Rassegna della stampa tedesca #95
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Frankfurter Allgemaine
Wird das Kirchenasyl in Deutschland ausgenutzt?
Il caso di Malek Nasri, un rifugiato siriano, illustra il ruolo del Kirchenasyl in Germania, un meccanismo che consente a chiese locali di offrire protezione temporanea ai migranti a rischio di deportazione. Nasri, scappato dalla Siria dopo aver assistito all'uccisione del fratello da parte di guardie di confine turche, si è rifugiato presso il centro dei gesuiti a Norimberga, gestito da Dieter Müller. Nasri teme il ritorno in Croazia, dove sostiene di aver subito violenze. Il Kirchenasyl, che protegge temporaneamente i migranti dall'espulsione, è spesso criticato dallo Stato perché ritarda le deportazioni previste dalle normative europee. Nonostante la regola preveda che i migranti lascino il rifugio se il loro dossier viene respinto, raramente ciò avviene, il che crea tensioni tra le autorità e le chiese.
Il Kirchenasyl è in aumento, passando da poche centinaia di casi a oltre 2700 nel 2023, suscitando preoccupazioni da parte del BAMF, l'agenzia federale tedesca per i rifugiati. Secondo il BAMF, solo una piccola percentuale delle richieste presentate dalle chiese viene accolta. La differenza di opinioni riguarda la definizione di "casi di particolare difficoltà", con la chiesa che adotta un approccio più umano e il BAMF uno più giuridico. Malgrado queste tensioni, i migranti spesso rimangono in Germania fino a quando il loro caso non viene riassegnato, bypassando così il sistema europeo di Dublino che prevede il ritorno nel primo Paese di ingresso.
Weidel hat keine Chance gegen Wagenknecht
Il confronto televisivo tra Sahra Wagenknecht e Alice Weidel ha messo in luce le differenze politiche e stilistiche delle due figure, entrambe capaci oratrici, ma con approcci molto diversi. Wagenknecht, più esperta e sicura, ha dominato la discussione, respingendo con calma e fermezza i tentativi di Weidel di farle pubblicità. La leader della BSW ha mantenuto un atteggiamento controllato, senza scivolare in errori, mentre Weidel ha mostrato segni di nervosismo, con risposte imprecise e qualche risata fuori luogo. Il conduttore Jan Philipp Burgard ha gestito la discussione in modo ordinato, richiamando all'ordine quando necessario e mantenendo un tono fermo e diretto. Weidel ha cercato di toccare temi di immigrazione, ma non è riuscita a convincere né a distanziarsi dalle posizioni più estreme della sua stessa parte politica.
Nel merito dei contenuti, Wagenknecht ha criticato le sanzioni contro la Russia e ha chiesto l'abolizione del freno al debito, mentre Weidel ha preferito concentrarsi su questioni migratorie e sull'integrazione, ma non ha saputo rispondere efficacemente su temi più complessi come le relazioni internazionali e la politica mediorientale. Un momento particolarmente teso è stato il riferimento di Weidel a Höcke e al suo ruolo all'interno dell'AfD, che Wagenknecht ha sfruttato per attaccare la sua avversaria, evidenziando il legame con figure di estrema destra. Alla fine, nonostante il tono formale della discussione, è emerso chiaramente che Wagenknecht ha avuto la meglio su Weidel, la cui prestazione è apparsa debole e poco incisiva.
Warum Kirchen und Staat über den Umgang mit Asylsuchenden streiten
In Niedersachsen si sono intensificate le tensioni tra lo Stato e le Chiese riguardo all’asilo ecclesiastico. Questo fenomeno, in cui i migranti cercano rifugio nelle chiese per evitare l'espulsione, ha portato a crisi istituzionali, come dimostrato dal caso di Bienenbüttel, dove una famiglia russa è stata prelevata dalla polizia e deportata in Spagna nonostante si trovasse sotto protezione ecclesiastica. Le autorità hanno agito in conformità con il regolamento di Dublino, ignorando l'appello della chiesa che segnalava il grave stato psicologico della madre e i rischi per il padre e il figlio in caso di ritorno in Russia. Questo intervento ha suscitato critiche e ha evidenziato una linea più rigida da parte dell’Ufficio federale per l’immigrazione (BAMF), che ha iniziato a non riconoscere più l'asilo nelle chiese come motivo per bloccare le espulsioni.
Il numero di casi di asilo ecclesiastico è in aumento, specialmente nei procedimenti legati al regolamento di Dublino. Le chiese denunciano che il protocollo stabilito nel 2015 per valutare i casi di particolare difficoltà non è più applicato: meno dell'1% dei casi viene ora considerato valido, mentre in passato la percentuale era molto più alta. Secondo il vescovo Ralf Meister, la drastica riduzione delle concessioni da parte del BAMF rappresenta una rottura con quanto concordato in passato. Tuttavia, alcune autorità ecclesiastiche avvertono che l'uso eccessivo dell’asilo ecclesiastico da parte di alcune parrocchie potrebbe compromettere l'accettazione di questa pratica sia da parte dello Stato che della società.
„Eine große Stunde der deutschen Geschichte“
Il 9 ottobre 1989 è una data storica per la Germania, quando 70.000 persone si radunarono a Lipsia per una manifestazione pacifica contro il regime della DDR. Le forze di sicurezza erano pronte a intervenire con violenza, ma alla fine si ritirarono senza sparare un colpo. Quel giorno segnò l'inizio della caduta della dittatura della SED e, dopo soli 30 giorni, la caduta del Muro di Berlino. Il coraggio dei manifestanti fu cruciale, con slogan come "Noi siamo il popolo" e "Niente violenza". La città di Lipsia ha celebrato il 35° anniversario di questa rivoluzione pacifica con eventi commemorativi, discorsi e un nuovo monumento alla libertà, ricordando il ruolo centrale della città in quei momenti decisivi.
