Rassegna della stampa tedesca #98
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Süddeutsche Zeitung
Aber wir fliegen noch
Ma noi voliamo ancora
In Libano, la morte del leader di Hamas Sinwar aveva suscitato speranze di fine conflitto, ma queste sono state presto deluse. Il racconto si apre con la figura del capo della sicurezza di un quartiere di Beirut, che gestisce le comunicazioni con i giornalisti riguardo l'uccisione di Sinwar, avvenuta il giorno prima. Nonostante il controllo rigoroso e la cautela nel lasciar trasparire reazioni ufficiali, è palpabile una tensione tra il desiderio di unità all'interno delle fazioni palestinesi e la realtà di opinioni divergenti sul suo ruolo e sul conflitto in generale.
Il giorno dopo la morte di Sinwar, la città di Beirut vive un silenzio carico di attesa, mentre la popolazione locale riflette sull'evento guardando immagini diffuse dai media. Le reazioni sono divise: alcuni lo vedono come un martire, altri come il termine inglorioso di un leader brutale. Le fazioni di Hamas e Hezbollah promettono di continuare la lotta, indicando che non ci sarà una pausa nel conflitto, nonostante le speranze di un possibile cessate il fuoco. Israele, da parte sua, continua le operazioni militari, mirando a mantenere la pressione sul Libano e sui gruppi armati che vi operano. La situazione in Libano è descritta come estremamente fragile, con la popolazione temerosa che il già precario equilibrio politico e sociale possa crollare definitivamente.
Warum der Krankenstand so hoch ist
Perché il tasso di malattia è così alto
La Germania sta registrando un record di assenze per malattia, con 5,7 milioni di assicurati della Techniker Krankenkasse che sono stati in malattia nei primi nove mesi dell'anno. Nel 2022, i lavoratori tedeschi sono stati in media assenti per malattia 24,9 giorni all'anno, il dato più alto in Europa. La FDP e l'associazione dei datori di lavoro (BDA) attribuiscono questi numeri alla possibilità di ottenere certificati di malattia per telefono, introdotta durante la pandemia e resa permanente nel dicembre 2023. Tuttavia, secondo uno studio del Centro per la Ricerca Economica Europea (ZEW), l'aumento è dovuto principalmente all'introduzione del certificato di malattia elettronico, che ha eliminato le lacune informative precedenti.
La questione è complicata dalla mancanza di dati comparabili e dalle differenze nei sistemi sociali tra i vari paesi. Se la Germania risulta il paese con il maggior numero di giorni di malattia retribuiti in Europa, questo è dovuto principalmente alla generosità del suo sistema, che prevede sei settimane di stipendio pieno a carico del datore di lavoro seguite dall'indennità di malattia. In confronto, in Svezia il primo giorno di malattia non è pagato e per i successivi 14 giorni si riceve l'80% dello stipendio. Gli esperti notano inoltre un aumento a lungo termine delle assenze per malattia negli ultimi vent'anni, particolarmente per disturbi psichici e comportamentali, suggerendo la necessità per le aziende di sviluppare soluzioni attraverso una migliore gestione della salute aziendale.
„Niemand von uns kann sich hier noch sicher fühlen"
"Nessuno di noi può più sentirsi al sicuro qui"
Volkswagen ha annunciato un drastico piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di almeno tre fabbriche e il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti. Secondo il consiglio di fabbrica, si tratta di un "piano di tagli di dimensioni storiche" che colpirà tutti gli stabilimenti tedeschi. Il management prevede inoltre una riduzione del 20% degli stipendi per i lavoratori che manterranno il posto, oltre alla delocalizzazione di alcune attività all'estero. La presidente del consiglio di fabbrica Daniela Cavallo ha criticato duramente questi piani, accusando il management di non avere una strategia chiara e di rischiare un'escalation del conflitto, soprattutto considerando che dal prossimo novembre i dipendenti potranno scioperare.
La crisi di Volkswagen è particolarmente grave per il marchio principale VW, che sta perdendo terreno soprattutto in Cina, dove è stato superato dai produttori locali. Mentre il gruppo nel suo complesso continua a generare miliardi di profitti grazie a marchi come Porsche e Audi, la divisione che produce le auto con il logo VW, che impiega circa 120.000 persone in Germania, sta attraversando serie difficoltà finanziarie. I rappresentanti sindacali attribuiscono la responsabilità al management, citando errori nella transizione verso i veicoli elettrici, prodotti sbagliati e prezzi troppo alti. Chiedono un "piano d'attacco" che includa prodotti che la gente voglia effettivamente acquistare e una strategia per riconquistare la leadership tecnologica, rifiutando di accettare tagli finché il management non presenterà un piano convincente per il futuro.
Bei VW müssen alle Abstriche machen – auch das Management
Alla VW tutti devono fare sacrifici - anche il management
La situazione alla Volkswagen ha raggiunto un punto critico che rivela verità a lungo nascoste. Il più grande datore di lavoro privato della Germania nel suo settore industriale più importante necessita urgentemente di cambiamenti e tagli. L'azienda ha goduto troppo a lungo di una situazione favorevole, mascherando i problemi grazie ai profitti di marchi come Audi e Porsche e alla forte domanda dalla Cina. Ora tutto è sotto esame, inclusi possibili licenziamenti e chiusure di stabilimenti, una nuova esperienza di onestà per un'azienda che in passato preferiva manipolare i test sul diesel piuttosto che investire nel futuro.
Per affrontare questa situazione, è fondamentale che tutte le parti facciano sacrifici, incluso il management. Il CEO Oliver Blume, attualmente il dirigente più pagato del DAX, dovrebbe rinunciare a parte dei suoi milioni. Ma soprattutto, il management deve fornire ciò che i dipendenti chiedono da decenni: modelli di auto che la gente voglia effettivamente acquistare. Affinché i dipendenti VW possano accettare questa drastica ristrutturazione aziendale, il consiglio di amministrazione deve spiegare chiaramente quale futuro intende costruire dalle macerie attuali. La verità sta emergendo dopo anni di problemi mascherati, e ora è necessario un piano chiaro e condiviso per il futuro.
USA e Germania: A prescindere dall'esito delle elezioni - l'affetto dei tedeschi per gli USA rimarrà
La relazione tra Germania e Stati Uniti si è consolidata nei decenni del dopoguerra, con la Germania che si è comodamente sistemata sotto la protezione del grande alleato, seguendone il percorso come descrisse Wolfgang Koeppen nel suo romanzo "Piccioni sull'erba". Questa dinamica persiste ancora oggi, non solo a livello geopolitico ma anche culturale. L'influenza americana sulla vita quotidiana tedesca rimane potente e inalterata: dagli hamburger a Taylor Swift, dai road trip a Halloween, dalla cultura Netflix alle videochiamate su Teams. Anche le campagne di disinformazione russe o l'invasione di prodotti cinesi non sono riuscite a scalfire questa attrazione culturale, con centinaia di migliaia di persone che ogni anno desiderano visitare gli Stati Uniti.
