Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Grüner Wust
Verde Wust
Durante la Conferenza del Partito dei Verdi sono state rilevate alcune difficoltà organizzative. In primo luogo, le tempistiche dell'evento sono state insufficienti e sproporzionate in relazione agli argomenti da discutere e al numero dei partecipanti: l'agenda è stata mal gestita, con dibattiti su questioni cruciali posizionati in orari poco opportuni e momenti di minore attenzione. Un ulteriore problema è la mancanza di cambiamenti nella struttura interna, necessari a far fronte all'aumento degli iscritti. L'articolo critica anche la modalità di gestione delle decisioni e la scarsa efficienza nel processo decisionale. Il giornalista rileva un'impronta di pseudo-democrazia, dove le decisioni sembrano provenire sempre dalle stesse figure anziché da un processo collettivo e democratico. Il partito, preso dalla gestione interna e dai dibattiti, rischia di perdere efficacia e velocità, elementi fondamentali in contesti governativi, dove la capacità di negoziare rapidamente è cruciale.
Notlage als Normalzustand
L'emergenza come stato normale
In Germania, l'emergenza sembra essere diventata lo stato normale, specialmente nel contesto dei viaggi ferroviari. I passeggeri si trovano regolarmente ad affrontare ritardi, problemi tecnici e una serie di disagi. Queste inefficienze sono il sintomo di una più ampia problematica nel sistema ferroviario tedesco, aggravata dalla mancanza di investimenti adeguati nel settore. A differenza di altri paesi, come la Svizzera e l'Austria, in Germania il settore ha subito un declino dovuto alla scarsa attenzione e ai limitati finanziamenti. Il personale ferroviario risponde a questi problemi con sarcasmo e fatalismo, riflettendo una frustrazione diffusa per le promesse mancate di miglioramento da parte dei leader politici e dei gestori delle ferrovie. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha recentemente tenuto un discorso sul bilancio che riflette questa realtà. L'editore collega le difficoltà quotidiane dei viaggiatori ferroviari con un problema più ampio di gestione economica e politica in Germania. Critica la mancanza di visione e di azione concreta da parte di Scholz, soprattutto in termini di investimenti in infrastrutture e riforme. Il "freno all'indebitamento", un principio costituzionale che limita la spesa pubblica, è stato messo in discussione, poiché impedisce investimenti necessari in settori cruciali come l'istruzione e le infrastrutture. L'articolo inoltre accusa il governo di trascurare le emergenze nazionali, come la guerra in Ucraina, l'istruzione e il clima.
Die Ampel in Notlage
Il semaforo in difficoltà
La recente situazione politica e finanziaria in Germania evidenzia notevoli difficoltà per la coalizione al governo nella gestione del bilancio 2024. La Corte costituzionale federale ha bloccato il piano della coalizione, che si proponeva di approvare il bilancio tramite la maggioranza del Bundestag, sottolineando che i prestiti d'emergenza previsti dovrebbero normalmente esaurirsi alla fine di ogni anno. Questa decisione costringe la coalizione a una revisione economica drastica, richiedendo un taglio di 60 miliardi di euro dal fondo per il clima, una sospensione degli aiuti energetici e una riconsiderazione delle misure di crisi dal fondo di stabilizzazione economica. La coalizione, quindi, è di fronte alla necessità di lavorare su una nuova base costituzionale e valutare l'impatto su altre risorse speciali. Il progetto di bilancio suppletivo del 2023 appena approvato mira a correggere ciò che è considerato il "peccato originale" della coalizione rosso-verde-gialla. Mentre il governo difende con fervore la necessità di un quarto bilancio di emergenza consecutivo per giustificare l'incremento dei prestiti, è chiaro che le decisioni prese ora hanno conseguenze significative sul futuro. L'attuale situazione potrebbe portare a un ulteriore stato di emergenza l'anno prossimo, con il partito FDP che si mostra critico nei confronti di questa prospettiva. Di fronte al principio di prudenza finanziaria precedentemente ignorato, la coalizione deve affrontare una situazione critica che limita notevolmente il proprio margine di manovra, portando all'inevitabile necessità di risparmiare e valutare con cautela i passi futuri.
