Quella che segue è la Rassegna della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. La rassegna ha cadenza settimanale ed è incentrata sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
DIW: Wirtschaft bei 14 kritischen Rohstoffen komplett von Importen abhängig
DIW: L’economia dipende completamente dalle importazioni di 14 materie prime critiche
La Germania è fortemente dipendente dalle importazioni di diverse materie prime, come il litio e il magnesio. L’Istituto tedesco per la ricerca economica (DIW) raccomanda un “pacchetto di misure” per contrastare tale dipendenza. Tali materie prime sono indispensabili per la transizione energetica e dei trasporti e spesso provengono da Paesi meno democratici come la Cina o il Congo.
Secondo lo studio di DIW, la dipendenza dalle importazioni è del 100% per 14 delle 30 materie prime classificate come particolarmente critiche. Sono considerate critiche le materie prime indispensabili e allo stesso tempo soggette a un maggiore rischio di approvvigionamento.
La Russia ha dimostrato come la dipendenza dalle materie prime possa essere utilizzata da regimi autocratici come strumento di pressione politica e quali conseguenze economiche può incorrere un Paese dipendente. Nel caso delle cosiddette terre rare - essenziali, ad esempio, per la costruzione di auto elettriche e turbine eoliche - la Germania e l’Unione Europea dipendono per oltre il 90% dalle forniture provenienti dalla Cina.
Per tale motivo, gli studiosi del DIW dichiarano che è necessario un insieme di misure attuate tutte contemporaneamente, come ad esempio rivolgere l’attenzione a un maggior numero di Paesi fornitori: Brasile, India, Australia e Argentina. Inoltre, essi propongono di integrare le scorte con riserve minime obbligatorie. Infine, l’approvvigionamento di materie prime rilevanti dovrebbe essere raggruppato in tutta Europa per contrastare il potere di mercato dei pochi fornitori.
Orban hat überzogen: notfalls kann die EU auch ohne Ungarn entscheiden
Orban è andato troppo oltre: se necessario, l’UE può decidere senza l’Ungheria
Domenica, i procuratori belgi hanno emesso mandati di arresto per corruzione e riciclaggio di denaro contro quattro persone, tra cui la vicepresidente greca del Parlamento UE, Eva Kaili. Gli accusati avrebbero ricevuto tangenti dall’Emirato del Qatar per fare pressioni sul Parlamento europeo a favore dell’organizzazione dei Mondiali di calcio.
Lo scandalo delle tangenti è arrivato in un momento difficile per l’UE, dal momento in cui le istituzioni europee sono attualmente impegnate in una disputa contro il primo ministro ungherese Viktor Orban. La Commissione europea vorrebbe trattenere alcuni finanziamenti finché l’Ungheria non attuerà misure efficaci contro la corruzione. Gli arresti di Bruxelles offrono l’opportunità a Orban di dipingere i suoi critici come ipocriti che non sono all’altezza dei loro standard morali.
Ciononostante, l’editoriale tedesco afferma che è sempre più chiaro che il primo ministro ungherese ha esagerato nei suoi tentativi di ricatto e rischia di rimanere sempre più isolato. Nelle ultime settimane, Orban ha bloccato con il suo veto diverse decisioni del Consiglio dell’UE, dalla tassa minima globale agli aiuti all’Ucraina, nel tentativo di forzare il congelamento dei finanziamenti dell’UE.
A tal proposito, qualora fosse necessario, gli Stati membri UE hanno dichiarato che avrebbero deciso senza l’Ungheria, almeno nei singoli Stati membri. Il ministro tedesco delle Finanze Christian Lindner (FDP) e altri colleghi hanno già annunciato di avere un piano B nazionale.
Entro la fine dell’anno, Bruxelles dovrà avviare il piano per la ripresa dell’Ungheria volto ad affrontare le ricadute sociali ed economiche della pandemia di COVID-19, qualora Orban non dovesse cedere, i 5,8 miliardi di euro di aiuti decadranno.
