Quella che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Deutsche, hört auf zu jammern!
Tedeschi, smettetela di piagnucolare!
Il clima di pessimismo diffuso, abilmente alimentato dalle descrizioni draconiane della situazione economica da parte delle figure governative e dei rappresentanti del mondo imprenditoriale, sembra pervadere la Repubblica. Mentre i dati economici indicano una stagnazione in Germania e in altre nazioni, come l'Italia, e una crescita modesta in alcuni paesi, come la Gran Bretagna post-Brexit, l'atteggiamento generale rimane cupo. Tuttavia, in questa crisi persistente emergono opportunità politiche ed economiche. Ministri come Robert Habeck vedono la possibilità di un aumento del deficit per stimolare l'economia, mentre Christian Lindner auspica una riduzione delle imposte. Tale situazione, gestita con maestria dalle autorità politiche, può influenzare le aspettative della popolazione in vista delle prossime elezioni, fornendo un'occasione per promuovere ottimismo.
L'attitudine al malessere, radicata nel tessuto sociale e politico, è un fenomeno consolidato nella Repubblica Federale. La tendenza a enfatizzare i problemi anziché i progressi ha radici profonde, anche in periodi di prosperità economica relativa. Tuttavia, l'eccessiva enfasi sul declino potrebbe essere controproducente, specialmente in un contesto di sfide globali e instabilità politica. La retorica pessimistica potrebbe essere sfruttata da attori esterni, come la Russia di Putin, per indebolire ulteriormente la coesione sociale ed economica. Sebbene la critica possa catalizzare cambiamenti positivi in alcuni contesti, in questo momento storico richiede nuove idee e strategie innovative. Concentrarsi esclusivamente sulla negatività rischia di impedire la necessaria dinamica di cambiamento strutturale.
Warum die CDU mit einer Außenseiterin siegte
Perché la CDU ha vinto con un outsider
La recente elezione municipale a Königstein ha visto un risultato sorprendente: la vittoria della CDU con un candidato esterno, Beatrice Schenk-Motzko, proveniente dal distretto di Wetterau. Di fronte alla necessità di trovare un successore per il sindaco uscente, la CDU ha scelto un candidato poco noto, ma questo si è rivelato essere una mossa vincente, con Schenk-Motzko che ha sconfitto la forte concorrenza dell'Aktionsgemeinschaft Lebenswert Königstein (ALK). Inizialmente poco conosciuta tra gli abitanti della città, Schenk-Motzko è riuscita a farsi apprezzare presentandosi come la nuora di una coppia di medici locali e promuovendo progetti di sviluppo urbano e sostegno alle famiglie.
La strategia della CDU si è concentrata sull'esperienza amministrativa del candidato e successivamente sulla sua fresca prospettiva, mentre l'ALK ha enfatizzato temi locali e la preservazione dell'identità cittadina. Nonostante il supporto di altre fazioni politiche per Majchrzak, Schenk-Motzko ha saputo convincere gli elettori della sua volontà di promuovere il progresso cittadino. Tuttavia, per governare efficacemente, Schenk-Motzko dovrà costruire un solido rapporto con il suo principale avversario, Majchrzak, che detiene una forte influenza nel consiglio comunale. Conclusa la maratona e iniziato l'"ultra running" della governance, la nuova sindaca dovrà affrontare sfide ancora più impegnative nel garantire il progresso e la coesione della comunità.
Lasst die Lieferanten von der Kette
Lasciamo i fornitori fuori dalla catena
La discussione sulla nuova legge europea relativa alla catena di fornitura mette in luce una complessa problematica riguardante la responsabilizzazione delle aziende europee verso l'ambiente e le condizioni di lavoro nei paesi fornitori. Tuttavia, l'iniziativa è a rischio a causa dell'intenzione del governo federale di astenersi dal voto decisivo, mosso da preoccupazioni legate agli oneri burocratici che tale legge comporterebbe per le aziende tedesche. La FDP, in particolare, critica la legge non solo per la burocrazia ma anche per l'inefficacia dello sviluppo che rappresenta, ritenendola poco utile o addirittura dannosa per gli abitanti dei paesi più poveri, e temendo che possa indurre le aziende europee a ritirarsi dai mercati meno controllabili, con conseguenze negative per lo sviluppo economico di tali aree.
Al cuore del dibattito vi è la questione se regolamentare la catena di approvvigionamento sia il metodo corretto per affrontare problemi come il lavoro minorile, che è spesso un sintomo della povertà e della mancanza di accesso all'istruzione. Le restrizioni al commercio potrebbero non solo non risolvere il problema ma anche aggravarlo, spostando il lavoro minorile verso settori meno visibili. L'articolo suggerisce che un approccio più efficace per aiutare i paesi in via di sviluppo sarebbe quello di incentivare il commercio, ridurre il protezionismo e evitare un atteggiamento paternalistico. L'esempio del Bangladesh dimostra che miglioramenti significativi nelle condizioni di lavoro possono essere ottenuti attraverso iniziative locali e pressione internazionale, senza necessariamente ricorrere a regolamentazioni esterne.
Lindholz will nicht mit Wagenknechtpartei zusammenarbeiten
Lindholz non vuole collaborare con il partito Wagenknecht
Il vicepresidente del gruppo parlamentare dell'Unione nel Bundestag, Andrea Lindholz, ha manifestato forte opposizione a qualsiasi forma di collaborazione tra CDU e CSU con l'alleanza di Sahra Wagenknecht, conosciuta come BSW. Lindholz ha equiparato il programma del BSW a una mescolanza tra l'AfD e il partito della sinistra, dichiarando che nessuno dei due partiti si adatta alle loro posizioni. La separazione di Wagenknecht dal Partito della Sinistra e la fondazione del BSW hanno portato la nuova alleanza a ottenere risultati tra il 6% e il 7% nei sondaggi nazionali.
In contrasto con Lindholz, il primo ministro del Baden-Württemberg, Winfried Kretschmann, ha indicato che una coalizione tra i Verdi e la CDU potrebbe essere una prospettiva realistica a livello federale dopo le elezioni federali del 2025. Kretschmann ha enfatizzato l'importanza di combinare la politica ambientale e climatica con l'economia, sottolineando che la CDU è orientata al business, mentre i Verdi si concentrano sull'ecologia. Tuttavia, ha criticato le osservazioni passate della CDU riguardo ai Verdi e ha affermato che non crede che siano più considerati il principale avversario nel governo federale, mentre Friedrich Merz della CDU ha indicato la SPD e i Verdi come possibili partner in una futura coalizione se necessario per garantire una maggioranza governativa.
