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“The Influencer Factory: A Marxist Theory of Corporate Personhood on YouTube” di Grant Bollmer e Katherine Guinness (Stanford University Press, 2024)

dic 04, 2025
∙ A pagamento

L’analisi delle dinamiche che governano la visibilità online e la produzione di contenuti sui social media tende spesso a concentrarsi sugli aspetti immateriali della comunicazione, come la reputazione, l’influenza e le relazioni parasociali. Tuttavia, esiste una prospettiva critica che invita a guardare oltre la superficie scintillante dei feed di Instagram e dei video di YouTube, per interrogarsi sulle infrastrutture materiali e sulle logiche economiche profonde che sostengono l’economia dei creatori. Il libro The Influencer Factory, pubblicato nel 2024 da Stanford University Press, si inserisce in questo filone di indagine ponendo interrogativi radicali sulla natura del lavoro digitale e sulla trasformazione della soggettività in merce. Il testo non si limita a descrivere il fenomeno degli influencer come una novità culturale, ma lo inquadra come l’evoluzione di processi capitalistici storici, sfidando l’idea che l’economia digitale sia eterea o sganciata dalla produzione fisica. Attraverso una disamina che tocca l’architettura degli spazi domestici, la logistica delle merci e la gestione del sé, l’opera solleva questioni urgenti riguardanti le nuove forme di disuguaglianza economica e la fusione sempre più indistinguibile tra identità personale e struttura aziendale. L’indagine proposta dagli autori offre una chiave di lettura materialista per comprendere come il desiderio di autenticità e connessione venga oggi sussunto, industrializzato e messo a valore all’interno di una “fabbrica” che non produce oggetti, ma persone-prodotto.


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