Habeck lässt Staatshilfe für chinesischen Chiphersteller noch einmal überprüfen
Habeck fa ricontrollare gli aiuti di Stato per i produttori cinesi di chip
La richiesta di aiuti statali da parte del produttore di semiconduttori Nexperia, situato ad Amburgo e di proprietà cinese, ha ricevuto il consenso da parte del Ministero dell’Economia. Tuttavia, il ministro dell’Economia, Robert Habeck (i Verdi), ha chiesto di riesaminare la domanda.
Sebbene dal 2018 Nexperia appartiene al gruppo cinese Wingtech, che ha stretti legami con lo Stato cinese, e un anno fa il Ministero dell’Economia ha inserito l’azienda nell’elenco provvisorio dei “Progetti importanti di interesse comune europeo” (IPCEI), il governo tedesco sta cercando di prendere le distanze da Pechino.
Per l’editoriale tedesco, il Ministero dell’Economia sta discutendo le modalità per rimuovere Nexperia dalla lista dei finanziamenti, nonostante l’azienda abbia comunicato che il suo interesse è quello di far progredire le proprie attività ad Amburgo, a beneficio della Germania.
Secondo un’analisi della società olandese di analisi dei dati Datenna, nel 2021 quasi il 30% delle azioni della società madre Wingtech era di proprietà di investitori statali o legati allo Stato. Nexperia non produce i semiconduttori tecnicamente più avanzati, ma essi sono estremamente importanti per molte industrie tedesche. Tuttavia, tali legami con la Cina implicano il rischio di “interferenze statali” da parte della Cina per rendere l’industria dei chip indipendente dall’estero: “Tale preoccupazione starebbe guidando anche l’entourage di Habeck”, conclude il giornalista.
CDU macht sich für Kernfusion stark
CDU sostiene la fusione nucleare
Il giornalista Klaus Stratmann afferma che il Consiglio economico della CDU spera che la fusione nucleare possa risolvere i problemi di politica energetica. Per tale motivo, il Consiglio invita la coalizione di governo ad aumentare i fondi per la ricerca.
Nella fusione nucleare, gli atomi di idrogeno si fondono in elio, liberando enormi quantità di energia e calore. A differenza di altre reazioni nucleari, il processo non produce scorie radioattive.
Allo stesso tempo, anche Wolfgang Steiger, segretario generale del Consiglio dei consulenti economici, è favorevole all’aumento dei fondi per la ricerca nell’ambito della fusione nucleare: “I fondi di bilancio per la ricerca sulla fusione devono essere aumentati al più presto, i finanziamenti per la ricerca basati sulle tasse e gli assegni di ricerca per le aziende devono essere ulteriormente ampliati e gli ostacoli burocratici alla richiesta di finanziamenti devono essere ulteriormente ridotti”.
Secondo il Consiglio economico, i problemi della politica energetica potrebbero essere superati grazie all’energia di fusione: “Sia le dipendenze nell’estrazione delle materie prime che i pericoli per l’uomo o per l’ambiente sarebbero risolti con i reattori a fusione funzionanti – cambiamenti climatici compresi”, ha affermato Steiger. Tuttavia, nonostante alcune aziende tedesche stiano lavorando sulla fusione nucleare, il giornalista conclude affermando che nella coalizione a semaforo, sia la SPD che i Verdi sono cauti sull’argomento.
Ukraine und Iran: zwei geostrategische Brennpunkte auch im Jahr 2023
Ucraina e Iran: due punti caldi geostrategici anche nel 2023
Tra le diverse questioni di politica estera del 2022, due di particolare interesse geostrategico continueranno ad essere presenti anche nel 2023. La prima questione riguarda il desiderio dell’Ucraina di entrare nella NATO, mentre la seconda pone l’accento sull’accordo nucleare iraniano: “attenersi ad esso o aumentare le sanzioni a causa delle violazioni dei diritti umani”? si domanda Wolfgang Ischinger.