Scholz bremst Lindner und Habeck in der Steuerdebatte
Scholz rallenta Lindner e Habeck nel dibattito fiscale
Nel contesto delle discussioni sulle misure di sostegno all'economia, il Cancelliere Olaf Scholz ha adottato una posizione prudente e ha enfatizzato l'importanza dell'attuazione della legge sulle opportunità di crescita attualmente in discussione nel Bundestag e nel Bundesrat. Questa legge è vista come pratica, tangibile e di rapida attuazione. Nel frattempo, il ministro delle finanze Christian Lindner e Robert Habeck avevano proposto misure divergenti, tra cui l'abolizione del contributo di solidarietà e un fondo di investimento finanziato dal debito. Tuttavia, la resistenza degli Stati e dei Comuni riguarda il fatto che la maggior parte dei costi derivanti da queste agevolazioni fiscali per le imprese dovrebbe ricadere su di loro, suscitando critiche e preoccupazioni riguardo alla reale efficacia di tali misure.
Nonostante la stagnazione economica, Scholz ha mantenuto la sua posizione, sperando che il pacchetto di opportunità di crescita venga accettato nel comitato di mediazione con sgravi previsti per le aziende per un importo di sette-otto miliardi di euro, mentre Habeck ha sollevato dubbi sulla possibilità di ridurre tali sgravi a soli tre miliardi di euro, considerandoli inefficaci. La coalizione del semaforo si è confrontata con idee divergenti sull'aiuto alle imprese, mettendo in evidenza le sfide relazionali all'interno del governo.
Bund nimmt durch Post-Aktienverkauf Milliarden ein
Il governo federale guadagna miliardi attraverso la vendita di azioni postali
Il governo federale tedesco ha recentemente ceduto una parte significativa delle sue azioni nella Deutsche Post DHL, ottenendo un introito di 2 miliardi di euro. Questa iniziativa è parte di un piano più ampio volto a finanziare la ristrutturazione della rete ferroviaria della Deutsche Bahn. Attraverso un'operazione coordinata con la banca statale KfW, sono state collocate 50 milioni di azioni presso investitori istituzionali, mantenendo il profitto a beneficio del governo federale. Il Ministro delle Finanze, Christian Lindner, ha dichiarato l'intenzione di raccogliere fino a 4 miliardi di euro quest'anno dalla vendita di partecipazioni federali per sostenere gli investimenti nell'infrastruttura ferroviaria. Tale mossa viene definita come parte di una politica responsabile di privatizzazione delle aziende non considerate di interesse federale primario, con l'obiettivo di rafforzare il capitale proprio delle ferrovie e di modernizzare l'infrastruttura ferroviaria tedesca.
Nonostante questa cessione significativa, lo Stato rimane il maggiore azionista della Deutsche Post, mantenendo una quota del 16,5%. La decisione di ridurre la partecipazione statale è stata influenzata da un contesto borsistico favorevole e da un prezzo di collocamento di azioni relativamente basso rispetto al valore di mercato. L'operazione è stata gestita da importanti istituti finanziari, tra cui JPMorgan, Deutsche Bank e Bank of America. Nonostante una leggera diminuzione del valore delle azioni della Posta alla chiusura delle contrattazioni, il collocamento è stato considerato un successo. Questo spostamento delle partecipazioni statali riflette una tendenza più ampia di privatizzazione di aziende considerate non centrali per l'interesse federale, con la Confederazione che partecipa anche ad altri settori, come la Telekom.
Lufthansa in der Zwickmühle
Lufthansa in imbarazzo
La Deutsche Lufthansa si trova di fronte alla minaccia di scioperi imminenti da parte di diversi gruppi professionali, inclusi piloti, assistenti di volo e personale di terra rappresentato dal sindacato Verdi. Tale situazione, nel peggiore dei casi, potrebbe provocare disagi ai passeggeri, una costante nelle sfide che l'azienda affronta.
L'onere principale dei conflitti ricade su Lufthansa poiché diversi contratti collettivi necessitano di rinegoziazione simultanea, mentre la nuova filiale Discover ha incontrato ostacoli nel definire la classificazione tariffaria. Nonostante Lufthansa paghi compensi più elevati rispetto ad altre compagnie aeree, diversi gruppi di dipendenti stanno lottando per mantenere questo status quo, riflettendo un desiderio di aumenti salariali significativi, soprattutto alla luce degli utili operativi previsti per il 2023. Tuttavia, l'azienda è impegnata in importanti investimenti per la modernizzazione, un compito reso più arduo dalla necessità di bilanciare le esigenze dei clienti con quelle dei dipendenti, in particolare per quanto riguarda le cancellazioni dei voli dovute agli scioperi e l'implementazione di nuove tariffe salariali.
Das große Zittern um die Banken geht wieder los
Ricominciano le grandi scosse attorno alle banche
Il panorama bancario statunitense è nuovamente al centro di turbolenze finanziarie, questa volta catalizzate dalla New York Community Bank (NYCB), la quale, dopo aver acquisito gran parte della Signature Bank, si trova ad affrontare significative perdite nel suo portafoglio di prestiti immobiliari per uffici. Tale situazione ha portato le agenzie di rating a declassare le obbligazioni della banca a status di "spazzatura", evidenziando una crescente preoccupazione per il settore bancario regionale americano e il suo impatto sul mercato immobiliare. La crisi, che ha visto coinvolte anche importanti istituzioni bancarie tedesche a causa dei loro investimenti nel mercato immobiliare statunitense, solleva interrogativi sulla stabilità finanziaria globale e sull'efficacia delle misure di mitigazione adottate in risposta alle fluttuazioni dei tassi di interesse.