Ein 30-Milliarden-Sparplan für die Energiewende
Un piano di risparmio da 30 miliardi per la transizione energetica
Il piano di risparmio di 30 miliardi di euro proposto da 50Hertz, uno dei principali gestori di reti di trasmissione elettrica, mira a fronteggiare le sfide finanziarie poste dalla recente decisione della Corte costituzionale tedesca. La strategia include una revisione delle scelte infrastrutturali, come la sostituzione dei costosi cavi sotterranei con linee aeree. Complessivamente, si stima che le proposte di 50Hertz possano ridurre i costi di espansione previsti del 10-15%, equivalente a 30-45 miliardi di euro. Sono inoltre previsti investimenti di oltre 300 miliardi di euro nella rete elettrica tedesca entro il 2045, con 50Hertz che deve raccogliere più di 50 miliardi di euro entro il 2037. Il contesto di questa proposta include la necessità di "autostrade elettriche" per il trasporto di energia eolica dal nord della Germania verso l'interno del paese. Il piano di 50Hertz suggerisce anche una maggiore collaborazione all'interno dell'UE per l'espansione della rete e propone di rivedere le previsioni di consumo elettrico. Al tempo stesso, 50Hertz evidenzia la necessità di bilanciare gli interessi sociali e le esigenze infrastrutturali, come illustrato dalle sfide poste dalla legislazione sugli appalti dell'UE e dalla separazione tra generazione e gestione della rete. Nonostante l'enfasi sui risparmi, 50Hertz si oppone a qualsiasi riduzione dei propri utili, evidenziando la necessità di un rendimento adeguato del capitale per incentivare gli investimenti nelle infrastrutture energetiche.
Weltenrettung am Golf
Salvare il mondo nel Golfo
La Cop28, iniziata il 30 Novembre negli Emirati Arabi Uniti, ha registrato una presenza record di 70.000 partecipanti. Tuttavia, mancano alcuni leader, tra cui i Presidenti Biden e Jinping. Quest'anno, la conferenza si svolge in un contesto globale segnato da crisi multiple e vari conflitti geopolitici. Il rapporto dell'UNEP che sottolinea la necessità di azioni rapide per limitare il riscaldamento globale sarà al centro dell'agenda. Nonostante gli sforzi correnti, si prevede un aumento delle temperature di 3 gradi entro la fine del secolo, e, per raggiungere gli obiettivi sulle emissioni, sarebbe necessario ridurle del 28-42% entro il 2030. L'Emirato, che ospita la conferenza, ha due obiettivi principali: triplicare la produzione di energia rinnovabile e raddoppiare l'efficienza energetica entro il 2030. Tuttavia, vi è disaccordo su come raggiungere la decarbonizzazione, in particolare riguardo all'utilizzo di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio e all'espansione dell'energia nucleare. La conferenza sarà anche un'occasione per valutare i progressi fatti dopo l'Accordo di Parigi e per rafforzare gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni. Un'altra questione chiave sarà la finanza climatica, con un impegno da parte dei paesi industrializzati di fornire 100 miliardi di dollari all'anno per l'azione climatica nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, rimangono controversie su chi dovrebbe contribuire a questo fondo. In sintesi, la COP28 si presenta come un forum cruciale per affrontare le sfide climatiche globali, ma anche come un terreno di scontro tra diversi approcci sulla strada verso la decarbonizzazione.
Wächst die Kluft zwischen Selenskyj und den Generälen?
Il divario tra Zelenskyj e i generali sta crescendo?