Per rispondere all’attuale richiesta di adesione dell’Ucraina, Ischinger sottolinea che è utile rifarsi ai criteri utilizzati per il primo ciclo di allargamento della NATO nel 1997: se il Paese in questione è unito nel desiderio di entrare nella NATO, tutti i membri dell’Alleanza sono disposti a sostenere l’ammissione e se l’adesione rafforzasse la sicurezza e la stabilità dell’Europa nel suo complesso.
Da una prospettiva odierna, per Ischinger l’Ucraina non rispecchia i criteri e ciò spiega perché l’Alleanza continua a reagire con grande moderazione alla richiesta di ammissione di Kiev.
Per quanto riguarda l’accordo nucleare, Ischinger dichiara che l’Occidente non dovrebbe mostrare moderazione nei confronti del regime iraniano a causa delle attuali violazioni dei diritti umani, nonostante persiste la grande preoccupazione di indebolire ulteriormente il Trattato di non proliferazione internazionale (TNP). Inoltre, un tale accordo in questo momento invierebbe un segnale del tutto sbagliato: sembrerebbe che l’Occidente appoggi il regime iraniano. Per tale motivo, Ischinger suggerisce all’UE di aumentare le sanzioni nei confronti del Mullah, senza però porre fine all’accordo nucleare.
Chinas Wandel unter Xi: In der deutschen Wirtschaft kehrt Ernüchterung ein
La trasformazione della Cina sotto Xi: la disillusione si fa strada nell’economia tedesca
Secondo Dana Heide, le aziende tedesche sono sempre più scettiche nei confronti della Repubblica Popolare Cinese.
Date le continue chiusure degli ultimi mesi, le aziende tedesche non sono le uniche a lamentare difficoltà dal punto di vista operativo in Cina. Inoltre, anche l’economia cinese non è in ottime condizioni: i consumi sono crollati, la crisi immobiliare continua e ora anche le esportazioni si stanno indebolendo. Un numero sempre maggiore di aziende intende trasferire i propri investimenti altrove.
Allo stesso tempo, Heide sottolinea che diverse aziende tedesche sono “più o meno” costrette a rimanere in Cina a causa del volume degli investimenti passati.
Tuttavia, dal momento in cui alcune restrizioni per Covid – 19 sono state allentate, alcune aziende potrebbero riconsiderare le proprie decisioni di investimento a favore della Cina. Dopo tutto, la Cina rimane un importante mercato in crescita, nonostante le difficoltà in molti settori.
Ciononostante, sotto l’ideologia dello Stato e del leader del partito comunista Xi Jinping, la Cina non sembra più offrire la stabilità favorevole alle imprese: “L’economia è ancora importante per la leadership, ma gli obiettivi ideologici sono chiaramente in primo piano”, conclude Heide.
Ein strengeres Waffenrecht ist überfällig
È necessario adottare leggi più severe in materia di armi da fuoco
Il Ministro degli Interni tedesco sta lavorando all’implementazione di nuovi e più severi controlli per i possessori di armi, al fine di prevenire futuri tentativi di colpo di stato simili a quello sventato dei “Reichsbuerger”. Tra i cittadini privati tedeschi circolano circa cinque milioni di armi da fuoco. Secondo il corrispondente Ronen Steinke, il motivo principale per cui non si assiste a numerose tragedie, come invece accade in America, è che la maggior parte delle armi acquistate non sono armamenti da guerra. Anche il clima sociale è più pacifico di quello americano, ma rischia di cambiare se non si limitano le leggi permissive sulle armi. Tra le nuove misure, Nancy Fraser ha imposto controlli preliminari per gli acquirenti di armi prima dell’acquisto, invece che solo al momento della compravendita come era stato legiferato nel 2020.