Parallelamente, la crisi nel settore immobiliare commerciale si aggrava a causa di una combinazione di tassi di occupazione degli uffici in calo e un incremento del lavoro da remoto, fenomeno amplificato dalla pandemia di COVID-19. Il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando che alcune istituzioni finanziarie sono sotto significativo stress. Inoltre, la Deutsche Pfandbriefbank, tra le altre, si trova sotto l'occhio critico degli investitori a causa della sua esposizione al mercato immobiliare commerciale statunitense. Questi sviluppi sottolineano la crescente incertezza nel settore bancario e immobiliare, richiamando l'attenzione sulla necessità di strategie di gestione del rischio più efficaci e su un dibattito più ampio riguardo alle politiche di distribuzione dei profitti e alla resilienza finanziaria delle banche di fronte a sfide economiche imprevedibili.
Söder signalisiert Zustimmung unter einer Bedingung
Söder segnala l'approvazione ad una condizione
Il Primo Ministro di Ayern, Markus Söder, ha richiesto la sospensione dell'abolizione dei sussidi per il diesel agricolo prima di un importante incontro di mediazione sulla legge relativa alle opportunità di crescita. Söder, esprimendo preoccupazioni sulle conseguenze economiche, ha sottolineato la necessità di offrire sollievo all'economia, pur esprimendo scetticismo sull'efficacia della legge proposta per stimolare un reale miglioramento economico. Nel frattempo, il pacchetto di crescita, che include sgravi fiscali per le imprese e un'accelerazione dei processi burocratici fino al 2028, si trova al centro di un dibattito a causa di una potenziale perdita di entrate per gli Stati, portando a una riduzione degli sgravi previsti da sette a tre miliardi di euro all'anno e condizionando l'approvazione della legge alla revoca dell'abolizione dei sussidi al diesel agricolo.
La tensione politica aumenta con l'appello del Ministro dell'Agricoltura Cem Özdemir all'Unione per superare le resistenze, mentre 18 associazioni imprenditoriali sollecitano l'approvazione urgente della legge per salvaguardare le medie imprese, considerate fondamentali per l'economia tedesca. Critiche e accuse si intrecciano nel dibattito: da un lato, la leader dei Verdi, Katharina Dröge, critica Friedrich Merz per il danneggiamento economico dovuto ai blocchi politici; dall'altro, Mathias Middelberg della CDU respinge le accuse di ostruzionismo, sostenendo la necessità di riforme fiscali più ampie e denunciando la mancanza di economia nelle proposte attuali. In questo contesto, la Camera di Commercio e Industria tedesca sollecita una svolta nella politica economica, sottolineando l'importanza delle prossime settimane per lo sviluppo economico del paese.
Werteunion verliert prominente Mitglieder
L’unione dei valori perde membri di spicco
Nella recente evoluzione politica tedesca, l'Unione dei Valori, nuovo partito fondato dall'ex capo dell'Ufficio federale per la protezione della Costituzione, Hans-Georg Maaßen, ha subito un'immediata scossa con la defezione di due influenti figure dell'estrema destra, Markus Krall e Max Otte. Questi ultimi, entrambi con un seguito significativo nei circoli libertari di destra sui social media, hanno annunciato il loro abbandono dal partito appena pochi giorni dopo la sua fondazione. La loro partenza evidenzia tensioni interne e divergenze di visione, nonostante il partito abbia cercato di posizionarsi come una forza politica distinta dalle correnti più radicali, cercando al contempo di mantenere aperte le porte a potenziali alleanze con partiti mainstream come la CDU.
Le ragioni dietro le dimissioni di Otte e Krall sembrano radicarsi in una discrepanza tra le aspettative personali e la direzione politica intrapresa dal partito sotto la guida di Maaßen. Otte, che aveva precedentemente ricoperto il ruolo di presidente dell'Unione dei Valori quando era ancora un'associazione, e Krall hanno espresso frustrazione per ciò che percepiscono come una mancanza di audacia nel nuovo corso politico del partito, criticando una certa riluttanza a sposare posizioni più radicali. Questo dissenso riflette una divisione più ampia all'interno dell'estrema destra tedesca, evidenziando il delicato equilibrio che i nuovi movimenti politici devono mantenere tra la fedeltà agli ideali fondativi e la necessità di presentarsi come partner credibili per le coalizioni all'interno del sistema politico tedesco.
Hohe Gewinne, weniger Jobs: Bei Mercedes ist die Wut groß
Alti profitti, meno posti di lavoro: c’è grande rabbia nei confronti della Mercedes
Molti impiegati della Mercedes denunciano i sacrifici salariali a cui sono sottoposti, la mancanza di bonus e di formazione. La Mercedes ha annunciato di voler vendere tutte le sue concessionarie di proprietà, compresa quella di Monaco di Baviera con circa 800 dipendenti, suscitando preoccupazioni tra i lavoratori riguardo al peggioramento delle condizioni lavorative, nonostante le rassicurazioni aziendali sulla selezione accurata dei nuovi proprietari basata su criteri di competenza e sostenibilità futura.
I dipendenti si interrogano sul motivo di tale decisione proprio ora che i risultati annuali della Mercedes sembrano promettenti, con aspettative di bonus record, evidenziando una discrepanza tra la situazione finanziaria dell'azienda e le condizioni dei lavoratori delle concessionarie, esclusi da bonus significativi. La vendita delle filiali, viste come asset di marketing ma onerose in termini di gestione, mira a ridurre i costi per Mercedes trasferendo il rischio imprenditoriale ai nuovi proprietari. Questo cambiamento arriva in un momento in cui le concessionarie hanno ritrovato la redditività, generando frustrazione tra i dipendenti che si sentono deprezzati. La vicenda evidenzia le tensioni tra le esigenze aziendali di riduzione dei costi e il desiderio dei dipendenti di mantenere le condizioni lavorative e il senso di appartenenza a un marchio prestigioso.
"Die Politik sucht unsere Nähe"
“I politici ci cercano”
Thomas Müller e Armin Papperger, rispettivamente a capo di Hensoldt e Rheinmetall, società tedesche nel settore della difesa, riflettono sul drammatico cambiamento avvenuto il 24 febbraio 2022, quando la Russia invase l'Ucraina. Mentre Müller esprime sorpresa per l'insorgere di una guerra classica in Europa, Papperger aveva già previsto l'escalation militare, avendo preparato la sua azienda per l'evento bellico mesi prima.