In Ucraina si sta accentuando un divario tra la leadership politica del presidente Volodymyr Zelenskyj e la leadership militare. Da un lato, il generale Serhiy Nayev esprime preoccupazioni sulla capacità dell'Ucraina di contrastare l'intensificazione degli sforzi militari russi, suggerendo che la guerra potrebbe espandersi ulteriormente. Questo tono pessimistico sembra contrastare con le dichiarazioni più ottimistiche del governo di Zelenskyj. Il presidente, infatti, ha recentemente sottolineato l'importanza della separazione tra doveri militari e ambizioni politiche, evidenziando una tensione crescente tra il governo e i comandanti militari, come dimostrato dalle sue parole rivolte al capo di stato maggiore dell'esercito, Valery Zalushny. Il generale Zalushny ha commentato pubblicamente l'andamento della guerra, notando sia i successi dell'esercito ucraino sia le difficoltà attuali, con la guerra che si sta trasformando in una situazione di stallo. Queste dichiarazioni hanno suscitato critiche dall'entourage di Zelenskyj, con il consigliere Ihor Zhovkva che ha espresso preoccupazione per l'effetto di tali commenti sugli alleati dell'Ucraina. Nonostante ciò, alcuni politici suggeriscono di non sovrastimare queste divergenze, considerandole normali in tempi di guerra. Infine, l'articolo tocca la questione della fiducia popolare nelle istituzioni, notando un calo della fiducia in Zelenskyj, ma un forte sostegno all'esercito. La situazione politica e militare dell'Ucraina appare quindi in una fase di evoluzione, con una crescente volontà di discutere apertamente questioni politiche e strategie di guerra.
Ampel verabschiedet Nachtragshaushalt für 2023
Il semaforo adotta il bilancio supplementare per il 2023
Il governo federale ha anticipato l'approvazione del bilancio supplementare per il 2023. Il Ministero delle Finanze ha giustificato la decisione adducendo a una potenziale violazione legale nel caso di ritardo. Per poter attuare il bilancio suppletivo, è necessario che il Bundestag riconosca una situazione di emergenza straordinaria che permetta la sospensione del cosiddetto freno al debito. Lo scopo è quello di garantire la copertura legale per prestiti approssimativamente pari a 45 miliardi di euro, somma già impiegata nell'anno precedente per mitigare l'incremento dei prezzi dell'energia e per supportare le vittime di alluvioni. Il bilancio supplementare si è reso urgente a seguito di una sentenza emessa dalla Corte Costituzionale Federale, che ha proibito al governo di riallocare fondi inizialmente previsti per la crisi del coronavirus in altre voci di spesa, come quelle per la protezione del clima. Secondo alcuni esperti, anche il bilancio del 2023 potrebbe essere sotto la minaccia di incostituzionalità poiché il governo aveva pianificato di utilizzare i fondi da due specifici programmi, il Fondo per il clima e il Fondo per la stabilizzazione economica, rinviando di fatto i prestiti al 2022, anno in cui era stato sospeso il freno all’indebitamento. In seguito al verdetto di Karlsruhe, il ministro delle Finanze Lindner ha bloccato il Fondo per il clima e ha dichiarato di non voler più ricorrere neanche al Fondo per la stabilizzazione economica.
Der Haushalt 2024 liegt im Nebel wie ein schottisches Schloss
Il bilancio 2024 è avvolto nella nebbia come un castello scozzese
La dichiarazione governativa del Cancelliere tedesco riguardo il futuro del bilancio statale si è concentrato su tre aspetti: giustificazione, rassicurazione e prospettiva. Inizialmente, Scholz ha giustificato il suo approccio citando la regolamentazione della Corte costituzionale sul freno all'indebitamento, ma ha omesso di menzionare le critiche ricevute, dimostrando una mancanza di autocritica, a differenza di Angela Merkel. In secondo luogo, ha cercato di guadagnare la fiducia del pubblico, promettendo il sostegno dello Stato in caso di nuove crisi, ma senza specificare come intenda rispettare questa promessa. Infine, ha delineato le sue idee per il bilancio 2024, che si preannuncia impegnativo data l'assenza di crisi che giustifichino la sospensione del freno all'indebitamento. Scholz, quindi, si impegna a mantenere aperte quante più opzioni possibili, lasciando però incerta la strategia finanziaria futura. Scholz tenta di accontentare tutti i partner della coalizione, lasciando spazio alla FDP per discutere di risparmi, assicurando i Verdi sulla continuità della trasformazione ecologica, e riconoscendo all'SPD che la Germania continuerà a fronteggiare crisi e turbolenze. Tuttavia, la sua promessa di non lasciare soli i cittadini suona meno rassicurante di quanto ci si potrebbe aspettare, riflettendo l'incertezza e la complessità dell'attuale panorama politico ed economico tedesco.
