Rassegna della stampa tedesca #99
Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curato dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Süddeutsche Zeitung
„Die Entscheidung trifft alleine der Bundeskanzler“
“La decisione spetta solo al Cancelliere federale”
Matthias Miersch, neo segretario generale della SPD, è stato immediatamente coinvolto in un clima politico instabile, dovendo preparare una campagna elettorale dopo il recente crollo della coalizione. Durante l’intervista, Miersch esprime il suo disappunto verso Christian Lindner, ministro delle finanze della FDP, che secondo lui ha sabotato l’alleanza attraverso un comportamento divisivo e azioni non concertate, culminate nella proposta improvvisa di nuove elezioni. Miersch difende il cancelliere Olaf Scholz, sottolineando come sia riuscito a mantenere l’unità della coalizione nonostante le difficoltà esterne, come la crisi energetica e l’invasione russa dell’Ucraina. Il segretario generale ritiene giusta la decisione di Scholz di chiedere una fiducia a gennaio, sostenendo che il tempo è necessario per organizzare elezioni ordinate.
Miersch auspica una collaborazione con l’opposizione per approvare misure chiave prima delle elezioni, come il finanziamento dell’assicurazione sanitaria e il Deutschlandticket. Pur affrontando critiche, Miersch afferma che la SPD continuerà a sostenere politiche che rafforzino uno Stato solido e giusto, riequilibrando il carico fiscale. Risponde inoltre alle speculazioni sulla posizione del partito rispetto alla Russia e alle controversie su figure come Gerhard Schröder, ribadendo una condanna delle posizioni filo-russe di quest’ultimo. Infine, Miersch conferma l’intenzione della SPD di mantenere un approccio orientato alla giustizia sociale, rafforzando il supporto per i “veri pilastri della società,” ossia coloro che mantengono in piedi il Paese.
Christian Lindner e il tema della pensione dopo l’uscita dal governo
I recenti sviluppi hanno lasciato Christian Lindner e altri due ministri della FDP senza incarichi governativi. Sebbene gli ex-ministri federali godano di un trattamento di favore con il cosiddetto “transitional allowance” per due anni, tale beneficio per Lindner, Marco Buschmann e Bettina Stark-Watzinger sarà in parte assorbito dagli emolumenti da parlamentari, riducendo così l’impatto economico della perdita del ruolo ministeriale. Tuttavia, a differenza di altri ministri che hanno raggiunto o raggiungeranno quattro anni di mandato, i tre non avranno diritto a un trattamento pensionistico a causa della loro breve permanenza.
Solo coloro che rimarranno fino alla fiducia o all’eventuale scioglimento del Bundestag potranno usufruire della “finzione giuridica” che equipara due anni in carica a quattro per diritto alla pensione. Al momento, tale beneficio è destinato ai ministri ancora in carica, come Hubertus Heil e Svenja Schulze. Per figure come Volker Wissing e Boris Pistorius, già coperti da pensioni di precedenti ruoli istituzionali a livello regionale, il passaggio federale non comporterà benefici addizionali, in quanto i diritti pensionistici tra stato federale e regionale sono compensati.
Olaf Scholz: una retorica dai toni decisi sulle orme di Cicerone
Il professor Olaf Kramer, esperto in retorica, ha analizzato la recente dichiarazione del cancelliere Olaf Scholz sul crollo della coalizione di governo, definendo il discorso come una mossa calcolata per scaricare la responsabilità su Christian Lindner. Scholz ha adottato toni di accusa con uno stile che rievoca le invettive classiche, come quelle di Cicerone contro Catilina, usando figure retoriche come l’anafora per enfatizzare il suo messaggio. Secondo Kramer, questo approccio riflette la frustrazione accumulata di Scholz verso Lindner, tradotta in un discorso costruito su attacchi personali.
Kramer riconosce che l’oratoria di Scholz si distingue per la sua emotività inusuale e per la strategia di autorappresentarsi come un leader paziente ma intransigente. Tuttavia, sebbene il discorso sia riuscito nell’immediato a scuotere il pubblico, Kramer suggerisce che avrebbe potuto essere più equilibrato, con una maggiore attenzione alle questioni politiche globali e meno attacchi diretti. Questo avrebbe permesso a Scholz di rassicurare un elettorato già preoccupato per il clima internazionale, specie in seguito alla recente vittoria elettorale di Trump negli Stati Uniti.
La Bundeswahlleiterin avverte sui rischi di una rapida elezione anticipata
In un documento inviato alle massime cariche dello Stato, la Bundeswahlleiterin Ruth Brand esprime preoccupazioni sulle difficoltà logistiche di un’elezione anticipata immediata in seguito alla caduta del governo Scholz. Lancia un appello alla cautela, evidenziando il rischio di compromettere la fiducia pubblica nella correttezza del processo elettorale se non venisse rispettato il periodo standard di preparazione di 60 giorni. Tra i principali ostacoli, cita la preparazione delle infrastrutture informatiche, la crescente complessità nella fornitura di materiali come schede e strutture elettorali, e l’organizzazione della logistica nelle feste natalizie, che ridurrebbe il margine temporale per completare i preparativi necessari.
Il documento non specifica una data ideale per le elezioni, ma Brand sottolinea che ignorare queste problematiche potrebbe compromettere la qualità del processo elettorale. Indica inoltre il rischio di errori nella raccolta di firme per le candidature, possibili ritardi nella certificazione elettorale per i nuovi partiti e complicazioni nella gestione delle schede per il voto per corrispondenza, essenziali per i cittadini all’estero. Sebbene il governo abbia dichiarato di voler garantire un’elezione ordinata, il parere della Bundeswahlleiterin alimenta il dibattito sulle tempistiche di una potenziale sfida elettorale.
Scholz’ Minderheitsregierung ist eine misstrauensbildende Maßnahme
Il governo di minoranza di Scholz è un esercizio di sfiducia
L’insediamento della minoranza guidata da Olaf Scholz non risponde alla necessità del paese di un esecutivo stabile e autorevole, pronto a varare riforme anche impopolari per risolvere la crisi economica e rassicurare i cittadini sull’affidabilità dello Stato. Scholz, dopo aver espulso Christian Lindner, ha trasformato questo atto in una fredda resa dei conti, anticipando la retorica della campagna elettorale. Inizialmente, il cancelliere ha annunciato che presenterà la questione di fiducia solo il 15 gennaio, per indire elezioni a marzo, affermando di voler concludere alcuni progetti legislativi cruciali in collaborazione con l’opposizione. Tuttavia, Friedrich Merz, leader della CDU, ha chiarito che non sosterrà alcun disegno di legge senza una verifica della fiducia.
Nonostante Scholz invochi la complessità organizzativa di un’elezione rapida, la sua cautela sembra dettata anche da strategie politiche. L’attesa permetterebbe alla SPD di capitalizzare il supporto nella città natale del cancelliere, Amburgo, dove si terranno elezioni locali il 2 marzo. Tuttavia, l’urgenza di un governo operativo prevale: il popolo tedesco, come osservato in recenti sondaggi, richiede stabilità e una guida efficiente, che un governo di minoranza difficilmente può garantire. Scholz conosce il rischio della sfiducia pubblica in questa fase critica e ha il dovere di anteporre l’interesse nazionale, evitando di prolungare una situazione che mina la credibilità della democrazia stessa.
Von Anfang an toxisch
Fin dall'inizio, una coalizione tossica
La coalizione “Ampel”, inaugurata nel 2021 come “coalizione del progresso”, nasce in un contesto di ottimismo e promessa di cambiamento sociale, ignorando però imminenti crisi internazionali e fragilità interne. Mentre Olaf Scholz e i suoi alleati delineano ambiziosi progetti economici e sociali, in Europa si profilano segnali d’allarme, come l’accumulo di truppe russe ai confini dell’Ucraina. Il bilancio iniziale della coalizione si fonda su risorse non consolidate, come rivelato successivamente da una sentenza del 2023, che dichiara illegittima la riallocazione di fondi pandemici. L’invasione dell’Ucraina nel 2022 accentua le divisioni interne, con il ministro delle Finanze Christian Lindner determinato a mantenere la “schuldenbremse” (freno all’indebitamento), suscitando tensioni soprattutto con il ministro dell’Economia Habeck.
La crisi energetica del 2022 esaspera il conflitto tra i partner di coalizione. Lindner, fermo sulla disciplina fiscale, si oppone alla richiesta di aiuti urgenti per attenuare l’aumento dei costi energetici. La gestione dei prezzi del gas diventa un incubo comunicativo per Habeck, che vede la sua proposta di “gasumlage” fallire a causa di pressioni politiche e ostacoli legislativi. Scholz adotta un ruolo di mediatore, tentando di mantenere l’unità della coalizione, ma il deterioramento è evidente. La tensione culmina nel novembre 2023, quando la Corte costituzionale respinge un trasferimento di fondi voluto da Scholz, indebolendo ulteriormente la coalizione. Il legame tra Scholz e Lindner si sfalda del tutto, segnando il punto di rottura definitiva e portando la coalizione “Ampel” a un inevitabile collasso.
Ampel-Projekte: Das geht nun noch – und das nicht mehr
Progetti della coalizione “Ampel”: Cosa può ancora andare avanti e cosa no
La coalizione “Ampel” non è riuscita a completare il proprio programma, lasciando incompiuti numerosi progetti essenziali ora privi di una maggioranza parlamentare. La CDU, guidata da Friedrich Merz, richiede elezioni anticipate per valutare quali proposte sostenere. Intanto, il bilancio federale per il 2025 resta privo di approvazione; l’amministrazione dovrà operare secondo le disposizioni provvisorie previste dall’Articolo 111 della Costituzione, che permettono l’erogazione di servizi essenziali ma impediscono nuovi progetti. La mancata approvazione del bilancio potrebbe avere ripercussioni soprattutto sui finanziamenti per la sicurezza energetica e le nuove infrastrutture. Inoltre, è in dubbio l’introduzione di riforme fiscali destinate a ridurre l'impatto della “progressione fredda”, ostacolata in passato dai Verdi.
Anche la riforma delle pensioni, proposta dal ministro del Lavoro Hubertus Heil, è in stallo a causa delle critiche mosse da FDP e Unione. Ulteriori difficoltà emergono per la riforma dell’asilo, che prevede un processo di selezione rafforzato e gestito alle frontiere, in attesa di un accordo interpartitico. Infine, la riforma dell’assistenza all’infanzia e il progetto di servizio militare volontario rischiano di subire forti ritardi. Mentre il Ministero della Difesa conferma che progetti già avviati potranno proseguire, l’assenza di una maggioranza operativa rende complessa l’approvazione di nuove leggi. La situazione attuale alimenta l’incertezza politica, rallentando l’adozione di provvedimenti urgenti, dal sostegno all’energia pulita al rafforzamento della sicurezza nazionale.