Da quel momento, la loro industria ha subito una trasformazione senza precedenti. L'espansione è evidente nei profitti: Hensoldt ha visto un aumento del fatturato da 1,5 a 1,7 miliardi di euro nel 2022, mentre Rheinmetall ha registrato un rialzo significativo del prezzo delle azioni, passando da circa 90 a quasi 345 euro in due anni. La domanda di armamenti è cresciuta esponenzialmente, alimentata dalla percezione di un mondo sempre più instabile. Questo cambiamento si riflette anche nelle dinamiche politiche ed economiche, con un'intensa collaborazione tra il governo tedesco e l'industria della difesa per soddisfare la crescente domanda di equipaggiamenti militari. Tuttavia, persistono sfide riguardanti la pianificazione a lungo termine, la burocrazia e la necessità di un maggiore sostegno statale per garantire la fornitura costante di armamenti e munizioni, sia per l'Ucraina che per la difesa nazionale.
Wie stark ist die AfD von V-Leuten unterwandert?
In che misura l’AfD è infiltrato da agenti sotto copertura?
Nell'ampio contesto architettonico degli anni '60 del Tribunale Amministrativo Superiore di Münster, è attesa l'organizzazione di un auditorium temporaneo per ospitare 180 persone su sedie allestite in file. Questo scenario prelude all'avvio di un nuovo ciclo di controversie legali tra l'Alternativa per la Germania (AfD) e l'Ufficio per la Protezione della Costituzione, in cui il tribunale dovrà deliberare se i servizi segreti possano continuare ad indagare sul partito e denunciarlo pubblicamente come un "caso sospetto" di estremismo di destra. La questione cruciale che i giudici hanno ora rivelato riguarda il grado di infiltrazione di cosiddetti informatori nell'AfD e il loro ruolo potenziale nella radicalizzazione del partito, che sarà oggetto di discussione durante l'udienza del 12 e 13 marzo.
Il contesto storico evoca ricordi spiacevoli legati al fallimento del tentativo di divieto del partito estremista di destra NPD nel 2003, poiché l'eccessiva presenza di informatori all'interno del partito ha compromesso il procedimento giudiziario. Questo solleva interrogativi critici sulla trasparenza e l'equità del processo in corso, soprattutto alla luce delle recenti ammissioni riguardanti la presenza di informatori attivi anche nell'AfD. Tuttavia, l'Ufficio per la Protezione della Costituzione rimane riservato riguardo alla divulgazione delle informazioni sui propri informatori e sui loro metodi d'azione, suscitando dubbi sul grado di integrità del processo investigativo e giudiziario in corso.
Landwirte blockieren Getreidelieferungen aus der Ukraine
Gli agricoltori bloccano le consegne di grano dall’Ucraina
Gli agricoltori polacchi, esacerbati da una situazione di mercato sfavorevole, hanno intensificato le loro proteste oltre i tradizionali blocchi stradali, arrivando a ostacolare i valichi di frontiera con l'Ucraina e a manifestare in varie località del paese, inclusa una dimostrazione davanti alla rappresentanza della Commissione Europea a Wroclaw. Queste azioni sono motivate dalla volontà di opporsi all'importazione di prodotti agricoli ucraini, ritenuti responsabili di una concorrenza sleale data la loro inferiorità qualitativa e il minor costo rispetto a quelli europei. Nonostante gli sforzi iniziali del nuovo governo polacco di placare gli animi mediante la soddisfazione di alcune richieste degli agricoltori, le tensioni sono riemerse con maggiore vigore, portando a un'escalation delle proteste.
Le manifestazioni riflettono una critica più ampia alla politica agricola dell'Unione Europea, percepite come gravose a causa di regolamentazioni eccessive, inclusi gli standard del Green Deal, che mira a rendere l'agricoltura europea più sostenibile e resiliente. La situazione è aggravata dalla decisione dell'UE di facilitare le esportazioni ucraine via terra in risposta al blocco delle rotte marittime da parte della Russia, con il risultato di un'inondazione del mercato europeo con prodotti non conformi agli standard UE. La solidarietà tra gli agricoltori di diversi paesi europei suggerisce una crescente resistenza contro le politiche ritenute dannose per il settore, mentre le dichiarazioni cautamente formulate di alcuni rappresentanti agricoli, come in Repubblica Ceca, indicano una protesta simbolica piuttosto che un attacco diretto al governo locale o all'UE. Questo contesto di malcontento si inserisce in un quadro più ampio di tensioni tra l'UE e l'Ucraina, con implicazioni significative per le relazioni bilaterali e la politica agricola europea.
Neuer Streit über Asylpolitik
Nuova disputa sulla politica di asilo
La recente approvazione di una nuova carta di pagamento per i richiedenti asilo ha scatenato controversie politiche in Germania, evidenziando tensioni all'interno della coalizione governativa. Il primo ministro dell'Assia, Boris Rhein, ha richiesto un intervento deciso del cancelliere, mentre il FDP ha minacciato di uscire dalla coalizione, accusando i Verdi di ostruire un progetto chiave di politica migratoria. I Verdi, per parte loro, hanno sottolineato la necessità di un approccio obiettivo e costruttivo, rifiutando la logica del confronto. La carta di pagamento è stata introdotta per limitare i trasferimenti di denaro all'estero da parte dei rifugiati, con l'obiettivo di erogare la maggior parte dei servizi statali attraverso questa tessera, prevedendo un'aliquota mensile per i beneficiari nei centri di prima accoglienza.
La discussione si è poi estesa alla necessità di regolamentare l'uso delle carte di pagamento a livello federale, con la Cancelleria federale inizialmente contraria a modifiche legislative, posizione poi rivista a seguito di pressioni per rendere la carta obbligatoria anche al di fuori delle strutture di accoglienza. Questo dibattito sottolinea divergenze nella gestione dei benefici per i richiedenti asilo, complicando l'attuazione della politica migratoria. Nonostante le divergenze, i Verdi insistono sull'applicazione dell'accordo raggiunto, mentre il FDP e altri esponenti politici richiedono maggiore flessibilità e affidabilità nella gestione del processo, riflettendo la complessità e le sfide politiche legate all'accoglienza dei rifugiati in Germania.
Hurra, das Wachstum sinkt
Evviva, la crescita sta diminuendo
La Repubblica Federale sta attraversando un periodo di debole crescita economica. Tale fenomeno, spesso interpretato negativamente, viene rivisitato da Dietrich Vollrath, economista dell'Università di Houston, sotto una luce differente. Vollrath sostiene che una crescita economica ridotta può rappresentare un segno di successo per una società. Egli argomenta che, nel contesto attuale, dove alcuni beni di consumo sono diventati più efficienti ed economici, le persone tendono a spendere meno in beni materiali e più in servizi o esperienze che non contribuiscono alla crescita economica nello stesso modo. Questo cambiamento nei modelli di consumo indica che abbiamo raggiunto un punto di sazietà materiale, suggerendo una transizione verso un'economia meno focalizzata sull'acquisto di beni.
