e comunicazione, alla sicurezza della popolazione e alla comprensione e gestione dei cambiamenti climatici. Viene evidenziato come il settore aerospaziale non sia più appannaggio esclusivo delle grandi nazioni e delle agenzie statali. L’isola norvegese di Andøya ha una storia sessantennale nel lancio di razzi scientifici nello spazio, con un notevole coinvolgimento di scienziati tedeschi. Ora, l’isola si appresta a ospitare la prima rampa di lancio satellitare europea, l’Andøya Spaceport. Tale progetto vede una stretta collaborazione con l’azienda tedesca Isar Aerospace, con sede a Monaco, che ha sviluppato un proprio razzo, il SpectrumAndøya. Andøya permette il lancio di satelliti in orbite polari o sincrone rispetto al sole, essenziali per le attività spaziali europee. La collaborazione tra Norvegia e Germania rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di un importante hub spaziale europeo. L’articolo conclude sottolineando l’importanza della cooperazione tra nazioni, settori, aziende e organizzazioni per sfruttare appieno le opportunità offerte dallo spazio, affermando che il successo in quest’ambito sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi di una società più verde, intelligente e sicura.