Il sindaco di Lipsia, Burkhard Jung, ha definito quel giorno come il "miracolo di Lipsia", sottolineando come la repressione violenta non ebbe luogo nonostante le tensioni. Il cancelliere Olaf Scholz ha ricordato il coraggio dei manifestanti e ha sottolineato come il loro messaggio di libertà oggi venga strumentalizzato da populisti ed estremisti. Ha anche ribadito l'importanza di sostenere la libertà in Ucraina e in altre parti del mondo dove è minacciata, come in Bielorussia. Durante la cerimonia, la figura di Marianne Birthler ha evidenziato il significato simbolico di quell'evento per le lotte per la libertà ancora in corso.
Warum Alice Weidel für die AfD so wichtig ist
Alice Weidel ha ottenuto una posizione dominante all'interno dell'AfD, diventando la figura chiave per guidare il partito alle prossime elezioni federali. Nonostante molti colleghi di partito la temano o la considerino troppo moderata, Weidel ha ottenuto ampi consensi tra varie fazioni del partito, dall'ala conservatrice ai nazionalisti. Recentemente è stata eletta capolista in Baden-Württemberg per le elezioni del Bundestag, senza opposizioni significative. Anche i suoi principali avversari all'interno del partito non si sono candidati contro di lei, e uno ha addirittura annunciato l'uscita dal partito. La capacità di Weidel di unire diverse correnti all'interno dell'AfD è vista come fondamentale, e la sua candidatura come cancelliera è ormai quasi certa.
La posizione di Weidel è rafforzata dall'assenza di grandi scandali personali, a differenza di altri esponenti dell'AfD come Maximilian Krah, che ha causato gravi danni al partito con le sue controverse dichiarazioni e comportamenti. Weidel si distingue per il suo approccio manageriale alla leadership, mantenendo una certa distanza dalle teorie razziste e dalle posizioni più estremiste di alcuni suoi colleghi. Pur essendo una figura che attrae nuove fasce di elettorato, è attenta a non alienare i suoi sostenitori più radicali. Sebbene la sua candidatura a cancelliera non abbia realistiche possibilità di successo, il suo ruolo resta centrale nel proiettare un'immagine più coesa e disciplinata del partito.
So wird das nichts mit Habecks Kanzlerplänen
Robert Habeck, ministro dell'Economia e della Protezione del Clima, aveva previsto per il 2024 una crescita economica dell'1,3%, ma si trova ora a dover spiegare il secondo anno consecutivo di contrazione economica. La perdita del gas russo, le difficoltà commerciali con la Cina e la stagnazione degli investimenti sono tra le principali cause. Habeck continua a promuovere il suo piano di trasformazione ecologica come soluzione, ma la recessione mina le sue aspirazioni politiche. Nonostante le basse percentuali nei sondaggi, spera ancora di candidarsi come cancelliere, vedendo nei rivali Olaf Scholz e Friedrich Merz figure del passato che potrebbero renderlo l'alternativa del cambiamento.
Il modello economico tedesco, basato su un'industria forte e ad alta intensità energetica, suscita dubbi sulla sua sostenibilità con l'uso esclusivo delle energie rinnovabili. Le misure proposte da Habeck, come i sussidi per le aziende con consumi energetici elevati, faticano a ottenere il necessario sostegno politico. Il suo piano per un bonus fiscale per i lavoratori stranieri qualificati e un incentivo per chi trova un impiego dopo aver ricevuto il sussidio statale è stato criticato sia dalla SPD che dalla FDP. Intanto, il protrarsi della crisi economica e l'incertezza futura complicano ulteriormente i suoi obiettivi elettorali.
Thunberg war und ist kein Vorbild
Il commento di Jasper von Altenbockum riflette sulle conseguenze dell’antisemitismo, prendendo spunto dall’attacco avvenuto cinque anni fa a Halle, dove un attentatore cercò di compiere una strage in una sinagoga. L’autore sottolinea come, nonostante il fallimento dell’attacco, il problema dell’antisemitismo e delle teorie del complotto rimanga grave in Germania. Le scuole e altre istituzioni stanno cercando di combattere questo fenomeno, ma senza risultati definitivi. Secondo il ministro-presidente della Sassonia-Anhalt, Reiner Haseloff, il contrasto all’antisemitismo richiede una continua vigilanza civica piuttosto che reazioni impulsive.
Altenbockum critica anche Greta Thunberg, la quale è passata dall’essere un simbolo venerato della lotta contro il cambiamento climatico a essere associata a movimenti pro-palestinesi, in particolare a manifestazioni dove si sono sollevate accuse di antisemitismo. Alcuni hanno persino ipotizzato che dovrebbe essere dichiarata persona non grata in Germania, ma l’autore lascia questa decisione ai giuristi. Tuttavia, afferma chiaramente che Thunberg non è e non è mai stata un esempio da seguire. La sua critica è diretta soprattutto alla presunta arroganza dell’attivista, ritenendo che il vero coraggio consista in un impegno civile più moderato e costante.