Mentre un'eventuale vittoria di Trump potrebbe erodere ulteriormente la fiducia delle democrazie mondiali negli USA, difficilmente riuscirebbe a spezzare il fascino che l'America esercita sui tedeschi. Tuttavia, emerge anche un senso di frustrazione: i tedeschi seguono con grande interesse la campagna elettorale americana, consapevoli che non possono influenzarne l'esito nonostante le conseguenze globali della scelta. Questo crea una sorta di "FOMO" (paura di essere tagliati fuori) politico, con la sensazione che poche migliaia di elettori indecisi in Wisconsin possano decidere il destino del mondo. Una situazione che suggerisce come il semplice "seguire a ruota" non possa essere una strategia sostenibile per l'eternità, anche se l'attrazione per l'America rimarrà comunque invariata.
CDU-Europaabgeordnete fordern neue Subventionen für E-Autos
I deputati europei della CDU chiedono nuovi sussidi per le auto elettriche
Gli europarlamentari della CDU Peter Liese e Dennis Radtke propongono un nuovo sistema di incentivi per stimolare la vendita di auto elettriche, in risposta alla crisi del settore automobilistico. La proposta prevede un premio per il leasing accessibile anche ai privati, con un limite di reddito annuo di 43.750 euro, pari al reddito medio in Germania. L'obiettivo è duplice: aumentare l'accettazione dei veicoli elettrici tra la popolazione e aiutare l'industria automobilistica a raggiungere i suoi obiettivi climatici. Il piano si differenzia dagli sconti fiscali recentemente approvati dalla coalizione semaforo per le auto aziendali elettriche, che secondo i due politici favoriscono principalmente i redditi più alti.
L'iniziativa arriva in un momento critico: dopo la cancellazione dei bonus per l'acquisto di auto elettriche alla fine del 2023, le vendite sono crollate, rendendo difficile il raggiungimento degli obiettivi climatici per il 2025, che richiedono una riduzione del 15% delle emissioni di CO₂ rispetto al 2021. La situazione è ulteriormente complicata dall'obiettivo di emissioni zero per il 2035, che implica la fine della vendita di nuove auto con motore a combustione. Il piano verrebbe finanziato attraverso la riorganizzazione del bilancio e l'eliminazione di altri programmi di sostegno meno mirati, e sarebbe strutturato in modo da escludere i produttori cinesi, ispirandosi in parte al programma francese di "leasing sociale", anche se quest'ultimo ha una soglia di reddito molto più bassa.
"Ohne funktionierende Infrastruktur kann es keine produktive Wirtschaft geben"
"Senza infrastrutture funzionanti non può esserci un'economia produttiva"
Secondo Alfred Kammer, capo della divisione europea del Fondo Monetario Internazionale, il divario di crescita tra Stati Uniti (2,8%) ed Europa (0,8%) è dovuto principalmente alla frammentazione del mercato europeo. Mentre le aziende americane possono operare facilmente in un enorme mercato unificato di centinaia di milioni di persone, le imprese europee devono affrontare barriere normative e costi aggiuntivi significativi quando cercano di espandersi oltre i loro mercati nazionali. Inoltre, le start-up europee hanno difficoltà ad accedere ai capitali necessari per la crescita e spesso finiscono per trasferirsi negli Stati Uniti. Il potenziale di crescita dell'Europa è drasticamente diminuito negli ultimi vent'anni, con una produttività per lavoratore ora inferiore del 20% rispetto agli USA.
Per quanto riguarda specificamente la Germania, la situazione è ancora più critica a causa dell'impatto dello shock energetico e dell'aumento dei tassi d'interesse. Kammer ritiene che sia necessario un approccio combinato tra le proposte del ministro dell'Economia Habeck (stimoli fiscali e investimenti pubblici) e quelle del ministro delle Finanze Lindner (riforme strutturali). Secondo Kammer, è fondamentale che il governo comunichi chiaramente la sua strategia a medio e lungo termine, specialmente per quanto riguarda la transizione verde, in modo che le imprese possano pianificare i loro investimenti. Suggerisce inoltre una revisione del "freno al debito" per creare più spazio per gli investimenti pubblici, sostenendo che questo possa essere fatto mantenendo comunque una diminuzione del rapporto debito/PIL.
"Wir verdienen aktuell zu wenig Geld mit unseren Autos"
"Attualmente guadagniamo troppo poco con le nostre auto"
La tensione alla Volkswagen è alle stelle dopo l'annuncio di drastici tagli che prevedono la chiusura di tre stabilimenti e il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti. Durante un'assemblea che ha interrotto la produzione, 25.000 dipendenti si sono riuniti solo nello stabilimento di Wolfsburg, dove la presidente del consiglio di fabbrica Daniela Cavallo ha parlato di "panico" tra i lavoratori. Il management, apparentemente sorpreso da questa reazione emotiva, sostiene di aver comunicato chiaramente fin dall'estate la necessità di una "ristrutturazione più completa". Il problema principale riguarda il marchio Volkswagen tradizionale: mentre il gruppo VW nel suo complesso continua a generare miliardi di profitti con marchi come Porsche, Audi e Škoda, la divisione che produce le auto con il logo VW classico sta perdendo soldi.
La direzione aziendale afferma che i costi di produzione negli stabilimenti tedeschi sono del 25-50% superiori agli obiettivi del gruppo, rendendoli fino al doppio più costosi rispetto alla concorrenza. I sindacati, tuttavia, attribuiscono la crisi agli errori del management nella transizione ai veicoli elettrici, a prodotti sbagliati e prezzi troppo alti, e si oppongono ai tagli previsti, che includono una riduzione del 10% degli stipendi mensili e il congelamento degli aumenti per il 2025 e 2026. Le chiusure degli stabilimenti potrebbero però essere difficili da attuare, poiché i rappresentanti dei lavoratori insieme al Land della Bassa Sassonia hanno la maggioranza nel consiglio di sorveglianza. Anche il governo federale ha chiesto al gruppo di preservare i posti di lavoro, con il cancelliere Scholz che ha dichiarato che eventuali errori manageriali del passato non devono ricadere sui lavoratori.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Die Grünen und die Waffenexporte
I Verdi e le esportazioni di armi
Un acceso dibattito è scoppiato nel Bundestag riguardo alle esportazioni di armi tedesche verso Israele. Friedrich Merz, leader del CDU/CSU, ha accusato il governo di mostrare "crepe nella solidarietà", affermando che da mesi vengono negate le autorizzazioni per l'esportazione di munizioni e parti di ricambio per carri armati verso Israele. I Verdi, in particolare, hanno espresso preoccupazioni riguardo a possibili procedimenti giudiziari, come quello intentato dal Nicaragua presso la Corte Internazionale di Giustizia contro la Germania per le esportazioni di armi verso Israele. Per superare queste preoccupazioni, il governo ha richiesto a Israele garanzie scritte sull'uso conforme al diritto internazionale delle armi fornite.
Secondo i dati ufficiali, fino ad agosto 2024 sono state consegnate armi da guerra per un valore di 32.449 euro, tutte entro marzo, e altri equipaggiamenti militari per 14,4 milioni di euro. Il Cancelliere Scholz ha assicurato che ci saranno nuove forniture, confermando che giovedì Israele ha inviato una garanzia scritta sull'uso conforme al diritto internazionale delle armi. La Ministra degli Esteri Baerbock ha sottolineato che non c'è contraddizione tra il sostenere il diritto di Israele all'autodifesa e il rispetto del diritto internazionale umanitario, affermando che entrambi sono strettamente legati alla ragion di stato tedesca.