USA und Deutschland: Eine zweifach erschütterte Welt
USA e Germania: Un mondo scosso su due fronti
L'inaspettato ritorno al potere di Donald Trump e la crisi politica in Germania hanno provocato un’ondata di instabilità in entrambi i Paesi, che avrà ripercussioni internazionali. Mentre il trionfo di Trump ha riacceso il dibattito globale sulle influenze populiste, in Germania la fine anticipata della coalizione “semaforo” ha aperto uno scenario incerto, con il cancelliere Olaf Scholz costretto a negoziare nuove elezioni. L’annuncio delle dimissioni della FDP ha trasformato il normale ciclo politico tedesco in una fase di intensa competizione tra governo e opposizione, con contrasti sull’opportunità di indire nuove elezioni prima di marzo. Scholz, intanto, considera rischiosa un’uscita tardiva dalla crisi, vista la crescente sfiducia dell’elettorato.
Questa “doppia scossa” riflette i rischi della politica contemporanea, in cui eventi imprevedibili come il ritorno al potere di Trump e il crollo di una coalizione governativa destabilizzano il quadro istituzionale. In Germania, l’84% della popolazione chiede elezioni anticipate, mentre solo il 32% considera Scholz rafforzato dal recente collasso della coalizione. La rielezione di Trump alimenta anche movimenti populisti in Europa, dove il suo approccio ai temi economici e migratori trova eco in diverse frange politiche. Questo clima rafforza formazioni radicali e complica le dinamiche democratiche, ponendo interrogativi sul futuro della stabilità politica.
CDU-Abgeordneter Czaja: Keine Hängepartie für Deutschland
Deputato CDU Czaja: Nessuna paralisi per la Germania
Mario Czaja, deputato berlinese della CDU, ha espresso la necessità di procedere con nuove elezioni per il Bundestag in tempi rapidi, a seguito dell'uscita della FDP dalla coalizione di governo composta da SPD, Verdi e FDP. Czaja ha sottolineato che la Germania non può permettersi una fase di stallo politico e ha esortato il Cancelliere Olaf Scholz a porre subito la questione di fiducia e ad avviare il processo per le elezioni anticipate. Secondo Czaja, la situazione politica e l'attuale mancanza di maggioranza in Parlamento richiedono decisioni tempestive, in linea con le attuali incertezze internazionali e il crescente scetticismo della popolazione.
Rimandare le elezioni fino alla primavera equivarrebbe, secondo Czaja, a un ritardo irresponsabile. Nonostante le critiche, Czaja ha dichiarato che la CDU non si opporrà ai voti necessari in Parlamento per portare avanti le questioni prioritarie dell'anno in corso, purché il Cancelliere metta in discussione la sua fiducia. L'attuale crisi della "coalizione semaforo" porta con sé questioni ancora aperte, come la redistribuzione delle cariche ministeriali della FDP, che potrebbero aggravare ulteriormente l'instabilità politica.
Ost-MPK
Politici dell’Est divisi sul corso da seguire dopo la fine della coalizione “semaforo”
Dopo il crollo della coalizione di governo, i leader dei Länder orientali della Germania discutono sulla tempistica per le nuove elezioni. Michael Kretschmer e Reiner Haseloff, governatori di Sassonia e Sassonia-Anhalt, sostengono la necessità di andare al voto il più presto possibile, suggerendo di anticipare la consultazione rispetto alla data proposta del 15 gennaio. Al contrario, Carsten Schneider, rappresentante federale per l’Est, invita alla prudenza, sottolineando che quattro o cinque settimane in più non farebbero differenza e che il Bundestag deve continuare a lavorare per attuare misure su temi cruciali, come il calo della progressione fiscale e il sussidio per i figli.
Durante la conferenza, i politici dell’Est hanno esposto alcune priorità urgenti: abbattere le barriere per attrarre manodopera estera qualificata e migliorare le infrastrutture ferroviarie verso l’est, citando la linea Berlino-Küstrin. Sul fronte sanitario, chiedono la revisione della riforma ospedaliera per garantire una copertura su tutto il territorio. In ambito organizzativo, Sassonia-Anhalt ha chiuso il suo turno di presidenza della conferenza, che passerà a Turingia a dicembre.
Sonntagsfrage
Sondaggi attuali sulle elezioni federali del 2025
In Germania, le elezioni per il Bundestag previste originariamente per il 28 settembre 2025 potrebbero essere anticipate a marzo, dopo la rottura della coalizione di governo. Secondo i sondaggi più recenti, CDU e CSU (Unione) sono attualmente in testa con oltre il 30% dei consensi, seguiti dall'AfD al 20%, in crescita rispetto agli anni precedenti. I partiti della coalizione uscente, ovvero SPD, Verdi e FDP, hanno subito un calo di popolarità: l’SPD si attesta intorno al 15%, i Verdi al 10%, mentre la FDP rischia di non superare la soglia del 5%, necessaria per entrare in parlamento. Anche il nuovo partito di Sahra Wagenknecht (BSW) sta guadagnando consensi, ottenendo quasi il 10% nei sondaggi.
Se le elezioni si tenessero oggi, SPD e Verdi non riuscirebbero a ottenere una maggioranza parlamentare nemmeno con il sostegno della FDP. Inoltre, Linke e Freie Wähler non raggiungerebbero la soglia necessaria per entrare in parlamento. L’ultimo indicatore nazionale, rappresentato dalle elezioni europee del giugno 2024, aveva già mostrato una forte crescita per CDU/CSU e AfD e una debole performance dell’SPD. Questi dati mostrano un quadro d'incertezza e di frammentazione, rendendo difficile prevedere i prossimi sviluppi, poiché i sondaggi riflettono solo un’istantanea temporanea della situazione politica, rilevando i trend ma con margini di errore dovuti al campione limitato.
Ende der Ampelkoalition
Fine della coalizione "semaforo"
Dopo la rottura della coalizione tra SPD, Verdi e FDP, il cancelliere Scholz prevede elezioni anticipate. La crisi è esplosa per le divergenze sulla politica economica e sul bilancio, in particolare sull’abolizione del limite al debito pubblico, sostenuta da SPD e Verdi per stimolare l’economia e sostenere l’Ucraina. La FDP si è opposta fermamente, con Lindner che proponeva una linea di austerità, con riduzione delle tasse per le imprese e tagli alle prestazioni sociali, proposte inaccettabili per la SPD. Scholz ha accusato Lindner di ostacolare le decisioni governative e di aver infranto ripetutamente la sua fiducia, decretando la fine della coalizione.
Scholz intende mantenere il governo con i Verdi come esecutivo di minoranza, almeno fino a gennaio, quando presenterà al Bundestag la questione di fiducia. Dopo la probabile bocciatura, il percorso verso nuove elezioni, previste entro marzo, sarà avviato. Scholz ha comunque espresso la volontà di dialogare con la CDU per portare avanti alcune iniziative come la riforma della tassazione e le misure di sostegno industriale, mentre l'opposizione, inclusa la AfD, lo invita a porre immediatamente la questione di fiducia. Il cancelliere gode però di un forte sostegno costituzionale, che limita la possibilità di destituzione senza una maggioranza parlamentare atta a nominare un nuovo esecutivo.
Die lange To-do-Liste des Olaf Scholz
La lunga lista di cose da fare di Olaf Scholz
A seguito della rottura della coalizione di governo, il Cancelliere Olaf Scholz punta a portare avanti un’agenda ambiziosa con una minoranza parlamentare, per affrontare la crisi economica tedesca. Tra le priorità figurano il sostegno all’Ucraina e l’implementazione delle normative europee sull’asilo. Inoltre, Scholz mira a ridurre i costi dell’energia industriale, con sussidi per contenere i prezzi delle reti elettriche e agevolazioni fiscali, in linea con le richieste della CDU/CSU. La “progressività a freddo” è un ulteriore punto di discussione: Scholz potrebbe riuscire a ottenere il consenso per riformare la tassazione sui redditi da lavoro, un progetto originariamente promosso dal liberale Christian Lindner.
Altre proposte, come il “Deutschlandfonds” per investimenti in tecnologia e sostenibilità, risultano incerte a causa dei costi elevati. La riforma delle pensioni, che prevede l’innalzamento del livello pensionistico al 48%, incontra l’opposizione della FDP e potrebbe essere rinviata al programma elettorale del 2025. Scholz intende inoltre sostenere il settore automobilistico e l’industria manifatturiera, sebbene i dettagli delle misure restino vaghi. I dati economici recenti, che evidenziano il calo delle esportazioni e della produzione industriale, sollecitano azioni rapide. Tuttavia, la durata della minoranza di Scholz dipenderà dalla capacità di negoziare con l’opposizione per superare lo stallo politico e dare stabilità al Paese.
Habeck will Kanzlerkandidat werden
Habeck vuole candidarsi come Cancelliere
Robert Habeck, Ministro dell’Economia e Vicecancelliere, ha annunciato la sua candidatura a Cancelliere per i Verdi tramite un video, registrato in modo informale dalla cucina, segnalando la sua disponibilità a rappresentare il partito alle elezioni anticipate del 2025. Nonostante l’insoddisfazione di parte della base, Habeck, privo di rivali dopo il ritiro di Annalena Baerbock, ha così confermato un segreto di Pulcinella: guiderà la campagna elettorale del partito. La popolarità di Habeck, rafforzata dal suo ruolo di principale gestore della crisi energetica e dal tono pragmatico adottato nelle politiche verdi, suscita speranze che la sua leadership possa risollevare il partito, attualmente relegato attorno al 10% nei sondaggi.
All’interno dei Verdi, tuttavia, non mancano perplessità per il peso crescente di Habeck, ritenuto da alcuni eccessivo e inopportuno. Inoltre, il fallimento delle politiche energetiche, in particolare il criticato progetto di legge sul riscaldamento, ha influito negativamente sull’immagine dei Verdi. I recenti risultati elettorali deludenti, in particolare nelle elezioni regionali, evidenziano il disaccordo degli elettori con la linea del partito. Tuttavia, la candidatura di Habeck si fonda sulla speranza che il suo carisma e la sua capacità comunicativa possano riportare il consenso dei Verdi verso numeri che gli consentano una posizione di rilievo nel governo, o addirittura l’accesso alla Cancelleria.
Mach kaputt, was dich kaputt macht
Distruggi ciò che ti distrugge
La coalizione di governo tedesca è crollata a causa delle divergenze ormai inconciliabili tra il Cancelliere Olaf Scholz e il Ministro delle Finanze Christian Lindner. Dopo lunghi dissidi sulle priorità politiche e sugli orientamenti finanziari, la rottura si è consumata quando Scholz ha chiesto il licenziamento di Lindner, accusandolo di irresponsabilità e di ostacolare la politica economica del governo. La fragile alleanza era nata da una scommessa di compromesso tra SPD, Verdi e FDP, un progetto che univa forze ideologicamente diverse. Tuttavia, le tensioni accumulate hanno eroso la fiducia, portando Scholz e Lindner a scontrarsi apertamente e a mettere fine all’esperienza della “coalizione semaforo”, una delle più ambiziose nella recente storia politica tedesca.
La dissonanza tra Scholz e Lindner si era acuita negli ultimi mesi, culminando in una serie di accuse reciproche e nel tentativo fallito di gestire le finanze pubbliche con una strategia condivisa. Scholz, pressato dalla SPD per aumentare il supporto economico a favore di politiche sociali e investimenti, ha chiesto a Lindner di sospendere il limite al debito, incontrando il suo netto rifiuto. Il conflitto, esploso in un vertice di emergenza, ha rivelato le profonde differenze tra un approccio finanziario più rigoroso, incarnato da Lindner, e la visione più interventista di Scholz. Dopo il crollo della coalizione, Lindner ha parlato pubblicamente di “responsabilità politica” e ha invitato gli elettori a scegliere quale visione sosterranno per il futuro del Paese.