Wie Robert Habeck sich gegen Kritik immunisiert
Robert Habeck ha recentemente introdotto un "imperativo intellettuale", invitando a evitare critiche ai Verdi per prevenire conseguenze peggiori. Durante un incontro con Michel Friedman a Berlino, ha discusso delle minacce alla democrazia e ha evidenziato la necessità di proteggere la complessità e la differenziazione nel discorso pubblico. Parallelamente, ha espresso l'urgenza di sfruttare le opportunità legate alle auto autonome. Tuttavia, il suo discorso ha preso una svolta quando ha cercato di tradurre in termini semplici il proprio messaggio, mostrando il suo ruolo di interprete delle sue stesse parole. In sostanza, ha chiesto che le critiche alle politiche dei Verdi vengano limitate, poiché ritiene che la distanza tra i partiti democratici debba essere inferiore a quella con i partiti antidemocratici come AfD e BSW.
Habeck sostiene che, per garantire un discorso politico adeguato, le divergenze tra i partiti della democrazia liberale debbano essere moderate, evitando scontri eccessivi. In particolare, ha sottolineato che le critiche alla sua leadership sono spesso il risultato di una mancanza di comprensione intellettuale. Il suo approccio complesso e stratificato, secondo lui, richiede una maggiore considerazione. Inoltre, ha spiegato che i problemi economici non sono stati completamente risolti, ma vengono affrontati in modo progressivo. Ha concluso chiedendo che le critiche siano formulate con consapevolezza, suggerendo che chi le solleva dovrebbe sempre interrogarsi su "di chi sta cantando le lodi".
Das Schwarzbuch sollte ein Bestseller sein
Il Bund der Steuerzahler pubblica ogni anno uno "Schwarzbuch" per esaminare criticamente l'uso dei fondi pubblici, spesso segnalando casi di sprechi. Tuttavia, a volte le accuse sollevate possono sembrare esagerate o discutibili. In alcuni casi, decisioni prese democraticamente a livello locale vengono criticate, come per esempio la costruzione di edifici pubblici o infrastrutture culturali, che per alcuni possono apparire troppo costosi, mentre per altri sono investimenti necessari. Un esempio è il progetto per un nuovo complesso teatrale e operistico a Francoforte, che dovrebbe costare circa 1,3 miliardi di euro. Sebbene molti ritengano la spesa eccessiva, vi sono anche argomentazioni valide a favore del progetto.
Il Bund der Steuerzahler, nonostante le sue critiche talvolta percepite come allarmistiche, resta un attore fondamentale nel monitorare l'uso responsabile delle risorse pubbliche. Esempi come quello della Elbphilharmonie ad Amburgo, il cui costo finale è stato otto volte superiore a quanto inizialmente previsto, evidenziano la complessità di giudicare se tali spese siano uno spreco o un investimento a lungo termine. Anche se le critiche del Bund spesso cadono nel vuoto, la sua presenza continua a svolgere un ruolo importante nel promuovere un dibattito sulla gestione finanziaria pubblica, contribuendo a mantenere alta l'attenzione su questi temi.
I tassi di interesse sui mutui in Germania stanno gradualmente diminuendo, favorendo un parziale recupero del mercato immobiliare. La Banca Centrale Europea (BCE) definisce questo fenomeno come la "trasmissione" delle riduzioni dei tassi d’interesse di riferimento, anche se i tassi ipotecari non dipendono direttamente dai tassi BCE, bensì da fattori come l’inflazione, la crescita economica e la propensione al rischio degli investitori. Le banche, tuttavia, tendono a mantenere i tassi sui mutui elevati nonostante i cali dei tassi d’interesse, anche se la competizione tra gli istituti di credito ha portato una riduzione media dei tassi dal 4,22% al 3,35% negli ultimi mesi.
Questo scenario può sembrare vantaggioso per i compratori di case, ma la diminuzione dei tassi d’interesse può portare a un aumento dei prezzi degli immobili. Chi intende acquistare una casa ora deve quindi fare i conti con il dilemma tra tassi elevati o prezzi immobiliari più alti. Tuttavia, dopo il calo dei prezzi osservato nei trimestri precedenti, i compratori hanno attualmente un buon margine di negoziazione. Il mercato immobiliare rimane incerto e la tempistica per l’acquisto di una casa dipende da una valutazione tra prezzi e tassi ipotecari.
Deutscher Standort: Risse im Fundament
Nel 2024 si prevede che il prodotto interno lordo (PIL) della Germania si contrarrà per il secondo anno consecutivo, con un calo dello 0,1-0,2%, dopo una diminuzione dello 0,3% già registrata nel 2023. Questo segna un evento raro nella storia economica del Paese, avvenuto solo una volta prima, durante la crisi economica globale del 2002-2003. La situazione è aggravata dall'incapacità della politica economica attuale di reagire in modo deciso. Nonostante l'aumento dei salari e la riduzione dell'inflazione, il consumo interno resta stagnante, con i cittadini tedeschi che preferiscono risparmiare piuttosto che spendere. La frammentata coalizione governativa spera che il consumo riprenda, ma le incertezze economiche persistenti continuano a pesare.