Vollrath amplia la discussione sull'evoluzione economica considerando l'impatto dell'intelligenza artificiale e la potenziale saturazione del mercato dei beni materiali. Nonostante l'AI possa generare un incremento temporaneo della crescita, egli ritiene improbabile una rivoluzione industriale che mantenga alti tassi di crescita a lungo termine. La sua visione sfida la percezione comune che associa il PIL a benessere e prosperità, suggerendo che in una società ricca una lenta crescita può essere accettabile e persino desiderabile. Questa prospettiva apre a nuove considerazioni su come utilizzare le risorse, come la riduzione dell'orario lavorativo a quattro giorni a settimana, e sull'importanza di affrontare le sfide della redistribuzione in un contesto di crescita moderata. Vollrath conclude che, in ultima analisi, l'innovazione e l'efficienza possono liberare le società da una costante ricerca della crescita, permettendo di concentrarsi su obiettivi di benessere collettivo e sostenibilità.
Die Ampel sucht Geld für die Bundeswehr
Il semaforo cerca soldi per la Bundeswehr
Durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sollevato questioni importanti riguardo il finanziamento futuro delle spese per la difesa, in vista dell'esaurimento del fondo speciale di 100 miliardi di euro destinato alla Bundeswehr. Ha affermato che la Germania si impegnerà a investire il 2% del suo prodotto interno lordo in difesa, sebbene restino incertezze su come verranno reperite le risorse finanziarie necessarie. Il bilancio ordinario della difesa, attualmente pari a 51,9 miliardi di euro, dovrebbe quindi aumentare significativamente una volta terminato il fondo speciale.
La discussione si estende oltre le questioni di bilancio, toccando il delicato tema del finanziamento sostenibile delle spese militari e delle implicazioni per il debito pubblico. Scholz ha proposto di finanziare le spese per la difesa dal bilancio generale dopo l'esaurimento del fondo speciale, visione condivisa dal ministro delle Finanze Christian Lindner, presupponendo una ripresa economica e l'assenza di nuove spese strutturali. Altri, come il ministro della Difesa Boris Pistorius, hanno sollevato la questione di un adeguamento del freno all'indebitamento per coprire non solo gli investimenti ma anche i crescenti costi operativi della Bundeswehr. La discussione si allarga con la presa di posizione di vari esponenti politici e specialisti economici, che evidenziano la necessità di un dibattito approfondito sul finanziamento della difesa e sull'eventuale modifica delle regole di indebitamento, in un contesto europeo dove si valutano anche proposte di nuovi strumenti finanziari per sostenere gli investimenti in ambito difensivo.
Für die FDP steht jetzt viel auf dem Spiel
Ora la posta in gioco per il FDP è molto alta
Nel contesto politico tedesco si è verificato un intreccio di scandali e accuse che hanno interessato sia l'ex ministro dell'Economia, Patrick Graichen, sia il partito liberale FDP. Graichen ha dovuto lasciare il suo incarico dopo aver ammesso di aver favorito un conoscente per un lavoro ben retribuito, sollevando polemiche sulla necessità di maggiore trasparenza e integrità all'interno del ministero. La situazione si è complicata ulteriormente con le accuse rivolte al FDP e, in particolare, al Ministro dei Trasporti Volker Wissing, il cui dipartimento è stato coinvolto in uno scandalo legato all'interferenza in richieste di finanziamenti per favorire imprenditori amici. Questi episodi hanno messo in luce la gestione discutibile e la mancanza di trasparenza, aggravate da azioni di dipendenti che avrebbero nascosto documenti e fornito informazioni contraddittorie.
Il FDP, partito noto per la sua ferma opposizione alla riforma del freno all'indebitamento e per la richiesta di una rigorosa disciplina di bilancio, si trova ora a dover gestire le ripercussioni di tali scandali, che minacciano la sua credibilità e coerenza. Nonostante le misure adottate da Wissing, quali il licenziamento del capo dipartimento incriminato e la revisione dei controlli interni, permane un clima di incertezza su come il partito affronterà le implicazioni a lungo termine di questi eventi. La richiesta di maggiore trasparenza e l'esigenza di risposte chiare sul perché il clientelismo sia stato tollerato per così tanto tempo rappresentano sfide cruciali per il FDP, il cui futuro politico rischia di essere compromesso da queste controversie.
Lautstärke ist nicht alles
Il volume non è tutto
Nel contesto del parlamento regionale di Magdeburgo, l'Alternative für Deutschland (AfD) emerge come la fazione più tumultuosa, caratterizzata da comportamenti quali urla e prepotenze che sollevano interrogativi sulla sua natura parlamentare, avvicinandosi piuttosto a quella di uno scontro. Durante una seduta, l'agitazione dell'AfD è culminata nell'accusa di "bugia" rivolta agli argomenti su un incontro di estremisti di destra a Potsdam e sull'intervento del capogruppo Ulrich Siegmund. Nonostante le proteste, la risposta trasversale dei partiti CDU, FDP, SPD, Sinistra e Verdi ha portato alla rimozione di Siegmund dalla presidenza di una commissione parlamentare, a seguito delle sue dichiarazioni su un piano di espulsione massiva di individui con passato migratorio, etichettate come razziste e inaccettabili.
La reazione dei partiti democratici, uniti contro l'atteggiamento e le affermazioni dell'AfD, riflette un impegno nella lotta contro l'estremismo e il razzismo. Il primo ministro Reiner Haseloff della CDU ha espressamente condannato queste ideologie, associandole ai periodi più oscuri della storia tedesca e enfatizzando la distinzione tra i sostenitori e gli avversari della democrazia. Tale posizione, assunta con fermezza e chiarezza, ha trovato eco nel parlamento di Magdeburgo, dove è stato ribadito che, nonostante la forza numerica dell'AfD, essa non rappresenta la maggioranza. Questo episodio sottolinea l'importanza del mantenimento di principi democratici e del rifiuto di ogni forma di estremismo.