Energiepolitik: Die Union will zurück zum Atom
Politica energetica: la CDU-CSU vuole tornare al nucleare
La CDU-CSU ha redatto un documento in cinque punti per riformulare la propria politica energetica, proponendo la riattivazione delle centrali nucleari dismesse. In questo piano, presentato al Congresso sull’energia previsto a breve, si sottolinea che la chiusura delle centrali nucleari nell’aprile 2023 è stata una decisione “ideologica e sbagliata”. Viene chiesto di verificare la fattibilità tecnica ed economica della riapertura degli impianti Isar 2, Emsland e Neckarwestheim 2. Questo approccio segna un cambiamento nella posizione della coalizione tedesca, che già in passato aveva sostenuto il ritorno al nucleare, fino a quando, dopo il disastro di Fukushima nel 2011, non si è decisa la dismissione definitiva.
Esiste inoltre un piano alternativo che mira a sostenere lo sviluppo di nuovi reattori modulari, tecnologicamente avanzati ma ancora in fase di progettazione. Il deputato Andreas Lenz della CSU, sostenitore del ritorno al nucleare, suggerisce di sospendere temporaneamente il processo di smantellamento delle centrali esistenti, poiché il riavvio diventa più complesso con il passare del tempo. Tuttavia, il ministero dell’Ambiente tedesco sottolinea che, se si decidesse di riattivare le centrali, sarebbe necessaria una nuova autorizzazione, basata su criteri scientifici e tecnologici aggiornati, con tempi e costi difficilmente prevedibili.
Ökonomie: Er ist der Kopf hinter Lindners „Wirtschaftswende"-Papier
Economia: È lui la mente dietro il documento sulla "svolta economica" di Lindner
Lars Feld, professore a Friburgo e direttore dell'Istituto Walter-Eucken, è il consigliere capo del ministro delle Finanze Christian Lindner e l'architetto del documento sulla "svolta economica" che potrebbe portare alla fine della coalizione semaforo. Sostenitore appassionato del freno al debito pubblico e dell'ordoliberalismo, che vede lo Stato come regolatore del quadro economico ma non come interventista diretto, Feld ritiene che la situazione dell'economia tedesca sia "preoccupante". Il suo approccio favorisce l'uso di strumenti di mercato, come l'aumento dei prezzi della CO₂, piuttosto che sussidi, divieti e regolamenti per guidare la transizione verde.
Nonostante la sua immagine di intransigente, dimostrata dalla mancata riconferma nel consiglio degli esperti economici nel 2021, Feld sa essere anche pragmatico. Ha contribuito all'idea, poi bocciata dalla Corte Costituzionale, di reindirizzare i fondi Covid per la trasformazione verde e digitale del paese. La sua visione economica, che si oppone alla politica industriale interventista sostenuta dal ministro dell'Economia Habeck, è fortemente riflessa nel documento di Lindner. Riguardo alle possibili conseguenze di questo documento sulla coalizione, Feld commenta: "La coalizione non deve necessariamente fallire su questo, ma può fallire".
Sozialabgaben: Topverdiener müssen deutlich mehr zahlen
Contributi sociali: I più ricchi dovranno pagare molto di più
Il governo federale tedesco ha deciso un significativo aumento dei limiti di contribuzione sociale per il 2025, che colpirà particolarmente i lavoratori con redditi più alti. Il limite per l'assicurazione sanitaria e l'assistenza infermieristica aumenterà dagli attuali 5.175 euro lordi mensili a 5.512,50 euro, mentre per le pensioni e l'assicurazione contro la disoccupazione il limite salirà a 8.050 euro mensili in tutta la Germania, rispetto agli attuali 7.550 euro nell'Ovest e 7.450 euro nell'Est. Questi aumenti insoliti sono dovuti alla forte crescita dei salari seguita all'alta inflazione degli ultimi anni.
I contributi stessi subiranno anche un forte aumento nel 2025. L'assicurazione sanitaria obbligatoria aumenterà dello 0,8%, il più alto incremento dalla riunificazione tedesca, mentre per l'assistenza infermieristica è previsto un aumento dello 0,15%. La FDP aveva finora bloccato l'aumento dei limiti di contribuzione, sostenendo che mentre questi aumentano automaticamente ogni anno, gli sgravi fiscali devono essere negoziati politicamente. Il partito chiede che anche gli adeguamenti delle fasce di reddito per le tasse diventino automatici, specialmente considerando che questi ultimi vengono adeguati solo all'inflazione e quindi crescono più lentamente dei salari.
Baden-Württemberg: Alle gegen Cem Özdemir
Baden-Württemberg: Tutti contro Cem Özdemir
Nel Baden-Württemberg è iniziata una sorta di campagna elettorale anticipata dopo che il ministro federale dell'Agricoltura Cem Özdemir ha annunciato la sua candidatura come capolista dei Verdi per le elezioni regionali del 2026. Il panorama politico si sta riorganizzando, con tutti i partiti che vedono la possibilità di porre fine all'egemonia verde del decennio passato. I sondaggi mostrano la CDU al 34% contro il 18% dei Verdi, con il presidente del partito Manuel Hagel, 36 anni, che si sta preparando per diventare il prossimo primo ministro. Nel frattempo, la FDP, nonostante sia al 5% nei sondaggi, sogna un ritorno al governo, preferibilmente in coalizione con la CDU.
Özdemir, che dopo la fine della coalizione semaforo dovrà gestire sia il ministero dell'Agricoltura che quello dell'Istruzione, punta sulla sua esperienza di governo come vantaggio rispetto al giovane Hagel. Anche l'SPD, guidata dall'ex ministro dell'Istruzione Andreas Stoch, vede la possibilità di raggiungere i Verdi nei sondaggi, approfittando del loro crollo. La situazione è particolarmente delicata per i Verdi, che dovranno difendere l'eredità di Winfried Kretschmann, che ha governato la regione per più di un decennio, attirando elettori sia conservatori che moderatamente di sinistra. La CDU, che attualmente governa come partner junior dei Verdi, sembra ben posizionata per guidare il prossimo governo.
Gesetzentwurf zur Wehrpflicht: Post von der Bundeswehr
Disegno di legge sul servizio militare: Posta dalla Bundeswehr
Il governo tedesco ha approvato un progetto chiave del ministro della Difesa Pistorius per introdurre un nuovo servizio militare volontario. Dal maggio 2025, tutti i giovani maschi nati dopo il 2006 dovranno compilare un questionario obbligatorio sulla loro idoneità fisica e sul loro interesse per il servizio militare volontario. Le donne riceveranno lo stesso questionario ma per loro la compilazione sarà facoltativa. Il nuovo servizio militare di base potrà durare da 6 a 23 mesi, con una paga mensile tra 1800 e 2000 euro. L'obiettivo è reclutare 5.000 volontari nel 2025 e almeno 10.000 all'anno dal 2026, per aumentare il numero totale di soldati e riservisti a 460.000.
Il modello si ispira a quello svedese, ma con alcune differenze significative. In Svezia, sia uomini che donne sono obbligati a compilare un questionario più dettagliato di 40 domande e possono essere chiamati alla leva obbligatoria, con sanzioni penali per chi non si presenta. In Germania, invece, l'unico elemento obbligatorio sarà la compilazione del questionario per i maschi, con una possibile multa in caso di mancata risposta. Per Pistorius è particolarmente importante ripristinare un sistema di registrazione militare, eliminato con la sospensione della leva nel 2011, per sapere chi può essere chiamato in caso di necessità. Il questionario permetterà di creare un database di potenziali reclute che potrebbero essere chiamate in caso di emergenza nazionale.
Sondierung in Sachsen gescheitert: „Das haben wir nicht kommen sehen"
Trattative fallite in Sassonia: "Non ce lo aspettavamo"
In Sassonia, il tentativo di formare una coalizione tra CDU, SPD e BSW (Alleanza Sahra Wagenknecht) è fallito inaspettatamente. Il BSW ha interrotto le trattative citando tre motivi principali: il rifiuto di CDU e SPD di sottoscrivere una dichiarazione di "politica di pace" che includeva lo stop alle forniture di armi all'Ucraina e il no al dispiegamento di missili americani a medio raggio in Germania; il blocco dell'SPD sulla limitazione dell'immigrazione illegale; e l'opposizione della CDU su questioni finanziarie. Il primo ministro Michael Kretschmer (CDU) si è detto sorpreso dall'interruzione, sostenendo che un accordo su migrazione e finanze sarebbe stato possibile.
Ora la Sassonia si trova di fronte a opzioni limitate: la più probabile è un governo di minoranza, che Kretschmer voleva evitare perché richiede continue negoziazioni. Teoricamente esisterebbe una maggioranza parlamentare per una coalizione tra CDU, SPD, Verdi e Sinistra, ma questa è praticamente impossibile per l'opposizione della CDU. Se non si troverà una soluzione entro inizio febbraio 2025, si andrà a nuove elezioni. Il fallimento delle trattative in Sassonia ha ripercussioni anche sui negoziati in corso in Brandeburgo e Turingia, dove il BSW sta cercando di formare coalizioni simili, con particolare attenzione alle questioni di politica estera e di pace.
Koalitionsbruch: „FDP sprengt die Koalition"
Rottura della coalizione: "L'FDP fa saltare la coalizione"
Nella storia del Bundestag tedesco, una coalizione di governo si è rotta prematuramente solo due volte prima di oggi, e in entrambi i casi l'FDP ha giocato un ruolo decisivo. La prima volta accadde nel 1966, quando la Germania stava scivolando in recessione e si era creato un buco nel bilancio federale. L'FDP si oppose fermamente all'aumento delle tasse proposto dalla CDU/CSU del cancelliere Ludwig Erhard, portando alle dimissioni dei ministri liberali. La situazione si risolse con la formazione di una grande coalizione tra CDU/CSU e SPD guidata da Kurt Georg Kiesinger, senza ricorrere a nuove elezioni.
Il secondo caso si verificò nel 1982, quando l'FDP abbandonò la coalizione con l'SPD del cancelliere Helmut Schmidt. Anche allora la crisi fu innescata da divergenze sulla politica economica e sul bilancio, con il ministro dell'Economia liberale Otto Graf Lambsdorff che presentò un documento di proposte economiche incompatibili con le posizioni dell'SPD, proprio come ha fatto ora Christian Lindner. L'FDP formò poi una nuova coalizione con la CDU/CSU di Helmut Kohl, che divenne cancelliere attraverso una mozione di sfiducia costruttiva. In quel caso si andò a nuove elezioni, che Kohl vinse nonostante l'FDP subisse pesanti perdite elettorali.