Der Gaspreisdeckel ist eine gefährliche Scheinlösung
Il tetto massimo del gas è una pericolosa soluzione
Il tetto al prezzo del gas fissato dalla Commissione europea è al momento troppo alto per abbassare effettivamente i prezzi del combustibile. Per questo motivo, molti Stati europei vogliono negoziarne un ulteriore abbassamento. Tuttavia, ciò comporterebbe dei rischi per i fornitori e i commercianti di gas, come sostenuto dall’autore e dagli scettici. I Paesi produttori potrebbero infatti inviare le navi cisterna in altri Stati disposti a pagare prezzi maggiori. Di conseguenza, in Europa, nonostante l’aumento della domanda dovuto ai prezzi più bassi, l’offerta di gas diminuirebbe. I sostenitori della misura invece sottolineano la necessità di evitare una situazione come quella dell’estate scorsa, quando il prezzo del gas era salito fino a 350 euro per megawattora. L’autore sostiene che parte della soluzione dovrebbe essere la riduzione dell’utilizzo del gas in tutta Europa. Gli stati dovrebbero concordare quali industrie e quali Paesi ne necessitano di più e quali settori invece ne possono ridurre l’utilizzo, almeno temporaneamente. Questi compromessi però accenderebbero ulteriori dibattiti e alimenterebbero le dispute tra i membri europei. Al momento, i governi europei hanno concordato che l’anno prossimo ordineranno congiuntamente parte del gas per i loro impianti e ridurranno i progetti per i tetti solari ed eolici, così da ridurre l’utilizzo del gas. Queste misure avranno un impatto minore rispetto a un tetto globale sul gas, ma hanno più probabilità di successo.
Bericht offenbart eklatante Schwächen der Bundeswehr
Il rapporto rivela palesi debolezze nella Bundeswehr
Un rapporto redatto dal Ministero della Difesa tedesco rivela che la Bundeswehr ha difficoltà ad adempiere ai suoi obblighi internazionali poiché manca di “prontezza operativa”. Al contrario delle relazioni precedenti che analizzavano solo la quantità di materiale a disposizione dei soldati, il nuovo documento considera anche il personale e il suo livello di addestramento come elementi fondamentali per l’adempimento alle missioni. Il Ministero della Difesa inoltre sottolinea che al momento può contribuire agli aiuti in Ucraina solo “con restrizioni”, al contrario di quanto inizialmente promesso dal Primo Ministro. Alcune armi devono essere modernizzate, come nel caso dei sistemi missilistici antiaerei Patriot forniti alla Slovacchia, che devono tornare in Germania entro il 2023 per essere sostituiti. Anche la Marina non è in grado di assolvere ai propri doveri internazionali a causa della mancanza di navi e di infrastrutture sensibili obsolete. Il Ministro della Difesa spera di colmare il divario grazie a un fondo speciale di 100 miliardi di euro, ma ammette che ci vorrà tempo. Il Ministro del Bilancio è però fiducioso che entro il 2025 tutti i soldati saranno completamente equipaggiati.
China ist nicht dabei, aber immer präsent
La Cina non c’è, ma è sempre presente
Spinta dalle pressioni da parte degli alleati americani, anche l’Unione Europea ha iniziato a preoccuparsi della crescita cinese e, di conseguenza, a implementare le proprie relazioni con gli altri stati asiatici. A questo scopo si è svolto il primo vertice UE-ASEAN, durante il quale la Presidente della Commissione europea ha annunciato l’intenzione di investire dieci miliardi di euro nella regione asiatica per la sua stabilità, sicurezza e integrità territoriale. Una maggior partecipazione economica permetterebbe all’Unione Europea di monitorare più da vicino l’espansione della Cina nel Mar Cinese Meridionale e nel Pacifico. L’interesse europeo per questa regione asiatica è aumentato in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, che ha acuito la dipendenza dei membri europei per le materie prime e alcuni prodotti finiti cinesi. Lo scopo dell’UE in Asia è quindi quello di diversificare i propri approvvigionamenti, ma anche di difendersi dagli effetti collaterali dello scontro economico e tecnologico tra gli Washington e Pechino. Bruxelles si riferisce in particolare all’Inflation Reduction Act, che sfavorisce non solo i produttori cinesi, ma anche le aziende europee. In risposta alla minaccia, l’UE sta negoziando con Washington esenzioni per le società europee, ma sta anche lavorando per istituire un “Fondo di sovranità europeo” per sostenere le proprie industrie.