Das neue Duo funktioniert - erst einmal
Il nuovo duo funziona, per ora
La politica è spesso teatro di alleanze inaspettate, come dimostra la recente riunificazione tra Ursula von der Leyen e Friedrich Merz, figure di spicco del partito CDU. Nonostante le divergenze passate, con von der Leyen che ha promosso politiche di uguaglianza di genere, il sostegno al matrimonio per tutti e l'introduzione dell'assegno parentale, contrariamente alle inclinazioni conservative di Merz, i due hanno trovato un terreno comune. Questa alleanza si è concretizzata con la decisione del comitato esecutivo federale della CDU, sotto la guida di Merz, di nominare von der Leyen come candidato principale alle elezioni europee. Tale mossa segna un'evoluzione nella CDU, con von der Leyen che rappresenta una CDU modernizzata e Merz che riscopre le radici conservatrici del partito, evidenziando come le differenze precedenti siano state messe da parte per un obiettivo comune.
Nonostante le persistenti perplessità all'interno del partito CDU riguardo von der Leyen, percepita da alcuni come eccessivamente conciliante nei confronti dei Verdi, la sua candidatura è vista come essenziale per mantenere una rappresentanza della CDU nella prossima Commissione europea. Questo pragmatismo politico riflette la volontà di preservare l'influenza del partito a livello europeo, nonostante i compromessi. Von der Leyen, dal canto suo, ha adottato una strategia più accogliente nei confronti della CDU, moderando la sua associazione con il Green Deal europeo e sottolineando l'importanza di obiettivi condivisi come la competitività economica e la sicurezza. La sua capacità di adattarsi e di perseguire un'agenda che rispecchi le priorità del partito dimostra la sua abilità politica e suggerisce una collaborazione efficace con Merz fino alle imminenti elezioni europee, nonostante il potenziale temporaneo di questa alleanza.
Das reicht nicht
Questo non è abbastanza
La recente conferenza sulla sicurezza ha sollevato una domanda cruciale: l'Occidente, e in particolare l'Europa, sta facendo abbastanza per sostenere l'Ucraina nella sua guerra difensiva contro l'invasione russa? Quest'interrogativo è stato posto dal Cancelliere Olaf Scholz in un contesto segnato dai recenti sviluppi bellici, come il ritiro delle forze armate ucraine da Avdiivka dopo scontri intensi. Mentre l'anno precedente si respirava un cauto ottimismo per i successi ucraini nella liberazione dei territori occupati, quest'anno le cattive notizie hanno alimentato il pessimismo, evidenziando la necessità di un maggiore impegno da parte dell'Occidente.
Il dibattito su chi stia facendo abbastanza si estende anche alla politica interna degli Stati Uniti, dove il Presidente Joe Biden ha accusato i repubblicani radicalizzati al Congresso di ostacolare gli sforzi di sostegno all'Ucraina. Il blocco repubblicano su un pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari ha avuto conseguenze devastanti, secondo Biden, evidenziando la complessità delle dinamiche interne e dei rapporti internazionali che influenzano il conflitto ucraino. Al di là delle controversie politiche, la conferenza ha sottolineato l'importanza di un impegno concreto e coordinato per sostenere l'Ucraina, considerando le implicazioni geopolitiche e umanitarie della situazione.
Die Ampel übersieht, was längst zum neuen Lebensgefühl geworden ist
La Coalizione semaforo trascura quello che ormai da tempo è diventato il nuovo stile di vita
Le immagini di migliaia di persone che hanno marciato contro l'estremismo di destra nelle metropoli tedesche, evidenziate dai social media, riflettono una notevole mobilitazione civile. Anche politici di vario calibro hanno partecipato, esprimendo la necessità di unità democratica contro l'estrema destra e di affrontare le cause profonde dell'ascesa dei populismi, legate a fattori culturali ed economici. Questo movimento dimostra una crescente preoccupazione per la radicalizzazione, alimentata da insicurezze individuali e economiche dovute a trasformazioni sociali e tecnologiche. La paura del futuro è diventata un sentimento collettivo in Germania, con la metà degli intervistati che dubita della posizione economica del proprio paese nel futuro, una preoccupazione che dovrebbe allarmare i politici più di qualsiasi statistica sull'occupazione.
In questo contesto, la strategia del governo tedesco sembra concentrarsi sulla redistribuzione delle risorse piuttosto che sulla generazione di prosperità futura, privilegiando misure come l'aumento del salario minimo e il sostegno alle industrie in declino. Questo approccio, tuttavia, non rappresenta una formula per la crescita economica. Gli esperti di trasformazione sottolineano l'importanza della leadership, della comunicazione e di una strategia definita per navigare i periodi di cambiamento. La necessità di investimenti massivi in educazione, una ricerca orientata verso le industrie del futuro, un ambiente attrattivo per gli investimenti privati e reti solide tra start-up high-tech, ricerca e grandi aziende diventa cruciale per rilanciare la competitività tedesca sul palcoscenico mondiale.
Deutschland braucht eine neue Finanzpolitik
La Germania ha bisogno di una nuova politica finanziaria
Il dibattito sul bilancio federale tedesco del 2024 ha messo in luce profonde divergenze tra i partner della coalizione governativa, evidenziando non solo l'estraneità reciproca ma anche una scarsa inclinazione alla risoluzione dei conflitti attraverso compromessi. Questa contesa rappresenta solo l'antipasto di future battaglie distributive in un contesto di risorse limitate, in un periodo caratterizzato da significative trasformazioni politiche ed economiche globali, come la guerra in Ucraina, la competizione globale a suon di sussidi e un cambiamento nell'orientamento della politica monetaria. Di fronte a queste sfide, è chiaro che la Germania deve rivedere radicalmente la gestione delle finanze statali, orientandosi verso la riduzione della spesa e aumentando la flessibilità finanziaria attraverso una riforma costituzionale, per non compromettere il futuro del paese.