Oltre ai problemi congiunturali, esistono gravi difficoltà strutturali. La Germania sta perdendo quote di mercato globale, in particolare verso la Cina, dove la concorrenza locale è sempre più forte, soprattutto nei settori automobilistico e della meccanica. Inoltre, le imprese tedesche stanno riducendo drasticamente gli investimenti a causa dell'incertezza politica, degli alti costi energetici e dell'aumento dei costi del lavoro. L'industria manifatturiera, soprattutto nei settori ad alta intensità energetica, non mostra segni di ripresa e le aziende non si aspettano di poter riassumere i lavoratori lasciati a casa. Per affrontare questi problemi, sarebbe necessario migliorare le condizioni produttive, ridurre le tasse e limitare la regolamentazione eccessiva, ma l'attuale politica economica sembra concentrarsi più sulle sfide ambientali future che sulle urgenti esigenze di crescita attuale.
HANDELSBLATT
Kommentar: Die EZB muss weg vom Konsens (handelsblatt.com)
La BCE deve allontanarsi dal consenso
Gli economisti hanno anticipato le previsioni per il prossimo taglio dei tassi della Banca Centrale Europea (BCE), previsto già per giovedì prossimo. Fino a poco tempo fa, la maggior parte di loro riteneva improbabile un cambiamento prima di dicembre. Questo repentino cambiamento è dovuto a una combinazione di deboli indicatori economici e al calo dell'inflazione, che sembra giustificare una moderata riduzione dei tassi. Tuttavia, la situazione non è così negativa da giustificare un intervento accelerato della BCE o un ritorno ai tassi bassi del passato. Sebbene l'inflazione sia scesa per la prima volta sotto il 2% dopo più di tre anni, rimangono incertezze sull'imminente recessione, con la Germania già in difficoltà economica e la necessità di stimolare gli investimenti e i consumi.
Tuttavia, i tassi di inflazione per i servizi restano elevati e i dati sul PIL del terzo trimestre non sono ancora disponibili, rendendo incerto l'andamento economico. Alcuni sostengono che la BCE dovrebbe seguire l'esempio della Banca d'Inghilterra, che ha ridotto i tassi con una stretta maggioranza. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha puntato sull'armonia tra i membri del consiglio, ma il consenso non dovrebbe essere fine a sé stesso. Le attuali condizioni economiche richiedono un dibattito più acceso e decisioni più coraggiose, invece di seguire ciecamente le previsioni unanimi. La BCE deve quindi bilanciare attentamente la necessità di sostenere la crescita economica senza trascurare l'inflazione.
Il gioco rischioso di Pechino
Il governo cinese ha annunciato una grande conferenza stampa al termine di una lunga settimana di festività, alimentando grandi aspettative. Tuttavia, la presentazione della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma si è rivelata deludente poiché, nonostante l’abbondanza di parole, non sono stati forniti dettagli concreti su nuove misure di riforma economica. Questo ha generato frustrazione tra gli esperti e la stampa, e ha causato un calo nelle borse di Shanghai e Shenzhen, nonostante queste abbiano chiuso in rialzo. Nei giorni precedenti, la Cina aveva migliorato la fiducia degli investitori con interventi mirati, facendo sperare in ulteriori azioni concrete per sostenere l’economia.
Nonostante l’ottimismo iniziale, la conferenza non ha introdotto le attese misure economiche per rilanciare il consumo interno e sostenere le banche. L’autorità preposta non è responsabile per i grandi pacchetti economici, che di solito sono gestiti dal Consiglio di Stato e dal Ministero delle Finanze. Questo ritardo ha deluso i mercati e aumentato il rischio di ulteriori delusioni nei prossimi mesi. Gli investitori devono quindi fare i conti con una situazione incerta, dove il rischio di investire in azioni cinesi rimane elevato, e l’incertezza delle decisioni governative continuerà a pesare sui mercati.
„Wir brauchen einen deutsch-französischen Sozialvertrag“
Abbiamo bisogno di un contratto sociale franco-tedesco
Il mondo si sta riorganizzando, con il XXI secolo segnato dalla contrapposizione tra Stati Uniti e Cina e la formazione di nuove alleanze geopolitiche, come quelle tra Russia, Cina e Iran. In questo contesto, l'Europa deve decidere quale ruolo giocare, e la relazione tra Germania e Francia sarà determinante per la sua futura posizione. La democrazia europea, con una forte componente sociale, è unica e va difesa per mantenere la propria influenza economica e commerciale nel nuovo ordine globale. Tuttavia, la cooperazione tra Germania e Francia è indebolita negli ultimi anni e manca una visione strategica comune per affrontare le sfide attuali.
Il progetto di un contratto sociale franco-tedesco potrebbe favorire una più stretta collaborazione in settori chiave, come la transizione energetica e la regolamentazione del mercato. Un esempio di mancata cooperazione è il progetto di difesa congiunto per i carri armati MGCS, dove le questioni tecniche hanno prevalso sugli obiettivi strategici. Allo stesso modo, è necessario rafforzare i legami tra le società civili e le imprese di entrambi i paesi, promuovendo partenariati pubblico-privati per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale. Un nuovo contratto sociale potrebbe anche includere la gestione della migrazione qualificata, necessaria per garantire la sostenibilità dei sistemi sociali europei di fronte ai cambiamenti demografici.
Die EU muss wirtschaftliche Sicherheit neu definieren
L'UE deve ridefinire la sicurezza economica
L'Unione Europea deve ridefinire il concetto di sicurezza economica, specialmente in vista delle elezioni presidenziali statunitensi. Il contesto politico attuale amplifica la pressione su Europa e Germania, che devono affrontare la sfida di essere strumentalizzate sia dalla Cina che dagli Stati Uniti, in particolare se Donald Trump tornasse alla presidenza. Le relazioni commerciali con entrambi i paesi sono fondamentali, ma creano un dilemma per i paesi europei. La resilienza europea dipende da una visione integrata della sicurezza nazionale ed economica, con l’obiettivo di rendere imprese e popolazione robuste e flessibili. Le strategie presentate recentemente da UE e Germania sono però incomplete e distanti dall’implementazione concreta.
