Stroncature Digest #38
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce analisi basate sulla complessità e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della ricerca, contribuendo alla terza missione delle università. L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico e società. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e dell’engagement. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità, Stroncature propone un modello alternativo: pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Analisi & Ricerche
L’intelligenza sistemica è la capacità di analizzare fenomeni tenendo conto delle interdipendenze, delle retroazioni e degli effetti non intenzionali che ogni azione può generare in un sistema complesso. Le attività di analisi di Stroncature si pongono questo obiettivo: rendere complesso ciò che sembra semplice.
Strategie geopolitiche delle potenze revisioniste
Nel sistema internazionale attuale alcune potenze cosiddette “revisioniste” sfidano l’ordine costituito, perseguendo strategie geopolitiche volte a ridefinire equilibri regionali e globali a loro vantaggio. Per poteri revisionisti s’intendono quegli stati – tipicamente autoritari – che contestano lo status quo e cercano di modificarlo, in contrapposizione alle potenze che condividono i valori di fondo dell’ordine esistente. Oggi i casi emblematici sono la Cina e la Russia, affiancate in misura minore da paesi come Iran e Corea del Nord. Queste nazioni, pur eterogenee per interessi e contesti, condividono il malcontento verso l’egemonia occidentale – in primis statunitense – e cooperano tatticamente per erodere le basi del sistema internazionale liberale emerso dopo la Guerra Fredda.
Su quali leve psicologiche agiscono le fake news?
Le fake news non fanno presa sul pubblico in modo casuale: per diffondersi con successo, esse agiscono su precise leve psicologiche insite nel modo in cui gli esseri umani percepiscono e valutano le informazioni. L’analisi di questi meccanismi mentali è fondamentale per comprendere perché anche persone istruite possano talvolta cadere vittima di notizie palesemente infondate. In questo articolo si adotta un approccio per tentare di sezionar i fattori cognitivi ed emotivi che rendono le fake news così persuasive.
L’errore come condizione della conoscenza
La conoscenza scientifica, nella sua tradizione più consolidata, è stata spesso rappresentata come un processo cumulativo e progressivo, in cui l’osservazione, l’esperimento e la verifica conducono a una maggiore aderenza della teoria alla realtà. Tuttavia, nel corso del Novecento, questa immagine si è progressivamente incrinata, lasciando spazio a visioni più articolate, fondate sull’incertezza, sulla fallibilità e sulla struttura aperta delle teorie. Tra i contributi che hanno maggiormente inciso su questa trasformazione epistemologica, quello di Karl Popper assume un rilievo centrale. Al cuore del suo pensiero vi è un assunto tanto semplice quanto radicale: non si conosce per conferma, ma per errore. La scienza non progredisce attraverso la verifica, bensì attraverso la confutazione. E questa logica dell’errore, applicata ai sistemi sociali e politici, consente di costruire un modello di razionalità che si fonda sulla capacità di apprendere dall’imprevisto.
Focus China
Nella nuova puntata di Focus China, diretta da Plinio Innocenzi, si analizza la crescente tensione tra Stati Uniti e Cina, con un focus particolare sulle politiche commerciali dell’amministrazione Tr…
Punti cardinali
È la sezione di Stroncature in cui si sintetizzano in maniera attenta e ragionata testi classici o titoli pubblicati di recente all’estero. Particolare cura è posta nel riportare le tesi degli autori e tutti i nodi concettuali.
"Clocks and Culture 1300–1700" di Carlo M. Cipolla
Nel volume Clocks and Culture 1300–1700, Carlo M. Cipolla analizza la nascita, la diffusione e l’impatto dell’orologio meccanico nel contesto della civiltà europea tra XIV e XVII secolo, considerandolo non soltanto come innovazione tecnica, ma come indicatore di trasformazioni economiche, sociali e culturali. L’autore individua nell’invenzione dello scappamento a verga con foliot la rottura radicale con i precedenti sistemi di misurazione del tempo basati su elementi naturali. L’orologio meccanico, svincolato dal ciclo solare o dall’acqua, diventa espressione concreta di un nuovo atteggiamento culturale verso la precisione, la regolarità e il controllo. L’intento non è quello di offrire una storia della tecnologia in senso stretto, ma di indagare come una particolare innovazione sia potuta nascere, affermarsi e diffondersi in un preciso contesto europeo. Cipolla sostiene che la rivoluzione dell’orologio fu resa possibile dall’ambiente urbano, artigiano e commerciale dell’Europa medievale e rinascimentale, e non fu riproducibile in altri contesti. Il testo, articolato in analisi puntuali e documentate, collega la microstoria degli orologi con la macrostoria dello sviluppo economico e culturale europeo, fino a coglierne il significato nel quadro delle origini della modernità.
"Il capitale nel XXI secolo" di Thomas Piketty
Il libro Capital in the Twenty-First Century di Thomas Piketty analizza la distribuzione della ricchezza e del reddito nei paesi avanzati dal XVIII secolo a oggi, sostenendo che le disuguaglianze economiche sono tornate a crescere nel XXI secolo fino a livelli paragonabili a quelli precedenti alle guerre mondiali. La tesi centrale è che quando il rendimento del capitale supera il tasso di crescita economica, come avviene spesso, le ricchezze accumulate crescono più rapidamente della produzione e del reddito, portando a una concentrazione progressiva del patrimonio. Piketty sviluppa una teoria dinamica del capitale, utilizzando una quantità senza precedenti di dati storici e comparativi. Il libro esamina le leggi fondamentali del capitalismo, evidenziando che i meccanismi naturali del mercato non garantiscono una distribuzione equa. L'autore propone misure politiche per ridurre le disuguaglianze, tra cui una tassa globale e progressiva sul capitale. Il testo è strutturato in quattro parti: concetti e storia del capitale, evoluzione del rapporto capitale/reddito, struttura delle disuguaglianze e prospettive per il XXI secolo. L’approccio unisce analisi teorica ed evidenza empirica, ponendo al centro il ruolo delle istituzioni, della fiscalità e delle politiche pubbliche nella regolazione dei fenomeni economici. Piketty mira a superare la visione ristretta dell’economia come scienza autonoma, collegandola alla storia, alla politica e alla sociologia.