BYD-Managerin im Gespräch: „Das wird diese Autohersteller umbringen"
Manager di BYD in intervista: "Questo ucciderà questi produttori di auto"
Stella Li, top manager di BYD, il più grande produttore cinese di auto elettriche, si aspetta di aumentare significativamente le vendite in Europa entro sei mesi nonostante le iniziali esitazioni dei consumatori tedeschi. L'azienda prevede di aprire una fabbrica in Ungheria nel 2025 e un'altra in Turchia nel 2026, posizionandosi come marchio premium con prezzi di partenza superiori a 25.000 euro. Li critica i dazi dell'UE sulle auto elettriche cinesi, sostenendo che danneggiano i consumatori europei già alle prese con l'inflazione, e difende il mercato cinese dalle accuse di concorrenza sleale, sottolineando che le sovvenzioni statali sono disponibili per tutti i produttori, inclusi quelli stranieri come Tesla.
La manager evidenzia tre ragioni chiave per il successo dei produttori cinesi: la convinzione nel futuro delle auto elettriche nonostante le perdite iniziali, una chiara strategia governativa a lungo termine, e una forte concorrenza interna che ha reso le aziende più competitive. Li critica l'approccio incostante dell'Europa verso le auto elettriche e l'abolizione degli incentivi all'acquisto, avvertendo che i produttori che tornano a concentrarsi sui motori a combustione rischiano di trovarsi impreparati quando il mercato si sposterà definitivamente verso i veicoli elettrici. Per il mercato europeo, BYD punta sui modelli ibridi plug-in come soluzione transitoria, riconoscendo il conservatorismo dei consumatori europei riguardo alle nuove tecnologie.
Markus Söder im Interview: „Die Politik der Grünen ist nicht gut für Deutschland"
Markus Söder in intervista: "La politica dei Verdi non è buona per la Germania"
Il leader della CSU Markus Söder esprime il suo pieno sostegno a Friedrich Merz come candidato cancelliere dell'Unione, sottolineando come il loro rapporto, inizialmente distante, si sia evoluto positivamente. Söder esclude categoricamente una coalizione con i Verdi, che considera ideologici e non adatti al governo, criticando in particolare il ministro Robert Habeck per il declino dell'economia tedesca e per aver danneggiato la Baviera nella distribuzione dei fondi federali. Secondo Söder, una coalizione nero-verde porterebbe l'Unione sotto il 30% dei consensi, e la CSU potrebbe esercitare il suo potere di veto per impedirla.
Riguardo al Partito di Sahra Wagenknecht (BSW), Söder esprime "forti mal di pancia" ma non esclude completamente possibili collaborazioni a livello regionale, sottolineando però che dovrebbe prevalere l'impronta dell'Unione. Difende la sua autenticità politica e critica le élite giornalistiche e politiche per essere distanti dalla realtà quotidiana dei cittadini. Sul tema dell'immigrazione, accusa i Verdi di non voler realmente porre fine all'attuale forma di immigrazione e sostiene che la loro riluttanza a modificare leggi e trattati rappresenti una "capitolazione della democrazia" che spinge i cittadini verso l'AfD.
Scholz gegen Lindner: Der Zauber des Koalitionsendes
Scholz contro Lindner: L'incanto della fine della coalizione
Il cancelliere Scholz e i suoi partner di coalizione mostrano divergenze significative sulle politiche economiche, mettendo in dubbio il futuro dell'alleanza Semaforo. Recentemente, Scholz ha sorpreso i suoi alleati annunciando un vertice industriale, seguito dalla proposta non coordinata del Ministro dell'Economia Habeck di un piano d'investimenti finanziato da nuovo debito. A complicare ulteriormente la situazione, il Ministro delle Finanze Lindner e il leader parlamentare del FDP Dürr hanno organizzato una riunione con i leader aziendali esclusi da Scholz. Questa mancanza di coesione indica un approccio disorganizzato al governo, lontano dall'ideale di una gestione congiunta efficace.
Durante l'estate, sembrava che SPD, Verdi e FDP stessero per rispondere adeguatamente alla situazione economica insoddisfacente con una iniziativa di crescita che includeva 49 misure. Tuttavia, mesi dopo, l'iniziativa non è ancora stata completata e il fascino della coalizione si è dissolto. Il paese osserva con preoccupazione come le tre parti della coalizione abbiano visioni divergenti su come aiutare le imprese, con un crescente disaccordo sull'efficacia delle sovvenzioni come soluzione. Invece di puntare su pochi vincitori sostenuti da sovvenzioni, sarebbe più produttivo migliorare le condizioni generali per tutte le imprese. La durata dell'alleanza Semaforo si rivelerà nelle prossime settimane, mentre l'interesse per un rinnovamento politico aumenta man mano che la coalizione continua a governare.
Rentenpolitik der Union: Was Merz von Merkels frühem Mut lernen kann Politica pensionistica dell'Unione: cosa può imparare Merz dal coraggio iniziale di Merkel
Friedrich Merz, candidato della CDU per la cancelleria, necessita di un piano convincente in materia di politica sociale per affrontare la campagna elettorale. In particolare, si chiede quale sarà l'approccio della futura governo guidato dall'Unione verso i problemi strutturali delle assicurazioni sociali, aggravati non solo da fattori demografici ma anche da crescenti oneri finanziari. Questi problemi aumentano gli svantaggi competitivi dell'economia tedesca, che già fatica a tenere il passo a livello internazionale. Inoltre, si discute di come evitare aumenti significativi dei contributi per lavoratori e datori di lavoro senza compromettere l'efficacia del sistema.
Durante un incontro della Junge Union, Merz ha specificato che non ci saranno tagli alle pensioni tramite l'innalzamento dell'età pensionabile oltre i 67 anni, una decisione che contrasta con le proposte del suo partito giovanile e che ignora le raccomandazioni per ridurre il livello delle pensioni, come previsto dalla legge, contrariamente agli obiettivi del pacchetto pensionistico dell'attuale coalizione Ampel. Questo approccio conservatore di Merz verso le politiche di età pensionabile potrebbe limitare le opzioni per riforme più efficaci e necessarie, nonostante le politiche introdotte da Merkel, come la "pensione a 67 anni", che hanno innalzato l'età media di pensionamento e contribuito alla stabilità finanziaria del sistema.
Demokratieförderung: Kulturkampf um die Freiheit
Promozione della democrazia: La battaglia culturale per la libertà
La coalizione di governo tedesca sta intensificando gli sforzi contro l'estremismo, l'odio e la disinformazione online, ponendo la "promozione della democrazia" in cima alla sua agenda. L'Agenzia Federale delle Reti ha già iniziato il suo lavoro con il primo "Trusted Flagger" (segnalatore fidato) in collaborazione con l'Ufficio federale di polizia criminale. Tuttavia, questa forma di supervisione statale è stata criticata come "censura", non solo dall'AfD, ma anche a causa della vaghezza della legge sui servizi digitali, che non definisce chiaramente termini come "fake news" o "disinformazione". La situazione è complicata dalla difficoltà di stabilire quali forme di "odio" siano illegali e quali possano essere considerate espressione politica legittima.
Il problema si estende anche alla proposta di legge sulla "promozione della democrazia", non ancora approvata. Mentre dovrebbe garantire il finanziamento a lungo termine di vari gruppi e organizzazioni, ci sono preoccupazioni sul fatto che lo stato stia cercando di imporre una specifica cultura politica, confondendo le proprie preferenze politiche con i prerequisiti di un ordine liberale. La Centrale federale per l'educazione politica viene citata come esempio di come un'agenda educativa si sia trasformata in una missione liberale di sinistra negli ultimi vent'anni. C'è il rischio che lo stato stia creando una sfera civile dipendente, minando proprio quell'indipendenza della società civile che tradizionalmente ha protetto le basi della democrazia attraverso la sua distanza dallo stato.
