Stroncature Digest #39
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce analisi basate sulla complessità e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della ricerca, contribuendo alla terza missione delle università. L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico e società. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e dell’engagement. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità, Stroncature propone un modello alternativo: pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Analisi & Ricerche
L’intelligenza sistemica è la capacità di analizzare fenomeni tenendo conto delle interdipendenze, delle retroazioni e degli effetti non intenzionali che ogni azione può generare in un sistema complesso. Le attività di analisi di Stroncature si pongono questo obiettivo: rendere complesso ciò che sembra semplice.
Qual è il ruolo dei social media nella diffusione della disinformazione?
Negli ultimi quindici anni, i social media sono emersi come i principali canali di informazione per miliardi di persone, trasformando radicalmente le dinamiche di diffusione delle notizie. Questa rivoluzione comunicativa ha portato con sé innegabili vantaggi, ma ha anche aperto la porta a una circolazione senza precedenti della disinformazione. In questo articolo si analizza il ruolo che le piattaforme social rivestono nel propagare fake news e contenuti distorti. I social media non creano di per sé la disinformazione, ma ne amplificano la portata tramite meccanismi peculiari. Si esamineranno dunque le caratteristiche di questi strumenti – dall’assenza di gatekeeper alla logica algoritmica – che favoriscono la viralità di notizie false, nonché i casi di studio e le evidenze scientifiche che illuminano questo fenomeno.
Verità, previsione e utilità nella scienza applicata
Nelle scienze applicate (come l’ingegneria, la medicina, le scienze computazionali, ecc.) il valore di una teoria o di un modello è spesso giudicato, prima di tutto, dalla sua utilità pratica: dalla capacità di risolvere problemi concreti, fare previsioni affidabili e guidare interventi efficaci. Ciò può spostare leggermente l’accento rispetto alle scienze “pure”, dove l’obiettivo primario è spesso considerato la scoperta della verità o di leggi fondamentali della natura. In ambito applicato, emerge talvolta una tensione (o almeno una differenza di enfasi) tra verità teorica e efficacia pragmatica.
"Il Socialismo di Luciano Pellicani" di Vito Varricchio
Lo scorso 18 aprile, Stroncature ha ospitato la presentazione del libro "Il Socialismo di Luciano Pellicani" di Vito Varricchio (Rubbettino, 2024).
Punti cardinali
"The Evolution of Strategy: Thinking War from Antiquity to the Present" di Beatrice Heuser
Nel volume The Evolution of Strategy: Thinking War from Antiquity to the Present, Beatrice Heuser analizza l’evoluzione del pensiero strategico occidentale, esaminando i modi in cui il concetto di strategia ha assunto significati diversi nel corso dei secoli. Il libro non è una semplice cronologia dei conflitti, ma un’indagine sistematica sul rapporto tra politica e uso della forza militare. Heuser adotta una prospettiva di lungo periodo, che parte dall’antichità classica e arriva all’età nucleare, mettendo in evidenza come ogni epoca abbia elaborato concezioni specifiche della guerra, del potere e del fine politico. L’obiettivo dell’autrice è chiarire in quali modi la strategia sia stata impiegata per connettere i mezzi militari agli scopi politici, in contesti culturali, istituzionali e tecnologici diversi. Lungo il percorso, si mettono in luce le discontinuità e le permanenze nella storia della strategia, distinguendo tra guerra limitata, guerra totale, guerra asimmetrica e deterrenza. Il testo combina analisi concettuale, storia delle idee e riflessione politico-strategica, offrendo una sintesi ampia e articolata. La strategia è intesa come categoria storica, non come dottrina atemporale, e pertanto soggetta a ridefinizioni. Viene trattata come costruzione culturale, funzione di variabili storiche e non come scienza. L’opera si conclude ribadendo che non esiste un’unica strategia razionale, ma una pluralità di approcci, legati a condizioni storiche concrete.
"Guerre ed eserciti nell'antichità", a cura di Marco Bettalli e Giovanni Brizzi
Il volume "Guerre ed eserciti nell'antichità", a cura di Marco Bettalli e Giovanni Brizzi, analizza in modo sistematico e aggiornato la storia militare del mondo greco-romano, soffermandosi su dinamiche politiche, istituzionali e culturali che hanno modellato le pratiche belliche e la struttura degli eserciti antichi. L’opera si articola in due sezioni principali dedicate rispettivamente alla guerra dei Greci e a quella dei Romani, ponendo attenzione non solo alle battaglie ma anche al contesto socio-politico, al reclutamento, alla logistica, all’ideologia e ai significati culturali della guerra. I diversi saggi propongono un approccio storiografico che si distacca dalle narrazioni celebrative del passato e affronta con metodo scientifico la complessità della guerra nell’antichità. L’intento del volume è duplice: fornire una panoramica critica degli studi più recenti e restituire una visione articolata dell’istituzione militare come parte integrante dell’evoluzione delle civiltà greca e romana. Ne emerge un quadro che intreccia trasformazioni tecniche, simboliche e sociali e che evidenzia la centralità della guerra nella costruzione delle identità politiche e nella tenuta delle istituzioni antiche.
“Annibale” di Giovanni Brizzi
Nel libro “Annibale”, Giovanni Brizzi analizza in modo rigoroso e approfondito la figura del grande condottiero cartaginese, ricostruendo la sua vicenda personale e politica, le origini familiari, la formazione, le campagne militari e il peso che la sua azione ha esercitato sulla storia romana e mediterranea. La narrazione segue un impianto cronologico, ma si arricchisce costantemente di riflessioni storiografiche e di interpretazioni politiche, culturali e militari. Brizzi non si limita a descrivere gli eventi, ma individua i principi strategici che hanno guidato Annibale, la sua concezione della guerra, il rapporto con la religione, la cultura greca e l’ideale eroico incarnato nella figura di Eracle-Melqart. Il conflitto con Roma è visto non solo come scontro tra potenze, ma come espressione di due civiltà contrapposte per struttura politica, visione della guerra, organizzazione economica e relazioni con gli alleati. L’autore interpreta la seconda guerra punica come evento epocale e fondativo dell’imperialismo romano. La sconfitta di Annibale non cancella l’impronta lasciata sulla cultura militare e sulla memoria collettiva. Il trauma della guerra annibalica segna profondamente l’identità di Roma, tanto nella politica estera quanto nell’immaginario simbolico della Repubblica.