Koalition: Das Ende der Ampel ist eine gute Nachricht für Deutschland
Coalizione: La fine del semaforo è una buona notizia per la Germania
La fine della coalizione "semaforo" rappresenta una notizia positiva per la Germania, secondo l'analisi. L'alleanza che si era autodefinita progressista era diventata insostenibile, con i membri del governo che si trattavano con disprezzo reciproco, un'economia in recessione e una popolazione sempre più sfiduciata. La rottura è avvenuta proprio nel punto più debole della coalizione: la tensione tra i due partiti di sinistra (SPD e Verdi) e l'FDP più conservatore. Il leader dell'FDP Christian Lindner ha forzato questa conclusione, mettendo la sopravvivenza del suo partito davanti alla stabilità del governo e del paese, e ignorando che la guerra in Ucraina e le condizioni precarie dell'esercito tedesco richiedevano maggiori sforzi finanziari.
La fine della coalizione arriva nel momento peggiore, coincidendo con la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane, con potenziali enormi conseguenze. La Germania, che durante la prima presidenza Trump era stata un polo di stabilità e ragionevolezza, questa volta si trova temporaneamente fuori gioco. Tuttavia, nella primavera del 2025 il paese potrebbe ottenere un nuovo governo con personale fresco, anche se non ci si devono aspettare miracoli. Se vincerà l'Unione Cristiano-Democratica, dovrà probabilmente governare con SPD e Verdi, e i conflitti destra-sinistra che hanno caratterizzato il "semaforo" potrebbero ripetersi tra Verdi e CSU. Se anche questa nuova coalizione dovesse fallire, i populisti potrebbero avvicinarsi alla maggioranza anche a livello federale.
Koalitionskrise: „Zu oft hat er mein Vertrauen gebrochen"
Crisi di coalizione: "Troppe volte ha tradito la mia fiducia"
La coalizione "semaforo" è giunta al termine dopo una giornata di intense trattative al Cancellierato. Il cancelliere Olaf Scholz ha rimosso il ministro delle Finanze Christian Lindner, accusandolo di aver tradito troppo spesso la sua fiducia e di aver agito seguendo calcoli politici di partito. La crisi è culminata quando Lindner ha presentato un documento di 18 pagine chiedendo una svolta nella politica economica, con richieste che SPD e Verdi non potevano accettare. La giornata era iniziata con la notizia della vittoria di Donald Trump alle elezioni americane, un evento che secondo il ministro dell'Economia Habeck avrebbe dovuto spingere la coalizione a mostrare maggiore unità.
La rottura definitiva è arrivata quando Scholz ha chiesto di sospendere il freno al debito costituzionale per affrontare le sfide economiche e di sicurezza, proposta che Lindner ha rifiutato sostenendo che avrebbe violato il suo giuramento. In una conferenza stampa serale, Lindner ha replicato accusando Scholz di non aver riconosciuto la necessità di un nuovo slancio economico e di aver orchestrato una rottura calcolata della coalizione. I Verdi, attraverso Habeck e Baerbock, hanno espresso rammarico per la fine del governo, definendola "tragica" in un momento in cui la Germania avrebbe bisogno di unità. Si prospettano ora nuove elezioni, con la FDP che promette di lottare per le sue idee "in un altro governo il prossimo anno".
Ukraine-Besuch: Baerbock fordert mehr Luftverteidigung gegen Russland
Visita in Ucraina: Baerbock chiede più difesa aerea contro la Russia
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha visitato l'Ucraina per l'ottava volta dall'inizio dell'invasione russa, recandosi a Chernihiv, città a soli 100 km dal confine russo, dove ha dovuto cercare rifugio in un bunker a causa di un allarme aereo. Durante la visita, ha sottolineato l'urgenza di rafforzare la difesa aerea ucraina. La Germania ha già fornito tre batterie di missili Patriot, nove sistemi Iris-T e 55 carri armati antiaerei Gepard, che si sono dimostrati particolarmente efficaci contro i droni russi. Tuttavia, alcuni droni volano ora a quote così alte da superare la portata dei Gepard, rendendo necessario un ulteriore potenziamento delle difese.
Negli incontri con il presidente Zelenskyj e il sindaco Klitschko, Baerbock ha discusso della situazione militare e del sostegno occidentale. Il principale desiderio di Zelenskyj, ovvero il permesso di utilizzare armi occidentali per colpire basi in territorio russo e una rapida adesione alla NATO, rimane tuttavia insoddisfatto. Il cancelliere Scholz mantiene una posizione più cauta su entrambe le questioni. L'Ucraina teme che il possibile ritorno di Trump alla presidenza USA possa indebolire ulteriormente il sostegno occidentale, costringendola a negoziare con la Russia da una posizione di debolezza, anche se al momento smentisce l'esistenza di trattative.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Gescheiterte Koalition: Eine kleine Bilanz der Ampeljahre
Coalizione fallita: Un breve bilancio degli anni del semaforo
La coalizione "semaforo" tra SPD, Verdi e FDP è nata nell'autunno 2021 con l'ambizione di inaugurare un nuovo stile politico, ma si è conclusa con conflitti pubblici culminati nella crisi economica. La sentenza della Corte Costituzionale nell'autunno 2023, che ha dichiarato incostituzionale il trasferimento dei fondi Covid al fondo per il clima, ha ridotto significativamente le risorse disponibili. Nonostante alcuni successi, come la gestione della crisi energetica durante la guerra in Ucraina e l'aumento del salario minimo a 12 euro, la coalizione ha faticato su fronti cruciali. La crescita economica promessa non si è materializzata, con la Germania che rischia il terzo anno consecutivo di recessione.
Su 271 progetti previsti dall'accordo di coalizione, solo 65 sono stati completamente realizzati, 30 parzialmente, 92 avviati e 84 non iniziati o rinviati. Tra i successi si annoverano alcune riforme sociali e la liberalizzazione in ambito sociale, come la legalizzazione parziale della cannabis. Tuttavia, progetti chiave come la transizione ecologica hanno incontrato resistenze, con gli obiettivi 2030 per le energie rinnovabili che appaiono ormai irraggiungibili. La politica migratoria ha subito un'evoluzione verso posizioni più restrittive, mentre in politica estera la coalizione ha mantenuto una linea coerente, specialmente nel sostegno all'Ucraina. Il progetto di modernizzazione delle infrastrutture è rimasto largamente incompiuto, come dimostra lo stato precario delle ferrovie.
FDP-Forderungen: Was taugt Lindners Wirtschaftspapier?
Proposte FDP: Quanto vale il documento economico di Lindner?
Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha presentato un documento di 18 pagine contenente proposte di riforma economica, che gli esperti hanno analizzato in dettaglio. Sul fronte fiscale, si propone di ridurre le tasse sulle imprese dal 29,9% al 25% per stimolare gli investimenti, anche se questo comporterebbe inizialmente minori entrate fiscali. Per quanto riguarda il clima, Lindner suggerisce di posticipare l'obiettivo della neutralità carbonica dal 2045 al 2050, allineandolo con l'UE, e di eliminare i sussidi per le energie rinnovabili. Gli economisti condividono l'idea di un approccio più europeo alla politica climatica, ritenendo controproducenti gli obiettivi nazionali troppo ambiziosi.
Sul fronte pensionistico, le proposte di Lindner includono modifiche al calcolo delle penalizzazioni per il pensionamento anticipato e al livello minimo di pensione, anche se gli esperti ritengono queste misure insufficienti a compensare i costi aggiuntivi di 500 miliardi di euro previsti entro il 2045. Per il mercato del lavoro, il ministro propone di riformare il sistema dei sussidi sociali per incentivare l'occupazione e di rendere più flessibili gli orari di lavoro, passando da limiti giornalieri a settimanali. Gli economisti concordano sulla necessità di queste riforme, ma suggeriscono anche di rafforzare la mobilità lavorativa e la formazione professionale per facilitare la transizione occupazionale dovuta ai cambiamenti strutturali nell'industria.
Autokonzern in Not: Wie VW das Ansehen von Golf & Co. ruiniert hat
Gruppo automobilistico in difficoltà: Come la VW ha rovinato la reputazione della Golf e delle altre auto
Volkswagen sta attraversando una profonda crisi di immagine e qualità. Dopo l'era di Martin Winterkorn, durante la quale le auto venivano costruite con standard superiori al necessario, lo scandalo delle emissioni diesel ha segnato un punto di svolta negativo. Sotto la gestione di Herbert Diess, l'azienda ha perseguito una politica di riduzione dei costi che ha portato a un deterioramento della qualità percepita, con materiali più economici e finiture meno curate. La decisione di concentrarsi sui veicoli elettrici, in particolare con i modelli ID.3 e ID.4, si è rivelata prematura e ha compromesso lo sviluppo dei modelli tradizionali come Golf, Polo e Passat. I clienti hanno notato il calo qualitativo, manifestato in superfici dure, interruttori economici, schermi grezzi e problemi software.
La nuova dirigenza guidata da Oliver Blume e Thomas Schäfer sta cercando di correggere la rotta, cancellando alcuni modelli già quasi pronti e migliorando la qualità percepita. Tuttavia, i problemi persistono, come dimostrano i frequenti malfunzionamenti degli schermi. Le vendite sono in calo, con una previsione di 9 milioni di veicoli consegnati nel 2024 rispetto ai 9,24 milioni del 2023. VW ha anche abbandonato il segmento delle auto economiche - la Polo base costa quasi 20.000 euro - perdendo quote di mercato a favore di concorrenti come Dacia. L'ottava generazione della Golf, simbolo dei problemi attuali, ha deluso per la qualità inferiore e l'eccessiva digitalizzazione. L'azienda spera di risollevarsi con nuovi modelli, tra cui l'ID.2 elettrica prevista per fine 2025, e un probabile ritorno ai nomi tradizionali abbandonando la serie ID.
Scholz wirft Lindner raus: Harte Trennung
Scholz caccia Lindner: Una dura separazione
Il cancelliere Olaf Scholz ha licenziato il ministro delle finanze Christian Lindner, segnando la fine drammatica della coalizione "semaforo" dopo quasi tre anni. Il rapporto tra i due, che sembrava solido all'inizio quando Lindner aveva invitato Scholz al suo matrimonio a Sylt, si è deteriorato negli ultimi mesi. Il punto di rottura è stato il documento di "svolta economica" di Lindner, che proponeva di eliminare i sussidi e le regolamentazioni per la politica climatica, mettendo in discussione l'obiettivo della neutralità climatica per il 2045 e criticando il reddito di cittadinanza. Un documento che molti hanno paragonato al concetto di riforma di Otto Graf Lambsdorff che pose fine alla coalizione social-liberale negli anni '80.
Le differenze tra le due "scuole di pensiero" - SPD e Verdi da un lato, FDP dall'altro - sono diventate insormontabili. Mentre i primi sostenevano che l'economia dovesse allinearsi alle visioni politiche, con sussidi per le grandi imprese e protezione dalla concorrenza internazionale, Lindner proponeva di migliorare le condizioni generali per aumentare la competitività e l'innovazione. Quando Lindner ha bloccato i tentativi di aggirare il limite al debito e ha rifiutato gli aumenti delle tasse, la frustrazione tra i partner della coalizione è cresciuta. Scholz ha dichiarato che "ha tradito troppo spesso la mia fiducia", mentre Lindner ha accusato il cancelliere di aver pianificato deliberatamente la rottura della coalizione.