La candidatura di Trump minaccia di destabilizzare la NATO e di imporre dazi elevati all'Europa, mentre Kamala Harris, pur mantenendo la fedeltà alle alleanze, richiederebbe un rafforzamento militare. L'Europa non dispone di dati sufficienti per elaborare una solida agenda di sicurezza economica, al contrario degli Stati Uniti che utilizzano strumenti avanzati per diagnosticare vulnerabilità. La cooperazione con alleati come Giappone, Corea del Sud e Australia, che già contribuiscono agli sforzi della NATO in Ucraina, potrebbe aiutare l'Europa a migliorare la diagnosi dei rischi.
Märkte Insight: Warum die Börsen nicht stärker auf die Nahost-Krise reagieren (handelsblatt.com)
Perché le borse non reagiscono più fortemente alla crisi in Medio Oriente
Nonostante l’escalation delle tensioni in Medio Oriente, i principali indici azionari globali non mostrano segni di un calo significativo. Il DAX tedesco ha chiuso venerdì a meno del 2% dal massimo storico. Negli Stati Uniti, il Dow Jones ha raggiunto un livello record, mentre l'S&P 500 si è avvicinato al suo massimo. Tuttavia, i mercati finanziari non ignorano il rischio legato alla crisi. Il prezzo del petrolio, infatti, è salito del 9,2% in una settimana, il più grande aumento dal marzo 2023. Il rischio di un'interruzione della fornitura di petrolio, in particolare attraverso lo Stretto di Hormuz, rappresenta una minaccia significativa, ma i prezzi, rispetto all'anno scorso, rimangono bassi a causa della lenta crescita della domanda cinese.
Anche il dollaro statunitense ha reagito, considerato un bene rifugio in tempi di crisi. L’indice del dollaro è salito di oltre il 2% in una settimana, dopo un calo del 6% nei mesi precedenti. Mercati regionali, come quello saudita, sono stati colpiti più duramente, con il Taduwul in calo del 3% nel mese di ottobre. Anche il DAX ha mostrato segni di incertezza, ma le ripercussioni economiche per Europa e Stati Uniti sono ancora limitate. I solidi dati economici americani, come la disoccupazione in calo al 4,1% e la crescita del numero di nuovi posti di lavoro, hanno stabilizzato i mercati, riducendo le probabilità di ulteriori tagli dei tassi d'interesse.
Rüstung: Bundesregierung genehmigt wohl massive Waffenexporte an Türkei (handelsblatt.com)
Approvata una massiccia esportazione di armi dalla Germania alla Turchia
Il governo tedesco ha recentemente approvato per la prima volta dopo anni un'importante fornitura di armi alla Turchia, come riportato dal "Spiegel". Il Consiglio di Sicurezza Federale ha autorizzato esportazioni per almeno 336 milioni di euro, includendo 100 missili antiaerei e siluri del consorzio europeo MBDA e materiali per la modernizzazione di sottomarini e fregate turche. I missili avrebbero un valore stimato di circa 100 milioni di euro, secondo le informazioni provenienti dal Ministero dell'Economia tedesco. Inoltre, è stata approvata la consegna di 28 siluri SeaHake prodotti dalla divisione marina di Thyssenkrupp, per un valore di 156 milioni di euro, insieme a pacchetti di materiali per la modernizzazione di sottomarini di tipo U209, per un totale di 79 milioni di euro.
Questa decisione rappresenta un netto cambiamento di politica da parte del governo tedesco, che negli ultimi anni aveva ridotto drasticamente le esportazioni di armi verso la Turchia, concedendo nel 2023 autorizzazioni per un valore di soli 1,22 milioni di euro. Uno dei principali motivi di questa riduzione era l'allontanamento della Turchia dall'Unione Europea e il suo comportamento sempre più problematico come partner. Recentemente, la Turchia ha presentato la richiesta di adesione ai BRICS, un gruppo dominato da Cina e Russia, suscitando tensioni all'interno della NATO. Inoltre, il governo di Erdoğan ha continuato a reprimere duramente la minoranza curda all'interno del Paese e a utilizzare il controllo sui flussi migratori verso l'UE come strumento di pressione politica.
Quantentechnologie: „Wir haben in Deutschland vieles sehr, sehr richtig gemacht“ (handelsblatt.com)
In Germania abbiamo fatto molte cose nel modo giusto
La tecnologia quantistica rappresenta una sfida complessa, ma con un enorme potenziale, anche per la Germania. Volkmar Denner e Joachim Ankerhold, esperti del settore, sottolineano come il paese stia facendo progressi significativi, in particolare con iniziative come QuantumBW, che mira a rafforzare la collaborazione tra ricerca e industria. Un esempio del potenziale di questa tecnologia è la possibilità di misurare l'attività cerebrale senza sonde impiantate, il che potrebbe rivoluzionare la medicina. Denner prevede anche un futuro in cui le macchine potrebbero essere controllate direttamente con il pensiero.