Nach Anschlagsversuchen: Die Nachrichtendienste müssen gestärkt werden
Dopo i tentativi di attentato: I servizi di intelligence devono essere rafforzati
La Germania sta affrontando una crescente minaccia alla sua sicurezza, come dimostrano i recenti tentativi di attentati terroristici di matrice islamista e gli attacchi ibridi da parte di potenze straniere. Un esempio significativo è il recente sventato attentato all'ambasciata israeliana a Berlino, dove un richiedente asilo libico è stato arrestato solo grazie alle informazioni fornite da servizi di intelligence stranieri. Questo non è un caso isolato: anche altri attentati, come quello pianificato contro il Duomo di Colonia, contro un mercatino di Natale e contro una manifestazione pro-Israele, sono stati sventati grazie all'aiuto di servizi stranieri. Parallelamente, aumentano i tentativi di spionaggio e sabotaggio delle infrastrutture pubbliche e private tedesche.
I vertici dei servizi segreti tedeschi (BND, Verfassungsschutz e Servizio di Sicurezza Militare) sono consapevoli delle crescenti minacce ma non sembrano adeguatamente equipaggiati per affrontarle. Durante un'audizione al Bundestag, hanno espresso il desiderio di ricevere maggiore supporto politico, lamentando come invece vengano gravati da sempre maggiori obblighi burocratici e di documentazione. Sebbene in Germania, paese che ha conosciuto la Gestapo e la Stasi, sia comprensibile la necessità di porre limiti ai servizi segreti, il rapporto tra controllo ed efficienza deve essere riconsiderato a favore di quest'ultima, considerando che quasi tutti i tentativi di attentato vengono sventati solo grazie all'aiuto di servizi stranieri amici.
Frieden mit Putin?: Wagenknechts Egopazifismus
Pace con Putin?: Il pacifismo egoista della Wagenknecht
Mentre i tedeschi desiderano unanimemente la fine della guerra in Ucraina, il dibattito su come raggiungere questo obiettivo vede contrapposte due strategie: resistere a Putin o scendere a compromessi con lui. Sahra Wagenknecht, leader del BSW, sostiene che l'interruzione delle forniture di armi all'Ucraina sia la via migliore per la pace, presentandola come un atto di solidarietà verso il paese invaso. Il suo "piano di pace" si basa sull'ipotesi che Putin fermerà i suoi carri armati e si siederà al tavolo dei negoziati se l'Occidente smetterà di aiutare Kiev. Tuttavia, questa posizione viene criticata come irrealistica e dimentica della storia, considerando che Putin ha chiaramente espresso il suo obiettivo di cancellare l'indipendenza e l'identità nazionale ucraina.
L'articolo sostiene che la consegna dell'Ucraina a Putin, in tutto o in parte, non garantirebbe la pace in Europa, ma potrebbe invece incoraggiare ulteriori azioni aggressive, anche contro i paesi della NATO. Nonostante Wagenknecht e l'AfD alimentino la paura di un'escalation nucleare, la maggioranza dei tedeschi non cede alla propaganda filorussa del BSW, che include anche elementi antiamericani. Le sue recenti vittorie elettorali in tre stati federali vengono interpretate come un segno che il vero obiettivo di Wagenknecht non è la pace in Ucraina ma il potere politico in Germania. La sua retorica sulla pace con la Russia le ha già permesso di partecipare alle trattative per la formazione dei governi in questi stati.
Corona-Aufarbeitung: Sachsens Landtag setzt Pandemie-Untersuchungsausschuss ein
Analisi del Covid: Il parlamento della Sassonia istituisce una commissione d'inchiesta sulla pandemia
Il parlamento della Sassonia ha approvato l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla pandemia di Covid-19, proposta dal partito AfD. La mozione ha ricevuto il sostegno necessario, inclusi i voti di alcuni deputati del BSW (Alleanza Sahra Wagenknecht), superando la soglia minima richiesta di 24 voti su 120 deputati totali. Con i suoi 40 seggi in parlamento, l'AfD aveva già la certezza che la commissione sarebbe stata istituita. Lo scopo della commissione è esaminare l'operato del governo regionale durante la pandemia e valutare se le misure adottate siano state "adeguate, necessarie e proporzionate".
Durante la sessione straordinaria è stata votata anche una proposta separata del BSW per istituire una propria commissione d'inchiesta sulla pandemia, ma questa non ha ottenuto voti sufficienti, dato che il partito dispone solo di 15 seggi. CDU e SPD, attualmente in trattative con il BSW per una possibile coalizione di governo, hanno proposto un approccio diverso, presentando una mozione per istituire una commissione d'inchiesta parlamentare che, invece di concentrarsi sul passato, guardi al futuro per trarre insegnamenti per future pandemie. Questa commissione, a differenza di una commissione d'inchiesta, permetterebbe di ascoltare esperti e coinvolgere la comunità scientifica e il pubblico nel processo di analisi.
Treffen der Länder: Ministerpräsidenten fordern überparteiliche Migrationspolitik
Incontro dei Länder: I presidenti delle regioni chiedono una politica migratoria sovrapartitica
Durante il loro incontro di due giorni a Lipsia, i presidenti dei 16 Länder tedeschi hanno raggiunto un accordo sulla politica migratoria, sottolineando che il numero di richiedenti asilo rimane "troppo elevato". Il primo ministro della Bassa Sassonia Stephan Weil (SPD) e il suo omologo sassone Michael Kretschmer (CDU) hanno presentato l'accordo, esprimendo il loro sostegno agli attuali controlli alle frontiere, ritenuti necessari nella situazione attuale. La discussione si è concentrata sulla riforma del sistema di asilo europeo, considerata "la vera chiave per ottenere un sistema di asilo ragionevole in Germania", mentre il dibattito sui respingimenti alle frontiere è stato considerato improduttivo e indice di una già iniziata campagna elettorale dell'Unione.
I leader regionali hanno sottolineato l'importanza di un approccio bipartisan alla questione migratoria, evidenziando come questo metodo abbia già permesso al cancelliere di implementare misure concordate l'anno precedente. Hanno inoltre chiesto al governo federale di negoziare ulteriori accordi migratori con altri paesi e di riconsiderare gli accordi di esenzione dal visto con paesi come la Colombia, da dove provengono molti richiedenti asilo. È stata anche proposta una semplificazione delle procedure per i richiedenti asilo provenienti da paesi con un tasso di successo inferiore al 5%, considerando questo sistema più pratico rispetto all'attuale lista dei paesi di origine sicuri. Notevolmente assente dalla discussione finale è stata la proposta del primo ministro bavarese Markus Söder di modificare la costituzione.