Klimaökonom Ottmar Edenhofer: „Christian Lindner tappt in eine alte Falle"
L'economista del clima Ottmar Edenhofer: "Christian Lindner cade in una vecchia trappola"
Ottmar Edenhofer, direttore dell'Istituto di Potsdam per la ricerca sull'impatto climatico, afferma che nonostante l'aumento globale delle emissioni, ci sono segnali positivi nelle politiche climatiche. Un quarto delle emissioni globali è già soggetto a sistemi di prezzi della CO2, con l'UE come pioniere di successo. Anche se la vittoria di Trump porterà a un'assenza degli USA dalle politiche climatiche, questo potrebbe aprire opportunità di cooperazione tra Europa, Cina e India. Edenhofer stima che senza un'ambiziosa politica climatica, il mondo rischia di perdere un quinto della prosperità entro metà secolo, e sottolinea che i costi dei danni climatici sono sei volte superiori a quelli della protezione del clima.
L'economista critica il documento di "svolta economica" del ministro Lindner per concentrarsi sugli obiettivi a lungo termine invece che su strumenti attuabili nel breve e medio periodo. Sostiene che i prezzi della CO2 potrebbero aumentare significativamente per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE, ma ciò richiede una redistribuzione socialmente equa delle entrate ai cittadini attraverso il "denaro per il clima". Edenhofer propone anche un sistema di "certificati di pulizia" che obbligherebbero chi emette CO2 oggi a rimuoverla dall'atmosfera in futuro, supervisionato da una "banca centrale del carbonio". Nonostante sembri un'idea accademica, la Commissione UE sta mostrando interesse per questa proposta.
Folge von Trump-Sieg: „Ökonomisch schwierigster Moment in der Geschichte der Bundesrepublik"
Conseguenza della vittoria di Trump: "Il momento economicamente più difficile nella storia della Repubblica Federale"
La vittoria elettorale di Donald Trump pone la Germania di fronte a sfide senza precedenti nelle relazioni commerciali con il suo principale partner commerciale. Moritz Schularick dell'Istituto di Economia Mondiale di Kiel descrive questo momento come il più difficile economicamente nella storia della Repubblica Federale, con la Germania impreparata ad affrontare sia una crisi strutturale interna che massicce sfide di politica estera e di sicurezza. Trump minaccia di imporre dazi del 10-20% su tutte le importazioni e del 60% specificamente sui prodotti cinesi, una mossa che colpirebbe duramente l'industria tedesca che lo scorso anno ha esportato beni e servizi per 200 miliardi di euro negli Stati Uniti.
Gli esperti prevedono che molte aziende tedesche potrebbero considerare di trasferire la produzione negli USA per evitare i dazi e beneficiare dei sussidi americani, specialmente nel settore automobilistico. Mentre l'UE potrebbe cercare di ridurre il surplus commerciale attraverso l'acquisto di gas liquido, prodotti agricoli o materiale militare, la sua posizione negoziale è indebolita dal fatto che il mercato europeo è molto meno importante per gli USA di quanto il mercato americano lo sia per l'Europa. Si prevede inoltre che Trump chiederà alla Germania di aumentare significativamente le spese per la difesa e di assumere maggiori responsabilità nel sostegno all'Ucraina, in un momento in cui gli esperti considerano fallita la "svolta epocale" annunciata dal cancelliere Scholz per il rafforzamento militare.
Krise der Autoindustrie: Schaeffler steht sinnbildlich für Deutschlands Strukturproblem
Crisi dell'industria automobilistica: Schaeffler simboleggia il problema strutturale della Germania
Solo quattro settimane fa, il proprietario Georg Schaeffler e il CEO Klaus Rosenfeld celebravano alla borsa di Francoforte il debutto della nuova azione Schaeffler, dopo l'acquisizione dello specialista dei sistemi di propulsione Vitesco Technologies di Regensburg. L'azienda familiare di Herzogenaurach, un tempo specializzata in cuscinetti a sfera e a rulli, è diventata un peso massimo nella fornitura automobilistica, con un fatturato di oltre 25 miliardi di euro e 120.000 dipendenti in 250 sedi in 55 paesi. Tuttavia, ora l'azienda ha annunciato il taglio di 4.700 posti di lavoro, di cui 600 a causa di sovrapposizioni amministrative dopo l'acquisizione di Vitesco.
Come molte aziende del settore, Schaeffler sta lottando con la transizione: da un lato, il business dei componenti per motori a combustione sta gradualmente scomparendo, dall'altro, gli ordini per i veicoli elettrici dai produttori automobilistici europei non sono tanti quanto sperato. Ma il problema strutturale più profondo emerge dalla distribuzione dei tagli: dei 4.700 posti, 2.800 saranno eliminati in Germania, con la chiusura di due fabbriche a Homburg e Hameln. Il motivo è semplice: i siti tedeschi sono troppo costosi. La Germania non è più competitiva a livello internazionale.
Start in den Wahlkampf: Habeck und ein letzter Hauch von Grün
Inizio della campagna elettorale: Habeck e un ultimo soffio di verde
Robert Habeck ha lanciato la sua campagna per la cancelleria con un ritorno su X (ex Twitter) dopo sei anni di assenza, presentandosi come un uomo di stato al di sopra delle parti che può riunire una società divisa. La sua strategia si basa su un massimo distanziamento dal suo stesso partito, i Verdi, che con sondaggi intorno al 10% sembrano lontani dalla possibilità di vincere la cancelleria. Il nuovo vertice del partito è allineato con Habeck: Franziska Brantner, pragmatica dell'ala realista, si esprime spesso come una politica della CDU o FDP, mentre Felix Banaszak, pur rappresentando l'ala sinistra, si è dimostrato più un supervisore del fondo per il clima che un attivista ecologista.
Tuttavia, questa strategia presenta delle sfide significative. La base del partito è più orientata a sinistra che mai, concentrata su temi come la tassazione dei ricchi e una politica migratoria più aperta. Le lezioni della controversa legge sul riscaldamento, che ha mostrato un approccio dirigista alla politica climatica, sono ancora ben impresse nella memoria collettiva. La visione di Habeck della ripresa economica "attraverso la protezione del clima" rivela una convinzione del partito che solo la crescita economica che beneficia il clima sia positiva. Nonostante queste contraddizioni, la sua immagine di modernizzatore moderato potrebbe ancora convincere molti elettori, specialmente considerando le alternative disponibili.
Ampel-Aus: Ein notwendiges Ende
Fine del semaforo: Una fine necessaria
La fine della coalizione "semaforo" in Germania viene vista come un passaggio inevitabile e necessario, con paralleli significativi alla fine della coalizione social-liberale di quarant'anni fa. Come allora, l'Occidente si trova alla fine di un'era socialdemocratica caratterizzata da un forte interventismo statale, politiche di stimolo della domanda e un certo lassismo fiscale, con un'inflazione considerata troppo alta dalla popolazione. L'economia soffre di un eccesso di regolamentazione e il timore della deindustrializzazione, mentre i governi socialdemocratici hanno perso il contatto con una parte significativa della classe operaia.
La SPD si è trasformata in un partito per i beneficiari di sussidi, ignorando la migrazione degli operai verso l'AfD, mentre i Verdi sono rimasti in gran parte un partito di nicchia. Le differenze tra l'agenda social-verde, ormai superata, e la necessità di una politica più orientata all'offerta sono troppo grandi per consentire una politica economica comune efficace. L'intenzione del cancelliere Scholz di mantenere un governo di minoranza fino a marzo viene vista criticamente, poiché la Germania ha bisogno di un governo pienamente funzionale, soprattutto in questo momento. Non si tratta di una situazione di emergenza che richieda compromessi forzati, ma piuttosto della necessità di offrire un'alternativa di politica economica dal centro dello spettro politico.
Wolfspeed: Die Börse lässt die Chip-Hoffnung des Saarlands fallen
Wolfspeed: La borsa abbandona la speranza dei chip della Saarland
Il valore delle azioni del produttore americano di chip Wolfspeed è crollato del 40% in borsa dopo la pubblicazione di risultati trimestrali deludenti, scendendo a soli 8,30 dollari per azione rispetto ai 140 dollari di tre anni fa. L'azienda aveva pianificato di costruire una costosa fabbrica nella regione della Saarland in collaborazione con il fornitore automobilistico tedesco ZF Friedrichshafen, per produrre chip speciali al carburo di silicio per l'industria automobilistica. Tuttavia, questi piani sono stati temporaneamente sospesi a causa della bassa domanda del settore automobilistico, delle difficoltà interne dell'azienda e della forte concorrenza di produttori tedeschi come Bosch e Infineon.
Nel primo trimestre dell'anno fiscale 2025, Wolfspeed ha registrato ricavi di 194 milioni di dollari, inferiori alle aspettative degli analisti di oltre 200 milioni, e una perdita di 282 milioni di dollari. L'amministratore delegato Gregg Lowe ha annunciato misure per rafforzare la struttura del capitale e migliorare la redditività, ma le prospettive rimangono poco incoraggianti. L'azienda punta a ridurre i costi operativi di circa 200 milioni di dollari entro l'inizio del 2026, ma mantiene una certa forza finanziaria con riserve di liquidità di 1,6 miliardi di dollari su un totale di bilancio di 7,8 miliardi, superiore all'attuale valore di mercato di 1,1 miliardi.
Digitalisierung: Der steinige Weg zu einer smarten Verwaltung
Digitalizzazione: Il difficile cammino verso un'amministrazione smart
La digitalizzazione della pubblica amministrazione in Germania sta facendo progressi, ma rimane frammentata e incompleta. A Berlino, per esempio, da ottobre è possibile registrare il cambio di residenza online, evitando così mezzo milione di visite agli uffici ogni anno. Teoricamente, circa 600 servizi statali potrebbero essere gestiti online, incluse richieste per congedi parentali, sussidi abitativi, permessi edilizi e passaporti. Tuttavia, molte di queste funzionalità non sono ancora disponibili in tutto il paese. Il segretario di Stato al Ministero dell'Interno, Markus Richter, sostiene che la digitalizzazione sia migliore della sua reputazione, ma ammette che la vera sfida è implementarla a livello locale.
I principali ostacoli includono la carenza di personale IT qualificato, specialmente nel settore pubblico, e la resistenza delle strutture federali. Molti comuni temono che la digitalizzazione porti più lavoro, soprattutto quando devono mantenere sistemi paralleli analogici e digitali. Un altro problema è la frammentazione: con 11.400 comuni che sviluppano soluzioni proprie, si creano inefficienze e duplicazioni. Secondo Ann Cathrin Riedel, direttrice dell'associazione NExT, il problema non è tanto tecnico quanto strutturale e legato agli "ego dei dirigenti". Entro il 2030, il personale amministrativo potrebbe diminuire del 30% a causa dei cambiamenti demografici, rendendo cruciale l'automatizzazione dei processi per evitare una crisi del sistema democratico.
Nach dem Ampel-Aus: Was wird die erste Maßnahme einer CDU-Regierung, Herr Linnemann?
Dopo la fine del semaforo: Qual è la prima misura di un governo CDU, signor Linnemann?