Il persistente basso tasso di crescita economica impone una politica di consolidamento fiscale, mettendo in discussione la sostenibilità dell'espansione dello stato sociale. Le sfide principali per la prosperità e la sicurezza del paese includono la transizione ecologica dell'economia e una deterrenza militare credibile verso la Russia. In questo contesto, la Corte Costituzionale tedesca ha imposto nuovi limiti all'indebitamento statale, creando un contesto finanziario ancora più restrittivo. Questa situazione costringe la Coalizione a confrontarsi con un bilancio 2025 che presenta un deficit di miliardi e limita le possibilità di manovra fiscale. La necessità di una nuova base per la politica di bilancio è evidente, richiedendo un patto nazionale per la riforma del freno al debito, che possa bilanciare la necessità di investimenti con la prudenza fiscale, evitando l'uso improprio delle risorse aggiuntive.
Deutschland kann sich die Energiewende nicht leisten
La Germania non può permettersi la transizione energetica
Le analisi sulla fattibilità tecnica della transizione energetica in Germania evidenziano un'importante omissione: i costi associati a tale processo. Secondo studi come quelli condotti dalla consulenza McKinsey, i costi effettivi della transizione energetica, perseguita secondo l'attuale approccio, appaiono insostenibili. Si invoca l'applicazione della regola 80/20, secondo cui l'80% dell'obiettivo desiderato – in questo caso, la produzione di energia da fonti rinnovabili – può essere conseguito con il 20% dello sforzo. Tuttavia, il raggiungimento degli ultimi incrementi è significativamente più costoso, richiedendo l'80% dello sforzo totale.
La necessità di back-up basati su fonti energetiche tradizionali per garantire una fornitura costante di elettricità durante i periodi di scarsa produzione rinnovabile è ben riconosciuta, ma spesso sottovalutata nelle stime ottimistiche delle esigenze di capacità di back-up. Attualmente, il Ministero Federale dell'Economia stima la necessità di nuovi impianti a gas come back-up a 24 gigawatt entro il 2030, equivalenti a 50 centrali, per le quali non sono ancora stati identificati investitori. I calcoli suggeriscono che sarà necessario un investimento ben maggiore, con un fabbisogno stimato di 68 gigawatt di capacità aggiuntiva entro il 2040, implicando un costo di 170 miliardi di euro, più ulteriori 35 miliardi per mantenere la stabilità della rete. Di fronte a tali enormi costi, diventa imperativo considerare approcci più economicamente efficienti ed efficaci alla transizione energetica, come l'adozione di soluzioni alternative quali l'energia nucleare o le centrali fossili con cattura di CO2, specialmente nel sud del Paese, per evitare dispendiosi ampliamenti della rete elettrica.
Zwischen Selbstgerechtigkeit und Selbstbetrug
Tra moralismo e autoinganno
La retorica ufficiale della Germania, che si autodefinisce come il secondo maggior fornitore di armi all'Ucraina dopo gli Stati Uniti, viene messa in discussione dalla realtà dei fatti che evidenzia come, proporzionalmente alla propria economia, altri paesi europei contribuiscano in misura significativamente maggiore. Questo atteggiamento, insieme alle recenti iniziative del cancelliere tedesco che esorta i suoi omologhi europei a imitarlo nelle forniture di armi, appare contraddittorio rispetto alla sua precedente esitazione e ritardo nel prendere decisioni autonome sull'argomento. Tale comportamento riflette una certa autosufficienza, se non un velato autoinganno, specialmente alla luce del riluttante impegno tedesco a riconoscere apertamente l'obiettivo di una vittoria ucraina contro la Russia come asse portante della politica estera occidentale.
L'approccio tedesco alla crisi ucraina è ulteriormente complicato dall'adozione di strategie evasive come il "ringtausch", o scambio circolare, una manovra che ha suscitato critiche e ha evidenziato una certa riluttanza nel coinvolgimento diretto, mirando piuttosto a non provocare la Russia. Questa prudenza, percepita da alcuni come saggezza e da altri come semplicistica strategia, si affianca alla mancanza di iniziative concrete per rafforzare la sicurezza europea, come la proposta di un Consiglio Nazionale di Sicurezza tedesco o di un'agenzia europea per la difesa. Tale situazione riflette un fallimento europeo nel rispondere efficacemente alla minaccia rappresentata dal revisionismo storico russo, mettendo in luce l'urgente necessità di una strategia condivisa e di un impegno più sostanziale nella difesa dell'Ucraina, al fine di prevenire ulteriori conseguenze destabilizzanti per l'intera regione europea.
Chinas Banken vergeben zu Jahresbeginn neue Kredite auf Rekordniveau
Le banche cinesi concedono livelli record di nuovi prestiti all'inizio dell'anno
All'inizio dell'anno, le banche cinesi hanno concesso nuovi prestiti a livelli record, segnando una mossa significativa per stimolare la ripresa economica. In particolare, nel mese di gennaio, è stato erogato un volume complessivo di nuovi prestiti in valuta locale pari a 4,92 trilioni di Yuan, equivalente a circa 634,5 miliardi di euro, secondo i dati pubblicati dalla banca centrale cinese. Questo importo rappresenta più del quadruplo del volume di prestiti erogati nel mese di dicembre, evidenziando un'attività insolitamente elevata per il periodo iniziale dell'anno, finalizzata a catturare quote di mercato e clienti di alto profilo. Tale volume di prestiti ha sorpreso anche gli esperti, che avevano previsto una cifra inferiore, attorno ai 4,50 trilioni di Yuan.
Dopo la fine delle misure di contenimento legate al COVID-19 alla fine del 2022, la Cina ha incontrato difficoltà nel riconnettersi con la robusta crescita economica pre-pandemica. Per sostenere l'economia, la banca centrale ha recentemente ridotto il tasso di riserva obbligatoria per le banche commerciali di mezzo punto percentuale, liberando circa un trilione di Yuan (128 miliardi di euro) di liquidità nel sistema finanziario. L'obiettivo è quello di stimolare la domanda interna mantenendo al contempo la stabilità dei prezzi, in un contesto in cui si teme una spirale deflattiva a seguito della più significativa caduta dei prezzi degli ultimi quattordici anni. Nonostante una crescita economica del 5,2% nel 2023, in linea con gli obiettivi governativi, la ripresa si è mostrata più incerta del previsto, con la crisi immobiliare in peggioramento e un consumo debole che minacciano le prospettive per l'anno in corso.