CDU-Generalsekretär Linnemann: „Wenn die Ampel weg ist, dann gilt wieder rechts vor links"
Segretario generale della CDU Linnemann: "Quando il Semaforo sarà via, tornerà a valere la precedenza a destra"
Durante il "Deutschlandtag" della Giovane Unione (JU) a Halle, l'organizzazione giovanile della CDU/CSU ha dato il via alla campagna elettorale per le prossime elezioni federali. Johannes Winkel, rieletto presidente della JU con il 90,5% dei voti, ha delineato le priorità del partito, concentrandosi sull'economia e sulla riforma delle pensioni. Nel suo discorso, ha criticato duramente la politica migratoria del governo attuale, collegandola all'aumento dell'islamismo, e ha preso le distanze dal partito di Sahra Wagenknecht (BSW), definendo la sua ideologia "socialismo rosso sangue" e opponendosi alla "propaganda di Putin nei governi regionali tedeschi".
Il segretario generale della CDU Carsten Linnemann ha rafforzato questa posizione criticando Wagenknecht, accusandola di predicare il comunismo pur vivendo in modo capitalistico. Ha dichiarato non negoziabili il legame con l'Occidente, il dispiegamento di missili americani in Germania e il sostegno all'Ucraina. Linnemann ha presentato cinque punti chiave per il futuro: un cambio di mentalità verso una maggiore responsabilità individuale, focus su sicurezza interna, politica economica e coesione sociale, un programma immediato di dieci punti dopo le elezioni, riduzione della burocrazia e leadership forte. Ha concluso affermando che quando la coalizione semaforo sarà finita, "tornerà a valere la precedenza a destra", usando un gioco di parole tra regole stradali e politica.
Zukunft der Nachrichtendienste: „Wir sind teilweise abgehängt"
Futuro dei servizi segreti: "Siamo in parte indietro"
Il ministro dell'Interno dell'Assia Roman Poseck lancia l'allarme sullo stato dei servizi di intelligence tedeschi, che risultano svantaggiati rispetto alle loro controparti internazionali a causa di regolamentazioni troppo rigide. Secondo Poseck, mentre i servizi tedeschi dispongono di personale competente e impegnato, sono limitati da severe disposizioni legali e dalla giurisprudenza della Corte costituzionale federale, che li vincola al diritto nazionale anche nelle operazioni all'estero. Questa situazione li rende meno efficaci rispetto ad altri servizi, come quelli americani e britannici, che hanno maggiori possibilità nell'ambito della sorveglianza delle comunicazioni, specialmente online.
Il ministro chiede un ripensamento della politica di sicurezza, sostenendo che il pacchetto sicurezza proposto dal governo federale sia insufficiente. Tra le misure necessarie, Poseck indica la possibilità di condurre perquisizioni online, decrittare le comunicazioni cifrate e conservare i dati sul traffico e gli indirizzi IP. Critica inoltre la posizione del ministro della Giustizia Buschmann, che si oppone alla conservazione dei dati, definendo il suo approccio "Quick Freeze" inadeguato. Poseck sottolinea anche la connessione tra sicurezza e migrazione, evidenziando come i recenti attacchi terroristici siano stati compiuti da persone entrate in Germania come rifugiati, e chiede quindi una limitazione significativa dell'immigrazione e maggiori espulsioni.
Treffen der Jungen Union: Den einzigen Dissens spricht Merz offen an
Incontro della Giovane Unione: Merz affronta apertamente l'unico dissenso
Durante il "Deutschlandtag" (Giornata della Germania) a Halle, Friedrich Merz è stato accolto con grande entusiasmo dalla Junge Union, l'organizzazione giovanile della CDU. Il candidato cancelliere ha delineato la sua visione politica, annunciando un blocco immediato delle assunzioni nei livelli dirigenziali del servizio pubblico in caso di vittoria elettorale e la fusione dei ministeri dell'Economia e del Lavoro. Ha inoltre ribadito la sua posizione ferma contro ogni collaborazione con l'AfD e ha promesso una politica migratoria più rigorosa. Merz ha anche ringraziato la CSU per il supporto alla sua candidatura a cancelliere, sottolineando come l'unione tra i due partiti stia funzionando meglio di quanto molti si aspettassero.
L'unico punto di dissenso è emerso sulla questione dell'età pensionabile. Mentre la Junge Union, guidata da Johannes Winkel, chiede di legare l'età pensionabile all'aspettativa di vita, Merz ha mantenuto una posizione più moderata, sostenendo che l'età pensionabile dovrebbe rimanere fissata a 67 anni. Ha proposto invece di introdurre penalizzazioni più alte per chi va in pensione prima e migliori incentivi per chi decide di lavorare più a lungo, cercando così un compromesso che eviti accuse di voler tagliare le pensioni. Nonostante questa divergenza, il sostegno dei giovani del partito a Merz rimane forte, con molti delegati che considerano la sua posizione un compromesso politico accettabile.
Kommentar zur Ampel: Hoffentlich hat es bald ein Ende
Commento sulla coalizione semaforo: Speriamo finisca presto
La situazione nella coalizione di governo tedesca è giunta a un punto critico. Il ministro delle Finanze Christian Lindner chiede una decisione chiara sulla direzione della politica economica e finanziaria del paese, ma questa decisione non arriverà né in autunno né dopo, non da questa coalizione. L'incertezza politica che ne deriva viene indicata dallo stesso Lindner come una delle cause della stagnazione economica tedesca. Mentre il ministro tende a incolpare gli altri, in particolare Robert Habeck e il cancelliere Scholz, la realtà è che anche lui contribuisce a questa situazione di stallo. La coalizione sembra esistere ormai solo per permettere ai "partner" di attaccarsi a vicenda usando il contratto di coalizione come arma.
Le provocazioni quotidiane tra i membri del governo hanno raggiunto livelli insostenibili. Habeck propone un fondo per la Germania che sa essere inaccettabile per l'FDP, Scholz organizza un "vertice" dell'industria alla cancelleria che non promette novità, al quale l'FDP risponde con un contro-vertice altrettanto privo di contenuti concreti. La situazione può essere spiegata solo come un gioco di nervi tra i tre leader della coalizione, con Lindner che sembra fare di tutto per spingere Scholz e Habeck a porre fine all'alleanza. Il ministro delle Finanze sta suonando le sue note liberali con un'intensità che chiaramente non si adatta a questa coalizione di governo. In questa situazione di contraddizioni e paralisi, l'ultimo servizio che Lindner potrebbe rendere al paese sarebbe proprio quello di porre fine a questa coalizione.
BSW und SPD in Brandenburg: Menschenfeindliche Politik
BSW e SPD in Brandeburgo: politica contro l’umanità
In Brandeburgo, la coalizione tra BSW e SPD, ispirata alle dichiarazioni di Sahra Wagenknecht, propone una politica di "pace senza armi" con l’obiettivo di evitare ulteriori escalation nel conflitto ucraino. Tuttavia, tale approccio suscita critiche per il rischio di favorire indirettamente la politica aggressiva della Russia. In un contesto in cui le tensioni esterne richiedono fermezza, la coalizione di Brandeburgo sembra ignorare la storia di oppressione russa nella Germania orientale, dove il regime sovietico fu a lungo percepito come invasore. Questa linea pacifista risulta quindi controversa, soprattutto per la SPD, che a livello federale sostiene una politica di difesa attiva a fianco dell'Ucraina.
Il commento critica il ruolo della SPD e della CDU nei Länder orientali, dove entrambi i partiti sembrano disposti a compromessi con BSW, per evitare l’ascesa di forze estremiste. Secondo l’analisi, tale collaborazione con Wagenknecht potrebbe minare i valori fondamentali della democrazia, sacrificando principi di solidarietà internazionale e sicurezza collettiva per convenienze locali. La SPD, parte del governo federale, dovrebbe mantenere la propria coerenza morale verso l’Ucraina, dimostrando che il sostegno non è solo una dichiarazione di intenti ma un impegno tangibile per una pace duratura.