In un'intervista dettagliata, il segretario generale della CDU Carsten Linnemann delinea i piani del suo partito in vista delle possibili elezioni anticipate a marzo. La CDU si dice pronta a governare, con Friedrich Merz come candidato cancelliere, e rifiuta di sostenere il governo di minoranza di Scholz. La prima misura di un governo CDU sarebbe l'abolizione dell'attuale forma di reddito di cittadinanza (Bürgergeld), sostituendolo con un nuovo sistema di sicurezza sociale che richiede più impegno da parte dei beneficiari. Linnemann stima che questa riforma interesserà centinaia di migliaia di persone e prevede incentivi fiscali per il lavoro straordinario e una "pensione attiva" che permette guadagni esentasse fino a 2000 euro mensili per i pensionati che vogliono continuare a lavorare.
Sul fronte internazionale, dopo la vittoria di Trump, Linnemann suggerisce che la CDU potrebbe tentare un nuovo accordo commerciale transatlantico (TTIP) e propone una riduzione della burocrazia europea per mantenere la competitività. Per quanto riguarda l'energia, il partito punta su un approccio più aperto alle tecnologie, incluso l'idrogeno di vari tipi e l'energia nucleare. Sulla questione migratoria, propone di applicare la legge sui richiedenti asilo anche ai rifugiati ucraini a partire da una certa data. Il piano economico della CDU mira a risparmiare 20 miliardi di euro attraverso riforme del welfare e della migrazione, puntando a una crescita economica dell'1% per generare ulteriori entrate fiscali.
Notstandsmaßnahme: 3,2 Milliarden Euro mehr für das Bürgergeld genehmigt
Misura di emergenza: approvati 3,2 miliardi di euro in più per il reddito di cittadinanza
Il Ministero delle Finanze tedesco ha approvato una spesa supplementare di 3,2 miliardi di euro per il "Bürgergeld" (reddito di cittadinanza), su richiesta del Ministero del Lavoro. In una mossa insolita, il Ministero ha bypassato la commissione bilancio del Bundestag, nonostante la questione fosse già nell'ordine del giorno della prossima settimana. Questa procedura di emergenza ha permesso lo sblocco immediato dei fondi da parte del governo senza l'approvazione del parlamento. Secondo il Ministero delle Finanze, i fondi stanziati per il reddito di cittadinanza sarebbero stati sufficienti solo fino al 7 novembre, rendendo necessaria un'azione immediata.
Con questo aumento, la spesa totale prevista per il reddito di cittadinanza sale a 29,7 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i costi crescenti per l'alloggio, che passano da 11,1 a 12,4 miliardi di euro. Nel frattempo, ci sono stati cambiamenti significativi nel personale del Ministero delle Finanze: il Segretario di Stato Wolf Reuter, uno degli autori del documento di svolta economica di Christian Lindner (FDP), è stato mandato in pensione anticipata dal nuovo ministro Jörg Kukies (SPD). Steffen Meyer, già stretto collaboratore di Kukies nella Cancelleria, è stato nominato suo successore.
Zu viele Vorschriften: „Kommunen ersticken an der Bürokratie"
Troppi regolamenti: "I comuni soffocano sotto la burocrazia"
Il presidente dell'Unione delle città e dei comuni dell'Assia, Markus Röder, ha lanciato l'allarme sulla situazione critica dei comuni, che stanno "soffocando sotto la burocrazia". L'organizzazione, che rappresenta oltre 400 città e comuni, denuncia una situazione finanziaria difficile, con un deficit complessivo di 694 milioni di euro nel 2023, causato principalmente dall'insufficiente rimborso dei costi per i servizi obbligatori e dagli standard elevati richiesti, specialmente nell'assistenza all'infanzia. I comuni faticano a trovare personale qualificato per gli asili nido: nonostante ci siano 326.000 posti autorizzati, solo 280.000 bambini vengono effettivamente assistiti a causa della carenza di personale.
La situazione è aggravata da regolamenti sempre più stringenti e costosi. Il vice presidente Matthias Baaß ha citato come esempio l'obbligo di mantenere 50 posti letto per le emergenze, una norma che esiste dal 2018 ma che viene considerata superflua dai comuni, che hanno sempre gestito le emergenze anche senza regolamenti specifici. L'Unione chiede al governo federale e regionale di ridurre la densità normativa, di aumentare la digitalizzazione per liberare personale da altri compiti e di garantire un finanziamento stabile per la protezione antincendio, che attualmente ammonta a 47 milioni di euro per 2.403 vigili del fuoco volontari nell'Assia.
Industriepark Höchst: Vulcan Energy startet die Lithium-Produktion in Frankfurt
Parco industriale Höchst: Vulcan Energy avvia la produzione di litio a Francoforte
Vulcan Energy ha avviato questa settimana a Francoforte la prima fabbrica europea per la produzione di litio, inaugurandola ufficialmente venerdì con partner commerciali e personalità politiche. L'impianto pilota, che si estende su 400 metri quadrati, utilizza un innovativo processo di elettrolisi per estrarre litio dall'acqua termale proveniente dalla valle del Reno. Il processo coinvolge l'uso di elettrolizzatori per separare il cloruro di litio dall'idrossido di litio, utilizzando energia verde. L'azienda di Karlsruhe combina tre attività: la produzione di energia geotermica, l'estrazione di litio e la raffinazione del minerale per le batterie delle auto elettriche.
L'impianto pilota potrà produrre fino a 50 tonnellate all'anno di idrossido di litio monoidrato di elevata purezza, ma è solo l'inizio di un progetto più ambizioso. Entro il 2027, Vulcan Energy prevede di investire circa due miliardi di euro per costruire un impianto commerciale nello stesso parco industriale di Höchst, con una capacità produttiva di 24.000 tonnellate annue, sufficienti per mezzo milione di auto elettriche. La produzione è già stata prenotata per i prossimi dieci anni da importanti case automobilistiche come Stellantis e Renault, e dai produttori di batterie LG e Umicore, grazie alla sostenibilità del processo e ai costi competitivi rispetto ai concorrenti cinesi e australiani.
Rot-grüne Minderheitsregierung: Ganz schön doof
Un governo di minoranza rosso-verde: proprio una sciocchezza
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la SPD stanno portando avanti una strategia politica che sta danneggiando tutti i democratici. Dopo l'uscita del ministro delle finanze Christian Lindner dalla coalizione "semaforo", Scholz ha optato per un governo di minoranza con i Verdi, rifiutandosi di indire nuove elezioni e posticipandole strategicamente per avvicinarsi alle elezioni di Amburgo, città dove gode ancora di popolarità. Questa mossa mette in difficoltà l'opposizione, in particolare la CDU/CSU di Friedrich Merz, che si trova nell'impossibilità di forzare una mozione di sfiducia contro il cancelliere, protetto dalla costituzione tedesca che non prevede una facile rimozione del capo del governo.
La nuova situazione politica presenta rischi significativi per la stabilità democratica tedesca. Il governo di minoranza dovrà cercare sostegno su singoli progetti, come gli aiuti all'Ucraina, il sostegno all'industria e l'attuazione delle nuove regole europee sull'asilo. Tuttavia, questioni cruciali come il superamento del limite del debito per gli aiuti all'Ucraina e il pacchetto pensioni trovano l'opposizione sia della CDU/CSU che della FDP. La situazione potrebbe favorire partiti come l'AfD e il BSW di Sahra Wagenknecht, ripetendo quanto già accaduto in Sassonia, Turingia e Brandeburgo. La Repubblica Federale si trova così in una situazione politica instabile, paragonabile a quella dei Länder orientali, principalmente per interessi personali e di partito.
Ampel-Aus: SPD und Grüne bilden Minderheitsregierung
La fine del semaforo: SPD e Verdi formano un governo di minoranza
Dopo ore di trattative, il cancelliere Scholz ha rimosso il ministro delle Finanze Lindner, segnando la fine della coalizione "semaforo". La rottura è avvenuta quando Lindner ha rifiutato la proposta di Scholz di dichiarare uno stato di emergenza per il sostegno all'Ucraina, che avrebbe permesso di stanziare 12,5 miliardi di euro al di fuori del bilancio regolare. La decisione ha generato un forte sostegno tra i deputati SPD, che hanno applaudito a lungo il cancelliere, nonostante i sondaggi indichino il partito al 15-16%. Scholz ha accusato pubblicamente Lindner di aver tradito la sua fiducia e di non essere serio e affidabile.
SPD e Verdi continuano ora come governo di minoranza, con Jörg Kukies come nuovo ministro delle Finanze. Robert Habeck dovrebbe presto annunciare la sua candidatura a cancelliere per i Verdi, che sono al 10-11% nei sondaggi. Il governo di minoranza potrà continuare a gestire le spese statali già previste per legge, mentre per nuove iniziative cercherà accordi con l'opposizione. Scholz ha proposto di tenere nuove elezioni tra fine marzo e inizio aprile, dando tempo ai partiti di prepararsi. La posizione di Scholz come candidato cancelliere della SPD appare solida, con il sostegno anche di importanti figure del partito come il presidente della Bassa Sassonia Stephan Weil.
Ampel-Aus: Schmutzige Scheidung von SPD, FDP und Grünen
La fine del semaforo: un divorzio sporco
La rottura della coalizione "semaforo" in Germania ha portato a uno scontro personale tra il cancelliere Scholz e il ministro delle Finanze Lindner, rivelando la profonda crisi dell'alleanza di governo. Scholz ha accusato pubblicamente Lindner di tradimento della fiducia, meschinità, mancanza di decoro ed egoismo, oltre che di ideologismo. La coalizione ha funzionato finché ogni partito ha potuto perseguire i propri obiettivi principali: la SPD nel sociale, i Verdi nella protezione del clima e l'FDP nella difesa delle libertà individuali. I conflitti tra i partiti sono stati a lungo mascherati con finanziamenti, anche utilizzando denaro non disponibile nelle casse dello Stato, fino all'intervento della Corte Costituzionale.
Scholz continuerà a governare come cancelliere di minoranza fino a nuove elezioni, ma non rischia di essere sfiduciato poiché i voti dell'Unione e dell'FDP non sono sufficienti per eleggere Merz come nuovo cancelliere. La decisione di Wissing di lasciare l'FDP pur rimanendo nel governo favorisce la posizione di Scholz. Il leader della CSU Söder esclude categoricamente un'alleanza con i Verdi, mentre Lindner si è già dichiarato disponibile a partecipare al prossimo governo, anche se dopo questo "divorzio sporco" appare improbabile una nuova collaborazione con la SPD. La situazione di stallo politico rischia di favorire soprattutto i partiti AfD e BSW.
Volker Wissing: Weg der FDP in die Ampel geebnet – nun bricht er mit ihr
Come Volker Wissing ha rotto con l'FDP
Il ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing ha annunciato le sue dimissioni dal partito FDP pur mantenendo il suo ruolo nel governo Scholz, dove assumerà anche l'incarico di ministro della Giustizia. La decisione è stata comunicata giovedì mattina, mentre gli altri ministri dell'FDP, tra cui Christian Lindner, Bettina Stark-Watzinger e Marco Buschmann, hanno presentato le loro dimissioni dal governo. La scelta di Wissing ha provocato indignazione all'interno del suo ex partito, dove viene accusato di opportunismo, mentre ha ricevuto apprezzamenti dai Verdi e dalla SPD. Il cancelliere Scholz gli ha offerto personalmente di rimanere nel governo subito dopo la riunione di coalizione di mercoledì sera.