Lambrecht auf schwieriger Mission in Mali
Lambrecht in una difficile missione in Mali
Durante la sua visita alle truppe in Mali, il ministro della difesa Lambrecht ha riferito che la missione si concluderà nel maggio 2024. Nello stato africano sono al momento presenti mille soldati tedeschi della Bundeswehr, che da undici anni collaborano all’interno della missione delle Nazioni Unite MINUSMA. La detrazione dovrebbe avvenire nell’arco di circa sei mesi e le armi dovranno essere restituite alla Germania. Lambrecht vuole evitare il ripetersi della “debacle afghana”, quando molti soldati tedeschi e collaboratori locali sono rimasti indietro perché la ritirata è avvenuta troppo velocemente. A causa delle numerose tensioni con i governanti locali, le truppe di altri stati partecipanti di MINUSMA si sono già ritirate. Lambrecht ha chiesto che le truppe tedesche possano svolgere i loro compiti fino alle elezioni del 2024, ma al momento ci sono diversi rischi. Tra questi, si individua la presenza delle truppe mercenarie russe che combattono i gruppi terroristici islamici colpendo anche la popolazione e destabilizzando il governo. Il Ministro della Difesa tedesca vuole anche ridisegnare la missione del Sahel con gli altri partner internazionali, secondo i canoni della missione in Niger. Il ritiro dei soldati dal Mali ha causato reazioni controverse tra i membri del governo a semaforo: mentre il Primo Ministro concorda con Lambrecht, altri politici, ad esempio il Ministro degli Esteri, si appella al principio di “responsabilità internazionale” della Germania come argomento contro un rapido ritiro. La data del 2024 è stata decisa come compromesso, in modo che la Bundeswehr possa procedere ad una detrazione ordinata e intervenire nei disordini durante le elezioni del 2024.
Die München Klinik ist selbst ein Notfall
La clinica di Monaco è essa stessa un’emergenza
La difficile situazione della clinica di Monaco, dove di recente ci sono state perdite massicce e una diminuzione del numero di pazienti e di personale infermieristico, sta causando problemi politici al sindaco Dieter Reiter. Il primo cittadino è stato infatti fortemente criticato dall’opposizione per la sua gestione del consiglio di sorveglianza dell’azienda ospedaliera. Uno dei principali problemi è il cambio dei due manager dell’azienda in breve tempo: il primario, infatti, ha chiesto di andare in pensione entro l’estate, mentre il direttore generale è stato mandato in pensione in autunno. Inoltre, la nuova direzione dovrà adeguarsi alla riforma del Ministro della Salute Lauterbach. La città quindi cerca con urgenza un nuovo direttore che assicuri capacità medica ed economica.
Rentenpolitik – nur aus Schaden klug
Politica pensionistica: impara soltanto dai propri errori
Nonostante gli effetti economici della pandemia e della guerra in Ucraina, l’assicurazione pensionistica obbligatoria tedesca ha registrato un’eccedenza di 2 miliardi di euro. I principali fattori di tale aumento sono stati: l’aumento di manodopera che fa lievitare i salari, l’aumento dell’inflazione, l’aumento della partecipazione al mercato del lavoro delle persone anziane e i sussidi forniti dal governo. Tuttavia, anche i pensionati stanno risentendo della crisi economica attuale e, per la prima volta in 20 anni, il numero di individui anziani impiegati nella forza lavoro sta diminuendo. Gli analisti prevedono ripercussioni sull’aumento del divario tra età pensionabile legale ed effettiva. Altri fattori che incidono sul problema del fondo pensionistico sono: la mancanza di entrate potenziali, un percorso politico errato e la possibilità di chiedere il pensionamento anticipato. Secondo Heike Goebel, non basterà affidarsi all’immigrazione per colmare i posti vacanti nel mercato del lavoro, ma saranno necessarie iniziative contro il lavoro part-time e l’allentamento dei limiti dell’orario, oltre che considerare l’aumento dell’aspettativa di vita per ristabilire l’età pensionabile legale.