Betriebsrat: VW will drei Werke schließen und „Zehntausenden“ kündigen
Consiglio di fabbrica: VW intende chiudere tre impianti e licenziare "decine di migliaia" di dipendenti
Il conflitto tra il management di Volkswagen e il consiglio di fabbrica si intensifica, con accuse di "svendita" dei siti tedeschi e di devastazione economica delle aree circostanti. Daniela Cavallo, leader del consiglio di fabbrica, ha denunciato le intenzioni della dirigenza di chiudere tre stabilimenti in Germania e tagliare decine di migliaia di posti, con una riduzione dei salari per tutti i livelli aziendali. Cavallo ha avvertito che il personale è pronto a reagire in modo deciso, con possibili scioperi a partire da dicembre se non si troverà un accordo nelle trattative. La dirigenza, guidata da Oliver Blume, sostiene che tagli significativi sono inevitabili per mantenere la competitività, ma Cavallo accusa i dirigenti di aver lasciato la fabbrica in difficoltà senza fornire una strategia di rilancio.
In risposta alla crisi, il consiglio di fabbrica richiede un aumento salariale del 7%, mentre il management prevede un taglio del 10% e due anni senza incrementi salariali. La situazione a Wolfsburg è simbolo di una crisi più ampia nel settore automobilistico europeo, in difficoltà a causa della competizione dei produttori cinesi di veicoli elettrici e degli alti costi di produzione. Cavallo ha esortato la coalizione di governo a intervenire, con misure di supporto per il settore dell’e-mobility e un piano industriale nazionale che rilanci il comparto automobilistico tedesco. Intanto, il governo ha ribadito l’importanza di non trasferire sui lavoratori le responsabilità di errori gestionali del passato.
Volkswagen: Die Einschnitte sind dringend nötig
Volkswagen: i tagli sono indispensabili
Per anni, i dipendenti Volkswagen in Germania hanno beneficiato di privilegi contrattuali speciali, che includevano salari sopra la media dell'industria e vantaggi generosi, come piani di pensionamento anticipato e bonus di successo. Tuttavia, questi costi elevati hanno contribuito alla crisi che ora minaccia la stabilità del più grande datore di lavoro tedesco. Volkswagen sta valutando la chiusura di almeno tre stabilimenti e la riduzione di decine di migliaia di posti di lavoro, una misura che, sebbene impopolare, appare necessaria per garantire la competitività del marchio. Le negoziazioni sono in corso, ma la direzione sembra decisa a procedere con tagli significativi per allinearsi al mercato.
Questa situazione riflette una sfida più ampia per l'industria automobilistica tedesca, dove aziende come BMW e Mercedes affrontano problemi simili: la concorrenza delle aziende cinesi nel settore dei veicoli elettrici e i crescenti costi energetici in Europa. La crisi della VW mette in luce come le difficoltà nella transizione verso l’elettrico siano state sottovalutate e come ora il settore richieda urgenti adeguamenti per sopravvivere sul mercato globale. Pur invocando aiuti governativi, è chiaro che Volkswagen dovrà ridurre i costi per mantenere la sua posizione competitiva senza affidarsi esclusivamente a sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici.
„Die EVP hat jegliche Scham verloren“
"Il PPE ha perso ogni ritegno"
Al Parlamento Europeo i Cristiani Democratici (PPE), guidati da Manfred Weber, hanno votato a favore di alcune proposte della AfD, tra cui la richiesta di finanziamenti per barriere fisiche esterne ai confini dell'Unione. Questa decisione, che rispecchia quanto già discusso dai leader europei nel vertice di Bruxelles, ha generato critiche dalle forze politiche di sinistra, che considerano l'appoggio del PPE alle proposte di estrema destra un superamento di un tabù. La risoluzione nel suo insieme è stata respinta, a causa del voto contrario di tutte le forze a sinistra della PPE e di quelle di estrema destra, che ritenevano la risoluzione complessiva inaccettabile. L'azione del PPE ha suscitato un acceso dibattito sull'approccio di Weber verso l'estrema destra e sulla stabilità della coalizione pro-europea che il PPE ha costruito con socialdemocratici e liberali.
Esponenti di sinistra hanno manifestato la propria indignazione, mentre Weber ha difeso la decisione, sostenendo che la PPE non collabora con estremisti, purché questi rispettino principi fondamentali come il supporto all'Europa, all'Ucraina e allo stato di diritto. Tuttavia, all'interno del PPE le posizioni sono eterogenee: alcune forze politiche, come ÖVP e Forza Italia, non vedono la collaborazione occasionale con l'AfD come un tabù, a differenza di CDU e CSU in Germania. Questa spaccatura interna ha portato a celebrazioni tra i populisti di destra, con esponenti dell’AfD che hanno esultato sui social per l’erosione della “barriera contro l’estrema destra” al Parlamento Europeo.
Walter Rosenkranz: un nazionalista al vertice del parlamento austriaco
Walter Rosenkranz, esponente di lungo corso del Partito della Libertà austriaco (FPÖ), è stato nominato Presidente del Nationalrat, divenendo così il secondo uomo più influente dello Stato. L’affiliazione di Rosenkranz alla Burschenschaft Libertas, una confraternita di estrema destra, ha suscitato preoccupazioni per le sue posizioni ideologiche. In passato, infatti, ha espresso apprezzamento per un noto giurista del periodo nazista, descrivendolo come “portatore di valore” per l’Austria del primo dopoguerra, il che ha contribuito a un esito elettorale contenuto per la sua nomina. Le proteste e il clima di diffidenza verso Rosenkranz sono stati alimentati dalla possibilità che egli possa ostacolare l’attività legislativa o deviarla verso obiettivi antidemocratici, in un ruolo da cui è difficile essere rimosso.
Nel discorso inaugurale, Rosenkranz ha tentato di placare le preoccupazioni, dichiarando la propria intenzione di collaborare costruttivamente con tutte le forze democratiche. Tuttavia, la sua vicinanza alla leadership del partito, in particolare a Herbert Kickl, noto per le posizioni estremiste, resta motivo di allarme. La comunità ebraica di Vienna e diversi esponenti politici hanno condannato la sua nomina, sottolineando come la sua figura possa rappresentare un pericolo per la tenuta dei valori democratici in Austria.
Die Deutschen wollen keine neuen Autobahnen
I tedeschi non vogliono nuove autostrade
Una recente indagine di Yougov rivela che oltre due terzi dei tedeschi sono contrari alla costruzione di nuove autostrade, preferendo che le risorse siano destinate alla manutenzione di strade e ponti esistenti. Solo il 5% degli intervistati ritiene che i fondi debbano essere investiti nel costruire nuove arterie, mentre il 13% suggerisce l’ampliamento delle corsie nelle sezioni già esistenti. La maggioranza, pari al 71%, appoggia invece la priorità di riparare e mantenere l’infrastruttura attuale, con un consenso trasversale tra gli elettori di diverse formazioni politiche e con un supporto che sale fino all’80% nelle aree rurali.