La decisione di Wissing non è del tutto sorprendente, considerando la sua precedente esperienza in una coalizione "semaforo" nel Renania-Palatinato e il suo ruolo di mediatore nel governo federale. Ha sviluppato alleanze con il ministro dell'Economia Robert Habeck e con il cancelliere Scholz, contribuendo a progetti di successo come il biglietto da 9 euro per i trasporti pubblici. Negli ultimi tempi, erano emerse tensioni con il suo ex collega di partito Lindner riguardo ai finanziamenti per le ferrovie tedesche e per le infrastrutture. Wissing aveva già espresso pubblicamente il suo dissenso verso l'uscita dell'FDP dalla coalizione, definendola "irrispettosa nei confronti del sovrano" in un editoriale sulla FAZ, segnalando così la sua rottura con il partito.
Winterflugplan: Deutschland fliegt hinterher
Piano voli invernale: La Germania resta indietro
Il traffico aereo in Germania non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemia, e la recente cancellazione del volo Lufthansa Francoforte-Pechino è un segnale preoccupante di questa situazione. Le compagnie aeree tedesche devono affrontare costi significativamente più alti rispetto ai concorrenti internazionali, soprattutto a causa delle tasse e delle tariffe statali. Ad esempio, un passeggero che vola da Francoforte a New York deve pagare circa 90 euro di tasse statali, mentre da Parigi a New York paga solo 40 euro in economy e 85 euro in business class. Questa disparità è dovuta in parte alla tassa sul trasporto aereo tedesca, recentemente aumentata, mentre altri paesi come la Svezia stanno pianificando di abolirla. Inoltre, in Germania i costi per i controlli di sicurezza e il controllo del traffico aereo sono più elevati che all'estero.
Le compagnie aeree stanno reagendo a questa situazione riducendo i voli in Germania e spostando le operazioni verso paesi dove possono ottenere profitti maggiori. Non solo Lufthansa, ma anche Eurowings, Ryanair e Condor stanno adattando la loro offerta, soprattutto ad Amburgo. La situazione è ulteriormente complicata dalla carenza di aeromobili dovuta ai ritardi nelle consegne da parte di Airbus e Boeing. Mentre il resto d'Europa ha già superato i livelli di voli pre-Covid, la Germania è ancora indietro, soprattutto per quanto riguarda i voli interni e verso altre destinazioni europee. I grandi aeroporti come Düsseldorf, Berlino e Amburgo sono i più colpiti, mentre gli aeroporti più piccoli come Memmingen, Karlsruhe e Weeze, che servono principalmente compagnie low-cost, stanno registrando livelli di traffico superiori a quelli pre-pandemia.
Lauterbach unter Druck: Zwei SPD-Länder sprechen sich gegen Krankenhausreform aus
Lauterbach sotto pressione: Due Länder della SPD si esprimono contro la riforma ospedaliera
I presidenti dei Länder della Germania orientale si sono schierati contro la riforma ospedaliera proposta dal ministro della Salute Karl Lauterbach (SPD). Dopo un incontro della Conferenza dei Ministri-Presidenti dell'Est a Berlino, hanno dichiarato unanimemente che la riforma non garantirebbe un'assistenza sanitaria capillare sul territorio. La situazione è particolarmente delicata perché anche due Länder guidati dalla SPD, il Meclemburgo-Pomerania Anteriore e il Brandeburgo, hanno sostenuto questa posizione, nonostante i tentativi della SPD federale di convincerli a sostenere la riforma.
Una maggioranza dei due terzi nel Bundesrat potrebbe bloccare la legge, attivando una commissione di mediazione. Con le elezioni federali anticipate all'orizzonte, è dubbio che la mediazione possa essere conclusa durante l'attuale legislatura. Tuttavia, il vicepresidente del gruppo parlamentare SPD per la politica sanitaria, Christos Pantazis, si è detto ottimista riguardo al raggiungimento di un accordo, nonostante abbia definito la decisione dei Länder orientali "non molto elegante". Ha inoltre sottolineato che lo stesso giorno si sono svolti colloqui costruttivi con i Länder.
Fraktur: Drei sind oft einer zu viel
Fraktur: Tre sono spesso uno di troppo
La fine della coalizione Semaforo ricorda molto una separazione coniugale, con i partner che usano metafore della sfera personale per descrivere la loro relazione politica. Da Hubert Aiwanger che parlava di "stare attenti quando si va a letto con qualcuno quattro volte più pesante di te" all'inizio della coalizione con la CSU, fino alle attuali discussioni su "divorzio" e "guerra delle rose". Le parole e le azioni dei membri della coalizione Semaforo riflettono quelle di persone che hanno perso non solo la fiducia reciproca ma anche la fede nelle relazioni stesse. Lindner ha dichiarato di essersi "sbagliato sugli altri", mentre Scholz ha accusato Lindner di aver "troppo spesso tradito la sua fiducia".
Come in ogni separazione, nessuno vuole essere il "lasciato" o il "colpevole". Si finge di lottare per salvare la relazione con incontri alla Cancelleria descritti come "costruttivi", si aspetta un evento esterno come la vittoria di Trump per giustificare la rottura, o si scrivono documenti sulla svolta economica sperando che l'altro partner non riesca a superare la cosa. Il paragone tra la coalizione Semaforo e un matrimonio dimostra che il politico rimane personale. Ma mentre in Germania le relazioni si deteriorano, in America Trump celebra la sua vittoria circondato dalla famiglia, anche se l'assenza di Melania dalla foto di famiglia ha alimentato speculazioni, probabilmente ingiustificate dato che probabilmente era semplicemente dietro la macchina fotografica.
Nach dem Ampel-Aus: Deutschlands Ausfall in Europa
Dopo la fine della coalizione Semaforo: l'assenza della Germania in Europa
Diversi leader politici europei stanno esprimendo preoccupazione per la situazione politica a Berlino. Come sottolineano pubblicamente la presidente del Parlamento europeo e il primo ministro finlandese, l'Europa ha bisogno di una Germania forte, o almeno pienamente operativa. Per questo motivo, le elezioni non dovrebbero essere rimandate a marzo. Mai prima d'ora la Germania aveva avuto un governo federale che agiva in modo così esitante e diviso nell'UE come questa coalizione. Il fatto che l'astensione ricorrente nelle votazioni importanti venga ormai chiamata "German Vote" dimostra l'entità del problema. La leadership che si diceva fosse possibile ottenere da Scholz non si è mai manifestata a Bruxelles.
Il prossimo governo federale dovrà effettuare numerose correzioni di rotta, inclusa una nuova politica europea. Ciò non significa necessariamente "rafforzare" le istituzioni di Bruxelles, come spesso si intende comunemente. La Germania dovrebbe tornare ad essere più attiva nell'UE, e per farlo deve prima di tutto ritrovare la propria forza politica, economica e soprattutto militare. A differenza di Merkel, che come Kohl sapeva che senza la leadership tedesca - che spesso significa ricerca di compromessi - poco si muove nell'UE caratterizzata da molteplici interessi, l'attuale situazione ha permesso paradossalmente a Orbán di presentarsi a livello mondiale come leader dell'Europa. Putin e Trump non concederanno più alcuna tregua al nostro paese e all'Europa.
Antisemitismus-Resolution: Ein selbstbewusster Rechtsstaat braucht das nicht
Risoluzione sull'antisemitismo: Uno stato di diritto sicuro di sé non ne ha bisogno
Secondo l'autore, uno stato di diritto democratico e sicuro di sé non ha bisogno di una risoluzione contro l'antisemitismo. La Costituzione tedesca già proibisce qualsiasi discriminazione basata sulla religione, l'origine o il genere, avendo tratto insegnamento dal passato barbarico ponendo la dignità umana come valore supremo e inviolabile e sancendo l'uguaglianza di tutti davanti alla legge. Il fatto che molti, sia immigrati che nativi, non abbiano ancora interiorizzato questi principi, e che si diffondano sempre più la glorificazione della violenza e gli incitamenti ad essa, rappresenta una sfida per l'intera società e richiede che lo Stato utilizzi gli strumenti a sua disposizione.
Il Bundestag ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che afferma che non c'è spazio per l'antisemitismo "anche nei ranghi dell'arte, della cultura e dei media". Tuttavia, secondo l'autore, tali risoluzioni alimentano l'illusione che i pregiudizi e l'odio possano essere eliminati per decreto. I casi di antisemitismo nella scienza e nell'arte non sono così frequenti e facilmente identificabili. La massima "nel dubbio, a favore della libertà" rimane il principio guida corretto. Non servono nuove leggi, ma piuttosto un'applicazione coerente di quelle esistenti, poiché il quadro normativo attuale è già sufficientemente completo per affrontare il problema.
Von Adenauer bis Scholz: Wenn die Minderheit regiert
Da Adenauer a Scholz: Quando governa la minoranza
Con l'uscita della FDP dalla coalizione, la Germania viene ora guidata da un governo di minoranza, avendo solo 324 voti sui 367 necessari nel Bundestag. È la quinta volta nella storia della Repubblica Federale che si verifica questa situazione, e in tre casi precedenti è stata proprio la FDP ad abbandonare la coalizione di governo: nel 1962, 1966 e 1982. Le quattro precedenti esperienze di governo di minoranza sono durate in media 80 giorni. Nel 1962, i ministri della FDP si dimisero per protesta contro il ruolo del ministro della Difesa Strauss nello "scandalo Spiegel". Nel 1966, la FDP lasciò il governo Erhard per disaccordi sulla copertura del deficit di bilancio. Nel 1982, la rottura della coalizione social-liberale portò alla fine dell'era Schmidt dopo 14 anni.
I governi di minoranza hanno storicamente una cattiva reputazione in Germania, principalmente a causa dell'esperienza negativa della Repubblica di Weimar, dove 12 dei 19 governi tra il 1918 e il 1933 furono di minoranza. Tuttavia, i padri costituenti non esclusero questa possibilità dalla Legge Fondamentale: l'articolo 63 consente al Presidente Federale di nominare un cancelliere anche senza maggioranza assoluta dopo il terzo scrutinio. Negli ultimi anni, i giudizi negativi sui governi di minoranza sono diventati meno frequenti nella scienza politica, e a livello internazionale non sono considerati un'anomalia. La Costituzione tedesca prevede inoltre meccanismi per garantire il funzionamento dello Stato anche in assenza di una maggioranza parlamentare, come l'articolo 111 che consente al governo di continuare a adempiere agli obblighi finanziari essenziali anche senza l'approvazione del bilancio.
Die Koalition, die an der Schuldenbremse scheiterte
La coalizione che è fallita sul freno al debito
Il freno al debito è stato il punto di rottura centrale della coalizione Semaforo fin dal suo inizio. Sia Scholz che Lindner citano questo meccanismo nelle loro motivazioni per la fine del governo, ma con interpretazioni opposte: per Scholz è necessario sospendere il freno al debito per evitare danni al paese, mentre per Lindner non può essere semplicemente sospeso per lo stesso motivo. Già nel febbraio 2022, poche settimane dopo l'insediamento del governo, la coalizione aveva tentato di aggirare le regole trasferendo 60 miliardi di euro dai fondi anti-Covid al fondo per il clima. Questa manovra fu poi bocciata dalla Corte Costituzionale nel novembre 2023, segnando l'inizio di una serie di difficoltà di bilancio.