Söder fordert Neuwahlen parallel zur Europawahl 2024
Söder chiede nuove elezioni parallele alle elezioni europee del 2024
Il primo ministro bavarese Markus Söder, capo del partito CSU, ha fatto appello per nuove elezioni federali in Germania da tenersi contemporaneamente alle elezioni europee del 2024. Durante una conferenza stampa a Berlino, Söder ha dichiarato che il governo attuale non è più adeguato per affrontare i problemi nazionali e che una nuova elezione potrebbe fornire una soluzione. Ha manifestato scetticismo sull'attuale coalizione di governo, sottolineando che le divergenze interne sono in aumento e mettendo in dubbio la capacità del FDP di essere un partner di governo a lungo termine. Söder ha escluso la possibilità di un'alleanza con i Verdi a livello federale, affermando che tale configurazione è adatta solo in periodi di stabilità e non nelle attuali circostanze difficili. La proposta di Söder giunge in un momento di tensione politica causata dalla crisi di bilancio seguita alla sentenza della Corte costituzionale federale. Il primo ministro bavarese ha espresso una ferma opposizione all'abolizione o alla riforma del freno all'indebitamento, una misura di controllo fiscale stabilita dalla Legge fondamentale tedesca, trovando consenso in questo anche tra i dirigenti della CDU, partito sorella della CSU. Söder ha infine sollecitato il cancelliere Scholz a fornire chiarimenti sul percorso che il governo intende seguire, specialmente in relazione allo stato di emergenza per il bilancio del 2023, promettendo che l'Unione (CDU/CSU) non intraprenderà azioni legali pur mantenendo la propria critica verso tale mossa.
Wahlrechtsreform von 2020 verfassungskonform
La riforma della legge elettorale del 2020 è costituzionale
La riforma della legge elettorale del 2020 è stata dichiarata costituzionale dalla Corte Costituzionale Federale. Questa riforma, proposta dalla coalizione nero-rossa, mirava a ridurre le dimensioni del Bundestag. L'opposizione di quel tempo, costituita da FDP, Verdi e Sinistra, aveva sollevato preoccupazioni riguardo alla complessità e all'opacità dei regolamenti sulla distribuzione dei seggi, sostenendo che violassero il principio delle pari opportunità tra le parti. La questione principale era se un diritto di voto potesse essere considerato incostituzionale per la sua complessità e la difficoltà di comprensione da parte degli elettori. Il numero attuale dei deputati al Bundestag è di 736, un record mai raggiunto prima. La necessità di una riforma era ampiamente riconosciuta, ma il dibattito si è concentrato su come realizzarla senza penalizzare nessun partito. La riforma del 2020 ha introdotto una regola secondo cui i mandati in eccesso vengono compensati con mandati compensativi per altri partiti solo a partire dal quarto mandato in eccesso. Questo ha sollevato critiche, in particolare per il vantaggio percepito dalla CSU in Baviera. La coalizione a semaforo, attualmente al potere, ha proposto una nuova riforma, che va oltre la precedente e ha suscitato critiche da parte dell'opposizione. Questa sentenza è significativa anche per le previste ripetizioni delle elezioni a Berlino, dove si dovranno ripetere le elezioni federali del 2021 in alcune circoscrizioni a causa di problemi verificatisi il giorno delle elezioni. La decisione su come e dove si svolgeranno queste ripetizioni è attesa per il 19 dicembre.