Questa preferenza è in linea con l’accordo di coalizione del governo, che prevede un maggior impegno per il mantenimento delle infrastrutture, con un’attenzione particolare alla sicurezza dei ponti. Tuttavia, nonostante l’aumento dei fondi nel bilancio dei trasporti, l’impennata dei costi di costruzione limita l’effettiva disponibilità di risorse. Il Ministero dei Trasporti ha proposto uno stanziamento aggiuntivo di 300 milioni di euro, mentre i parlamentari della SPD chiedono una redistribuzione dei fondi per potenziare i programmi di manutenzione. Tuttavia, fermare o modificare progetti di costruzione già in fase avanzata, come l’estensione delle autostrade A44 e A143, si rivela complesso a causa degli investimenti già assegnati e dei contratti in essere.
Indische Fachkräfte sollen deutsche Wirtschaft beleben
I lavoratori qualificati indiani dovrebbero rivitalizzare l'economia tedesca
La Germania mira a contrastare la carenza di lavoratori attraverso un incremento dell’immigrazione dall’India. Il cancelliere Scholz, in visita a Delhi, sostiene la necessità di attrarre lavoratori qualificati indiani per compensare il ritiro dei baby boomer. Con una “Strategia per i lavoratori qualificati dall’India” recentemente adottata, Berlino cerca di colmare un vuoto che minaccia la crescita e il progresso del paese. Il mercato indiano, che offre numerosi professionisti, rappresenta una risorsa fondamentale: la migrazione indiana verso la Germania è già in crescita, con oltre 136.000 lavoratori nel 2024 rispetto ai 23.000 nel 2015, confermando l’India come principale fonte di studenti stranieri nelle università tedesche.
Secondo il governo tedesco, i lavoratori indiani sono particolarmente adatti al mercato locale grazie alla preparazione in ambiti come informatica e tecnologia, alla mobilità e all’ottima conoscenza dell’inglese. Scholz descrive questa collaborazione come vantaggiosa per entrambe le nazioni: la Germania beneficia di manodopera qualificata, mentre l’India riceve importanti rimesse, pari a 125 miliardi di dollari nel 2023, circa il 3,5% del PIL indiano. Tuttavia, il piano tedesco ha suscitato alcune critiche, come l’opposizione della CDU, che preferirebbe incentivare i lavoratori inattivi in Germania. Scholz ribadisce l’importanza di rimanere competitivi a livello globale per attrarre talenti qualificati, assicurando al contempo che solo chi è necessario sarà ammesso, per garantire un’integrazione efficace.
Ein bisschen Unfrieden
Un po' di discordia
A due mesi dalle elezioni, la formazione di un nuovo governo in Turingia rimane incerta, con difficoltà legate soprattutto alle richieste del Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW), in conflitto con le posizioni della CDU. Tra le nuove ipotesi di coalizione emerge il concetto di “Brombeerkoalition”, un’alleanza fra CDU, SPD e BSW che però non dispone di una vera maggioranza. Per evitare la stagnazione, il ministro presidente Bodo Ramelow propone un “Fairnessabkommen” con il gruppo di sinistra per assicurare collaborazioni puntuali, ma tale accordo resta incerto. Le difficoltà nei negoziati derivano dalle posizioni pacifiste della BSW, che rifiuta la presenza di missili USA in Germania, una proposta inconciliabile per la CDU locale.
Sullo sfondo della tensione politica, la figura di Sahra Wagenknecht, che rappresenta il vertice del BSW, si oppone alla flessibilità del gruppo locale, frenando i tentativi di compromesso. Tuttavia, il crescente peso dell’AfD nel parlamento regionale spinge la coalizione a evitare il fallimento dei negoziati. I dubbi restano anche in caso di accordo: un eventuale governo federale guidato dalla CDU rischierebbe di escludere la BSW dalle scelte di politica estera, portando possibili tensioni fra il partito e il governo regionale. Gli esperti sostengono che Wagenknecht possa, in tal caso, optare per un’uscita del BSW dai governi locali, mantenendo così alta l’incertezza sulla stabilità della coalizione.
Die Stadt der Halbstarken
La città degli spavaldi
Sotto il sindaco Kai Wegner della CDU, Berlino sembra impantanarsi nuovamente in questioni burocratiche minori, con la politica dei trasporti come esempio centrale. La chiusura della Friedrichstraße al traffico automobilistico è considerata uno dei fattori che hanno portato al successo elettorale della CDU; ora è la Kantstraße a suscitare controversie dopo l’installazione di una pista ciclabile larga che ostacola l’accesso dei mezzi di soccorso. La CDU ha proposto lo spostamento della pista per risolvere la questione, ma questa disputa evidenzia come l’attuale amministrazione, in coalizione con la SPD, non si discosti dal modus operandi del precedente governo. Parallelamente, progetti ambiziosi come la realizzazione di una ferrovia a levitazione magnetica, voluti dalla CDU, appaiono irrealistici e poco adatti a risolvere i gravi problemi dei trasporti pubblici cittadini.
Wegner ha inoltre proposto iniziative simboliche, come recintare il parco Görlitzer per limitare lo spaccio di droga, una misura che doveva essere attuata entro l’estate ma che è rimasta incompiuta. Allo stesso modo, la promessa di ridurre i tempi d’attesa per appuntamenti amministrativi non è stata mantenuta, con Wegner che sostiene che i berlinesi non siano così interessati a questo obiettivo. Nonostante l’evidente stagnazione delle politiche di rinnovamento, la CDU continua a godere di consenso elettorale, in parte grazie alla promessa di non sovraccaricare la popolazione con eccessive iniziative politiche. Tuttavia, la crescente necessità di tagli di bilancio e il piano di Wegner di alleggerire il freno al debito, in contrasto con la linea del capo della CDU Merz, indicano la presenza di tensioni interne al partito e pressioni sulle finanze della città, che richiedono urgenti misure correttive per garantire il funzionamento dei servizi essenziali.
Özdemirs Wagnis
La scommessa di Özdemir
Il Ministro dell'Agricoltura tedesco Cem Özdemir ha annunciato la sua candidatura alla presidenza del Baden-Württemberg per le elezioni del 2026, con l'intenzione di ereditare il ruolo del popolare Winfried Kretschmann. Questa decisione segna la conclusione di lunghi mesi di speculazioni politiche, durante i quali Özdemir aveva evitato di esprimersi pubblicamente. Considerato dai Verdi il candidato più idoneo per colmare l'attuale distacco di sedici punti percentuali dalla CDU, Özdemir gode di una certa popolarità tra gli elettori e viene apprezzato per il suo pragmatismo politico. Condivide, infatti, la visione economica di Kretschmann e sostiene un approccio rigido in tema di migrazione. Nonostante i consensi, la sfida rimane difficile a causa del crescente divario tra Verdi e CDU.
Per Özdemir, questa candidatura rappresenta una svolta importante e rischiosa: abbandonare Berlino per concentrarsi esclusivamente sulla corsa elettorale regionale, rinunciando a eventuali ruoli futuri a livello federale. Si trova ora a dover gestire una doppia responsabilità, mantenendo il proprio impegno come Ministro dell'Agricoltura e cercando di affermarsi come figura di riferimento nel contesto del Baden-Württemberg. Dovrà dimostrare capacità di distacco dall'attuale governo, la cui reputazione negativa potrebbe influire sugli elettori regionali. La sua popolarità, particolarmente forte nelle grandi città come Stoccarda, sarà messa alla prova nei centri minori, dove il radicamento di Kretschmann rimane profondo.