Scholz ha cercato di utilizzare la guerra in Ucraina come giustificazione per dichiarare una situazione di emergenza che permettesse di sospendere il freno al debito. Tuttavia, questa argomentazione si è rivelata debole poiché gli oneri derivanti dal conflitto non potevano essere classificati come imprevedibili secondo i requisiti della Costituzione. I Verdi e la SPD sostengono ora l'abolizione della regola, mentre l'FDP si è trovata sulla difensiva. Il bilancio attuale prevede già un nuovo indebitamento di circa 40 miliardi di euro, pari a quasi un decimo del volume totale, dimostrando che il freno al debito non è rigido come spesso viene sostenuto. La disputa ricorda il periodo che portò all'introduzione di questa regola durante la crisi finanziaria del 2007/08, quando si riconobbe la necessità di vincoli chiari e severi per la politica fiscale.
Gallup-Erhebung: Deutsche im Osten und Westen teilen mehr Ansichten als früher
Sondaggio Gallup: I tedeschi dell'Est e dell'Ovest condividono più opinioni rispetto al passato
Secondo un recente sondaggio dell'istituto americano Gallup, le opinioni dei cittadini della Germania dell'Est e dell'Ovest stanno convergendo sempre più. Confrontando i dati del periodo 2022-2024 con quelli del 2008-2010, emerge una significativa omogeneizzazione delle vedute su diverse questioni chiave. La fiducia nella polizia è aumentata in entrambe le regioni, con l'Est che si avvicina ai livelli dell'Ovest (81% contro 86%). Anche la fiducia nel sistema giudiziario è cresciuta notevolmente, con un incremento particolarmente marcato nell'Est (dal 46% al 68%). Su 53 aspetti analizzati, 18 mostrano una convergenza di opinioni, mentre solo 6 evidenziano un'evoluzione divergente.
I ricercatori hanno rilevato anche un'interessante convergenza nella soddisfazione per i sistemi scolastici e sanitari, con l'Est che mostra un incremento della fiducia mentre l'Ovest registra un leggero calo. La società civile dell'Est si è rafforzata, come dimostrato dall'aumento delle donazioni (56% all'Est contro 52% all'Ovest) e del volontariato. L'autovalutazione del successo personale è ora simile nelle due regioni (41% Est, 40% Ovest). Persistono tuttavia alcune differenze, come nella fiducia nell'onestà delle elezioni (64% Est, 71% Ovest) e nell'atteggiamento verso il governo nazionale e il mercato del lavoro locale, dove l'Ovest mantiene una visione più positiva. Nonostante queste differenze residue, la tendenza generale indica un progressivo avvicinamento tra le due parti della Germania.
Lindner gegen Scholz: Mann gegen Mann
Lindner contro Scholz: Uomo contro uomo
Christian Lindner, destituito dal ruolo di Ministro delle Finanze, ha subito chiarito di voler tornare al governo dopo le prossime elezioni. La rottura della coalizione è stata particolarmente aspra, con Scholz che ha accusato Lindner di aver ripetutamente violato la sua fiducia. Lindner ha risposto invocando uno "stile pubblico" per non danneggiare la cultura politica. Secondo Lindner, già domenica aveva proposto a Scholz di procedere insieme verso nuove elezioni se non si fosse trovato un accordo sulla svolta economica. Il cancelliere ha rifiutato, portando a giorni di incontri tesi in cui Lindner chiedeva concessioni sostanziali dai partner di coalizione, mentre il suo ministero ha accolto con freddezza anche le proposte di compromesso di Habeck.
La crisi è precipitata quando Scholz ha presentato un documento di undici pagine per finanziare un'"Agenda per la crescita economica e l'occupazione", che Lindner ha respinto ritenendola troppo debole e sollevando dubbi sulla sua legittimità legale. Un conflitto fondamentale tra i due leader è emerso dal fatto che Lindner considerava il suo ministero alla pari con la cancelleria, una visione che derivava dall'importanza che attribuiva al Ministero delle Finanze. Il dilemma della coalizione è stato aggravato dal fatto che il loro accordo di coalizione era stato negoziato poco prima della guerra in Ucraina, rendendolo obsoleto rispetto agli eventi mondiali. Con ogni incomprensione e disputa, l'impazienza è cresciuta, portando alla decisione finale di Lindner che, pur rischiosa, lo ha liberato da una situazione sempre più insostenibile.
Ampel-Aus: Was bedeutet der Regierungsbruch für BSW, Linke und AfD?
Fine della coalizione Semaforo: Cosa significa la rottura del governo per BSW, Sinistra e AfD?
La fine anticipata della coalizione di governo ha conseguenze diverse per i partiti di opposizione. Per il BSW (Alleanza Sahra Wagenknecht), fondato a gennaio, la situazione è particolarmente ambivalente. Nonostante Wagenknecht avesse chiesto a Scholz di "liberare i cittadini da questo governo", le elezioni anticipate creano preoccupazione nel giovane partito, impegnato contemporaneamente nella costruzione della sua struttura e nel lavoro parlamentare. Con solo 1000 membri e sondaggi che lo danno al 7%, il partito avrebbe preferito più tempo per consolidarsi. Tuttavia, Wagenknecht si dice fiduciosa e accusa Scholz di "procrastinazione politica dell'insolvenza", chiedendogli di porre la questione di fiducia al più presto.
L'AfD accoglie con entusiasmo sia la vittoria di Trump in America che la fine della coalizione Semaforo. I co-presidenti Alice Weidel e Tino Chrupalla definiscono la fine del governo una "liberazione per il paese" e chiedono elezioni immediate. Con il partito al 18% nei sondaggi e una leadership stabile, l'AfD si dice pronta per nuove elezioni. Per Die Linke (La Sinistra), invece, la situazione è più critica: con solo il 3% nei sondaggi, rischia un ulteriore tracollo politico a livello federale. Il partito sta considerando di concentrarsi sui suoi bastioni elettorali per ottenere i tre mandati diretti necessari per entrare in Parlamento, possibilmente attraverso la candidatura di figure storiche come Gregor Gysi, Dietmar Bartsch e Bodo Ramelow.
Sondierungen gescheitert: Kretschmer vor dem Zickzack zwischen Links und Rechts
Consultazioni fallite: Kretschmer tra destra e sinistra in un percorso a zig-zag
In Sassonia sono falliti i negoziati esplorativi tra CDU, BSW (partito di Sahra Wagenknecht) e SPD per la formazione di un nuovo governo. Il BSW ha scelto di salvare la propria reputazione in Sassonia, anche perché in Brandeburgo ha a che fare con una SPD più malleabile e in Turingia con una leadership regionale che non può essere facilmente messa da parte senza mettere a rischio l'intero progetto del partito. Con questo fallimento, Wagenknecht può sostenere che il suo partito prende sul serio gli appelli alla pace e il rifiuto dei missili a medio raggio, anche se questi temi, cruciali per la sua campagna elettorale, non hanno un ruolo significativo nella politica quotidiana di nessuno dei tre Länder.
Per Michael Kretschmer, Ministro Presidente della Sassonia, l'unica opzione rimasta è un governo di minoranza, che lo costringerà a continue negoziazioni su due fronti. Tuttavia, può contare sul fatto di avere il gruppo parlamentare più forte alle spalle e che difficilmente si formerà una maggioranza contro di lui. Un governo composto dalla sola CDU potrebbe avere maggiori possibilità di successo. Il suo incontro con il presidente regionale dell'AfD è stato un primo segnale in questa direzione. Questa prospettiva non rallegrerà Friedrich Merz, leader della CDU, anche se può consolarsi del fatto che almeno in Sassonia si procederà senza il BSW. Il sollievo per questo risultato è l'unica cosa che lo accomuna a Sahra Wagenknecht.
Neue Wehrpflicht?: Dienst aller für alle
Nuovo servizio militare obbligatorio?: Un servizio per tutti
In Germania si pone con urgenza la questione di come il paese possa difendersi efficacemente. Il patrimonio speciale destinato alle forze armate tedesche è già esaurito, ma non è solo una questione di denaro: è fondamentale la volontà di deterrenza, che deve essere seguita da azioni concrete. La carenza di soldati riflette una società che considera scontate la libertà e la prosperità. La costituzione tedesca prevede il servizio militare obbligatorio, attualmente sospeso, solo per gli uomini. Tuttavia, il dibattito si sta concentrando sulla necessità di registrare e sottoporre a visita di leva tutti i giovani, indipendentemente dal genere, per valutare il loro potenziale interesse nelle forze armate o in altri servizi pubblici.
La proposta di estendere la registrazione anche alle donne rappresenta un cambiamento significativo rispetto all'attuale disposizione costituzionale. Si sostiene che escludere le donne dal processo di registrazione privi lo stato di un importante potenziale di risorse umane. L'obiettivo non è imporre un servizio obbligatorio fine a se stesso, ma piuttosto impiegare ogni individuo secondo le proprie capacità, in modo da garantire a tutti la possibilità di continuare a vivere liberamente e dignitosamente. Questa riflessione si inserisce nel contesto della "svolta epocale" (Zeitenwende) che sta attraversando la Germania, dove anche alcune disposizioni costituzionali potrebbero necessitare di una revisione.
Donald Trump und die Ampel: Auch in Berlin ein Erdbeben
Donald Trump e la coalizione Semaforo: Un terremoto anche a Berlino
La vittoria schiacciante di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane ha avuto ripercussioni immediate anche sulla politica tedesca. Quasi l'intero establishment politico di Berlino aveva sperato nella vittoria di Kamala Harris, considerata una partner più affine ai valori democratici occidentali. Trump, che non nasconde la sua antipatia per la Germania, torna alla Casa Bianca con un'agenda, una fiducia in se stesso e un potere che preoccupano profondamente i leader tedeschi, ad eccezione dell'AfD. Le congratulazioni di rito al vincitore non sono riuscite a mascherare questa preoccupazione diffusa, considerando che Trump aveva già abbandonato molti principi fondamentali della politica occidentale durante il suo primo mandato.
La vittoria di Trump costringerà la Germania a cambiamenti di rotta nelle politiche di difesa, economia e finanza che erano già necessari da tempo ma che ora diventano inevitabili. Una guerra commerciale con gli Stati Uniti colpirebbe duramente l'economia tedesca e le casse dello stato, già in difficoltà. Se l'America dovesse ritirare la sua protezione dall'Europa, la Germania dovrebbe investire molto più denaro nella propria difesa e in quella dell'Ucraina. Non è chiaro dove trovare i fondi necessari, considerando il freno all'indebitamento e la volontà di mantenere intatto lo stato sociale. La coalizione Semaforo, ormai disgregata, non è più in grado di gestire questi cambiamenti. SPD e Verdi non hanno voluto sostenere la svolta nella politica economica ed energetica richiesta da Lindner già prima delle elezioni americane, portando così alla fine del governo.