Katar leistet mehr für den Frieden als die Bundesrepublik
Il Qatar fa di più per la pace della Repubblica Federale
Il Qatar, nello scenario geopolitico medio-orientale, ha acquisito un ruolo controverso ma significativo. Da una parte, è oggetto di critiche per il suo supporto a Hamas. Questo sostegno si manifesta anche attraverso l'ospitalità concessa alla leadership di Hamas in esilio a Doha. Tuttavia, questa azione è stata intrapresa in parte a seguito di una richiesta degli Stati Uniti, che preferiscono monitorare Hamas da un luogo alleato come il Qatar anziché da posizioni ostili. Tale scenario ha indotto alcuni politici tedeschi, come il ministro dell'economia Robert Habeck e il cancelliere Olaf Scholz, a interagire diplomaticamente con il Qatar, suscitando critiche in patria. D'altro canto, il Qatar ha svolto un ruolo importante come mediatore nella regione, mantenendo aperti i canali di comunicazione sia con Hamas che con Israele. Questa diplomazia pragmatica ha permesso significativi passi avanti, come l'accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas e il rilascio di ostaggi israeliani. Il Qatar ha anche reagito al massacro di Gaza del 7 ottobre, criticando Israele e mostrando delusione per la mancanza di empatia occidentale verso i palestinesi. La Germania, nel frattempo, è decisa nel sostenere il diritto di Israele all'autodifesa. Questo atteggiamento unilaterale ha suscitato attenzione nella regione, e la Germania che ha dovuto adattare la sua posizione dopo una dichiarazione forte contro il finanziamento del terrorismo da parte del Qatar, sottolineando l'importanza del paese come attore chiave nella mediazione regionale.
Showdown mit Sergej Lavrov
Resa dei conti con Sergei Lavrov
Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha partecipato alla riunione ministeriale dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) a Skopje, in Macedonia del Nord. A differenza della Polonia, che ha rifiutato di rilasciare il visto a Lavrov per via delle sanzioni UE, la Macedonia del Nord, in qualità di attuale presidente dell'OSCE, ha invitato il capo della diplomazia russa. Questo invito ha suscitato tensioni, considerando la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Nell'OSCE, la Russia gioca un ruolo controverso, essendo sia parte del problema sia necessaria per la risoluzione delle questioni, dato il suo diritto di veto. La presenza di Lavrov è vista come un male necessario per il funzionamento dell'OSCE, nonostante le difficoltà causate dalla Russia, come il blocco del bilancio regolare dell'organizzazione. Allo stesso tempo, alcune nazioni chiedono la sospensione russa. La neutralità di Malta è stata proposta come soluzione per la presidenza dell'OSCE del 2024. Infine, l'articolo evidenzia come la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina sia un argomento costante nelle riunioni dell'OSCE. Nonostante le difficoltà, l'organizzazione continua il suo lavoro, con progetti finanziati da donazioni di membri e partner. La partecipazione di Lavrov all'incontro di Skopje ha però provocato il boicottaggio di diversi ministri degli esteri europei, rafforzando la posizione di coloro che si oppongono alla presenza russa nell'OSCE.
Wie Deutschland eine neue Blockbildung in der Welt verhindern kann
Come la Germania impedisce la formazione di un nuovo blocco nel mondo
Julia Ganter afferma che la strategia di sicurezza nazionale tedesca, delineata dal Cancelliere Olaf Scholz, riconosce un mondo in cui il potere è distribuito tra più nazioni, un cambiamento che potrebbe ridurre l'influenza internazionale della Germania ma, allo stesso tempo, offrire opportunità per una maggiore condivisione delle responsabilità globali. Scholz invita la Germania ad assumere un ruolo di leadership in Europa in risposta alla guerra in Ucraina e promuove l'idea di un approccio globale alla politica estera e di sicurezza, mirando a prevenire la formazione di blocchi politici e il rischio di una nuova Guerra Fredda. La visione tedesca sostiene la necessità di soluzioni multilaterali in un mondo multipolare, richiedendo alla Germania di adottare approcci che differiscano dal suo modus operandi tradizionale, incluso fare concessioni.
Successivamente, l'autrice esplora specifiche strategie che la Germania dovrebbe considerare per mantenere la sua influenza globale. Una proposta è quella di rinunciare all'ambizione di diventare un membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, favorendo invece la rappresentanza di potenze emergenti da Africa, Asia e America Latina. Inoltre, la Germania dovrebbe cercare partner globali attraverso approcci flessibili e non istituzionalizzati. Allo stesso tempo, la politica finanziaria tedesca deve essere ripensata per favorire non solo la sicurezza e la difesa, ma anche la politica estera. Infine, secondo Ganter, è cruciale migliorare la comunicazione con la popolazione tedesca sull'importanza della politica estera, per garantire il sostegno popolare alle iniziative internazionali della Germania.