Nonostante la percezione che USA e Cina dominino il settore, Denner e Ankerhold vedono grandi opportunità per la Germania. Tuttavia, sottolineano che è necessario mantenere un equilibrio tra innovazione e paura dell'ignoto. La frammentazione del sistema di finanziamento è uno svantaggio rispetto ad altri paesi, ma grazie all'impegno di istituzioni come Fraunhofer, la Germania può emergere come leader nel campo dei sensori quantistici. Le preoccupazioni restano sulla continuità dei finanziamenti da parte del governo, ma se si continuasse a investire, le tecnologie quantistiche potrebbero generare nuovi settori industriali e posti di lavoro.
Gravi lacune di sicurezza nelle istituzioni di ricerca tedesche
La cooperazione tra ricercatori tedeschi e istituzioni cinesi solleva preoccupazioni in materia di sicurezza, soprattutto per il rischio di contribuire allo sviluppo militare cinese. Dal 2002, un professore di informatica dell'Università di Amburgo ha pubblicato circa 50 studi con istituzioni legate al settore della difesa cinese, come le "Seven Sons of National Defense". Alcune di queste ricerche riguardano tecnologie potenzialmente utilizzabili in ambito militare, come sistemi per l'atterraggio di droni o per la localizzazione di obiettivi mobili. Nonostante l'università affermi che queste collaborazioni rientrano nella "ricerca di base" e siano coperte dalla clausola civile dell'ateneo, che vieta scopi militari, non esclude la possibilità di ulteriori collaborazioni in futuro.
Il governo tedesco, pur riconoscendo il problema, ha poteri limitati a causa della libertà di ricerca sancita dalla costituzione. Il Ministero della Ricerca spinge per una maggiore consapevolezza dei rischi, soprattutto nelle collaborazioni con università cinesi legate alla difesa. Tuttavia, gli sforzi per introdurre regolamentazioni chiare si scontrano con la resistenza del mondo accademico. Altri paesi, come gli Stati Uniti, sono già più avanti nell'affrontare la questione, con fondi dedicati alla creazione di centri di sicurezza nazionale per monitorare queste collaborazioni.
L'invidia per il bonus di 1000 euro ai disoccupati non è comprensibile
Le discussioni sull'invidia sono ricorrenti, e l'ultimo esempio riguarda le critiche alla proposta del governo tedesco di erogare un bonus di 1000 euro ai disoccupati di lunga durata che accettano un lavoro soggetto a contribuzione previdenziale. Il dissenso nasce dall'idea che chi lavora duramente non voglia vedere premiati quelli che si sono astenuti dal farlo. Tuttavia, questo ragionamento è errato. Un disoccupato di lunga durata che accetta un lavoro riduce i costi per lo Stato, portando potenzialmente un risparmio di 25.000 euro per ogni singolo caso, grazie al risparmio sui sussidi e alle tasse che comincerà a pagare. Non è chiaro perché questo dovrebbe essere considerato ingiusto nei confronti dei lavoratori con redditi bassi o medi. Sebbene vi siano preoccupazioni riguardo alla possibilità che alcuni lavoratori avrebbero comunque trovato un impiego senza il bonus, si prevede che tali casi saranno pochi.
Nel 2023, 910.000 persone erano disoccupate da lungo tempo, e solo 129.000 di esse sono riuscite a trovare lavoro. Circa il 60% dei disoccupati di lunga durata non ha alcuna qualifica formativa, ma nel 2023, 232.000 hanno iniziato una formazione professionale o partecipato a programmi per il mercato del lavoro. Restano comunque 500.000 disoccupati di lunga durata che potrebbero essere incentivati a cercare lavoro o formazione grazie al bonus. Anche se solo una parte di essi dovesse riuscirci, il bonus si ripagherebbe da solo. Il governo avrebbe potuto gestire meglio la comunicazione sulla misura, evidenziando la necessità di attivare tutte le risorse disponibili, anche considerando il cambiamento demografico.
Kommentar: Die Hasenfüßigkeit beim Bürokratieabbau (handelsblatt.com)
La codardia nella riduzione della burocrazia
In Germania, per la prima volta dal 2019, si registra una diminuzione del carico burocratico per le imprese, ma gli imprenditori continuano a percepire rabbia, impotenza e timore. Nonostante il Consiglio di Controllo Normativo (NKR) abbia rilevato una riduzione di oltre 400 milioni di euro nel carico amministrativo per le aziende, la burocrazia rimane ancora opprimente. Le imprese devono far fronte a un peso complessivo di circa dieci miliardi di euro in obblighi burocratici derivanti dalle leggi federali ogni anno, senza contare le normative europee, come le regole sulla sostenibilità (CSRD) e la direttiva sulle catene di fornitura (CSDDD), che aggiungono ulteriore stress. A questo si sommano leggi locali, regole di sicurezza sociale e standard non statali, come le 3900 norme DIN nel settore edile, che aggravano ulteriormente la situazione.
Il recente decreto di semplificazione burocratica (BEG IV) non ha apportato cambiamenti significativi, nonostante le 442 proposte di riduzione burocratica ricevute dai ministeri, di cui solo undici sono state integrate. Ad esempio, la riduzione del periodo di conservazione dei documenti fiscali da dieci a otto anni avrebbe potuto essere più ambiziosa, arrivando a cinque anni come suggerito dal NKR. L'idea di un veto da parte di consulenti indipendenti della coalizione governativa potrebbe spingere i ministeri a impegnarsi maggiormente nella semplificazione burocratica. Tale approccio avrebbe evitato anche i fallimenti recenti, come la proposta di un'assicurazione di base per i bambini, definita dal NKR come fallimentare.
