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"Vor dem Untergang. Hitlers Jahre in der 'Wolfsschanze'" di Felix Bohr.

ago 07, 2025
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Felix Bohr, storico e giornalista, dedica questo volume agli anni in cui Adolf Hitler fece della Tana del Lupo (Wolfsschanze) il proprio centro direttivo, con l’obiettivo di chiarire come la macchina politica e militare del regime abbia funzionato in quel luogo e in quel periodo. L’autore fonda il lavoro su testimonianze dirette e su documenti fino a poco tempo fa inediti, con l’intento di ricostruire la vita quotidiana del quartier generale e di capire come vi si siano prese decisioni di rilievo, senza ricorrere a spiegazioni esterne o a interpretazioni non supportate dalle fonti. Il libro è strutturato come un’indagine storica che interroga di continuo gli attori presenti nel campo di comando, dai militari ai funzionari, dalle segretarie ai cuochi, per ricavare elementi concreti su carattere, metodi e abitudini del dittatore. Bohr espone con chiarezza le domande guida: come si formarono i comandi militari più azzardati, in che modo fu promosso il massacro degli ebrei, quali figure circondavano il capo e quali routine ne sostenevano l’autorità, con quale stile di comando operava e come venivano attuate le sue decisioni.

L’impianto è organizzato in otto capitoli, talvolta cronologici e talvolta tematici, che coprono topografia, figura del leader, cerchia di potere, ritmi di lavoro, sterminio, attentato del 20 luglio, disordine decisionale e abbandono finale del sito. L’indagine non si limita ai documenti scritti, ma include l’osservazione diretta dei luoghi, presentata nel prologo attraverso una ricognizione sul campo che descrive la collocazione e l’accesso alla zona di Gierłoż, con il relativo nodo ferroviario e la stazione di Görlitz interna al complesso. Il metodo è quello della ricostruzione ambientale: la topografia diventa chiave per comprendere gerarchie, movimenti, passaggi di consegne e isolamento percettivo, che a loro volta influenzano la qualità delle decisioni. Il testo integra carte, fotografie e planimetrie che permettono di orientarsi nella struttura dei tre cerchi di sicurezza (Sperrkreise) e nelle connessioni con gli altri insediamenti di comando. L’autore dichiara fin dall’inizio che racconterà “la storia prima della fine”, cioè la sequenza che conduce dal massimo prestigio dopo la Francia a Stalingrado e poi al collasso organizzativo. Lo scopo è mostrare come, in un ambiente chiuso e ritualizzato, prenda forma un sistema di potere capace di ordinare operazioni devastanti mantenendo un’apparenza di normalità procedurale. Il riferimento costante è alla relazione tra organizzazione materiale del sito, tempi della giornata e contenuto dei colloqui, nella convinzione che la regolarità dei gesti e la ripetizione delle pratiche siano parte sostanziale del dominio esercitato. Bohr chiarisce che la sua analisi mira a spiegare come il quotidiano possa diventare strumento di distruzione, concentrandosi sui fatti interni alla Tana del Lupo e sul loro riflesso nei teatri di guerra. Questa impostazione metodica percorre l’intero libro, che si propone come una ricostruzione autonoma e completa, fondata esclusivamente sulle fonti raccolte e selezionate dall’autore.


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