Haushaltskrise: Noch Staatstheater oder doch schon Staatsversagen?
Crisi di bilancio: ancora teatro di Stato o già fallimento dello Stato?
Jens Münchrath affronta la grave crisi di bilancio che sta vivendo la Germania, un evento di portata inaspettata che rivela un fallimento politico significativo. Il budget del 2023 è stato dichiarato incostituzionale e quello del 2024 non può essere approvato, mettendo a rischio cifre miliardarie. Tale situazione mette in evidenza non solo una crisi immediata ma anche problemi più profondi all'interno dello Stato tedesco, come la fine della politica di salvataggio continuo, la riduzione della forza economica e una mancanza di riforme durata per vent'anni.
Inoltre, la crisi di bilancio segna una sfiducia nel modello economico tedesco, precedentemente affidabile, e solleva interrogativi sulla responsabilità e sulla previsione del governo. La crisi evidenzia anche un approccio politico che cerca di evitare i conflitti con concessioni finanziarie piuttosto che investimenti a lungo termine, creando una situazione insostenibile che ha portato a trucchi contabili. Le conseguenze di queste azioni sono gravi, con un evidente calo della fiducia pubblica e un potenziale guadagno per i partiti politici estremi. La situazione è resa più tragica dal fatto che ci sono critiche legittime alla regola fiscale del freno al debito, ma l'attuale governo dovrà affrontare questa realtà e adottare misure correttive, dato che il mantenimento di una politica fiscale sostenibile è cruciale per la fiducia democratica e la legittimità dell'azione governativa.
Ein Rechtsruck wie in den Niederlanden ist auch in Deutschland möglich
Anche in Germania è possibile uno spostamento a destra come nei Paesi Bassi
Moritz Koch descrive un potenziale spostamento verso destra nel panorama politico tedesco, alludendo a similitudini con le recenti elezioni nei Paesi Bassi. L'autore sottolinea come Geert Wilders, un politico di destra olandese noto per le sue posizioni estreme, tra cui l'ammirazione per Vladimir Putin, la proposta di vietare il Corano e di portare i Paesi Bassi fuori dall'UE, sia emerso come la forza predominante nelle elezioni parlamentari. Anche se Wilders non abbia ottenuto la maggioranza, la sua ascesa è preoccupante, poiché indica che, in situazioni estreme, persino in democrazie stabili, gli estremisti possono diventare maggioritari. Questo risultato è un monito per la politica tedesca, dove circa il 20% degli elettori simpatizza per l'AfD. Le preoccupazioni degli elettori tedeschi includono la perdita di potere d'acquisto a causa dell'inflazione e le sfide poste dalla crisi migratoria.
L'articolo prosegue sottolineando l'importanza di affrontare adeguatamente la questione migratoria in Germania. I populisti sfruttano la paura dell'eccessiva onerosità, proponendo soluzioni illusorie a problemi apparentemente insolubili. È cruciale che la politica offra soluzioni reali, specialmente in materia di migrazione. L'articolo suggerisce al governo tedesco di lavorare per il successo del compromesso sull'asilo dell'UE, che è vicino dopo anni di discussioni. In caso contrario, le elezioni europee del prossimo maggio potrebbero scatenare un "terremoto politico" anche in Germania. In conclusione, l'autore dichiara l'esigenza di una "stabile centralità" e di cooperazione tra i democratici in Germania, specialmente ora che l'instabilità aumenta in Europa.
Die Exportflut aus China droht
Il flusso di esportazioni dalla Cina è minaccioso
L'articolo di Sabine Gusbeth analizza la complessa situazione socioeconomica cinese in relazione alla politica dell’attuale governo. Un anno fa, migliaia di cittadini cinesi manifestarono contro le stringenti misure anti-Covid, con alcuni che invocarono addirittura il rovesciamento del Presidente Xi Jinping. Contrariamente a quanto si pensava in Occidente, non furono tanto le proteste a determinare la fine della politica del "Covid zero", quanto piuttosto la crisi economica e finanziaria delle province. Tale politica ha generato incertezze non solo nelle imprese cinesi, ma anche in quelle straniere, con un calo degli investimenti diretti esteri per la prima volta dal 1998. Inoltre, Gusbeth sottolinea che la pandemia non è l'unica causa della debolezza economica del Paese; già da tempo, il modello di crescita basato su massicci investimenti in infrastrutture e immobili non è più sostenibile.