China dominiert Forschung zur Ladetechnik
La Cina domina la ricerca sulla tecnologia di ricarica
La ricerca sulla tecnologia di ricarica è diventata il principale focus nell'ambito dell'elettromobilità a livello internazionale. Il numero di brevetti per nuove tecnologie di ricarica è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, passando da 2000 nel 2016 a quasi 16.000 nel 2022. Circa la metà di tutte le domande di brevetto nel settore della mobilità elettrica riguarda l'ottimizzazione delle batterie e l'espansione delle stazioni di ricarica, con una crescita dal 10% nel 2014 al 39% nel 2022. La ricerca include la gestione dei flussi energetici e di dati tra il veicolo e la rete energetica, oltre al raffreddamento delle batterie. La registrazione di brevetti è fondamentale per garantire un vantaggio competitivo, con la possibilità di estendere la protezione a livello mondiale dopo un anno.
La Cina domina nettamente il settore della tecnologia di ricarica grazie a un forte sostegno statale e a un vasto network di produttori, fornitori, università e startup. Con oltre 62.000 brevetti, la Cina è il leader globale, superando di gran lunga i circa 4000 brevetti prioritari della Germania. Il governo cinese ha l'obiettivo di conquistare la leadership nell'industria automobilistica mondiale attraverso l'elettromobilità. Le case automobilistiche tedesche, come BMW e Volkswagen, si trovano costrette a collaborare con fornitori cinesi di batterie e tecnologie per rimanere competitive. Tuttavia, la posizione dominante della Cina sta generando tensioni politiche, portando l'Unione Europea a imporre dazi sui veicoli elettrici cinesi, una misura che la Germania ha contrastato.
Das sind Israels wichtigste Waffenlieferanten
Questi sono i più importanti fornitori di armi di Israele
I principali fornitori di armi di Israele sono gli Stati Uniti, seguiti da Germania e Italia. Nonostante l’appello del presidente francese Macron per fermare le forniture di armi a Israele, la Germania ha confermato che ogni decisione sarà valutata caso per caso, ma non ci sarà un embargo totale. Gli scontri in Medio Oriente, che coinvolgono Gaza e il Libano, proseguono senza sosta, e l'influenza di tali appelli appare limitata. Macron ha comunque ribadito il suo impegno per la sicurezza di Israele, nonostante il disaccordo con Netanyahu sulla necessità di fermare la guerra. La Francia esporta una quantità relativamente piccola di armi verso Israele, ma l’invito di Macron a un cessate il fuoco non ha trovato riscontro immediato.
Gli Stati Uniti forniscono a Israele la maggior parte delle armi, comprese bombe bunker-buster, e mantengono riserve di armi sul suolo israeliano. La collaborazione tra Washington e Tel Aviv è storica, con un supporto annuo di circa 3,8 miliardi di dollari. Anche se l’amministrazione Biden ha sospeso temporaneamente alcune forniture, nuovi contratti da 20 miliardi di dollari sono stati recentemente approvati. La politica di forniture militari statunitensi mira anche a contenere l’Iran, ma sta suscitando proteste interne negli Stati Uniti, specialmente nei campus universitari, e potrebbe influenzare le prossime elezioni. Allo stesso tempo, anche il Regno Unito ha sospeso alcune licenze di esportazione, citando possibili violazioni del diritto umanitario internazionale.
Wie in den 20er-Jahren? Gute Vergleiche und schlechte Parallelen
Come negli anni '20? Buoni paragoni e cattivi parallelismi
Crisi climatica, guerra in Ucraina, conflitti in Medio Oriente, minacce di guerra commerciale, frammentazione della globalizzazione e ascesa del populismo definiscono l'attuale contesto di trasformazione globale. Le barriere tra politica ed economia, così come tra politica monetaria e fiscale, stanno diventando sempre più difficili da mantenere. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha recentemente sottolineato alcune analogie con gli anni '20 del secolo scorso, evidenziando la frammentazione geopolitica e il rapido progresso tecnologico come somiglianze, pur notando una maggiore indipendenza delle banche centrali oggi. Tuttavia, tali confronti devono essere esaminati con attenzione, considerando che ci sono anche significative differenze storiche.
Analizzando le politiche economiche e monetarie di un secolo fa, emergono tre episodi chiave: l'iperinflazione seguita al finanziamento del primo conflitto mondiale, la politica di austerità di Heinrich Brüning negli anni '30 e la guerra finanziata da Hitler con il sostegno di Hjalmar Schacht. Queste vicende portarono a profonde crisi economiche e sociali, che a loro volta alimentarono il nazionalismo. Nonostante alcune somiglianze con la situazione attuale, le differenze sono sostanziali. Le politiche monetarie odierne sono più misurate e la Germania, grazie al "freno del debito", dispone di una riserva per affrontare eventuali recessioni. In conclusione, pur esistendo similitudini preoccupanti, non si prevedono crisi finanziarie globali di portata analoga a quelle del passato.
Häufigste Ängste der Deutschen: höhere Preise und Migration
Le paure più comuni dei tedeschi: prezzi più alti e migrazione
Le preoccupazioni principali dei cittadini tedeschi riguardano l’aumento dei prezzi e la gestione della migrazione. Secondo la recente indagine della R+V-Versicherung, il 57% dei partecipanti teme l’aumento dei costi della vita, e il 52% è preoccupato per l’aumento degli affitti. Rispetto al 2023, le paure per i prezzi elevati e per le difficoltà nel settore immobiliare sono diminuite di otto punti percentuali, attribuite a una maggiore disponibilità economica. Tuttavia, il tema migratorio rimane centrale, con il 56% degli intervistati che ritiene le istituzioni sovraccariche.