Kranker Mann Europas? Das droht, wenn die Sozialabgaben weiter steigen
Malato d'Europa? Le conseguenze di un aumento delle imposte sociali
Holger Schmieding, capo economista di Berenberg, prevede per la Germania rischi economici simili a quelli che portarono negli anni Novanta a definirla "il malato d'Europa". Le recenti riforme della "Agenda 2010" risollevarono la competitività tedesca, riducendo i vincoli nel mercato del lavoro e contenendo i costi sociali. Tuttavia, i contributi sociali sono in risalita e, secondo alcune stime, potrebbero presto superare il 50% del salario lordo, con un impatto diretto sulla capacità di spesa dei lavoratori e sulla propensione delle imprese a investire. Schmieding ritiene che, senza interventi, entro tre-cinque anni la Germania potrebbe nuovamente perdere competitività.
Sebbene la posizione di partenza della Germania resti solida, Schmieding evidenzia l'urgenza di aggiornare l'amministrazione pubblica e renderla più digitale per ridurre la lentezza burocratica. Inoltre, critica l'interpretazione rigida del freno al debito, suggerendo di triplicare il limite per finanziare infrastrutture, innovazione e difesa. Tuttavia, qualsiasi riforma in tal senso richiederebbe l'appoggio della CDU e della CSU, che attualmente trovano vantaggio politico nel mantenere l'attuale struttura. La possibilità che forze populiste come AfD e BSW ostacolino una riforma rappresenta un ulteriore rischio.
Globale Minderausgabe
Margine di riserva globale
Il margine di riserva globale (GMA) è una previsione finanziaria utilizzata per bilanciare il bilancio federale tedesco, tenendo conto delle somme non spese nei vari ministeri. I politici responsabili del bilancio sanno che non tutte le previsioni di spesa saranno interamente utilizzate; ad esempio, nel 2022, i fondi previsti per il Kant-Stipendium hanno registrato un residuo di quasi 27.000 euro. Ogni anno il GMA viene fissato al due per cento del totale, permettendo al governo di non equiparare perfettamente entrate e spese. Tuttavia, per il 2025, il progetto di bilancio ha mostrato un deficit stimato di 17 miliardi di euro, pari al quattro per cento del bilancio, e le ultime stime fiscali non hanno ridotto significativamente questa cifra.
Il GMA si è rivelato uno strumento utile per gestire le fluttuazioni nelle spese, ma la coalizione governativa, se vuole evitare elezioni anticipate, dovrà colmare il divario di bilancio. Nonostante questa prassi consolidata, la discrepanza crescente e i limiti del margine rischiano di compromettere la stabilità finanziaria e politica. Una copertura di riserva che superi il due per cento potrebbe richiedere nuove entrate o tagli di spesa, alimentando le tensioni tra i partiti.
Hoffentlich geht es mit der Ampel nun schnell zu Ende
Si spera che l’esperienza della coalizione semaforo finisca presto
Cresce la possibilità che la coalizione tra SPD, Verdi e FDP possa cessare in tempi brevi, anticipando le elezioni a primavera. Il ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP), ha lasciato intendere in recenti interviste che le divergenze, in particolare con il Vice-Cancelliere Robert Habeck dei Verdi, siano ormai insanabili, rivelando uno scenario di “impotenza concettuale”. Le dichiarazioni di Lindner, sommate all'insoddisfazione dei cittadini per le continue discordie tra i partiti, suggeriscono che il governo potrebbe non riuscire a trovare un accordo sul bilancio 2025, portando a una rottura definitiva. Il cancelliere Scholz ha espresso preoccupazione per l’effetto negativo che le divisioni stanno avendo sull’economia tedesca, e il fallimento della coalizione sembra non poter essere evitato.
Il dibattito solleva domande sulla lezione da trarre da questa esperienza politica. In un Bundestag con otto partiti rappresentati, sarà sempre più difficile formare coalizioni solide. Le tensioni tra SPD, Verdi e FDP dimostrano i limiti delle alleanze eterogenee, e in alcuni Länder si potrebbero riproporre situazioni simili, con la possibile inclusione del Bündnis Sahra Wagenknecht. La mancanza di coesione e la difficoltà di compromesso, unite alla gestione di risorse limitate e all’assenza di uno spazio di dialogo sicuro e autorevole, minano la stabilità di alleanze future.
Der Steuerbescheid bringt keine Gerechtigkeit
Il sistema fiscale non garantisce equità
Il sistema fiscale tedesco utilizza numerose agevolazioni per incentivare politiche sociali, ambientali e familiari, ma questa complessità genera squilibri e sprechi. Sebbene il regime fiscale permetta di sostenere determinati settori, esso crea anche un intreccio di regole spesso contraddittorie, che favoriscono alcune categorie di cittadini a discapito di altre. Ad esempio, i sussidi statali favoriscono i veicoli aziendali a motore termico tramite agevolazioni che spingono molti lavoratori a preferirli, generando per lo Stato un costo di miliardi di euro. Tale complessità crea incertezze che ostacolano gli obiettivi di giustizia sociale e ambientale, come dimostrato dall’introduzione di incentivi anche per veicoli elettrici, nonostante la continua diffusione dei motori tradizionali.
La struttura fiscale odierna affonda le sue radici in riforme di un secolo fa, e, nonostante le numerose modifiche, è rimasta incentrata su principi datati. Le eccezioni sono aumentate in modo significativo, creando un sistema complesso e difficile da comprendere per la maggior parte dei cittadini. Questa complessità rende difficile per molte persone sfruttare le agevolazioni fiscali, portando a disparità nel trattamento. La recente proposta del Ministro delle Finanze, Christian Lindner, di una detrazione temporanea, è solo un esempio dell’approccio poco sistematico alle riforme. L’efficacia del sistema fiscale potrebbe migliorare con meno eccezioni e maggiori incentivi diretti, permettendo di destinare risorse alle priorità reali e promuovendo un trattamento fiscale più equo e trasparente.
Konjunktur: Geschäftsklima hellt sich erstmals seit Monaten auf
Il clima degli affari migliora per la prima volta da mesi
L’economia tedesca mostra segnali di miglioramento dopo un periodo di declino. A ottobre, l’indice del clima degli affari, misurato dall’Istituto Ifo di Monaco, è aumentato di 1,1 punti, arrivando a 86,5, interrompendo una serie negativa di quattro mesi consecutivi. Questo indice, basato su un sondaggio tra circa 9.000 aziende, segnala una crescente soddisfazione delle imprese rispetto alla situazione attuale e prospettive meno pessimistiche per il futuro. Tuttavia, il presidente dell’Ifo, Clemens Fuest, ha osservato che le aspettative rimangono caute, e le industrie continuano a sperimentare una riduzione degli ordini e una capacità di utilizzo degli impianti inferiore alla media storica.
Il settore edile, in particolare, mantiene un atteggiamento negativo, con previsioni sfavorevoli che pesano sulla ripresa del settore. Diversamente, i servizi mostrano segnali positivi: il miglioramento del clima si evidenzia specialmente nella logistica, nel turismo e nell’IT, dove le aziende risultano più ottimiste riguardo alla loro posizione attuale. Questo andamento misto indica un’economia in fase di assestamento, con progressi disomogenei tra i vari comparti e un lento recupero per i settori più colpiti dalle recenti fluttuazioni economiche.