La Terza Missione rappresenta un pilastro fondamentale per le università e i centri di ricerca italiani, accanto alle missioni tradizionali di insegnamento e ricerca. Come stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica del 1 febbraio 2010, rientra nei compiti istituzionali dell'ANVUR valutare "la qualità dei processi, i risultati e i prodotti delle attività di gestione, formazione, ricerca, ivi compreso il trasferimento tecnologico". Questo mandato è stato ulteriormente rafforzato dal Decreto Ministeriale del 15 luglio 2015 n. 17 che includeva nella Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2004-2011 anche le attività di trasferimento tecnologico, in particolare brevetti e spin-off. L'ANVUR ha quindi adottato una definizione ampia di "trasferimento tecnologico", definendo nel Bando VQR 2004-2011 la Terza Missione come "propensione delle strutture all'apertura verso il contesto socio-economico".
Per guidare la valutazione della Terza Missione, nel 2015 l'ANVUR ha pubblicato il "Manuale per la valutazione della Terza Missione", con l'obiettivo di definire criteri e domande valutative. Il documento metodologico è stato discusso con la comunità accademica attraverso un workshop internazionale e una consultazione pubblica[1]. Questo approccio partecipativo ha consentito di arricchire e validare il modello valutativo. Nella VQR 2011-2014, il monitoraggio e la valutazione della Terza Missione si sono potuti basare su dati standardizzati e comparabili forniti da tutti gli atenei italiani mediante la Scheda Unica Annuale della Terza Missione (SUA-TM), come previsto dal DM 458/2015. È stato adottato il metodo della peer review informata, combinando l'analisi dei dati con il giudizio esperto di un'apposita Commissione di Esperti della Terza Missione (CETM).
Le linee generali d'indirizzo della programmazione universitaria per il triennio 2021-2023, emanate con il DM 289/2021, ribadiscono il ruolo chiave della Terza Missione[8]. Tra gli obiettivi strategici viene indicato di "Favorire la Terza Missione, potenziando le attività di trasferimento tecnologico e di conoscenza verso il sistema socio-economico, le attività di public engagement, la gestione del patrimonio culturale e il ruolo dei poli museali". Le università sono chiamate ad adottare programmi triennali coerenti con queste linee d'indirizzo ministeriali. La valutazione della Terza Missione rientra anche nel sistema di accreditamento periodico delle sedi universitarie, normato dal DM 1154/2021[16]. Tra i criteri di accreditamento vengono considerati la qualità della ricerca e della Terza Missione/Impatto sociale, sulla base di indicatori di risultato utilizzati dall'ANVUR.
Un importante strumento di finanziamento per promuovere l'eccellenza della ricerca e della Terza Missione sono i Dipartimenti di Eccellenza, introdotti dalla Legge 232/2016. Sulla base di indicatori di performance della ricerca elaborati dall'ANVUR, vengono selezionati e finanziati con cadenza quinquennale i migliori 180 Dipartimenti delle università statali. Questi Dipartimenti ricevono un significativo sostegno finanziario per realizzare progetti di sviluppo quinquennali che devono includere, oltre al potenziamento della ricerca, anche attività di alta qualificazione e impatto verso l'esterno. I progetti vengono valutati da un'apposita Commissione che combina il punteggio degli indicatori ANVUR con la valutazione qualitativa delle proposte. Per il quinquennio 2023-2027 sono stati ammessi a finanziamento 180 Dipartimenti di Eccellenza con un budget complessivo di circa 1,3 miliardi di euro.
In conclusione, la Terza Missione si è affermata come una dimensione strategica per il sistema universitario italiano, come testimoniato dai documenti di programmazione e valutazione del MUR e dell'ANVUR. Le istituzioni sono chiamate a rafforzare il proprio impatto sul territorio attraverso il trasferimento tecnologico, il public engagement, la gestione del patrimonio culturale. Vengono messi a disposizione finanziamenti dedicati, come nel caso dei Dipartimenti di Eccellenza, per sostenere progettualità di alto profilo. Allo stesso tempo, il sistema di valutazione è stato progressivamente affinato per cogliere i risultati e la qualità delle iniziative di Terza Missione, affiancando agli indicatori quantitativi anche l'analisi qualitativa di esperti. Si delinea così un modello che promuove un'apertura responsabile e sostenibile delle università verso la società.
Fonti e documenti ministeriali
Terza Missione e Impatto Sociale di Atenei ed Enti di Ricerca
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Finanziamenti del ministero dell'Università e della Ricerca (MUR)
Linee guida Monitoraggio delle attività di Terza Missione/Impatto sociale di Ateneo
LINEE GENERALI D’INDIRIZZO DELLA PROGRAMMAZIONE DELLE UNIVERSITA’
La valutazione della terza missione nelle università italiane