Wir müssen über Migration reden
Dobbiamo parlare di migrazione
L’autore dell’articolo chiede con urgenza un dibattito politico riguardo la migrazione, a seguito dell’omicidio di una ragazza per mano di un rifugiato eritreo a Ulm. Il tema della migrazione è spesso strumentalizzato dai politici, che però non lo affrontano con misure pratiche incisive. I rappresentati del governo sono divisi: i ministri degli interni chiedono maggiori misure per contrastare l’aumento dei rifugiati, mentre i rappresentanti del governo federale affermano che implementare nuovi provvedimenti metterebbe a rischio la cultura dell’accoglienza. Tuttavia, da alcune ricerche è emerso che la maggior parte della popolazione ha opinioni meno polarizzate circa l’integrazione dei migranti. Tra le riflessioni principali emerge la richiesta di fornire un lavoro agli immigrati appena arrivati per evitare il sovraffollamento nei centri di accoglienza, la volontà di accogliere in modo definitivo coloro che si sono integrati e di respingere coloro che invece non hanno alcuna possibilità di integrazione. Inoltre, la maggioranza dei cittadini promuove la diversità culturale e riconosce le difficoltà di coloro che hanno la sfortuna di nascere in Paesi poveri. L’autore, quindi, chiede che la questione della migrazione venga affrontata anche ascoltando le opinioni dei cittadini e che non vengano accolti solo individui ritenuti qualificati, ma tutti coloro che temono per la propria vita.
Wie Peking in Deutschland Kritiker unter Druck setzt
Come Pechino fa pressione sui critici in Germania
Un’indagine dell’Ufficio tedesco per la protezione della Costituzione rivela che sono presenti circa 200.000 dissidenti cinesi sul territorio nazionale e che i servizi di intelligence di Pechino utilizzano un approccio sempre più aggressivo per controllare la diaspora cinese. Le principali vittime sono attivisti, scienziati e politici, che vengono etichettati traditori e a cui sono bloccati gli account sui social media. Nel 2019, il governo tedesco ha anche denunciato le autorità cinesi con l’accusa di “influenzare le azioni” di studenti e ricercatori cinesi in Germania e tedeschi in Cina. Pechino ha inoltre vietato ai parlamentari dell’UE e ai loro familiari di fare affari in Cina, giustificando la decisione definendola una risposta alle sanzioni imposte dall’Unione Europea. Le relazioni sino-tedesche stanno diventando più complesse e rischiano di incidere sulla vita di numerosi cittadini di entrambe le nazioni.
La Germania come nemico
Il leader del partito conservatore PiS Jarosław Kaczyński accusa la Germania di limitare l’indipendenza polacca e l’Unione Europea di voler attuare un’integrazione “ancora più profonda”. Il politico definisce Bruxelles l’organo esecutivo delle decisioni europee, ma Berlino il luogo dove vengono prese queste decisioni. 12 membri dell’UE hanno affiancato la Polonia nella firma di un documento di critica contro le riforme istituzionali europee a loro parere affrettate. Il motivo alla radice dell’astio polacco nei confronti dei tedeschi riguarda i risarcimenti per la Seconda Guerra Mondiale, quando centinaia di città furono distrutte e circa sei milioni di polacchi morirono. Nel 2017 il PiS ha riaperto la questione scrivendo un rapporto sui danni di guerra della Polonia, con la l’aspettativa di ottenere “riparazioni intergovernative” e maggiori aiuti per il secondo gruppo più numeroso di stranieri in Germania. Uno studio del German Marshall Fund rivela che la percentuale di fiducia nella Germania in Polonia è scesa al 53% rispetto all’anno scorso, mentre la reputazione della Polonia tra i tedeschi è salita al 44%. Tale sfiducia polacca deriva probabilmente anche dai legami politici intrattenuti dalla Germania con la Russia per la dipendenza energetica. Nonostante le dichiarazioni di Kaczyński, al momento il 50% dei polacchi giudica negativamente la conflittualità politica tra Varsavia e Berlino.
