"Was denkbar ist, ist auch möglich"
"Parole come pietre" è un progetto di Stroncature che si basa sull’idea di creare abiti che non sono semplici capi di vestiario, ma strumenti di narrazione e di espressione individuale. Incorporando frasi di grande impatto, scelte per la loro forza espressiva e la loro capacità di evocare emozioni e riflessioni, ogni abito diventa un messaggio ambulante, un manifesto personale di ciò che la persona che l’indossa vuole essere e di ciò che vuole condividere con gli altri. In questo modo, gli abiti diventano dei narratori silenziosi, capaci di influenzare e ispirare gli altri attraverso la potenza delle parole iscritte nei tessuti.
"Was denkbar ist, ist auch möglich" (Ciò che è pensabile è anche possibile) è una delle proposizioni chiave del Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein. Questa frase sintetizza la concezione wittgensteiniana del rapporto tra linguaggio, pensiero e realtà. Per Wittgenstein, i limiti del nostro linguaggio coincidono con i limiti del nostro mondo: possiamo sensatamente pensare e dire solo ciò che è logicamente possibile, ovvero ciò che trova una corrispondenza nella struttura logica della realtà. In altre parole, se qualcosa può essere concepito senza contraddizioni logiche, allora deve necessariamente essere possibile anche nella realtà.
Questa idea si collega strettamente alla teoria raffigurativa del significato proposta da Wittgenstein nel Tractatus. Secondo questa teoria, le proposizioni del nostro linguaggio sono immagini logiche dei fatti del mondo: esse ne rispecchiano la struttura e le possibilità combinatorie. Così come una proposizione può essere vera o falsa in base alla sua corrispondenza con la realtà, allo stesso modo un pensiero può essere logicamente coerente o contraddittorio. Ciò che è contraddittorio non può essere né pensato né raffigurato sensatamente nel linguaggio, poiché non trova alcuna corrispondenza nella realtà. In questo senso, la logica traccia il confine tra ciò che può essere detto e ciò che deve essere taciuto.
Ludwig Wittgenstein (1889-1951) è stato uno dei più importanti filosofi del XX secolo. Nato a Vienna in una famiglia benestante, studiò ingegneria a Berlino e Manchester prima di dedicarsi alla filosofia, influenzato dal pensiero di Bertrand Russell e Gottlob Frege. Durante la Prima Guerra Mondiale, combatté nell'esercito austro-ungarico e fu fatto prigioniero in Italia, dove completò la stesura del Tractatus. Dopo la pubblicazione dell'opera nel 1921, Wittgenstein si ritirò dall'attività filosofica, convinto di aver risolto tutti i problemi della filosofia. Lavorò come maestro elementare in Austria e come giardiniere in un monastero, prima di tornare a Cambridge nel 1929 per insegnare filosofia. In questo periodo, il suo pensiero subì una profonda evoluzione, che lo portò a criticare molte delle idee del Tractatus e a sviluppare una nuova concezione del linguaggio basata sull'uso e sui "giochi linguistici". Queste riflessioni trovarono espressione postuma nelle Ricerche Filosofiche (1953). Wittgenstein morì di cancro a Cambridge nel 1951, lasciando un'enorme mole di scritti inediti che hanno progressivamente rivelato la complessità e la profondità del suo pensiero.