Valori, ideali e neutralità nelle scienze sociali
È possibile che i valori personali e gli ideali politici o culturali di uno studioso o di una studiosa delle scienze sociali possano condizionare, alterare o addirittura offuscare i risultati della loro ricerca? Questa domanda rappresenta uno dei nodi più complessi della riflessione epistemologica in questo campo. A differenza delle scienze naturali, che trattano oggetti inanimati e processi indipendenti dall’osservatore, le scienze sociali si confrontano con soggetti umani, portatori di significati, intenzioni e visioni normative. Il ricercatore o la ricercatrice non osserva dall’esterno, ma sceglie, interpreta e ricostruisce fenomeni che hanno già un carico simbolico e valoriale. Ne consegue che la pretesa di neutralità assoluta appare problematica: la selezione degli oggetti di studio, la formulazione delle domande, la definizione delle categorie concettuali possono essere influenzate, consapevolmente o meno, dai valori del ricercatore o della ricercatrice. La questione diventa allora: come conciliare il rigore scientifico con l’inevitabile presenza di presupposti normativi?