Oggi, Xi sta cercando di rilanciare l'economia puntando su settori futuristici come la batteria, l'auto elettrica e le energie rinnovabili. Gli esperti avvertono del rischio di sovraccapacità produttiva in questi settori, che potrebbe portare a un'eccessiva offerta di prodotti cinesi sui mercati globali. L'autrice conclude con un accenno alla mancanza di trasparenza e prevedibilità della Cina sotto la guida di Xi, evidenziando l'attesa di indicazioni dalla prossima riunione del Comitato Centrale del Partito Comunista.
Deutschland sollte zwei Feiertage streichen
La Germania dovrebbe cancellare due giorni festivi
Guntram Wolff discute la situazione finanziaria e le sfide politiche che la Germania sta affrontando a seguito delle recenti decisioni della Corte Costituzionale Federale. Queste decisioni hanno sollevato interrogativi su come formulare un bilancio costituzionalmente valido per il 2024 e gli anni successivi, rispettando le rigorose regole del freno al debito, pur mantenendo spazio per iniziative politiche e investimenti futuri. La Germania deve affrontare una lacuna strutturale nel budget che va dai 15 ai 30 miliardi di euro all'anno. Tra le soluzioni proposte ci sono tagli alle spese sociali, riduzione di progetti ambientalisti e aumenti delle entrate fiscali. Tuttavia, manca un approccio strategico a medio termine che consideri le nuove realtà di sicurezza e la trasformazione climatica come fattori strutturali.
Successivamente, l'autore afferma che la Germania dovrà aumentare in modo significativo le spese per la difesa e il sostegno all'Ucraina per mantenere la sicurezza del continente. Questo comporterà un aumento strutturale delle spese statali, probabilmente per decenni. Wolff suggerisce che la rimozione di due giorni festivi potrebbe parzialmente finanziare queste spese aggiuntive, un approccio già utilizzato in passato in Germania e in altri Paesi europei. La riduzione dei giorni festivi non solo aumenterebbe l'offerta di lavoro, ma potrebbe anche generare entrate aggiuntive per lo Stato, contribuendo così a finanziare le esigenze di difesa e di trasformazione ecologica. Infine, l'autore solleva la questione di una riforma del freno al debito e della necessità di un quadro normativo europeo adeguato a finanziare investimenti futuri tramite l'indebitamento.
Warum ausgerechnet Deutschland auf eine Zinswende hoffen muss
Perché proprio la Germania deve sperare in un’inversione di tendenza dei tassi di interesse
Jens Münchrath inizia con un aneddoto che riflette il cambiamento delle dinamiche economiche in Europa: il suggerimento ironico della Grecia alla Germania di vendere una delle sue isole del Mare del Nord per risolvere i suoi problemi di bilancio. Questo suggerimento è simbolico del cambiamento di ruolo della Germania, un tempo modello di rigore finanziario e crescita, che ora sta vivendo un periodo di difficoltà economica, con un potenziale di crescita stimato a meno dello 0,5%.
Nel secondo paragrafo, l'autore si concentra sulla lotta contro l'inflazione e il ruolo della Banca Centrale Europea (BCE). Münchrath osserva che, nonostante la recente diminuzione dell'inflazione nell'Eurozona, la Germania presenta ancora tassi di inflazione superiori alla media europea. L'autore avverte che non si dovrebbe sperare in una rapida riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE, poiché la lotta contro l'inflazione è ancora lontana dall'essere conclusa. Egli mette in evidenza che i fattori a lungo termine, come la scarsità di manodopera, il protezionismo crescente e il costoso passaggio a un'economia più ecologica, continueranno a esercitare pressione sull'inflazione nei prossimi anni. In conclusione, Münchrath suggerisce che la Germania deve trovare la forza di rinnovarsi attraverso riforme decise, piuttosto che affidarsi a misure temporanee come la vendita di asset nazionali, una lezione che, nota ironicamente, si può imparare anche dalla Grecia.