Terza Missione, la falla istituzionale e il metodo di Stroncature
Nel quadro definito da ANVUR, la Terza Missione non è concepita come somma di buone volontà individuali, ma come responsabilità organizzativa dell’ateneo e dei suoi dipartimenti. Le linee guida per la compilazione della SUA-TM/IS precisano che le attività di Terza Missione sono oggetto di rilevazione e valutazione a livello di istituzione e di articolazioni interne, non a livello di singolo docente, e che ciò che conta è la capacità delle strutture di progettare, gestire e monitorare in modo sistematico l’apertura verso il contesto socio-economico. Il modello AVA 3, nell’ambito dedicato alla qualità della ricerca e della Terza Missione, ribadisce che l’attenzione valutativa si concentra sulla capacità dell’ateneo di avere una visione complessiva delle modalità con cui i dipartimenti definiscono le proprie linee strategiche per ricerca e impatto sociale, in coerenza con la strategia generale di sede. In questo assetto, il docente è la fonte primaria delle attività, ma il soggetto valutato è la struttura che le organizza, le coordina e le rende riconoscibili come parte di una politica di Terza Missione. È esattamente su questo livello strutturale che si colloca il lavoro di Stroncature, orientato a trasformare la produzione scientifica in un piano organico di Terza Missione e di impatto.
Questa distinzione produce una conseguenza rilevante sul piano degli incentivi. Ricerca e didattica sono doveri istituzionali del singolo accademico e allo stesso tempo dimensioni in cui la performance individuale è direttamente misurata e premiante: nella VQR i prodotti sono attribuiti a persone e poi aggregati, nelle procedure di valutazione interna e nelle carriere la produzione scientifica e la qualità della didattica sono elementi centrali. La Terza Missione, invece, viene rilevata e valutata quasi esclusivamente a livello di ateneo e dipartimento, con schede e indicatori che descrivono processi, strutture, casi studio e risultati aggregati. In assenza di meccanismi interni che traducano questi esiti in riconoscimenti individuali, i docenti non percepiscono la stessa urgenza nel dedicare tempo e risorse alle attività di Terza Missione rispetto alla ricerca e alla didattica. L’istituzione ha bisogno del loro contributo per attivare progetti, iniziative, casi di impatto; ma il quadro valutativo nazionale non fornisce, di per sé, un incentivo diretto al singolo per investire su questo fronte. Un piano strategico chiaro, supportato da un partner esterno come Stroncature, aiuta a colmare questa distanza rendendo più visibile e riconoscibile il contributo di ciascun docente all’interno di un disegno dipartimentale.
Da qui nasce la frattura che spiega perché, in molti contesti, le attività di Terza Missione faticano a decollare o rimangono episodiche. L’oggetto della valutazione è il dipartimento, ma il dipartimento esiste concretamente solo attraverso le scelte e il tempo delle persone che vi lavorano. Se il docente non vede un ritorno chiaro, non solo simbolico ma anche di carriera, nella partecipazione alla Terza Missione, tenderà a concentrare le proprie energie su ciò che è direttamente misurato e utilizzato nei concorsi, nelle progressioni e nelle abilitazioni. D’altro lato, il dipartimento non può limitarsi a chiedere ai singoli di “fare Terza Missione” in modo generico, perché la valutazione richiede strutture, continuità, coerenza e capacità di documentare risultati. Si crea così una falla istituzionale: l’ANVUR valuta le strutture, le strutture hanno bisogno dei singoli, ma i singoli non ricevono segnali sufficienti perché considerino la Terza Missione alla stregua di ricerca e didattica. Stroncature interviene proprio in questo punto, costruendo un quadro strategico che rende la Terza Missione un’estensione naturale della ricerca e non un’attività aggiuntiva priva di ritorno.