Wirtschaftsprüfer EY muss Einsicht in Wirecard-Akten gewähren
Il revisore EY deve concedere l’accesso ai file Wirecard
Il Tribunale regionale di Stoccarda ha stabilito l’obbligo per Ernst & Young di concedere l’accesso ai file della revisione contabile del fornitore di servizi di pagamento insolvente, nello specifico i bilanci del 2016, al curatore fallimentare Michael Jaffè. Un partner di EY aveva di recente espresso la sua preoccupazione riguardo all’insufficienza di prove dei ricavi contabilizzati. Contemporaneamente, alcuni membri del Consiglio di amministrazione di Wirecard sono sospettati di aver esortato EY a interrompere una revisione speciale forense che avrebbe dovuto chiarire le accuse di frode e manipolazione. In risposta, EY ha annunciato l’intenzione di ricorrere all’appello. Il curatore fallimentare sta lavorando per ottenere il più alto risarcimento possibile per le vittime dell’insolvenza e potrebbe citare in giudizio EY per i danni causati dalle perdite subite nell’attività di real-existing. Le parti inoltre non hanno trovato un accordo sul numero di documenti coperti dalla legge professionale: Jaffè vuole revisionare anche altri documenti dell’audit oltre a quelli presentati in tribunale, mentre EY ritiene che siano inaccessibili. EY dovrà rispondere a domande specifiche riguardo a questi documenti e gli è stata vietata la distruzione di questi.
Twitter feuert alle Mitarbeiter der Pressestelle in Deutschland
Twitter ha licenziato il suo ufficio stampa in Germania
L’ex capo di dipartimento di comunicazione di Twitter in Germania ha intentato una causa di lavoro presso il tribunale di Amburgo in seguito al suo licenziamento e a quello dei suoi colleghi. Da quando Elon Musk ha acquisito Twitter, ci sono stati numerosi tagli al personale, ma l’avvocato dell’azienda lo giustifica affermando che è una conseguenza della ristrutturazione interna sotto la nuova leadership. Le autorità europee sono preoccupate che Twitter non rispetti gli standard legali. Il commissario per il mercato interno Thierry Breton ha avvertito Musk che le nuove operazioni dovranno rispettare le norme europee. Anche il governo tedesco considera l’acquisizione di Twitter da parte di Musk problematica e sta rivedendo la sua posizione sulla piattaforma. Tra i Comitati dell’azienda sciolti, rientra anche il “Consiglio per la fiducia e la sicurezza”, fondato nel 2016 con l’obiettivo di promuovere nuove regole per contrastare i messaggi di odio sulla piattaforma. Musk ha assicurato che Twitter sarà una piattaforma informativa e sicura e che avrà un nuovo organismo per gestire i problemi etici, ma per ora non ha specificato le misure che prenderà.
La Rassegna della stampa tedesca è una personalizzazione per la Fondazione Hanns Seidel del servizio di Rassegna stampa internazionale che Stroncature offre a istituzioni e imprese. Il servizio è interamente personalizzabile per paesi da monitorare, temi, testate giornalistiche e cadenza temporale. Per maggiori informazioni è possibile scrivere a Nunzio Mastrolia ([email protected]).