In Germania orientale la paura per la gestione della migrazione è più diffusa (60%) rispetto all’ovest (55%), riflettendo un sentimento di disparità sociale. Il 46% degli intervistati esprime inoltre timore per il crescente estremismo politico, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. La preoccupazione per attacchi terroristici, in particolare islamisti, è in crescita. La fiducia verso la politica è in calo, con il 66% che assegna voti negativi alla classe dirigente, sottolineando un'insoddisfazione generale che la politica deve affrontare seriamente.
„Blockchain wird traditionelles Wertpapiergeschäft ablösen“
Blockchain sostituirà il tradizionale mercato dei titoli
La blockchain offre nuove possibilità di gestione e trasferimento di beni, con un impatto potenziale sulla finanza tradizionale. Stefan Lettmeier, co-fondatore della V-Bank, evidenzia come la banca abbia ottenuto una licenza per la custodia di criptovalute, permettendo ai clienti di gestire patrimoni digitali e trasformare in token anche beni fisici come arte e automobili. Lettmeier sottolinea che l'infrastruttura basata su blockchain migliorerà l'efficienza eliminando processi manuali e intermediari, riducendo i costi. La V-Bank, che già offre accesso ai titoli tradizionali, mira a integrare soluzioni blockchain per rispondere alle esigenze di digitalizzazione e adattarsi all'evoluzione del settore finanziario.
I token consentono di suddividere i beni in piccole unità digitali, rendendoli più accessibili e negoziabili. Questo approccio permette ai musei di vendere frazioni di opere d'arte mantenendone l’esposizione fisica, mentre investitori possono acquistare quote di progetti infrastrutturali altrimenti inaccessibili. Lettmeier prevede che in futuro anche asset manager e clienti privati useranno la tokenizzazione per gestire portafogli diversificati, includendo beni fisici. La domanda per servizi di custodia di asset digitali è in aumento, con altre banche e istituzioni interessate ai servizi della V-Bank per evitare di ottenere licenze proprie. La transizione verso la blockchain sarà graduale, ma inevitabile.
Kommentar: Der große Fehler der Ampelmänner (handelsblatt.com)
Il grande errore dei politici della Coalizione semaforo
Robert Habeck ha fatto riferimento a Ludwig Erhard, sottolineando come gran parte dell'economia sia influenzata dalla psicologia. Ha avvertito che il pessimismo generale rischia di spingere la Germania in una crisi economica. Sebbene l'ottimismo giochi un ruolo importante, esso non può nascondere la realtà: la situazione economica tedesca è preoccupante, con Volkswagen in crisi e il paese che si trova ad affrontare il secondo anno consecutivo di recessione. Nonostante la forza del marchio "made in Germany" e la terza posizione tra le economie mondiali, la mancanza di una risposta coordinata da parte della coalizione semaforo sta danneggiando ulteriormente la situazione.
La coalizione, composta da SPD, Verdi e FDP, è divisa su come affrontare la crisi economica. Il cancelliere Scholz sta elaborando un piano di politica industriale per rafforzare la sua immagine di leader del partito operaio, mentre Habeck continua a spingere per un intervento statale, finanziando settori che ritiene prioritari. Christian Lindner, leader dell'FDP, chiede invece una "rivoluzione economica". Tuttavia, queste iniziative individuali non portano a una visione condivisa, generando solo frustrazione tra gli imprenditori. La vera soluzione sarebbe una riduzione della burocrazia, maggiore flessibilità, innovazione e una riduzione delle tasse, ma questo scenario sembra improbabile, poiché la campagna elettorale è già in corso.
Keine Zeitenwende – nirgendwo!
Nessun punto di svolta - da nessuna parte!
Nell’analisi della politica estera e di sicurezza del governo Scholz, emergono ambizioni inizialmente rivoluzionarie, poi evolutive e ora deficitarie. La svolta epocale annunciata da Scholz nel 2022 sembrava aprire una nuova fase con decisioni significative come le forniture di armi all’Ucraina, lo stazionamento di truppe in Lituania e la riduzione della dipendenza energetica dalla Russia. Tuttavia, col prolungarsi del conflitto in Ucraina e il rallentamento dei successi militari russi, a Berlino si è affievolito l’interesse per riforme urgenti. La svolta è diventata un progetto marginale, gestito senza sacrifici per i cittadini, segnando il passaggio dalla rivoluzione alla stagnazione. Anche l’annunciata trasformazione della Bundeswehr in una forza moderna non si è concretizzata per l’incapacità di aumentare in modo stabile il budget della difesa.
Le tensioni interne alla coalizione hanno aumentato la paralisi politica, specialmente dopo la sentenza della Corte costituzionale nel 2023. La mancanza di una strategia chiara sulla Cina, nonostante pressioni per ridurre le dipendenze, ha suscitato frustrazione in Europa. Il supporto di Scholz alla partecipazione cinese nel terminal di Amburgo e l'opposizione ai dazi contro le auto cinesi ricordano le politiche di Angela Merkel, deludendo le aspettative europee. L’impressione dominante a Bruxelles è che Berlino segua una linea "Germany first", bloccando iniziative europee e mettendo in crisi la coesione del blocco. La Germania, ormai vista come ostacolo anziché come garante di stabilità, rischia di fallire nella ridefinizione della sua leadership politica, mentre le sfide internazionali si fanno sempre più pressanti.