Per colmare questa distanza non basta moltiplicare eventi o azioni isolate; occorre costruire percorsi che tengano insieme il livello individuale e quello dipartimentale. Un modo concreto di farlo è partire dalle attività di ricerca effettivamente svolte dai docenti negli ultimi anni e usarle come base per definire i percorsi di Terza Missione. L’idea è che il docente sia coinvolto perché si parla della sua ricerca, dei suoi risultati, delle sue competenze, mentre il dipartimento sia valorizzato perché quelle stesse ricerche vengono lette in modo aggregato e trasformate in un profilo scientifico unitario. In questa prospettiva, la Terza Missione non è un’aggiunta esterna, ma una prosecuzione ordinata della ricerca: si analizza ciò che è stato prodotto, si identificano le aree di maggiore densità, si progettano modalità di interazione con la società civile e il sistema produttivo che facciano leva su queste competenze. Il metodo di Stroncature si fonda precisamente su questa logica, traducendo la produzione scientifica in un piano di analisi strategica e in una mappa di possibili traiettorie di impatto.
Un approccio coerente con le linee ANVUR consiste nell’analizzare la produzione scientifica di tutti i docenti di un dipartimento in un orizzonte almeno quinquennale, per individuare macro-temi capaci di aggregare i diversi filoni di ricerca. Questa analisi, condotta da Stroncature in modo sistematico, consente di vedere il dipartimento non come somma di curricula, ma come infrastruttura di ricerca dotata di una propria fisionomia: emergono aree in cui le pubblicazioni convergono, ambiti in cui si sono sviluppati progetti con continuità, settori in cui esistono già collegamenti con imprese o istituzioni. A partire da questi macro-temi è possibile progettare attività di Terza Missione che coinvolgano più docenti, perché ciascuno ritrova al proprio interno una parte del proprio lavoro, e al tempo stesso diano al dipartimento un’immagine coerente verso l’esterno. Stroncature ha strutturato i propri servizi esattamente in questa direzione: l’analisi sistematica e approfondita della produzione scientifica diventa il cuore di un piano strategico che collega macro-temi di ricerca, public engagement, trasferimento tecnologico e rapporti con imprese e attori economici.
Il metodo adottato da Stroncature non si limita a rilevare singole iniziative di Terza Missione, ma parte da una lettura estesa della produzione scientifica complessiva dei docenti, utilizzando banche dati istituzionali, repository open access, informazioni su progetti e brevetti. Su questa base vengono individuati macro-temi che rispecchiano le traiettorie reali di ricerca, evitando etichette generiche o legate solo a mode del momento. Ogni macro-tema diventa una piattaforma per progettare percorsi di Terza Missione che includono public engagement, attività di disseminazione, valorizzazione tecnologica, rapporti con imprese e istituzioni. In questo quadro, il docente partecipa perché si parla delle sue ricerche e ne vede il riconoscimento, il dipartimento perché vede emergere la propria identità scientifica e strategica, l’ateneo perché dispone di una struttura narrativa e di dati aggregati utili per compilare gli strumenti di qualità, per costruire casi studio VQR e per argomentare il proprio posizionamento nel sistema nazionale.
L’effetto di questo lavoro non è solo organizzativo, ma anche di chiarificazione del profilo scientifico. Nel momento in cui si analizza la produzione scientifica di un dipartimento come se si stesse osservando un’unica grande infrastruttura di ricerca, emergono specificità che spesso non sono percepite nella vita quotidiana. Si scopre che alcune aree sono particolarmente forti, che certi temi attraversano gruppi diversi, che esistono convergenze potenziali non ancora sfruttate. Questo permette di tracciare un profilo scientifico del dipartimento ricavato dai dati, che può essere comunicato verso la società civile e il sistema produttivo come carta di identità scientifica e tecnologica. I macro-temi diventano così anche uno strumento per posizionare il dipartimento nel panorama nazionale e internazionale, facilitando il dialogo con partner esterni, la partecipazione a reti, la costruzione di progetti congiunti e la definizione di casi di impatto credibili, documentati e coerenti con il quadro ANVUR. Un confronto diretto con Stroncature consente a direttori e direttrici di dipartimento di verificare come questo metodo possa essere applicato alla propria realtà, trasformando il patrimonio di ricerca in un piano strategico di Terza Missione chiaro, valutabile e comunicabile.
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