Union kritisiert Geheimniskrämerei beim Digitalfunk
La critica principale della Unionsfraktion al ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius riguarda la mancanza di trasparenza sul futuro del sistema di comunicazione digitale per la Bundeswehr. Nonostante le proroghe concesse per la risposta, le informazioni fornite dal ministero sono state giudicate generiche e insufficienti dall'esponente CDU per la difesa, Serap Güler, che si interroga su cosa il ministero stia cercando di nascondere. Il ministro Pistorius aveva precedentemente espresso frustrazione per i ritardi nell'introduzione dei nuovi dispositivi di comunicazione digitale, necessari per aggiornare circa 200 tipi di veicoli militari, dai veicoli leggeri ai carri armati, un processo che ha richiesto adattamenti specifici e si è rivelato più complesso del previsto.
La complessità dell'integrazione dei dispositivi digitali e le conseguenti ritardi hanno portato alla creazione di una specifica unità di coordinamento presso l'ufficio di approvvigionamento della Bundeswehr. Tali ritardi potrebbero compromettere le capacità operative della divisione combattente promessa alla NATO per il 2025. D'altra parte, il ministero della Difesa ammette di essere stato a conoscenza delle sfide di integrazione ma non ha ritenuto necessario intervenire immediatamente. La selezione di 42 varianti di piattaforma per l'integrazione prioritaria dei dispositivi e la prossima firma di contratti con l'industria sono passi avanti, mentre si prevede che l'installazione dei dispositivi non influenzerà negativamente le funzionalità dei veicoli, nonostante le preoccupazioni sulle capacità energetiche di alcuni di essi.
Verantwortung statt Vertragstreue – VW muss raus aus Xinjiang
Responsabilità invece di fedeltà contrattuale: la VW deve lasciare lo Xinjiang
La situazione di Volkswagen (VW) in Cina, e in particolare nella provincia di Xinjiang, rappresenta un cruciale dilemma etico e reputazionale per il colosso automobilistico europeo. Nonostante le smentite di VW riguardo la conoscenza di violazioni dei diritti umani, la persistenza di accuse di lavoro forzato rende insostenibile la sua presenza in Xinjiang. La fabbrica di Urumqi, gestita in collaborazione con il partner cinese SAIC e impiegante circa 200 lavoratori per controlli di qualità, è economicamente trascurabile per l'azienda. L'esistenza di alternative tecniche, come i simulatori di guida virtuale, rende ulteriormente inutile la permanenza in tale località.
Il ritiro annunciato da BASF, un gigante della chimica, sottolinea la crescente incompatibilità tra la presenza in regioni segnate da violazioni dei diritti umani e le aspettative globali di condotta aziendale responsabile. Volkswagen, ora l'ultimo grande conglomerato tedesco in Xinjiang, rischia danni d'immagine significativi se sceglie di ignorare le crescenti pressioni etiche e normative, come le leggi sulle catene di approvvigionamento e i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance). L'azienda si trova di fronte a una decisione fondamentale: valutare cosa sia più importante tra il rispetto dei contratti e la responsabilità sociale. Questa scelta rispecchia non solo un'urgenza etica ma anche una necessità strategica, in un'epoca in cui investitori e consumatori premiano sempre più le pratiche sostenibili e etiche.
Neom-Projekt für deutsche Firmen lukrativ – aber auch sauber?
Il progetto Neom è redditizio per le aziende tedesche – ma anche pulito?
Il progetto Neom in Arabia Saudita, dal costo di 500 miliardi di dollari, mira a trasformare una regione grande quanto il Belgio in un'avanguardistica area di sviluppo, completa di stazioni sciistiche, porti industriali, isole di lusso e una città lineare lunga 170 chilometri. Tuttavia, questa visione futuristica del regime saudita e del principe ereditario Mohammed bin Salman si scontra con le drammatiche conseguenze per le popolazioni locali, in particolare per l'etnia Howeitat. Abdul Rahim al-Huwaiti, membro di questa minoranza, ha denunciato l'azione di "terrorismo di stato" prima di essere ucciso dalle forze speciali saudite, in un contesto di violazioni dei diritti umani che include arresti, torture e spostamenti forzati di oltre 20.000 persone, secondo quanto riportato da organizzazioni internazionali come l'ONU e Human Rights Watch. Queste azioni sollevano questioni etiche e legali significative per le aziende coinvolte nel progetto, tra cui numerose imprese tedesche.
Le implicazioni di Neom per le aziende tedesche riguardano non solo la conformità legale ma anche la responsabilità etica di operare in contesti caratterizzati da gravi abusi dei diritti umani. Tuttavia, le risposte evasive delle aziende alle indagini sui loro impegni etici e le critiche da parte di esperti e attivisti, come Lina al-Hathloul e il professore Markus Krajewski, mettono in luce la difficoltà di navigare in acque così turbolente. Il caso di Neom solleva interrogativi fondamentali sulla capacità delle aziende di influenzare positivamente i contesti in cui operano, specialmente quando lo stato è l'agente delle violazioni, e sull'importanza di considerare attentamente se e come impegnarsi in progetti con implicazioni etiche e legali così significative.
Die meisten deutschen Firmen halten am Russland-Geschäft fest
La maggior parte delle aziende tedesche mantiene le proprie attività in Russia
Nonostante le sanzioni e le dichiarazioni di intenti da parte delle aziende di abbandonare il mercato russo, molti prodotti occidentali, compresi quelli tedeschi, rimangono disponibili in Russia. Il prestigioso centro commerciale GUM a Mosca, ad esempio, continua a offrire prodotti di marchi tedeschi come Hugo Boss, Marc Cain, Falke e Villeroy & Boch. Questa persistenza del commercio tedesco in Russia si verifica nonostante i tentativi di disimpegno, con analisi che mostrano discrepanze sul numero di aziende che hanno effettivamente cessato le operazioni in Russia. Mentre l'Università di Yale indica che solo un terzo delle 150 aziende tedesche analizzate si è completamente ritirato, la Kyiv School of Economics riporta che solo l'11% delle 420 aziende esaminate ha completato il ritiro. L'esperto José Campos Nave stima che l'80% delle aziende tedesche rimanga attivo in Russia.
Il processo di ritiro dal mercato russo si rivela estremamente complesso e oneroso per le aziende tedesche, con molte di esse che decidono di mantenere la propria presenza nonostante la critica pubblica. Le difficoltà includono l'ottenimento dell'approvazione governativa per la vendita di attività, valutazioni svalutate del valore aziendale e l'introduzione di una tassa d'uscita che può raggiungere il 20% del valore dell'azienda.